Tonya | |
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Margot Robbie in una scena del film | |
Titolo originale | I, Tonya |
Lingua originale | inglese |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Anno | 2017 |
Durata | 121 min |
Rapporto | 2,35:1 |
Genere | biografico, commedia, drammatico, sportivo |
Regia | Craig Gillespie |
Sceneggiatura | Steven Rogers |
Produttore | Bryan Unkeless, Steven Rogers, Margot Robbie, Tom Ackerley |
Produttore esecutivo | Len Blavatnik, Aviv Giladi, Vince Holden, Toby Hill, Craig Gillespie, Zanne Devine, Rosanne Korenberg |
Casa di produzione | LuckyChap Entertainment, Clubhouse Pictures |
Distribuzione in italiano | Lucky Red |
Fotografia | Nicolas Karakatsanis |
Montaggio | John Axelrad, Lee Haugen |
Musiche | Tatiana S. Riegel |
Scenografia | Jade Healy |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Il logo del film
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Tonya (I, Tonya) è un film del 2017 diretto da Craig Gillespie e scritta da Steven Rogers.
Il film è incentrato sulla controversa vita della pattinatrice su ghiaccio Tonya Harding, interpretata da Margot Robbie, protagonista nel 1994 di uno dei più grossi scandali sportivi degli Stati Uniti d'America.[1] La storia è narrata tramite segmenti di interviste ai protagonisti e ricostruzioni dei fatti.
Nata a Portland, nell'Oregon, a soli quattro anni Tonya Harding viene instradata da sua madre LaVona a una carriera nel pattinaggio artistico: LaVona è una donna truce e violenta, che non le dimostra il minimo affetto né apprezzamento per il suo notevole talento. Nel corso di un'infanzia e un'adolescenza difficili, Tonya diventa un'eccellente pattinatrice, ma - essendo priva di grazia e gareggiando con discutibili costumi fatti in casa - non riesce a sfondare. A 15 anni conosce Jeff Gillooly e pochi anni dopo lo sposa per poter scappare dai frequenti e atroci abusi di LaVona. Tuttavia anche il matrimonio si rivelerà molto turbolento, e Jeff inizierà presto a picchiarla. Dopo l'ennesimo cattivo piazzamento in una gara, Tonya licenzia la sua storica coach Diane Rowlinson e assume al suo posto Dody Teachman.
Durante i campionati mondiali di pattinaggio di figura del 1991 esegue correttamente un triplo axel, divenendo la prima donna statunitense e la seconda in assoluto a riuscirci; tuttavia nelle successive gare, anche a causa della tensione causata dalle violenze di Jeff, sbaglia tutti gli atterraggi e alle Olimpiadi invernali del 1992 si qualifica solo al quarto posto, subito dietro a Nancy Kerrigan, sua principale rivale. Il matrimonio naufraga e Tonya, sconfitta e disillusa, lascia il pattinaggio e torna a Portland, dove lavora come cameriera. Diane la rintraccia e le propone di allenarla nuovamente per le Olimpiadi invernali del 1994. Intanto Tonya cerca di recuperare il rapporto con LaVona, ma questa rifiuta, rinfacciandole di essere stata lei, con i suoi abusi, a renderla una campionessa, e di non aver mai ricevuto gratitudine per questo.
Tempo dopo Tonya e Jeff tornano insieme. Durante un allenamento, Tonya riceve una lettera minatoria: vedendo come la ragazza ne rimane sconvolta, Jeff inizia a pensare di spaventare nello stesso modo Nancy Kerrigan, e si rivolge perciò al suo amico Shawn Eckhardt. Questi, alla ricerca di prestigio e notorietà, invece di attenersi al piano originario ingaggia due maldestri sicari perché aggrediscano la Kerrigan e le spezzino un ginocchio. L'aggressione avviene, ma i due inetti si fanno ben presto catturare; l'FBI arriva altrettanto presto a Shawn, che si era vantato di essere l'artefice del misfatto. Questi indica Jeff come mandante dell'aggressione. Mentre intorno a lei esplode lo scandalo, Tonya si qualifica nella squadra olimpica statunitense; realizzando che in breve la polizia la riterrà complice del marito, la ragazza si reca dall'FBI e lo accusa a sua volta di essere il responsabile per l'attacco alla Kerrigan; Jeff, una volta letta la deposizione di Tonya, la accusa a sua volta di aver sempre saputo dell'aggressione e di non aver fatto nulla per impedirla. Dopo un drammatico confronto, i due si lasciano per sempre.
Tonya diventa il bersaglio di un vero e proprio circo mediatico e i mass media la seguono a casa e durante gli allenamenti; LaVona si reca a casa sua e le offre conforto, dicendole per la prima volta quanto sia orgogliosa di lei; tuttavia, mentre l’abbraccia, Tonya scopre un registratore nella sua tasca: la donna era stata mandata lì dai poliziotti per estorcerle una confessione. Jeff, Shawn e i due sicari vengono condannati al carcere, mentre il processo per Tonya viene rimandato a dopo le Olimpiadi. Durante la gara olimpica Tonya è emotivamente sconvolta e sbaglia tutte le figure, nonostante la giuria le conceda più tempo per sistemare un laccio dei pattini rotto. Si classifica ottava, mentre la Kerrigan ottiene il secondo posto. Si celebra il processo e Tonya, pur non incarcerata, viene condannata a una pena molto severa che prevede anche la squalifica a vita dal pattinaggio. Tonya implora il giudice di rivedere la sentenza, poiché proibirle di pattinare equivale a una condanna all'ergastolo, ma non ottiene alcuno sconto di pena.
Tonya non rivedrà mai più Jeff e LaVona; una volta libero, l'ex-marito cambierà nome e si rifarà una vita con una nuova famiglia, ma nell'intervista ammette di aver mandato in rovina la carriera di Tonya. Quest'ultima, suo malgrado famosa nella maniera sbagliata, tenterà una carriera nella boxe per poi diventare a sua volta una buona madre.
Il 14 giugno 2016 è stato riportato che Craig Gillespie avrebbe diretto il film, mentre Steven Rogers ha scritto la sceneggiatura.[2]
Il 21 marzo 2016 Margot Robbie entrò nel cast per interpretare Tonya Harding.[3] Il 12 dicembre 2016 Miramax Films ha acquistato i diritti per la distribuzione del film in America.[4] Il 13 dicembre 2016 Sebastian Stan entra nel cast nel ruolo di Jeff Gillooly, l'ex marito della Harding[5], mentre due giorni dopo si è unita al cast anche Allison Janney per interpretare LaVona Harding.[6]
Il 9 gennaio 2017 entra nel cast Paul Walter Hauser nel ruolo di Shawn Eckhardt.[7] Lo stesso mese si uniscono anche Julianne Nicholson, Caitlin Carver, Mckenna Grace e Bojana Novaković nei ruoli rispettivamente di Diane Rawlinson, Nancy Kerrigan, Tonya Harding da bambina e Dody Teachman.[8][9]
Le riprese del film sono cominciate a fine gennaio del 2017 a Macon, Georgia.[10][11][12]
Alcune delle canzoni presenti nel film venivano realmente ascoltate da Tonya Harding, come Sleeping Bag dei ZZ Top. Altre sono state scelte dal supervisore della musica Susan Jacobs: brani degli anni ‘70, tra cui The Chain dei Fleetwood Mac e Goodbye Stranger dei Supertramp, provengono da un’era in cui la musica era “potente, piena e calda” e lei ha sentito che tracce rock si inserivano bene nella pellicola. La critica Emily Manning commentò che canzoni come Free Your Mind delle En Vogue e Barracuda delle Heart hanno creato “un interessante parallelismo tra l’audacia e la tenacità di Tonya”.[13] Il film termina con la cover di The Passenger da parte dei Siouxsie and the Banshees, una scelta condivisa dalla Manning.[14]
Una colonna sonora è stata pubblicata l’8 dicembre 2017 dalla Milan Records, e ha compreso sia canzoni di vari artisti usati dal film che brani originali.[15]
Il film è stato presentato in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival,[16] dove ha ottenuto il secondo posto nel premio del pubblico.[17] Poco dopo, Neon ha acquisito diritti per la distribuzione statunitense del film, battendo le offerte di Netflix e Lionsgate.[18][19][20] È stato distribuito nelle sale statunitensi l'8 dicembre 2017 e in quelle italiane dal 29 marzo 2018.[21][22]
Tonya ha incassato $30 milioni in Nord America e $23,9 milioni nel resto del mondo, per un totale complessivo di $53,9 milioni.[23]
Il film è stato accolto molto positivamente dalla critica. Sull'aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes ha un indice di gradimento dell'89% con un voto medio di 7,8 su 10, basato su 266 recensioni,[24] mentre su Metacritic ha un punteggio di 77 su 100, basato su 10 recensioni.[25]
Christy Lemire, per RogerEbert.com, ha definito il film un “irresistibile, schiumoso miscuglio di gelosia, competizione e lotta di classe, fortificato da potenti interpretazioni ed un’inaspettata risonanza emozionante”.[26] Peter Travers del Rolling Stone ha elogiato il misto di divertimento e dolore presente nella pellicola.[27] Vulture ha lodato la recitazione della Robbie, definendola un progresso per la sua carriera.[28]
Ty Burr, scrivendo per il The Boston Globe, ha considerato il film uno dei più sorprendenti dell’anno, ma ha criticato il modo con cui è stata gestita l’eccessiva attenzione mediatica ricevuta dalla Harding.[29]
Richard Brody per il The New Yorker ha disprezzato la vena troppo comica con la quale è stata raccontata la vita iniziale della protagonista,[30] un’opinione condivisa anche da Jean Hannah Eldestein del The Guardian.[31]
Altri critici hanno completamente stroncato il film, accusandolo di aver modificato la storia della Harding in modo da renderla apprezzabile al pubblico.[31][32]
Controllo di autorità | VIAF (EN) 1953152381757601950008 · BNE (ES) XX5787613 (data) |
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