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Con pandemia di COVID-19 in Italia si fa riferimento alla diffusione in Italia della malattia infettivaCOVID-19 in corso dal 2020.
I primi due casi italiani della pandemia sono stati confermati il 30 gennaio 2020, quando due turisti provenienti dalla Cina sono risultati positivi al virus SARS-CoV-2 a Roma.[5]
Un focolaio di infezioni di COVID-19 è stato successivamente rilevato il 21 febbraio 2020 a partire da 16 casi confermati a Codogno (LO) in Lombardia,[1] aumentati a 60 il giorno successivo[6] con i primi decessi segnalati il 22 febbraio a Casalpusterlengo (LO) e a Vo' (PD).[7]
All'8 giugno 2021 sono stati registrati 4 235 592 casi positivi, tra cui 3 927 176 dimessi e guariti, 126 690 deceduti, 181 726 casi attivi,[3] rendendo l'Italia l'ottavo paese al mondo e il terzo in Europa per numero di casi totali, e il sesto paese al mondo e il secondo in Europa per numero di decessi;[4][8][9] sempre all'8 giugno, sono stati effettuati 50 013 870 tamponi molecolari e (a partire dal 15 gennaio 2021) 17 619 121 tamponi antigenici rapidi.[3]
All'8 giugno 2021, 13 338 891 persone (22,37% della popolazione) hanno completato la vaccinazione anti COVID-19 e sono state somministrate 39 312 253 singole dosi,[10] rendendo l'Italia il trentaseiesimo paese al mondo e il dodicesimo nell'Unione europea per percentuale di popolazione vaccinata, il nono paese al mondo e il secondo nell'Unione europea per numero di persone completamente vaccinate, l'ottavo paese al mondo e il terzo nell'Unione europea per numero di dosi somministrate.[11]
Il 12 gennaio 2020, l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha confermato la scoperta di un nuovo coronavirus, causa di un'infezione polmonare che aveva colpito diversi abitanti della città di Wuhan, nella provincia cinese dell'Hubei, il cui caso era stato portato all'attenzione dell'OMS il 31 dicembre 2019.[12][13]
Sebbene nel tempo il tasso di mortalità della COVID-19 si sia rivelato decisamente più basso di quello della SARS, malattia respiratoria causata anch'essa da un coronavirus di cui vi era stata un'epidemia nel 2003,[14] la trasmissione del virus SARS-CoV-2, alla base della COVID-19, è risultata essere molto più ampia di quella del precedente virus del 2002-2004 e ha portato a un numero totale di morti molto più elevato.[15]
Alla fine di gennaio 2020, in seguito agli sviluppi della pandemia nella Cina continentale, negli aeroporti di Roma Fiumicino e Milano Malpensa sono state istituite misure di screening avanzate, tra cui misurazioni termiche e presenza attiva di personale medico.[16]
Il 30 gennaio sono stati confermati i primi due casi di COVID-19 in Italia: a Roma, una coppia di turisti cinesi di 66 e 67 anni originari della provincia di Hubei e sbarcati la notte tra il 22 e 23 gennaio all'aeroporto di Milano-Malpensa e che avevano visitato la capitale su un autobus turistico,[5] sono risultati positivi per il virus SARS-CoV-2 e sono stati ricoverati presso l'Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani.[17] Il governo italiano, primo in Europa a prendere tale decisione, ha quindi sospeso tutti i voli da e per la Cina e ha dichiarato lo stato di emergenza.[18]
Il 1º febbraio, a poco meno di 48 ore dal ricovero dei due turisti cinesi presso l'Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma, i virologi sono riusciti a isolare la sequenza genomica del virus.[19]
Il 2 febbraio vengono rimpatriati dalla Cina con un volo speciale dell'Aeronautica militare italiana 56 cittadini italiani residenti a Wuhan, che vengono collocati in quarantena presso la cittadella militare della Cecchignola.[20] Il 5 febbraio venne confermata la positività di uno degli italiani rimpatriati, dichiarato poi guarito il 21 febbraio.[21][22]
Il 17 febbraio 2020 un uomo di 38 anni residente a Castiglione d'Adda, in provincia di Lodi, che non si era mai recato in Cina[24], si presenta all'ospedale civico di Codogno accusando sintomi influenzali e gli viene diagnosticata una leggera polmonite.[25] Ritornato per la seconda volta al pronto soccorso, al peggioramento delle sue condizioni, viene sottoposto al tampone diagnostico non ancora previsto dai protocolli sanitari.[26] Il paziente, e in seguito anche la moglie incinta e un amico, sono risultati positivi. Altri tre casi sono stati confermati lo stesso giorno dopo che i pazienti hanno riportato sintomi di polmonite[27] e il 20 febbraio sono stati confermati altri sedici casi (quattordici in Lombardia, due in Veneto)[28], fra cui il primo decesso.[29] Dopo questi primi casi, sono state eseguite verifiche e controlli approfonditi su tutte le persone che erano state eventualmente in contatto o nelle vicinanze dei soggetti infetti.[30] Dei 76 casi inizialmente scoperti, 54 sono riscontrati in Lombardia[31][32], 17 in Veneto, 2 in Emilia-Romagna, 2 in Lazio e 1 in Piemonte.[31] Il numero sale a 152 casi il 22 febbraio.[33]
Il 27 febbraio il presidente della Regione VenetoLuca Zaia, dopo i primi due casi, ordina a tutti i residenti del comune di Vo' di essere sottoposti a test. Su 6 800 tamponi, solo l'1,7% sono stati confermati positivi. Questo studio epidemiologico viene usato dall'Università di Padova per studiare la pandemia.[41]
Il 2 marzo 2020 si registra il primo contagiato in Valle d'Aosta e tutte le regioni italiane vedono confermato almeno un caso di infezione,[42] mentre il 18 marzo, con il caso di un uomo di 83 anni ricoverato presso l'Istituto Neurologico Neuromed di Pozzilli, in provincia di Isernia, viene riscontrato almeno un caso positivo al coronavirus in ogni provincia italiana.[43]
Al 3 marzo i casi confermati in Italia sono saliti a 3 089, i decessi a 107 e i pazienti guariti a 276.
Parametri applicati
Inizialmente, per i pazienti risultati positivi alla COVID-19, il periodo di isolamento doveva essere rispettato fino all'esito negativo di un doppio tampone, eseguito almeno 14 giorni dopo la diagnosi di positività.
Il 12 ottobre 2020 una nuova Circolare del ministero della Salute aggiorna le indicazioni sulla durata e il termine dell'isolamento e della quarantena:
le persone asintomatiche positive possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa della positività, al termine del quale risulti eseguito un test molecolare con risultato negativo (10 giorni + test);
le persone sintomatiche positive possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi accompagnato da un test molecolare con riscontro negativo eseguito dopo almeno 3 giorni senza sintomi (10 giorni, di cui almeno 3 giorni senza sintomi + test);
le persone che, pur non presentando più sintomi, continuano a risultare positive al test molecolare, in caso di assenza di sintomatologia da almeno una settimana, potranno interrompere l’isolamento dopo 21 giorni dalla scomparsa dei sintomi (ma nei pazienti immunodepressi il periodo di isolamento può essere prolungato);
i contatti stretti di casi con infezione da SARS-CoV-2 confermati e identificati dalle autorità sanitarie, devono osservare:
un periodo di quarantena di 14 giorni dall'ultima esposizione al caso; oppure
un periodo di quarantena di 10 giorni dall'ultima esposizione con un test antigenico o molecolare negativo effettuato il decimo giorno.[44]
Distribuzione dei casi in Italia, a San Marino e nella Città del Vaticano. (aggiornamento Italia 7 novembre 2020) (aggiornamento San Marino 4 novembre 2020) (aggiornamento Città del Vaticano 17 ottobre 2020).
Aggiornamento Italia: ore 18:00 del 17 maggio 2021.[3][46][47] Aggiornamento San Marino: 14 marzo 2021.[48] Aggiornamento Città del Vaticano: 17 ottobre 2020.[49]
Gestione della pandemia
Avvisi sui negozi di Bologna che dichiarano la loro chiusura temporanea, o che invitano a rispettare la distanza interpersonale minima di un metro
Il Ministero della salute ha attivato dall'8 gennaio 2020 controlli sui voli diretti provenienti inizialmente da Wuhan, in seguito estesi a tutti voli provenienti dalla Cina.[50] Il 31 gennaio, con delibera del Consiglio dei ministri[51], è dichiarato, per sei mesi, lo stato di emergenza sul territorio nazionale relativo al rischio sanitario. Lo stato di emergenza viene poi prorogato fino al 31 gennaio 2021 con il decreto-legge n. 125 del 7 ottobre 2020, fino al 30 aprile 2021 con il decreto-legge n. 2 del 14 gennaio 2021, e fino al 31 luglio 2021 con il decreto-legge n. 52 del 22 aprile 2021.[52][53][54]
Prima ondata
Dal 23 febbraio all'8 marzo 2020, dopo la scoperta di alcuni focolai, vengono posti in quarantena dieci comuni in provincia di Lodi e uno in provincia di Padova[55] e, in alcune regioni, chiuse momentaneamente scuole e Università.[56] Tra l'8 e il 9 marzo vengono poi messe in quarantena 26 province del Nord Italia, fra cui tutte quelle lombarde.[57]
La SS36 all'altezza di Monza insolitamente deserta durante il primo confinamento
Dal 5 marzo viene sospeso in tutto il territorio nazionale lo svolgimento della didattica in presenza per le scuole di ogni grado e le Università[58]. Con un nuovo DPCM il 9 marzo vengono quindi estesi a tutta Italia il divieto di spostamento per motivi non necessari, la sospensione delle attività sportive, di manifestazioni ed eventi, la chiusura di musei, luoghi di cultura e centri sportivi.[59] Ulteriori misure restrittive entrano in vigore con il "Decreto #IoRestoaCasa", pubblicato l'11 marzo, che prevede la sospensione delle comuni attività commerciali al dettaglio, dei servizi di ristorazione, delle celebrazioni religiose, e vieta gli assembramenti di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico.[60] Il 22 marzo un nuovo DPCM vieta a tutte le persone fisiche di spostarsi in qualsiasi comune diverso da quello in cui si trovano, e viene pubblicata una lista di altre attività non ritenute necessarie, che devono essere sospese.[61] Tutte queste misure vengono più volte prorogate, fino al 3 maggio 2020.[62][63]
Persone che passeggiano a Pavia indossando la mascherina chirurgica
Un nuovo DPCM del 26 aprile 2020, applicabile dal 4 maggio 2020, in seguito alla discesa della curva dei contagi, allenta le misure di contenimento, consentendo gli spostamenti per le visite ai congiunti (all'interno del territorio regionale), l'apertura dei parchi pubblici e la ripresa di diverse attività produttive.[64] Il 18 maggio in tutta Italia riaprono gli esercizi commerciali al dettaglio, musei, attività quali bar, ristoranti, parrucchieri e centri estetici, e vengono consentite le celebrazioni religiose.[65] Il 25 maggio riaprono i centri sportivi e dal 3 giugno è permessa la libera circolazione tra regioni.[66][67]
L'11 giugno 2020 un altro DPCM, applicabile dal 15 giugno, allenta ulteriormente le misure di contenimento, con la riapertura di sale giochi e scommesse, di teatri e cinema, centri culturali e sociali.[68] Intanto, con provvedimenti locali, diverse Regioni cominciano a riaprire anche discoteche e sale da ballo a partire dal 12 giugno.[69] A causa dell'aumento dei contagi, le discoteche vengono poi chiuse con un'ordinanza del Ministero della Salute a partire dal 17 agosto.[70] Il 15 giugno viene anche lanciata, in tutto il territorio nazionale, l'app Immuni, capace di segnalare se si è stati a contatto con una persona positiva al SARS-CoV-2.[71]
Con un decreto-legge, dall'8 ottobre 2020 diventa obbligatorio l'uso della mascherina sia nei luoghi all'aperto sia al chiuso.[72] Intanto, con un nuovo aumento esponenziale della curva dei contagi, un DPCM in vigore dal 13 ottobre limita le possibilità di assembramento con regole precise per attività quali ristoranti, cinema, teatri, competizioni sportive, feste, cerimonie religiose e civili.[73] Tra il 22 e il 26 ottobre Lombardia, Campania, Lazio, Sicilia, Calabria e Piemonte impongono un coprifuoco, generalmente tra le 23:00 e le 5:00, per cui è vietato ogni spostamento.[74][75][76]
Il 26 ottobre 2020 vengono nuovamente chiusi centri sportivi, cinema, teatri, musei, sale giochi e sale scommesse, e la frequentazione di bar e ristoranti è consentita fino alle 18.00.[77]
Colori delle province italiane (6 marzo 2021)
Con il DPCM del 3 novembre 2020[78], rettificato con i DPCM del 3 dicembre 2020[79] e del 14 gennaio 2021[80], le Regioni italiane vengono raggruppate in tre tipi di scenari epidemiologici diversi. Viene istituito in tutta la nazione un coprifuoco dalle 22.00 alle 5.00, si ordina la chiusura dei centri commerciali nel fine settimana e il ricorso alla didattica a distanza per le scuole superiori. Per le regioni in "zona arancione" vengono tuttavia estesi il divieto di spostamento al di fuori del Comune di residenza e la chiusura dei servizi di ristorazione, mentre per le regioni in "zona rossa" vale il divieto di spostamento anche all'interno del proprio Comune, la chiusura di negozi e mercati e il ricorso alla didattica a distanza a partire dalla seconda media.[81]
Con un decreto-legge del 2 dicembre si impongono inoltre restrizioni agli spostamenti fra Regioni nel periodo delle festività natalizie, in particolare a partire dal 21 dicembre 2020 e fino al 6 gennaio 2021;[82] a queste restrizioni si aggiungono quelle del decreto-legge del 18 dicembre, che fra il 24 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2021 prevede il passaggio dell'intero territorio nazionale in zona rossa nei giorni festivi e prefestivi, e in zona arancione nelle giornate feriali.[83] Le stesse misure vengono prorogate con il decreto-legge del 5 gennaio 2021, che stavolta prevede una zona gialla nazionale nei giorni feriali e una zona arancione nei giorni prefestivi e festivi, fino al 15 gennaio.[84] A partire dall'11 gennaio riprende la didattica in presenza nelle scuole superiori al 50-75% (tranne nelle zone rosse).[80][84] Il divieto di spostamento fra Regioni viene prorogato con ulteriori decreti-legge fino al 25 aprile 2021. Il decreto n. 2 del 14 gennaio 2021 istituisce una "zona bianca" per le aree a basso rischio di contagio.[53][85] Con il DPCM del 14 gennaio 2021 si dispone la riapertura dei musei nei giorni feriali in zona bianca e gialla e il divieto di asporto per i bar dopo le ore 18.00[80], mentre con il DPCM del 2 marzo 2021 si dispone la chiusura di scuole, parrucchieri ed estetisti nelle zone rosse, e in zona bianca e gialla la riapertura dei musei anche nel fine settimana, e di cinema e teatri a partire dal 27 marzo 2021.[86]
Terza ondata
In seguito alla risalita della curva dei contagi, con il decreto-legge n. 30 viene abrogata la zona gialla a partire dal 15 marzo 2021, e viene istituita una zona rossa nazionale durante le festività pasquali (dal 3 al 5 aprile).[87]
Con il decreto-legge n. 52 del 22 aprile 2021 vengono ripristinate le zone gialle e viene prorogato lo stato di emergenza fino al 31 luglio 2021. Viene inoltre stilato un calendario di graduali riaperture per le zone gialle e viene istituita la certificazione verde COVID-19 per le persone vaccinate anti-SARS-CoV-2, guarite da COVID-19 o che hanno effettuato un test antigenico rapido o molecolare con esito negativo al virus SARS-CoV-2.[54] Il decreto-legge n. 65 del 18 maggio 2021 aggiorna il calendario delle aperture e istituisce una certificazione verde anche per coloro che hanno ricevuto una sola dose di vaccino, prevedendo inoltre un graduale restringimento del coprifuoco fino alla sua abolizione il 21 giugno 2021.[88]
Un medico anestesista dell'ospedale San Salvatore di Pesaro durante la pandemia
La pressione sul servizio sanitario nazionale è stata intensa.[89] Il Gruppo italiano per la Valutazione degli interventi in Terapia Intensiva dell'Istituto Mario Negri ha individuato fra gli aspetti che hanno interessato maggiormente il sistema sanitario delle zone colpite la necessità di riorganizzare e adattare i reparti, di fissare dei criteri per l'intubazione e lo svezzamento dei malati, di gestire la comunicazione con i parenti dei degenti e infine di affrontare lo stress e il burn-out del personale.[90]
A partire dai primi giorni di marzo è apparsa come criticità nello specifico la carenza di posti in terapia intensiva tali da poter curare tutte le persone che ne avessero bisogno, come ad esempio avvenuto all'interno dell'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Conseguentemente si è dovuta applicare una gestione dell'emergenza tipica degli scenari di crisi, in cui si dà priorità ai ricoveri a chi, secondo il triage, si ritiene che abbia più possibilità di guarire.[91]
Per sopperire alla mancanza di posti letto specifici per il trattamento di pazienti Covid-19 alcune regioni hanno intrapreso lavori di adeguamento delle proprie strutture ospedaliere. Un esempio è la regione Lombardia che presso gli Spedali Civili di Brescia ha riconvertito un'intera ala del grande ospedale, conosciuta come Scala 4, in reparto Covid che può ospitare fino a 170 pazienti assistiti con tecnologia molto avanzata ed è destinata a diventare un hub regionale per la cura della malattia.
Donazione del sangue
Il 25 febbraio il Centro Nazionale Sangue dichiara la sospensione delle donazioni di sangue ed emocomponenti di 28 giorni per coloro che abbiano soggiornato nella Repubblica Popolare Cinese o che siano transitati nei comuni italiani interessati dalle misure del decreto del 23 febbraio, nonché per chi abbia avuto contatti con soggetti con infezione documentata da SARS-CoV2.[92] La misura è stata introdotta in via precauzionale perché non ci sono evidenze di trasmissione trasfusionale del SARS-CoV2, che quindi ha, da questo punto di vista, un comportamento simile ad altri coronavirus appartenenti alla stessa famiglia come SARS e MERS.[93]
Questo, unito alla paura delle gente di recarsi nelle strutture ospedaliere, ha comportato un calo delle donazioni (di almeno il 10% della prima settimana di marzo[93]), ma sì è ugualmente richiesto, ai donatori che ne fossero in condizione, di non fermare le donazioni, in quanto la necessità rimane costante per i pazienti cronici e le operazioni di emergenza.[94][95][96]
Con il decreto dell'8 marzo è stata annullata la sospensione dalle donazioni negli 11 comuni interessati in precedenza.[97]
Dopo la flessione, le donazioni sono tornate a crescere.[93]
La pandemia ha provocato ingenti danni economici all'economia italiana. I settori del turismo, dell'alloggio e della ristorazione sono stati i più colpiti, a causa delle limitazioni dei paesi stranieri ai viaggi in Italia e dal blocco nazionale imposto dal governo l'8 marzo.[98][99] Ad aprile, il ministro delle finanze Roberto Gualtieri aveva previsto un calo del PIL del 6% per il 2020.[100]
Il 12 marzo 2020, giornata denominata Giovedì nero, l'indice FTSE MIB ha perso quasi il 17% del suo valore in un giorno, risulta essere la peggiore seduta di sempre della borsa italiana.[101]
Molteplici fabbriche, come Fiat Chrysler, hanno interrotto la produzione in alcuni dei loro stabilimenti.[102] Il 21 marzo, il governo ha predisposto la chiusura di tutte le imprese, industrie e attività economiche non essenziali.[103]
The Economist prevede un calo del 7% del PIL per l'Italia nel 2020.[104] L'economista Alberto Bisin ha previsto che il rapporto debito/PIL dell'Italia sarebbe passato dal 130% al 180% entro la fine dell'anno, a causa dei prestiti e delle perdite.[105] Molti economisti credono che l'Italia farà fatica a ripagare il proprio debito e a riprendersi economicamente.[105][106][107]
A settembre la Confesercenti stimava il fallimento di circa 90.000 imprese.[108][109] Ad ottobre, l'Abi registrava un aumento record dei depositi a 125 miliardi di euro (anno su anno) pari all'8% e a un valore assoluto di 1.685 mld[110], considerevolmente elevato rispetto ai 612 miliardi raccolti dalla crisi del 2008 al 2020.[111]
Aumento dei prezzi e ricerca dei beni di prima necessità
Gli scaffali vuoti di un supermercato Esselunga a Bergamo dopo l'annuncio delle prime misure di contenimento dell'epidemia
Nel corso del fine settimana del 22-23 febbraio, e in misura minore nei giorni successivi, si è scatenata una corsa all'acquisto di generi alimentari nei supermercati, durante la quale non sono mancati episodi di litigio per entrare in possesso di ciò di cui si necessitava.[112]
In concomitanza con tali avvenimenti, si sono registrati forti aumenti di domande per le mascherine e i disinfettanti per le mani. La mancanza di offerta da parte del mercato ha prodotto un'impennata dei prezzi, tanto da richiedere l'intervento dell'antitrust e della Guardia di Finanza per evitare fenomeni di speculazione sui tali prodotti.[113][114][115]
La necessità di mascherine non ha colpito solamente i singoli cittadini, ma anche le regioni. In particolare la regione Lombardia ha ordinato da un fornitore turco 4 milioni di mascherine da consegnare prevalentemente ai medici e agli infermieri che se ne trovassero sprovvisti[116]; dopo qualche giorno, però, l'ordine veniva annullato in quanto, secondo la versione riportata dal settimanale L'Espresso e ripresa da altre testate, il fornitore sarebbe risultato non in grado di "adempiere agli obblighi assunti"[117]. I tentativi di approvvigionamento all'estero, in sede comunitaria, hanno incontrato dapprima una mancata risposta[118] e poco dopo l'ostacolo di alcuni Paesi, fra i quali si sono distinti la Germania e la Francia, che hanno imposto ai rispettivi produttori un divieto di esportazione anche all'interno dell'area Schengen[119]. Al fabbisogno di mascherine si è affiancato quello di altri beni e servizi, fra cui kit di rianimazione e postazioni di terapia intensiva[120].
Il 9 aprile, dopo due riunioni dell'Eurogruppo, i ministri delle finanze dei paesi della zona euro hanno trovato un accordo su un aiuto di 500 miliardi di euro, inclusa la possibilità di utilizzare il MES, ma senza strumenti di debito comune.[124][125]
Contratti
L'impossibilità o l'eccessiva onerosità di adempiere alle obbligazioni contrattuali per sopravvenute cause di forza maggiore quale è la pandemia da COVID-19, potrebbe costituire giusta causa ai fini della risoluzione nei casi previsti dal codice civile italiano, anche in assenza di una clausola risolutiva espressa contrattuale.[126]
Le norme di legge regolano quanto non pattuito contrattualmente, o pattuito in violazione di legge non derogabile.
Inquinamento
Durante il lockdown nazionale, le emissioni di biossido di azoto (NO2) sono diminuite drasticamente all'incirca del 50% nel nord Italia, molto probabilmente a causa del minor numero di motori diesel in funzione.[127]
Iniziative di supporto
Una bandiera italiana con lo slogan "Andrà tutto bene" appesa fuori da una finestra a Bologna nel marzo 2020
In seguito alla quarantena del Paese determinata dal DPCM dell'8 marzo 2020, da parte dei cittadini sono state intraprese spontaneamente delle iniziative simboliche di incoraggiamento e di supporto reciproco. In particolare, sono stati appesi striscioni con lo slogan "Andrà tutto bene" o il tricolore italiano nelle facciate di diverse abitazioni. Sono stati inoltre organizzati flash mob musicali molto partecipati, per cui si cantava o suonava dai propri balconi l'inno di Mameli e canzoni popolari italiane, oltre a lanciare un applauso di gratitudine per il personale al lavoro contro il virus.[128][129][130] Il 20 marzo 2020, per la prima volta nella storia d'Italia dalla Seconda guerra mondiale, tutte le radio italiane hanno trasmesso in sincronia alle ore 11:00 quattro brani molto legati all'Italia nell'immaginario collettivo mondiale: Il Canto degli Italiani, Azzurro, La canzone del sole e Nel blu dipinto di blu.[131][132]
Anche in Italia sui monumenti è stato proiettato il tricolore o si è appesa la bandiera italiana, come sul palazzo Chigi e sul palazzo Senatorio in Campidoglio a Roma.[134] Il 31 marzo 2020 alle ore 12:00 in tutta Italia è stato inoltre osservato un minuto di silenzio con bandiere a mezz'asta nei comuni, in ricordo dei deceduti per COVID-19.[135]
A partire dalla prima settimana di marzo sono iniziate a nascere diverse campagne di raccolta fondi, da devolvere ai vari ospedali, al fine di favorirne l'acquisto di macchinari per la terapia intensiva e materiale per gli operatori sanitari (mascherine, occhiali protettivi guanti e tute monouso). Le iniziative hanno avuto un'ampia visibilità mediatica anche grazie a svariati influencer che le hanno sostenute. Tra queste, una di quelle che ha avuto più risalto mediatico è stata quella compiuta dalla influencerChiara Ferragni e da suo marito, il rapper Fedez, che ha visto la donazione da parte di oltre 192 000 persone per un totale di circa 3,8 milioni di euro.[136] Nei giorni a seguire diverse donazioni sono arrivate da diversi imprenditori, tra cui Silvio Berlusconi e Giuseppe Caprotti (del gruppo Esselunga) che hanno donato 10 milioni di euro a testa.[137][138] Altre donazioni sono arrivate anche dal mondo della moda, da parte di Giorgio Armani e di Donatella Versace.[139][140] In provincia di Brescia, una delle più colpite dalla pandemia, la Fondazione Comunità Bresciana, grazie al contributo del Giornale di Brescia lancia la raccolta fondi #aiutiAMObrescia che riesce a raccogliere da inizio pandemia al 30 novembre 2020 la cifra record di 18 milioni e 700 mila euro di cui circa 16,8 milioni in denaro e 1,9 milioni in beni in natura e per specifiche destinazioni, frutto per lo più di donazioni di privati e aziende, alla stessa data risultano della parte in denaro già usati 16,1 milioni di euro per l'acquisto di attrezzature mediche e dispositivi di protezione individuali da distribuire nella provincia di Brescia.[141]
Sociale
Chiusura delle scuole
Secondo espresse ordinanze dei governatori regionali, tutte le scuole e università di Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna sono state chiuse dal 23 febbraio (Marche e Provincia Autonoma di Trento dal 24 Febbraio) al 1 marzo (dal 1 marzo scuole chiuse anche in Liguria). Alcune regioni con un maggior numero di casi, come Lombardia, Emilia Romagna e Veneto hanno prorogato la sospensione delle attività didattiche anche per la settimana che apriva il mese di marzo. Alcune altre regioni, i cui casi erano decisamente minori, favorirono invece il rientro a scuola degli studenti.
Il 4 marzo 2020 il governo italiano decide la drastica misura di chiudere tutte le scuole di ogni ordine e grado sul territorio nazionale fino al 15 marzo.[142][143][144][145]
Con il DPCM dell’8 marzo la Lombardia e altre 14 province del nord Italia (Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia[146]) diventano “zona arancione” e in questi territori vengono sospese le attività didattiche fino al 3 aprile. Rimane il termine del 15 marzo per le scuole e le università di tutte le altre province d’Italia.
Il DPCM del 9 marzo trasforma l'Italia in un'unica "zona protetta" ed estende a tutto il territorio nazionale la sospensione delle attività didattiche fino al 3 aprile.[147]
Con il DPCM del 10 aprile la sospensione delle attività didattiche viene prolungata sino al 3 maggio. Tuttavia, già l'8 aprile, il ministro della Salute Roberto Speranza ha giudicato troppo pericoloso l'assembramento di alunni, steccando la proposta della ministra Lucia Azzolina che riguardava cosa sarebbe accaduto a metà maggio per una eventuale riapertura delle scuole il 18 maggio, costringendo la ministra quindi a dichiarare finito l'anno scolastico rinviando la riapertura delle scuole a settembre.[148]
Scuole, università e musei sono stati chiusi in tutta Italia; festività, concerti, eventi sportivi, messe cattoliche e altri tipi di riunioni religiose sono stati interrotti ed annullati a partire dal 4 marzo.[149]
Le preoccupazioni per la settimana della moda di Milano hanno portato diverse case di moda a dichiarare che terranno solo spettacoli in onda, a porte chiuse, senza spettatori.[152][153][154]
Il 5 marzo 2020, a causa del coronavirus, viene il disposto il rinvio sine die del referendum costituzionale inizialmente previsto per il 29 marzo.[155] Il referendum verrà poi spostato alla data del 20 e del 21 settembre 2020.[156]
Sport
Il 22 febbraio 2020 il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha sospeso tutti gli eventi sportivi nelle regioni Lombardia, Veneto e Piemonte che includevano anche tre partite di calcio di serie A, che si sarebbero dovute giocare il giorno successivo.[157][158][159] La settimana successiva, sei partite di Serie A che si sarebbero dovute svolgere a porte chiuse sono state sospese,[160][161][162] così come due partite di Coppa Italia.[163][164]
L'11 marzo 2020, il campionato è stato ufficialmente sospeso a causa del lockdown nazionale,[165] l'ultima volta che venne annullato fu a causa della Grande Guerra, nell'edizione 1914-1915.[166] Il campionato è poi ripreso il 20 giugno 2020 e si è concluso il 2 agosto.[167]
Il 13 ottobre 2020, è stato annunciato che l'attaccante della Juventus Cristiano Ronaldo era risultato positivo alla COVID-19.[170] Molti calciatori della Serie A sono risultati positivi alla COVID-19 e alcune partite sono state posticipate.[171][172][173] Anche al Giro d'Italia 2020 alcuni ciclisti si sono ritirati dalla gara dopo essere risultati positivi alla COVID-19.[174] Il 15 ottobre 2020, il pilota motociclistico Valentino Rossi ha confermato di essere positivo al COVID-19.[175] Lo stesso giorno, la nuotatrice Federica Pellegrini ha confermato di essere positiva alla COVID-19.[176]
In Italia, specialmente durante la prima ondata, tutti gli incontri religiosi e di culto sono stati sospesi; di conseguenza molte chiese hanno iniziato a trasmettere la Messa in radio, in televisione e in live-streaming.[178]
I funerali durante la prima ondata non si sono potuti tenere a causa del lockdown nazionale.[179]