The Day After Tomorrow - L'alba del giorno dopo

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The Day After Tomorrow - L'alba del giorno dopo
L'alba del giorno dopo.jpg
Un'onda anomala invade il centro di Manhattan in una scena del film
Titolo originaleThe Day After Tomorrow
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno2004
Durata124 min
Rapporto2,35:1
Genereazione, fantascienza, catastrofico
RegiaRoland Emmerich
SoggettoRoland Emmerich
SceneggiaturaRoland Emmerich, Jeffrey Nachmanoff
ProduttoreRoland Emmerich, Mark Gordon
Produttore esecutivoUte Emmerich, Kelly Van Horn, Stephanie Germain
Casa di produzione20th Century Fox
Centropolis Entertainment
Lions Gate Films, Mark Gordon Productions
FotografiaUeli Steiger
MontaggioDavid Brenner
Effetti specialiKaren E. Goulekas, Neil Corbould, Greg Strause, Dave Strause, Colin Strause Remo Balcells, Maestro Studio F/X, Custom Film Effects, Industrial Light & Magic, The Orphanage, Inc., Tweak Films, yU+Co. EFX, Zoic Studios, Dreamscape Imagery, Crack Creative, New Deal Studios, Composite Components Company, Digital Domain, Gentle Giant Studios, Global Special Effects, Hydraulx, Intrigue, Lidar Services, Ring of Fire Studios, Snow Business International, Uncharted Territory
MusicheHarald Kloser, Thomas Wanker
ScenografiaBarry Chusid
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

The Day After Tomorrow - L'alba del giorno dopo (The Day After Tomorrow) è un film del 2004 diretto da Roland Emmerich. È una storia di fantascienza apocalittica del filone catastrofico sceneggiata dallo stesso Emmerich.

Il film è uscito in Italia il 28 maggio 2004.[1][2] Rivelatosi un successo commerciale, il film divenne il sesto maggior incasso del 2004, ma ricevette un'accoglienza mista, con lodi al reparto effetti speciali e critiche alle numerose inaccuratezze scientifiche.

La visione apocalittica del regista Roland Emmerich sul conflitto tra natura e uomo pone al centro del film l'importanza della conservazione dell'ambiente naturale, ma, mentre nella realtà il pericolo temuto è un surriscaldamento dell'atmosfera, nel film, al contrario, si prospetta un'imminente nuova era glaciale.

Trama

«A tempesta finita, saremo in una nuova era glaciale»

(Jack)

Durante una campagna di ricerche sulla composizione degli strati di ghiaccio antartici, in stretta relazione con l'osservazione dei cambiamenti climatici, il paleoclimatologo Jack Hall, assieme ai suoi colleghi Frank Harris e Jason Evans, assiste al distacco di una porzione di banchisa dall'Antartide, pari alla superficie del Rhode Island. Alla conferenza delle Nazioni Unite sul surriscaldamento globale tenutosi a Nuova Delhi in India, esponendo i suoi dati, illustrerà le imminenti condizioni che ritiene rendano possibile l'avvento di una glaciazione, anche se non sa quando potrebbe avvenire. Presentando la relazione dei suoi studi, si scontra con il vicepresidente degli Stati Uniti, che non crede a queste previsioni catastrofiche, affermando che l'economia non è abbastanza florida per indirizzare la politica di governo sul cambiamento climatico. Un altro studioso del clima, lo scozzese Terry Rapson, prende per vere le conclusioni di Hall e inizia una collaborazione col professore statunitense.

Jack ha anche una vita privata tormentata, divisa tra lo studio, le esplorazioni e la famiglia. È sposato con una chirurga, la dott.ssa Lucy Hall, ed ha un figlio, Sam, che sente molto la mancanza della figura paterna.

Sam partecipa ai campionati di cultura tra scuole che si tengono negli Stati Uniti, e parte per New York da Washington dove abita, assieme a due compagni di studio, Laura Chapman (della quale è segretamente innamorato) e Brian Parks. L'aeroplano durante il volo entra in una turbolenza dovuta ad un eccezionale temporale, rischiando di precipitare.

Nel mondo incominciano a verificarsi strani eventi atmosferici; il professor Rapson, dal suo centro di studi in Scozia, verifica un preoccupante calo di 13 °C della temperatura oceanica. Messosi in contatto col collega Hall, lo informa dei dati in suo possesso. Sviluppando questi ultimi col suo metodo di calcolo, Jack stabilisce che è imminente una nuova glaciazione, in tempi brevissimi. Incontrando nuovamente il vicepresidente degli Stati Uniti, Jack presenta i suoi dati; ancora una volta non creduto, viene tacciato di sensazionalismo.

A New York intanto piogge torrenziali devastano la città, e un immane maremoto allaga Manhattan. Sam ed i suoi amici, in compagnia di un ragazzo conosciuto al torneo di cultura, J.D., si rifugiano nella Biblioteca Pubblica di New York. Laura nel tentativo riuscito di salvare una madre con la figlia in pericolo si ferisce ad una gamba. Sam riesce a mettersi brevemente in contatto col padre, che gli raccomanda di restare a tutti i costi in un rifugio.

Nel mondo intanto gli eventi atmosferici degenerano, fino a che Los Angeles viene distrutta da una serie di tornado. In Scozia, nel frattempo, una formazione di elicotteri da trasporto militari si addentra nell’occhio di un ciclone anomalo. Si tratta di una tempesta che trasporta rapidamente aria fredda, direttamente da strati alti dell'atmosfera, e al cui interno si raggiunge la temperatura di -101 °C (-150 °F), sufficiente a congelare il carburante dei velivoli, che si schiantano rovinosamente al suolo, con la successiva morte dell’equipaggio per congelamento istantaneo. Sapendo che il record nel mondo è di -93,2 °C. Rapson avvisa immediatamente Hall e la conclusione è che tre di questi cicloni (gli altri su Canada e Siberia) si stanno indirizzando nell'area a nord dell'equatore. È l'avvento di una nuova glaciazione.

Sam e Laura intanto incominciano ad avvicinarsi sempre più. Il primo, riuscito a mettersi in contatto col padre, viene avvisato di rimanere asserragliato nella biblioteca e di scaldare l'ambiente il più possibile. Jack decide inoltre di partire per New York e salvare il figlio, in compagnia dei due collaboratori, Jason Evans e Frank Harris. Prima di partire Jack incontra direttamente il Presidente degli Stati Uniti che viene convinto dalle sue parole. Si preparerà un'evacuazione di tutti gli Stati centrali verso il Messico. Per ottenere questo vengono azzerati i debiti di questo paese. Chi abita in quelli settentrionali non ha oramai più possibilità di fuga.

A New York, nel frattempo, Sam e Laura, memori delle raccomandazioni di Jack, cercano di convincere chi si è rifugiato con loro a non abbandonare la biblioteca. Pochi li ascoltano, mentre la maggior parte decide di incamminarsi verso sud morendo così di stenti e di freddo.

Chi rimane incomincia a bruciare le cataste di libri per cercare di riscaldare l'ambiente. Intanto una nave da trasporto russa si incaglia contro la biblioteca. Laura inizia a stare male, febbricitante. Si tratta del taglio non curato che è in setticemia. Per salvarla Sam, che si è dichiarato a lei (peraltro contraccambiato), esce dalla biblioteca per trovare degli antibiotici nella stiva della nave. Riuscirà, in compagnia di J.D. e Brian, scampando all'attacco dei lupi dello zoo oramai liberi a Manhattan, rientrando appena prima dall'arrivo dell'occhio del ciclone.

Jack e i suoi amici nel frattempo sono oramai alle porte di New York. Frank Harris muore precipitando dal tetto di un centro commerciale sommerso dalla neve. Jack e Jason Evans trovano rifugio dal ciclone in una cucina di un fast food abbandonato e riescono a salvarsi. Il giorno dopo all'alba, il peggio sembra essere passato e si incamminano verso la biblioteca riuscendo ad incontrare Sam e le altre persone che vi sono asserragliate.

Il presidente Blake è ormai morto a causa del maltempo ed il vicepresidente, ricredutosi sugli avvertimenti di Jack, promette, parlando dal Messico a quella parte del mondo ancora viva, che mai più l'uomo cercherà di sovrastare la natura. I protagonisti vengono trasportati in Messico da New York con elicotteri USA, e dagli edifici appaiono altri superstiti sullo sfondo del mondo ghiacciato.

Produzione

Il regista ha pagato di tasca sua 200 000 dollari per rendere la produzione "ecologica": tutte le emissioni inquinanti o di anidride carbonica generate dalla troupe sono state "annullate" piantando alberi e producendo energia da fonti alternative, quindi non inquinanti.[3]

Per scegliere la casa cinematografica di produzione, lo scrittore Michael Wimer creò una sorte di asta. Inviò una copia del copione a tutti i principali studios di Hollywood insieme a una lettera. Avrebbero avuto 24 ore di tempo per decidere se produrre o meno il film con Roland Emmerich a dirigerlo. La Fox Studios fu l'unico studio che accettò i termini.[4]

Effetti speciali

The Day After Tomorrow è celebre per gli effetti speciali digitali in esso contenuti. Il film contiene 416 inquadrature con effetti speciali, che resero necessario l'impiego di nove case di produzione diverse, tra le quali Industrial Light & Magic e Digital Domain, e più di 1,000 artisti che lavorarono al film per oltre un anno.[5] Anche se inizialmente fu preso in considerazione un set in miniatura, per la scena della distruzione di New York il team degli effetti speciali ricorse a un modello digitale in 3D di Manhattan al quale vennero applicate oltre 50 000 fotografie scannerizzate.[6][7]

Accoglienza e critica

Critiche politiche e scientifiche

Emmerich non smentì mai che il personaggio del vice-presidente interpretato da Kenneth Welsh fosse ispirato a Dick Cheney e da intendersi come una critica al cambio di politica nei confronti dei temi ecologici dell'amministrazione Bush.[8] In risposta alle accuse di cinismo e cattivo gusto per l'inclusione delle scene di una devastata New York a meno di tre anni dagli attacchi dell'11 settembre 2001, Emmerich disse che era necessario mostrare l'accresciuta unità delle persone nei confronti di un disastro dopo l'esperienza degli attacchi terroristici alle Twin Towers.[9][10][11]

Alcuni scienziati criticarono l'accuratezza scientifica del film. Il paleoclimatologo e professore di scienza planetaria alla Harvard University Daniel P. Schrag dichiarò: «Da un lato, sono felice che ci sia un film dal grosso budget critico nei confronti del cambiamento climatico e dei pericoli associati ad esso. Dall'altro, sono preoccupato che la gente possa vedere tutti questi effetti speciali esagerati e possa pensare che la faccenda sia solo uno scherzo ... Stiamo effettivamente sperimentando con la Terra in un modo che non è stato fatto per milioni di anni. Ma non vedremo un'altra era glaciale – almeno non come quella».[8] J. Marshall Shepherd, un meteorologo ricercatore alla NASA, espresse simili dubbi: «Sono rincuorato dal fatto che ci sia un film che si occupa di problemi climatici reali. Ma per quanto riguarda la scienza del film, gli darei una D meno o una F. E sarei preoccupato se il film fosse fatto per proporre un programma politico serio».[8] Secondo il climatologo della University of Victoria Andrew Weaver: «È L'inferno di cristallo un bel film sul clima, ma non perderò il sonno a preoccuparmi di una nuova era glaciale tratta da un film poco curato, perché è praticamente impossibile».[8]

Interrogato se sarebbe andato al cinema a vedere il film, il paleoclimatologo William Hyde della Duke University, rispose che non ci sarebbe andato neanche se gli avessero offerto 100 dollari per andarci.[12] Hyde criticò la rappresentazione del cambiamento climatico mostrata nel film, definendola accurata tanto quanto Frankenstein lo era in merito al trapianto di cuore".[13]

Nel 2008, Yahoo! Movies inserì The Day After Tomorrow nella lista dei "10 film più scientificamente inaccurati".[14]

Riconoscimenti

Note

  1. ^ (EN) The Day After Tomorrow (2004) - International Box Office Results - Italy, su boxofficemojo.com. URL consultato il 9 settembre 2015.
  2. ^ The Day After Tomorrow - L'alba del giorno dopo - Film 2004, su movieplayer.it. URL consultato il 9 settembre 2015.
  3. ^ (EN) The Day After Tomorrow (2004) - Trivia, IMDb. URL consultato il 3 settembre 2011.
  4. ^ Jamie Russell, Why the Halo Movie Failed to Launch, su WIRED, Conde Nast, 19 aprile 2012. URL consultato il 9 febbraio 2017.
  5. ^ Story Notes for The Day After Tomorrow, su AMC, luglio 2014. URL consultato il 7 agosto 2017.
  6. ^ (EN) Tim Dirks, Visual and Special Effects Film Milestones, su AMC filmsite. URL consultato il 17 gennaio 2018.
  7. ^ Daniel Restuccio, THE DAY AFTER TOMORROW'S PHOTOREAL EFFECTS, in Post Magazine, 1º giugno 2004. URL consultato il 19 gennaio 2018.
  8. ^ a b c d Scott Bowles, 'The Day After Tomorrow' heats up a political debate Storm of opinion rains down on merits of disaster movie, su USA Today, 26 maggio 2004. URL consultato il 12 gennaio 2009.
  9. ^ Gilchrist, Todd, The Day After Tomorrow: An Interview with Roland Emmerich, in BlackFilm.com, maggio 2004. URL consultato il 16 marzo 2009.
  10. ^ Robert Epstein, Daniel, Roland Emmerich of The Day After Tomorrow (20th Century Fox) Interview, in UGO.com. URL consultato il 16 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2004).
  11. ^ Chau, Thomas, INTERVIEW: Director Roland Emmerich on "The Day After Tomorrow", in Cinema Confidential, 27 maggio 2004. URL consultato il 16 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2004).
  12. ^ "The Day After Tomorrow", su Google Groups. URL consultato l'11 luglio 2012.
  13. ^ Google Groups, su groups.google.com. URL consultato il 7 agosto 2016.
  14. ^ Top 10: Scientifically Inaccurate Movies, su Yahoo7 Movies, Wayback Machine, 28 luglio 2008. URL consultato il 7 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).

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