Roman Arkadievič Abramovič (in russo: Роман Аркадьевич Абрамович?in ebraico: רומן ארקדיביץ' אברמוביץ'?; Saratov, 24 ottobre 1966) è un imprenditore e politico russo con cittadinanza israeliana, portoghese e lituana[1][2], proprietario del Chelsea dal 2003.
Secondo le stime della rivista Forbes, nel 2020 aveva un patrimonio di 13,8 miliardi di dollari, cifra che lo ha reso l'uomo più ricco di Israele e il 113° al mondo.[3]
Nato in una famiglia di origini ebraiche, Abramovič all'età di due anni perse la madre, Irina Vasilievna Mikhailenko (1939−1967) e all'età di quattro anni il padre, Aaron Abramovich Leibovich (1937−1969), quest'ultimo rimasto ucciso in un cantiere edile; venne quindi cresciuto dallo zio paterno e più tardi da un secondo zio abitante a Mosca.
I nonni materni di Roman erano Vasily Mikhailenko e Faina Borisovna Grutman, entrambi nati in Ucraina. Fu a Saratov nei primi giorni della seconda guerra mondiale che la nonna materna di Roman fuggì dall'Ucraina. Irina aveva allora tre anni.[4] I nonni paterni di Roman, Nachman Leibovich e Toybe "Tatyana" Stepanovna Abramovich, erano ebrei bielorussi, che in seguito si trasferirono a Tauragė in Lituania, cambiando il loro cognome in Abramavičius.[4][5][6][7]
Tra il 1980 e il 1985 frequentò l'istituto tecnico industriale nella città di Uchta, prima di arruolarsi per un breve periodo nell'esercito sovietico.
Abramovič ha avviato le sue attività imprenditoriali alla fine degli anni ottanta, sfruttando una riforma promossa dal presidente russo Michail Gorbačëv che consentiva la nascita di piccole-medie imprese private a costi ridotti. Tra il 1992 e il 1994 ha fondato cinque diverse aziende di import/export, specializzandosi sempre di più nel settore del commercio di petrolio e prodotti derivanti da esso.
Nel 1995, insieme a Boris Berezovskij, ha acquisito la quota di controllo di Sibneft per diverse decine di milioni di dollari, ottenendone in prestito circa un centinaio in cambio di quote minori; la compagnia ha aumentato enormemente il proprio valore nel giro di breve tempo, consentendo ai due magnati di diventare molto ricchi. Nel 2011 il quotidiano Times ha rivelato la richiesta alle autorità inglesi, formulata da Alexander Korkhazov, un ex generale del KGB, di indagare sui metodi con i quali Abramovič ha acquisito Sibneft, da lui considerati corruttori e criminali.[8]
Nel 1996, insieme a Eugene Shvidler, ha acquisito anche una consistente quota di Aeroflot ed è entrato nell'azionariato del Trans World Group.
Nel 2002 ha venduto le sue quote di Sibneft a Gazprom per tredici miliardi di dollari, reinvestendo il tutto in Evraz.
Dal 2001 al 2008 Abramovič è stato il governatore del circondario autonomo della Čukotka e dal 2008 al 2013 il presidente del parlamento della Čukotka.[9]
Nel 2003 Abramovič ha acquisito la squadra di calcio inglese del Chelsea Football Club per circa sessanta milioni di sterline; da allora, grazie ad enormi investimenti di denaro per ingaggiare calciatori ed allenatori, il club londinese ha vissuto una nuova epoca di successi, vincendo ventidue trofei ufficiali tra cui cinque Campionati inglesi (2004-2005, 2005-2006, 2009-2010, 2014-2015, 2016-2017), due Coppe dei campioni (2011-2012, 2020-2021) ed un Mondiale per club (2021).
Nel 2022, a causa dei rapporti con il presidente russo Vladimir Putin in relazione agli attacchi di quest'ultimo all'Ucraina, ha affidato la gestione del club alla Chelsea Charitable Foundation.[10]
Abramovič si è sposato tre volte: nel 1987 con Olga Yurevna Lysova, dalla quale ha divorziato nel 1990, nel 1991 con Irina Malandina, dalla quale ha divorziato nel 2007[11] e nel 2008 con Daria Zhukova, dalla quale ha divorziato nel 2018; con la Malandina ha avuto cinque figli e con la Zhukova due.
Ordine d'Onore | |
«Per il contributo allo sviluppo socio-economico del circondario autonomo della Čukotka» — 3 gennaio 2006 |
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