Riccardo Muti (Napoli, 28 luglio 1941) è un direttore d'orchestra italiano.
Dal 1968 al 1980 è stato direttore principale e direttore musicale del Maggio Musicale Fiorentino e dal 1986 al 2005 è stato direttore musicale del Teatro alla Scala di Milano.
Dirige l'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, che ha fondato nel 2004 e che ha sede a Piacenza e Ravenna. Dal 2010 è music director della Chicago Symphony Orchestra, con la quale ha rinnovato il contratto fino all'estate del 2022.
Nel 2015 ha fondato la Riccardo Muti Italian Opera Academy, un'accademia internazionale - aperta al pubblico di uditori - con sede a Ravenna dove allievi di direzione d'orchestra, maestri accompagnatori e cantanti d'opera selezionati da una commissione possono perfezionare le proprie conoscenze con Riccardo Muti.
Figlio di Domenico, medico molfettese, e della napoletana Gilda Peli Sellitto nasce a Napoli per volontà della madre che immaginando un giorno, in America, di rispondere a chi le avesse chiesto dove fossero nati i suoi figli, ritenne che spiegare dove fosse Molfetta sarebbe stato lungo e complicato rispetto a Napoli, città famosa in tutto il mondo.
Fino all'età di 16 anni Riccardo vive in Puglia, a Molfetta, città natale di suo padre[1].
Poi si trasferisce proprio a Napoli per frequentare gli ultimi due anni di superiori al Liceo classico statale Vittorio Emanuele II[2] dove studia pianoforte con Vincenzo Vitale, conseguendo il diploma con lode presso il Conservatorio di San Pietro a Majella.
In seguito, dopo aver lasciato la facoltà napoletana di filosofia, si trasferisce a Milano, per studiare composizione con Bruno Bettinelli e direzione d'orchestra con Antonino Votto.
Sposato dal 1969 con Maria Cristina Mazzavillani, hanno tre figli: Chiara (1973 dal 2011 madre di Gilda), sposata con David Fray; Francesco (1971), sposato con Susanna Baldassarri e dal 2007 padre di Riccardo; Domenico, il più giovane, nome dato in onore del nonno paterno[3][4].
Esordisce nel 1967 al Teatro Coccia di Novara vincendo il Premio Cantelli per giovani direttori d'orchestra, violinisti e flautisti. Dal 1968 al 1980 è stato direttore principale e direttore musicale del Maggio Musicale Fiorentino. Durante il periodo fiorentino di notevole interesse sono state le rappresentazioni del Nabucco di Verdi con la regia di Luca Ronconi, in particolare i costumi del quarto atto riconducibili alle divise dei soldati italiani nel risorgimento nella replica nel Teatro Comunale di Firenze del 1977, il Guglielmo Tell di Rossini nella versione integrale e ancora di Verdi l'Otello con l'inedito finale del terzo atto.
Nel 1969 dirige la prima rappresentazione radiofonica nell'Auditorium RAI del Foro Italico di Roma de "I puritani" di Vincenzo Bellini con Mirella Freni, Luciano Pavarotti, Sesto Bruscantini e Bonaldo Giaiotti. Nel 1970 dirige la ripresa nel Teatro Comunale di Firenze de "I puritani". Al Gran Teatro La Fenice di Venezia dirige un concerto sinfonico con Cristina Deutekom nel 1970, uno nel 1971, Ivan il Terribile di Sergej Sergeevič Prokof'ev nel 1972, un concerto nel 1978, uno nel 1995, il Concerto straordinario a favore della ricostruzione del teatro nel 1996 e il concerto Riapre La Fenice - nella settimana inaugurale il 14 dicembre 2003.
Nel 1971 dirige la prima rappresentazione nel Kleines Festspielhaus di Salisburgo di "Don Pasquale" di Gaetano Donizetti con Rolando Panerai e Fernando Corena. Nel 1972 dirige la ripresa nel Teatro Comunale di Firenze di "Un ballo in maschera" di Giuseppe Verdi con Renato Bruson e Rolando Panerai.
Dal 1973 al 1982 è stato direttore principale della Philharmonia Orchestra di Londra succedendo a Otto Klemperer: con questa orchestra ha effettuato diverse registrazioni di opere italiane tra cui Aida di Giuseppe Verdi con Montserrat Caballé e Plácido Domingo, che a oggi risulta essere uno dei dischi d'opera più venduti al mondo, del Macbeth nel quale riapre tutti i vecchi tagli aggiunti nel corso degli anni da vari direttori, e di altri lavori sinfonici tra i quali spiccano l'integrale delle sinfonie di Schumann e Čajkovskij.
Alla Wiener Staatsoper dirige Aida con Gwyneth Jones e Plácido Domingo nel 1973, La forza del destino con Cesare Siepi e Sesto Bruscantini nel 1974, il Requiem di Verdi con Fiorenza Cossotto nel 1975, Norma con la Caballé e la Cossotto nel 1977, Rigoletto con Bruson ed Edita Gruberová nel 1983, Le nozze di Figaro nel 1993 e nel 2001, Così fan tutte con Barbara Frittoli e Cecilia Bartoli nel 1994 e nel 2008, Mefistofele con Samuel Ramey nel 1997 e Don Giovanni con Anna Caterina Antonacci nel 1999. Fino a oggi Muti ha diretto 108 rappresentazioni viennesi.
Nel 1975 dirige la ripresa nel Teatro Comunale di Firenze del Requiem di Verdi con Fiorenza Cossotto. Dal 1980 al 1992 è stato direttore musicale dell'Orchestra di Filadelfia, che ha portato in diverse tournée internazionali. Nel 1979 ne è stato nominato direttore principale, nel 1982 direttore onorario. Nel 1991 proprio con questa orchestra ha eseguito la Tosca di Giacomo Puccini, primo titolo del compositore toscano diretto dal maestro Muti.
Nel 1995 ha ricoperto il ruolo di Presidente della Giuria nella prima edizione del Concorso internazionale di composizione "2 Agosto" a Bologna.[5]
Il 10 dicembre 2014 apre la stagione teatrale del Teatro Giordano di Foggia chiuso per 10 anni per restauri e ora affidato alla direzione artistica di Michele Placido.
Nel luglio 2015 si è realizzato il desiderio del Maestro Muti di dedicarsi ancora di più alla formazione di giovani musicisti: la prima edizione della Riccardo Muti Italian Opera Academy per giovani direttori d'orchestra, maestri collaboratori e cantanti si è svolta con grande successo al Teatro Alighieri di Ravenna e ha visto la partecipazione di giovani talenti musicali e di un pubblico di appassionati provenienti da tutto il mondo. Obiettivo della Riccardo Muti Italian Opera Academy è quello di trasmettere l'esperienza e gli insegnamenti di Riccardo Muti ai giovani musicisti e far comprendere in tutta la sua complessità il cammino che porta alla realizzazione di un'opera.[6]
Al Teatro alla Scala di Milano dirige Le nozze di Figaro con Samuel Ramey e Frederica von Stade nel 1981 e nel 1982, un concerto con la Philharmonia Orchestra, Ernani nella serata d'inaugurazione della stagione 1982/1983 con Plácido Domingo, Renato Bruson, Nicolaj Ghiaurov e Mirella Freni e un concerto sinfonico nel 1982, un concerto con l'ouverture di Giovanna d'Arco di Giuseppe Verdi, lo "Stabat Mater" e il "Te Deum" di Giuseppe Verdi alla presenza del papa Giovanni Paolo II e Così fan tutte nel 1983, un concerto sinfonico con la Filarmonica della Scala nel 1984, uno con l'Orchestra di Filadelfia, tre concerti sinfonici nel 1985 e uno nel novembre 1986.
Dal 1986 al 2005 Muti è stato direttore principale dell'Orchestra del Teatro alla Scala, con la quale l'anno successivo ha ricevuto il premio Viotti d'Oro e che ha portato in tournée in Italia e in Europa.
Per il Teatro alla Scala in seguito Muti dirige:
Oltre alla Scala, Muti ha diretto produzioni operistiche anche a Firenze, Napoli, Filadelfia, Monaco, Vienna, Londra, Liegi e al Ravenna Festival. È spesso ospite dei Berliner Philharmoniker e dei Wiener Philharmoniker. Nel 1996 Muti ha diretto questi ultimi in occasione della chiusura della settimana del Festival Viennese, in un tour verso l'estremo oriente (Giappone, Corea, Hong Kong) e in Germania oltre che il Concerto di Capodanno di Vienna nel 1993, 1997, 2000, 2004, 2018 e 2021 (senza pubblico).
Nel settembre 2008 tornerà a guidare i Wiener Philharmoniker in una lunga tournée giapponese. Dal 1971, anno in cui vi ha esordito con Don Pasquale di Gaetano Donizetti, su invito di Herbert von Karajan, è uno dei partecipanti abituali del Festival di Salisburgo, dove dirige opere e concerti ed è particolarmente apprezzato per l'allestimento delle opere mozartiane. In particolare l'allestimento di Così fan tutte è stato talmente acclamato che è stato ripreso ininterrottamente dal 1982 fino al 1988 ed è stato il direttore a cui il festival ha affidato la nuova produzione di Don Giovanni nel 1990 dopo la morte di Karajan.
Nel 1991 a poche ore dalla prova generale declina l'invito a dirigere una nuova produzione de La clemenza di Tito[7], non ritenendo la regia dei coniugi Karl-Ernst e Ursel Herrmann confacente all'ultima opera scritta da Mozart e venendo quindi sostituito da Gustav Kuhn[7]. Inoltre, a causa dei dissapori con il nuovo direttore artistico di Salisburgo Gerard Mortier, Muti non dirigerà più opere ma solo concerti con i Wiener Philharmoniker. Fino al 2005 quando, scaduto il mandato di Mortier, tornerà sul podio per Il flauto magico e per l'Otello di Verdi previsto per il festival di Salisburgo 2008. Al Royal Opera House di Londra nel 1977 dirige Aida con Plácido Domingo, Fiorenza Cossotto e Montserrat Caballé e Macbeth con Renato Bruson e Renata Scotto nel 1981.
Dirige le prime esecuzioni assolute nella Symphony Hall dell'American Academy of Music di Filadelfia di "Summer Solstice" per orchestra e del Concerto per violino e orchestra di Ezra Laderman nel 1980 e del Concerto per pianoforte e orchestra di Tina Davidson nel 1983. Nel 1984 dirige la ripresa nel Kleines Festspielhaus di Salisburgo di "Così fan tutte ossia La scuola degli amanti" di Wolfgang Amadeus Mozart con Kathleen Battle e Sesto Bruscantini. Nel 1987 dirige la prima rappresentazione nella Deutsche Staatsoper di Berlino di "Nabucco" di Giuseppe Verdi con Renato Bruson.
Nel 1990 dirige la ripresa nel Großes Festspielhaus di Salisburgo di "Il dissoluto punito ossia Il Don Giovanni" di W. A. Mozart, con Carol Vaness, Edita Gruberová, Ramey e Furlanetto. È sposato con Cristina Mazzavillani Muti, presidente del Ravenna Festival[8], e da anni risiede a Ravenna. La coppia ha tre figli: Francesco, Chiara (nota attrice e moglie del pianista francese David Fray) e Domenico. Grande interprete verdiano e mozartiano, Muti è anche noto per le sue sempre interessanti esecuzioni operistiche di autori come Pergolesi, Gluck, Bellini, Rossini, Puccini e Wagner.
Nel giugno del 1995 ci fu un clamoroso sciopero da parte dell'orchestra della Scala in occasione della rappresentazione della Traviata di Verdi. Il Maestro Muti per placare un pubblico infuriato (anch'esso poco solidale con gli orchestrali), accompagnò al pianoforte i cantanti in tutte le arie. La rappresentazione così salvata si concluse comunque con il pubblico milanese in ovazione.
Oltre ai capolavori di Giuseppe Verdi e Wolfgang Amadeus Mozart, alla Scala, Muti ha voluto riportare all'attenzione del pubblico le opere di Gluck (Alceste, Orfeo ed Euridice e Armide) e quelle di autori del periodo storico neo-classico, quali Lodoïska di Luigi Cherubini e La Vestale di Gaspare Spontini. Inoltre il Maestro ha riportato alla scala dopo vent'anni sia Parsifal sia l'intera tetralogia de L'Anello del Nibelungo di Wagner, ottenendo esiti contrastanti; sempre negli anni 90 ha avuto il merito di riportare alla Scala opere non più eseguite da svariati anni come La Forza del Destino che ha riscosso un trionfale successo nel 1999, la Manon Lescaut di Giacomo Puccini.
Nel 2000 è stato chiamato a dirigere i Wiener Philharmoniker nel noto concerto di apertura del nuovo Millennio nella Großer Musikvereinsaal di Vienna; aveva avuto questo onore già nel 1993 (risultando all'epoca il più giovane direttore ospite di questa manifestazione, a soli 52 anni) e nel 1997; è stato nuovamente chiamato a questo prestigioso incarico nel cinquantesimo concerto di Capodanno 2004, e poi nel 2018 con musiche di Johann Strauss (padre) e Johann Johann Strauss (figlio), assieme ad altri compositori. Nel 2001, il maestro ha ricevuto il "Premio Internazionale Medaglia d'Oro al merito della Cultura Cattolica" dalla Scuola di Cultura Cattolica di Bassano del Grappa. Ma il 2001 è soprattutto l'anno verdiano e il maestro regala ai milanesi in un'unica stagione Il trovatore, Rigoletto, La traviata, Un ballo in maschera, Macbeth infine l'Otello per il 7 dicembre del 2001 con Plácido Domingo nel ruolo del protagonista, Barbara Frittoli nei panni di Desdemona e Leo Nucci come Jago. Il 27 gennaio 2001 dirige nella Basilica di San Marco a Milano il coro e l'orchestra del Teatro Alla Scala nella Messa da Requiem di Giuseppe Verdi proprio nel giorno un cui 100 anni prima moriva il compositore. Il concerto con le compagini scaligere sarà eseguito anche per due sere consecutive al Musikverein di Vienna.
Nel 2004 ha creato l'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini formata da giovani strumentisti scelti da una commissione internazionale. Il 16 marzo 2005, l'orchestra e lo staff della Scala hanno votato a larga maggioranza una richiesta di dimissioni di Muti, il quale cancellò un concerto prima della votazione e il 2 aprile diede le dimissioni. Poco dopo ha ricevuto a Brescia il Premio "Arturo Benedetti Michelangeli", secondo artista italiano ad averlo ricevuto dopo Maurizio Pollini.
Il 2 marzo 2007 dirige l'Orchestra giovanile Luigi Cherubini in un concerto straordinario (Concerto in La minore per violoncello e orchestra di Schumann e Sinfonia n. 4 "Tragica" in Do minore di Franz Schubert) nella Basilica di San Francesco ad Arezzo di fronte agli affreschi di Piero della Francesca, nell'ambito del Festival musicale organizzato dall'Ente Filarmonico Italiano. Durante la serata viene insignito del premio "Il Filarmonico", consegnatogli da Lorenzo Arruga.
Nel febbraio 2008 vince due Grammy Award (Best Classical Album e Best Choral Performance) con l'album Missa Solemnis in Mi di Luigi Cherubini con Orchestra Sinfonica della Radio Bavarese inciso per la EMI. Nel maggio 2008 firma un contratto quinquennale per 10 settimane di conduzione l'anno con la Chicago Symphony Orchestra, a partire dal settembre 2010. Muti dirigerà l'orchestra americana sia nelle tournée nazionali sia in quelle internazionali. L'incarico di direttore musicale verrà ufficializzato nel gennaio 2009 con l'esecuzione della Messa da Requiem di Verdi.[9]
L'ultima volta che Muti diresse l'orchestra americana, a conclusione del prestigioso incarico, volle donare alla città di Molfetta la bacchetta rigorosamente in legno, esposta a Palazzo Giovene nella Civica Siloteca del Centro Studi Molfettesi dedicata a Raffaele Cormio. Sempre nel 2008, a dicembre, intraprende una nuova collaborazione con un teatro d'opera italiano: dirige infatti l'Otello di Giuseppe Verdi al Teatro dell'Opera di Roma, dove non ha mai diretto uno spettacolo operistico, nella produzione andata già in scena al Festival di Salisburgo 2008; dopo l'Otello il maestro è atteso con Ifigenia in Aulide nel marzo del 2009.
Tali sono stati i successi di queste produzioni che il sindaco di Roma Gianni Alemanno, ha offerto a Riccardo Muti la direzione musicale del teatro capitolino, nomina che il maestro ha accettato nell'agosto del 2009 durante il festival di Salisburgo: l'accordo prevede la direzione di due opere e di due concerti sinfonici a stagione nonché la supervisione della scelta dei nuovi professori che compongono l'orchestra del Teatro dell'Opera di Roma; nel 2010 dirige Moïse et Pharaon e nel 2011 il Nabucco, spettacolo inserito nelle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia e Macbeth[10]. A febbraio 2009 inaugura la nuova stagione sinfonica del Teatro di San Carlo, dopo un periodo di ristrutturazione e restauro del Massimo, eseguendo per l'occasione opere di Wolfgang Amadeus Mozart, Niccolò Jommelli e Giuseppe Verdi.
Nel giugno 2009 dirige Demofoonte all'Opéra national de Paris. Il 23 febbraio 2010, Riccardo Muti fa il suo esordio alla Metropolitan Opera House di New York, dirigendo una nuovissima produzione dell'Attila di Giuseppe Verdi con Violeta Urmana, Ramón Vargas e Samuel Ramey; già viene comunicato che per la stagione successiva tornerà sempre al Metropolitan con l'Armida di Gioachino Rossini. Sempre nel 2010 è uscita la sua autobiografia Prima la musica, poi le parole. Il 4 febbraio 2011 a Chicago, nel corso di una prova per un concerto della Chicago Symphony Orchestra della quale è direttore stabile, riporta, a seguito di una caduta, una frattura alla mascella per la quale è operato nei giorni successivi, al Northwestern Memorial Hospital[11].
Il malore che ha provocato la caduta era dovuto, secondo i medici dell'ospedale di Chicago, a un'irregolarità del battito cardiaco, per la qual cosa si è resa necessaria l'applicazione di un pacemaker. Il 13 febbraio 2011, in qualità di direttore della Chicago Symphony Orchestra, ha vinto due Grammy Award nelle categorie Best Classical Album e Best Choral Performance per la registrazione del Requiem di Verdi con Barbara Frittoli.[12] Dirige Macbeth nell'agosto 2011 al Festival di Salisburgo e in novembre/dicembre al Teatro dell'Opera di Roma.
Nel 2012 in gennaio dirige il Requiem di Verdi all'Opéra-Comédie di Montpellier, in marzo/aprile I due Figaro al Teatro Real di Madrid, in maggio/giugno Attila al Teatro dell'Opera, in luglio Sancta Susanna di Paul Hindemith al Teatro Dante Alighieri, in agosto/settembre I due Figaro al Teatro Colón e in novembre Simon Boccanegra a Roma ripreso in video dalla Rai.
Nel 2013 dirige I due Foscari e un concerto a Roma, Don Pasquale a Madrid, Nabucco a Ravenna, Roma e Salisburgo ed Ernani a Roma.
Nel 2014 dirige Manon Lescaut con Anna Jur'evna Netrebko a Roma, il Requiem di Verdi con Francesco Meli al Teatro Real e con Daniela Barcellona e Riccardo Zanellato al Ravenna Festival e al Festival Ljubljana e Simon Boccanegra e Nabucco con Sonia Ganassi al Tokyo Bunka Kaikan nella trasferta del Teatro dell'Opera. Il 10 dicembre dello stesso anno apre la stagione teatrale del Teatro Giordano di Foggia chiuso per 10 anni per restauri. Nel settembre 2014, a causa di divergenze con il Teatro, cancella tutti gli impegni già presi per la stagione successiva con l'Opera di Roma (avrebbe dovuto dirigere Aida per la prima della stagione 2014/2015 e poi Le Nozze di Figaro). Si interrompe così la collaborazione iniziata 5 anni prima, nell'agosto 2009, pur mantenendo la sua carica di Direttore onorario a vita[13].
Nel 2018 dirige nuovamente il concerto di Capodanno di Vienna.
Nello stesso anno, inaugura la stagione operistica del Teatro San Carlo di Napoli con Così Fan Tutte, con alla regia sua figlia, Chiara Muti.
Il 4 agosto 2018 dirige il concerto Muti per l’Umbria 2016-2018 registrato in Piazza a San Benedetto a Norcia. L’evento è stato trasmesso da Raiuno il 24 agosto 2018, secondo anniversario del terremoto che colpì Amatrice, Norcia e Arquata del Tronto.
Nel 2021 dirige nuovamente il concerto di Capodanno di Vienna, edizione svoltasi a porte chiuse in assenza di pubblico a causa dell'emergenza dovuta alla pandemia da Covid-19.[14]
Il 30 marzo 1996 ha ricevuto una laurea honoris causa in musicologia dall'Università degli Studi di Pavia. Il 20 aprile 2005 Riceve la laurea honoris causa in lettere moderne dall'Università Federico II di Napoli.
Il 4 novembre 2011 Muti ha ricevuto la laurea honoris causa in Storia e critica delle culture musicali dall'Università degli studi di Torino[15].
A seguito di gravi divergenze con il sovrintendente Fontana, il maestro si rifiutò di partecipare alla conferenza stampa di presentazione della stagione 2003; il direttore musicale voleva Mauro Meli come nuovo direttore artistico, nome sgradito al sovrintendente.[16] In seguito, Fontana fu rimosso dall'incarico e Meli insediato al suo posto. A questo punto i musicisti si schierarono dalla parte di Fontana contro Muti. Il 16 marzo 2005 l'orchestra e lo staff votarono a grande maggioranza (cinque contrari su oltre settecento) una mozione di sfiducia nei confronti di Muti[17] il quale annullò un concerto già in programma; anche altre produzioni furono interrotte a causa dei continui contrasti. Infine, il 2 aprile Muti rassegnò le dimissioni, adducendo a motivo l'"ostilità" nei suoi confronti da parte dell'ambiente scaligero.
Nella notte del 12 marzo 2011, al Teatro dell'Opera di Roma si tenne la prima di una serie di rappresentazioni del Nabucco di Verdi, diretta da Muti, che si inseriva nel contesto dei festeggiamenti del 150º anniversario dell'Unità d'Italia. Dopo la fine del celeberrimo coro del terzo atto "Va, pensiero" il pubblico applaude con forza e richiede il bis. A quel punto Muti, rompendo con la tradizione della lirica e gli indirizzi verdiani, interrompe la recita e si volta verso il pubblico, tenendo un breve discorso riferendosi ai tagli alla cultura annunciati dal governo.[18] Dopo ciò si appresta a dirigere il bis del "Va, pensiero",[19] invitando il pubblico a unirsi al coro dell'Opera di Roma, dirigendo così ("per la prima volta" per sua stessa ammissione), coro e pubblico[20][21].
La seguente discografia presenta una lista parziale di alcune delle incisioni più importanti.
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Medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte |
— 13 gennaio 1997[22] |
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Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana |
— 27 dicembre 1990[23] |
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Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana |
— 2 giugno 1980[24] |
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Commendatore dell'Ordine al merito della Repubblica italiana |
— 13 luglio 1978[25] |
Cavaliere Comandante (onorario) dell'Ordine dell'Impero britannico | |
— Milano, ottobre 2000 |
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Gran Commendatore di II classe dell'Ordine al Merito della Repubblica Austriaca |
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Ordine dell'Amicizia |
— Mosca, 1º ottobre 2001 |
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Ufficiale della Legion d'Onore |
— Parigi, 4 giugno 2010 |
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Croce al merito di I classe dell'Ordine al merito di Germania |
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Cavaliere di gran croce dell'Ordine di San Gregorio Magno |
— Città del Vaticano, Aula Paolo VI, 13 maggio 2012[26] |
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Cavaliere di II Classe dell'Ordine del Sol Levante |
— Ravenna, Pala De Andrè, 3 luglio 2016[27] |
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Cavaliere di III Classe dell'Ordine al Merito |
— Ucraina, Kiev, 1º luglio 2018[28] |
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Laurea honoris causa in Discipline delle arti, musica e spettacolo |
— Università di Bologna, 1991[29] |
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Laurea honoris causa in Musicologia |
— Università di Pavia, Cremona, 1996[30][31] |
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Laurea honoris causa in Lettere |
— Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano, 1999[32] |
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Laurea honoris causa in filosofia |
— Università Vita-Salute San Raffaele, 2004[33] |
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Laurea magistrale honoris causa in letteratura e spettacolo |
— Università degli Studi di Siena, Arezzo 2007[34] |
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Laurea magistrale honoris causa in arti, patrimoni e mercati |
— Libera università di lingue e comunicazione IULM, Milano 2012[35] |
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Laurea magistrale honoris causa in letterature e culture comparate |
— Università degli Studi di Napoli "L'Orientale", Napoli 2013[36] |
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Laurea magistrale honoris causa in programmazione e gestione dei servizi sociali d'area mediterranea |
— Università per stranieri "Dante Alighieri" di Reggio Calabria, Reggio Calabria 2014[37] |
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Laurea honoris causa in lettere moderne |
— Università degli Studi di Napoli Federico II, Napoli[38] |
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Laurea honoris causa in storia e critica delle culture musicali |
— Torino[39] |
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Laurea magistrale honoris causa in Scienze internazionali e della cooperazione |
— Genova 2019[40] |
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Premio Principe delle Asturie per l'arte |
— Oviedo, 21 ottobre 2011 |
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Grande Medaglia d'oro dell'Ambrogino d'oro |
— Milano, 7 dicembre 2000[41] |
Controllo di autorità | VIAF (EN) 110839517 · ISNI (EN) 0000 0001 1082 9961 · SBN IT\ICCU\RAVV\089943 · LCCN (EN) n81023012 · GND (DE) 119165465 · BNF (FR) cb13897829f (data) · BNE (ES) XX862705 (data) · NLA (EN) 36123822 · NDL (EN, JA) 00713680 · WorldCat Identities (EN) lccn-n81023012 |
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