Nato a Ravenna, all'età di quattro anni si trasferisce a Rimini con la famiglia. Frequenta tutto il ciclo scolastico nella cittadina romagnola. Non ancora ventenne, prima della caduta del fascismo qualche suo scritto viene pubblicato su giornali di regime, ma la sua attività inizia alla fine del 1944 con la fondazione di Publiphono, il sistema di altoparlanti che a Rimini diffondeva notizie locali e pubblicità.[2] Segue, nel 1946, la collaborazione con il quotidiano Il Progresso d'Italia come pubblicista.[3]
Si trasferisce a Roma nel 1947 per iniziare quella che sarebbe diventata la sua lunga carriera giornalistica, quindi politica. Entra in Rai[4] chiamato da Vittorio Veltroni.[5] Diventa giornalista professionista lavorando alla radio. Due suoi documentari radiofonici sono ricordati per aver vinto il prestigioso Premio Italia: Notturno a Cnosso nel 1953[6] e Clausura nel 1958. Quest'ultimo, in particolare, realizzato con la collaborazione di Piero Pasini e la musica di Ildebrando Pizzetti, rimane un documento unico e, dopo le aperture del Concilio Vaticano II, irripetibile perché, con le registrazioni effettuate all'interno di un monastero delle Carmelitane Scalze in epoca preconciliare, documenta la vita delle monache e raccoglie alcune loro testimonianze[7]. Trasmesso per la prima volta il 23 dicembre 1957 sul terzo canale di Rai Radio, fu tradotto in sei lingue e diffuso in altre nazioni[8].
Dal 2001, dopo Viaggio nella scuola, è assente dal piccolo schermo. Le sue ultime fatiche letterarie sono Dossier cancro (1999), Diario di un cronista (2002), e Il ragazzo che io fui (2011) dove racconta la storia della sua vita e un capitolo fondamentale del nostro Paese. Per lo "straordinario contributo apportato alla causa del giornalismo italiano", il 26 marzo 2007 la facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Roma Tor Vergata gli conferisce honoris causa la laurea specialistica in editoria, comunicazione multimediale e giornalismo, onorificenza che, come osserva Edmondo Berselli, "assomiglia a una tautologia" in quanto Zavoli è senz'altro il più noto giornalista televisivo italiano[11].
Il 3 dicembre 2012 alcuni malviventi si introducono nella sua villa a Monte Porzio Catone dove risiede dagli anni settanta: Zavoli viene legato, picchiato e minacciato a scopo di rapina; il bottino stimato è intorno ai 20.000 euro[14].
È morto a Roma il 4 agosto 2020 a 96 anni.[17] Il 7 agosto, dopo la funzione funebre tenutasi nella Capitale alla chiesa di San Salvatore in Lauro, la salma ha proseguito per Rimini dove è stata allestita la camera ardente presso il Teatro Amintore Galli; il giorno seguente, con una cerimonia privata, è stata tumulata nel Cimitero Monumentale di Rimini accanto alla tomba di Federico Fellini.[18]
Vita privata
Il giornalista nel 2017, a quasi 94 anni, ha sposato Alessandra Chello, una collega del quotidiano Il Mattino (giornale da lui diretto intorno al 1993), più giovane di lui di 42 anni. Nel 2014 era infatti deceduta la prima moglie, Rosalba, dalla quale era separato da tempo e con la quale aveva avuto la figlia Valentina[19].
Documentari radiofonici Rai
Università per stranieri, radio documentario di S. Zavoli, trasmesso il 7 marzo 1953.
Il circo, documentario radiofonico di Sergio Zavoli, trasmesso il 17 giugno 1953
Inchiesta sull'emigrazione italiana in Brasile, a cura di Sergio Zavoli, ottobre 1953
Notturno a Cnosso, documentario di G.B. Angioletti e Sergio Zavoli, musiche di Mario Labroca (1953)
Un giorno col personaggio, incontro al microfono con Achille Mario Dogliotti, trasmesso il 14 febbraio 1960.
Un giorno col personaggio, incontro al microfono di Sergio Zavoli: Federico Fellini, trasmesso il 6 marzo 1960.
Opere
La bibliografia di Sergio Zavoli è costituita quasi interamente da saggi di argomento storico:
Credere non credere, Roma-Casale Monferrato, RAI-ERI-Piemme, 1996. ISBN 88-384-2631-7.
Rimetti a noi i nostri dubbi. Dalla cometa alla bussola spaziale una lanterna continua a far luce sui nostri passi, Torino, Società Editrice Internazionale, 1996. ISBN 88-05-05538-7.
Premio alla carriera insignito nell'ambito del concorso giornalistico nazionale Cesco Tomaselli. organizzato dal Comune di Borgoricco (Padova), consegnato in data 17 dicembre 2011