Simona Izzo

Simona Izzo (1975)

Simona Izzo, all'anagrafe Simonetta Izzo (Roma, 22 aprile 1953), è un'attrice, doppiatrice, direttrice del doppiaggio, dialoghista, regista, sceneggiatrice, personaggio televisivo, scrittrice ed ex annunciatrice italiana[1].

Biografia

Antonello Venditti, Simona Izzo, Francesco De Gregori e Riccardo Cocciante durante le prove di Racconto (1973)

Figlia di Liliana D'Amico e del doppiatore e direttore del doppiaggio Renato Izzo, nativo di Campobasso, ma di origini campane, gemella di Rossella Izzo, sorella maggiore di Fiamma e Giuppy Izzo, comincia la carriera nel mondo dello spettacolo come doppiatrice sin dalla tenera età, arrivando a vincere il Nastro d'argento nel 1990 per il doppiaggio di Jacqueline Bisset nel film Scene di lotta di classe a Beverly Hills[2]. Tra il 1977 e il 1980 la Izzo fu una signorina buonasera della Rai, attiva dagli studi di Roma, conducendo anche la rubrica Prossimamente - Programmi per sette sere.

Dopo aver presentato in televisione Giochi senza frontiere (1982) insieme a Michele Gammino, anch'egli doppiatore, recita nei film In camera mia (1992) di Luciano Martino, Prestazione straordinaria (1994) di Sergio Rubini e Simpatici & antipatici (1998) di Christian De Sica e cura la sceneggiatura di tutti i titoli diretti da Ricky Tognazzi.

L'esordio nella regia avviene nel 1986, dirigendo insieme a Rossella Izzo il film televisivo Parole e baci. Nel 1994 esordisce come regista cinematografica dirigendo Maniaci sentimentali, commedia sul matrimonio che le vale il David di Donatello come miglior regista esordiente. Del 1997 è Camere da letto, che la vede anche attrice al fianco dei protagonisti Diego Abatantuono e Maria Grazia Cucinotta. Nel 2003 realizza Io no, firmato insieme a Ricky Tognazzi, e nel 2007 Tutte le donne della mia vita. Nel 2017, a dieci anni dall'ultima prova dietro la macchina da presa, dirige il film Lasciami per sempre, mentre con Ricky Tognazzi dirige le fiction L'amore strappato (2019) e Svegliati amore mio (2021).

Simona Izzo è anche autrice di alcune opere letterarie, tra le quali si ricordano: Diario di una donna che ha tradito (2001), Sms: sesso, matrimonio, sofferenza (2004), L'amore delle donne (2007), Mascalzoni latini- Come ci amano gli uomini (2009), Quando l'amore non aspetta: storie di uomini e passione- come ritrovare il controllo del piacere (2010) e Baciami per sempre. Diario di una famiglia allargata (2012). Nello stesso anno partecipa in coppia con il figlio Francesco alla prima edizione del reality show di Rai 2 Pechino Express, mentre nel 2016 esordisce come drammaturga teatrale con lo spettacolo Figli, mariti, amanti. Il maschio superfluo al Teatro dell'Aquila di Fermo: lo spettacolo, realizzato e commissionato dal produttore Angelo Tumminelli e diretto da Ricky Tognazzi, riscuoterà un enorme successo di pubblico e critica.

Vita privata

Simona Izzo, dal 1975 al 1978, è stata coniugata con Antonello Venditti, dal quale ha avuto il figlio Francesco, anch'egli attore e doppiatore. Dopo una lunga relazione con Maurizio Costanzo, ha sposato nel 1995 Ricky Tognazzi. Si dichiara atea[3].

Filmografia

Attrice

Sceneggiatrice

Regista

Cinema

Televisione

Doppiaggio

Cinema e film per la televisione

Programmi TV

Opere letterarie

  • Diario di una donna che ha tradito, Avagliano, 2001.
  • Sms: Sesso matrimonio sofferenza, Gallo & Calzati, 2004.
  • Tutte le donne della mia vita (con Luisella Bolla), Marlin, 2007.
  • L'amore delle donne, Arnoldo Mondadori Editore, 2007.
  • Mascalzoni latini: come ci amano gli uomini, Arnoldo Mondadori Editore, 2009.
  • Quando l'amore non aspetta: Storie di uomini e passione: come ritrovare il controllo del piacere (con Vincenzo Mirone), Sperling & Kupfer, 2010.
  • Baciami per sempre: diario di una famiglia allargata, Mondadori, 2012.
  • Figli mariti amanti: il maschio superfluo, La Mongolfiera, 2016.

Riconoscimenti

Note

  1. ^ Elenco Artisti Settore Audiovisivo Rappresentati da Nuovo IMAIE (al 31/01/2014) (PDF), su areasoci.nuovoimaie.it, IMAIE. URL consultato il 16 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 17 settembre 2015).
  2. ^ 1990 (Albo d'oro) | Nastri d'Argento [collegamento interrotto], su nastridargento.it. URL consultato il 7 febbraio 2020.
  3. ^ Lucio Giordano, Non ci credo, anche se ancora oggi mi chiedo se Dio esiste o no, in Dipiù, n. 24, Cairo Editore, 18 giugno 2021, pp. 96-99.

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Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN86786755 · ISNI (EN0000 0000 6302 9768 · SBN BVEV015866 · LCCN (ENn97073650 · GND (DE173832199 · WorldCat Identities (ENlccn-n97073650

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