Ornella Muti

Ornella Muti nel 2016

Ornella Muti, pseudonimo di Francesca Romana Rivelli (Roma, 9 marzo 1955), è un'attrice italiana.

Tra le più note attrici italiane[1][2][3], ha vinto numerosi premi: una Targa d'oro ai David di Donatello (1976)[4], due Grolle d'oro, migliore attrice (1979)[5], alla carriera (1998)[6], tre Globi d'oro, migliore attrice (1982, 1988)[7], alla carriera (2007)[8], tre Ciak d'oro, migliore attrice protagonista (1988, 1989)[9], Ciak d'oro speciale (2018)[10], un Premio Pasinetti per l'attrice al Festival del Cinema di Venezia (1988)[11] e due Nastri d'argento come migliore attrice protagonista (1988, 1989)[12][13], su cinque candidature, di cui due come migliore attrice non protagonista. Ha ricevuto inoltre tre candidature come migliore attrice protagonista ai David di Donatello (1982, 1988, 1989)[14] e una come migliore attrice agli European Film Awards (1988)[15].

Nella sua carriera ha interpretato vari generi[16], lavorando al fianco di registi come Damiano Damiani, Mario Monicelli, Dino Risi, Marco Ferreri, Carlo Verdone, Ettore Scola, John Landis, Francesca Archibugi, Woody Allen, Paolo Virzì, Umberto Lenzi e Francesco Nuti.

Biografia

Di padre napoletano, giornalista, e di madre estone, Ilse Renate Krause, scultrice[17] a sua volta estone[18] da parte di padre e russa (di San Pietroburgo) da parte di madre[19]. Ha una sorella maggiore, Claudia Rivelli, anch'essa attrice, che per diverse stagioni, negli anni settanta, ha interpretato fotoromanzi[20].

Gli esordi

Il suo esordio nel cinema avvenne all'età di 14 anni, nel 1969, quando fu scelta da Damiano Damiani come protagonista del suo film La moglie più bella, ispirato alla vicenda di Franca Viola, di Alcamo in Sicilia, la quale nel 1965, appena diciassettenne, fu la prima donna italiana a rifiutare il matrimonio riparatore. Dal momento che già esisteva un'attrice con il suo stesso cognome, Luisa Rivelli, Damiani le impose di usare quello che sarebbe diventato il suo nome d'arte per tutta la carriera: esso deriva dalle opere letterarie di Gabriele D'Annunzio, in quanto Ornella è un personaggio de La figlia di Iorio, mentre il cognome deriva da Elena Muti, protagonista de Il Piacere[21].

L'esordio le procurò parti in numerosi film sia in Italia sia all'estero (ad esempio Il sole nella pelle del 1971 e Un posto ideale per uccidere di Umberto Lenzi, mentre in Spagna girò Un solo grande amore, Esperienze prematrimoniali, La segretaria, L'amante adolescente) e in fotoromanzi, nei quali è accreditata come Francesca Rivelli, insieme con la sorella.

Ornella Muti nel 1975

Il successo negli anni '70 e '80

L'incontro professionalmente più importante avvenne nel 1974, anno in cui girò Romanzo popolare di Mario Monicelli, nel ruolo della bella e giovane Vincenzina (durante le riprese era incinta), con Ugo Tognazzi nei panni dell'operaio milanese Basletti. Il film ebbe un notevole successo e le diede notorietà.

Negli anni '70 prese parte ai film: Come una rosa al naso di Franco Rossi, a fianco di Vittorio Gassman; La stanza del vescovo e Primo amore, entrambi di Dino Risi, nuovamente al fianco di Ugo Tognazzi; I nuovi mostri di Monicelli-Risi-Scola, candidato al Premio Oscar come Miglior film straniero nel 1979[22]; L'ultima donna di Marco Ferreri, nel 1976, con Gérard Depardieu[23].

Con Ferreri girò nel 1981 Storie di ordinaria follia, tratto da una sceneggiatura scritta dallo stesso regista e da Sergio Amidei a partire dall'omonimo romanzo di Charles Bukowski. Il film, ambientato a Los Angeles e girato negli stessi luoghi nel 1980, uscì nelle sale l'anno successivo e fu invitato al Festival di Venezia. Il personaggio della Muti è Cass, una giovane prostituta autolesionista e bellissima, vittima di una bellezza che la soverchia e non le consente di essere amata per quello che sente di essere[24]. Partecipò al kolossal statunitense Flash Gordon nella versione di Mike Hodges, nella parte della perfida Principessa Aura, e al thriller Per amore e per denaro di James Toback. Girò diversi film di produzione statunitense, rifiutando il ruolo di protagonista (poi affidato a Carole Bouquet) in Agente 007 - Solo per i tuoi occhi perché il suo costumista, Wayne Finkelman, non era stato ingaggiato dalla produzione[25]. Nello stesso periodo, con Adriano Celentano girò Il bisbetico domato e Innamorato pazzo di Castellano e Pipolo; con Renato Pozzetto, Nessuno è perfetto e Un povero ricco, e con Ben Gazzara La ragazza di Trieste, nel ruolo della psicotica Nicole, tutti per la regia di Pasquale Festa Campanile. Nel 1983 è al fianco di Paolo Villaggio nel film Bonnie e Clyde all'italiana, diretto da Steno[26]. Al 1984 appartengono Il futuro è donna, di nuovo per la regia di Ferreri, invitato al Festival di Venezia, e soprattutto Un amore di Swann di Volker Schlöndorff, in cui, insieme con Jeremy Irons, Fanny Ardant e Alain Delon, interpretò l'enigmatica Odette, l'amore impossibile di Proust. Famose le sue copertine in tutto il mondo, come quella per Time. Intraprese anche la carriera televisiva: nel 1984 partecipò a Risatissima, insieme con Johnny Dorelli. Al cinema più impegnato appartengono Cronaca di una morte annunciata di Francesco Rosi, Codice privato di Citto Maselli (per il quale ottenne la nomination come migliore attrice agli Oscar Europei), 'o Re di Luigi Magni e Il viaggio di Capitan Fracassa di Ettore Scola, tutti realizzati nella seconda metà degli anni ottanta.

Anni '90

Nel 1992 prese parte a Non chiamarmi Omar, una commedia diretta da Sergio Staino e basata sul racconto Nudi e crudi di un altro vignettista, Francesco Tullio Altan, senza grande successo. Sono produzioni statunitensi Oscar - Un fidanzato per due figlie con Sylvester Stallone e Sette criminali e un bassotto, entrambi del 1991. Molto conosciuta in Francia, apparve spesso alla televisione transalpina sia come attrice di fiction sia come modella per pubblicità. Nel 1994 fu eletta Donna più bella del mondo dalla rivista statunitense Class[27]. L'anno dopo uscì in Italia, Spagna e Sud America L'amante bilingue, diretto dal prestigioso regista Vicente Aranda. Dopo un periodo di lontananza dal grande schermo tornò nel 1999 con Panni sporchi, di Mario Monicelli.

Ornella Muti al Festival di Cannes 2000

Anni 2000 e 2010

Lavorò poi solo con registe: Francesca Archibugi, Asia Argento e Eleonora Giorgi, che la scelse per il suo esordio registico Uomini & donne, amori & bugie. Nel 2006 recitò nella fiction prodotta dalla RAI Domani è un altro giorno e nel 2007 tornò a lavorare con Citto Maselli in Civico zero[28].

Nel 2012 Ornella Muti prese parte al film di Woody Allen, girato in Italia, To Rome with Love[29], dove ebbe l'onore di lavorare assieme a grandi attori, tra cui Roberto Benigni, Alec Baldwin, Penélope Cruz e lo stesso Allen. L'anno successivo, insieme alla figlia Naike Rivelli, fu protagonista del videoclip e del brano prodotto da Alexandra Damiani Queen Of The Dancefloor. Del 2017 fu la partecipazione alla serie televisiva italiana Sirene, prodotta dalla Rai[30], che le fece ottenere una nuova notorietà tra la popolazione più giovane. Nel 2018 è stata co-protagonista della webserie Amami!.

Anni 2020

Nel 2022 conduce, al fianco di Amadeus, la prima serata della settantaduesima edizione del Festival di Sanremo[31].

Procedimenti giudiziari

Il 6 luglio 2017 è stata condannata a sei mesi di reclusione e 500 euro di multa per tentata truffa e falso dalla Corte di Appello di Trieste.[32] La Muti nel 2010 avrebbe dovuto recitare come protagonista al Teatro Verdi di Pordenone in L'ebreo di Gianni Clementi, con un cachet di 24.000 euro, ma si dichiarò ammalata e presentò un certificato medico per laringo-tracheite acuta con febbre, tosse e raucedine, con la prescrizione di non usare la voce per cinque giorni.[33][34] In realtà, il 10 dicembre 2010 partecipò a un gala di beneficenza a San Pietroburgo, invitata da Vladimir Putin in persona, diversi mesi prima.[34][33] La sospensione della pena è stata subordinata al pagamento di 30.000 euro di risarcimento al teatro friulano.[34] La condanna è stata confermata in via definitiva dalla Corte di Cassazione il 13 giugno 2019.[33]

Vita privata

È stata sposata due volte: con l'attore Alessio Orano dal 1975 al 1981 e con Federico Fachinetti dal 1988 al 1996.

Ha tre figli: la maggiore Naike Rivelli, nata nel 1974 e di cui il padre è rimasto sconosciuto[35] (che infatti porta il cognome materno), attrice e cantante, e Carolina e Andrea Fachinetti, avuti dal secondo marito Federico, anche loro attori. Ha tre nipoti, Akash (figlio di Naike), Alessandro e Giulia (nati da Carolina).[36][37][38][39][40]

Ha destato scalpore la notizia di un presunto flirt dell'attrice con Adriano Celentano (sposato con Claudia Mori dal 1964), con la scintilla che sarebbe scoppiata sul set del film Innamorato pazzo, nel 1981[41]; la Muti ha confermato di aver realmente avuto la relazione con Celentano solo nel 2014.

Ornella Muti è di religione buddhista[42].

Onorificenze

Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana
— Roma, 2 giugno 1995[43]

Filmografia

Cinema

Ornella Muti al suo esordio, con Alessio Orano nel film La moglie più bella del 1970
Ornella Muti in uno scatto di scena sul set di Appassionata del 1974
Ornella Muti distesa, insieme con Ugo Tognazzi durante una scena del film La stanza del vescovo del 1977
Ornella Muti in una scena del film Primo amore del 1978
Ornella Muti con Adriano Celentano in una scena del film Innamorato pazzo del 1981
Ornella Muti insieme con Renato Pozzetto in una scena del film Nessuno è perfetto del 1981
Ornella Muti appoggiata alla spalla di Carlo Verdone nella scena conclusiva del film Io e mia sorella del 1987
Ornella Muti in primo piano insieme con Giancarlo Giannini in una scena del film 'o Re del 1989
Ornella Muti in una scena del film Stasera a casa di Alice del 1990

Televisione

Programmi televisivi

Teatro

Discografia

EP

  • รักนี้สีเลือด/Oasis Of Fear (split con Bruno Lauzi)

Singoli

Collaborazioni

Doppiatrici italiane

Riconoscimenti

Note

  1. ^ Federico Rocca, Silvana Mangano, L'epos, 2008, ISBN 978-88-8302-353-8. URL consultato il 5 dicembre 2019.
  2. ^ Filmato audio Ornella Muti, una carriera straordinaria raccontata in 5 suoi film, su La Stampa - Lastampa, 14 giugno 2019. URL consultato il 5 dicembre 2019.
  3. ^ Ornella Muti, su Donna Moderna. URL consultato il 5 dicembre 2019 (archiviato il 5 dicembre 2019).
  4. ^ Accademia del Cinema Italiano - Premi David di Donatello, su www.daviddidonatello.it. URL consultato il 5 dicembre 2019 (archiviato il 26 aprile 2020).
  5. ^ Bianco e nero, Editrice Il castoro, 1979. URL consultato il 5 dicembre 2019.
  6. ^ Redazione, Ornella Muti per la prima volta visita il Venezuela, su La Voce d'Italia, 25 novembre 2004. URL consultato il 5 dicembre 2019 (archiviato il 5 dicembre 2019).
  7. ^ Associazione della Stampa Estera in Italia, su www.stampa-estera.it. URL consultato il 5 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  8. ^ A Bellocchio e Ornella Muti il Globo d Oro alla carriera, su www.film.it. URL consultato il 5 dicembre 2019 (archiviato il 5 dicembre 2019).
  9. ^ Enrico Lancia e Roberto Poppi, 2003.
  10. ^ A Ornella Muti e Salvatore Esposito Ciak D’Oro serial, su Zerkalo Spettacolo, 7 giugno 2018. URL consultato il 6 dicembre 2019 (archiviato il 6 dicembre 2019).
  11. ^ Enrico Lancia, I premi del cinema, Gremese Editore, 1998, ISBN 978-88-7742-221-7. URL consultato il 6 dicembre 2019.
  12. ^ 1988 (Albo d'oro) | Nastri d'Argento, su nastridargento.it. URL consultato il 5 dicembre 2019 (archiviato il 5 dicembre 2019).
  13. ^ 1989 (Albo d'oro) | Nastri d'Argento, su nastridargento.it. URL consultato il 5 dicembre 2019 (archiviato il 5 dicembre 2019).
  14. ^ Accademia del Cinema Italiano - Premi David di Donatello, su www.daviddidonatello.it. URL consultato il 5 dicembre 2019.
  15. ^ EFA Search - European Film Awards, su www.europeanfilmawards.eu. URL consultato il 5 dicembre 2019 (archiviato il 5 dicembre 2019).
  16. ^ Ornella Muti: la sua carriera in 5 film, su TV Sorrisi e Canzoni, 6 marzo 2015. URL consultato il 5 dicembre 2019 (archiviato il 6 dicembre 2019).
  17. ^ ambasciata tedesca Archiviato il 25 aprile 2012 in Internet Archive., Comunicato stampa, 18 novembre 2010.
  18. ^ Auguri Ornella Muti, 60 anni di un'icona di bellezza, su ilmessaggero.it. URL consultato l'11 settembre 2016 (archiviato il 20 settembre 2016).
  19. ^ Орнелла Мути - "КП": Я была бы рада получить российское гражданство и поселиться в Питере! kp.ru
  20. ^ ASCESA E CADUTA DEL PRINCIPINO - la Repubblica.it, in Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 12 gennaio 2018 (archiviato il 12 gennaio 2018).
  21. ^ ORNELLA MUTI/ Chi è l'attrice che compie 60 anni ospite a Le Invasioni Barbariche. Il processo e la condanna per truffa, in Il Sussidiario.net. URL consultato il 12 gennaio 2018.
  22. ^ "Piacere, Ettore Scola", il cinema in mostra, in rainews. URL consultato il 12 gennaio 2018 (archiviato il 12 gennaio 2018).
  23. ^ Mo-Net s.r.l. Milano-Firenze, Ornella Muti | MYmovies, su www.mymovies.it. URL consultato il 12 gennaio 2018 (archiviato il 16 dicembre 2017).
  24. ^ C. Bukowski, nella raccolta Niente canzoni d'amore (racconto "Pazzo abbastanza")
  25. ^ Candida Morvillo, Ornella Muti: «Non so se amerò mai più, ma ho imparato a meditare», su corriere.it, Corriere della sera, 8 gennaio 2018. URL consultato l'8 gennaio 2018 (archiviato il 7 gennaio 2018).
  26. ^ Ornella Muti "Sola, abbandonata e con le tasse da pagare", in LaStampa.it. URL consultato il 12 gennaio 2018 (archiviato il 12 gennaio 2018).
  27. ^ Comunicato stampa, 17 gennaio 2016., su pallaroni-pavia.blogautore.repubblica.it. URL consultato il 17 gennaio 2016 (archiviato l'8 gennaio 2018).
  28. ^ Mo-Net s.r.l. Milano-Firenze, Civico 0 (2007), su mymovies.it. URL consultato il 12 gennaio 2018 (archiviato il 13 gennaio 2018).
  29. ^ Roma protagonista dell'ultimo film di Woody Allen - VareseNews, in VareseNews, 19 aprile 2012. URL consultato il 12 gennaio 2018 (archiviato il 13 gennaio 2018).
  30. ^ ZIA INGRID/ Ornella Muti su Rai 1: la figlia Naike Rivelli la sua prima fan (Sirene), in Il Sussidiario.net. URL consultato il 12 gennaio 2018 (archiviato il 12 gennaio 2018).
  31. ^ Sanremo 2022, Ornella Muti, Sabrina Ferilli, Maria Chiara Giannetta, Lorena Cesarini e Drusilla Foer sul palco con Amadeus, su la Repubblica, 11 gennaio 2022. URL consultato l'11 gennaio 2022.
  32. ^ Tentata truffa, condannata Ornella Muti - Ultima Ora, su Agenzia ANSA, 13 giugno 2019. URL consultato il 15 giugno 2019 (archiviato il 15 giugno 2019).
  33. ^ a b c Ornella Muti condannata a 6 mesi di reclusione: saltò uno spettacolo dandosi malata per andare a cena con Putin, su Il Fatto Quotidiano, 14 giugno 2019. URL consultato il 15 giugno 2019 (archiviato il 15 giugno 2019).
  34. ^ a b c Fulvio Fiano, Si diede malata per il gala da Putin, Ornella Muti condannata a 6 mesi, su Corriere della Sera, 13 giugno 2019. URL consultato il 15 giugno 2019 (archiviato il 15 febbraio 2020).
  35. ^ Naike Rivelli da Paola Perego: «Chi è mio padre? Non mi interessa», in Il Messaggero, 3 luglio 2018. URL consultato il 18 settembre 2020.
  36. ^ Ornella Muti: età, altezza, figli, marito e vita privata dell'attrice, su www.gossipetv.com. URL consultato il 12 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2018).
  37. ^ Laura Frigerio, Ornella Muti: i suoi amori, in Donna Moderna. URL consultato il 12 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2018).
  38. ^ Ornella Muti: età, altezza, chi è il compagno Fabrice FOTO, in Ladyblitz, 6 dicembre 2016. URL consultato il 12 gennaio 2018 (archiviato il 13 gennaio 2018).
  39. ^ Naike Rivelli da Paola Perego: «Chi è mio padre? Non mi interessa», in Il Messaggero, 3 luglio 2018. URL consultato il 6 luglio 2018 (archiviato il 6 luglio 2018).
  40. ^ Davide Giancristofaro Alberti, Carolina Fachinetti/ Vedova di Andrea Longhi e figlia di Ornella Muti: “Ha saputo..”, su ilSussidiario.net, 27 febbraio 2020. URL consultato il 27 febbraio 2020 (archiviato il 27 febbraio 2020).
  41. ^ Chiara Dalla Tomasina, Ornella Muti e l'«unica infedeltà» della sua vita: Adriano Celentano, su iO Donna, 16 luglio 2020. URL consultato il 18 settembre 2020.
  42. ^ Cinema: Ornella Muti, il sesso mi mantiene giovane, 5 agosto 2008. URL consultato il 18 giugno 2016 (archiviato il 25 giugno 2016).
  43. ^ Copia archiviata, su quirinale.it. URL consultato il 19 luglio 2010 (archiviato l'11 marzo 2016).
  44. ^ a b Enrico Lancia e Roberto Poppi, 2003Ciak d'oro, p. 27.

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN44485960 · ISNI (EN0000 0003 6851 6284 · SBN IT\ICCU\TO0V\282653 · LCCN (ENno98049765 · GND (DE121644650 · BNF (FRcb138978283 (data) · BNE (ESXX1379232 (data) · NLA (EN35444006 · WorldCat Identities (ENlccn-no98049765

Informazione

L'articolo Ornella Muti in Wikipedia italiana ha preso i seguenti posti nella classifica di popolarità locale:

Il contenuto presentato dell'articolo di Wikipedia è stato estratto 2022-02-13 sulla base di https://it.wikipedia.org/?curid=237497