RS-28 Sarmat SS-30 Satan 2 | |
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Descrizione | |
Tipo | ICBM |
Impiego | da silo |
Sistema di guida | inerziale GLONASS astronomica |
Costruttore | Makeyev Bureau Mashinostroyeniya |
Impostazione | 2011 |
Primo lancio | 2016 |
In servizio | 2021 |
Sviluppato dal | R-36M |
Peso e dimensioni | |
Peso | 208,1 t |
Altezza | 35,5 m |
Prestazioni | |
Gittata | 18 000 km |
Velocità | 6,7 Mach |
Testata | 15 MIRV[1] |
Esplosivo | nucleare da 150 a 300 kT |
dati tratti da: ArmyRecognition[2] | |
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L'RS-28 Sarmat (in cirillico: РС-28 Сармат[3]; nome in codice NATO: SS-30 Satan 2), è un missile balistico intercontinentale pesante[4] di fabbricazione russa, sviluppato a partire dal 2011 come sostituto del precedente R-36M ed attualmente in fase conclusiva di test presso le Forze missilistiche strategiche russe.
Progettato per eludere le difese missilistiche avversarie grazie ad una fase di salita più breve dei suoi predecessori, è pensato per inserire in zona suborbitale fino a 15 testate nucleari (MIRV) o 24 veicoli ipersonici Avangard (MARV).
Il Sarmat ha un raggio d'azione di circa 18.000 km[5].
Al 2021, il Sarmat è in fase conclusiva di test, con l'entrata in servizio del primo esemplare prevista per lo stesso anno.[6] Con gli ultimi test eseguiti ad aprile 2022 il Sarmat sarà disponibile per le forze russe da novembre 2022.
In risposta allo schieramento dei missili antimissile statunitensi GMD, e dell'avvio da parte del Pentagono del programma Prompt Global Strike (PGS), nel 2009[7] il Ministero della difesa russo diede l'avvio al programma per la sostituzione del missile balistico intercontinentale R-36 Voevoda. Lo sviluppo del nuovo ordigno fu decretato nel 2010,[8] e il relativo contratto fu firmato dal Makeyev Rocket Design Bureau,[N 1] di Miass, con l'assistenza del NPO Mashinostroyeniya, e il Ministero della difesa nel 2011.[8] Secondo le specifiche tecniche il nuovo missile, a propellente liquido, doveva essere in grado di trasportare 10000 kg di carico bellico ad una distanza di 11000 km. I principali progettisti furono gli ingegneri V. G. Degtar e Y. Kaverin.[8]
Nel carico utile potevano essere installate diverse combinazioni di armamento come 10 testate pesanti o 15 più leggere o fino a 24 veicoli ipersonici a corpo portante Avangard,[9][10] o una combinazione di testate e di contromisure appositamente progettate per sconfiggere i sistemi anti-missile.[11][12] Secondo i progettisti, per colpire il continente nordamericano, ed invalidarne le difese antimissile, il nuovo ordigno avrebbe impiegato nuove traiettorie di volo[N 2]. Per garantire la sopravvivenza del sistema d'arma, il tempo di preparazione al lancio previsto è di 1 minuto, riducendo notevolmente la probabilità di essere colpito nel silo da un attacco preventivo nemico lanciato da sommergibili.
Lo RS-28 Sarmat è un missile bistadio, a propellente liquido, del peso di oltre 200 tonnellate al lancio[4] e con un carico utile di 10.[13] Il raggio d'azione è pari a 18.000 km, con una capacità di carico di 15 testate nucleari da 150 o 300 kT e 40 dispositivi d'inganno (penaid),[8] o 24 veicoli ipersonici a corpo portante Avangard.[9] È stato previsto l'utilizzo di testate non nucleari, che sfruttando l'enorme energia cinetica sviluppata grazie alla velocità ipersonica, verrebbero utilizzate per colpire centri di comando e controllo o portaerei. Il CEP (probabilità di errore circolare) e pari a 5-10 metri. I motori del primo stadio sono i NPO Energomash PDU-99.[8] Il missile è concepito anche per l'impiego civile come veicolo di lancio per satelliti.[8]
Nel febbraio del 2014 il generale Viktor Yesin annunciò che lo sviluppo del nuovo sistema d'arma RS-28 Sarmat procedeva regolarmente,[14][15] e che la distribuzione ai reparti era prevista per l'anno 2020.[16] La costruzione dei prototipi procedette regolarmente,[17] e il primo test sperimentale del propulsore PDU-99 (in alfabeto cirillico ПДУ-99), costruito dalla NPO Energomash di Khimki, avvenne il 10 agosto 2016,[18] mentre la prima immagine del missile è stata pubblicata nell’ottobre successivo.[19]
Nel dicembre del 2017 è stato effettuato il primo lancio sperimentale del missile, alla presenza del Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin,[20] con partenza dal cosmodromo di Pleseck, posto 800 km a nord di Mosca. Il vettore, pesante 100 tonnellate, ha percorso 5.800 km[20] raggiungendo il bersaglio posto nella penisola di Kamchatka,[20] situato al confine con la Corea del Nord.[21][22]
Secondo il comandante delle forze strategiche russe Col. Gen. Sergei Karakayev,[23] il sistema d'arma RS-28 Sarmat sarà dispiegato presso la 13ª Divisione Missili Bandiera Rossa, la 31ª Armata Missili sulla base aerea di Dombarovsky (oblast' di Orenburg), la 62ª Divisione Missili Bandiera Rossa[13] e la 33ª Armata Missili della Guardia di Uzhur (territorio di Krasnojarsk),[13] rimpiazzando il precedente R-36M Voevoda[4] (SS-18 Satan) attualmente in servizio.[23]
A difesa dei siti di lancio degli RS-28 Sarmat, costituiti dai precedenti silo destinati agli SS-20 Satan aggiornati, è prevista l'installazione del sistema "Mozyr", formato da un insieme di cannoni che sparano una "nuvola" di piccoli proiettili, costituiti da cilindretti di metallo che a una quota di 6 km d'altezza rilasciano 40.000 palline del diametro di 3 cm. Tale sistema servirebbe a fermare i missili da crociera, o quelli balistici, in arrivo.[8] Tale sistema deriva dal precedente sistema S-550 Sambo studiato negli anni ottanta del XX secolo, ma abbandonato nel 1991.[8]
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Il contenuto presentato dell'articolo di Wikipedia è stato estratto 2022-04-27 sulla base di https://it.wikipedia.org/?curid=6197145