Zlatan Ibrahimović | ||
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Ibrahimović nel 2018 | ||
Nazionalità | ![]() | |
Altezza | 195 cm | |
Peso | 95 kg | |
Calcio ![]() | ||
Ruolo | Attaccante | |
Squadra | Milan | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
1989-1991 | Malmö BI | |
1991-1995 | FBK Balkan | |
1995-1999 | Malmö FF | |
Squadre di club1 | ||
1999-2001 | Malmö FF | 40 (16) |
2001-2004 | Ajax | 74 (35) |
2004-2006 | Juventus | 70 (23) |
2006-2009 | Inter | 88 (57) |
2009-2010 | Barcellona | 29 (16) |
2010-2012 | Milan | 61 (42) |
2012-2016 | Paris Saint-Germain | 122 (113) |
2016-2018 | Manchester Utd | 33 (17) |
2018-2019 | L.A. Galaxy | 56 (52)[1] |
2020- | Milan | 24 (20) |
Nazionale | ||
1999 | ![]() | 4 (1) |
2001 | ![]() | 7 (6) |
2001-2016 | ![]() | 116 (62) |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
Statistiche aggiornate al 22 novembre 2020 |
Zlatan Ibrahimović (IPA: [ˈzlatan ibraˈxiːmɔʋitɕ]; Malmö, 3 ottobre 1981) è un calciatore svedese, attaccante del Milan.
Considerato uno dei calciatori più forti e completi al mondo,[2][3] è uno dei marcatori più prolifici della storia del calcio e primatista di reti con la nazionale svedese,[4] con cui ha preso parte a due campionati del mondo (2002 e 2006) e a quattro campionati d'Europa (2004, 2008, 2012 e 2016). In carriera si è aggiudicato due campionati olandesi (2001-2002 e 2003-2004), una Coppa dei Paesi Bassi (2001-2002) e una Supercoppa olandese (2002) con l'Ajax, tre campionati italiani consecutivi (dal 2006-2007 al 2008-2009) con l'Inter e uno (2010-2011) con il Milan, due Supercoppe italiane (2006 e 2008) con l'Inter e una (2011) con il Milan, un campionato spagnolo (2009-2010), due Supercoppe spagnole (2009 e 2010), una Supercoppa UEFA (2009) e un Coppa del mondo per club (2009) con il Barcellona, quattro campionati francesi consecutivi (dal 2012-2013 al 2015-2016), tre Coppe di Lega francesi consecutive (dal 2013-2014 al 2015-2016), due Coppe di Francia (2014-2015 e 2015-2016) e tre Supercoppe francesi consecutive (dal 2013 al 2015) con il Paris Saint-Germain, una Community Shield (2016), una Coppa di Lega inglese (2016-2017) e una Europa League (2016-2017) con il Manchester Utd.
A livello individuale è stato più volte candidato al FIFA World Player of the Year/The Best FIFA Men's Player (6 volte), all'UEFA Best Player in Europe Award (2), al Pallone d'oro/Pallone d'oro FIFA (11) ed ha vinto il Golden Foot nel 2012,[5] il FIFA Puskás Award nel 2013 (grazie all'ultima delle quattro reti segnate contro l'Inghilterra il 14 novembre 2012),[6] il premio come calciatore svedese dell'anno in 12 occasioni (record)[7] e per quattro volte il titolo di sportivo svedese dell'anno (2008, 2010, 2013 e 2015).
Ibrahimović nasce a Malmö, nella Svezia meridionale, il 3 ottobre 1981, figlio di immigrati jugoslavi: il padre, Šefik Ibrahimović, è un bosgnacco originario di Bijeljina (nell'allora repubblica federata di Bosnia ed Erzegovina),[8] mentre la madre, Jurka Gravić, è una croata di religione cattolica[9] originaria di Prkos, frazione del comune di Škabrnja (nell'allora repubblica federata di Croazia).[10] Dopo la separazione tra i genitori, avvenuta quando Zlatan ha due anni, il tribunale decide per l'affidamento separato della prole, con il futuro calciatore affidato al padre. Vive un'infanzia difficile, caratterizzata da povertà, risse, furti e bullismo.[11] Cresce a Rosengård, sobborgo di Malmö[12] in un quartiere densamente popolato da immigrati.[13][14] Aveva un fratello di otto anni più grande, Sapko, morto nel 2014 a seguito di una malattia.[15] È sposato dal 2001 con l'ex modella svedese Helena Seger, dalla quale ha avuto due figli.[16]
La sua autobiografia, dal titolo Io, Ibra (in svedese Jag är Zlatan Ibrahimović), ha venduto mezzo milione di copie in Svezia e 200.000 in Italia (alla data di Natale 2011), diventando un grande successo commerciale[17] e venendo nominata nel 2012 al Premio August.[18]
Ai tempi dell'Inter, con un ingaggio da 12 milioni di euro a stagione, è stato il calciatore più pagato al mondo;[19] secondo quanto riportato dalla rivista France Football, al 2016 risultava al 4º posto, con 28,5 milioni incassati tra stipendio da calciatore e vari sponsor.[20]
Nel febbraio 2015 ha aderito con il Paris Saint-Germain a una campagna del Programma alimentare mondiale (World Food Program) finalizzata a sensibilizzare i tifosi sul problema della fame nel mondo, che affligge circa 805 milioni di persone, e, per dare evidenza al progetto, si è riempito tutto il corpo con cinquanta tatuaggi temporanei rappresentanti i nomi di altrettante persone assistite dall'Agenzia della Nazioni Unite.[21] Nell'ottobre dello stesso anno la sua interpretazione dell'inno svedese, in una versione realizzata per uno spot della casa automobilistica Volvo, gli è valso il disco d'oro, ottenendo un gran numero di visualizzazioni su YouTube;[22] inoltre, sempre in ottobre, ha lanciato una sua marca di profumi, chiamata Zlatan Ibrahimović Parfums.[23]
Nel novembre 2016 è stata eretta una sua statua presso lo stadio Friends Arena di Stoccolma.[24] Nel novembre 2018 esce il suo secondo libro Io sono il calcio, con testimonianze e racconti di giocatori e allenatori avuti in carriera, da Andrea Pirlo a José Mourinho.[25]
Nel novembre 2019 annuncia di aver acquistato una parte delle quote societarie dell'Hammarby, club di Stoccolma che milita nella massima serie svedese.[26]
Soprannominato Ibracadabra,[27][28][29] è un attaccante completo,[30] di talento e fantasia.[31][32] Molto potente fisicamente[33][34][35] (dote che gli permette una perfetta protezione della palla[36] e facilità nel gioco di sponda[37]), è abile con entrambi i piedi,[33] resistente,[33][38] agile[38][39] e dotato di un'eccellente tecnica individuale.[40][41][42] Paragonato a Marco van Basten nella prima parte della sua carriera,[33][40][43] per l'analoga eleganza nei movimenti,[44] i suoi punti di forza sono il dribbling,[45][46] lo scatto[2][33] e la grande potenza e precisione nel tiro:[2] ciò lo rende un pericoloso finalizzatore[47] sia su azione che su punizione,[48] ed un buon rigorista,[49] con 83 rigori realizzati su 98 calciati (84,6%) al 22 novembre 2020.[50] Grazie a queste qualità, alla visione di gioco,[30] alla sua abilità nel fraseggio[51] e nel servire assist ai compagni,[33][52][53] ha giocato da seconda punta nella prima metà della carriera[47] e successivamente da centravanti,[54] ricoprendo spesso il ruolo di regista offensivo;[55] giocando come prima punta[56] ha inoltre mostrato una buona capacità nel gioco aereo.[57][58]
Poiché da giovane ha praticato taekwondo (arte marziale di cui è cintura nera),[59] è particolarmente dotato nel gioco acrobatico,[2][60] e alcuni suoi movimenti nel colpire il pallone sono stati paragonati alle tecniche proprie delle arti marziali.[2][61][62]
Da giovanissimo entra a far parte della squadra del Balkan, aggregato alla formazione dei ragazzi di due anni più grandi di lui.[42] Tra le sue prestazioni da bambino spicca quella nella partita contro il Vellinge quando, entrato nella ripresa sul risultato di 4-0 per la squadra avversaria, capovolge le sorti dell'incontro segnando gli 8 gol che fissano il risultato finale sull'8-5 per la sua squadra.[42][63]
Nel 1995, all'età di 13 anni, viene acquistato dalla squadra della sua città, il Malmö FF.[64] Il 19 settembre 1999 fa il suo esordio nella Allsvenskan, subentrando contro l'Halmstad, e il 30 ottobre dello stesso anno segna il primo gol contro il Västra Frölunda.[65] Nella stagione successiva, dopo la retrocessione in Superettan, diventa titolare della squadra[66] con cui conquista la promozione in Allsvenskan e di cui risulta il miglior marcatore stagionale con 12 reti in 26 partite.[67] Nella prima partita dell'Allsvenskan 2001, il 9 aprile 2001 contro l'AIK, segna un doppietta, la prima nella massima serie svedese.[65][68] Fino al 2001 colleziona complessivamente 40 partite e 16 gol tra Allsvenskan e Superettan con il Malmö FF; nel corso dello stesso anno viene inserito nella lista dei 100 migliori giovani calciatori stilata da Don Balón.[69]
Su indicazione dell'osservatore John Steen Olsen[70], nel 2001 viene acquistato dall'Ajax di Beenhakker per 19,2 milioni di fiorini (7,8 milioni di euro),[71] diventando l'acquisto più costoso nella storia del club.[72] Tuttavia l'affermazione del calciatore avviene sotto la guida tecnica di Koeman. Con l'Ajax debutta nelle competizioni UEFA per club l'8 agosto 2001 nell'andata del terzo turno preliminare di Champions League contro il Celtic (1-3),[71] che elimina l'Ajax relegandolo in Coppa UEFA. Nel corso della stagione, Ibrahimović gioca 33 partite e segna 8 gol, tra cui il golden goal contro l'Utrecht che vale la vittoria della KNVB beker 2001-2002.[71] Nella stagione successiva disputa per la prima volta la fase a gironi della Champions League, segnando una doppietta nella prima giornata contro l'Olympique Lione.[71] In totale nei Paesi Bassi gioca 106 partite segnando 46 gol e con l'Ajax vince due campionati olandesi (2002 e 2004), la Coppa e la Supercoppa dei Paesi Bassi nel 2002.
Nell'estate 2004 è la Juventus ad acquistare il giocatore per 16 milioni di euro.[73][74] Nel primo anno in bianconero è decisivo per la conquista del 28º scudetto[47] (titolo poi revocato in seguito a Calciopoli). Diventa ben presto insostituibile, segnando all'esordio in campionato in Brescia-Juventus 0-3,[75] e ripetendosi con marcature importanti, come la doppietta alla Fiorentina[76] o la tripletta al Lecce.[77] L'annata è, però, segnata da alcune intemperanze, come il pestone a Córdoba e la testata a Mihajlović in Juventus-Inter 0-1 del 20 aprile 2005.[78] In campionato colleziona 35 presenze e in totale segna 16 gol, ma non realizza nemmeno una rete in Champions League.
Il suo secondo anno alla Juventus è meno brillante. Segna 10 gol (7 in campionato e 3 nella prima fase a gironi della Champions League).[79][80] La squadra torinese esce contro l'Arsenal nei quarti di finale della manifestazione. Vince una seconda volta il campionato italiano, poi posto sub iudice e assegnato all'Inter a causa di Calciopoli.[81]
Il 10 agosto 2006, in seguito alle vicende dello scandalo del calcio italiano, lascia la Juventus e approda all'Inter, che si aggiudica l'attaccante per 24,8 milioni di euro.[82]
Dopo aver vinto la Supercoppa italiana con l'Inter,[83] è uno dei protagonisti della stagione 2006-2007, conclusasi con la vittoria dello scudetto con cinque giornate di anticipo e i 97 punti finali.[84] Segna al debutto contro la Fiorentina allo Stadio Artemio Franchi.[85] Titolare del reparto avanzato di Mancini, continua a segnare con una certa regolarità – anche nei due derby di Milano. Nell'aprile 2007, a campionato vinto, si fa operare a Rotterdam per un'infiammazione all'adduttore destro.[86] È incluso nella squadra ideale del 2007 dalla UEFA, tramite un sondaggio indetto sul proprio sito.[87]
Anche nella stagione successiva si conferma punto di forza dei nerazzurri. Oltre a segnare con regolarità in campionato, si sblocca e realizza il primo gol in Champions League con i colori nerazzurri nella partita col PSV, contro cui è autore di una doppietta.[88][89] Dopo un'assenza di un mese e mezzo (dal 29 marzo 2008), torna a giocare nel secondo tempo della gara dell'ultima giornata di campionato con il Parma, contro cui realizza i due gol decisivi per la vittoria dell'ultima giornata di campionato, che sancisce la vittoria del sedicesimo scudetto interista e la retrocessione in Serie B dei ducali.[90][91]
Durante la sua terza stagione all'Inter, riceve l'Oscar del calcio AIC come miglior giocatore e miglior straniero del campionato precedente e anche il premio per il miglior gol dell'anno 2008. I giornalisti de L'Équipe lo inseriscono nella squadra ideale del 2008.[92] A fine stagione coglie un altro scudetto, laureandosi capocannoniere del torneo grazie alle 25 reti messe a segno in 35 partite[93] e venendo premiato dall'AIC come miglior calciatore (straniero e assoluto) della Serie A 2008-2009.[94]
Il 27 luglio 2009 passa al Barcellona in cambio di € 49 milioni[95] più il cartellino di Samuel Eto'o (valutato 20 milioni).[96]
Debutta il 23 agosto seguente nella partita di Supercoppa di Spagna vinta per 3-0 sull'Athletic Bilbao.[97] Al termine di una stagione altalenante dal punto di vista personale, segnata da divergenze con l'allenatore Pep Guardiola[98], vince campionato, Supercoppa di Spagna, Supercoppa UEFA e Mondiale per club 2009, uscendo dalla Champions League in semifinale contro l'Inter. Coi Blaugrana totalizza 22 reti in 46 presenze in tutte le competizioni.
Il 28 agosto 2010 Ibrahimović è ceduto al Milan in prestito, con l'opzione di acquisto a 24 milioni di euro alla fine della stagione.[99] L'attaccante, che ha scelto di indossare la maglia numero 11, ha firmato un contratto quadriennale subito dopo aver superato con successo gli esami medici.[100]
Esordisce con la maglia rossonera l'11 settembre 2010 in occasione della seconda giornata di campionato nella partita persa per 2-0 in casa del neopromosso Cesena, fallendo un rigore.[101] Il 15 settembre 2010, alla sua prima partita con il Milan in Champions League contro l'Auxerre (2-0), segna le sue prime reti in maglia rossonera.[102] Il primo gol in campionato arriva una settimana dopo, il 22 settembre, nella partita pareggiata 1-1 contro la Lazio all'Olimpico.[103] Nel corso della stagione dimostra un ottimo affiatamento con i compagni di reparto Kevin Prince Boateng e Robinho, insieme ai quali va in gol in due gare consecutive contro il Brescia[104] e il Bologna[105] (entrambe partite terminate 3-0 per il Milan). Il 13 marzo 2011, nell'incontro casalingo contro il Bari terminato 1-1, viene espulso – e susseguentemente squalificato per tre turni, poi ridotti a due – dopo un colpo allo stomaco ai danni del difensore Marco Rossi.[106] Un'ulteriore squalifica di tre partite gli è stata comminata l'11 aprile a seguito di alcuni insulti rivolti al guardalinee durante l'incontro vinto con la Fiorentina per 2-1.[107] La sua presenza si rivelerà fondamentale per le ambizioni del Milan che, nella gara del 7 maggio che i rossoneri pareggiano 0-0 all'Olimpico contro la Roma, vincerà lo scudetto a due giornate dal termine del campionato.[108] Per lo svedese si tratta dell'ottavo titolo nazionale consecutivo.[109] Conclude la prima stagione in rossonero con un totale di 41 presenze e 21 gol, risultando il miglior marcatore stagionale della squadra.
Nel giugno 2011 il Milan lo riscatta dal Barça per 24 milioni.[110] Il 6 agosto 2011 vince la Supercoppa italiana battendo l'Inter per 2-1 segnando una rete.[111] Sigla la sua prima doppietta in Serie A con i meneghini il 29 ottobre, nella vittoriosa trasferta contro la Roma (2-3).[112] Il 27 novembre, nella gara casalinga vinta contro il Chievo (4-0), raggiunge quota 100 reti nel massimo campionato italiano.[113] Al Gran Galà del calcio del 2011, svoltosi il 23 gennaio 2012, viene insignito del premio come miglior calciatore assoluto della stagione 2010-2011 e inserito nella squadra dell'anno.[114] Il 6 febbraio, in seguito ad uno schiaffo a Salvatore Aronica nella partita contro il Napoli,[115] viene squalificato per tre giornate. Realizza la sua prima tripletta in maglia rossonera il 3 marzo 2012, nella vittoriosa trasferta contro il Palermo vinta 4-0.[116] A fine stagione le reti sono 35 in 44 partite di cui 28 in campionato, che gli valgono il titolo di capocannoniere della Serie A,[117] secondo personale dopo quello del 2009 con l'Inter; diventa inoltre il primo giocatore a vincere la classifica marcatori del massimo campionato italiano con due squadre diverse, nonché della stessa città.[118] Inoltre, la sua presenza si rivela determinante per l'esplosione del centrocampista Antonio Nocerino, autore di 11 reti in campionato.[119] Nonostante la stagione sia stato un successo dal punto di vista personale, per la prima volta da quando è in Italia non riesce a festeggiare la conquista del titolo nazionale.[120]
Nella sua prima esperienza con i rossoneri totalizza 85 partite e 56 reti, fregiandosi di uno scudetto e una Supercoppa italiana.
Il 18 luglio 2012, a 30 anni, si trasferisce ai francesi del Paris Saint-Germain.[121] Firmando un contratto triennale[122] a circa 14 milioni di euro a stagione,[123] diventa il calciatore più pagato della Ligue 1 e, in quella stagione, il secondo giocatore più pagato al mondo, alle spalle di Eto'o (20,5 milioni di euro annui).[124] I 21 milioni di euro versati dalla squadra francese al Milan per acquistarlo[125] lo hanno inoltre fatto diventare il giocatore complessivamente più costoso considerando tutti i suoi trasferimenti (record detenuto in precedenza da Anelka): dal Malmö al Paris Saint-Germain, passando per Ajax, Juventus, Inter, Barcellona e Milan, il cartellino dell'attaccante svedese è costato complessivamente circa 163 milioni di euro.[126] Essendo la maglia numero 10 già assegnata al brasiliano Nenê, sceglie di indossare la 18.[127]
Fa il suo esordio con la squadra francese l'11 agosto seguente, in occasione della partita pareggiata per 2-2 al Parco dei Principi contro il Lorient: in questo match mette a segno due gol.[128] Il 18 settembre 2012, all'esordio in Champions League con la maglia dei parigini, mette a segno la prima delle quattro reti con cui i francesi battono la Dinamo Kiev, nel 4-1 finale.[129] Con questo gol lo svedese diventa il primo giocatore nella storia della competizione ad avere segnato con sei squadre diverse (in ordine cronologico: Ajax, Juventus, Inter, Barcellona, Milan e Paris Saint-Germain). Termina la stagione con 35 gol segnati di cui 30 in campionato, vinto dal Paris Saint-Germain, che gli valgono il titolo di capocannoniere della Ligue 1.[130] Risulta inoltre anche il miglior assist-man della Champions League con 7 assist[131] e ottiene il premio come miglior giocatore della Ligue 1 nell'ambito dei Trophées UNFP du football.[132]
Inizia la stagione 2013-14 vincendo la Supercoppa di Francia grazie al 2-1 ottenuto il 3 agosto 2013 a Libreville contro il Bordeaux; in questa partita Ibrahimović è autore dell'assist per il gol del pareggio di Ongenda.[133] Il 23 ottobre 2013, nella partita della terza giornata della fase a gironi di Champions League vinta dal Paris Saint-Germain per 5-0 in casa dell'Anderlecht, realizza una quaterna,[134] diventando così il decimo giocatore a segnare 4 gol in una sola partita di Champions League.[135] Il 27 novembre seguente, scendendo in campo contro l'Olympiakos, diventa il diciottesimo calciatore a raggiungere le 100 presenze[136] in Champions League.[137] Conclude la stagione vincendo la Coupe de la Ligue (decisivo il suo contributo),[138] non disputandone però la finale per infortunio,[139] e bissando la vittoria della Ligue 1.[140] A livello personale chiude con 41 reti in 46 partite (massimo personale in carriera), delle quali 26 in campionato che gli valgono il secondo titolo di capocannoniere.[141] Inoltre, ai Trophées UNFP du football, ottiene il titolo di miglior giocatore della Ligue 1[142] per la seconda volta e il premio per il gol più bello, grazie alla rete realizzata di tacco nella decima giornata contro il Bastia.[143]
Comincia la stagione 2014-15 con la vittoria della Supercoppa di Francia, risultando decisivo con una doppietta nel 2-0 ai danni del Guingamp.[144] L'8 aprile 2015, grazie a una tripletta nella semifinale di Coppa di Francia vinta per 4-1 sul Saint-Étienne, raggiunge e supera il prestigioso traguardo dei 100 gol segnati in gare ufficiali col Paris Saint-Germain, attestandosi a quota 102 marcature in 124 partite.[145] L'11 aprile segna una doppietta nella finale di Coupe de la Ligue vinta per 4-0 ai danni del Bastia, conquistando così il suo secondo trofeo consecutivo.[146] Il 16 maggio il Paris Saint-Germain vince il terzo campionato di fila, grazie alla vittoria esterna per 2-1 sul Montpellier.[147] Il 30 dello stesso mese arriva anche la conquista della Coppa di Francia, grazie alla vittoria per 0-1 in finale contro l'Auxerre.[148]
La quarta stagione a Parigi si apre con la vittoria, terza consecutiva, della Supercoppa di Francia grazie al 2-0 ai danni del Lione.[149] Il 4 ottobre seguente, grazie alla doppietta realizzata contro l'Olympique Marsiglia, arriva a quota 110 reti con il Paris Saint-Germain superando il portoghese Pauleta (fermo a 109) e diventando momentaneamente il miglior marcatore della storia del club.[150] Il 4 dicembre successivo, grazie alla prima delle due reti messe a segno nello 0-3 esterno ai danni del Nizza,[151] diventa il miglior marcatore di sempre in campionato con la maglia dei parigini, attestandosi, dopo la seconda realizzazione, a 87 gol e superando il precedente record di Dahleb, fermo a 85.[152] Quattro giorni più tardi, grazie al gol messo a segno nella vittoria di Champions League contro lo Šachtar per 2-0,[153] diviene il miglior marcatore del PSG anche in ambito europeo con 17 reti, superando di una lunghezza il precedente primato di Weah.[154] Il 9 marzo 2016, a seguito del gol realizzato durante il ritorno degli ottavi di finale contro il Chelsea, con cui contribuisce al passaggio del turno della propria squadra,[155] diventa il quattordicesimo calciatore a tagliare il traguardo delle 50 reti in competizioni europee.[156] Quattro giorni più tardi, la roboante vittoria di campionato per 0-9 ai danni del Troyes, nella quale mette peraltro a segno una quaterna, assegna matematicamente con otto giornate di anticipo il titolo al PSG (nuovo record dei cinque principali campionati europei),[157] il quarto consecutivo sia per la squadra sia per lo svedese.[158] Riesce inoltre, grazie alla seconda rete, a conseguire il traguardo dei 100 gol in Ligue 1;[159] la terza marcatura gli permette invece di realizzare, con nove minuti, la tripletta più veloce nella storia del massimo campionato francese.[160] Il 23 aprile si aggiudica la terza Coupe de la Ligue consecutiva, grazie alla vittoria per 2-1 in finale sul Lilla.[161] Il 13 maggio annuncia il suo addio alla società transalpina al termine della stagione.[162] Nell'ultima partita di campionato segna una doppietta al Nantes,[163] chiudendo in testa alla classifica marcatori per la terza volta e fissando con 38 gol il nuovo record di segnature con la maglia del PSG nel massimo campionato francese in una singola stagione, superando di una lunghezza l'allora primato di Bianchi stabilito nel 1977-78.[164] Il 21 maggio si aggiudica la Coupe de France, ultimo trofeo in maglia parigina, contribuendo con una doppietta al 4-2 ai danni dell'Olympique Marsiglia.[165]
Il 1º luglio 2016, a 34 anni, viene ingaggiato a costo zero dal Manchester Utd di Mourinho,[166] firmando un contratto per una singola stagione da 15 milioni di euro.[167] Il 7 agosto gioca la sua prima partita ufficiale con la maglia dei Red Devils nella Community Shield, risultando decisivo siglando la rete del definitivo 2-1 ai danni del Leicester City.[168] L'attaccante svedese va a segno anche all'esordio in campionato del 14 agosto, mettendo a referto la terza rete degli ospiti nella vittoria per 3-1 contro il Bournemouth.[169] Il 29 settembre è sua l'unica rete dell'incontro di Europa League che assegna allo United la vittoria contro lo Zorja:[170] questa marcatura porta Ibrahimović ad aver segnato in campo europeo con ben sette maglie diverse, record condiviso con Mutu e Carew.[171] Il 6 novembre successivo sigla una doppietta nell'1-3 esterno sullo Swansea City:[172] la prima rete risulta essere la numero 25.000 nella storia della Premier League,[173] mentre la seconda la quattrocentesima in carriera con maglie di club.[174]
Il 26 febbraio 2017 mette in bacheca il secondo trofeo stagionale, la Coppa di Lega: nella finale col Southampton sigla una doppietta, compresa la rete del decisivo 3-2.[175] Il 20 aprile, durante la sfida di ritorno dei quarti di finale di Europa League, vinta 2-1 sull'Anderlecht,[176] riporta la rottura del legamento crociato anteriore e posteriore, che lo costringe a terminare anzitempo la stagione:[177] nonostante l'infortunio gli impedisca quindi di prendere parte alla successiva finale, il 24 maggio seguente vince il trofeo grazie al successo 2-0 ottenuto nella finale contro l'Ajax.[178] Al termine della stagione il club inglese non esercita l'opzione per il rinnovo del giocatore, che si svincola il 30 giugno.[179]
Il 24 agosto si riaccasa tuttavia ai Red Devils per un'ulteriore annata.[180] Lontano dai campi per sette mesi, Ibrahimović torna a giocare il 18 novembre, subentrando a Martial nei minuti finali della sfida di campionato contro il Newcastle Utd, battuto 4-1.[181] Ritrova il gol nella sconfitta 2-1 di English Football League Cup del 20 dicembre contro il Bristol City, 255 giorni dopo l'ultima realizzazione.[182]
Il 23 marzo 2018, rescisso anticipatamente il contratto con il Manchester Utd,[183] approda ai L.A. Galaxy, club militante nella Major League Soccer.[184] Fa il suo esordio in campionato il 31 marzo successivo contro il Los Angeles FC nel derby di Los Angeles, subentrando al 71' sul risultato di 1-3 e contribuendo con una doppietta alla vittoria in rimonta per 4-3.[185] Il 29 luglio seguente mette a segno la sua prima tripletta con la maglia dei Galaxy, risultando decisivo nella vittoria in rimonta per 4-3 contro Orlando City.[186] La stagione, segnata sul piano personale da un ottimo bottino di 22 reti in 27 partite, vede tuttavia la squadra terminare in settima posizione la Western Conference, non abbastanza per accedere ai play-off per l'assegnazione del titolo: decisiva è la sconfitta interna 2-3 del 28 ottobre contro gli Houston Dynamo.[187]
A fine dicembre, Ibrahimović firma con i Galaxy un nuovo contratto da giocatore designato,[188] oltre a diventare capitano della squadra.[189] Nella seconda stagione a Los Angeles totalizza 30 gol in 29 presenze in regular season, contribuendo al raggiungimento del quinto posto in Western Conference e alla conseguente qualificazione ai play-off per il titolo. Dopo aver superato il primo turno contro il Minnesota Utd (2-1), i Galaxy vengono eliminati in semifinale dal Los Angeles FC, nonostante un gol di Ibrahimović nel 3-5 finale. Il 13 novembre 2019 il club e lo svedese comunicano la volontà di separarsi.[190]
Il 27 dicembre 2019 il Milan annuncia di aver trovato un accordo con Ibrahimović per un contratto di sei mesi, con opzione di rinnovo per un ulteriore anno;[191] l'intesa viene formalizzata il 2 gennaio 2020.[192] Lo svedese sceglie di indossare la maglia numero 21.[193] Debutta il 6 gennaio 2020 nel pareggio per 0-0 in casa contro la Sampdoria, subentrando a Piątek nel secondo tempo.[194] Cinque giorni dopo realizza il primo gol nel successo esterno contro il Cagliari.[195] Con il gol agli isolani, Ibrahimović è andato a segno in quattro decenni diversi (1990, 2000, 2010 e 2020).[196] L'impatto dello svedese in maglia rossonera sarà determinante per la risalita in classifica del Milan, che si porterà a ridosso della zona Europa dopo un inizio di stagione deludente.[195] Il 9 febbraio, con la rete siglata nella gara persa contro l'Inter per 4-2, è diventato il marcatore più vecchio di sempre nel derby di Milano all'età di 38 anni e 129 giorni, battendo il precedente record stabilito dal connazionale Nils Liedholm che risaliva al 26 marzo 1961, quando segnò all'Inter all'età di 38 anni e 43 giorni.[197] Il 15 luglio, nella gara casalinga vinta per 3-1 contro il Parma, raggiunge quota 100 partite con il Milan in tutte le competizioni.[198] Sei giorni dopo, nella trasferta vinta contro il Sassuolo (1-2), realizza la sua prima doppietta da quando ha fatto ritorno al Milan.[199] Il 29 luglio sigla due gol nella gara vinta per 4-1 contro la Sampdoria alla penultima giornata, diventando il primo giocatore a segnare 50 reti sia con il Milan che con l'Inter nella storia della Serie A a girone unico.[200] Il 1º agosto, con la rete siglata ai danni del Cagliari nella partita finale del campionato, diventa il giocatore più vecchio ad aver segnato almeno 10 gol in una stagione di Serie A, sorpassando Silvio Piola in questa speciale graduatoria.[201] I rossoneri concludono il campionato al 6º posto, con Ibrahimović autore di 11 gol in 20 partite in tutte le competizioni.
Dopo settimane di trattative, il 31 agosto 2020 rinnova ufficialmente il suo contratto con il Milan fino al 30 giugno 2021;[202] lo stesso giorno annuncia anche il cambio di numero della maglia per la stagione 2020-2021, tornando ad indossare la numero 11, la stessa da lui avuta nella prima esperienza in maglia rossonera.[203] Il debutto stagionale avviene in Europa League (prima volta con i rossoneri), nella gara vinta per 2-0 contro gli irlandesi dello Shamrock Rovers, che lo vede mettere a segno una delle due reti che hanno permesso al Milan di passare al terzo turno preliminare.[204][205] Il 17 ottobre 2020, grazie ad una doppietta messa a segno in meno di cinque minuti, decide il derby di Milano, issandosi a 9 reti complessive nella stracittadina milanese e migliorando ulteriormente il proprio record di marcatore più anziano della storia del derby, portandolo a 39 anni e 14 giorni.[206] Il 22 novembre seguente, realizzando una doppietta nella vittoria per 3-1 in casa del Napoli, sale a 10 gol segnati nelle prime 6 presenze stagionali in campionato e diviene il giocatore più anziano a segnare almeno 10 gol nelle prime 8 giornate di Serie A, battendo il precedente primato stabilito da Silvio Piola nel 1942-1943.[207]
Dopo aver disputato 4 partite con la Svezia Under-19,[208] esordisce con la nazionale maggiore il 31 gennaio 2001 contro le Fær Øer. Nel corso del 2001 con la Svezia Under-21 prende parte alle qualificazioni all'Europeo di categoria dell'anno seguente, durante le quali disputa 7 partite segnando 6 gol.[71]
A 20 anni viene convocato per la fase finale del campionato del mondo 2002 dove disputa 2 gare, una nella fase a gironi contro l'Argentina[209] e l'altra negli ottavi di finale contro il Senegal, che elimina la Svezia ai supplementari con un golden goal di Camara.[210]
Si guadagna un posto da titolare accanto a Larsson in vista del campionato d'Europa 2004, dando un fondamentale apporto alla qualificazione della Svezia ai quarti di finale con un gol alla Bulgaria e uno (di tacco) all'Italia.[211] Nei quarti di finale sbaglia uno dei tiri di rigore che condannano la Svezia all'eliminazione in favore dei Paesi Bassi.[212]
Più negativo per lui risulta il campionato del mondo 2006, pur avendo contribuito alla qualificazione.[213] La Svezia verrà eliminata per 2-0 dalla Germania agli ottavi, dove Ibrahimović esce acciaccato prima del termine,[214] e il Mondiale si chiuderà per lui senza gol.
Il suo rapporto con la nazionale si incrina negli ultimi mesi del 2006. In ottobre, dopo essere stato allontanato dal ritiro dal commissario tecnico Lagerbäck a causa di un'"evasione" notturna assieme ad altri due giocatori per festeggiare il compleanno del compagno Mellberg,[215] decide di rinunciare temporaneamente alle convocazioni.
Fa ritorno in rosa solo a fine marzo 2007, per la partita contro l'Irlanda del Nord a Belfast valida per le qualificazioni al campionato d'Europa 2008. Nelle successive dodici partite di qualificazione non riesce a segnare e tornerà al gol con la maglia della nazionale soltanto il 10 giugno 2008 in Svezia-Grecia 2-0, primo turno del gruppo D;[216] la sua ultima marcatura con la Svezia risaliva all'ottobre 2005. Nella successiva partita contro la Spagna, persa per 2-1, segna il gol del momentaneo pareggio.[217]
L'11 ottobre 2008 indossa per la prima volta la fascia di capitano della nazionale svedese, sostituendo l'infortunato Larsson in occasione della gara di qualificazioni ai Mondiali 2010 contro il Portogallo.[218][219] Torna al gol durante le qualificazioni ai Mondiali 2010 contro Malta, nel match finito 4-0 per la Svezia[220] e anche nella partita successiva contro l'Ungheria regalando alla Svezia la vittoria al 94º, successo che però non porterà la qualificazione ai Mondiali agli scandinavi, che si classificano terzi nel loro girone.[221]
Dopo la mancata qualificazione al campionato del mondo 2010 Ibrahimović annuncia il ritiro dalla nazionale, salvo poi ripensarci nel luglio successivo facendo il suo ritorno e venendo anche nominato capitano.[222][223] Torna a indossare nuovamente la maglia della Svezia l'11 agosto 2010 in occasione dell'amichevole contro la Scozia,[224][225] andando tra l'altro in rete.[226]
Nel corso delle qualificazioni all'Europeo 2012 Ibrahimović è il miglior marcatore della squadra con 5 gol in 8 partite.[227] Il 14 maggio 2012 viene convocato dal CT Hamrén per la fase finale del campionato d'Europa 2012[208] in Polonia e Ucraina. Nella gara d'esordio dell'11 giugno successivo, persa per 2-1 contro l'Ucraina, Ibrahimović segna la rete del momentaneo vantaggio della propria squadra.[228] Il 15 giugno 2012, causa la sconfitta per 3-2 contro l'Inghilterra, la Svezia è aritmeticamente eliminata al primo turno.[229] Il 19 giugno seguente, durante l'ultima partita della fase a gironi giocata contro la Francia e vinta per 2-0, Ibrahimović segna il gol del momentaneo 1-0 con una sforbiciata al volo dal limite dell'area.[230][231]
Nel corso di un'amichevole contro l'Inghilterra svoltasi a Solna il 14 novembre 2012 per inaugurare la Friends Arena e terminata 4-2 per la Svezia, Ibrahimović segna tutte e 4 le reti della propria squadra,[232] l'ultima delle quali con una rovesciata da 30 metri di distanza dalla porta, rimasta sguarnita a seguito dell'uscita del portiere inglese Hart.[233] Per questo gol, nell'ambito delle premiazioni del Pallone d'oro FIFA 2013, vince il FIFA Puskás Award per il gol più bello dell'anno.[6][234]
Il 4 settembre 2014, grazie alla doppietta messa a segno contro l'Estonia, diventa con 50 reti il bomber più prolifico della storia della nazionale svedese,[235] mentre l'8 seguente in occasione del pareggio per 1-1 contro l'Austria, valido per le qualificazioni all'Europeo 2016, raggiunge il traguardo delle 100 presenze in nazionale.[236] Il 14 novembre 2015 sigla una rete nel 2-1 interno contro la Danimarca, valido per l'andata dei play-off,[237] ripetendosi anche tre giorni più tardi con una doppietta nel 2-2 esterno.[238] Grazie alle undici reti messe a segno durante le qualificazioni la Svezia approda agli Europei,[239] risultando inoltre essere il secondo miglior realizzatore, dietro al polacco Lewandowski, primo con tredici gol.[240]
Al campionato d'Europa 2016 la Svezia raccoglie un solo punto nelle tre partite del girone: un pareggio per 1-1 contro l'Irlanda[241] e due sconfitte contro Italia[242] e Belgio,[243] entrambe per 1-0, con quest'ultima che gli preclude la qualificazione. Al termine dell'incontro con il Belgio, Ibrahimović, a secco di reti nel torneo, annuncia il proprio ritiro dalla nazionale.[244]
Ibrahimović, tra club, nazionale maggiore e nazionali giovanili, ha collezionato 945 partite segnando 565 reti, alla media di 0,60 reti a partita.
Statistiche aggiornate al 22 novembre 2020.
Stagione | Squadra | Campionato | Coppe nazionali | Coppe continentali | Altre coppe | Totale | |||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Pres | Reti | ||
1999 | ![]() |
A | 6 | 1 | CS | 0 | 0 | - | - | - | - | - | - | 6 | 1 |
2000 | S1 | 26 | 12 | CS | 3 | 2 | - | - | - | - | - | - | 29 | 14 | |
gen.-giu. 2001 | A | 8 | 3 | CS | 4 | 0 | - | - | - | - | - | - | 12 | 3 | |
Totale Malmö FF | 40 | 16 | 7 | 2 | - | - | - | - | 47 | 18 | |||||
2001-2002 | ![]() |
ED | 24 | 6 | CO | 3 | 1 | UCL+CU | 2[245]+4 | 0+2 | - | - | - | 33 | 9 |
2002-2003 | ED | 25 | 13 | CO | 3 | 3 | UCL | 13 | 5 | SO | 1 | 0 | 42 | 21 | |
2003-2004 | ED | 22 | 13 | CO | 1 | 0 | UCL | 8[246] | 2[247] | - | - | - | 31 | 15 | |
ago. 2004 | ED | 3 | 3 | CO | 0 | 0 | UCL | 0 | 0 | SO | 1 | 0 | 4 | 3 | |
Totale Ajax | 74 | 35 | 7 | 4 | 27 | 9 | 2 | 0 | 110 | 48 | |||||
2004-2005 | ![]() |
A | 35 | 16 | CI | 0 | 0 | UCL | 10 | 0 | - | - | - | 45 | 16 |
2005-2006 | A | 35 | 7 | CI | 2 | 0 | UCL | 9 | 3 | SI | 1 | 0 | 47 | 10 | |
Totale Juventus | 70 | 23 | 2 | 0 | 19 | 3 | 1 | 0 | 92 | 26 | |||||
2006-2007 | ![]() |
A | 27 | 15 | CI | 1 | 0 | UCL | 7 | 0 | SI | 1 | 0 | 36 | 15 |
2007-2008 | A | 26 | 17 | CI | 0 | 0 | UCL | 7 | 5 | SI | 1 | 0 | 34 | 22 | |
2008-2009 | A | 35 | 25 | CI | 3 | 3 | UCL | 8 | 1 | SI | 1 | 0 | 47 | 29 | |
Totale Inter | 88 | 57 | 4 | 3 | 22 | 6 | 3 | 0 | 117 | 66 | |||||
2009-2010 | ![]() |
PD | 29 | 16 | CR | 2 | 1 | UCL | 10 | 4 | SS+SU+Cmc | 1+1+2 | 0+0+0 | 45 | 21 |
ago. 2010 | PD | 0 | 0 | CR | 0 | 0 | UCL | 0 | 0 | SS | 1 | 1 | 1 | 1 | |
Totale Barcellona | 29 | 16 | 2 | 1 | 10 | 4 | 5 | 1 | 46 | 22 | |||||
2010-2011 | ![]() |
A | 29 | 14 | CI | 4 | 3 | UCL | 8 | 4 | - | - | - | 41 | 21 |
2011-2012 | A | 32 | 28 | CI | 3 | 1 | UCL | 8 | 5 | SI | 1 | 1 | 44 | 35 | |
2012-2013 | ![]() |
L1 | 34 | 30 | CF+CdL | 2+1 | 2+0 | UCL | 9 | 3 | - | - | - | 46 | 35 |
2013-2014 | L1 | 33 | 26 | CF+CdL | 2+2 | 3+2 | UCL | 8 | 10 | SF | 1 | 0 | 46 | 41 | |
2014-2015 | L1 | 24 | 19 | CF+CdL | 3+3 | 4+3 | UCL | 6 | 2 | SF | 1 | 2 | 37 | 30 | |
2015-2016 | L1 | 31 | 38 | CF+CdL | 6+3 | 7+0 | UCL | 10 | 5 | SF | 1 | 0 | 51 | 50 | |
Totale Paris Saint-Germain | 122 | 113 | 22 | 21 | 33 | 20 | 3 | 2 | 180 | 156 | |||||
2016-2017 | ![]() |
PL | 28 | 17 | FACup+CdL | 1+5 | 1+4 | UEL | 11 | 5 | CS | 1 | 1 | 46 | 28 |
2017-mar. 2018 | PL | 5 | 0 | FACup+CdL | 0+1 | 0+1 | UCL | 1 | 0 | SU | 0 | 0 | 7 | 1 | |
Totale Manchester Utd | 33 | 17 | 7 | 6 | 12 | 5 | 1 | 1 | 53 | 29 | |||||
2018 | ![]() |
MLS | 27 | 22 | USOC | 0 | 0 | - | - | - | - | - | - | 27 | 22 |
2019 | MLS | 29+2[248] | 30+1 | USOC | 0 | 0 | - | - | - | - | - | - | 31 | 31 | |
Totale L.A. Galaxy | 58 | 53 | 0 | 0 | - | - | - | - | 58 | 53 | |||||
gen.-giu. 2020 | ![]() |
A | 18 | 10 | CI | 2 | 1 | - | - | - | - | - | - | 20 | 11 |
2020-2021 | A | 6 | 10 | CI | 0 | 0 | UEL | 4[249] | 1 | - | - | - | 10 | 11 | |
Totale Milan | 85 | 62 | 9 | 5 | 20 | 10 | 1 | 1 | 115 | 78 | |||||
Totale carriera | 598 | 393 | 60 | 42 | 143 | 57 | 16 | 5 | 818 | 496 |
Statistiche aggiornate al 22 novembre 2020.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 154031862 · ISNI (EN) 0000 0001 0317 5066 · LCCN (EN) no2010155662 · GND (DE) 1016376235 · BNF (FR) cb16661415n (data) · BNE (ES) XX5539609 (data) · NDL (EN, JA) 001124570 · WorldCat Identities (EN) lccn-no2010155662 |
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