Passengers è un film del 2016 diretto da Morten Tyldum e scritto da Jon Spaihts.
L'immensa astronave Avalon, lunga più di un chilometro e totalmente automatizzata, di proprietà della Homestead Company, sta effettuando un viaggio interstellare di 120 anni verso la colonia Homestead II. L'astronave porta a bordo 258 membri di equipaggio e 5 000 passeggeri, tutti sottoposti a sonno criogenico. I passeggeri sono coloni che, per vari motivi, hanno deciso di abbandonare il pianeta Terra ed andare a stabilirsi sul nuovo pianeta, vergine e ricco di risorse. A causa di una collisione con uno sciame di meteoriti, sull'astronave - teoricamente invulnerabile - iniziano a verificarsi una serie di malfunzionamenti. Il primo di essi porta al risveglio, con 90 anni di anticipo rispetto al previsto, di uno dei passeggeri, l'ingegnere meccanico Jim Preston. Egli non impiega molto tempo a comprendere che qualcosa è andato storto e che, tra tutti gli esseri umani presenti sull'astronave, lui è l'unico in stato di veglia, quindi che la sua vita avrà fine ben prima di essere giunto a destinazione.
Jim trova come unico compagno di conversazione Arthur, l'androide barista della nave. Vorrebbe rientrare in ibernazione ma la cosa è impossibile in quanto le capsule criogeniche sono programmate solo per risvegliare una persona ibernata e non possono compiere l'operazione inversa. Prova allora a chiedere aiuto alla Terra inviando un messaggio; purtroppo, considerando la distanza ormai percorsa dall'astronave, si rende conto che non potrà ricevere risposta prima di 55 anni. Non può neppure entrare nell'area super blindata in cui è ibernato l'equipaggio, in quanto vietata ai passeggeri. Rassegnatosi ad una vita solitaria sull'astronave, su suggerimento di Arthur, usa le opportunità di svago che l'astronave gli offre: si sistema in una lussuosa suite, utilizza i sistemi di intrattenimento e vive l'esperienza di una camminata nello spazio. Dopo un anno, depresso, giunge quasi al suicidio.
A questo punto Jim comincia a considerare la possibilità di avere compagnia, risvegliando un altro passeggero. La sua attenzione viene stimolata dalla scrittrice Aurora Lane, che apprezza tramite alcuni suoi video visionabili sul computer di bordo. Colpito dalla bellezza e dalla personalità di Aurora, confida questa sua idea ad Arthur, chiedendogli però di mantenerla segreta. Dopo molti dubbi e ripensamenti e dopo aver tentato di convincersi a non farlo, risveglia la giovane donna, lasciandole credere che, come accaduto a lui, si sia trattato di un malfunzionamento della sua capsula.
Aurora è inizialmente molto turbata dalla situazione ma la presenza di Jim attenua il suo disagio. I due svolgono insieme molte attività ricreative e parlano delle loro vite, aspirazioni e ragioni che li hanno condotti sull'astronave: Jim ha deciso di partire in quanto il suo lavoro era ormai inutile sulla Terra dove, quando qualcosa si guasta, viene subito sostituito, mentre nella colonia capita ancora molto spesso di dover riparare apparecchi; Aurora invece avrebbe avuto intenzione di rimanere nella colonia per un anno e poi tornare sulla Terra, scrivendo un libro in cui avrebbe raccontato questa incredibile esperienza della durata di 241 anni a dei lettori ancora non nati al momento della stesura del libro stesso.
I due piano piano si innamorano e un giorno, dopo una cena e una camminata spaziale, si fidanzano e trascorrono finalmente momenti di pura felicità e passione. Tuttavia la sera in cui Jim decide di consegnare l'anello di fidanzamento ad Aurora, succede un grave imprevisto: l'androide barista interpreta una frase scherzosa di Jim, cioè "tra me e Aurora non ci sono più segreti", come il permesso di svelare la verità, quindi rivela ad Aurora che il suo risveglio non era stato un incidente ma era stato provocato da Jim..
La reazione della donna alla sconvolgente notizia è molto forte: Aurora si allontana da Jim, accusandolo di averle "rubato la vita", rifiutandosi di ascoltare le sue ragioni, ed evitandolo in qualsiasi modo. Una notte, colta dalla rabbia, entra nella camera di Jim mentre egli dorme, gli salta sul letto, comincia a colpirlo con calci e pugni, e afferra un piede di porco con l'intenzione di ucciderlo, per poi rinunciare vedendo che Jim, disperato, non reagisce. L'odio di Aurora è insanabile, quindi ella cessa ogni rapporto con Jim, e le loro vite sull'immensa astronave tornano a essere indipendenti.
A circa un anno dal risveglio di Aurora avviene un altro fatto imprevisto: un membro dell'equipaggio, il capotecnico Gus Mancuso, si risveglia. Egli, incredulo, capisce che queste avarie alle capsule di ibernazione sono dovute a gravi problemi tecnici ai sistemi dell'astronave. Le sue preoccupazioni vengono confermate dai racconti di Jim e Aurora, che gli descrivono una lunga serie di altri strani guasti, fra cui ascensori che si bloccano, dispensatori di cibo che impazziscono, robot e porte malfunzionanti. Gus, analizzando i dati, scopre che l'astronave è condannata alla distruzione a causa di questa lunga serie di avarie, ognuna delle quali ha messo fuori uso un particolare sistema, sovraccaricando a catena gli altri. Gus nel frattempo si sente male e si sottopone ad esami medici automatizzati. La diagnosi è terribile: la sua salute è stata compromessa dal cattivo funzionamento della sua capsula criogenica, e la morte è inevitabile. Prima di morire, Gus lascia ai due il suo badge identificativo, per permettere loro di accedere alle aree e alle funzioni tecniche riservate all'equipaggio. La situazione critica fa sì che Jim e Aurora arrivino ad una tregua e uniscano le forze.
Gus riteneva a ragione che i guasti a cascata fossero provocati da un unico problema iniziale, così i due scoprono che l'impatto con i meteoriti di due anni prima aveva creato una breccia nella zona del reattore di alimentazione dell'astronave, causando un grave malfunzionamento al computer di controllo del reattore stesso. Jim sostituisce il componente danneggiato ma il computer non riesce comunque ad effettuare la ventilazione del reattore, ormai sul punto di esplodere, in quanto il portello del condotto esterno risulta bloccato. Dopo diversi tentativi a vuoto, Jim è costretto ad uscire nello spazio per aprire manualmente il portello di aerazione, ma il portello non può rimanere aperto in automatico, bisogna tenere il pulsante premuto. Jim decide allora di sacrificarsi per salvare Aurora e gli oltre 5000 coloni. Aurora riesce finalmente a ventilare il reattore, ma Jim viene investito nel condotto esterno dall'infernale fiammata e scaraventato nello spazio, con la tuta spaziale lesionata e pochi minuti di ossigeno. Aurora, disperata perché ama ancora Jim, pur ferita esce a sua volta nello spazio e riesce fortunosamente a recuperare Jim e a riportarlo sulla nave. Jim però è già deceduto per l'anossia, ma Aurora riesce a riportarlo in vita grazie all'avanzatissima capsula medica presente nell'astronave, utilizzando il badge di Gus.
Poco tempo dopo, ormai completamente ristabilito e riappacificato con Aurora, Jim scopre che nella capsula medica è presente una funzione, accessibile sempre con il badge di Gus, che potrebbe consentire a uno solo di loro di ibernarsi nuovamente; propone quindi ad Aurora di utilizzarla, così da risvegliarsi 88 anni dopo, arrivare a destinazione su Homestead II e completare il suo libro. Tuttavia Aurora rinuncia e i due, felicemente innamorati, decidono di accettare il loro destino e vivere insieme da soli sull'astronave.
Trascorsi 88 anni, la Avalon arriva finalmente a destinazione e l'equipaggio, risvegliatosi, trova sull'astronave un piccolo ecosistema ricco di vegetazione e animali, mentre la voce narrante di Aurora racconta che lei e Jim si erano incontrati per puro caso e insieme avevano deciso di creare una nuova vita.
Jon Spaihts scrisse la prima sceneggiatura del film nel 2007 e, fin da quando questa venne inclusa nella Black List di quell'anno, vi furono molti tentativi di realizzare Passengers.[1][2][3] The Weinstein Company si mostrò interessata al progetto, che doveva avere come protagonisti Reese Witherspoon e Keanu Reeves; nel 2010, Gabriele Muccino fu scelto per dirigere il film, ma il progetto sfumò all'ultimo.[4] Nel 2013 venne proposto Brian Kirk come regista e un preventivo di 35 milioni di dollari, ma anche stavolta le trattative si risolsero in un nulla di fatto e Reeves abbandonò il film in favore di altri progetti.[2][5]
Il film è rimasto quindi bloccato fino al 5 dicembre 2014, quando la Sony Pictures Entertainment ne ha acquistato i diritti, con un preventivo stimato di 90 milioni di dollari.[6] Nei primi mesi del 2015, Morten Tyldum ha accettato la regia del film, dichiarando di aver sempre voluto dirigere un film di fantascienza, ma di essere stato frenato dalla loro freddezza e asetticità e che perciò il suo approccio sarebbe stato maggiormente incentrato sui rapporti tra i personaggi che sugli elementi futuristici.[7][8] Il cast principale, composto da Jennifer Lawrence, Chris Pratt, Michael Sheen, Laurence Fishburne e Aurora Perrineau, è stato annunciato poco tempo dopo.[3][9][10][11][12] Il budget del film è stato di 120-150 milioni di dollari.[2][13]
Le riprese sono incominciate a settembre 2015 ad Atlanta,[14][15] mentre alcune riprese aggiuntive sono state effettuate a Los Angeles nel settembre 2016.[16]
Il primo trailer è stato diffuso il 20 settembre 2016.[17]
Il film è stato distribuito nelle sale statunitensi da Columbia Pictures il 21 dicembre 2016, anche in 3D e RealD 3D.[17][18] In Italia, il film è stato distribuito dalla Warner Bros. il 30 dicembre 2016.[19] Secondo Forbes il film è stato il più grande film d'azione originale, e quindi non basato su materiale preesistente, del 2016.[20]
Il film, con un budget stimato in 110 milioni di dollari,[21] ha debuttato al terzo posto nel suo primo weekend, incassando 14869736 $.[22] Negli Stati uniti d'America il film ha incassato 100014699 $ e 203129453 $ nel resto del mondo, per un incasso totale di 303144152 $.[21]
Nonostante il buon incasso al botteghino e le nomination agli Oscar, il film è stato accolto da recensioni per lo più negative da parte della critica. Sul sito aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes il film ha un indice di gradimento del 31% basato su 228 recensioni professionali, con un voto medio del 4.9/10.[23] Su Metacritic il film ha un voto di 41 su 100, basato sul parere di 48 critici.[24]
Il set del bar nella stazione spaziale è un chiaro omaggio al famoso bar di Shining. I baristi non solo sono vestiti allo stesso modo, ma non sono entrambi persone reali, anche se sembrano. In Shining, Lloyd il barista è in realtà un fantasma e in Passengers, Arthur rivela di essere in realtà un androide.
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