Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord | |
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(EN) North Atlantic Treaty Organization (FR) Organisation du Traité de l'Atlantique Nord | |
Abbreviazione | NATO / OTAN |
Tipo | Alleanza militare |
Fondazione | 4 aprile 1949 |
Scopo | collaborazione militare |
Sede centrale | ![]() |
Segretario generale | ![]() |
Lingue ufficiali | inglese, francese[1] |
Membri | 30 (2020)
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Bilancio | 900 miliardi di €[2] (2018) |
Motto | Animus in consulendo liber |
Sito web | |
L'Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord (in inglese North Atlantic Treaty Organization, in sigla NATO, in francese: Organisation du Traité de l'Atlantique Nord, in sigla OTAN) è un'organizzazione internazionale per la collaborazione nel settore della difesa.
Il trattato istitutivo della NATO, il Patto Atlantico, fu firmato a Washington il 4 aprile 1949, ossia nell'immediato secondo dopoguerra, ed entrò in vigore il 24 agosto dello stesso anno. Attualmente, fanno parte della NATO 30 Stati del mondo. Ha sede a Bruxelles: il nuovo quartier generale è stato inaugurato nel 2017 mentre il trasloco dalla vecchia sede è stato completato nel 2018.
«Lo scopo della NATO è di tenere dentro gli americani, fuori i russi e sotto i tedeschi» |
(Affermazione attribuita a Lord Ismay, primo Segretario generale della NATO[3]) |
Il Patto Atlantico traeva origine dalla percezione che il mondo occidentale (costituito da Stati Uniti d'America, Canada, Regno Unito, Francia, Norvegia, Germania, Italia e altri Paesi dell'Europa occidentale), dopo la seconda guerra mondiale, stesse cominciando ad accusare tensioni nei confronti dell'altro paese vincitore della guerra, ossia l'Unione Sovietica, con i suoi Stati satellite.
Cominciava, infatti, a svilupparsi nelle opinioni pubbliche occidentali il timore che il regime sovietico potesse "non accontentarsi" della spartizione geografica generata, al termine della Guerra, da varie conferenze di pace e che, radicalizzando i contenuti ideologici della società, volesse intraprendere una mira espansionista per l'affermazione globale dell'ideologia comunista. Ciò generò un movimento di opinione che - anche grazie alle varie attività in tal senso organizzate dagli Stati Uniti d'America - cominciò a svilupparsi in modo generalizzato nei Paesi occidentali e che identificò una nuova assoluta necessità di garantire la sicurezza del mondo occidentale dalla minaccia comunista; la NATO, quindi, rispondeva all'esigenza di allearsi e di mettere a fattor comune i propri dispositivi di difesa, per reagire "come un sol uomo" a un eventuale attacco.
Tale sentimento ebbe una significativa spinta dopo i fatti di Berlino del 1948. La città tedesca, simbolo del nazismo e capitale della Germania hitleriana, dopo Jalta venne a trovarsi nel territorio della Germania Est, ossia sotto influenza sovietica, e venne suddivisa in 4 zone, tre delle quali controllate dai Paesi occidentali e la quarta (la parte orientale della città) dall'Unione Sovietica. Berlino Est divenne Capitale della Germania Est.
Dopo alcuni mesi durante i quali i sovietici avevano cominciato a manifestare disagio e dissenso sulla situazione territoriale e logistica "anomala" di Berlino (enclave occidentale in territorio orientale), che permetteva alle genti sottoposte al regime socialista di transitare facilmente all'Ovest trovandovi rifugio, il 24 giugno 1948 decisero di chiudere il corridoio terrestre attraverso il quale Berlino Ovest era connessa al mondo occidentale, impedendo, di fatto, il suo approvvigionamento logistico: il successivo ponte aereo, organizzato dal mondo occidentale per assicurare la sopravvivenza della popolazione di Berlino Ovest, è entrato nella storia.
La vicenda dell'"assedio" a Berlino Ovest, fece forte impressione sulle popolazioni occidentali e, di fatto, favorì la decisione di istituire un'Alleanza del mondo occidentale contro la percepita minaccia sovietica.
Il concetto informatore di questa nuova "Alleanza" era quello della "difesa collettiva", riportato nell'art. 5, che recita:
«Le parti concordano che un attacco armato contro una o più di esse, in Europa o in America settentrionale, deve essere considerato come un attacco contro tutte e di conseguenza concordano che, se tale attacco armato avviene, ognuna di esse, in esercizio del diritto di autodifesa individuale o collettiva, riconosciuto dall'articolo 51 dello Statuto delle Nazioni Unite, assisterà la parte o le parti attaccate prendendo immediatamente, individualmente o in concerto con le altre parti, tutte le azioni che ritiene necessarie, incluso l'uso della forza armata, per ripristinare e mantenere la sicurezza dell'area Nord Atlantica.» |
Questa misura era concepita in modo tale che se l'Unione Sovietica avesse lanciato un attacco contro uno qualsiasi dei paesi membri, questo sarebbe stato trattato da ciascun paese membro come un attacco diretto, ed era rivolta soprattutto a una temuta invasione sovietica dell'Europa occidentale[4]. Le trattative si svolsero tra i firmatari del trattato di Bruxelles (Regno Unito, Francia e Benelux), Stati Uniti d'America, Canada, Norvegia, Danimarca, Islanda, Portogallo e Italia[5]. L'Unione Sovietica protestò vivacemente, affermando la natura aggressiva nei suoi confronti del Patto. Da lì a pochi anni essa avrebbe dato vita a un'Alleanza militare contrapposta alla NATO: il Patto di Varsavia.
La creazione degli organi politici dell'Alleanza Atlantica impiegò circa un anno di lavori, tra il maggio 1950 e lo stesso mese del 1951; nelle riunioni a Londra e a Bruxelles i ministri degli Esteri si accordarono per la creazione di un Consiglio Permanente, dotato di potere esecutivo, affiancato da tre comitati, di difesa economica e finanziaria, di difesa e militare, inglobati poi nel Consiglio Permanente nella conferenza di Londra del maggio 1951.
Otto anni prima della nascita del Patto di Varsavia ebbe inizio la "guerra fredda", così definita in quanto, in realtà, mai combattuta sul campo, ma per la quale i due blocchi prepararono i loro dispositivi militari in modo così meticoloso e credibile che fu sviluppato il concetto di "pace armata" (attuato anche con armi nucleari potenzialmente distruttive per l'umanità intera). Dopo la caduta del muro di Berlino, che simboleggiò la fine del socialismo reale e soprattutto dell'URSS, la NATO ha radicalmente cambiato la sua visione strategica, avviando un processo di radicale trasformazione. Dopo i fatti dell'11 settembre 2001 è avvenuto un nuovo cambiamento nelle strategie dell'Alleanza, che adesso, a processo di trasformazione ormai compiuta, si configura come l'organizzazione mondiale principale per la lotta effettiva al terrorismo internazionale.
Il disposto dell'art. 5 del Trattato, mai attuato durante la Guerra fredda, venne invocato per la prima volta nella storia il 12 settembre 2001 dagli Stati Uniti, in risposta all'attacco terroristico del giorno precedente a New York e Washington.
La neutralità di questa voce o sezione sull'argomento guerra è stata messa in dubbio.
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Dalla caduta del muro di Berlino in poi, la NATO ha progressivamente perso la propria caratteristica di "Alleanza Difensiva" per orientarsi sempre più come un ambito di collaborazione militare tra Paesi aderenti. Dopo gli eventi dell'11 settembre 2001, gli Stati Uniti hanno richiesto l'intervento dell'Alleanza sulla base dell'art. 5 del trattato. In linea generale, la NATO oggi rappresenta l'organizzazione militare più utilizzata per l'imposizione del pieno rispetto della Carta dell'ONU e delle norme e convenzioni di Diritto umanitario e di Diritto bellico, delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'ONU relative a situazioni di crisi di importanza globale.
I principi generali che regolano le attività dell'Alleanza sono mutati nel tempo, adattandosi ai continui cambiamenti del panorama geopolitico internazionale, e attualmente possono essere riassunti nei seguenti punti:
Il declino del sostegno in patria al multilateralismo statunitense[7] ha fatto riemergere negli analisti la convinzione che "il ritiro delle truppe americane (con relative armi atomiche) dall’Europa occidentale (...) certificherebbe in modo definitivo la fine dell’ormai inattuale Alleanza atlantica"[8]. Ma lo stesso presidente degli Stati Uniti Trump ha smentito tali considerazioni[9].
Le missioni più impegnative che hanno visto partecipe la NATO sono state in tutto 5 in due teatri principali: i Balcani e l’Afghanistan.
L'art. 10 del Trattato del Nord Atlantico descrive come gli stati possano entrare nella NATO:[14]
«I membri possono invitare previo consenso unanime qualsiasi altro Stato europeo in condizione di soddisfare i principi di questo trattato e di contribuire alla sicurezza dell'area nord-atlantica ad aderire a questo trattato. Qualsiasi Stato così invitato può diventare un membro dell'organizzazione depositando il proprio atto di adesione al Governo degli Stati Uniti d'America. Il Governo degli Stati Uniti d'America informerà ciascun membro del deposito di tale atto di adesione.» |
Questo articolo pone due limiti generali agli stati per l'accesso:
Il secondo criterio significa che ciascuno stato membro ha diritto di veto, ovvero può decidere di porre delle condizioni per l'ingresso di un paese. In pratica la NATO ha formulato un insieme di criteri-base che devono essere soddisfatti per aspirare all'accesso, ma in alcuni casi ci possono essere dei criteri aggiuntivi. Il caso più importante è quello della Turchia, che blocca l'ingresso di Cipro fino a che la disputa sull'isola con la Grecia non sarà risolta.
Non è invece mai stato un criterio riconosciuto quello secondo cui la NATO non si sarebbe estesa a est se l'URSS avesse consentito la riunificazione della Germania: questa rivendicazione russa[15] del contenuto di un colloquio verbale tra Gorbačëv e James Baker, infatti, non è mai stata accettata dalla diplomazia USA[16], che anzi negli anni Novanta sfidò l'irritazione russa propiziando l'ingresso della Polonia, dell'Ungheria e della Repubblica Ceca nell'Alleanza.
Come procedura per i paesi che vogliono aderire (pre-adesione) esiste un meccanismo chiamato Piano d'azione per l'adesione o Membership Action Plan (MAP) che fu introdotto nel vertice di Washington del 23-25 aprile 1999. La partecipazione al MAP prevede per un paese la presentazione di un rapporto annuale sui progressi fatti nel raggiungere i criteri stabiliti: la NATO provvede poi a rispondere a ciascun paese con suggerimenti tecnici e valuta singolarmente la situazione dei progressi.
È previsto che entrino nel MAP i seguenti paesi:
L'altro meccanismo di pre-adesione è il Dialogo intensificato o Intensified Dialogue che è visto come passo precedente prima di essere invitati al MAP.
I paesi attualmente in questa fase sono:
Un doppio schema tecnico-diplomatico di accordi è stato creato per aiutare la cooperazione tra i membri NATO e altri "paesi partner".
Il Partenariato Euro-Atlantico, o Euro-Atlantic Partnership Council (EAPC), fu creato il 27 maggio 1997 al vertice di Parigi ed è un forum di regolare consultazione, coordinamento e dialogo tra la NATO e i partner esterni. È la diretta conseguenza del partenariato per la pace. I 23 paesi partner sono:
Ex Repubbliche sovietiche:
Paesi neutrali con economia di mercato durante la guerra fredda:
Paesi neutrali con economia socialista durante la guerra fredda:
Paesi "in attesa":
Il Partenariato per la pace o Partnership for Peace (PfP) fu creato nel 1994 ed è basato su relazioni individuali e bilaterali tra la NATO e il paese partner: ciascuno stato può decidere l'intensità della collaborazione. È stato il primo tentativo di dialogo della NATO con paesi esterni, ma ora è considerato il "braccio operativo" del partenariato Euro-Atlantico. È costituito in maniera principale, da membri operativi della NATO, ad esempio, membri START1991, e collaborano in tema di giustizia, per garantire i principali diritti internazionali, come i patti bilaterali tra stati nel mondo, svolgono in tema politico-sociale la cooperazione al sostentamento umanitario. La sua azione operativa permette in diversi ambiti, quali sociale, politico, economico, giuridico, medico, ingegneristico, scientifico, artistico, la tutela e la conservazione di diritti umani nel mondo, promuovendo la cultura pacifica nei popoli. Nel 2017 la Colombia ha siglato accordi di partnership per la pace e collaborazione in vari ambiti militari con la NATO, divenendo il primo paese latino-americano legato alla NATO.
Come già detto, la NATO rappresenta non soltanto una mera iniziativa di cooperazione militare, ma si configura come fondamentale strumento di collaborazione politica tra i Paesi membri, soprattutto nell'ambito dei processi decisionali afferenti materie di politica estera.
Per questo motivo, la NATO ha una duplice struttura: politica e militare. In linea con quanto accade normalmente nell'ambito dei Sistemi istituzionali democratici dei Paesi membri, anche in questo caso la parte militare ha una posizione subordinata rispetto a quella politica, che, nelle sue diverse articolazioni, è espressione diretta della volontà dei popoli dei Paesi membri.
L'Alleanza è governata dai suoi 30 Stati membri, ognuno dei quali ha una delegazione presso la sede centrale della NATO a Bruxelles.
L'organizzazione politica della NATO è basata sulla regola del consenso unanime e comprende:
L'organizzazione militare della NATO è articolata in vari comandi con sedi nei diversi paesi membri. Al vertice è costituita da:
È guidato da un presidente (un ufficiale generale) ed è formato dai rappresentanti militari dei Paesi membri e ha il compito di decidere le linee strategiche di politica militare della NATO. Provvede inoltre alla guida dei comandanti strategici, i cui rappresentanti partecipano alle sedute del Comitato, ed è responsabile per la conduzione degli affari militari dell'Alleanza. Il rappresentante militare è l'altra figura rilevante della delegazione permanente dei Paesi membri presso la NATO ed è un ufficiale con il grado di generale di corpo d'armata o corrispondente che proviene dalle forze armate di ciascun paese membro.
Dal Military Committee dipendono:
I membri della NATO sono attualmente 30. Di questi, 22 sono anche membri dell'Unione europea, mentre 24 di questi sono membri a vario titolo (membri effettivi, membri associati, paesi osservatori, partner associati) dell'Unione dell'Europa occidentale (UEO) che con il Trattato di Lisbona è passata sotto il controllo UE. Per questo negli ultimi anni il peso dell'UE è andato sempre più in crescendo nelle decisioni NATO. Dal 2017 il Montenegro si aggiunge alla lista dei 28 paesi segnando il definitivo arretramento russo nei Balcani. Nel 2020 anche la Macedonia del Nord entra a far parte dell'alleanza. Di seguito l'elenco dei 30 membri:
Adesione | Stato | Allargamento | Note |
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4 aprile 1949 | ![]() |
(fondatori) | |
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La Francia si era ritirata unilateralmente dal Comando Militare Integrato nel 1966. Da allora ha partecipato solo alla struttura politica sino all'annuncio ufficiale di rientro del 2009, quando le sue Forze Armate sono state reintegrate nell'Alleanza. | ||
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18 febbraio 1952 | ![]() |
primo allargamento | La Grecia ha ritirato le proprie forze dal comando militare dal 1974 al 1980 a causa delle cattive relazioni con la Turchia risultanti dall'invasione turca di Cipro nel 1974. |
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9 maggio 1955 | ![]() |
secondo allargamento | Come Germania Ovest. La Saarland è stata riunita nel 1957, mentre i territori di Berlino Ovest e della Germania Est sono stati riuniti il 3 ottobre 1990. |
30 maggio 1982 | ![]() |
terzo allargamento | La Spagna è entrata, però, a far parte della struttura militare integrata solamente nel 1998. |
12 marzo 1999 | ![]() |
quarto allargamento | |
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29 marzo 2004 | ![]() |
quinto allargamento | |
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4 aprile 2009 | ![]() |
sesto allargamento | |
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5 giugno 2017 | ![]() |
settimo allargamento | |
27 marzo 2020 | ![]() |
ottavo allargamento |
Controllo di autorità | VIAF (EN) 148423701 · ISNI (EN) 0000 0001 1537 6279 · LCCN (EN) n79006743 · GND (DE) 377-3 · BNF (FR) cb11868595r (data) · BNE (ES) XX93263 (data) · ULAN (EN) 500225812 · NLA (EN) 35390828 · BAV (EN) 494/11468 · NDL (EN, JA) 00568052 · WorldCat Identities (EN) lccn-n79006743 |
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