Vittorio Sgarbi

Nota disambigua.svg Disambiguazione – "Sgarbi" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi Sgarbi (disambigua).
Vittorio Sgarbi
Vittorio Sgarbi daticamera 2018.jpg

Sindaco di Sutri
In carica
Inizio mandato 11 giugno 2018
Predecessore Guido Cianti

Assessore ai Beni Culturali della Regione Siciliana
Durata mandato 29 novembre 2017 –
19 marzo 2018
Presidente Nello Musumeci
Predecessore Aurora Notarianni
Successore Sebastiano Tusa

Sindaco di Salemi
Durata mandato 30 giugno 2008 –
15 febbraio 2012
Predecessore Biagio Mastrantoni
Successore Leopoldo Falco
(commissario prefettizio)

Sottosegretario di Stato al Ministero dei beni e delle attività culturali
Durata mandato 11 giugno 2001 –
25 giugno 2002
Cotitolare Mario Pescante
Nicola Bono
Presidente Silvio Berlusconi
Predecessore Giampaolo D'Andrea
Carlo Carli
Successore Elena Montecchi
Andrea Marcucci
Danielle Gattegno Mazzonis

Sindaco di San Severino Marche
Durata mandato 9 dicembre 1992 –
24 dicembre 1993
Predecessore Alduino Pelagalli
Successore Tiziana Tombesi
(commissario prefettizio)

Deputato della Repubblica Italiana
In carica
Inizio mandato 23 aprile 1992
Legislature XI, XII, XIII, XIV, XVIII
Gruppo
parlamentare
PLI (XI)
FI (XII, XIV, XVIII fino al 4/10/2018)
Misto (XIII, XIV, XVIII dal 4/10/2018 - componente: Noi con l'Italia-USEI-Cambiamo!-Alleanza di Centro dal 6/12/2019 al 16/02/2021
Noi con l'Italia-USEI-Rinascimento ADC dal 16/02/2021
Circoscrizione Cagliari-Sassari-Nuoro-Oristano (XI)
Calabria (XII)
Friuli-Venezia Giulia (XIII)
Veneto 1 (XIV)
Emilia-Romagna (XVIII)
Sito istituzionale

Europarlamentare
Durata mandato 20 luglio 1999 –
11 giugno 2001
Legislature V
Gruppo
parlamentare
PPE
Circoscrizione Italia nord-orientale
Incarichi parlamentari
  • Commissione per la cultura, la gioventù, l'istruzione, i mezzi d'informazione e lo sport (21 luglio 1999 - 11 giugno 2001)
  • Delegazione alla commissione parlamentare mista UE-Slovenia (06 ottobre 1999 - 11 giugno 2001)
Membro sostituto
  • Commissione per le libertà e i diritti dei cittadini, la giustizia e gli affari interni (21 luglio 1999 - 11 giugno 2001)
  • Delegazione alla commissione parlamentare mista UE-Malta (08 ottobre 1999 - 11 giugno 2001)
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politico Rinascimento (dal 2017)
Alleanza di Centro (dal 2019)
In precedenza:
vedi elenco
Titolo di studio Laurea in filosofia
Università Università degli Studi di Bologna
Professione Critico d'arte, saggista, docente universitario
Firma Firma di Vittorio Sgarbi

Vittorio Umberto Antonio Maria Sgarbi (Ferrara, 8 maggio 1952) è un critico d'arte, storico dell'arte, saggista, politico, personaggio televisivo e opinionista italiano. È stato più volte membro del Parlamento e di diverse amministrazioni comunali, tra le quali quella di Milano. Dal 9 dicembre 1992 al 24 dicembre 1993 è stato sindaco di San Severino Marche. Dal 30 giugno 2008 al 15 febbraio 2012 è stato sindaco di Salemi.[1][2] Dall'11 giugno 2018 è sindaco di Sutri.

Biografia

Primo dei due figli dei farmacisti Giuseppe Sgarbi (1921-2018) e Rina Cavallini (1926-2015) (sorella del critico letterario Bruno Cavallini), il suo nome di battesimo è Vittorio Umberto Antonio Maria;[3] è inoltre fratello di Elisabetta Sgarbi. Dopo essersi diplomato con votazione 58/60 presso il Liceo Classico "Ludovico Ariosto" di Ferrara, si è laureato con 110/110 e lode in Filosofia presso l'Università degli Studi di Bologna il 12 dicembre 1974[4], dove ha poi conseguito il perfezionamento in Storia dell'arte. È successivamente diventato ispettore della Soprintendenza ai beni storici e artistici in Veneto e parallelamente ha insegnato per tre anni come docente a contratto all'Università degli Studi di Udine.

Celibe, ha riconosciuto due figli, dichiarando in merito:[5]

«Sono contrario alla paternità. Quella del padre non è una categoria a cui ritengo di dover appartenere. Ciò detto sono anche contrario all'aborto. Ci sono donne che hanno voluto figli da me, non io da loro perché non può esserci l'obbligo di diventare padre»

Nel 1996 passa in giudicato la sentenza che lo condanna per truffa aggravata e continuata e falso ai danni dello Stato. La condanna è a 6 mesi e 10 giorni di reclusione e 700 mila lire di multa. La condanna è relativa al periodo in cui lavorava presso la Soprintendenza di Venezia.[6]

Nel giugno 2011 la Corte di Appello di Ancona gli attribuisce la paternità di un terzo figlio, un'adolescente di tredici anni, avuta da una cantante lirica di origini albanesi. Pur riconoscendo la possibilità di esserne il padre, Sgarbi ha annunciato il ricorso sulla decisione del giudice, dichiarando inoltre di avere almeno una quarantina di figli non riconosciuti.[7]

In una puntata della trasmissione Confronti condotta da Gigi Moncalvo, Sgarbi ha dichiarato di "essere fiero di essere cattolico", cosa che altre volte ha invece negato.[8] Dal 1998 è legato a Sabrina Colle, sebbene abbiano un'unione "aperta".[9][10][11]

Nella notte tra il 16 e il 17 dicembre 2015 accusa un malore mentre è in viaggio in auto con il suo autista da Brescia a Roma. Viene immediatamente ricoverato presso il Policlinico di Modena, dove viene sottoposto d'urgenza a un intervento chirurgico di angioplastica, perfettamente riuscito, a causa di un'ischemia cardiaca.[12] Dopo quattro giorni di ricovero e ulteriori accertamenti viene dimesso la mattina del 21 dicembre.[13]

Carriera di critico d'arte

L'inizio

Parallelamente alla sua attività politica, continua a occuparsi di arte,[14] commentando in videocassetta alcune delle opere dei più importanti pittori e scrivendo numerosi saggi e libri specializzati. I titoli più rilevanti da lui pubblicati sono Carpaccio (1979), I capolavori della pittura antica (1984), La stanza dipinta (1989), Davanti all'immagine (1990, vincitore del Premio Bancarella), Onorevoli fantasmi (1994), Lezioni private (1995), Lezioni private 2 (1996), Davanti all'immagine (2005), Ragione e passione. Contro l'indifferenza (2006), Clausura a Milano, Da Suor Letizia a Salemi (2008, scritto con Marta Bravi).

Gli anni duemila

Nel 2008 una sua introduzione a un volume sul Botticelli venne riconosciuta come un plagio, in quanto copiata testualmente da frasi che la storica dell'arte Mina Bacci aveva scritto sul pittore quattrocentesco in un fascicolo dei "Maestri del colore".[15][16]

È editorialista del quotidiano il Giornale e cura una rubrica sul settimanale Panorama.

Nel 2010 viene nominato soprintendente della Soprintendenza speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo museale della città di Venezia e dei comuni della Gronda lagunare. La nomina venne successivamente annullata per ben 3 volte dalla Corte dei Conti.[17][18] Sgarbi rimane, comunque, funzionario sino alle sue dimissioni presentate il 15 settembre 2014.[19]

Nel 2011, venne incaricato dal Ministero per i beni e le attività culturali, quale curatore del Padiglione Italia e dei padiglioni regionali per la 54ª Esposizione internazionale d'arte di Venezia organizzata dalla Biennale di Venezia, tra il 4 giugno e il 27 novembre 2011, per la prima volta dislocata sulla terraferma e dipinge un quadro completandolo insieme con il pittore Salvatore Garau. Viene anche nominato presidente della "Fondazione Gino De Dominicis"[20]. Anche in questo caso ci troviamo di fronte a polemiche e dispute legali. L'Associazione Gino De Dominicis, l'Archivio Gino De Dominicis e la Fondazione Gino De Dominicis si contendono l'autorità culturale e legale nell'ordinamento del lavoro dell'artista morto nel 1998.[21]

Sgarbi nel 2012 a Riva del Garda

Nel 2012 ha collaborato alla 1ª Biennale Internazionale d'Arte di Palermo con l'editore Sandro Serradifalco.[22] L'evento ha portato alla pubblicazione del volume "Porto Franco. Gli artisti sdoganati da Sgarbi",[23][24] opera che annovera al suo interno la presenza di 101 artisti, precedentemente selezionati nel corso della Biennale. Sempre insieme con l'editore Serradifalco, nel 2014 ha partecipato alla 1ª Biennale della Creatività al Palaexpo di Verona.[25]

Nel 2014 viene indicato dal presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni come Ambasciatore dell'Expo 2015 per le belle arti[26] ed è inoltre nominato, quale rappresentante della Regione Lombardia, come componente del Consiglio di Amministrazione della "Fondazione di diritto privato Bagatti Valsecchi" di Milano[27] responsabile della gestione del Museo Bagatti Valsecchi.

Nell'aprile del 2019 viene nominato presidente del Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto.[28]

La polemica a Expo 2015

Nell'ambito del primo incarico, si è reso protagonista di un'accesa polemica concernente il

Vittorio Sgarbi alla manifestazione "Pro USA" a Piazza del Popolo a Roma il 10 ottobre 2001.

possibile prestito dei Bronzi di Riace all'Expo 2015.[29] Al diniego dei responsabili del Museo nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria, basato su un pregresso parere di intrasportabilità valutato dall'Istituto superiore per la conservazione ed il restauro e dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria,[30] Sgarbi ha dichiarato che le due statue sono «ostaggio della 'ndrangheta» e del «pregiudizio che siano inamovibili», aggiungendo che «non c'è nulla di più movibile dei bronzi».[29]

Al fine di ottenere le statue, Sgarbi e Maroni si sono rivolti al ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini, chiedendone l'intervento. La commissione ministeriale, presieduta dall'archeologo Giuliano Volpe dell'Università degli studi di Foggia, ha sconfessato le tesi di Sgarbi, ribadendo l'intrasportabilità delle opere, e tale parere venne accolto dal ministro Franceschini, mettendo fine alla polemica.

Carriera televisiva

Vittorio Sgarbi

La polemica al

Sgarbi si affermò come grintoso personaggio televisivo[31] soprattutto come ospite della trasmissione televisiva Maurizio Costanzo Show, durante la quale alternava popolari lezioni d'arte a vivaci dispute verbali nei confronti degli altri ospiti. È infatti nello storico programma di Costanzo che Sgarbi pronuncia la sua prima parolaccia in televisione: durante la puntata del 23 marzo 1989 un'insegnante lesse una poesia di cui era l'autrice; durante la lettura si accese un diverbio con Sgarbi che giudicava la poesia orribile.[32]

La lite culminò quando l'insegnante per tre volte disse al critico: «Lei è un asino poetico», affermazione cui Sgarbi replicò: «E lei è una stronza!».[32] Costanzo si arrabbiò molto e disse a Sgarbi di chiedere scusa alla donna, cosa che il critico rifiutò seccamente. La vicenda ebbe un enorme risalto nei media. L'insegnante querelò Sgarbi, che fu condannato a pagare una multa di 60 milioni di lire.[33] Sgarbi dopo la condanna a sua volta querelò la donna per gli insulti ricevuti in quella trasmissione, il giudice accolse la sua richiesta e condannò l'insegnante a pagare un risarcimento di 15 milioni.[33][34]

L'uso strumentale della polemica per costruire un personaggio televisivo ha avuto eco anche nella serie a fumetti Alan Ford, nella quale il personaggio Insulto Ingiuria è palesemente ispirato a Vittorio Sgarbi.[35]

La polemica con Federico Zeri

Nel 1989 assurse all'onore dei rotocalchi quando augurò la morte al suo maestro Federico Zeri[36] nel corso d'una puntata del programma di Costanzo.[37] Secondo Sgarbi, Zeri ne aveva infatti preteso il licenziamento perché convinto della sua colpevolezza riguardo alle accuse della contessa trevigiana Pia Bressanin della Rovere. La Bressanin affermò che Sgarbi l'aveva indotta a consegnargli un quadro di Giovanni Agostino da Lodi, La cena di Emmaus, che il critico d'arte aveva riconosciuto nel Museo civico Luigi Bailo di Treviso, a cui la contessa l'aveva affidato anni prima.

Secondo la donna, Sgarbi[38] le aveva rivelato che la tela era in pessimo stato e necessitava di un restauro. Essendo però il costo dell'operazione assai alto, Sgarbi avrebbe convinto la nobildonna a vendergli l'opera. La contessa affermò di avere ricevuto da Sgarbi solo 8 milioni invece dei 25 pattuiti. L'accusa sosteneva inoltre che Sgarbi avesse taciuto l'intera operazione alle autorità competenti; il critico, da parte sua, negò decisamente che vi fosse stata una sua qualsiasi omissione. Il giorno della morte di Zeri, avvenuta il 5 ottobre 1998, Sgarbi sostenne: «Ora che è morto, vorrei vederlo vivo».[39]

Gli anni '90

Nel 1990 Vittorio Sgarbi si aggiudica la 37ª edizione del premio Bancarella con il libro "Davanti all'Immagine" edito da Rizzoli.

La sua apparizione televisiva nei primi anni Novanta fu in generale salutata come una novità, anche se ci fu chi, come il critico televisivo Beniamino Placido, riconoscendo il fascino che il personaggio esercitava su un vasto pubblico, ne scherniva l'autorevolezza come critico d'arte unita allo stile poco ortodosso di divulgatore, definendolo in un suo articolo «il Fatuo Magico».[40]

Dal 1992 al 1999 condusse il programma Sgarbi quotidiani su Canale 5. Famosa è la puntata in cui per protesta rimase in silenzio per l'intera durata della trasmissione, ben 15 minuti. La sua singolare protesta era verso Berlusconi e riguardava la tempesta scoppiata nelle reti Fininvest circa la possibilità di criticare il Cavaliere nella sua campagna elettorale del 1994. Berlusconi aveva infatti dichiarato: «Alla prima che mi fate vi licenzio e ve ne andate». Durante gli istanti finali di quella puntata mostrò ai telespettatori un foglio di carta con scritto: «Basta Sì».[41] La puntata fu seguita da tre milioni e mezzo di spettatori, totalizzando il 20% di share.[42]

Altro record di ascolti venne raggiunto, nel dicembre del 1997, da una puntata girata in esterna e intervistato dal giornalista Antonio Panei, in occasione della restituzione ai monaci trappisti dell'Abbazia delle Tre Fontane, delle sculture raffiguranti 3 teste ritrovate da Sgarbi e trafugate dal luogo del martirio di San Paolo.[43]

Nel 1998 fece clamore la sua iniziativa di rompere l'embargo internazionale alla Libia di Gheddafi, violando il blocco aereo e atterrando a Tripoli con due piccoli Piper decollati da Lampedusa. All'impresa partecipano anche l'editore Nichi Grauso, l'esperto d'arte Peter Glidewell, il regista Filippo Martinez e un giornalista del Corriere della Sera, Francesco Battistini.[44]

Sgarbi presenta una mostra a Milano (2007)

Poco dopo Sgarbi ebbe l'occasione di doppiare un personaggio dei Simpson, il gestore del banco, "Il lancio degli anelli", nella puntata Bart Giostraio.[45] Fin dagli esordi è rappresentato dal suo agente e produttore editoriale David Guido Pietroni.

Gli anni 2000

Nel 2006 è membro della giuria nella prima edizione del reality show La pupa e il secchione su Italia 1. Verrà però espulso dal programma a due puntate dalla fine, per via di un'accesa lite con un'altra giurata, Alessandra Mussolini, dove voleranno parole pesanti e offensive.[46] Sarà sostituito poi da Andrea G. Pinketts.[47]

Nel 2008 interviene nel documentario Il falso bugiardo di Claudio Costa, dedicato allo scrittore Luciano Vincenzoni, che conobbe a Venezia, tramite l'amico comune Goffredo Parise.

Nel 2010 è membro della giuria in due programmi: Il più grande italiano di tutti i tempi, condotto da Francesco Facchinetti su Rai 2, e la seconda edizione de La pupa e il secchione, condotto da Enrico Papi e Paola Barale su Italia 1. Il 18 maggio 2011 conduce un nuovo programma su Rai 1 intitolato Ci tocca anche Vittorio Sgarbi, che fa registrare un bassissimo risultato d'ascolti già alla puntata d'esordio (2.064.000 telespettatori, 8,27%). Visto il risultato, assolutamente scarso per il primo canale RAI, il programma viene interrotto dopo una sola puntata. Poco dopo dichiarerà «Ho sbagliato io, ora chiudiamo». Nella trasmissione, dedicata al tema della paternità, tra le altre cose il critico d'arte ha parlato di ambiente, criticando le forme di energia eolica e solare.[48]

Vittorio Sgarbi in visita al Museo di Saludecio e del Beato Amato, 24 dicembre 2016[49].

Nel 2015 è ospite fisso nella trasmissione Virus - Il contagio delle idee, talk-show politico di Rai 2, con il suo spazio artistico-culturale all'inizio di ogni puntata, nella fascia oraria compresa tra le 21:15 e le 21:25.

Carriera teatrale

Dopo esser stato a cavallo del 1999 e 2000 Direttore Artistico del festival estivo AstiTeatro,[50][51] nel 2002 esordisce come regista teatrale con l'Opera Rigoletto prodotta dalla Fondazione Arturo Toscanini e da David Guido Pietroni[52]. Nel 2009 ha cominciato una sua tournée teatrale dal titolo, "Sgarbi l'altro". Nel 2010 ha dato vita a uno spettacolo teatrale con il pianista Nazzareno Carusi intitolato, "Discorso a Due" e dedicato agli Anni di pellegrinaggio di Franz Liszt e alle opere di Michelangelo e Dante che ne hanno ispirato i maggiori capolavori. Culmine del "Discorso a due" è l'esecuzione del melologo ideato da Carusi giustapponendo alla sua esecuzione della lisztiana "Fantasia quasi Sonata - Dopo una lettura di Dante" la lettura da parte di Sgarbi dell'intero V canto dell'Inferno dantesco.[53] Per questo progetto, nel 2011 gli viene assegnato il Premio Lunezia in coppia con Nazzareno Carusi.[54]

Nel 2015 esordisce in qualità di autore e interprete con lo spettacolo teatrale Caravaggio: il calendario registra il tutto esaurito. Sgarbi conduce il pubblico attraverso la vita e la pittura rivoluzionaria di Michelangelo Merisi in uno spettacolo teatrale arricchito dalla musica di Valentino Corvino e dalle immagini delle opere più rappresentative del pittore lombardo curate dal visual artist Tommaso Arosio.

Attività politica

Politico spesso incline a cambiare schieramento, alcuni lo hanno definito "il più grande trasformista d'Italia".[55] Politicamente si è più volte definito un liberale[56][57][58].

Militanze politiche

Sgarbi, che da giovane ha fatto parte dell'Unione Monarchica Italiana[59], ha strettamente collaborato con:

Sgarbi durante il Festival di Venezia 2020
Sgarbi a Casalpusterlengo durante la lezione "I tesori di Lodi, Codogno e Casalpusterlengo"

I primi anni

Nel 1975 si iscrisse alla Federazione Giovanile del Partito Monarchico.[69]

Nel 1990 accetta di essere candidato al consiglio comunale di Pesaro per le liste del PCI, ma viene rifiutato per essersi proposto come candidato contemporaneamente nelle liste del Partito Socialista Italiano. Rinuncia così a Pesaro e si candida al consiglio comunale di San Severino Marche (con il Partito Socialista Italiano), risultando eletto, e diventando nel 1992 sindaco della città, sostenuto dalla Democrazia Cristiana e dal Movimento Sociale Italiano.

Deputato dal 1992 al 2006

Sgarbi eletto alla Camera nel 1992

Sempre nel 1992 è deputato per il Partito Liberale Italiano nella XI Legislatura, eletto nel collegio di Cagliari[70].

Successivamente si avvicina al Partito Radicale di Marco Pannella, con cui sarà alleato nelle coalizioni guidate da Silvio Berlusconi nel 1994 e nel 1996. Nel 1994 è eletto deputato per Forza Italia, ma subito si iscrive al Gruppo misto. È presidente della VII Commissione parlamentare (Istruzione).[71] In questa legislatura è protagonista di una rissa con Umberto Bossi.[72]

Nel 1996 è eletto alla Camera per Forza Italia con il sistema proporzionale nella circoscrizione IX Friuli-Venezia Giulia. Si iscrive al gruppo misto.[73]

Nel 1999 è candidato a sindaco di Ferrara con l'appoggio di Forza Italia e di una lista radicale,[74] arrivando secondo col 26,2% dei voti dietro il candidato di centrosinistra.[75]

Nel 2001 Sgarbi viene eletto deputato nella quota proporzionale in Forza Italia, dopo aver perso la lotta per un seggio uninominale in Veneto. Diventa quindi sottosegretario ai Beni culturali dal 2001 al giugno del 2002. L'incarico gli viene revocato dal Consiglio dei ministri a causa di numerose polemiche e tensioni con l'allora ministro Giuliano Urbani. Il casus belli è stata l'opposizione alla politica del governo sui beni artistici e culturali. Con il cosiddetto decreto taglia-deficit il governo prevedeva la possibilità di cedere dei beni dello Stato alla Patrimonio Spa e Infrastrutture Spa, società che avrebbero avuto il compito di gestire il patrimonio artistico e la facoltà di venderne alcune parti a privati. Sgarbi contestando la mancanza di un esplicito riferimento dell'inalienabilità dei tesori artistici e culturali italiani chiese le dimissioni di Urbani.

La sua rinuncia all'incarico è avvenuta con una breve nota in cui Sgarbi afferma «non potendo condividere metodi e destino di questo ministero, metto a tua disposizione tutte le deleghe»,[76] mentre la conseguente risposta di Palazzo Chigi è stato un ugualmente stringato comunicato in cui si affermava «sono venute meno le condizioni per la permanenza dell'onorevole Sgarbi nella carica e nelle funzioni di sottosegretario».[77] La polemica tra Urbani e Sgarbi ha portato Urbani a esprimere giudizi piuttosto duri sul critico «Preferisco citare il Federico Zeri su Sgarbi: narcisista, presuntuoso, impreparato, superficiale. Non sono parole mie, insisto, ma di Zeri. Basta consultare i suoi archivi a Mentana».[78]

In precedenza, prima della rimozione da sottosegretario, numerose polemiche avevano costellato l'azione di Sgarbi fra cui l'accusa di chiedere di far aprire fuori orario, spesso di notte, i musei per consentire ai suoi amici di visitarli. All'accusa, formalizzata in interrogazione parlamentare,[79] Sgarbi ha ribadito "che nelle vesti di sottosegretario ai beni culturali ha visitato musei nelle ore notturne, e comunque al di fuori degli orari d'apertura al pubblico, giustificando tale fatto come opera di controllo verso i musei pubblici".

I Liberal Sgarbi

Il 21 marzo del 1999 fonda il movimento I Liberal - Sgarbi, con l'obiettivo di partecipare alle elezioni europee di quell'anno. Il simbolo tuttavia venne ricusato, in quanto il contrassegno elettorale conteneva anche il logo del PSDI e l'Ufficio elettorale della Cassazione negò che esso potesse essere validamente usato da Enrico Ferri, che non più legale rappresentante di quel partito[80]. Pochi mesi più tardi il movimento si federò con Forza Italia, ma partecipò comunque alle elezioni amministrative e regionali del 2000 con il simbolo dei Liberal Sgarbi - I Libertari, eleggendo anche un consigliere regionale in Calabria.

In occasione delle elezioni europee del 2004 Sgarbi presenta la lista Partito Repubblicano Italiano - I Liberal Sgarbi (detta anche "Partito della bellezza")[81], la quale ottiene tuttavia soltanto lo 0,7% dei voti e nessun eletto.

Candidato per la Lista Consumatori con il centrosinistra (2006)

Nel 2005 abbandona la Casa delle Libertà e passa all'Unione. Propone la propria candidatura in vista delle elezioni primarie della coalizione di centrosinistra, ma deve successivamente ritirarsi in base alla regola che vietava la partecipazione alle primarie a chi avesse avuto incarichi politici nelle ultime due legislature guidate da Berlusconi. Alle Elezioni politiche del 2006 decide di candidarsi con la Lista Consumatori che appoggia la coalizione di centrosinistra, senza essere tuttavia eletto.

Attività amministrativa dal 2006 al 2016

Assessore alla cultura del Comune di Milano (2006-08)

Nel 2006 si candida a sindaco di Milano, ma successivamente stipula un accordo con la candidata della Casa delle Libertà Letizia Moratti, che prevede il ritiro della propria candidatura. Dopo la vittoria dell'ex ministro dell'istruzione, Sgarbi ottiene l'incarico di assessore alla cultura. L'8 maggio 2008 la nomina ad assessore gli viene revocata dalla sindaca Moratti,[82] che prese tale decisione dopo che Sgarbi aveva falsificato una delibera della giunta comunale che concedeva il patrocinio del comune a una mostra sull'arte omosessuale, che la Moratti giudicava imbarazzante per la cittadinanza.

Sindaco UDC-DC di Salemi (2008-2012)

Il 30 giugno 2008,[83] sostenuto dall'UDC, dalla DC e da una lista civica di centro è stato eletto sindaco del comune di Salemi. Il 29 luglio 2008 il TAR della Lombardia ha accolto il ricorso con cui l'animatore d'arte contestava il «licenziamento» dal Comune di Milano reintegrandolo, di fatto, nelle funzioni di assessore.[84] Il critico, tuttavia, con un comunicato, emanato il giorno successivo alla decisione dei giudici, si è spontaneamente dimesso dalla carica di assessore, risolvendo alla radice il problema della incompatibilità con il ruolo di primo cittadino del comune belicino.

Eletto sindaco, istituisce alcuni assessorati-provocazione, nominando il cantante Morgan assessore all'ebbrezza,[85] l'artista Graziano Cecchini, Oliviero Toscani e Peter Glidewell assessori al nulla[86] e un poliziotto assessore all'antimafia.[87] Tra le altre iniziative, nell'agosto 2008 Sgarbi ha proclamato Salemi "prima capitale dell'Italia tibetana", per esprimere solidarietà nei confronti dei monaci tibetani e per condannare le ripetute violazioni dei diritti umani che essi hanno subìto da parte della Cina.[88]

Su idea di Oliviero Toscani, assessore alla creatività del comune, Sgarbi ha avviato un progetto per salvaguardare il patrimonio artistico della città vendendo al prezzo simbolico di 1 euro le antiche case di Salemi[89] a chi voglia restaurarle e risiedervi. L'iniziativa mediatica avrebbe riscosso l'interesse di varie personalità come i coniugi Moratti, il cantante Lucio Dalla, il ministro Renato Brunetta, il giornalista Philippe Daverio. Il progetto, di là dalla sua valenza artistico-culturale, mira anche a favorire gli afflussi del turismo e a creare nuovi posti di lavoro e il coinvolgimento di numerose associazioni giovanili di Salemi.[90]. Il 28 dicembre 2008 Sgarbi, ad Agrigento in occasione della presentazione di un suo libro, fu accolto da un'accesa contestazione.

Il 2 febbraio 2010 a seguito di un'indagine della Guardia di Finanza sull'uso illecito delle auto blu, preannuncia le sue dimissioni da sindaco di Salemi,[91] ma non furono mai ufficialmente confermate. Tra le altre cose, fece istituire in Salemi, un museo della mafia, intitolato a Leonardo Sciascia, e inaugurato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dove offriva documentazioni e materiale d'archivio per non dimenticare la storia oscura della Sicilia.[92] Ha inoltre espresso un netto rifiuto sulla possibilità di installare impianti eolici e fotovoltaici a Salemi, sostenendo che simili impianti, oltre a provocare desertificazione e distruzione del paesaggio agricolo, sarebbero al centro di interessi mafiosi.[93] Inoltre è stato protagonista per aver indetto un originale bando per vicesindaco: dopo le difficoltà nel trovare una maggioranza in consiglio comunale, il 29 dicembre 2011 promulga un bando nel quale i candidati dovevano essere di sesso femminile e avere un'età compresa tra i 25 e i 45 anni.[94] Il bando ha avuto successo, ricevendo oltre 200 richieste.[95] Nel febbraio 2012 gli ispettori nominati dall'ex ministro dell'Interno Roberto Maroni portano alla commissione tecnica del Viminale la proposta di scioglimento del comune di Salemi per "infiltrazioni mafiose". Sgarbi preannuncia le sue dimissioni da sindaco il 6 febbraio 2012[96] e si dimette effettivamente il 15;[97] il 23 marzo 2012 il Consiglio dei Ministri scioglie l'amministrazione comunale di Salemi guidata da Vittorio Sgarbi[98] per infiltrazioni mafiose. Dopo lo scioglimento per mafia del Comune di Salemi (TP), del quale Vittorio Sgarbi era sindaco, il critico d'arte ha contestato duramente la gestione del Commissario straordinario Leopoldo Falco, e ha continuato fino a quando Falco è stato nominato Prefetto di Trapani e finanche in occasione delle morte di quest'ultimo[99][100][101][102][103].

Nel 2012 candidato sindaco di Cefalù

Nell'aprile 2012 si candida come sindaco di Cefalù, sostenuto da tre liste civiche.[104]

Sia in primo sia in secondo grado i giudici lo ritengono incandidabile in virtù dell'art. 143 del D. Lgs. n. 267/2000 che prevede l'incandidabilità al primo turno elettorale utile per gli amministratori di enti sciolti per infiltrazioni mafiose,[105][106] ma le elezioni si svolgono regolarmente il 6 e 7 maggio 2012 e Vittorio Sgarbi partecipa come candidato a sindaco perdendo la competizione elettorale, piazzandosi solo al terzo posto tra i vari candidati con il 16,8% dei voti, contro il 34,5% ottenuto dal sindaco eletto Rosario Lapunzina del Partito Democratico.[107]

Attività dal 2012 al 2016
Sgarbi nel 2015

Il 7 luglio 2012 viene nominato Assessore alla Rivoluzione del comune di Baldissero d'Alba[108]; fino al 13 maggio 2014[109].

  • Il Partito della Rivoluzione

Il 14 luglio 2012 Sgarbi fonda il "Partito della Rivoluzione-Laboratorio Sgarbi".[110] Sotto l'emblema di questo nuovo partito, si ricandida come sindaco di Salemi alle elezioni amministrative del 25 maggio 2014 e viene sconfitto dalla coalizione (PD - UDC - Art. 4) del giovane sindaco Domenico Venuti.

  • Assessore alla Rivoluzione del Comune di Urbino.

Il 14 giugno 2014 viene nominato Assessore alla Rivoluzione, alla Cultura, all'Agricoltura, alla tutela del Paesaggio e del Centro Storico[111][112]. Incarico dal quale minaccia di dimettersi il 21 dicembre 2015, in seguito a una polemica contro l'installazione e la mancata rimozione di un albero di Natale, da lui non autorizzato e definito "un'inutile bruttura immorale"[113]; ma non formalizza le dimissioni e rimane assessore[114]. Mantiene tale carica fino alla scadenza naturale del mandato, nel 2019[115]. In seguito alla rielezione del sindaco uscente, viene riconfermato in giunta, con la carica di Prosindaco con delega alla cultura e alle celebrazioni raffaellesche del 2020[116].

  • Candidatura a sindaco di Milano

Il 3 giugno 2015 annuncia la propria candidatura come sindaco di Milano[117] (elezioni del 2016) ma dopo aver annunciato ufficialmente la candidatura[118] e aver tentato inutilmente di proporsi come candidato del centro destra, il 10 febbraio 2016, rinuncia.[119].

  • Dal 28 giugno 2016 è assessore al comune di Cosenza con delega al centro storico.

La fondazione dell'associazione "Rinascimento"

Nel 2017 fonda il suo nuovo movimento Rinascimento, che pone al centro del proprio programma politico la bellezza, sulla quale ritiene essere necessario investire.[120]

Alle comunali di La Spezia con la Lista Civica - un Rinascimento per La Spezia sostiene Giulio Guerri, consigliere di opposizione al sindaco del PD e sostenuto anche dai fuoriusciti del Movimento 5 Stelle; al primo turno prende il 6,25% ma la lista di Sgarbi con 372 voti (0,97%) non ottiene alcun seggio.[121]

Per Rinascimento e Moderati in Rivoluzione (MIR) dell'imprenditore Gianpiero Samorì si candida come governatore alle Elezioni regionali in Sicilia del 2017. Del movimento è entrato a far parte anche l'ex ministro Giulio Tremonti insieme al quale Sgarbi ha scritto il libro "Rinascimento. Con la cultura (non) si mangia".[122] Il 29 settembre ritira la sua candidatura per appoggiare il candidato del centro-destra Nello Musumeci e in caso di vittoria Sgarbi farà l'assessore alla Cultura.[123]

Assessore in Sicilia e rielezione in Parlamento nel 2018

Il 29 novembre 2017 è nominato dal presidente della Regione Siciliana Musumeci assessore ai Beni culturali e all'identità siciliana[124]. In vista delle elezioni politiche italiane del 2018 il 28 gennaio con Sentenza di cassazione sez. elettorale, N. 01/2018, Rinascimento fa togliere il nome Sgarbi dalla lista Rinascimento "Sgarbi" Mir in Friuli Venezia Giulia (la quale deposita le liste con i candidati e quindi concorre per le elezioni politiche) e si federa con Forza Italia, che indica Sgarbi come candidato della coalizione di centro-destra all'uninominale nel collegio uninominale di Acerra[125] perdendo nettamente la sfida contro il candidato Premier del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio (63,41% contro 20,37%); Sgarbi viene comunque eletto come capolista del proporzionale di Ferrara e Modena.[126] Per incompatibilità tra i due incarichi, il 4 aprile 2018 si dimette da assessore ai Beni culturali della regione Sicilia. Il 6 giugno, diversamente dai colleghi di Forza Italia, come protesta vota la fiducia al nuovo governo Conte I (Movimento 5 Stelle-Lega) intervenendo così in aula:

«E, proprio perché dove c’è disordine e ignoranza io prospero, darò la fiducia a questo governo: una fiducia piena per vedere il vostro declino.[127]»

Elezione a sindaco di Sutri

Alle elezioni amministrative del 10 giugno seguente viene eletto sindaco di Sutri, in provincia di Viterbo, con il 58,79% delle preferenze, pari a 2 207 voti, con la lista civica Rinascimento Sgarbi. Il 4 ottobre dello stesso anno decide di abbandonare il gruppo di Forza Italia alla Camera perché Silvio Berlusconi aveva annullato la sua visita a Sutri e si iscrive al gruppo misto.[128]

Le regionali in Emilia-Romagna, le elezioni del 2020, la candidatura a Roma e quella in Calabria

Il 6 dicembre 2019 aderisce a una nuova componente del misto di nome "Noi con l'Italia-USEI-Cambiamo!-Alleanza di Centro". Il 27 dicembre seguente viene annunciato come candidato capolista di Forza Italia alle regionali in Emilia-Romagna del 26 gennaio 2020 per le province di Bologna, Parma e Ferrara.[129] Risulta l'unico eletto per il partito Forza Italia, ricevendo 1.605 preferenze nel collegio di Bologna, mentre in quello di Parma ne raccoglie 755 e in quello di Ferrara 741.[130] Tuttavia non siederà nel consiglio regionale, data l'incompatibilità tra la carica di deputato e quella di consigliere regionale.[131]

Alle elezioni regionali in Valle d'Aosta del 20/21 settembre 2020 il movimento di Sgarbi raccoglie 3.289 voti pari al 4,96% senza ottenere alcun seggio mentre alle amministrative ad Aosta la lista di Rinascimento con candidato sindaco Giovanni Girardini con il 24% (4 seggi) accede al ballottaggio venendo sconfitto due settimane più tardi, nonostante la convergenza del centro-destra, dato che il candidato del centro-sinistra ha la meglio con il 53%.[132][133] Invece a Trento, dove sostiene Carli insieme all’UDC e una civica, con il 2,84% ottiene un seggio.

Ad ottobre annuncia di volersi candidare a sindaco di Roma mentre il cantante Morgan accetta la sua proposta come candidato per Milano in vista delle comunali del 2021.[134][135] A fine dicembre annuncia di volersi candidare alla presidenza della Regione Calabria con Rinascimento.[136][137]

Il 18 febbraio 2021, diversamente dagli altri membri della componente di Noi con l'Italia-USEI-Rinascimento ADC, si astiene dal votare la fiducia al Governo Draghi. Il mese seguente dichiara di avere avuto, senza saperlo, il COVID-19 come asintomatico e di avere un tumore.[138]

Il 9 giugno seguente, dopo aver superato la malattia, ritira la candidatura a sindaco della Capitale - confermando però la presenza della lista di Rinascimento - e dà la propria disponibilità a fare l’assessore alla cultura in caso di vittoria del candidato del centro-destra.[139]

Controversie

Sgarbi si è reso famoso anche per l'irascibilità che contraddistinse numerosi diverbi, talora sfociati in aggressive invettive, con altri personaggi televisivi e non. Vi furono liti contro:

  • Vauro Senesi - tra ottobre e novembre 2017 ai programmi Piazzapulita su LA7 sul caso dei crimini commessi dai regimi comunisti e a L'aria che tira sull'origine della ricchezza di Silvio Berlusconi.
  • Virginia Raggi - definita da Sgarbi in più occasioni "onesta ma incapace" per la presunta mala gestione del comune di Roma.
  • Massimo Cacciari - il 28 marzo 2013 durante una puntata di Servizio Pubblico su LA7 il filosofo veneziano trattò con sufficienza le opinioni del critico riguardo alla candidatura di Riccardo Muti come presidente della repubblica e in merito ad alcune considerazioni sulla tutela dei beni culturali. Cacciari rumoreggiando e sbuffando dal collegamento fece irritare Sgarbi il quale lo accusò di essere un ignorante che non conosce niente di Venezia e di aver fatto fare il ponte di Calatrava. L'altro rispose dandogli del buffone e del pagliaccio poi abbandonò la trasmissione. Successivamente alla trasmissione radiofonica La Zanzara su Radio 24, Sgarbi replicò ulteriormente sostenendo che il filosofo non si lava e che usa la filosofia per portarsi a letto le donne.
  • Gianni Barbacetto - nel settembre 2012 sul canale Vero Capri ha un litigio con il giornalista de Il Fatto Quotidiano Gianni Barbacetto (che apostrofa "Capra, ignorante, bestia!") dopo le provocazioni di quest'ultimo sulla sua attività politica. Un'altra lite con Barbacetto c'era stata nel gennaio 2012 a TGcom24; in quell'occasione, a causa delle urla, si dovette mandare la pubblicità per due volte.
  • Roberto Benigni - con Benigni non c'è stato un litigio ma solo una polemica a distanza. Sgarbi infatti contestava che la satira di Benigni sulla cantante Iva Zanicchi, parlamentare del Popolo della Libertà, avvenuta durante il Festival di Sanremo 2009, avesse condizionato negativamente il giudizio della giuria sulla cantante, che è stata subito eliminata. La polemica ha riguardato anche il compenso per il comico toscano, giudicato troppo elevato da Sgarbi, che ha apostrofato Benigni "Pagato!" per 17 volte consecutive.
  • Gian Luca Brambilla - Durante una puntata di Piazzapulita del marzo 2014, Sgarbi reagisce molto violentemente nel momento in cui Brambilla afferma che l'ingresso nell'Euro sia stata una decisione degli italiani. Sgarbi, furioso, lo interrompe: «[la decisione] l'ha presa Ciampi, l'ha presa Prodi e vaffanculo! Ciampi e Prodi, vaffanculo! [...] [Gli italiani] hanno fatto un referendum forse? Ma che cazzo dici?». Ogni volta che Brambilla riprende il discorso e ripete la stessa frase, Sgarbi a sua volta lo interrompe sbottando. Accusato dal conduttore Corrado Formigli di volergli rovinare la trasmissione e di non rispettare il pensiero altrui, Sgarbi si alza per andarsi a sedere fra il pubblico. Brambilla riesce a proseguire col proprio discorso, ma un'inquadratura mostra Sgarbi mentre, ancora visibilmente stizzito, parla con una spettatrice inveendo contro l'imprenditore brianzolo.[140]
  • Sandro Bondi - nel dicembre 2007 in una puntata di Porta a Porta su Rai 1 descrisse il politico Bondi, ospite in studio, come un incrocio tra Don Abbondio e Massimo Boldi, causando la sua replica stizzita[141].
  • Mike Bongiorno - Durante una puntata di Telemike su Canale 5 ci fu una lunga discussione, che presto degenerò in una lite verbale tra i due intrattenitori. La discussione riguardava l'abusivismo, prendendo come pretesto l'eruzione dell'Etna che ai tempi travolse molte case definite dallo stesso Sgarbi come esempi di abusivismo edilizio. Bongiorno contestò duramente Sgarbi ed entrambi si riappacificarono solo molti anni dopo.
  • Umberto Bossi - Nel settembre del 1995 Bossi è protagonista di una violenta lite con Sgarbi, avvenuta nell'aula di Montecitorio. La lite si è scatenata perché Bossi offese Sgarbi, che rispose apostrofando con un'espressione volgare la presidente della Camera dei deputati Irene Pivetti, all'epoca molto vicina a Bossi. Questa fu la miccia che diede inizio a tutto il resto. La rissa andò in onda sui TG nazionali e aprì un acceso dibattito mediatico.[72]
  • Marco Travaglio - Nel maggio 2008, in una puntata di Annozero su Rai 2 di Michele Santoro, litiga con il giornalista Marco Travaglio, al quale ha rivolto anche insulti.
CAPRA CAPRA CAPRA - stencil a Torino (fotografato nel 2019)
  • Aldo Busi - Nell'ottobre 2002, durante una puntata del programma Chiambretti c'è su Rai 2, Busi critica la carriera politica di Sgarbi, allora deputato per Forza Italia, al che quest'ultimo, indispettito, urla per tre volte: "Fatti i cazzi tuoi!". Presto il diverbio degenera fra scherni e insulti reciproci, durante il quale Sgarbi apostroferà Busi come "mentecatto assoluto", "depensante assoluto", "nullità", "morto di sonno" e "pettegolo", al che Busi darà a Sgarbi del mitomane e del megalomane. Sgarbi, dopo essersi apparentemente calmato, gli grida a sua volta "Ma vuoi farti i cazzi tuoi? Vuoi farteli? Ignorante!" e poi "Capra!" per tredici volte di seguito. Busi replica urlando: «Tu sei un male italiano! Tu sei un cazzo mio!». La lite prosegue ancora con qualche insulto, fino al momento in cui parte la sigla di chiusura della trasmissione in cui Busi si mette a ballare.[142][143]
  • Rocco Casalino, ex concorrente del Grande Fratello, nel 2006, nel corso della trasmissione Buona Domenica su Canale 5.
  • Alessandro Cecchi Paone, all'interno della trasmissione Markette - Tutto fa brodo in TV su LA7; la polemica con Cecchi Paone ha riguardato la Chiesa cattolica e l'omosessualità. Fino ad anni recenti, Sgarbi si è sempre dichiarato ateo e figura in una lista (costruita sulla base di dichiarazioni verificate) di non credenti del sito dell'UAAR;[144] nel 2000 ha partecipato al Gay pride di Roma;[145] in un'apparizione a Markette, programma condotto da Piero Chiambretti, ha attaccato Alessandro Cecchi Paone per le sue critiche alla Chiesa, arrivando ad apostrofarlo "ateo bastardo" e "ateo fasullo", pur ribadendo la sua distanza dal Cattolicesimo; più recentemente, in una puntata della trasmissione Confronti condotta da Gigi Moncalvo, Sgarbi ha invece dichiarato di "essere fiero di essere cattolico", alla presenza dello stesso Cecchi Paone: la posizione di Sgarbi pare così essere diventata simile a quella cristianista e filo-cattolica. Tuttavia, in molte altre trasmissioni, in particolare su Canale 5 ha più volte detto: "Sono laico, probabilmente non credente e non so se sono perfino ateo" (cfr. il paragrafo Sgarbi e la fede). Successivamente un nuovo acceso diverbio con Cecchi Paone è avvenuto durante la trasmissione Buona Domenica, in cui Sgarbi è stato contestato da Cecchi Paone perché il critico ha dichiarato che sull'omosessualità "il Papa ha ragione, la Chiesa ha ragione". Un'altra discussione tra Sgarbi e il popolare personaggio televisivo si è avuta nel corso del programma di Rai Uno Sabato, Domenica &... in un dibattito riguardante il caso di Eluana Englaro. Il critico ha cercato di far zittire Cecchi Paone, che lo stava interrompendo, urlandogli «Taci!» per 22 volte consecutive.
  • Giuseppe Cruciani - In occasione della trasmissione Radio Belva andata in onda il 9 ottobre 2013 su Rete 4, Sgarbi si lancia contro tutti, in particolare contro il conduttore Cruciani e successivamente anche contro Alba Parietti. In seguito a questo episodio la trasmissione è stata sospesa.[146]
  • Leopoldo Falco - Dopo lo scioglimento per mafia del Comune di Salemi (TP), del quale Vittorio Sgarbi era sindaco, il critico d'arte contestò duramente ogni scelta amministrativa del Commissario straordinario Leopoldo Falco, e continuò fino a quando il Falco divenne Prefetto di Trapani e finanche in occasione delle morte di quest'ultimo[99][100][101][102][103].
  • Roberto D'Agostino - In due occasioni: la prima nel corso della puntata del 14 novembre 1989 del programma Uno su cento, condotto da Pippo Baudo,[147] la seconda durante la trasmissione del 15 aprile 1991[148] de L'istruttoria di Giuliano Ferrara: in questo caso, dopo essere stato provocato da Sgarbi che lo insultò e gli gettò addosso dell'acqua, D'Agostino gli diede uno schiaffo.
  • Barbara D'Urso - durante la puntata del 7 febbraio 2010 di Domenica Cinque su Canale 5 litiga con la conduttrice Barbara D'Urso, rea di aver fatto falsa retorica, facendo finta di piangere, riguardo al crollo di una casa a Favara in cui morirono due bambine. A causa di questa sfuriata Sgarbi è stato sospeso dal programma per due settimane. Nel 2020 litiga ancora con la conduttrice, insultandola pesantemente, a causa di un'incomprensione tra i due.
  • Antonio Di Pietro e l'Italia dei Valori: più volte Sgarbi si è rivolto con toni provocatori e polemici verso l'ex magistrato Di Pietro, dichiarando che si doveva mettere in galera chi gli aveva dato la laurea.
  • Carlo Freccero - Nel gennaio 2014 in una puntata di Piazzapulita ha una forte discussione con il giornalista Carlo Freccero, relativa all'attribuzione di Matteo Renzi alla Sinistra o alla Destra.
  • Corrado Formigli - Nella puntata del 1º febbraio 2018 di Piazzapulita, viene mandato un servizio sulla delinquenza minorile a Napoli. Il critico d'arte critica il reportage paragonandolo ai film di Roberto Saviano. Il conduttore replica accusando Sgarbi di dire cretinate, causando la reazione del critico che dà quattro volte di seguito del "fascista" a Formigli, al che quest'ultimo decide di interrompere il collegamento audio.
  • Massimo Giletti - Durante la trasmissione Domenica in su Rai 1, parlando degli scandali sessuali in politica, Sgarbi dichiara che per le ragazze coinvolte non ci deve essere un atteggiamento di pietà dato che hanno liberamente scelto di vendere il loro corpo, paragonandole a donne come Elisabetta Gregoraci, Edwige Fenech, Sophia Loren, che hanno sposato uomini di potere e ricchi, certamente non perché belli o innamorate; quando però il critico fa lo stesso paragone fra Maria De Filippi e Maurizio Costanzo Giletti si arrabbia, scatenando il carattere focoso di Sgarbi che grida "libertà" per 13 volte consecutive, "anche di darla" per 3 volte consecutive. Tuttavia la De Filippi telefona in trasmissione dicendo di non essere offesa dalle parole di Sgarbi.[149]
  • Peter Gomez, all'interno della trasmissione L'ultima parola su Rai 2 mentre parla riguardo agli scandali sessuali di Silvio Berlusconi viene interrotto dal giornalista Peter Gomez. Ciò scatena l'ira di Sgarbi che lo definisce un mafioso. Gomez replica dicendo che Sgarbi è un cortigiano di Berlusconi.[150]
  • Paolo Guzzanti - nella trasmissione di La7 Tetris, il 9 maggio 2009, sollecitò l'on. Paolo Guzzanti a giustificare il motivo della sua rottura con Silvio Berlusconi. Sgarbi contestò quindi la risposta fornita dal suo interlocutore, provocandone una reazione veemente sfociata in uno scambio di invettive, urlandogli il termine "vergognati" per 15 volte consecutive.[senza fonte]
  • Zaha Hadid, Gae Aulenti, Claes Oldenburg, Andy Warhol, Gilbert & George, Massimiliano Fuksas, Arata Isozaki, Richard Meier - durante una puntata de L'ultima parola critica con toni molto provocatori gli architetti dell'arte contemporanea, prendendo di mira i loro compensi troppo elevati, definendo Massimiliano Fuksas "un distruttore fascista".[151]
  • Milo Infante, nel 2006, nel corso della trasmissione Notti sul ghiaccio su Rai 1.[senza fonte]
  • Giampiero Mughini - Nella trasmissione Il più grande italiano di tutti i tempi e durante Stasera Italia su Rete 4 del luglio 2019 i due ebbero uno scontro quasi fisico.
  • Giulia Innocenzi - Durante la trasmissione L'ultima parola critica la posizione della Innocenzi riguardo alla prima guerra civile in Libia urlandole «Studia, vai a scuola invece di dire stupidaggini!» e poi «Ignorante! capra! vai a scuola, vai a studiare!».
  • Alessandra Mussolini, nel corso della trasmissione La pupa e il secchione[152][153] e poi anche a Buona Domenica e in varie altre trasmissioni;
  • Matteo Oriani, futuro consigliere regionale, al tempo creatore di un Gruppo su Facebook - durante la trasmissione Sky TG24 pomeriggio del 30 ottobre 2008 condotta da Paola Saluzzi, si parlava della riforma Gelmini. Durissimo è stato l'attacco di Sgarbi a Oriani.
  • Marco Pannella - Durante la trasmissione Questa Domenica, Pannella critica l'inclinazione di Sgarbi a cambiare schieramento politico, cui Sgarbi reagisce con violenza accusando il leader radicale di aver ricevuto da Berlusconi 5 miliardi di lire in cambio del sostegno della loro Lista Pannella Sgarbi al Polo per le Libertà dopo le elezioni politiche del 1996. Sgarbi inoltre lamentava di non aver ricevuto nulla da Pannella, che fu l'unico a intascare i soldi.
  • Piero Ricca, il quale considerò illegale la presenza di Sgarbi in ambito politico a causa della sua condanna per truffa aggravata allo Stato quando era sovrintendente ai beni artistici della regione Veneto e lo criticò anche per aver definito il magistrato antimafia Gian Carlo Caselli "verme infetto". Tutto questo innescò varie forti discussioni tra i due, i quali vennero quasi alle mani se non fosse stato per l'intervento degli uomini in divisa presenti in piazza. Sempre al riguardo della questione "Gian Carlo Caselli" Sgarbi venne contestato da Piero Ricca perché nel 1995 su Canale 5 disse di avere ricevuto una lettera[154] dove si affermava che il giudice Caselli era il mandante morale dell'omicidio di Don Puglisi.
  • Marina Ripa di Meana - Nel giugno 2011, mentre stava presentando a Spoleto le due Mostre d'Arte del 54º Festival dei Due Mondi, Sgarbi fu aggredito da Marina Ripa di Meana che gli versò addosso un barattolo contenente la propria urina. Il gesto era dovuto al fatto che Sgarbi, come curatore della manifestazione, aveva ordinato di rimuovere una foto artistica dei coniugi Ripa di Meana assieme ad Alberto Moravia, dicendo: "Non frega più niente a nessuno, sono dei vecchi rincoglioniti".[155]
  • Oscar Luigi Scalfaro, nel 2000 Sgarbi definì il presidente emerito della Repubblica "una scoreggia fritta".[156]
  • John Peter Sloan - nel novembre 2012 durante la puntata di Cristina Parodi Live su La7, Sgarbi si scalda per una domanda del comico inglese che accusava il critico d'arte di difendere a spada tratta Silvio Berlusconi. La replica di Sgarbi costringe la conduttrice a richiamare all'ordine le parti[157].
  • Pasquale Squitieri - in una puntata de Il processo di Biscardi è protagonista di un'accesa lite con il regista Pasquale Squitieri, reo secondo Sgarbi di fare della «retorica insopportabile». Celebre è la sua citazione[158]:

«Devo dire che mi sono vergognato per un attimo di essere stato uno dei suoi sostenitori durante la campagna elettorale che l'ha portata in Parlamento. Lui ha detto una cosa che non pensa, e l'ha detta soltanto per ottenere un applauso. Un calciatore produce un'emozione che è identica a quella di un artista, e nessuno si stupisce che Picasso sia miliardario. […] Tu sei esattamente come Sandro Curzi, fai della retorica insopportabile. I poliziotti possono essere pagati di più ma è inutile tirar fuori i poliziotti, altrimenti io tiro fuori che Picasso era uno stronzo, Raffaello era una merda e i poveri soldati sono degli eroi. Che c'entra? Tu hai preso un sacco di soldi con i film, non rompere i coglioni con 'sti discorsi inutili!»

  • Valerio Staffelli e Striscia la notizia - Sgarbi tirò il tapiro in testa a Staffelli che intendeva consegnarglielo; l'inviato di Striscia è dovuto correre al pronto soccorso. Un tentativo era già stato fatto alcuni giorni prima da Jimmy Ghione: Sgarbi reagì scaraventandolo per 4 volte e accusando la trasmissione di Antonio Ricci di essere un programma vigliacco che scherza e fa satira contro la gente in pena; il tutto andato in onda come servizi della trasmissione stessa.[159][160]
  • Il Trio Medusa - Durante la trasmissione televisiva Le Iene, i tre inviati cercavano di contattare l'allora Sottosegretario ai Beni Culturali per discutere il suo assenteismo in Parlamento o altri comportamenti ambigui. La vicenda ebbe anche risvolti giudiziari: il 19 marzo 2002 Sgarbi comunicò di aver querelato i conduttori del programma, per diffamazione, richiedendo oltre cinquantuno milioni di euro di danni. Da allora il trio ha spesso a che fare con lui nei servizi (un loro libro, Culattoni raccomandati, ha preso il titolo da una frase di Sgarbi).[161]
  • L'UAAR e i non credenti - nel novembre 2009, durante la trasmissione Domenica Cinque, nella quale ricopre il ruolo di arbitro, copre di insulti la tesoriera dell'UAAR, definendo più volte lei e i giudici della Corte europea dei diritti dell'uomo "ignorante come una capra". Il 7 gennaio 2010 durante la trasmissione La vita in diretta su Rai 1, durante una discussione sulla presenza del Crocifisso nelle aule scolastiche, rivolge pesanti attacchi all'associazione UAAR, accusandola di essere un'associazione di "zucche vuote" e mettendo in dubbio la legittimità dell'esistenza della suddetta associazione. Il 13 marzo 2010, durante un comizio elettorale tenuto a Lamezia Terme rivolge nuovi attacchi contro l'UAAR, definendo l'autore del ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo riguardo al Crocefisso nelle aule "quel fesso di mezzo ateo che si è preso 5.000 euro" (cfr. il paragrafo Sgarbi e la fede).
  • YouTube - nel gennaio 2010 diede mandato ai suoi legali di diffidare il sito di videosharing chiedendo di rimuovere immediatamente dal web "immagini fisse o in movimento di programmi video della Rai in cui compare Sgarbi". In caso contrario verrebbe fatto ricorso al Tribunale per "violazione dei diritti di utilizzazione e sfruttamento economico dell'immagine" del critico, con la richiesta di una somma "non inferiore a 10 mila euro per ogni minuto o frazione di minuto di diffusione diretta o indiretta." Intanto una nota dalla Rai precisò immediatamente che ogni ospite, anche i politici, prima di partecipare alle trasmissioni firma una liberatoria cedendo così alla Rai i diritti anche per il Web.[162]
  • Stefano Zurlo e Roberta Bruzzone - nel 2014 in una puntata di Linea gialla in occasione di un dibattito sulle case di proprietà di Angelina Armellini, Sgarbi litiga verbalmente con Zurlo, per poi litigare sul caso stalking con la Bruzzone; Sgarbi ha attaccato pesantemente la criminologa sul tema del femminicidio, chiamandola "capra" e " lumaca" e affermando che i reati di «stalking e femminicidio sono invenzioni».[163]
  • Gli elettori veneti - nel 1996, dopo la sconfitta alle elezioni nella circoscrizione del Veneto, Sgarbi reagì violentemente dichiarando[164]:

«[Gli elettori veneti] Sono dei deficienti. Egoisti. Stronzi. Destrorsi. Unti. Razzisti. Evasori. Hanno scelto la Lega? Complimenti. Risultato: si ritrovano a essere governati dai meridionali democristiani e dai comunisti. (...) Voglio fare un'Antilega al Sud, incitando i meridionali a non comprare più prodotti veneti. Questi qui ormai coltivano il razzismo puro. Questa gente non è stupida. È peggio: ignorante e plebea. Il concetto di fondo è: questi elettori sono tutti delle teste di cazzo.»

  • Mentre ricopriva la carica di Sottosegretario ai Beni Culturali, Sgarbi fu incaricato dall'allora Presidente del Senato, Marcello Pera, di analizzare Palazzo Madama, e, nell'espletare tale incarico[165] indicò due quadri presenti all'interno del palazzo come falsi[166] sebbene la falsità non sia stata mai, successivamente, acclarata e i quadri non siano stati rimossi.
  • In una replica a Legambiente, Sgarbi ha preso posizione contro gli impianti di energia eolica e solare, sostenendo che questi causano la spesa di "miliardi di euro" al centro di interessi mafiosi "che i contribuenti italiani ed europei danno a poche famiglie che distribuiscono mance alle comunità locali", e che simili impianti presentano un "carattere di incostituzionalità e di evidenti complicità con la distruzione di ciò che resta del paesaggio".[167] In proposito ha polemizzato con il governatore della Puglia Vendola, accusandolo di aver sfigurato il territorio pugliese con l'installazione di pale eoliche.[168]
  • Invitato per presentare il suo libro, "Viaggio sentimentale nell'Italia dei desideri", alla rassegna letteraria "Il Libro Possibile" tenutasi a Polignano a Mare (Bari) l'8 luglio 2011 ha nuovamente attaccato l'energia eolica e solare, sostenendo che ci sarebbero interessi mafiosi dietro le energie pulite, scatenando le ire del pubblico partecipante che l'ha più volte fischiato e contestato dopo che Sgarbi ha insultato uno spettatore definendolo "mafioso". Alcuni spettatori tentarono di scavalcare il palco per raggiungere Sgarbi, costretto poi a fuggire sotto scorta.[169]
  • Il sindaco e la giunta di Morazzone - Durante una puntata di Matrix del novembre 2009, si scaglia contro il sindaco leghista del comune di Morazzone per aver deciso di demolire una villa stile liberty del 1920 per costruire un complesso condominiale, paragonando tale decisione alle azioni criminali del sindaco mafioso di Palermo Vito Ciancimino, che abbatté edifici storici per favorire la Speculazione edilizia.[170]
  • Il pubblico degli studi televisivi - Non mancano le liti contro il pubblico e gli ospiti presenti nello studio televisivo. Durante una trasmissione del novembre 2009 di Pomeriggio cinque zittisce una signora in collegamento con la conduttrice Barbara D'Urso dicendole: "lei è una grassa, vada a dimagrire!"; la donna risponde: "preferisco essere grassa ma intelligente!"; Sgarbi replica: "grassa sicuramente, intelligente forse!". Sempre a Pomeriggio Cinque ha una forte lite con una signora, cui urla «Guardona!» per 9 volte consecutive, "Lei fa ridere!" per 5 volte consecutive, "Educhi i suoi figli!", per 11 volte consecutive, "Pettegola!" per 5 volte consecutive, Vada a curarsi i capelli! per 2 volte.
  • I magistrati che hanno condannato Emilio Fede per favoreggiamento della prostituzione nel Caso Ruby - Sgarbi ha parlato di "un processo che non farebbero neanche a Teheran",[171] affermando che i giudici in questione "vanno arrestati" perché sono "dei criminali", membri di "un tribunale del popolo costituito da criminali"; ha definito la condanna in primo grado di Fede, poi confermata in appello, a suo dire condannato solo per la sua amicizia con Berlusconi, come una vicenda peggiore di quella di Enzo Tortora e concludendo: "speriamo che Dio esista per bruciare questi qui".[172]
  • Nel 2020, il noto critico d'arte Demetrio Paparoni, con uno sguardo complessivo sulla carriera di Sgarbi, criticò quello che inquadrava quale «metodo Sgarbi», definendolo una "strategia che consente a Sgarbi di accumulare incarichi come critico d'arte [per] forzare le porte delle istituzioni culturali con le leve della politica. Da assessore prende possesso delle sedi espositive di competenza regionale o comunale, com'è avvenuto con palazzo Reale quando è stato assessore alla cultura di Milano, per poi decidere quali mostre, finanziate da denaro pubblico, curare personalmente."[173]

Procedimenti giudiziari

Condanne

Sgarbi ha subito diverse condanne penali e civili, principalmente pene pecuniarie per i reati di diffamazione e ingiuria; ha subito anche una condanna a 6 mesi e 10 giorni di reclusione con la condizionale.

Condanna per assenteismo e produzione di documenti falsi
Nel 1996, con sentenza della Pretura di Venezia, è stato condannato a 6 mesi e 10 giorni di reclusione per il reato di falso e truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato, per produzione di documenti falsi[174] e assenteismo nel periodo 1989-1990, mentre era dipendente del Ministero dei Beni culturali, con la qualifica di funzionario ai Beni artistici e culturali del Veneto, e al tempo della sua partecipazione al Maurizio Costanzo Show. Condannato a pagare un indennizzo di 700.000 lire, il critico d'arte si giustificò affermando che la sua assenza dall'ufficio dipendeva dall'impegno per la redazione d'un catalogo d'arte, e parlando di "arbitrio, discrezionalità e follia" a proposito della sentenza.[175][176][177][178][179] All'inizio del 2016 Vittorio Sgarbi è stato riammesso in servizio nei ruoli della Soprintendenza di Venezia grazie al pronunciamento della sezione lavoro del Tribunale di Venezia (Presidente dottor Luigi Perina)[180].
Condanna per diffamazione aggravata contro Caselli e il pool di Milano
Il 14 agosto 1998, dopo il suicidio del magistrato Luigi Lombardini, in un'intervista a Il Giornale ne attribuisce la responsabilità alle "inchieste politiche di Caselli [...] uomo di Violante", in quanto "il suicidio di Lombardini ha evidenziato la natura esclusivamente politica dell'azione di Caselli e i suoi" che "impudentemente frugano nella sua tomba [...] sul suo cadavere"; il 17 agosto 1998, ignorando i ringraziamenti dell'avvocato di Lombardini per la correttezza tenuta da Caselli nella conduzione dell'interrogatorio nonché il positivo pronunciamento del CSM in merito, ne chiede "l'immediato arresto" nonché la "sospensione dal servizio e dallo stipendio". Alla successiva querela, l'intervistatore Renato Farina e il direttore Mario Cervi scelgono il patteggiamento, mentre Sgarbi la via del processo; a una delle udienze, tenute a Desio, «non si presenta in Tribunale, dicendo di essere a Bologna per un altro processo; il giudice telefona a Bologna e scopre che lì Sgarbi ha fatto lo stesso sostenendo di essere a Desio».[181] Per queste affermazioni nel 1998 verrà condannato dalla Cassazione per diffamazione aggravata sulle indagini del pool antimafia di Palermo, guidato da Gian Carlo Caselli, oltre a 1.000 € di multa.
Vi è chi, di fronte a questo pronunciamento, ha sostenuto che la condanna sarebbe occorsa per aver Sgarbi definito le indagini "politiche",[182] esercitando il proprio diritto di critica[183] Questa ricostruzione è stata contestata da Marco Travaglio, per il quale "criticare significa affermare che un'inchiesta è infondata, una sentenza è sbagliata. Ma sostenere che un PM e l'intera sua Procura sono al servizio di un partito, agiscono per finalità politiche, usano la mafia contro lo stato, non è criticare: è attribuire una serie di reati gravissimi, i più gravi che possa commettere un magistrato".[184]
Condanne civili per ingiurie contro Marco Travaglio
Il 1º maggio 2008, durante la puntata televisiva di AnnoZero,[185] Vittorio Sgarbi si rivolse al giornalista Marco Travaglio con insulti molto pesanti: "Siamo un grande paese con un pezzo di merda come te". Il 10 dicembre 2009 il Tribunale Civile di Torino condanna Sgarbi a 30.000 € di risarcimento per ingiurie e al pagamento delle spese legali.[186] Il giudice ha anche stabilito la pubblicazione della sentenza su la Repubblica e La Stampa.[187]
Il 6 ottobre 2010 è stato nuovamente condannato al pagamento di 35.000 €, avendo rimarcato "Mi correggo. Travaglio non è un pezzo di merda. È una merda tutta intera", sulle colonne del quotidiano online "La voce d'Italia" e due giorni dopo dagli studi di Domenica Cinque, il programma televisivo condotto da Barbara D'Urso.[188][189]
Condanna per diffamazione contro Roberto Reggi
Nel luglio 2009 Sgarbi è stato condannato per diffamazione: la sentenza è stata emessa dal tribunale di Monza.
Il critico d'arte infatti insultò Roberto Reggi, il sindaco di Piacenza, dai microfoni di Rtl 102.5; il pubblico ministero aveva chiesto 4 mesi, ma la pena è stata poi inasprita a 6 mesi. Tuttavia grazie all'indulto la pena è stata sostituita da un risarcimento, da versare nelle casse del comune piacentino.[190]
Condanna per diffamazione contro Raffaele Tito
Nonostante la sopraggiunta prescrizione che ha "cancellato" il reato di diffamazione, il 26 maggio 2010 Sgarbi è stato condannato dalla Corte d'Appello di Venezia al pagamento di 110.000 € come risarcimento al procuratore aggiunto di Udine ed ex pm di Pordenone, Raffaele Tito per averlo pesantemente diffamato, nel 1997, nel corso di alcune puntate di Sgarbi quotidiani andate in onda su Canale 5. L'ammontare del risarcimento è stato ridotto di un quarto rispetto a quello stabilito in primo grado, in quanto per una delle trasmissioni incriminate Sgarbi è stato dichiarato non punibile. L'intero iter giudiziario è durato ben 13 anni in quanto i legali di Sgarbi, dopo la condanna di primo grado a un anno e un mese di reclusione intervenuta nel 2001, avevano fatto ricorso alla Corte costituzionale rilevando l'insindacabilità delle sue affermazioni in quanto all'epoca il critico era parlamentare, ma la Consulta rispedì gli atti al Tribunale rigettando l'istanza e dando il via libera al processo.[191]
Condanna per ingiuria contro Gianfranco Amendola
Con sentenza del 15 settembre 2003 del Tribunale Civile di Roma, Sgarbi è stato condannato al pagamento a favore del magistrato Gianfranco Amendola di 30.000 euro più spese legali per le frasi ingiuriose pronunciate nel corso di una serata del Maurizio Costanzo Show nel 1993, quali, come da sentenza, "incapace, ignorante, bugiardo, maiale". Dieci anni di causa di primo grado scandite da intervenute modifiche di legge e da una sentenza della Corte Costituzionale che annullò[192] la delibera di insindacabilità a favore di Sgarbi adottata dalla Camera dei Deputati. Sentenza confermata nel 2009 dalla Corte d'Appello di Roma con condanna a ulteriori spese legali, passata successivamente in giudicato. A oggi Sgarbi non risulta aver onorato la sentenza.
Condanna per diffamazione contro Ilda Boccassini (confermata in Cassazione)
Nel maggio 2011 la Corte di Cassazione con sentenza n. 10214, conferma la condanna al risarcimento per danni da diffamazione, a favore del pm milanese Ilda Boccassini, a carico di Sgarbi e del circuito televisivo di Mediaset. La Suprema Corte respinge il ricorso con il quale Sgarbi e Reti Televisive Italiane sostenevano la liceità di alcune espressioni usate nella trasmissione "Sgarbi quotidiani", andata in onda il 16 febbraio 1999, durante la quale la Boccassini veniva criticata in relazione all'inchiesta sul capo dei gip della Capitale, Renato Squillante. Sgarbi e RTI sono stati condannati a rifondere in solido il pm Boccassini con 25.822 euro.[193][194]
Condanna civile per diffamazione contro il pool di Mani pulite (confermata in Cassazione)
Nel 2011, a seguito di una vertenza che durava dal 1994, Sgarbi si accordò a versare 60.000 euro a tre ex pm del pool di Mani pulite di Milano, Piercamillo Davigo, Gherardo Colombo e Francesco Greco, per poi rifarsi sui giornali che avevano pubblicato le dichiarazioni (Avvenire e il Giornale), peraltro pronunciate e ripetute nel programma tv "Sgarbi quotidiani"; la Cassazione ha invece addebitato nel 2015 al solo Sgarbi il risarcimento, obbligandolo a pagare tale somma ai tre diffamati. Sgarbi li aveva definiti "assassini", in riferimento al suicidio in carcere di Gabriele Cagliari e quelli di altri indagati a piede libero, come Raul Gardini e Sergio Moroni.[195] Sgarbi disse in particolare:[196][197][198]

«Di Pietro, Colombo, Davigo e gli altri sono degli assassini che hanno fatto morire della gente. Vanno processati e arrestati. È giusto che se ne vadano, nessuno li rimpiangerà. Vadano in chiesa a pregare per tutta quella gente che hanno fatto morire: Moroni, Gardini, Cicogna, Cagliari. Hanno tutte queste croci sulla coscienza. Ringrazio Iddio che, con questo decreto [Decreto Biondi], eviteranno essi stessi l'arresto per tutti gli assassinii che hanno commesso.»

Non sono invece rientrati nel procedimento gli altri giudici: Borrelli, Di Pietro e il defunto D'Ambrosio.
Condanna per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale
In seguito a un episodio in cui Vittorio Sgarbi avrebbe insultato quattro Carabinieri e intimato al suo autista a non fermarsi di fronte al loro stop, presso Expo 2015 a Milano, il soggetto è stato condannato nel luglio 2016 a versare 11.000 euro di risarcimento, 1.000 all'Arma dei Carabinieri e 10.000 ai quattro carabinieri.[199]
Condanna per diffamazione di Nino Di Matteo
Nel maggio 2018 il giudice monocratico di Monza Bianchetti ha condannato Vittorio Sgarbi a sei mesi di reclusione per avere diffamato, su Il Giornale, il magistrato palermitano Nino Di Matteo, dato che il 2 gennaio 2014 scrisse: «Riina non è, se non nelle intenzioni, nemico di Di Matteo. Nei fatti è suo complice». A tre mesi, per omesso controllo, è stato condannato il direttore del quotidiano Alessandro Sallusti. Entrambi hanno avuto la sospensione della pena.

Prescrizioni

Condanna per diffamazione contro Caselli e Orlando (prescritta in Cassazione)
Il 7 aprile 1995 ha letto a Sgarbi quotidiani una lettera sui "veri colpevoli" dell'assassinio di Don Pino Puglisi, non rilevandone le generalità essendo priva di firma, ma da lui attribuita a un sedicente amico del sacerdote assassinato; la missiva accusava come mandante il procuratore Caselli e, secondo quanto riportato da Marco Travaglio, come «killer Leoluca Orlando e Michele Santoro», intendendo quindi che tutti e tre erano i responsabili morali, avendone fatto "un sicuro bersaglio";[200] la lettera riporta anche delle parole attribuite da essa a don Puglisi stesso:

«Fui più volte contattato da Caselli e dai suoi uomini [...] pretendevano accuse, nomi, circostanze... volevano che denunciassi la mia gente e miei ragazzi... che rivelassi cose apprese in confessione [...]. Caselli disprezza i siciliani, mi vuole obbligare a rinnegare i miei voti e la mia veste, pretende che mi prostituisca a lui. Più che nemico della mafia, è un nemico della Sicilia. Orlando è un mafioso vestito da gesuita [...]. Caselli ha fatto di me consapevolmente un sicuro bersaglio. Avrà raggiunto il suo scopo quando un prete impegnato nel sociale verrà ucciso [...]. Caselli, per aumentare il suo potere, ha avuto la sua vittima illustre.»

Caselli in vita sua non conobbe mai don Puglisi.[200]
Per queste dichiarazioni Sgarbi è stato condannato per diffamazione in primo e secondo grado.[154] Nel suo libro Un magistrato fuorilegge, Caselli ha affermato che la Cassazione ha in seguito dichiarato la prescrizione del reato,[154] ma Sgarbi, tramite il suo avvocato, ha contestato questa ricostruzione sostenendo che la Cassazione aveva invece annullato le precedenti sentenze rimandando quindi il tutto a un nuovo giudizio che non c'è mai stato per l'intervenuta prescrizione.[201]

Assoluzioni

Processo per diffamazione dei giudici Franco Battaglino e Paolo Gengarelli di Rimini
Commentando la richiesta, da parte dei due magistrati, di acquisire le cartelle cliniche del fondatore di San Patrignano Vincenzo Muccioli, Sgarbi aveva detto: "Nessuna pietà per questi giudici. Per salvaguardare la dignità di piccoli uomini dovevano insultare un uomo che sta morendo. Mentalità di uomini di paese che si comportano come vigili urbani...".[202]
Procedimento per resistenza a pubblico ufficiale
Nel 2015 Sgarbi ha avuto un diverbio con alcuni agenti di polizia locale per una contravvenzione stradale compiuta nell'area Expo a Milano. A seguito di questa lite, nella quale è stato riconosciuto colpevole di oltraggio a pubblico ufficiale, ha tentato di forzare col proprio autista il posto di blocco, costringendo un agente a indietreggiare. La richiesta di condanna del PM in primo grado è stata di 1 anno e 6 mesi.[203] Il 12 marzo 2018 la Corte d'Appello di Milano dichiara il "non doversi procedere" per Sgarbi ai sensi del 'ne bis in idem' e il suo autista viene assolto.[204]

Procedimenti in corso

Procedimento per diffamazione contro Daniele Benati
Nel 2015 gli viene recapitato l'avviso di fine indagine per diffamazione nei confronti dello storico dell'arte Daniele Benati, presidente della sezione bolognese di Italia Nostra, nell'ambito della lite sulla mostra, Da Cimabue a Morandi, curata dal critico ferrarese.[205]
Condanna in sede civile per diffamazione contro Italo Tomassoni (primo grado)
Condannato a una multa di 20.000 euro e al risarcimento di 20.000 euro per aver accusato di incompetenza e plagio il critico d'arte Italo Tomassoni.[206]

Sgarbi e la fede

Il rapporto tra Vittorio Sgarbi e la fede è alquanto ambiguo e complesso: si è dichiarato molto spesso ateo[207] e talvolta cattolico. Infatti durante la trasmissione "Confronti", Sgarbi ha dichiarato di "essere fiero di essere cattolico". In due recenti interviste - l'una con il Corriere della Sera, l'altra da IO e TE su Rai 1 - ha rilasciato di nuovo altre due dichiarazioni contrastanti: alla prima ha dichiarato di non essere una persona di fede ma di credere all'esistenza di un Dio e che la prova definitiva della sua esistenza ne sono l'arte e tutte le manifestazioni benevole dell'uomo («Credere è una forma di presunzione; al massimo si può credere di credere. La ragione non ne darebbe motivo: Dio è indimostrabile, quindi non c’è. La dimostrazione che Dio esiste è una sola. ( [...] ) L'arte. C’è della divinità nell'uomo, perché l’artista aggiungendo bellezza al mondo continua la creazione. Attraverso l’arte l’uomo si immortala. Dante direbbe che “s'etterna”. Cosa c'è nell'aldilà? Nulla. Di Leonardo non resta l’anima; resta la Vergine delle Rocce»).[208]; nella seconda ha ammesso di considerarsi cattolico ma solo per una questione culturale e filosofica, vedendo nel cristianesimo più una filosofia dell'uomo che una religione, secondo cui l'idea di Dio non è altro che un principio di perfezione che spinge gli uomini a perseguire gli scopi più alti[209].

Più volte Sgarbi ha attaccato l'UAAR, l'associazione italiana degli atei e agnostici razionalisti:[210] nel novembre 2009, durante la trasmissione Domenica Cinque, Sgarbi ha attaccato la tesoriera dell'UAAR, definendola "ignorante come una capra". Nel gennaio 2010, durante la trasmissione La vita in diretta, Sgarbi ha rivolto pesanti attacchi all'associazione UAAR, accusandola di essere una "associazione di zucche vuote" e mettendo in dubbio la legittimità dell'esistenza delle associazioni atee:[211] nel corso della trasmissione aggiunse, inoltre, «io sono ateo, ma non mi sento rappresentato da nessuno» e accusò l'associazione di essere «peggio di una religione organizzata».[212]

Nel 2009, su Il Giornale, Sgarbi ha affermato che se le chiese moderne sono brutte è colpa di architetti atei.[213]

Nel 2016, nel corso della trasmissione Fuori onda, su La 7, in una puntata nella quale si affrontava un dibattito relativo alle unioni omosessuali, svolse una sua disamina criticando il matrimonio in generale, sia come istituzione che come sacramento, definendolo un'istituzione inutile. Prendendo a riferimento il passo della Bibbia relativamente alla lettera di San Paolo agli Efesi, nel quale il Santo ammoniva le mogli di "essere soggette ai propri mariti come al Signore", aggiunse, "Il mondo cristiano non c'è più, è finito. Il mondo cristiano è stata una grande illusione che è ancora nei cuori di molti, ma la vita di ogni persona ne contraddice ogni principio, ed è molto incerto che Dio esista!".[214]. In una puntata al Maurizio Costanzo Show, sempre in riferimento allo stesso tema gridò ad alta voce, «Perché dobbiamo lodare il matrimonio? Va cancellato perché è cristiano! Proprio per quello! Non va conservata questa istituzione di m***a, da cui escono solo violenze, omicidi, assassini!».[215]

Sempre nel 2019, nel corso della trasmissione L'aria che tira, attaccò un decano, l'arcivescovo Vincenzo Paglia, in riferimento al caso di Noa Pothoven, difendendo il suo estremo gesto e definendolo "un atto di vita supremo" e sostenendo che "Dio non può essere usato per fingere di poter riscattare chi non vuole esserlo" e "che deve consentire anche di uccidersi".[216] Nel corso della trasmissione il sacerdote replicò sostenendo che l'amore è un atto di Dio e che bisogna intervenire quando qualcuno sta soffrendo, come nel caso della ragazza, ma Sgarbi replicò a sua volta dicendo "non può usare Dio a suo uso e consumo".[216]

Opere

  • Il populismo nella letteratura italiana del Novecento, Messina-Firenze, D'Anna, 1977.
  • Carpaccio, Bologna, Capitol, 1979; Milano, Fabbri, 1994. ISBN 88-450-5538-8; Milano, Rizzoli libri illustrati, 2002. ISBN 88-7423-006-0. (pubblicato anche negli Stati Uniti e in Francia)
  • Palladio e la Maniera. I pittori vicentini del Cinquecento e i collaboratori del Palladio, 1530-1630, catalogo di, Milano, Electa, 1980.
  • Gnoli, Milano, Ricci, 1983. ISBN 88-216-0030-0.
  • Capolavori della pittura antica, Milano, A. Mondadori, 1984.
  • Tutti i musei d'Italia, a cura di, Rozzano, Domus, 1984. ISBN 88-7212-010-1.
  • Antonio da Crevalcore e la pittura ferrarese del Quattrocento a Bologna, Milano, A. Mondadori, 1985.
  • L'opera grafica di Domenico Gnoli, a cura di, Milano, A. Mondadori, 1985.
  • Carlo Guarienti, a cura di, Milano, Fabbri, 1985.
  • Il sogno della pittura. Come leggere un'opera d'arte, Venezia, Marsilio, 1985. ISBN 88-317-4795-9. (Premio Estense 1985)
  • Mattioli. Antologia 1939-1986, Modena, Il Bulino, 1987.
  • Rovigo. Le chiese. Catalogo dei beni artistici e storici, Venezia, Giunta regionale del Veneto-Marsilio, 1988.
  • Chaim Soutine, Brescia, L'obliquo, 1988.
  • Storia universale dell'arte, a cura di, Milano, A. Mondadori, 1988. ISBN 88-04-33874-1.
  • Davanti all'immagine. Artisti, quadri, libri, polemiche, Milano, Rizzoli, 1989. ISBN 88-17-53755-1. (Premio Bancarella 1990)
  • Giovanni Segantini. I capolavori, Trento, Reverdito, 1989. ISBN 88-342-4070-7.
  • La stanza dipinta. Scritti sull'arte contemporanea, Palermo, Novecento, 1989. ISBN 88-373-0108-1.
  • Il pensiero segreto. Viaggi incontri emozioni. Prose di conversazione, Milano, Rizzoli, 1990. ISBN 88-17-84045-9; Milano, Sonzogno, 1994.
  • W. Alexander Kossuth, a cura di, Milano, Mazzotta, 1990. ISBN 88-202-0954-3.
  • Botero. Dipinti sculture disegni, a cura di, Milano, A. Mondadori arte, 1991. ISBN 88-242-0099-0.
  • Dell'Italia. Uomini e luoghi, Milano, Rizzoli, 1991. ISBN 88-17-84119-6. (Premio Fregene 1991)
  • Dizionario dei monumenti italiani e dei loro autori. Roma. Dal Rinascimento ai giorni nostri, Milano, Bompiani, 1991. ISBN 88-452-1801-5.
  • La mia vita, Milano, Condé Nast (supplemento a Vanity Fair n. 11), 1991.
  • Arturo Nathan. Illusione e destino, una esposizione a cura di, Milano, Fabbri, 1992.
  • Lo Sgarbino. Dizionario della lingua italiana. I sinonimi e i contrari, divisione in sillabe, coniugazione dei verbi, Bergamo, Larus, 1993.
  • Le mani nei capelli, Milano, A. Mondadori, 1993. ISBN 88-04-37351-2.
  • Onorevoli fantasmi. Due anni di polemiche parlamentari, Milano, A. Mondadori, 1994. ISBN 88-04-38165-5.
  • Lezioni private, Milano, A. Mondadori, 1995. ISBN 88-04-41172-4.
  • Lezioni private 2, Milano, Mondadori, 1996. ISBN 88-04-42519-9.
  • Alfredo Protti, a cura di, Milano, G. Mondadori, 1997. ISBN 88-374-1607-5.
  • A regola d'arte. Libri, quadri, poesie. Nuove lezioni sul bello, Milano, Mondadori, 1998. ISBN 88-04-45771-6.
  • Notte e giorno d'intorno girando..., Milano, Rizzoli, 1998. ISBN 88-17-85887-0.
  • Gli immortali, Milano, Rizzoli, 1999. ISBN 88-17-86147-2.
  • La casa dell'anima. Educazione all'arte, con VHS, Milano, Mondadori, 1999. ISBN 88-04-43345-0.
  • Giotto e il suo tempo, mostra ideata e curata da, Milano, Motta, 2000. ISBN 88-7179-278-5.
  • Le tenebre e la rosa. Un'antologia, Milano, Rizzoli, 2000. ISBN 88-17-86529-X.
  • Balthus, Firenze, Giunti, 2001. ISBN 88-09-02055-3.
  • Elogio della medicina di Jacovitti. Breve storia di un capolavoro sconosciuto, a cura di, Milano, Mazzotta, 2001. ISBN 88-202-1330-3.
  • Percorsi perversi. Divagazioni sull'arte, Milano, Rizzoli, 2001. ISBN 88-17-86852-3.
  • Giorgio De Chirico. Dalla Metafisica alla "Metafisica". Opere 1909-1973, a cura di, Venezia, Marsilio, 2002. ISBN 88-317-8167-7.
  • Il Bene e il Bello. La fragile condizione umana, Milano, Bompiani, 2002. ISBN 88-452-5329-5.
  • Wolfgang Alexander Kossuth, 1982-2002, testi di e con Michael Engelhard e Mario De Micheli, Milano, Skira, 2002. ISBN 88-8491-221-0.
  • Da Giotto a Picasso. Discorso sulla pittura, Ginevra-Milano, Rizzoli libri illustrati, 2002. ISBN 88-7423-070-2.
  • Viaggio sentimentale e pittorico di un emiliano in Romagna, Milano, Rizzoli, 2002.
  • Parmigianino, Collana Arte moderna e contemporanea, Milano, Rizzoli, 2003, ISBN 88-7423-114-8. Milano, Rizzoli-Skira, 2003. ISBN 88-7423-195-4. - riedito col titolo Parmigianino tra Classicismo e Manierismo, Collana i Delfini, La nave di Teseo, 2016, ISBN 978-88-934403-9-4.
  • Francesco del Cossa, Milano, Rizzoli-Skira, 2003. ISBN 978-88-6130-401-7.
  • Dell'arte e della morte. Gli ultimi giorni del Parmigianino. Atto unico, Milano, Skira, 2003. ISBN 88-8491-642-9.
  • La ricerca dell'identità. Da Antonello a De Chirico, a cura di, Milano, Skira, 2003. ISBN 88-8491-782-4.
  • L'Odéo Cornaro, Torino, Allemandi, 2003. ISBN 88-422-1194-X.
  • Francesco Scaramuzza, a cura di, Torino, Allemandi, 2003. ISBN 88-422-1234-2.
  • Un paese sfigurato. Viaggio attraverso gli scempi d'Italia, Milano, Rizzoli, 2003. ISBN 88-7423-154-7.
  • Guercino. Poesia e sentimento nella pittura del '600, a cura di e con Denis Mahon e Massimo Pulini, Novara, De Agostini, 2003.
  • Per un partito della bellezza, supplemento al bimestrale ARTE IN n. 90 (2004), EAE Edizioni d'Arte Europee, 2004.
  • Andrea Palladio. La luce della ragione. Esempi di vita in villa tra il XIV e XVIII secolo, con DVD, Milano, Rizzoli libri illustrati, 2004. ISBN 88-17-00454-5.
  • Dell'anima, Milano, Bompiani, 2004. ISBN 88-452-1125-8.
  • Le ceneri violette di Giorgione. Natura e Maniera tra Tiziano e Caravaggio, a cura di, Milano, Skira, 2004. ISBN 88-7624-120-5.
  • Gaspare Landi, a cura di, Milano, Skira, 2004. ISBN 88-7624-219-8.
  • San Giuseppe con il bambino di Giovan Battista Piazzetta, a cura di, Torino, Allemandi, 2004. ISBN 88-422-1291-1.
  • Un capolavoro di Rubens. L'adorazione dei pastori, a cura di, Milano, Skira, 2004.
  • Arte e realtà, in Antonio Nunziante, Opere, I, Giaveno, Metamediale, 2004.
  • Visioni sospese, in Catalogo generale delle opere di Antonio Nunziante, III, Milano, G. Mondadori, 2004. ISBN 88-374-1832-9.
  • Aroldo Bonzagni, a cura di, Milano, Mazzotta, 2005. ISBN 88-202-1766-X.
  • Caravaggio, Milano, Skira, 2005. ISBN 88-7624-606-1.
  • I giudizi di Sgarbi. 99 artisti dai cataloghi d'arte moderna e dintorni, Milano, Editoriale Giorgio Mondadori, 2005. ISBN 88-374-1826-4.
  • Il ritratto interiore: da Lotto a Pirandello, a cura di, Milano, Skira, 2005. ISBN 88-7624-326-7.
  • Monteforte. Paesaggi della memoria, testi di Rossana Bossaglia e Emanuela Mazzotti, Milano, G. Mondadori, 2005. ISBN 88-374-1822-1.
  • Ragione e passione. Contro l'indifferenza, Milano, Bompiani, 2005. ISBN 88-452-3497-5.
  • Vedere le parole. La scrittura d'arte da Vasari a Longhi, Milano, Tascabili Bompiani, 2005. ISBN 88-452-3402-9.
  • Le meraviglie della pittura tra Venezia e Ferrara. Dal Quattrocento al Settecento, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2005. ISBN 88-366-0612-1.
  • Clausura a Milano (e non solo). Da suor Letizia a Salemi (e ritorno), con Marta Bravi, Milano, Bompiani, 2008. ISBN 978-88-452-6178-7.
  • L'Italia delle meraviglie. Una cartografia del cuore, Milano, Bompiani, 2008. ISBN 978-88-452-6381-1.
  • Donne e dee nei musei italiani, Milano, Banca Network Investimenti, 2009.
  • Klaus Karl Mehrkens: opere 1983-2008, a cura di, Siena, Protagon, 2009. ISBN 978-88-8024-262-8.
  • Viaggio sentimentale nell'Italia dei desideri, Collana Saggi, Milano, Bompiani, 2010, ISBN 978-88-452-6591-4.
  • La visione interiore di Piero Landoni, a cura di, Varese, Agema Corporation Editore, 2010
  • Lo stato dell'arte: Regioni d'Italia. (Padiglione Italia, LIV Esposizione internazionale d'arte della Biennale di Venezia, iniziativa speciale per il 150º anniversario dell'unità d'Italia, a cura di, Milano, Skira, 2011. ISBN 978-88-572-1159-6.
  • Lo stato dell'arte: accademie di belle arti. [Padiglione Italia, LIV Esposizione internazionale d'arte della Biennale di Venezia, iniziativa speciale per il 150º anniversario dell'unità d'Italia), a cura di, Milano, Skira, 2011. ISBN 978-88-572-1160-2.
  • Lo stato dell'arte: istituti italiani di cultura nel mondo. (Padiglione Italia, LIV Esposizione nazionale d'arte della Biennale di Venezia, iniziativa speciale per il 150º anniversario dell'unità d'Italia), a cura di, Milano, Skira, 2011. ISBN 978-88-572-1179-4.
  • Le meraviglie di Roma. Dal Rinascimento ai giorni nostri, Collana Dizionari dei monumenti italiani, Milano, Bompiani, 2011, ISBN 978-88-452-6716-1.
  • Piene di grazia. I volti della donna nell'arte, Collana Saggi, Milano, Bompiani, 2011, ISBN 978-88-452-6819-9.
  • L'ombra del divino nell'arte contemporanea, Siena, Cantagalli, 2011. ISBN 978-88-8272-755-0.
  • L'arte è contemporanea, ovvero L'arte di vedere l'arte (con un dialogo con Gillo Dorfles), Collana PasSaggi, Milano, Bompiani, 2012, ISBN 978-88-452-7042-0.
  • Nel nome del Figlio. Natività, fughe e passioni nell'arte, Milano, Bompiani, 2012. ISBN 978-88-452-7146-5.
  • Mattia Preti, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2013. ISBN 978-88-498-3578-6.
  • Il punto di vista del cavallo. Caravaggio, Collana PasSaggi, Milano, Bompiani, 2014, ISBN 978-88-452-7332-2.
  • Michele Ainis-Vittorio Sgarbi, La Costituzione e la Bellezza, Collana i Fari n.2, Milano, La Nave di Teseo, 2016, ISBN 978-88-9344-028-8.
  • V. Sgarbi-Giulio Tremonti, Rinascimento: con la cultura (non) si mangia, Collana Le boe, Milano, Baldini & Castoldi, 2017, ISBN 978-88-9388-057-2.
  • Diario della capra 2019/20, con 16 capre disegnate da Staino, Milano, Baldini + Castoldi, 2019, ISBN 978-88-938-8210-1.
  • Leonardo. Il genio dell'imperfezione, Collana I fari, Milano, La nave di Teseo, 2019, ISBN 978-88-346-0048-1.
  • Giulio Giorello-V. Sgarbi, Il bene e il male. Dio, Arte, Scienza, Milano, La nave di Teseo, 2020, ISBN 978-88-939-5028-2.

Il Tesoro d'Italia

  • La lunga avventura dell'arte. Il tesoro d'Italia. Volume I, Introduzione di Michele Ainis, Collana Saggistica, Milano, Bompiani, 2013, ISBN 978-88-452-7456-5.
  • Gli anni delle meraviglie. Da Piero Della Francesca a Pontormo. Il tesoro d'Italia. Volume II], Collana Saggistica, Milano, Bompiani, 2014, ISBN 978-88-452-7747-4.
  • Dal cielo alla terra. Da Michelangelo a Caravaggio. Il tesoro d'Italia. Volume III, Introduzione di Luca Doninelli, Collana Saggistica, Milano, Bompiani, 2015, ISBN 978-88-452-8011-5.
  • Dall'ombra alla luce. Da Caravaggio a Tiepolo. Il tesoro d'Italia. Volume IV, Introduzione di Paolo Di Paolo, Collana I fari, Milano, La nave di Teseo, 2016, ISBN 978-88-9344-064-6.
  • Dal mito alla favola bella. Da Canova a Boldini. Il tesoro d'Italia. Volume V, Prefazione di Arturo Carlo Quintavalle, Collana I fari, Milano, La nave di Teseo, 2017, ISBN 978-88-9344-292-3.
  • Il Novecento. Volume I. Dal Futurismo al Neorealismo. Il tesoro d'Italia. Volume VI, Tomo I, Introduzione di Franco Cordelli, Collana I fari, Milano, La nave di Teseo, 2018, ISBN 978-88-9344-647-1.
  • Il Novecento. Volume II. Da Lucio Fontana a Piero Guccioni. Il tesoro d'Italia. Volume VI, Tomo II, Prefazioni di Angelo Guglielmi e Italo Zannier, Collana I fari n.46, Milano, La nave di Teseo, 2019, ISBN 978-88-9344-822-2.

Filmografia

Note

  1. ^ Vittorio Sgarbi si dimette da sindaco di Salemi, in Sky TG24, 6 febbraio 2012. URL consultato l'11 luglio 2016 (archiviato l'11 luglio 2016).
  2. ^ In un solo giorno il Consiglio dei ministri scioglie sette comuni per mafia, in Il Fatto Quotidiano, 23 marzo 2012 (archiviato l'11 luglio 2016).
  3. ^ Vittorio Sgarbi, Biografie online, 2016. URL consultato l'11 luglio 2016 (archiviato l'11 luglio 2016).
  4. ^ https://cosenza.etrasparenza.it/moduli/downloadFile.php?file=oggetto_riferimenti/161801557061O__OCV+SGARBI.pdf
  5. ^ Raphaël Zanotti, "Sgarbi mantenga la nostra bambina", in La Stampa, 26 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2012).
  6. ^ Vittorio Sgarbi e la condanna per truffa (da “La Repubblica delle banane”), su Il Fatto Quotidiano, 19 maggio 2011. URL consultato il 9 giugno 2018.
  7. ^ Giovanni Sgardi, Una nuova figlia per Sgarbi ad Ancona: «Nessuna sorpresa, ne ho quaranta», in Il Messaggero, 24 agosto 2011. URL consultato l'11 luglio 2016 (archiviato l'11 luglio 2016).
  8. ^ Si veda Sgarbi e la fede.
  9. ^ Sabrina Colle, in Corriere della Sera, 5 agosto 2001. URL consultato il 14 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2007).
  10. ^ Stefania Rossotti, Vittorio Sgarbi e Sabrina Colle:«Nientesesso, noiciamiamo», in Grazia, 5 dicembre 2011. URL consultato il 14 luglio 2016 (archiviato il 20 agosto 2015).
  11. ^ Vittorio Sgarbi: «Ho 58 fidanzate, sono numerate come le litografie. Ecco chi sono le mie preferite», in Libero, 19 marzo 2015. URL consultato il 14 luglio 2016 (archiviato il 20 agosto 2015).
  12. ^ Stefano Rizzato, Malore per Sgarbi, operato d’urgenza al cuore, in La Stampa, 17 dicembre 2015. URL consultato il 14 luglio 2016 (archiviato il 22 dicembre 2015).
  13. ^ Sgarbi: dimesso da Policlinico di Modena, condizioni buone, in AGI, 21 dicembre 2015. URL consultato il 14 luglio 2016 (archiviato il 7 marzo 2016).
  14. ^ Vittorio Sgarbi, Il sogno della pittura: come leggere un'opera d'arte pagina 202, Venezia, Marsilio, 1985, ISBN 978-88-317-4795-0.
  15. ^ Fabbri editore, 1964.
  16. ^ Francesco Erbani, Sgarbi e il plagio su Botticelli, in la Repubblica, 2 dicembre 2008, p. 1. URL consultato il 28 dicembre 2013 (archiviato il 13 luglio 2012).
  17. ^ Edek Osser, Vittorio furioso, Il Giornale dell'Arte, maggio 2011. URL consultato il 15 luglio 2016 (archiviato il 14 settembre 2013).
  18. ^ Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il polo museale della città di Venezia e dei comuni della Gronda lagunare, in Ministero per i Beni e le attività culturali, luglio 2016. URL consultato il 15 luglio 2016 (archiviato il 15 luglio 2016).
  19. ^ Enrico Tantucci, Sgarbi lascia l’incarico di Soprintendente, in Il Mattino, Padova, 15 settembre 2014, p. 1. URL consultato il 15 luglio 2016 (archiviato il 27 ottobre 2014).
  20. ^ Fondazione Gino de Dominicis, su ginodedominicis.org, luglio 2016. URL consultato il 15 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2013).
  21. ^ Guglielmo Gigliotti, Tre associazioni e due cataloghi per l’artista che non voleva apparire, Il Giornale dell'Arte, gennaio 2013. URL consultato il 14 settembre 2013 (archiviato il 14 settembre 2013).
  22. ^ Biennale di Palermo, su biennaledipalermo.it, 2015. URL consultato il 17 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 17 luglio 2016).
  23. ^ Barbara Zucchi, Porto Franco: 101 artisti sdoganati da Sgarbi, su effettoarte.com, 1º luglio 2014. URL consultato il 17 luglio 2016 (archiviato il 17 luglio 2016).
  24. ^ "Porto Franco", a Palermo gli artisti scelti da Sgarbi, Giornale di Sicilia, 1º luglio 2014. URL consultato il 17 luglio 2016 (archiviato l'8 luglio 2014).
  25. ^ Biennale della Creatività, su biennaleitaliacreator.it, 2013. URL consultato il 17 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2013).
  26. ^ Sgarbi ambasciatore dell'Expo: «Voglio Bronzi di Riace a Milano», in L'Unità, 28 luglio 2014. URL consultato il 17 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 17 luglio 2016).
  27. ^ Seduta n. 76 del 25 luglio 2014, Regione Lombardia, 25 luglio 2014. URL consultato il 27 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 17 luglio 2016).
    «Con la delibera si nominano i signori Camillo Fornasieri, Manuela Bassetti e Vittorio Sgarbi quali componenti del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Bagatti Valsecchi di Milano [...].».
  28. ^ Francesca Visentin, Rovereto, Sgarbi: «Il Mart come gli Uffizi. Sarò pronto a fare anche il bidello», in Corriere della sera, 16 aprile 2019. URL consultato il 16 aprile 2019.
  29. ^ a b S. Bio., Maroni e Sgarbi chiedono i Bronzi di Riace per l'Expo, in Il Sole 24 ORE, 28 luglio 2014. URL consultato il 17 luglio 2016 (archiviato l'11 ottobre 2014).
  30. ^ La replica del presidente Talarico al prof. Vittorio Sgarbi, in Calabria on web, 28 luglio 2014. URL consultato il 17 luglio 2016 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2014).
  31. ^ Si è autodefinito «polemista».
  32. ^ a b Silvia Fumarola, Una rissa da Costanzo, in la Repubblica, 25 marzo 1989. URL consultato il 22 luglio 2016 (archiviato il 22 luglio 2016).
  33. ^ a b Cassazione: condanna Sgarbi, 60 mln a poetessa offesa in tv, in Adnkronos, 25 settembre 2001. URL consultato il 22 luglio 2016 (archiviato il 22 luglio 2016).
  34. ^ V. Manca, Sessanta milioni. Lei ne pagherà 15. Risarcita la preside insultata da Sgarbi, in La Nuova Sardegna, 26 settembre 2001. URL consultato il 22 luglio 2016 (archiviato il 22 luglio 2016).
  35. ^ E Vittorio su "Alan Ford" diventa "Insulto Ingiuria", su archiviostorico.corriere.it (archiviato dall'url originale in data pre 1/1/2016).
  36. ^ Disse, «odio Federico Zeri e gli auguro la morte!»
  37. ^ Pierangelo Sapegno, I botti di Vittorio Sgarbi. Tutto purché se ne parli, in ArtsLife, 19 marzo 2015. URL consultato il 26 luglio 2016 (archiviato il 26 luglio 2016).
  38. ^ Allora funzionario alla Sovrintendenza ai Beni artistici e culturali del Veneto.
  39. ^ Arturo Carlo Quintavalle, Federico Zeri, il detective dell'arte italiana, in Corriere della Sera, 6 ottobre 1998. URL consultato il 26 luglio 2016 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2012).
  40. ^ Beniamino Placido, Ma quanto s'arrabbia il Fatuo Magico!, in la Repubblica, 23 ottobre 1993. URL consultato il 26 luglio 2016 (archiviato il 26 luglio 2016).
  41. ^ Maria Latella, Il «silenzio» di Sgarbi, la replica di Berlusconi, in Corriere della Sera, 14 gennaio 1994. URL consultato il 26 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 7 luglio 2012).
  42. ^ Per il silenzio di Sgarbi 3.500.000 spettatori, in Corriere della Sera, 15 gennaio 1994. URL consultato il 26 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 7 luglio 2012).
  43. ^ Filmato audio Puntata Abbazia delle Tre Fontane, su YouTube.
  44. ^ Francesco Battistini, Libia, Sgarbi e Grauso sfidano l'embargo, in Corriere della Sera, 25 aprile 1998. URL consultato il 10 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2012).
  45. ^ Guida dei Simpson, su antoniogenna.net.
  46. ^ Pupa, lite tra Mussolini e Sgarbi, in TGcom24, 28 settembre 2006. URL consultato il 10 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2016).
  47. ^ Giovanni Maiolo, Intervista ad Andrea G.Pinketts, in La Riviera on-line, 29 novembre 2006. URL consultato il 10 agosto 2016 (archiviato il 10 agosto 2016).
  48. ^ Vittorio Sgarbi in TV.
  49. ^ Vittorio Sgarbi a Saludecio per visitare il museo del Beato Amato Ronconi, in RiminiToday. URL consultato il 22 ottobre 2017.
  50. ^ Archivio - LASTAMPA.it
  51. ^ AstiTeatro, c'è anche Andreotti tra le star del teatro di Vittorio Sgarbi, Corriere della Sera. URL consultato il 14 giugno 2015 (archiviato dall'url originale in data pre 1/1/2016).
  52. ^ Assistenti alla Regia Cinzia Gangarella e Paolo Fontanesi.
  53. ^ Bresciaoggi.it - Nazzareno Carusi e Vittorio Sgarbi: un discorso a due Archiviato il 14 aprile 2010 in Internet Archive.
  54. ^ Il “Lunezia” a Carusi e Sgarbi, su amadeusonline.net. URL consultato il 27 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2012).
  55. ^ Intervista a Vittorio Sgarbi[collegamento interrotto]
  56. ^ Sgarbi a Pannella: tu sei la guida naturale di noi liberali
  57. ^ Quelli del '94. Sgarbi e Ferrara, riecco i combattenti liberali
  58. ^ «Sgarbi: io, liberale del Polo». Gazzetta del Mezzogiorno, 8 giugno 1999
  59. ^ storico.corriere.it/1996/giugno/05/Sgarbi_toglie_maschera_monarchico_co_0_9606059335.shtml Sgarbi si toglie la maschera: è un monarchico[collegamento interrotto]
  60. ^ Visita a sorpresa di Sgarbi a Messina Archiviato il 10 agosto 2011 in Internet Archive.
  61. ^ Ma al momento del voto il critico Sgarbi fa la pipi' - Repubblica.It» Ricerca
  62. ^ Miglio: ecco il Partito federalista. Sgarbi: e io faro' il parlamento del Sud
  63. ^ Lista Consumatori
  64. ^ Vittorio Sgarbi Sindaco di Salemi: 60,69% dei voti
  65. ^ Gli altri eurocandidati/ L'Mpa schiera Sgarbi e il capo dei Ris Garofano - Interni - ilGiornale.it
  66. ^ Caos liste in Lazio, riammesso Sgarbi Archiviato il 22 febbraio 2014 in Internet Archive.
  67. ^ Vittorio Sgarbi è il portavoce di Intesa Popolare Archiviato il 22 febbraio 2014 in Internet Archive.
  68. ^ https://www.italiaoggi.it/news/riecco-la-quarta-gamba-del-cdx-2411346
  69. ^ Alessandro Roveri, Sgarbi con truffa, Prodezze e sconcezze di Vittorio Sgarbi., kalos, 1997.
  70. ^ Vittorio Sgarbi, su Camera.it - XI legislatura, Parlamento italiano.
  71. ^ Vittorio Sgarbi, su Camera.it - XII legislatura, Parlamento italiano.
  72. ^ a b La Pivetti sbaglia, rissa Bossi Sgarbi
  73. ^ Vittorio Sgarbi, su Camera.it - XIII legislatura, Parlamento italiano.
  74. ^ Presentazione di Vittorio Sgarbi candidato Sindaco al Comune di Ferrara per il Polo delle Libertà, su radioradicale.it. URL consultato il 12 gennaio 2017.
  75. ^ Comune di Ferrara - domenica 13 giugno 1999 - VOTI SINDACO, su ww3.comune.fe.it. URL consultato il 12 gennaio 2017.
  76. ^ La Repubblica/politica: Tutela del patrimonio artistico Vittorio Sgarbi risponde ai lettori
  77. ^ La Repubblica: Il governo licenzia Sgarbi
  78. ^ Urbani: Sgarbi ha offeso e abusato
  79. ^ Seduta n. 100 del 19/2/2002
  80. ^ Sgarbi si candida a Milano, ma lo stemma è di troppo
  81. ^ Sei in: Archivio > la Repubblica.it > 2004 > 03 > 20 > Europee, Sgarbi lancia il... Europee, Sgarbi lancia il Partito della bellezza
  82. ^ Maurizio Giannattasio, La Moratti silura Sgarbi, terremoto in Giunta, 8 agosto 2008. URL consultato il 10 maggio 2008.
  83. ^ Vittorio Sgarbi sindaco a Salemi, su repubblica.it.
  84. ^ Tar Lombardia, su corriere.it.
  85. ^ http://www.libero-news.it/news/553331/Sgarbi-nomina-Morgan-assessore-all-Ebbrezza-di-Salemihtml[collegamento interrotto]
  86. ^ Vittorio Sgarbi sindaco di Salemi e la sua giunta: assessore al Nulla il futurista Cecchini con Oliviero Toscani e Peter Glidewell - Cultura 2.0
  87. ^ Salemi, l'invenzione di Sgarbi: poliziotto nominato assessore all'Antimafia - Archivio Sicilia Informazioni[collegamento interrotto]
  88. ^ Sgarbi: "Salemi prima capitale d'Italia Tibetana" Archiviato il 12 gennaio 2012 in Internet Archive. Marsal@.it
  89. ^ In gran parte distrutte dal terremoto del Belice e oggi in stato d'abbandono.
  90. ^ Il Corriere della Sera, Sgarbi regala case a chi le restaura, 12 settembre 2008.
  91. ^ Il Corriere della Sera, Sgarbi si dimette da sindaco di Salemi, 02 febbraio 2010.
  92. ^ Salemi, il miracolo di Sgarbi: chiudere la mafia in un museo.
  93. ^ Sgarbi: «Nel fotovoltaico ci sono gli stessi interessi mafiosi dell'eolico»[collegamento interrotto].
  94. ^ Salemi, Sgarbi cerca un vicesindaco «Donna, intelligente e di bell'aspetto» - Il Messaggero, su ilmessaggero.it. URL consultato il 5 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 10 ottobre 2014).
  95. ^ Concorso a vicesindaco come un reality 200 donne rispondono all'appello di Sgarbi - Corriere della Sera
  96. ^ Sgarbi non è più sindaco: "In Sicilia sono in pericolo" Ecco perché si è dimesso
  97. ^ Dimissioni ufficiali, su blitzquotidiano.it.
  98. ^ In un solo giorno il Consiglio dei ministri scioglie sette comuni per mafia, Il Fatto Quotidiano, 23 marzo 2012. URL consultato il 23 marzo 2012.
  99. ^ a b Sgarbi insiste su Salemi: scioglimento inspiegabile
  100. ^ a b Salemi, Sgarbi svuota museo della follia e porta via opere - indagato
  101. ^ a b titolo= Durissimo attacco di Sgarbi a Leopoldo Falco, ma il Prefetto lo snobba
  102. ^ a b Il Prefetto meglio di Sgarbi
  103. ^ a b La morte del prefetto di Lucca Leopoldo Falco
  104. ^ Vittorio Sgarbi ci riprova in Sicilia: è candidato sindaco a Cefalù | Giuseppe Pipitone | Il Fatto Quotidiano
  105. ^ Sgarbi era sindaco di Salemi comune sciolto per mafia nel marzo 2012.
  106. ^ Sgarbi, la Corte d'Appello di Palermo conferma l'incandidabilità a Sindaco
  107. ^ Cefalù - Elezioni Comunali 6-7 maggio 2012 - la Repubblica.it
  108. ^ Sgarbi assessore alla rivoluzione in comune piemontese, su ansa.it.
  109. ^ Anagrafe degli amministratori locali e regionali | Dipartimento per gli affari interni e territoriali
  110. ^ E Sgarbi presenta il suo Partito della rivoluzione - Il Messaggero
  111. ^ Comune di Urbino | www.comune.urbino.ps.it
  112. ^ Giunta di Urbino, Sgarbi assessore alla "Rivoluzione", Cronache maceratesi, 14 giugno 2014.
  113. ^ Urbino, Sgarbi si dimette da assessore comunale in polemica contro l'albero di Natale., La Stampa, 21 dicembre 2015.
  114. ^ Sgarbi rimane a Urbino e rilancia: nuove mostre e una statua “per bonificare l’area di Santa Lucia”, Il Ducato, 22 gennaio 2016.
  115. ^ Sgarbi non sarà più assessore a Urbino. Le anticipazioni del sindaco Gambini, il Resto del Carlino, 4 giugno 2019.
  116. ^ Urbino, Gambini presenta la squadra: Sgarbi è pro sindaco, il Resto del Carlino, 7 giugno 2019.
  117. ^ Milano, Vittorio Sgarbi annuncia la sua candidatura a sindaco: "Corro da solo, non voglio i partiti"
  118. ^ Milano, Sgarbi si (ri)candida a sindaco: "I sondaggi sono dalla mia, io con una lista civica", su milano.repubblica.it, 4 febbraio 2016. URL consultato il 25 giugno 2016.
  119. ^ Elezioni Milano, Sgarbi molla e attacca: "Parisi perderà. Sala? Buono per Rho-Pero", su milano.repubblica.it, 11 febbraio 2016. URL consultato il 25 giugno 2016.
  120. ^ http://www.rinascimentosgarbi.it/it/valori, su www.rinascimentosgarbi.it. URL consultato il 4 aprile 2017.
  121. ^ Elezioni comunali, alla Spezia scende in campo anche Vittorio Sgarbi
  122. ^ Tremonti-Sgarbi, la strana coppia che sogna la politica
  123. ^ Regionali siciliane, Sgarbi si ritira:"Farò l'assessore alla Cultura con Musumeci", su liberoquotidiano.it. URL consultato il 22 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 18 aprile 2019).
  124. ^ comunicalo.it
  125. ^ Nei collegi sfide senza big, su lastampa.it.
  126. ^ Vittorio Sgarbi eletto nel proporzionale alla Camera per Forza Italia, su estense.com.
  127. ^ Governo, Sgarbi show alla Camera: “Dove c’è il disordine io prospero. Voterò la fiducia per assistere al vostro declino”
  128. ^ Berlusconi annulla la visita a Sutri, Sgarbi lascia gruppo di Fi alla Camera
  129. ^ Elezioni Regionali, Berlusconi gioca la carta Sgarbi per salvare Forza Italia in Emilia Romagna, su Repubblica.it, 27 dicembre 2019. URL consultato il 27 dicembre 2019.
  130. ^ Eligendo: Regionali [Scrutini] Circoscrizione di BOLOGNA (Italia) -, su Eligendo. URL consultato il 27 gennaio 2020.
  131. ^ Emilia-Romagna, Sgarbi consigliere regionale: "Ma resto in Parlamento", in Adnkronos, 27 gennaio 2020. URL consultato il 29 gennaio 2020.
  132. ^ Elezioni Aosta 2020 - Risultati - La Repubblica, su elezioni.repubblica.it. URL consultato il 16 ottobre 2020.
  133. ^ Aosta, vince Nuti candidato del centrosinistra, sconfitto il candidato pupillo di Sgarbi, su la Repubblica, 5 ottobre 2020. URL consultato il 16 ottobre 2020.
  134. ^ Sgarbi sindaco di Roma: al posto della Lupa metterà la Capra, su Il Fatto Quotidiano. URL consultato il 16 ottobre 2020.
  135. ^ Morgan dice sì a Sgarbi: "Mi candido sindaco di Milano". Berlusconi invece non scende in campo, su la Repubblica, 15 ottobre 2020. URL consultato il 16 ottobre 2020.
  136. ^ Sgarbi si candida anche in Calabria: “Per liberarla dalla mafia e dallo Stato”, su www.iltempo.it. URL consultato il 30 dicembre 2020.
  137. ^ Sgarbi annuncia la sua candidatura in Calabria, su www.ilmessaggero.it. URL consultato il 30 dicembre 2020.
  138. ^ Pierluigi Panza, Sgarbi: «Due mesi fa ho scoperto di avere il cancro. E di aver avuto già il Covid: ero asintomatico», su Corriere della Sera, 25 marzo 2021. URL consultato il 26 marzo 2021.
  139. ^ Centrodestra, Sgarbi: "Ritiro la mia candidatura su Roma, io disponibile a fare l'assessore alla Cultura". E Salvini: "Lo vedo bene", su la Repubblica, 10 giugno 2021. URL consultato il 10 giugno 2021.
  140. ^ Filmato audio Sgarbi show a Piazzapulita: 'L'Euro l'hanno voluto Ciampi e Prodi, vaffan***', su YouTube.
  141. ^ Tv.Repubblica.it: registrazione della lite tra Bondi e Sgarbi, su tv.repubblica.it. URL consultato il 12 dicembre 2007 (archiviato dall'url originale il 15 dicembre 2007).
  142. ^ Filmato audio LITE SGARBI-BUSI...CAPRA!!!!!, su YouTube.
  143. ^ Da Chiambretti lite con insulti tra Vittorio Sgarbi e Aldo Busi, Corriere della Sera, 24 ottobre 2002. URL consultato l'11 maggio 2015 (archiviato dall'url originale in data pre 1/1/2016).
  144. ^ Famosi non credenti, su uaar.it.
  145. ^ Gay Pride, la sfilata conquista il Colosseo
  146. ^ Scoppia rissa Sgarbi-Cruciani e Radio Belva chiude dopo una sola puntata sul Corriere della Sera dell'11 ottobre 2013.
  147. ^ pag. 35 de la Repubblica del 14/11/1989, vd. Archivio la Repubblica STASERA DA PIPPO C' È IN GARA L'ARTE - la Repubblica.it.
  148. ^ dati ricavati dal sito Archivio AdnAgenzia SGARBI IN TV: ANNAFFIA D'AGOSTINO E LUI LO SCHIAFFEGGIA.
  149. ^ L'Arena: Sgarbi vs Emma e Maria De Filippi telefona in diretta Rai1 - YouTube
  150. ^ SGARBI CONTRO GOMEZ: "Mafioso!" - L'ultimaparola - YouTube
  151. ^ Sgarbi contro Fuksas, archistar e... - L'Ultima Parola
  152. ^ Copia archiviata, su magazine.excite.it. URL consultato il 2 ottobre 2007 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2008).
  153. ^ http://magazine.excite.it/news/184/MussoliniSgarbi_nuovo_round Archiviato il 16 gennaio 2008 in Internet Archive.
  154. ^ a b c Giancarlo Caselli, Un magistrato fuorilegge. Melampo, 2005. cap. 3 ISBN 88-89533-34-X
  155. ^ Ripa di Meana lancia su Sgarbi "Pipì d'artista". Spoleto, a Palazzo Racani Arroni, il gesto, dopo l'esclusione di una delle 4 foto di Capellini dal Padiglione Italia della Bie...
  156. ^ Se le monetine sono a parti rovesciate sul Corriere della Sera dell'1/4/2011
  157. ^ Tv.Repubblica.it: lite tra J.P. Sloan e Sgarbi Archiviato il 17 novembre 2012 in Internet Archive.
  158. ^ Processo di Biscardi lite Vittorio Sgarbi - Maurizio Mosca - Pasquale Squitieri - Video Dailymotion
  159. ^ Sgarbi rompe il Tapiro sulla testa di Staffelli «Voi di Striscia datelo a qualcun altro»
  160. ^ Sgarbi spacca il "Tapiro" in testa a Staffelli
  161. ^ Corriere.it "Sgarbi querela Le Iene"
  162. ^ Punto informatico - Sgarbi: YouTube deve tacere
  163. ^ Programma Linea Gialla su La7, febbraio 2014
  164. ^ Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, La Casta. Rizzoli, 2007, p. 164
  165. ^ Sgarbi visita Palazzo Madama e scopre due patacche d'autore, la Repubblica, 15 giugno 2001.
  166. ^ Archivio storico del Corriere della Sera - "Sgarbi promette l'ingresso gratuito nei musei"
  167. ^ Eolico, Sgarbi replica a Legambente.
  168. ^ Sgarbi-Vendola scintille e querele sull'eolico in Puglia[collegamento interrotto].
  169. ^ Sgarbi litiga col pubblico 'Cacciato' fugge sotto scorta Archiviato l'11 luglio 2011 in Internet Archive..
  170. ^ Demolita la villa liberty, così l'Italia spreca tesori - Interni - ilGiornale.it
  171. ^ In quanto "le mantenute non sono prostitute".
  172. ^ Dalla trasmissione Punto e a Capo, 21 novembre 2013
  173. ^ Demetrio Paparoni, Il «metodo Sgarbi»: usare la politica per piegare l'arte ai suoi desideri, in Domani, edizione del 15 ottobre 2020, p. 13.
  174. ^ Per la richiesta di aspettativa per motivi di salute.
  175. ^ Sgarbi assenteista, condannato, Corriere della Sera, 1º luglio 1994
  176. ^ Sgarbi assenteista: seconda condanna, Corriere della Sera, 9 gennaio 1996
  177. ^ LA CONDANNA FA INFURIARE SGARBI ' QUEI GIUDICI SONO DA INTERDIRE', Repubblica, 2 luglio 1994
  178. ^ Intoccabili, in onda il 20 maggio 2007 su Raitre, in Report.it (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2008).
  179. ^ Vittorio Sgarbi e la condanna per truffa, Il Fatto Quotidiano, 19 maggio 2011
  180. ^ Sgarbi batte Ministero dei Beni Culturali. Il tribunale di Venezia condanna la Soprintendenza a riammettere il critico nei ruoli: “invalidità delle dimissioni” | Artribune, su artribune.com, 8 marzo 2016. URL consultato il 25 giugno 2016.
  181. ^ Marco Travaglio, La scomparsa dei fatti. Milano, il Saggiatore, 2007. pp. 206-207 ISBN 88-428-1395-8
  182. ^ Articolo del 30 agosto 2006 su La Repubblica
  183. ^ Francesco Cossiga, Ettore Randazzo, Fabrizio Cicchitto e Niccolò Ghedini.
  184. ^ Marco Travaglio, La scomparsa dei fatti. Milano, il Saggiatore, 2007. p. 207 ISBN 88-428-1395-8
  185. ^ O Bella Ciao - 1º maggio 2008
  186. ^ Insultò Travaglio ad Annozero, Sgarbi pagherà 30.000 euro Il Secolo XIX URL consultato il 30 gennaio 2010
  187. ^ Annozero: Sgarbi pagherà 30mila euro per aver insultato Travaglio
  188. ^ Sgarbi condannato. Aveva dato a Travaglio della “merda tutta intera”
  189. ^ Ordinanza 6259/2010 del Tribunale di Torino
  190. ^ http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo455409.shtml Archiviato il 19 luglio 2009 in Internet Archive. URL consultato il 20/07/2009
  191. ^ Le notizie di NORDEST Archiviato il 22 luglio 2011 in Internet Archive. URL consultato il 21.10.2010
  192. ^ Consulta On Line - Sentenza 257
  193. ^ Sgarbi condannato anche in Cassazione risarcirà Ilda Boccassini per diffamazione, in Il Messaggero, 10 maggio 2011. URL consultato il 12 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2011).
  194. ^ Vittoria della Boccassini su Sgarbi. La diffamazione in tv gli costa 25mila euro, in Adnkronos, 10 maggio 2011.
  195. ^ Cassazione: definì 'assassini' pm Milano, condannato Sgarbi
  196. ^ Vittorio Sgarbi condannato a pagare 60 mila euro ai pm del pool di Mani Pulite, su liberoquotidiano.it. URL consultato l'8 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 10 luglio 2015).
  197. ^ Mario Guarino, Ladri di stato: storie di malaffare, arricchimenti illeciti e tangenti, Dedalo, 2010, pag. 218
  198. ^ Dichiarazioni dal sito della Camera, su leg13.camera.it.
  199. ^ Insultò carabinieri Expo, Sgarbi risarcisce l'Arma, catanialivenews.com, 1º luglio 2016. URL consultato il 3 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 17 agosto 2016).
  200. ^ a b Marco Travaglio, La scomparsa dei fatti. Milano, il Saggiatore, 2007. pp. 201-202 ISBN 88-428-1395-8
  201. ^ Libri: Sgarbi fa causa a Melampo Editore per volume di Giancarlo Caselli, Palermo la Repubblica.it, 25 novembre 2010. URL consultato il 27 febbraio 2011.
  202. ^ Attaccò i magistrati riminesi Assolto Vittorio Sgarbi
  203. ^ Sgarbi e la lite coi carabinieri a Expo, il pm: «Condanna senza attenuanti», Corriere della Sera, 15 luglio 2016.
  204. ^ Milano, Sgarbi prosciolto in appello per le minacce ai carabinieri: "Si comporta da macchietta", Corriere della Sera, 12 marzo 2018.
  205. ^ Avviso di fine indagine, Vittorio Sgarbi verso un altro processo
  206. ^ Ferrara, Vittorio Sgarbi condannato per diffamazione: offese critico d'arte
  207. ^ Raffaele Carcano, Atei veri, atei fasulli, atei bastardi, UAAR, 11 febbraio 2007. URL consultato il 18 settembre 2012.
  208. ^ Intervista sul Corriere della Sera, RCS, 16 febbraio 2019. URL consultato il 20 ottobre 2019.
  209. ^ Intervista su Rai 1[collegamento interrotto], RAI, 21 settembre 2019. URL consultato il 20 ottobre 2019.
  210. ^ Raffaele Carcano, Sgarbi attacca l’UAAR durante comizio elettorale, UAAR, 19 marzo 2010. URL consultato il 18 settembre 2012.
  211. ^ UAAR in TV, UAAR, 9 gennaio 2010. URL consultato il 18 settembre 2012.
  212. ^ Vittorio Sgarbi a La vita in diretta, su youtube.com.
  213. ^ Valentino Salvatore, Sgarbi: “chiese moderne brutte? Colpa di architetti atei”, UAAR, 16 settembre 2009. URL consultato il 18 settembre 2012.
  214. ^ Vittorio Sgarbi a Fuori Onda, su youtube.com.
  215. ^ Vittorio Sgarbi a Maurizio Costanzo Show sul Matrimonio, su youtube.com.
  216. ^ a b Sgarbi, Noa: 'Il suicidio è un atto supremo di vita. Monsignor Paglia sta abusando di Dio', su youtube.com.

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Predecessore Sottosegretario di Stato al Ministero dei beni e delle attività culturali Successore MiBAC.jpg
Giampaolo D'Andrea 11 giugno 2001 – 21 giugno 2002 Mario Pescante
Controllo di autoritàVIAF (EN64083221 · ISNI (EN0000 0001 2136 5349 · SBN IT\ICCU\CFIV\003225 · LCCN (ENn79147732 · GND (DE119249170 · BNF (FRcb12360857c (data) · BNE (ESXX1120331 (data) · ULAN (EN500288963 · BAV (EN495/315953 · WorldCat Identities (ENlccn-n79147732

Informazione

L'articolo Vittorio Sgarbi in Wikipedia italiana ha preso i seguenti posti nella classifica di popolarità locale:

Il contenuto presentato dell'articolo di Wikipedia è stato estratto 2021-06-13 sulla base di https://it.wikipedia.org/?curid=2916457