Raffaella Carrà | |
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Raffaella ritratta nei salienti anni 80 | |
Nazionalità | Italia |
Genere | Pop Musica leggera Disco Dance Musica house |
Periodo di attività musicale | 1965 – 2021 |
Etichetta | RCA Italiana, CGD, |
Album pubblicati | 51 |
Studio | 34 |
Live | 2 |
Raccolte | 20 |
Raffaella Carrà, pseudonimo di Raffaella Maria Roberta Pelloni (Bologna, 18 giugno 1943 – Roma, 5 luglio 2021), è stata una soubrette, cantante, ballerina, attrice, conduttrice televisiva, autrice televisiva e conduttrice radiofonica italiana.
Considerata «la regina della televisione italiana»,[1][2][3] e definita come «un'icona della cultura pop» in Europa e in America Latina dalla critica italiana e internazionale,[4][5][6] tra gli anni '70 e anni '80 è diventata una precorritrice del femminismo e della libertà sessuale delle donne nella televisione e nell'industria musicale italiana e spagnola,[7][8][9] oltre che una sostenitrice della comunità LGBT.[10][11]
Nel corso della sua carriera ha pubblicato 25 album in studio in 37 Paesi, vendendo oltre 60 milioni di dischi in tutto il mondo e esordendo in numerose classifiche internazionali, grazie alle canzoni Tanti auguri, Rumore, Pedro, Fiesta, Ballo ballo e A far l'amore comincia tu, eseguite dalla cantante, oltre che in lingua italiana, in inglese, spagnolo, francese, tedesco, greco, russo e filippino.[12][13]
Carrà è stata presente nei palinsesti televisivi dalla fine degli anni sessanta in Italia, Spagna e America Latina,[14][15] venendo riconosciuta con dodici Telegatti e due TP de Oro. Dopo un esordio da attrice in Italia, l'artista ha firmato un contratto di recitazione con la 20th Century Fox a Hollywood, recitando anche in film francesi e spagnoli, lavorando con Mario Monicelli, Marcello Mastroianni, Frank Sinatra, Edward Mulhare, Trevor Howard, Jean Marais e James Coburn.
Dopo la sua morte, Raffaella Carrà è stata insignita del Premio Sorriso Diverso Venezia alla 78ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia per il suo contributo all'industria musicale e dello spettacolo italiana.[16]
Nel 2023 viene scelta da Spotify Equal come ambasciatrice sull'uguaglianza sociale, proiettando inoltre una sua foto nella piazza di Times Square a New York.
Nel 2023 viene realizzato Raffa, film documentario dedicato alla vita dell'artista, diretto da Daniele Luchetti per The Walt Disney Company Italia.[17]
Raffaella Carrà nacque il 18 giugno 1943 a Bologna, figlia primogenita di Raffaele Pelloni, emiliano benestante proprietario di un'azienda agricola[18][19], e Angela Iris Dell'Utri, romagnola di origini siciliane che gestiva insieme alla nonna di Raffaella il Caffè Centrale a Bellaria.[20] Aveva anche un fratello, Enzo (1945-2001), che la rese zia di due nipoti.[21] I genitori si separarono due anni dopo le nozze[22] e la piccola Raffaella passò gran parte della sua infanzia tra Bologna, dove studiava, e Bellaria. A soli otto anni lasciò l'Emilia-Romagna per proseguire gli studi direttamente a Roma, inizialmente presso l'Accademia nazionale di danza, fondata dalla ballerina russa Jia Ruskaja, dove rimarrà fino ai quattordici anni, abbandonandola dopo essere stata scoraggiata dalla stessa Ruskaja,[18] e successivamente al Centro sperimentale di cinematografia.
La carriera cinematografica di Raffaella Carrà inizia molto presto, agli inizi degli anni cinquanta, partecipando a soli otto anni al film di Mario Bonnard Tormento del passato (1952), un melodramma strappalacrime nel quale interpreta il personaggio infantile di Graziella.[23] Tra il 1958 e il 1959 prende parte, con piccoli ruoli, ad altri tre film.
Nel 1960 consegue il diploma al Centro sperimentale di cinematografia; nello stesso anno, prese parte ai film La lunga notte del '43 di Florestano Vancini e Il peccato degli anni verdi di Leopoldo Trieste. Contemporaneamente, inizia anche il teatro, scritturata dalla compagnia Carli-Pilotto. Dopo un passaggio alla radio, dove su mandato di Luciano Rispoli, aveva realizzato e condotto la rubrica Raffaella col microfono a tracolla, a metà 1962, il regista Stefano De Stefani la sceglie come valletta di Lelio Luttazzi per il programma Il Paroliere questo sconosciuto.
Nel 1960 sostiene un provino per il ruolo di Rosetta (la figlia della protagonista Cesira, interpretata da Sophia Loren) per il film La ciociara di Vittorio De Sica, ma viene scartata in quanto ritenuta troppo matura per quella parte (poi affidata all'attrice italo-americana Eleonora Brown). Nel 1962 prende parte al film comico 5 marines per 100 ragazze di Mario Mattoli, insieme a Ugo Tognazzi, Raimondo Vianello, Franco Franchi, Ciccio Ingrassia, Little Tony e Virna Lisi.
Partecipa quindi ad altri film, tra i quali I compagni (1963) di Mario Monicelli e l'hollywoodiano Il colonnello Von Ryan (1965) di Mark Robson, nel quale recitò con Frank Sinatra. Nel 1964 recita nello sceneggiato televisivo La figlia dell'oca bianca scritto da Edoardo Anton per la rubrica Rai Vivere insieme, diretta da Ugo Sciascia.[24] Nel 1965 recitò la parte di Costanza De Mauriac nello sceneggiato televisivo Scaramouche, con Domenico Modugno.[25] Negli anni sessanta le cronache rosa si occupano spesso di lei per la relazione con il calciatore della Juventus Gino Stacchini,[26] durata otto anni.
Il 3 marzo 1967 va in onda sul Programma Nazionale Tutto per bene, il film per la TV tratto dall'omonimo romanzo di Pirandello. Nel gennaio 1968 conduce uno speciale in onda sul Secondo Programma, intitolato Tempo di samba. A giugno, partecipa allo sceneggiato Rai Processo di Famiglia, di Diego Fabbri e, sul finire dell'anno successivo, è presente nello sceneggiato Il sorriso della gioconda.
Nella prima metà degli anni sessanta le viene dato lo pseudonimo Carrà, consigliatole dal regista Dante Guardamagna, il quale, appassionato di pittura, associa il suo vero nome, Raffaella, che ricorda il pittore Raffaello Sanzio, al cognome del pittore Carlo Carrà.[27] Tuttavia, Raffaella non riesce a ottenere molto successo (in termini di popolarità) come attrice, tant'è che, all'inizio degli anni settanta, a seguito del successo ottenuto come showgirl in televisione, decide di abbandonare la recitazione (salvo alcune sporadiche e isolate esperienze successive in alcuni film e sceneggiati TV), e di concentrarsi sulla carriera di presentatrice televisiva, soubrette e cantante, con la quale invece otterrà successo e fama internazionale.
Nella stagione 1969-1970 arriva il successo televisivo, nello spettacolo Io, Agata e tu (con Nino Taranto e Nino Ferrer), in cui la Carrà lancia un nuovo stile di showgirl, scattante e moderna.
In autunno è al fianco di Corrado in Canzonissima, dove diede scandalo per l'ombelico scoperto mostrato nella sigla d'apertura Ma che musica maestro!, che raggiunse le vette delle classifiche, vendendo 200 000 copie. Gli indici di gradimento e di ascolto toccano livelli inaspettati, consacrando Raffaella come la nuova stella dello spettacolo italiano. Visti i soddisfacenti esiti dell'anno precedente, la Rai decide di riconfermare la stessa coppia di conduttori anche per la nuova edizione del programma. Infatti nel 1971 è di nuovo a Canzonissima, dove vede entrare in classifica tre singoli: la sigla Chissà se va, Maga Maghella (destinata al pubblico infantile) e il celebre Tuca tuca, con annesso balletto. Quest'ultimo dalla terza puntata del programma venne censurato dalla Rai per via della coreografia giudicata troppo audace e provocatoria. Dopo l'esibizione insieme con Alberto Sordi il ballo supera le censure e le polemiche iniziali, diventando un autentico fenomeno popolare. È dello stesso anno il primo album pubblicato dalla cantante, Raffaella, pubblicato sull'onda del grande successo di Canzonissima 1970 e di quello personale della vedette. Nello stesso anno pubblica un altro album di successo, Raffaella Carrà, contenente anche il brano Borriquito, primo successo sul mercato latino.
Sempre nel 1971 partecipa accanto a Georges Descrières all'episodio intitolato La donna dai due sorrisi, nella serie televisiva di produzione francese Arsenio Lupin, prodotta dal 1971 al 1974.[28] Segue, nel 1974, Milleluci, presentato al fianco di Mina, (ultimo varietà al quale parteciperà quest'ultima poco prima del ritiro definitivo dalle scene) che ottiene un grande successo di pubblico, affermando definitivamente Raffaella come showgirl a tutto tondo.
Sull'onda del grande successo della trasmissione, pubblica l'album Milleluci, composto prevalentemente da cover. Nello stesso anno presenta la sua terza Canzonissima, questa volta condotta in solitaria, dove inoltre duetta con Topo Gigio nel brano dedicato ai bambini Strapazzami di coccole. Nello stesso anno pubblica l'album Felicità tà tà, contenente oltre al brano omonimo, sigla della sua terza Canzonissima, uno dei suoi maggiori successi, il brano disco-music Rumore. L'album riscuote un ottimo successo in Italia, dove si aggiudica il disco di platino, e buoni riscontri anche all'estero, aggiudicandosi diversi dischi d'oro.
Tra il 1975 e il 1980 si fa conoscere in Spagna, e il successo delle sue canzoni porta la TVE a offrirle nel 1976 una monografia, La hora de Raffaella Carrà (puntata della serie La hora de...), grazie alla quale divenne popolare presso il pubblico iberico.
In questi anni Raffaella si concentra maggiormente sulla sua carriera di cantante, ottenendo consensi in Spagna, Germania, Francia, Olanda, Belgio, Inghilterra, Grecia e in particolare nei Paesi dell'America Latina, diventando un vero e proprio fenomeno di esportazione della musica italiana nel mondo. Uno dei successi più clamorosi è il brano A far l'amore comincia tu, che riesce a toccare, nella sua versione inglese, il nono posto della classifica dei singoli più venduti in Inghilterra, ottenendo diversi dischi d'oro e platino in tutto il mondo.[29][30]
Nel 1976 incide l'album Forte forte forte, pubblicato in 36 Paesi del mondo, aggiudicandosi in Spagna, Regno Unito e Germania vari dischi d'oro, mentre in Italia ben due dischi di platino, rappresentando uno dei lavori discografici di maggior successo della cantante, anche a livello qualitativo. L'anno successivo è la volta di Fiesta, l'album, dai suoni prettamente eurodisco, che contiene Fiesta, una delle canzoni "simbolo" della soubrette.
Nel 1978 rientra in Italia, dopo numerose tournée all'estero, per presentare il varietà del sabato sera Ma che sera, nel quale presenta, cantava e ballava affiancata da Paolo Panelli, Bice Valori, Alighiero Noschese e Giorgio Bracardi, animatori degli spazi comici del programma. Particolarmente ricordata è la sigla iniziale, Tanti auguri, in cui Raffaella canta un inno all'amore libero e spensierato, con il ritornello divenuto in poco tempo celeberrimo (Come è bello far l'amore da Trieste in giù), il cui video venne girato all'interno del parco a tema dell'Italia in miniatura di Rimini; il brano diventa subito un altro successo internazionale e viene inserito nell'album Raffaella, che riscuote un altro importante successo di pubblico. Il programma però, è stato oggetto di controversie e polemiche, perché trasmesso nei difficili e tragici giorni del sequestro di Aldo Moro.
Nel 1979 è la volta di un altro successo discografico con l'album Applauso, il quale porta le firme, oltre a quelle di Gianni Boncompagni, anche dei giovani esordienti De Sanctis e Musso. L'album raggiunge il 75º posto tra i più venduti dello stesso anno.
Nel 1980 Raffaella è sul set del film Barbara, girato in Argentina e distribuito per il mercato sudamericano (ma non in Italia dove è tutt'oggi ancora inedito), diretto da Gino Landi. Nello stesso anno incide l'album Mi spendo tutto contenente la hit Pedro, uno dei brani più conosciuti della cantante, e Ratatataplan, ispirato nel titolo dall'omonimo film di Maurizio Nichetti. Nel 1981 presenta Millemilioni, che rappresenta il primo esperimento di cooperazione televisiva internazionale: cinque speciali, ognuno dei quali girato in una diversa capitale: Buenos Aires, Città del Messico, Londra, Roma e Mosca. Il programma ebbe una media di circa 10 milioni di telespettatori.
Nel 1982 torna ad affiancare Corrado presentando Fantastico 3, con Gigi Sabani e Renato Zero, con una media di 25 milioni di spettatori. Ne canta anche la sigla d'apertura, la celebre Ballo ballo, canzone che sarà anche al centro di alcune controversie, in quanto accusata da alcuni di essere un plagio del brano Eleanor Rigby dei Beatles. Sull'onda del grande successo della trasmissione viene pubblicato il disco Raffaella Carrà 82, arrangiato e composto, tra gli altri, da Franco Bracardi e Danilo Vaona, e che vede tra gli autori, oltre a Gianni Boncompagni e Gianni Belfiore, anche Giancarlo Magalli. Sempre nel 1982, è ospite d'onore del Festival di Viña del Mar in Cile.
A febbraio del 1983, in seguito al successo di Fantastico 3, la Carrà viene invitata a esibirsi per la prima volta come super ospite al Festival di Sanremo 1983. Soli sulla luna e Ahi, scritti da Valsiglio, Pace e Depsa, sono brani incisi appositamente per l'occasione, registrati - come dichiara lei stessa - "in fretta e furia".
Dal 1983 al 1985 presenta su Rai 1 Pronto Raffaella?, il primo programma di mezzogiorno della Rai che segna la sua definitiva affermazione come conduttrice, mettendo in risalto non solo le sue qualità di soubrette, ma anche di intrattenitrice e padrona di casa, capace di relazionarsi con uguale empatia sia agli ospiti illustri sia ai telespettatori che telefonano per partecipare ai giochi del programma. Nel programma lavora per la prima volta con Gianni Boncompagni (che ne cura la regia e ne è autore assieme a Giancarlo Magalli), in concorrenza diretta con Il pranzo è servito del suo amico Corrado con il quale condurrà poi anche un'edizione dei Telegatti nel 1991. Al centro della trasmissione vi era l'interazione con il pubblico in diretta attraverso vari giochi telefonici: uno di questi, il gioco dei fagioli (nel quale il concorrente di turno doveva indovinare quanti fagioli erano contenuti in un grande barattolo di vetro) ha contribuito a far entrare la trasmissione nell'immaginario collettivo del pubblico. La risposta di Rai 1 ottiene da subito un grosso successo di pubblico, raggiungendo in poco tempo risultati d'ascolto molto elevati con 4 500 000 spettatori di media e punte di 9 milioni di contatti. Nel giro di breve tempo la trasmissione divenne oggetto di studio delle televisioni brasiliana, argentina, tedesca e francese che ne copiarono il format. Anche in questa trasmissione, Raffaella interpretò la sigla del programma: Fatalità e Qué dolor nella prima edizione, Dolce far niente e Bolero nella seconda.
Il successo di Pronto Raffaella? le fa vincere nel 1984 il titolo di "Personaggio televisivo femminile a livello europeo", consegnato dall'European TV Magazines Association. Nel 1984 firma un contratto milionario per la durata di due anni con la ditta di cucine Scavolini, con lo slogan "la più amata dagli Italiani". Sempre nel 1984, il rinnovo del contratto di lavoro con la Rai è al centro di un'accesa controversia con l'allora Presidente del Consiglio Bettino Craxi, che definisce "immorale e scandalosa" la cifra che la conduttrice avrebbe guadagnato per un'esclusiva di due anni (6 miliardi di lire di allora).[31] Di questi anni sono gli album di successo Fatalità (1983) e Bolero (1984). Tra il 1985 e il 1986 Raffaella Carrà è inviata del settimanale Radiocorriere TV, per Gli incontri di Raffaella, in cui intervista personalità politiche e dello spettacolo.
Nella stagione televisiva 1985-1986 conduce il supershow Buonasera Raffaella (versione di prima serata di Pronto Raffaella?); le prime dieci puntate del programma vanno in onda da Roma, mentre per le ultime cinque la Carrà si trasferisce negli studi della Rai Corporation di New York (ora dismessi) e, grazie a Rai International, diventano visibili in tutto il Nord e Sud America. Raffaella, inoltre, intervista e duetta con ospiti illustri come Henry Kissinger, Joe Cocker, Riccardo Cocciante, Patty Pravo, Stevie Wonder, Ginger Rogers e Sammy Davis Jr. e canta le sigle Fidati!, Bellissimo e Bacio. Tutte e tre le sigle della trasmissione sono contenute nell'album Fidati!, uscito nello stesso anno. Il programma pone la soubrette nuovamente al centro delle polemiche a causa degli alti costi di produzione, in particolare per le puntate trasmesse via satellite dagli Stati Uniti.[32] Tuttavia la trasmissione ottiene grande successo, tanto da suscitare l'interesse anche delle televisioni americane che invitano Raffaella nei talk show più famosi dell'epoca, intervistata da Johnny Carson, Ed Sullivan e David Letterman.[33][34][35]
Nella stagione successiva conduce Domenica in, cantandone sia la sigla d'apertura, Curiosità (una delle prime sigle della televisione italiana a essere realizzata attraverso grafiche elaborate al computer), che la sigla di chiusura, Casa dolce casa. Proprio a Domenica in, a novembre, la Carrà reagisce a un articolo pubblicato dal settimanale scandalistico Novella 2000, minacciando un'azione legale nei confronti del giornale, che l'aveva accusata di trascurare la madre morente.[36] La mamma della Carrà infatti muore nel 1987 e la conduttrice le rende omaggio proprio durante un'altra puntata del programma, dedicandole il brano I thank you life.
Nel 1987 passa alla Fininvest, con un contratto miliardario della durata di due anni. La prima apparizione su Canale 5 della Carrà risale al 27 dicembre 1987: in seconda serata va in onda uno speciale dal titolo Benvenuta Raffaella, con il "dietro le quinte" e video dalle prove del suo nuovo show, nonché interviste con la Carrà e il compagno Sergio Japino, regista e coreografo della trasmissione. Il programma in questione, intitolato Raffaella Carrà Show, inizia il 9 gennaio 1988, seguito l'anno successivo da Il principe azzurro, il secondo e ultimo programma condotto dalla Carrà per Canale 5. Entrambi i programmi non ottengono però grossi risultati in termini di ascolto e sembrano appannare la sua popolarità.
Dopo il periodo passato alla Fininvest, dai primi di gennaio del 1990, Raffaella Carrà torna in Rai con un nuovo programma: Raffaella Venerdì, Sabato e Domenica... E saranno famosi, in onda il venerdì in prima serata e il sabato e la domenica dalle 12:00. La trasmissione ha un seguito intitolato Ricomincio da due, in onda, stavolta, solo il sabato e la domenica in orario di pranzo. Entrambi i programmi vanno in onda su Rai 2 e ottengono ottimi indici di ascolto, che la riportarono al successo. Nel maggio del 1991, poche settimane dal termine della sua trasmissione, Raffaella torna brevemente su Canale 5 per condurre un'edizione dei Telegatti con Corrado, ultimo ospite della trasmissione della Carrà.[37]
Nel giugno del 1990, con Gigi Sabani, conduce Cuando Calienta el sol, programma televisivo in due puntate in onda dall'Italia e dalla Spagna.[38]. Nel 1991, assieme a Johnny Dorelli, conduce il varietà del sabato sera di Rai 1, Fantastico 12, che, pur essendo ricordato per l'ospitata di Roberto Benigni del 19 ottobre, che aveva simulato un amplesso con la conduttrice, fino a cinturarla, per poi cimentarsi in una elencazione dei vari modi di pronunciare gli organi genitali maschile e femminile, otterrà indici d'ascolto inferiori alle aspettative.
Dal 1992 al 1995 torna in Spagna, prima due anni su TVE 1, conducendo tre edizioni di ¡Hola Raffaella! , premiato con tre TP de oro, equivalente iberico del Telegatto, e il preserale A las 8 con Raffaella, che la consacrano definitivamente nel paese (in seguito la TVE richiamerà sovente Raffaella per alcuni eventi di un giorno, come i festeggiamenti del Capodanno del 1998); successivamente, nella stagione 1994-95, passa all'emittente spagnola della Fininvest, ovvero Telecinco, con il programma pomeridiano En casa con Raffaella (vero e proprio remake spagnolo di Pronto, Raffaella?), che ottiene grande successo, tanto che al termine della stagione Telecinco offrì alla presentatrice un nuovo contratto di esclusiva di due anni, che però lei rifiuta per tornare in Italia.
Alla fine del 1995 infatti torna su Rai 1 con Carràmba! che sorpresa. Nel programma, inventato insieme a Sergio Japino e l'allora direttore di rete Brando Giordani (prendendo ispirazione dal format britannico Surprise surprise!) Raffaella coinvolge in diretta gli ospiti e il pubblico in sala in sorprese e incontri inaspettati con persone care (parenti, amici) che non hanno visto per molto tempo, architettati insieme con un complice. Ciò è alternato a momenti di spettacolo attraverso la presenza di vari ospiti, tra i quali Adriano Celentano, Madonna, Britney Spears e Robbie Williams. Il programma, già dalla prima edizione, segna il record di ascolti con una media di 10 000 000 di telespettatori, che furono riconfermati anche nelle successive edizioni. Nel 1998 alla trasmissione viene affidato il compito di risollevare le sorti della Lotteria Italia (a cui era stato abbinato già nel 1996), si decide quindi di cambiare il nome in Carràmba! che fortuna. La trasmissione riesce a riscuotere un successo ancora maggiore rispetto alle precedenti edizioni, raggiungendo picchi del 66% di share con 14 milioni di telespettatori. Nel 1996, 1998 e 1999, in contemporanea con Carràmba!, conduce anche tre strisce quotidiane legate al varietà: 40 minuti con Raffaella, Centoventitré e I Fantastici di Raffaella.
Rifiuta la conduzione del Festival di Sanremo 1997, con Piero Chiambretti, lasciando il posto a Mike Bongiorno e Valeria Marini (come raccontò proprio Chiambretti in un'intervista del 2018).[39] Nel 1997 partecipa inoltre da protagonista a una miniserie in quattro puntate della Rai intitolata Mamma per caso, diretta da Sergio Martino, nella quale interpreta il ruolo di una giornalista single, affiancata da Ray Lovelock, Jean Sorel, Maurizio Crozza e Carla Signoris, e trasmessa in prima serata su Rai 1.
Nel 2000 presenta per la seconda volta su Canale 5 il Gran Premio Internazionale dello Spettacolo assieme a Paolo Bonolis (condurrà l'evento di nuovo nel 2004 assieme a Gerry Scotti, esibendosi con Loretta Goggi).
Nel 2001, affiancata da Piero Chiambretti, Enrico Papi, Megan Gale e Massimo Ceccherini, presenta la 51ª edizione del Festival di Sanremo, edizione che non riscosse grande successo. Questa è al centro di non poche polemiche, sia sul piano televisivo sia sul piano della conduzione.
Dopo una pausa lunga circa un anno dall'esperienza poco felice del Festival, dal 24 gennaio 2002 torna in prima serata su Rai 1 con la quarta edizione di Carràmba! che sorpresa. Nel 2004 conduce il programma Sogni, nel quale, rivisitando Carràmba! che sorpresa, si concentra sulla possibilità di realizzare i sogni degli italiani. Nel 2006 è la volta di Amore, replica di un esperimento riuscito alla TVE (Contigo), dedicato alle adozioni a distanza. L'obiettivo era quello di raccogliere tramite un centralino le adesioni di quanti volevano aiutare i bambini dei paesi più poveri del mondo con un sostegno a distanza, arrivando infine a ottenerne circa 130 000.
Nello stesso anno l'attore Fabio Canino, coadiuvato da Roberto Mancinelli, le dedica un libro pubblicato da Sperling & Kupfer: il RAFFAbook, sorta di circo di una lunga carriera dedicato alla show-girl. Allo stesso modo, una puntata di La storia siamo noi è dedicata a lei. Sempre nel 2006 Tiziano Ferro pubblica nell'album Nessuno è solo la canzone E Raffaella è mia, dedicata alla Carrà, che partecipa al videoclip del brano, mentre la cantante spagnola Roser incide l'album Raffaella, tributo con i maggiori successi della Carrà cantati in spagnolo. In seguito partecipa, insieme con Robbie Williams, al programma di Diego Armando Maradona La noche del 10.
Il 30 novembre 2007 esce Raffica Carrà, due CD e un DVD in cui sono raccolte le sigle cantate e ballate da Raffaella durante tutta la carriera, che raggiunge in Italia la posizione numero 15 nella classifica FIMI,[40] vendendo più di 50 000 copie.
Nel 2008 la TVE la chiama per tre programmi legati all'Eurovision Song Contest. Il primo è la selezione nazionale in onda l'8 marzo, Salvemos Eurovisión, in cui gli spettatori, attraverso televoto e SMS, scelgono la canzone tra dieci scelte dagli utenti di Myspace da portare all'edizione di quell'anno della kermesse europea svoltasi a maggio a Belgrado.
Dopo tale impegno, torna su Rai 1 per riproporre Carràmba! Che fortuna (dove, memore del recente impegno per la TVE, inserisce come ospiti alcuni cantanti dell'ESC 2008) premiata ancora dall'Auditel, con una media di 5 000 000 di telespettatori; inoltre il bilancio di questa nuova edizione legata alla Lotteria Italia è molto positivo rispetto agli anni precedenti: infatti vengono venduti oltre 18 milioni di tagliandi (+25,5% rispetto al 2007); Raffaella Carrà è la conduttrice ad aver condotto più programmi abbinati alla Lotteria Italia, ben dieci: Canzonissima, Fantastico, Carràmba! Che sorpresa e Carràmba! Che fortuna; globalmente, in cinque edizioni di Carràmba, ha venduto oltre 125 000 000 di tagliandi.
Successivamente torna in Spagna per condurre una puntata della versione iberica del Saturday Night Live su Cuatro.
Sempre nel 2008 viene pubblicato il libro Mito in tre minuti di Antimo Verde, biografia artistica basata su un lavoro di ricerca. Il 7 novembre esce anche Raffica - Balletti & Duetti, un secondo cofanetto di due CD e un DVD con una selezione delle esibizioni televisive della Carrà, fra le quali duetti con Mina in Milleluci, il celebre Tuca Tuca con Alberto Sordi a Canzonissima 1971, Money Money con Loretta Goggi a Fantastico 12 e i balletti di Millemilioni, registrati in esterna in varie città del mondo, che raggiunge in Italia la posizione numero 66 nella classifica FIMI[41] e la posizione numero 2 tra i DVD musicali più venduti.
Nello stesso anno, per Rai 3, la Carrà è autrice de Il Gran Concerto, dove l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai presenta brani di musica classica e operistica per una platea di 700 bambini e ragazzi, al fine di far scoprire loro la musica classica; a condurlo è Alessandro Greco e la regia è di Sergio Japino.
Dal 2010 è testimonial della Danone e fino al 2012 gira diversi spot pubblicitari in onda su varie reti nazionali. Il 7 agosto, a Rimini, durante il Festival Milleluci a lei dedicato, circa 250 coppie ballano il Tuca Tuca, balletto che compie 40 anni (ballato per la prima volta con Enzo Paolo Turchi durante Canzonissima 1971-72). Nel 2010 duettò con Renato Zero nel suo album Sei Zero, la canzone Triangolo. I due si esibiscono anche in una tappa del concerto di Zero, il 5 ottobre del medesimo anno. Nel 2011, dopo 13 anni di assenza, l'Italia torna a partecipare all'Eurovision Song Contest: la Rai sceglie la Carrà per condurre e commentare dall'Italia la serata finale della manifestazione, oltre che presentare i voti assegnati da giuria e televoto.
Nell'estate 2011 esce il remix di un suo storico brano musicale, A far l'amore comincia tu, che diviene così Far l'amore, realizzato dal noto DJ francese Bob Sinclar, suo partner nella conduzione della finale dell'Eurovision 2011, che la vuole al suo fianco nella realizzazione del brano (e del relativo videoclip), che si rivela un rinnovato successo internazionale; tale remix sarò in seguito inserito da Paolo Sorrentino nella colonna sonora del suo film La grande bellezza; il film, uscito nel 2013, viene premiato l'anno successivo con l'Oscar al miglior film in lingua straniera.
In seguito, assieme a Neri Marcorè, fa da testimonial ad alcuni spot della TIM, interpretando la regina Isabella di Castiglia. Nell'ottobre 2011, per il quarto anno consecutivo, è nuovamente autrice del programma televisivo di Rai 3 Il Gran Concerto, condotto da Alessandro Greco.
Nel giugno 2012 partecipa al Concerto per l'Emilia a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto del 20 e del 29 maggio 2012, in cui canta un suo successo, Rumore. Nello stesso anno le viene assegnato il Premio Alberto Sordi. Nel gennaio 2013, Raffaella sarebbe dovuta tornare, dopo dieci anni, a condurre il varietà del sabato sera di Rai 1: il programma, dal titolo provvisorio Auditorium, avrebbe dovuto sfidare il talent-show di Canale 5 Italia's Got Talent, ma nel mese di ottobre 2012 il direttore di Rai Intrattenimento Giancarlo Leone annuncia che l'inizio della trasmissione sarà posticipato a data da destinarsi, ma poi il programma sarà annullato. A febbraio 2013 diventa invece uno dei coach, insieme a Noemi, Piero Pelù e Riccardo Cocciante, nel programma The Voice of Italy, talent show musicale di Rai 2, condotto da Fabio Troiano e Carolina Di Domenico. Il 16 luglio 2013 pubblica il singolo dance Replay, che anticipa il suo nuovo album, a diciassette anni di distanza dal suo ultimo disco di inediti, dal titolo Replay (The Album).
L'album viene pubblicato il 19 novembre 2013, accompagnato dal secondo singolo estratto Cha Cha Ciao. Sempre nello stesso anno interpreta sé stessa nel cine-panettone Colpi di fortuna per la regia di Neri Parenti. Nel 2014 partecipa di nuovo a The Voice of Italy, sempre nelle vesti di coach, affiancata da Piero Pelù, Noemi e il rapper J-Ax (che sostituì Riccardo Cocciante). Anche i conduttori del programma cambiano: Fabio Troiano e Carolina Di Domenico vennero sostituiti da Federico Russo e Valentina Correani. A febbraio dello stesso anno è ospite alla prima serata del Festival di Sanremo, in cui si esibisce in un medley di canzoni del suo ultimo album, raggiungendo il picco di ascolti della puntata (e secondo in assoluto) con uno share del 55,36%.
Nella stagione televisiva 2014-2015 torna su Rai 1 con un nuovo talent-show, chiamato Forte forte forte, che riprende il titolo di una delle canzoni più note della stessa Carrà (anche questa remixata da Bob Sinclar con il titolo Forte), in onda in prima serata ogni venerdì dal 16 gennaio al 13 marzo 2015. Sulla scia della trasmissione viene pubblicata la quinta raccolta ufficiale dell'artista, con molte rarità pubblicate in francese, inglese, tedesco, greco e spagnolo dal titolo Forte forte forte - Hits & Rarities.
A partire dal 24 febbraio 2016 torna come coach nel programma di Rai 2 The Voice of Italy affiancata da Emis Killa, Max Pezzali e Dolcenera; durante la puntata finale annuncia che lascia definitivamente il programma. Il 19 dicembre 2016 conduce con successo il gala dei 60 anni (Gala 60 años juntos) della TVE, la televisione pubblica spagnola. Nell'estate 2017 diventa produttrice musicale (mantenendo la promessa fatta in diretta nella semifinale della precedente edizione di The voice of Italy) per uno dei suoi concorrenti, Samuel Pietrasanta.
Nello stesso periodo le viene assegnato il premio World Pride Award che la proclama ambasciatrice dell'amore in occasione dell'inizio del World Pride 2017, svoltosi a Madrid.
Il 13 ottobre 2018 viene insignita dell'onorificenza di Dama all'Ordine al merito civile dall'ambasciatore spagnolo in Italia, Alfonso Dastis, per conto del re di Spagna Felipe VI.[42]
Il 30 novembre 2018 esce l'album natalizio Ogni volta che è Natale, che rappresenta il grande ritorno discografico dell'artista a distanza di cinque anni dal suo ultimo lavoro in studio (Replay - The Album) e il ritorno in televisione dopo due anni di assenza, come ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa e da Carlo Conti a Un Natale d'Oro Zecchino. Nell'album è presente un brano inedito, Chi l'ha detto, in rotazione radiofonica dal 16 novembre e su YouTube dal 23 novembre, con il video ufficiale della canzone, annunciato da lei stessa sul suo account ufficiale di Twitter.
Il 13 febbraio 2019 è la modella per il numero di Vanity Fair, il primo del nuovo corso.
Nella primavera 2019 torna in televisione per condurre di un programma d'interviste a noti personaggi dello spettacolo, della cultura e dello sport, tra i quali Sophia Loren, Riccardo Muti, Paolo Sorrentino e Renato Zero, dal titolo A raccontare comincia tu, ispirato al programma spagnolo Mi casa es la tuya, in onda nella prima serata del giovedì su Rai 3 per sei settimane, dal 4 aprile al 9 maggio.[43] A seguito del successo ottenuto, il programma viene confermato con un nuovo ciclo di quattro puntate, in onda dal 24 ottobre al 14 novembre. Il 17 novembre 2019 la Carrà rilascia un'altra intervista al programma Che tempo che fa, su Rai 2.[44]
Nell'ottobre 2020 esce nei cinema spagnoli il film Ballo ballo, con la regia di Nacho Álvarez, basato sulle canzoni della Carrà, la quale è presente anche in un cameo. Dal 25 gennaio 2021 il film è disponibile in streaming nella versione italiana.[45]
All'ultima apparizione televisiva, il 17 novembre 2019 a Che tempo che fa, seguiranno solo poche apparizioni. L'ultima intervista rilasciata alla stampa è stata nel dicembre 2020 per la rivista Sette. Un'altra apparizione in Italia, seppure al telefono, è in collegamento, il 28 dicembre 2020, con La vita in diretta su Rai 1. Seguono un'intervista radiofonica in Spagna, il 17 dicembre, a La tarde suena bien, e un'ultima intervista alla radio italo-britannica London One Radio il 1º febbraio 2021.
Nel maggio del 2020 le viene diagnosticato un tumore ai polmoni,[46] malattia che la Carrà decide di affrontare nel massimo riserbo. Nonostante le cure a cui viene sottoposta, si spegne a Roma presso la Clinica del Rosario, alle 16:20 del 5 luglio 2021, all'età di 78 anni. L'annuncio della scomparsa viene dato dall'ex compagno Sergio Japino.
Due giorni dopo, il 7, si svolge il corteo funebre, che tocca alcuni dei luoghi simbolo della sua carriera e che vede moltissime persone renderle omaggio: dopo la partenza dalla casa dell'artista in via Nemea 21, il carro funebre fa una prima sosta all'Auditorium Rai del Foro Italico, in cui per anni era andato in onda Carràmba! Che sorpresa. La salma continua il suo percorso effettuando un'altra tappa presso gli studi di via Teulada 66, in cui la Carrà aveva esordito nel 1961 a fianco di Lelio Luttazzi con la trasmissione Tempo di danza e da dove negli anni ottanta era andato in onda Pronto Raffaella?. Il corteo continua il suo tragitto fermandosi anche presso il Teatro delle Vittorie, sede di tanti programmi Rai tra cui Milleluci, che aveva visto Raffaella Carrà accanto alla cantante Mina e dove la showgirl aveva condotto in coppia con Corrado due edizioni di Canzonissima: quella del 1970 e quella del 1971. Proprio al Teatro delle Vittorie era stata realizzata, in compagnia di Fiorello, la prima puntata dell’ultimo show condotto dalla Carrà, A raccontare comincia tu. Dopo un'ultima sosta alla sede Rai di viale Mazzini, la salma della soubrette arriva presso la sala della Protomoteca del Campidoglio, dove viene allestita la camera ardente.[47] La sera del giorno precedente, prima della semifinale degli Europei 2020 tra Italia e Spagna, durante il riscaldamento della nazionale, dal Wembley Stadium di Londra viene diffusa una delle più celebri canzoni della Carrà, A far l'amore comincia tu: la richiesta dell'inserimento della canzone nella playlist del riscaldamento delle nazionali è stata fatta dalla stessa FIGC alla UEFA per rendere omaggio alla cantante e presentatrice molto stimata anche nel paese iberico.[48]
I funerali si svolgono il 9 luglio nella basilica di Santa Maria in Aracoeli e vanno in onda in diretta televisiva su Rai 1. La salma della Carrà viene cremata secondo la sua espressa volontà e le ceneri portate il 5 agosto a Porto Santo Stefano, nella chiesa di Santo Stefano Protomartire e il 5 settembre a San Giovanni Rotondo, nel santuario di San Pio da Pietrelcina, di cui la showgirl era devota. Le sue ceneri sono conservate nella chiesa del cimitero comunale di Porto Santo Stefano,[49] destinazione definitiva scelta dalla stessa Raffaella.[50][51] Il 6 luglio 2023 esce nelle sale cinematografiche italiane il docu film Raffa, diretto da Daniele Luchetti ed ideato da The Walt Disney Company Italia.[52]
Raffaella Carrà è stata legata per un lungo periodo al regista televisivo Gianni Boncompagni, autore dei suoi maggiori successi musicali, e per un altrettanto lungo periodo con il coreografo e regista Sergio Japino. In gioventù intraprese altre relazioni sentimentali, con il calciatore della Juventus (squadra della quale la Carrà era tifosa[53]) Gino Stacchini e con il cantante Little Tony. Venne corteggiata da Frank Sinatra, con il quale divise il set del film Il colonnello Von Ryan. Con Boncompagni e Japino ha continuato a lavorare durante tutto il corso della sua carriera. Non ha mai avuto figli; ha però adottato a distanza vari bambini in diverse parti del mondo. Il tema delle adozioni a distanza, a lei molto caro, la spinse appunto a condurre, nel 2004, uno speciale alla TV spagnola chiamato Contigo e, successivamente in Italia, Amore, programma televisivo del 2006.
Raffaella Carrà abitava in via Nemea a Roma ed era molto legata a Monte Argentario, in particolare a Porto Santo Stefano,[54][55] dove ha posseduto una residenza per lungo tempo.[56] La villa a Cala Piccola è stata fonte d'ispirazione per molte sue trasmissioni, perfino per il titolo del programma televisivo Carràmba! Che sorpresa.[57]
Raffaellà Carrà è stata elogiata nel corso della sua carriera per il suo impatto nella pop culture e nell'industria dell'intrattenimento,[58][59] venendo paragonata a Donna Summer, Barbara Walters e Ann-Margret.[60][61] Vogue Espana ha definito l'artista un «fenomeno intergenerazionale, di portata sociale e culturale, destinato a essere ricordato per sempre»,[7] mentre The Guardian l'ha considerata la «pop star che ha insegnato all'Europa la gioia del sesso» nel bigottismo cattolico.[62]
Il 13 novembre 1971, durante la conduzione di Canzonissima, si esibisce nel suo nuovo singolo Tuca tuca indossando un vestito che mostra l'ombelico.[63] Tale evento rese Carrà la prima donna a mostrarlo sulla televisione pubblica italiana, destando numerose polemiche e critiche da parte dei partiti conservatori e dei cattolici.[64][9] In un'intervista rilasciata a Sette, edito dal Corriere della Sera, Carrà ha raccontato la volontà di portare il brano in televisione e di come il brano venne criticato e tolto dai palinsesti della RAI:[65][66]
«Lo ballai la prima volta con Enzo Paolo Turchi, e l’Osservatore Romano fece pressioni in Rai per stopparlo e così lo tolsero anche dalla classifica. Riuscii a riportarlo in tv solo grazie ad Alberto Sordi, a cui nessuno diceva no. Io mi vestivo così, pantaloni e top corto, senza nessun secondo fine. Ma evidentemente, senza rendermene conto, stavo rompendo gli schemi. Forse perché ballavo in modo libero, forte, comunicavo energia, non una sensualità eccessiva. E dunque è stato più facile far passare un messaggio di libertà. Mentre ballavo non pensavo: guardate come sono brava. Pensavo: dai, venite a far casino con me»
Nella televisione spagnola, Carrà è considerata tra i pionieri della libertà di espressione dopo la dittatura franchista, in quanto l'artista apparve nei palinsesti televisivi nel 1976, un anno dopo la morte di Francisco Franco.[67][68]
Lo stile e la presenza scenica della Carrà sono stati elogiati dalla critica, diventando negli anni un'icona della moda e della cultura popolare.[69][70][71] Il tratto distintivo che ha reso Carrà iconica è stato individuato da molti giornalisti nel suo taglio di capelli a caschetto color platino, venendo paragonata alle scelte di immagine adottate per Marilyn Monroe.[72][73]
Vogue España definì gli abiti della Carrà «visionari" e di "trasgressione controllata» all'epoca in cui li indossava, come «nuove forme espressive che si opponevano apertamente ai canoni consolidati del dominio patriarcale, in un tipo di empowerment catodico fino ad allora impensabile».[7] Grazia ha sottolineato che l'artista sia stata «una promotrice di unicità; [...] che ha reso la moda più libera».[74] Harper's Bazaar ha definito gli abiti della cantante «strabilianti e moderni» che configurano in «un'immagine nitida e capace di destare stupore e curiosità».[75]
Con Mina e Patty Pravo, Carrà è considerata una delle pioniere dello stile camp, tanto da essere citata all'Anna Wintour Costume Center, ala del Metropolitan Museum of Art, durante la mostra della primavera 2019 di Alessandro Michele direttore creativo di Gucci.[76] Nel 2023 nel corso del Festival di Sanremo è stata allestita la mostra A far la moda comincia tu!, presso il Forte Santa Tecla, composta da trentacinque abit0 indossati dall'artista nel corso dei programmi televisivi in RAI.[77]
Carrà ha supportato la comunità LGBT+ nel corso della propria vita, sostenendone i diritti e promuovendone l'immagine attraverso i canali televisivi, venendo considerata un'icona della comunità.[78][79][80] Nel 2017 è stata premiata con il World Pride Madrid come Icona Gay spagnola.
L'artista era una sostenitrice dell'adozione da parte di coppie dello stesso sesso e della famiglia monogenitoriale, essendo essa stessa cresciuta con la sola madre.[81] Nel corso degli anni si è espressa a favore dei movimenti femministi.[82]
Carrà si è sempre ritenuta politicamente schierata a sinistra, definendosi una comunista in un'intervista del 1977, affermando che «voto sempre comunista. In una lotta tra operai e imprenditori, sarò sempre dalla parte degli operai».[83][84]
Raffaella Carrà è considerata un'importante icona gay, sia per la sua immagine, sia per la sua musica, spesso utilizzata durante i gay pride e le feste LGBT.[95] Al riguardo, la Carrà ha ricevuto il premio di "icona gay mondiale" al World Pride di Madrid nel 2017.[96]
Nonostante la grande popolarità e successo in tutto il mondo non ha mai ricevuto alcuna onorificenza in Patria. Famosissima e idolo di svariate generazioni, in Spagna nel 1985 ricevette la medaglia al merito civile da parte del re Juan Carlos. Inoltre, il 13 ottobre 2018 riceve dal re Filippo VI il massimo riconoscimento civile che un Capo di Stato può concedere: venne nominata "Dama al Orden del Mérito Civil" per quanto fatto nella sua carriera e per i successi raggiunti nel mondo dello spettacolo.
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