Rāniyā al-ʿAbd Allāh di Giordania | |
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Regina consorte di Giordania | |
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In carica | dal 7 febbraio 1999 |
Investitura | 22 marzo 1999 |
Predecessore | Nūr di Giordania |
Nome completo | Rāniyā al-Yāsīn |
Altri titoli | Colonnello onorario delle Forze Armate Giordane |
Nascita | Madinat al-Kuwait (Kuwait), 31 agosto 1970 |
Casa reale | Hashimita |
Padre | Dr. Fayṣal Ṣidqī al-Yāsīn |
Madre | Ilhām al-Yāsīn |
Consorte | Abd Allah II di Giordania |
Figli | Principe Ḥusayn Principessa Īmān Principessa Salmā Principe Hāshem |
Religione | Islam |
Firma | ![]() |
Rāniyā al-ʿAbd Allāh (in arabo: رانيا العبدالله, nata Rāniyā al-Yāsīn; Madinat al-Kuwait, 31 agosto 1970) è la regina di Giordania, moglie del re ʿAbd Allāh II.
Rāniyā al-Yāsīn è nata in Kuwait da genitori palestinesi originari di Tulkarem. Ha frequentato nel Kuwait la New English School, e successivamente ha conseguito la laurea in Gestione di Impresa presso l'Università Americana del Cairo. Subito dopo la laurea nel 1991, Rāniyā ha lavorato presso il gruppo finanziario Citibank, prima di essere assunta nella sede giordana della Apple.[1]
Rāniya ha incontrato per la prima volta il re di Giordania, ʿAbd Allāh bin al-Ḥusayn, quando era ancora principe, a una cena organizzata dalla sorella di lui, nel gennaio del 1993. Entrambi i reali hanno raccontato in diverse interviste che il loro è stato un vero e proprio colpo di fulmine.[2]
Due mesi più tardi, la coppia ha annunciato il proprio fidanzamento e il 10 giugno 1993 si è sposata nel Palazzo di Zahran. L'abito che la regina Ranya ha usato per le nozze è diventato iconico: firmato dal brand di lusso Elie Saab Haute Couture. Il vestito era estremamente lussuoso ed era adornato da una finitura dorata, un soprabito ricco di ricami e un'ampia gonna.[3]
Quando il marito è salito al trono, Rāniyā ha assunto il titolo di regina.
Nell'aprile 2021 il regno ha rischiato un colpo di stato organizzato da un fratellastro del re, Hamzah bin Hussein, che con l'aiuto di alcuni militari avrebbe organizzato un golpe per rovesciare la famiglia reale e subentrare all'erede naturale. In seguito al tentativo sventato, la Regina Rāniyā ha dovuto vivere per qualche tempo sotto stretta sorveglianza.[4]
Da regina, Rāniyā si è battuta per migliorare la condizione delle donne in Giordania, e in genere in tutti i paesi islamici. Ha ricevuto il titolo onorario di Colonnello delle Forze Armate Giordane il 9 giugno del 2004.
Nel 2005 è stata considerata, dal magazine britannico Harpers and Queens come una delle regine più belle del secolo.
Si occupa di numerose attività nel suo paese come:
La regina è membro di numerose organizzazioni, e spesso si occupa personalmente delle loro attività:
È proprietaria del cavallo da galoppo New Approach.
A livello internazionale la regina Rānia è membro di numerose organizzazioni:
Rāniyā e Abd Allah II di Giordania hanno quattro figli:
La regina Rānia è stata una dei primi personaggi pubblici a scendere in prima linea nella lotta all'Isis, definendo il movimento un traditore degli ideali islamici e schierandosi contro ogni forma di estremismo. La Regina è conosciuta per la sua attenzione ai diritti umani e alle cause umanitarie, tanto che nel 2009 è stata inserita nell'albo delle personalità femminili più potenti del mondo da Forbes, per quanto riguarda il suo ruolo di attivista. La regina è da sempre impegnata nelle cause umanitarie più importanti, come ad esempio il sostegno della condizione della donna in Giordania e nei paesi islamici. Anche per questo è sempre stata amata dal suo popolo e ammirata in tutto il mondo.
La Regina Rāniyā è stata definita tra le regine più belle dell'ultimo secolo, grazie a questo e al suo stile garbato ma raffinato, è subito diventata un'icona di stile amatissima nel mondo della moda. Le sue scelte di abbigliamento dettano spesso le nuove tendenze, e alla regina sono state dedicate numerose copertine.[5] Da grande appassionata di moda è una assidua frequentatrice delle Settimane della moda internazionali, ed è spesso presente ad eventi mondani.[6]
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Collare dell'Ordine di Hussein ibn' Ali |
— 9 giugno 1999[7] |
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Grande stella dell'Ordine al merito della Repubblica austriaca |
— 26 novembre 2001 |
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Membro di I classe dell'Ordine di Khalifa (Bahrain) |
— 4 novembre 1999 |
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Gran Cordone dell'Ordine di Leopoldo (Belgio) |
— 18 maggio 2016[8] |
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Membro di I classe dell'Ordine famigliare reale del Brunei |
— 13 maggio 2008 |
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Classe speciale della gran croce dell'Ordine al merito di Germania |
— 21 ottobre 2002 |
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Dama di I classe dell'Ordine della corona preziosa (Giappone) |
— 30 novembre 1999[7] |
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Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana |
— 19 ottobre 2009[9] |
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Dama di gran croce dell'Ordine reale norvegese di Sant'Olav (Norvegia) |
— 4 aprile 2000 |
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Dama di gran croce dell'Ordine del leone dei Paesi Bassi |
— 30 ottobre 2006[10] |
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Dama di gran croce dell'Ordine dell'Infante Dom Henrique (Portogallo) |
— 5 marzo 2008[11] |
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Dama di gran croce dell'Ordine di San Giacomo della Spada (Portogallo) |
— 16 marzo 2009[11] |
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Dama di gran croce dell'Ordine di Isabella la Cattolica (Spagna) |
— 18 ottobre 1999[12][13] |
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Dama di gran croce dell'Ordine di Carlo III (Spagna) |
— 21 aprile 2006[14] |
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Membro dell'Ordine dei serafini (Svezia) |
— 7 ottobre 2003[15] |
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Laurea honoris causa in Scienze dello sviluppo e della cooperazione internazionale |
«In virtù dello straordinario contributo alla cooperazione internazionale come strumento per lo sviluppo dei popoli, per l'incessante attività a favore della pace e del dialogo fra le culture, dei diritti dei bambini e delle donne, senza distinzione di nazionalità e credo religioso» — Università degli Studi di Roma "La Sapienza", 10 dicembre 2015[16] |
Controllo di autorità | VIAF (EN) 53662070 · ISNI (EN) 0000 0001 2133 3013 · LCCN (EN) nb2003064295 · GND (DE) 1117837025 · BNE (ES) XX5105061 (data) · J9U (EN, HE) 987007285906205171 · NDL (EN, JA) 01228915 · WorldCat Identities (EN) lccn-nb2003064295 |
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