Sara Cunial | |
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Deputata della Repubblica Italiana | |
In carica | |
Inizio mandato | 23 marzo 2018 |
Legislature | XVIII |
Gruppo parlamentare |
Movimento 5 Stelle (fino al 17/04/2019) Gruppo misto (dal 17/04/2019)[1] |
Circoscrizione | Veneto 2 |
Collegio | Veneto 2 - 02 |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | R2020 (dal 2020) In precedenza: M5S (2018-2019) Indipendente (2019-2020) |
Titolo di studio | Laurea in chimica industriale |
Università | Università degli Studi di Padova |
Professione | Imprenditrice agricola |
Sara Cunial (Roma, 8 luglio 1979) è una politica italiana.
Dopo essere stata espulsa dal gruppo parlamentare del MoVimento 5 Stelle – partito con cui era stata eletta alla Camera dei Deputati nel 2018 – per via delle sue posizioni antiscientifiche sui vaccini[2][3], fa parte del Gruppo misto nella componente Non Iscritti.
Risiede a Bassano del Grappa ed è laureata in chimica industriale all'Università di Padova. È entrata in politica nel 2018, venendo eletta alla Camera dei deputati per il Movimento 5 Stelle come capolista nella circoscrizione Veneto 2. Durante la sua campagna elettorale definì i vaccini come «un genocidio», venendo dapprima sospesa dal Movimento e poi riammessa[3].
Inizialmente, è stata componente della XIII Commissione Agricoltura[nota 1], per poi diventare membro della VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici[nota 2].
Il 17 aprile 2019 viene espulsa dal gruppo parlamentare del M5S dopo aver definito la linea del Movimento circa la questione della fitopatologia OQDS-xylella – che colpisce gli ulivi pugliesi dal 2013 – «uno scempio in nome e per conto delle agromafie»[4][5]. Altro motivo dell'espulsione era legato alle posizioni no-vax della deputata sull'efficacia dei vaccini[3]. Iscrittasi al Gruppo misto, il 22 aprile 2019 rende nota l'espulsione dal partito[2].
Nel maggio 2020 lancia R2020, fondato insieme al consigliere regionale del Lazio Davide Barillari e all'ex deputato Ivan Catalano, entrambi fuoriusciti dal M5S[6].
L'11 maggio 2021 la procura della Repubblica presso il tribunale di Aosta ha iscritto la Cunial nel registro delle notizie di reato, con l'accusa di aver commesso oltraggio e minaccia a pubblico ufficiale, nonché di essersi rifiutata di fornire le generalità, in occasione di una manifestazione ad Aosta contro le misure restrittive dovute alla pandemia da COVID-19[7].
In data 11 ottobre 2021, al termine delle indagini, è stata citata a giudizio[nota 3] dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Aosta, con le imputazioni di rifiuto d’indicazioni sulla propria identità personale, oltraggio e minaccia a pubblico ufficiale[8][9].
Il 6 gennaio 2018 viene momentaneamente sospesa dal Movimento 5 Stelle in seguito a un post pubblicato su Facebook dove ha definito le vaccinazioni come un «genocidio gratuito»[10], ritenendole vere e proprie politiche di eutanasia di massa[11].
In seguito viene riammessa alle liste del Movimento[3] ed eletta nella circoscrizione Veneto 2[3][12], per poi essere definitivamente espulsa.
Tra le più convinte no-vax in Parlamento, nel gennaio 2019 organizza presso la Camera dei deputati una conferenza stampa sulla presunta letalità dei vaccini e per propagandare posizioni contrarie alle vaccinazioni[13][14], intitolata «Il Vaccini-gate in Parlamento»[15][16]. Durante la conferenza vengono presentati dati su una presunta pericolosità dei vaccini, dati scientificamente infondati, e basati su fonti riprese parzialmente ed in maniera grossolana[17].
Lo stesso giorno il Ministro della Salute Giulia Grillo si è dichiarata «assolutamente contraria» all'iniziativa, mentre il capogruppo alla Camera del Movimento 5 Stelle Francesco D'Uva ha affermato che il M5S prendeva le distanze dall'iniziativa della Cunial[14][15].
La Federazione Italiana dei Medici chiese formalmente al Presidente della Camera Fico di annullare l'evento, mentre il PD fece appello alla stampa parlamentare affinché disertasse la conferenza[18]. Peraltro, anche Mara Carfagna (FI) espresse il suo disappunto per l'evento[19], ritenendo «sbagliato che la Camera ospiti, per tramite di una deputata, personalità che propugnano tesi antiscientifiche e no vax»[15].
In merito alla pandemia di COVID-19 la deputata ha assunto più volte posizioni contrarie alle evidenze scientifiche.
Nell'aprile 2020, il giorno di Pasquetta, è stata fermata dalla polizia locale di Roma nell'ambito dei controlli per l’emergenza coronavirus mentre percorreva in auto la strada statale 8 Via del Mare e sanzionata nonostante sostenesse di voler raggiungere il mare per motivi di lavoro[20][21][22].
Pochi giorni dopo, il 24 aprile, al termine di un duro intervento alla Camera verso la condotta del governo, accusato di "aver distrutto i diritti fondamentali, naturali e costituzionali", straccia platealmente i DPCM del presidente Giuseppe Conte[23].
Il 14 maggio 2020, durante la dichiarazione di voto sul d.l. Covid, ha suscitato polemiche per aver chiamato in causa l'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano rischiando l’accusa di vilipendio della Repubblica[24][25].
Nello stesso discorso difende varie teorie del complotto,[26][27] fra cui quella del Nuovo ordine mondiale, sui vaccini, gli OGM e la tecnologia 5G.[26] Per le dichiarazioni sul Presidente della Repubblica, i gruppi parlamentari di Forza Italia, PD e Italia Viva hanno chiesto alla presidenza della Camera di acquisire le trascrizioni di quelle frasi, per verificare la sussistenza del reato di vilipendio al capo dello Stato[25].
La deputata ha spesso negato l'utilità delle mascherine come strumento di protezione individuale, affermando invece la loro presunta nocività[28] e negando in toto l'esistenza della pandemia da COVID-19[28][29]:
Nel settembre 2020 ha molestato un inviato di Piazzapulita, cercando di baciarlo per dimostrare che non «c'è bisogno della mascherina», apostrofandolo così: «Non sai che ti sta ammalando tu mentre usi la mascherina? Io altrimenti ti abbraccio amore, tesoro»[29][30].
Pochi giorni dopo è intervenuta alla Camera e ha sostenuto - citando uno studio del Dipartimento della difesa degli Stati Uniti - che chi si sottopone alla vaccinazione antinfluenzale abbia il 36% di possibilità in più di contrarre il COVID-19. In realtà, l'articolo citato[31] sosteneva, al contrario, che coloro che ricevevano il vaccino antinfluenzale riducevano il rischio di influenza rispetto agli individui non vaccinati, senza fare alcun riferimento al COVID-19[32].
Il 10 ottobre 2020, durante la manifestazione No Mask in piazza San Giovanni a Roma per contestare l'uso delle mascherine, si è presentata sul palco con un casco, dichiarando: «La possibilità di morire di coronavirus è minore di quella di morire per un asteroide. Così mi sono attrezzata»[33].
La sera del 14 ottobre 2021, a qualche ora dall’introduzione del green pass obbligatorio per poter accedere al luogo di lavoro, per protesta si barrica per diverse ore nell’ufficio in Regione Lazio del consigliere regionale ex M5S Barillari.[34]
Nel dicembre 2021 ha contestato duramente la campagna vaccinale italiana, che secondo la deputata sarebbe «vergognosa, violenta e pericolosa»[35].
Nel novembre 2021, la Cunial ha presentato ricorso contro la delibera dei questori che prevedeva l'obbligo del green pass per accedere a tutte le sedi della Camera al Consiglio di giurisdizione, il tribunale interno di primo grado di Montecitorio presieduto da Alberto Losacco (PD), chiedendone una sospensiva immediata motivandola con la sua necessità di entrare alla Camera per votare[36].
Il 25 novembre 2021, il Consiglio di giurisdizione – composto da Alberto Losacco (PD), Stefania Ascari (M5S), e Silvia Covolo (Lega) – si pronunciava definitivamente nel merito, ritenendo che «non vi [fossero] ragioni d'urgenza per sospendere la decisione dei deputati Questori, del 12 ottobre scorso, di chiedere il green pass a tutti i deputati, oltre che ai dipendenti e a tutti coloro che accedono ai palazzi della Camera»[37].
Avverso tale decisione, la Cunial proponeva ricorso al Collegio di Appello il cui presidente Coletti (Misto), in via cautelare, disponeva la sospensione temporanea dell'ordinanza del 25 novembre, consentendo così alla deputata – nel dicembre 2021 – di accedere ai locali della Camera senza green pass e di votare da una tribuna isolata[38][39].
Il 17 dicembre 2021, il Collegio di Appello rigettava definitivamente il ricorso della deputata, ribadendo che la necessità di esibire il green pass per lo svolgimento dei lavori parlamentari non lede alcuna prerogativa costituzionale[40]. Tale decisione riflette quella adottata - il 15 dicembre 2021 - dalla Corte costituzionale, che aveva statuito che per i parlamentari è conforme a Costituzione l’obbligo di esibizione del green pass per accedere alle Camere di appartenenza[41]. L'orientamento della Corte costituzionale in materia di green pass veniva confermato un mese più tardi, quando la Consulta riteneva conforme alla Costituzione l'obbligo – valevole anche per i parlamentari delle isole intenzionati a raggiungere i propri uffici siti in Roma[nota 4] – di esibire il certificato verde sui mezzi pubblici[42].
Di conseguenza, essendo sfornita di certificazione verde, la Cunial non ha potuto partecipare alle elezioni del Presidente della Repubblica nel gennaio 2022[43].
Il 13 maggio 2019 la Cunial ha presentato una mozione che impegna il governo a porre fine alle sperimentazioni e installazioni della rete 5G[nota 5], ma viene respinta dal voto alla Camera l'8 ottobre con 510 voti contrari e 12 a favore[44].
Nel luglio 2021, il Corriere del Veneto e Wired riportano che la pagina Facebook istituzionale della Cunial[nota 6] è stata sospesa e non risulta più raggiungibile[45][46]. Già a maggio 2020 Facebook aveva etichettato un suo video di YouTube su presunti complotti di Bill Gates come «disinformazione»[45].
il 3 agosto 2021 ha trasferito il proprio domicilio parlamentare presso un hotel in Trentino-Alto Adige, il cui titolare aveva deliberatamente violato le norme anti-COVID-19 e del quale era stata di conseguenza disposta la chiusura per dieci giorni dal presidente della provincia di Bolzano Arno Kompastcher[47]. Il proprietario aveva impedito ai dipendenti di indossare le mascherine per proteggersi dal COVID, sostenendo che quattro suoi dipendenti fossero stati male utilizzandola durante il lavoro[48]. La Cunial – dopo aver fissato il proprio domicilio presso l'hotel al fine di impedirne la chiusura – aveva espresso solidarietà all'albergatore[49][50].
Dopo solo 2 giorni, il 5 agosto 2021, inaspettatamente[51], il titolare dell'albergo ha iniziato a rispettare le norme anti-COVID-19, facendo indossare la mascherina a tutti i dipendenti[52], impegnandosi inoltre a pagare tutte le multe ricevute per le violazioni alle normative sanitarie, in cambio della sospensione dell'ordinanza di chiusura[53][54]. Sul "passo indietro" del proprietario dell'hotel, la Cunial non ha voluto rilasciare dichiarazioni alla stampa[54].
Il 7 dicembre 2020, la Cunial ha sollevato un presunto conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato innanzi la Corte costituzionale, nei confronti «delle due Camere che compongono il Parlamento nazionale e del Governo» per i decreti del Presidente del Consiglio dei ministri e tutti i decreti e le ordinanze ministeriali adottati per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19. Secondo la ricorrente, le misure in questione riguardavano, fra le altre cose, la sospensione di «vari diritti fondamentali costituzionalmente previsti»[55].
Il 10 marzo 2021, con ordinanza n. 67 del 2021, il ricorso viene dichiarato «inammissibile» dalla Corte costituzionale poiché la Corte non ha ravvisato alcuna violazione dei principi costituzionali[56].
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Il contenuto presentato dell'articolo di Wikipedia è stato estratto 2022-01-31 sulla base di https://it.wikipedia.org/?curid=7518512