Paolo Di Lauro

Paolo Di Lauro (Napoli, 26 agosto 1953) è un mafioso italiano, membro della Camorra.

Detto Ciruzzo 'o Milionario negli ambienti malavitosi, fu soprannominato in questo modo da Luigi Giuliano, quando una sera, ad un tavolo di poker, vide vari biglietti di centomila lire cadere dalla tasca di Di Lauro, ed esclamò: «E chi è venuto, Ciruzzo 'o Milionario?». Detto anche il boss senza volto, per aver esercitato gran parte delle proprie attività criminali da nascosto, facendosi vedere soltanto dai membri fedelissimi del suo clan, ovvero quelli di cui più si fidava.[1] È considerato a capo del clan Di Lauro di Secondigliano e Scampia, alla periferia nord di Napoli, nonché uno dei boss più potenti.

Biografia

Le origini

Già nei primi anni ottanta, nel pieno della guerra tra Nuova Camorra Organizzata e le famiglie che si opposero al cartello cutoliano, Di Lauro faceva parte della Nuova Fratellanza o Fratellanza napoletana, un cartello di famiglie malavitose di Napoli fondato dal clan Giuliano, in seguito egemone anche nell'hinterland con la nascita del sodalizio criminale noto come Nuova Famiglia.[2] L'inizio della sua scalata al gotha della camorra è collegata con l'omicidio di Aniello La Monica (3 novembre 1944 - 1º maggio 1982), referente di Michele Zaza.[3]

La carriera criminale

Negli anni novanta portò avanti una guerra di camorra contro il clan Ruocco di Mugnano, che produsse diversi morti in pochi mesi.[4] Si mantenne distante in quegli anni dalla potente organizzazione detta "Alleanza di Secondigliano", pur senza entrare mai in conflitto con le famiglie del cartello.[5][6] Grazie all'indiscutibile carisma[7] che esercitava sui giovani pregiudicati ed alle difficili condizioni economiche della periferia a nord di Napoli, riuscì ad attorniarsi di un numero di affiliati che non aveva pari tra gli altri clan cittadini, prendendo il potere militare e territoriale nelle palazzine della famigerata 167 di Scampia,[8] zona considerata uno dei principali mercati del traffico di droga d'Europa.[9] Il clan cominciò ad assumere una forma sempre più verticistica con a capo il boss, abilissimo a non trattare mai personalmente né con i propri affiliati, né con i capi di altre organizzazioni.

La faida di Scampia

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Faida di Scampia.

Ad inizio anni 2000, diverse nuove leve del clan assunsero maggiore autonomia decisionale, prendendo le redini delle più importanti attività del gruppo e rinnovando il parco dei capi-piazza con elementi giovani a loro fidati. Queste decisioni, insieme a vari dissidi di natura personale tra i boss dell'organizzazione, portarono poi alla guerra di camorra conosciuta con il nome di "faida di Scampia", in cui Paolo Di Lauro ebbe un ruolo marginale e fu influente solo nelle fasi finali dello scontro, fungendo da mediatore tra le parti ostili; aveva lasciato il clan nelle mani del primogenito Cosimo in seguito alla morte dell'ultimo figlio Domenico per un incidente in moto e si era rifugiato nel casertano protetto dai Bardellino.

Divenne ufficialmente latitante il 23 settembre 2002, e venne poi inserito nell'elenco dei trenta latitanti più pericolosi d'Italia. Fu catturato il 16 settembre 2005 dai Carabinieri in un appartamento di via Canonico Cosimo Stornaiuolo 16 a Secondigliano, a poca distanza da via cupa dell'Arco, il "regno" della cosca. Gli investigatori seguirono una donna che fungeva da vivandiera e badante, sulla base di un input acquisito da una fonte confidenziale dagli agenti del SISDE.[10]

Le condanne

Condannato a 29 anni dalla I sezione del Tribunale di Napoli[11][12], a dicembre del 2011 la settima Corte d’Appello confermò la condanna a Paolo Di Lauro dopo che la Corte di Cassazione aveva annullato già il verdetto di secondo grado (per gli imputati fu esclusa l'aggravante del metodo mafioso)[13]. Di Lauro sta scontando tre ergastoli al 41 bis[14].

Figli

Sposato con Luisa D'Avanzo, ha avuto da questa dieci figli maschi, e con la quale inoltre ha in seguito adottato una bambina, divenuta così la loro unica figlia femmina.

  • Cosimo (Napoli, 8 dicembre 1973 - Opera, 13 giugno 2022), ricercato dal 7 dicembre 2004 e arrestato il 21 gennaio 2005[15]. È morto nel carcere di Opera a soli 48 anni il 13 giugno 2022.
  • Vincenzo (Napoli, 19 luglio 1975), indicato con la sigla "F2", è arrestato per la prima volta il 1º aprile 2004 e l'ultima volta il 27 marzo 2007 per associazione a delinquere di stampo camorristico[16] e scarcerato nel gennaio 2015 per fine pena[17].
  • Ciro (Napoli, 29 maggio 1978), arrestato per associazione mafiosa il 7 dicembre 2004[18] e scarcerato nel dicembre 2014 per fine pena[17]. Arrestato nuovamente il 22 febbraio 2022 per omicidio[19].
  • Marco (Napoli, 16 giugno 1980), latitante dal 7 dicembre 2004 in qualità di nuovo capoclan e ricercato per associazione di stampo mafioso e altro, è stato arrestato a Napoli il 2 marzo 2019 in un appartamento del quartiere Marianella.[20]
  • Nunzio (Napoli, 13 ottobre 1985), ricercato dal luglio 2007 e arrestato il 28 febbraio 2008 per associazione a delinquere di stampo mafioso e altri reati.[21]
  • Salvatore (Napoli, 7 febbraio 1988), arrestato il 8 febbraio 2006[22] e scarcerato nel 2014 per fine pena[23] arrestato nuovamente il 6 giugno 2017, verrà scarcerato solamente 15 giorni dopo il 21 giugno 2017.[24]
  • Domenico (Napoli, 1989 - Napoli, 18 maggio 2004), noto per atti vandalici[25], morto a seguito di un incidente motociclistico.
  • Antonio (Napoli, 4 aprile 1991), arrestato il 21 dicembre 2010[26] e condannato a 12 anni di reclusione per associazione a delinquere di stampo mafioso.
  • Raffaele (Napoli, 1994), arrestato il 12 giugno 2013 e scarcerato il 16 settembre 2016.[27]
  • Giuseppe (Napoli, 1997), incensurato.

Curiosità

Roberto Saviano, lo scrittore del romanzo e sceneggiatore della serie televisiva Gomorra, ha dichiarato in numerose occasioni che la figura del personaggio don Pietro Savastano è liberamente ispirata a quella di Paolo Di Lauro.[28]

Note

  1. ^ Roberto Saviano, Gomorra. Viaggio nell'impero economico e nel sogno di dominio della camorra, Mondadori, 2006, p. 65, ISBN 978-88-04-55450-9.
  2. ^ i.d.a., Delitto di Giacomo Frattini, in la Repubblica, 14 febbraio 2009, p. 5. URL consultato il 24 dicembre 2011.
  3. ^ Antonio Corbo, Chi è Di Lauro, in la Repubblica, 11 novembre 2004, p. 1. URL consultato il 24 dicembre 2011.
  4. ^ Undici ergastoli per i boss di Napoli Nord, in la Repubblica, 18 maggio 2011, p. 13. URL consultato il 18 ottobre 2011.
  5. ^ Spunta la camorra fai-da-te all'ombra dei clan in guerra, in la Repubblica, 10 aprile 2004, p. 2. URL consultato il 18 ottobre 2011.
  6. ^ I pentiti svelano la mappa dei clan, il boss dei boss è Giuseppe Misso, in la Repubblica, 10 maggio 2005, p. 2. URL consultato il 18 ottobre 2011.
  7. ^ Giovanni Marino, Contatti da evitare, in la Repubblica, 22 settembre 2005, p. 1. URL consultato il 18 ottobre 2011.
  8. ^ Luca Clemente, Scampia, le nuove piazze della droga, in la Repubblica, 8 maggio 2005, p. 4. URL consultato il 18 ottobre 2011.
  9. ^ Mancano gli spacciatori: 'arruolati' da altri quartieri, in la Repubblica, 1º ottobre 2011, p. 7. URL consultato il 18 ottobre 2011.
  10. ^ Conchita Sannino, Camorra, arrestato il boss Di Lauro, in la Repubblica, 17 settembre 2005, p. 23. URL consultato il 18 ottobre 2011.
  11. ^ Condannato a 29 anni il boss Paolo Di Lauro, su ricerca.repubblica.it, repubblica.it, 2006. URL consultato il 18 ottobre 2011.
  12. ^ Conchita Sannino, Condannato il padrino di Scampia - Trent´anni di carcere per Paolo Di Lauro, re del narcotraffico, su espresso.repubblica.it, Gruppo Editoriale L’Espresso, 18 maggio 2006. URL consultato il 28 luglio 2021 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2012).
  13. ^ (PDF) Fabio Postiglione, Traffico di droga, condannato Di Lauro (PDF), in Il Giornale di Napoli (Il Roma), 23 dicembre 2011, p. 1. URL consultato il 24 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2014).
  14. ^ https://www.periodicodaily.com/paolo-di-lauro-larresto-del-boss-senza-volto/
  15. ^ "Arrestato a Napoli Cosimo Di Lauro", Corriere della Sera, 21 gennaio 2005.
  16. ^ Arrestato il figlio del boss Di Lauro – Gestiva il traffico di droga nel napoletano", La Repubblica, 27 marzo 2007.
  17. ^ a b Liberi due figli del boss Di Lauro: a casa i rampolli di Ciruzzo 'o milionario | Il Mattino
  18. ^ "Napoli, blitz contro la camorra – 53 le persone in manette", La Repubblica, 7 dicembre 2004.
  19. ^ Agenzia ANSA, Ansa, su ANSA.it. URL consultato il 23 febbraio 2022.
  20. ^ Piero Rossano, Arrestato Marco Di Lauro, terminata la sua latitanza durata 14 anni: era a Napoli, su Corriere del Mezzogiorno. URL consultato il 2 marzo 2019.
  21. ^ "Camorra, nuovo colpo a clan Di Lauro, arrestato figlio Nunzio Archiviato il 16 novembre 2017 in Internet Archive.", Reuters, 28 febbraio 2008.
  22. ^ "Il business dei baby-boss: 29 arresti Archiviato il 24 settembre 2015 in Internet Archive.", InterNapoli, 9 febbraio 2006.
  23. ^ "Di Lauro: Libero il Babyras Archiviato il 23 ottobre 2014 in Internet Archive.", Il Roma, 10 giugno 2014.
  24. ^ "Camorra, colpo al clan Di Lauro: "F6" come il padre Ciruzzo 'o milionario", Voce di Napoli, 6 giugno 2017. Infine viene arrestato per l'ultima volta il 28 febbraio 2018 e scarcerato il 23 marzo dello stesso anno
  25. ^ "Siamo in guerra, il boss deve tornare", Corriere della Sera, 7 dicembre 2004.
  26. ^ "Blitz antidroga: decapitato il clan Di Lauro Archiviato il 24 settembre 2015 in Internet Archive.", InterNapoli, 22 dicembre 2010.
  27. ^ "Napoli camorra. Scacco al clan Di Lauro, il figlio del boss arrestato sulla nave da crociera", Il Mattino, 12 giugno 2013.
  28. ^ Paolo Di Lauro, boss di Camorra - Kings of Crime CANALE NOVE, su youtube.com.

Bibliografia

Voci correlate

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