Operazione London Bridge

Operazione London Bridge è il nome in codice del piano che è stato eseguito nei giorni successivi alla morte della regina Elisabetta II del Regno Unito, fino alla celebrazione delle esequie.

Il piano fu originariamente creato negli anni sessanta ma è stato aggiornato e perfezionato diverse volte nel corso degli anni. L'organizzazione coinvolge dipartimenti del governo, il Metropolitan Police Service, servizio di polizia metropolitana della città di Londra, le British Armed Forces (ossia le forze armate britanniche), la Chiesa d'Inghilterra, i media e i Parchi Reali di Londra. Alcune decisioni chiave riguardo al piano sono state prese anzitempo dalla Regina stessa, mentre alcune di esse sono state determinate dal suo successore dopo la sua morte.

La frase in codice "London Bridge is down" ("Il Ponte di Londra è crollato") ha annunciato la morte della Regina, avvenuta giovedì 8 settembre 2022, al Primo ministro del Regno Unito e a un ristretto numero di funzionari e ha dato inizio all'esecuzione del piano.[1]

Precedenti funerali reali

Fino al XIX secolo i funerali reali britannici erano scarsamente organizzati.

Al funerale della principessa Carlotta di Galles nel 1817 gli operatori delle pompe funebri erano addirittura ubriachi.

Nel 1830 il giornale The Times descrisse il funerale di re Giorgio IV del Regno Unito come "mal gestito".

La situazione cambiò durante il regno della regina Vittoria del Regno Unito quando ella stessa cominciò, nel 1875, a programmare il suo funerale che sarebbe stato messo in scena ben 26 anni dopo.

Quando re Giorgio VI del Regno Unito morì nel 1952 gli ufficiali chiave del governo vennero informati con la frase "Hyde Park Corner". Questa scelta fu presa per impedire ai funzionari di Buckingham Palace di apprendere troppo presto la notizia.

Il piano per il funerale della regina madre, che prese il nome in codice di "Operazione Tay Bridge", fu preparato per ben 22 anni e, nel 1997, fu usato come base per la preparazione del funerale di Diana, principessa del Galles. Il piano ha avuto il suo effetto nel 2002.

Il 9 aprile 2021, con l'avvento della morte del principe Filippo Duca di Edimburgo, venne messa in atto il piano l'"Operazione Forth Bridge". Essa consistette nell'interruzione di tutte le trasmissioni televisive con il conseguente re-indirizzamento a BBC News, con il relativo annuncio da parte della conduttrice del telegiornale (vestita in abiti scuri, con cravatta nera nel caso fosse uomo). Infine la riproduzione dell'inno nazionale del Regno Unito di Gran Bretagna con l'accompagnamento visivo di una o più foto del Duca. Il 17 aprile sono avvenuti i funerali e la deposizione della salma.

Il piano

Nelle ore successive alla morte della regina, sono state svolte una serie di chiamate a cascata per informare, nell’ordine, il primo ministro, il segretario di gabinetto (il più alto funzionario della Gran Bretagna) e alcuni dei ministri e funzionari più anziani[2]. Il primo ministro Liz Truss è stata la prima persona ad essere informata del decesso della sovrana: il segretario privato della regina si mise in contatto con lei tramite una sicura linea telefonica pronunciando la frase "London Bridge is down" — il London Bridge è caduto. Il premier ha provveduto poi ad annunciare il luttuoso evento all'ufficio del consiglio privato, che coordina il lavoro del governo per conto del monarca. Successivamente, l'ufficio del ministero degli Esteri ha cominciato a comunicare la notizia ai governi dei 51 Stati membri del Commonwealth delle Nazioni, del quale la regina è ufficialmente il capo (in un primo momento saranno solo 15 Paesi a ricevere la notizia, poi si procederà avvisando gli altri 36 Stati). Internamente, il giorno è stato denominato "D-Day". I giorni successivi al decesso saranno "D+1", "D+2" e così via.

Dopo le comunicazioni ufficiali, è stata rilasciata una nota alla Press Association e i media di tutto il mondo hanno potuto comunicare la notizia della morte della regina. Ogni canale principale della BBC ha cessato immediatamente le sue trasmissioni giornaliere ed è stato sintonizzato sul canale BBC News per seguire in diretta la situazione. I conduttori televisivi erano vestiti a lutto, un abito nero pronto per l'occasione. Nelle radio commerciali, i vari speaker sono stati avvisati della morte di Elisabetta con una luce blu che ha lampeggiato a intermittenza. A quel punto è stata data la linea ai radiogiornali e sulle stazioni fu trasmessa solo "musica inoffensiva"[3]. La testata giornalistica The Guardian affermò che il giornale The Times aveva già pronte una serie di 11 pagine di copertina precedentemente preparate per l'occasione, e che ITN e Sky News avevano a lungo preparato la morte della sovrana sostituendo nelle prove il suo vero nome con lo pseudonimo di "Signora Robinson".

Subito dopo l'annuncio, un valletto vestito a lutto ha affisso un avviso anch'esso listato a lutto con la notizia ufficiale della morte della Regina, in una apposita bacheca fissata alla cancellata di Buckingham Palace e allo stesso tempo anche il sito ufficiale del Palazzo Reale ha mostrato il medesimo comunicato. Contemporaneamente la bandiera di Buckingham Palace è stata calata a mezz'asta. Lo stesso è accaduto per tutte le pagine dei social media dei dipartimenti del governo che hanno anche cambiato le loro immagini del profilo con il loro stemma dipartimentale. Il Parlamento è stato richiamato immediatamente e si è riunito un'ora dopo per ascoltare il messaggio rivolto dal primo ministro alla Camera dei Comuni.

Il Consiglio di Successione si è riunito il giorno successivo alla morte della sovrana per proclamare a tutti gli effetti la nomina del nuovo monarca: la proclamazione è stata letta al St. James' Palace e al Royal Exchange nella City di Londra da un araldo incaricato, quindi sono state sparate 96 salve di cannone da Torre di Londra, tante quanti gli anni della defunta Regina. Altrettante salve di cannone sono state sparate presso il castello di Edimburgo e quello di Cardiff. Il parlamento stesso si è riunito nuovamente in serata per assistere al giuramento del nuovo re Carlo III e per giurare a sua volta fedeltà al nuovo sovrano, che successivamente dovrà compiere una visita per tutto il Regno Unito per mostrarsi ai suoi sudditi e partecipare a varie commemorazioni funebri in memoria della defunta regina.

Il protocollo ha previsto anche diversi piani di movimento per il feretro della Regina, a seconda del luogo in cui ella fosse spirata. Se la sovrana fosse deceduta presso Sandringham House o presso il Castello di Windsor, la bara sarebbe stata trasportata tramite autofunebre a Buckingham Palace entro un paio di giorni. Se invece il decesso fosse avvenuto all'estero essa sarebbe stata riportata in patria dal 32º Squadrone della RAF e sarebbe atterrata presso l'aeroporto militare di Northolt, nei pressi di Londra, per essere poi trasportata tramite autofunebre a Buckingham Palace.

Dato che la Regina è morta presso il Castello di Balmoral in Scozia, la bara in legno di quercia è stata avvolta nello stendardo reale e trasportata con un'apposita autofunebre fino a Edimburgo, attraversando le città di Aberdeen, Dundee e Perth dove il corteo ha rallentato l'andatura per consentire di essere omaggiato dalla folla in attesa.[4] Questa prima parte di corteo funebre ha avuto come tappa finale il palazzo di Holyrood House, dove il feretro è stato deposto nella Sala del Trono. Il giorno seguente il corteo funebre ha ripercorso il Royal Mile e la salma è stata esposta nella Cattedrale di Edimburgo per la consueta Veglia dei Principi, dopodiché è stato possibile consentire un primo accesso al pubblico, che ne ha reso omaggio. La medesima soluzione era stata prevista nel caso la Regina fosse deceduta nella stessa Holyrood House di Edimburgo.

Successivamente la salma è stata trasportata a Londra in aereo con un volo militare della RAF, che atterrerà all'aeroporto militare di Northolt, da dove è poi stata trasportata alla volta di Buckingham Palace.

Da Buckingham Palace, il feretro è stato trasportato con un solenne corteo funebre presso la Westminster Hall ed esposto al pubblico per quattro giorni.

La celebrazione del funerale di Stato è prevista non prima di dieci giorni dal decesso e la cerimonia sarà ufficiata dall'arcivescovo di Canterbury, presso l'Abbazia di Westminster, che provvederà a suonare le campane a morto; quando la salma giungerà in chiesa tutto il Paese dovrà osservare il più completo silenzio. A seguito delle esequie la salma effettuerà l'ultimo trasferimento fino al Castello di Windsor, per essere tumulata in una tomba pre-realizzata nella Cappella di San Giorgio, dove verrà interdetto l'accesso alla stampa; il piano prevede, come ultimo atto, che il figlio Carlo lasci cadere una manciata di terra sulla bara da una coppa d'argento.[5]

I nomi in codice

Alla morte di Giorgio VI nel 1952 la notizia fu comunicata ai più alti funzionari di governo con la parola in codice "Hyde Park Corner".

Generalmente le operazioni per i funerali dei membri della famiglia reale britannica portano i nomi di importanti ponti situati nel Regno Unito[6]. Altri nomi conosciuti sono:

I piani per i funerali di Winston Churchill furono denominati Operazione Hope Not.

Note

Voci correlate

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Informazione

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