Pierre Cardin

Pierre Cardin

Pierre Cardin, nato Pietro Costante Cardin[1] (Sant'Andrea di Barbarana, 2 luglio 1922Neuilly-sur-Seine, 29 dicembre 2020[2]), è stato uno stilista italiano naturalizzato francese.

Biografia

Pietro Costante Cardin nacque a Sant'Andrea di Barbarana, frazione del comune trevigiano di San Biagio di Callalta, da una famiglia di facoltosi proprietari terrieri e mercanti finiti in povertà dopo la prima guerra mondiale, ultimo figlio di dieci di Maria Montagner e Alessandro Cardin. Proprio la miseria spinse i genitori di Pietro a trasferirsi in Francia nel 1924.

Come scrive nella sua biografia Libération (https://next.liberation.fr/mode/2019/07/01/pierre-cardin-cousu-d-or_1737338) Pietro Costante Cardin, era un rifugiato italiano in Francia. I suoi genitori erano antifascisti che insieme a circa un milione di antifascisti fuggirono dall’Italia di Mussolini. «Ho il ricordo di un treno che attraversava un lungo tunnel buio in cui gridavo balbuziente: "Mamma, credo di essere diventato cieco, non vedo più nulla!"» A Saint-Etienne, un'altra vita lo aspetta. «Noi eravamo dei Rom italiani, ci chiamavano "macaronis"», Lui era il più piccolo di una fratria di dieci figli che era cattolica ma non praticante. Il piccolo Pietro, animato dalla curiosità ha il déclic per la creazione a 8 anni. «Sfogliavo il mensile Jardin des modes, e trovavo questo bello e appassionante. Passavo ore ad ammirare le linee, i colori e i materiali.» Ecco la sua prima «sensibilizzazione» estetica.

Nel 1936 il quattordicenne Pietro (il cui nome era ormai stato francesizzato in Pierre) iniziò l'apprendistato presso un sarto a Saint-Étienne; dopo una breve esperienza da Manby, sarto a Vichy, nel 1945 giunse a Parigi lavorando prima da Jeanne Paquin e poi da Elsa Schiaparelli. Primo sarto della maison Christian Dior durante la sua apertura nel 1947 (dopo essere stato rifiutato da Cristóbal Balenciaga), fu partecipe del successo del maestro che definì il New Look.

Nel 1950 fondò la sua casa di moda, cimentandosi poi con l'alta moda nel 1953. Cardin divenne noto per il suo stile d'avanguardia ispirato all'era spaziale. Preferì sempre forme e motivi geometrici, spesso ignorando le forme femminili. Progredì nella moda unisex, qualche volta sperimentale e non sempre pratica. Nel 1954 introdusse il "bubble dress", il vestito a bolle.

Pierre Cardin, vestito del 1967.

Nel 1959 Cardin fu il primo stilista ad aprire in Giappone un negozio d'alta moda. Sempre in quell'anno fu espulso dalla Chambre Syndicale, la Camera Sindacale, per aver lanciato per primo a Parigi una collezione confezionata per i grandi magazzini Printemps, ma fu presto reintegrato. Tuttavia, egli si dimise dalla Chambre Syndicale nel 1966 e da allora mostrò le sue collezioni nella sua sede, l'Espace Cardin, aperto nel 1971 a Parigi, inaugurato con un concerto del soprano Renata Tebaldi, e prima di allora nel "Teatro degli Ambasciatori", vicino all'Ambasciata americana. L'Espace Cardin fu utilizzato anche per promuovere nuovi talenti artistici, come teatranti o musicisti.

Nel 1971 gli si affiancò nella creazione d'abiti il collega Andrè Oliver: questi nel 1987 si assunse la responsabilità per le collezioni d'alta moda, fino alla morte nel 1993.

Cardin fu membro della Chambre Syndicale de la Haute Couture et du Prêt-à-Porter e della Maison du Haute Couture dal 1953 al 1993.

Come molti altri stilisti d'oggi, Cardin decise nel 1994 di mostrare la sua collezione solo ad un ristretto gruppo di clienti selezionati e giornalisti.

Nel 1981 acquistò i ristoranti Maxim's e in breve tempo aprì filiali a New York, Londra e a Pechino nel 1983. Fu proprietario anche della catena di Hotel Maxim's e brevettò una vasta gamma di prodotti alimentari sotto quel nome.

È morto a 98 anni il 29 dicembre 2020,[3] per cause naturali nell'ospedale americano di Neuilly-sur-Seine, vicino a Parigi [2] designando il nipote Rodrigo Basilicati Cardin quale erede artistico e presidente delle società che portano il suo nome.

Curiosità

Showroom Sculptures Utilitaires di Cardin a Venezia
La penna a sfera Pierre Cardin
  • Pierre Cardin possedeva le rovine di un castello a Lacoste che era stato in passato abitato dal Marchese de Sade. Dopo aver parzialmente ristrutturato il sito, vi organizzava regolarmente dei festival teatrali. Possedeva anche il palazzo Ca' Bragadin[4] a Venezia dove risiedeva durante i suoi frequenti soggiorni nella città lagunare (nella calle attigua è presente uno spazio espositivo).
  • Nel 1990 acquistò il Palais Bulles, progettato dall'eccentrico architetto Antti Lovag. Tutto, dal pavimento al soffitto, dall'esterno all'interno, è disegnato da forme sferiche. Con il suo teatro da 500 posti a sedere, le piscine con vista sul Mar Mediterraneo è spesso luogo di feste e iniziative culturali e artistiche. L'interno è arredato con pezzi di design di incredibile valore artistico, le Sculptures utilitaires disegnate dallo stesso stilista, che dal 1977 ha dato vita ad una collezione di mobili eleganti e dalle forme sinuose. Nel golfo di Cannes, a Théoule-sur-Mer, nel sud della Francia, quest'opera architettonica nel 1999 è stata designata dal Ministero della Cultura quale monumento storico.
  • Tra i prodotti della linea Maxim's di Pierre Cardin c'è anche un'acqua minerale che viene prelevata ed imbottigliata presso la località Gaviserri nel comune di Pratovecchio Stia, provincia di Arezzo.
  • Pierre Cardin, attraverso un'azienda cinese, ha prodotto anche articoli elettronici con il marchio Pierre Cardin Electronics International.

Onorificenze

Onorificenze francesi

Commendatore dell'Ordine della Legion d'Onore - nastrino per uniforme ordinaria Commendatore dell'Ordine della Legion d'Onore
— 1997
Commendatore dell'Ordine Nazionale al Merito - nastrino per uniforme ordinaria Commendatore dell'Ordine Nazionale al Merito
— 1985
Cavaliere dell'Ordre des Arts et des Lettres - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dell'Ordre des Arts et des Lettres
— 1983

Onorificenze di altri Paesi

Medaglia dell'Ordine di Skarina (Bielorussia) - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia dell'Ordine di Skarina (Bielorussia)
— 2004
Cavaliere di II Classe dell'Ordine del Sacro Tesoro (Giappone) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di II Classe dell'Ordine del Sacro Tesoro (Giappone)
— 1991
Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
— 1987
Commendatore dell'Ordine al Merito Culturale (Monaco) - nastrino per uniforme ordinaria Commendatore dell'Ordine al Merito Culturale (Monaco)
— 2007
Medaglia dell'Ordine dell'Amicizia (Russia) - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia dell'Ordine dell'Amicizia (Russia)
— 2014
Cavaliere di III Classe dell'Ordine al Merito (Ucraina) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di III Classe dell'Ordine al Merito (Ucraina)
— 2002

Note

  1. ^ Pronuncia del cognome in francese: kaʁdɛ̃, in italiano: karˈdin
  2. ^ a b (FR) Le couturier français Pierre Cardin est mort, su leparisien.fr, 29 dicembre 2020. URL consultato il 29 dicembre 2020.
  3. ^ Moda, Pierre Cardin l’innovatore: ecco le ragioni per cui ci mancherà, su tgcom24.mediaset.it, 29 dicembre 2020. URL consultato il 29 dicembre 2020.
  4. ^ Cardin ha ripetutamente affermato (v. Gazzetta del sud online del 3.7.10, TG2 del 5.9.10, Venerdì di Repubblica 5.11.10) di aver acquistato il palazzo veneziano ove era vissuto Giacomo Casanova. L'affermazione è inesatta in quanto il palazzo Bragadin acquistato dallo stilista è sito in Calle della Regina, Santa Croce 2329, ed è appartenuto a Giovanni Bragadin di San Cassian, vescovo di Verona e Patriarca di Venezia, mentre il palazzo del principale protettore di Casanova, Matteo Bragadin di Santa Marina, è quello cosiddetto Bragadin-Carabba, sito nei pressi del Campo di Santa Marina, al civico 6041 del sestiere di Castello (Fonti: Helmut Watzlawick, (EN) Casanova topography – Visits to Ca' Bragadin and Ca' Grimani in L'intermédiaire des Casanovistes, Genève Année XXVII, 2010, pag.37. Adriano Contini, (EN) Where Casanova lived in L'intermédiaire des Casanovistes, Genève Année XXVIII, 2011, pag.53).
  5. ^ Incontra gli Ambasciatori di buona volontà - Pierre Cardin, FAO. URL consultato il 14 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 7 novembre 2012).

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN5254149198374874940001 · ISNI (EN0000 0000 8070 4235 · Europeana agent/base/64081 · LCCN (ENn85383617 · GND (DE119359332 · BNF (FRcb122668507 (data) · BNE (ESXX5630276 (data) · ULAN (EN500101312 · NDL (ENJA01095584 · WorldCat Identities (ENlccn-n85383617

Informazione

L'articolo Pierre Cardin in Wikipedia italiana ha preso i seguenti posti nella classifica di popolarità locale:

Il contenuto presentato dell'articolo di Wikipedia è stato estratto 2021-06-13 sulla base di https://it.wikipedia.org/?curid=636833