«Uomo dell'aria, tu colora col sangue le ore sontuose del tuo passaggio fra noi. I limiti esistono soltanto nell'anima di chi è a corto di sogni» |
(P. Petit, Trattato di funambolismo, Ed. Ponte alle Grazie 1999) |
Philippe Petit (Nemours, 13 agosto 1949) è un artista francese, noto funambolo, mimo e giocoliere.
Autodidatta del funambolismo, Philippe Petit ha sei anni quando annuncia di voler diventare regista teatrale ed impara da solo l'arte dei giochi di prestigio. Studia per dieci anni scultura, scherma, stampa, falegnameria, teatro ed equitazione. A diciassette si destreggia abbastanza bene da divenire presto giocoliere e funambolo autodidatta, già abbastanza abile da fuggire dalla polizia col suo monociclo (nonostante questo, sarà arrestato più di cinquecento volte).
A diciotto anni è già stato espulso da cinque scuole per aver borseggiato gli insegnanti e manipolato carte da gioco, si rifiuta di dare esami per dimostrare qualcosa e va via di casa diventando artista di strada. S'iscrivono nel suo percorso sporadiche apparizioni all'interno del teatro e nel circo, ma sono soprattutto la strada con “quel che sta sopra”, l'aria e lo spazio tra il suolo e l'etere, a costituire il suo teatro.
Quelli che divengono i suoi speciali spettacoli dell'aria, sono progettati e realizzati come veri e propri colpi cui non segue né precede una conferenza, un manifesto, una qualsiasi sorta di pubblicità, o, ancor meno, di ricompensa. Divenuto famoso per le sue traversate clandestine sul cavo a grandi altezze, fanno parte del suo lungo curriculum la traversata che nel 1971 unisce i campanili di Notre-Dame a Parigi, quella di Sydney, che nel 1973 unirà le cime dei piloni nord dell'Harbour Bridge; e ancora la traversata delle cascate del Niagara, del Superdome a New Orleans, delle guglie della cattedrale di Laon, ma soprattutto delle Torri Gemelle.
Il mattino del 7 agosto 1974, Philippe compie la sua impresa più famosa e spettacolare: la traversata delle Twin Towers del World Trade Center di New York.[1]
Sono le 07:15 quando raggiunge il tetto della Torre Nord, aiutato dai suoi complici nell'installazione dell'attrezzatura, e si prepara a salire su un cavo di acciaio spesso poco meno di 3 centimetri, sospeso a 417,5 metri dal suolo. La traversata dura 45 minuti, tempo in cui Philippe ripercorre il cavo (42,5 metri) otto volte avanti e indietro, con il solo aiuto di un'asta per l'equilibrio e del tutto privo di sistemi di sicurezza. Durante la performance non manca un saluto alle torri e anche al pubblico, che si è formato nel mentre.
Al termine dell'esibizione Petit viene arrestato dalla polizia di New York. Tuttavia, valutata la copertura mediatica dell'impresa, il procuratore distrettuale fa cadere le accuse formali e tramuta la condanna nell'obbligo di esibirsi per i bambini a Central Park. Dopo l'accaduto la Port Authority of New York & New Jersey gli concede un pass a vita per l'Observation Deck delle Torri Gemelle.
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