Repubblica Popolare di Lugansk | |||||
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I territori controllati dalla Repubblica Popolare di Lugansk (in verde scuro) all'interno dei territori controllati dall'Oblast' di Luhans'k (in verde chiaro) | |||||
Territorio a status conteso | |||||
Motivo del contenzioso | Dichiarazione unilaterale di indipendenza | ||||
Situazione de facto | Conflitto in corso | ||||
Posizione dell'ONU | Non riconosce l'indipendenza | ||||
Posizione dell'UE | Non riconosce l'indipendenza | ||||
Posizione della Repubblica Popolare di Lugansk | |||||
Dichiarazione d'indipendenza | 12 maggio 2014 | ||||
Nome completo | Repubblica Popolare di Lugansk | ||||
Nome ufficiale | (RU) Луганская народная республика | ||||
Capo di Stato | Leonid Pasečnik[1] | ||||
Capo del governo | Sergej Kozlov[2] | ||||
Riconoscimenti internazionali | Russia Doneck Ossezia del Sud | ||||
Posizione dell'Ucraina | |||||
Sintesi della posizione | Non riconosce l'indipendenza; rivendica l'intero territorio come parte integrante dello Stato | ||||
Nome completo | Oblast' di Luhans'k | ||||
Nome ufficiale | Луганська область | ||||
Informazioni generali | |||||
Lingua | Russo (ufficiale e parlata) ucraino (parlata) | ||||
Capitale/Capoluogo | Luhans'k (439.490[3] ab. / 2015) | ||||
Area | 8352,6 km² | ||||
Popolazione | 1.506.549[3] ab. | ||||
Continente | Europa | ||||
Fuso orario | UTC+3[4] | ||||
Valuta | Rublo russo[5] | ||||
TLD | Non assegnato |
La Repubblica Popolare di Lugansk (in russo: Луганская Народная Республика, ЛНР?, traslitterato: Luganskaja Narodnaja Respublika, LNR; in ucraino: Луганська Народна Республіка?, traslitterato: Luhans'ka Narodna Respublika), è de facto uno Stato a riconoscimento limitato proclamato il 28 aprile 2014,[6] il cui territorio si trova all'interno dell'Oblast' di Lugansk, formalmente parte dell'Ucraina. Le autorità separatiste hanno dichiarato, in modo unilaterale, l'indipendenza dall'Ucraina il 12 maggio 2014, a seguito di un referendum.[7]
L'Ucraina considera il territorio controllato dai separatisti come territorio temporaneamente occupato da gruppi armati illegali e da truppe della Federazione Russa[8]. L'indipendenza della Repubblica Popolare inizialmente è stata riconosciuta unicamente da altri due Stati filorussi a riconoscimento limitato, la Repubblica Popolare di Doneck e l'Ossezia del Sud.[9] Il 21 febbraio 2022, il Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, riconosce la Repubblica Popolare di Lugansk e la Repubblica Popolare di Doneck come Stati indipendenti.[10]
A partire dal marzo 2014 Lugansk fu teatro di numerose azioni di protesta contro l'operato dell'ex opposizione arrivata al governo dell'Ucraina a seguito degli eventi legati all'Euromaidan. Manifestazioni con alcune migliaia di partecipanti che rifiutavano di riconoscere il nuovo potere instauratosi a Kiev e reclamavano la federalizzazione del paese si susseguirono per tutto il mese successivo. Esse portarono, il 6 aprile, all'occupazione del palazzo del Servizio di sicurezza ucraino (SBU) di Lugansk[11]. Successivamente vennero inoltrati ultimatum finalizzati alla proclamazione della Repubblica Popolare di Lugansk e all'indizione di un referendum per l'autoderminazione della regione. Il 21 aprile i separatisti elessero Valerij Bolotov "governatore popolare"[12] e il 28 aprile fu sancita la nascita della Repubblica Popolare[6]. Il giorno dopo i separatisti (circa 2000-2500 persone) occuparono il palazzo dell'Amministrazione regionale e quello della Procura[13].
Il referendum sull'autodeterminazione della Repubblica Popolare di Lugansk si tenne l'11 maggio. Secondo gli organizzatori si registrò un'affluenza del 75%, e i voti favorevoli furono il 86,2%. Nello stesso giorno un analogo referendum si svolse nella limitrofa Repubblica Popolare di Doneck. L'indomani i vertici delle due Repubbliche Popolari, sulla base dell'esito della votazione, proclamarono l'indipendenza dall'Ucraina[7], e il 24 maggio sottoscrissero un accordo di unione nell'ambito della Federazione della Nuova Russia, progetto che sarebbe stato accantonato un anno dopo[14].
Scontri militari tra i separatisti e l'esercito ucraino si intensificarono nel corso dell'estate, fino al cessate il fuoco sancito in occasione della firma del protocollo di Minsk del 5 settembre 2014, che tuttavia fu ripetutamente violato[15][16]. Il conflitto, dopo un nuovo cessate il fuoco sottoscritto il 12 febbraio 2015 (Minsk II) e la successiva conclusione della battaglia di Debal'cevo, protrattasi fino al 18 febbraio[17], è quindi entrato in una fase di stallo[18].
La Repubblica Popolare di Lugansk è suddivisa amministrativamente in città di livello repubblicano e rajon[19]. Sono attualmente sotto il controllo della Repubblica Popolare di Lugansk 11 città e 8 rajon[20].
Città/rajon | Abitanti[3] |
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Luhans'k | 439.490 |
Alčevsk | 108.294 |
Antracit | 75.983 |
Brjanka | 52.353 |
Kirovsk | 32.930 |
Krasnodon | 101.344 |
Krasnyj Luč | 121.040 |
Pervomajsk | 37.917 |
Roven'ki | 82.128 |
Sverdlovsk | 96.763 |
Stachanov | 90.244 |
Antracitovskij rajon | 30.535 |
Krasnodonskij rajon | 28.926 |
Lutuginskij rajon | 66.085 |
Pereval'skij rajon | 68.929 |
Popasnjanskij rajon[21] | 5.999 |
Sverdlovskij rajon | 11.328 |
Slavjanoserbskij rajon | 53.444 |
Stanično-Luganskij rajon[21] | 2.817 |
Totale | 1.506.549 |
Secondo la Costituzione Temporanea adottata il 18 maggio 2014, la Repubblica Popolare di Lugansk è uno stato unitario democratico, di diritto e sociale. La forma di governo è il semipresidenzialismo. Il potere legislativo è affidato al Consiglio del Popolo, composto da 50 deputati, mentre il potere esecutivo è affidato al Capo dello Stato e al Consiglio dei Ministri. Il Capo dello Stato, eletto dal popolo, nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di quest'ultimo, i ministri[19].
Il primo Capo dello Stato della LNR è stato Valerij Bolotov, eletto dal Consiglio di Stato, temporaneamente facente funzioni legislative, il 18 maggio 2014[22]. Dopo le dimissioni di Bolotov (14 agosto 2014), ha esercitato le funzioni di Capo di Stato Igor' Plotnickij[23], confermato nel ruolo dalle elezioni generali del 2 novembre 2014, durante le quali è stato eletto anche il Consiglio del Popolo[24].
Il primo governo, guidato da Vasilij Nikitin[22], è rimasto in carica dal 18 maggio al 4 luglio 2014, quando è stato sciolto dal Capo dello Stato. Alla Presidenza del Consiglio è successivamente stato chiamato Marat Baširov[25], mentre il 26 agosto 2014 è stato formato un nuovo gabinetto, presieduto da Gennadij Cypkalov[26]. Quest'ultimo è stato sostituito il 25 dicembre 2015 da un governo guidato da Sergej Kozlov[2].
Il 15 febbraio 2022, durante la Crisi russo-ucraina del 2021-2022, la Duma ha approvato la risoluzione al riconoscimento della repubblica di Lugansk e quella di Doneck.[27][28][29]
Nome | Mandato della carica |
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Aleksandr Kharitonov | 5 marzo 2014 – 13 maggio 2014 |
Gennadiy Tsypkalov | 13 maggio 2014 – 17 maggio 2014 |
Valerij Bolotov | 21 maggio 2014 – 26 agosto 2014 |
Igor' Plotnickij | 26 agosto 2014 – 21 novembre 2017 |
Leonid Pasečnik | 21 novembre 2017 - in carica |
Controllo di autorità | VIAF (EN) 2014155769086027880001 · WorldCat Identities (EN) lccn-n2019026214 |
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