Moonlight (film 2016)

Moonlight
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Logo del film
Titolo originaleMoonlight
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno2016
Durata111 min
Rapporto2.39 : 1
Generedrammatico
RegiaBarry Jenkins
SoggettoTarell Alvin McCraney
SceneggiaturaBarry Jenkins
ProduttoreAdele Romanski, Dede Gardner, Jeremy Kleiner
Produttore esecutivoBrad Pitt, Sarah Esberg, Tarell Alvin McCraney
Casa di produzioneA24, Plan B Entertainment
Distribuzione in italianoLucky Red
FotografiaJames Laxton
MontaggioJoi McMillon, Nat Sanders
MusicheNicholas Britell
ScenografiaHannah Beachler
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Moonlight è un film del 2016 scritto e diretto da Barry Jenkins, basato sull'opera teatrale In Moonlight Black Boys Look Blue di Tarell Alvin McCraney.

Il film è stato un successo universale di critica[1][2] e si è aggiudicato numerosi riconoscimenti, tra cui il premio al miglior film della National Society of Film Critics (la più prestigiosa associazione di critici americani), il Golden Globe per il miglior film drammatico e tre premi Oscar, per il miglior attore non protagonista, per la migliore sceneggiatura non originale e per il miglior film: è il primo film a tematica LGBT a ottenere questo riconoscimento, nonché il primo con un cast totalmente composto da afroamericani, e il secondo per l'incasso più basso (dietro The Hurt Locker che vinse nel 2010).[3][4][5][6][7]

Trama

Una scena del film

“I. Piccolo” – Chiron è un bambino afroamericano originario di Liberty City, chiamato da tutti “Piccolo”. La madre Paula, invece di prendersi cura del figlio, si droga. I due vivono insieme in un quartiere di Miami segnato da droga e violenza. Per sua fortuna Chiron, dopo l’ennesima fuga dal gruppo di bambini che lo deridono e lo spaventano, si rifugia in una baracca abbandonata e lì, per caso, incontra lo spacciatore Juan, un uomo che si prenderà cura di lui e che gli insegnerà quello che sa della vita. I due diverranno amici e così quel muro di timidezza e di paura di Chiron verso l’uomo verrà meno.

Juan cercherà di aiutare Chiron ad affrontare la sua difficile situazione familiare e la sua difficile quotidianità accogliendolo a casa sua, trattandolo come un figlio e supportandolo insieme con la sua fidanzata Teresa, che indagherà su Chiron con estrema pacatezza e con i modi di una “mamma”. Un giorno il giovane Chiron si presenta a casa di Juan perché turbato in seguito alle grida della madre. Per cercare di calmarlo Juan lo porta con sé al mare, insegnandogli perfino a nuotare. Da quel momento in poi Chiron amerà l’acqua perché lo considera luogo dove le preoccupazioni si dissolvono come le gocce si disperdono nel mare.

“II. Chiron” – Chiron è ormai adolescente, ma vive gli stessi problemi del Chiron bambino, anzi forse li vive amplificati. La madre continua a drogarsi e si prostituisce: per questo, Chiron è costretto a rifugiarsi nuovamente a casa di Juan e Teresa per sopravvivere degnamente, ma soprattutto per trovare qualcuno che lo sappia ascoltare e coccolare veramente. Nel frattempo Juan è morto e Chiron si ritrova a contare sulla sola Teresa. Prima di andare a scuola Chiron passa da casa sua e trova la madre in stato di forte agitazione a causa dell’astinenza dalla droga. La donna pretende di avere dal figlio i soldi che Teresa gli aveva dato e, alla fine, riesce a ottenerli.

Chiron decide quindi di andare a scuola e di lasciarsi alle spalle quella casa, ormai domicilio di una madre che "si può chiamare tale solo sulla carta". La giornata passa con difficoltà per Chiron, ma prima di andar via egli ha il tempo di incontrare l’amico Kevin, che nel frattempo era stato messo in punizione per essere stato scoperto mentre amoreggiava con una ragazza della scuola. L’amico gli chiede di tenere il segreto e Chiron accetta, mostrandosi però ancora più turbato del solito. Di ritorno dalla scuola decide di andare da Teresa, ma i bulli che lo perseguitano sin da bambino lo costringono a cambiare strada e, per questo motivo, Chiron si ferma per dormire nella stazione ferroviaria che, nel frattempo, aveva raggiunto.

All’alba del nuovo giorno Chiron è nuovamente scosso da vecchie preoccupazioni e, per cercare un po’ di serenità, decide di andare a riflettere in riva al mare, unico luogo dove si sente sereno. Di lì a poco si reca sul posto anche l’amico Kevin. Dopo una lunga conversazione in cui Chiron riesce a liberarsi di alcune angosce attraverso il conforto di Kevin, nasce una situazione inaspettata: Kevin lo bacia e incomincia ad accarezzarlo sensualmente, fatto che permette a Chiron di comprendere la propria sessualità. Infine Kevin riaccompagna Chiron a casa e i due, poco prima di separarsi, si scambiano una rapida occhiata d'intesa.

Il mattino seguente Chiron torna a scuola. All'uscita, lo aspetta una brutta sorpresa: Terrel, il capo del gruppo di bulli, ordina a Kevin di colpire Chiron e di fargli talmente male da lasciarlo a terra, ma l’amico si limita a sferrare qualche gancio prima di assistere al prosieguo della rissa provocata da Terrel e dai suoi accoliti. Finita la rissa, i bulli scappano e Chiron, grondante di sangue e disteso per terra, viene dapprima portato in infermeria e, in seguito, dalla preside che gli consiglia di denunciare i suoi aggressori, consiglio che il ragazzo non accoglie. Il mattino seguente Chiron si sveglia, torna a scuola, entra in classe e, sfogando tutta la rabbia accumulata, spacca una sedia sulla schiena di Terrel sotto gli occhi del professore e dei compagni. In seguito a questo gesto Chiron viene arrestato e mandato in riformatorio.

“III. Black” – L'adulto Chiron è ormai divenuto uno spacciatore di droga in un brutto quartiere di Atlanta e lì cerca di vivere con le sue sole forze, armato della sua fedele rivoltella. Di notte ha sempre il pensiero rivolto al suo passato, ma anche quest’ultimo non si è dimenticato di lui. Una notte Chiron viene svegliato da una telefonata che crede provenire dalla madre Paula, la quale, nel frattempo, è andata a vivere in un centro di recupero per tossicodipendenti, per cercare di allontanarsi dalla droga e per aiutare gli altri. La telefonata è, invece, del suo ex-amico Kevin, che gli chiede se può perdonarlo per quanto successo prima del suo arresto e lo invita a fargli visita. La telefonata lascia Chiron profondamente turbato.

Chiron va a trovare la madre Paula al centro di recupero e tra i due nasce una conversazione che si concluderà con un pianto liberatorio per entrambi. Da lì Chiron si reca a trovare Kevin a Miami, nel ristorante in cui fa lo chef, suscitando la sorpresa dell'amico. Alla chiusura del ristorante, Chiron accompagna a casa Kevin che lo invita a entrare. Finalmente i due giovani uomini potranno esprimere liberamente i reciproci sentimenti.

Produzione

Nel 2003, Tarell Alvin McCraney scrisse un'opera teatrale semi-autobiografica, In Moonlight Black Boys Look Blue, in parte per affrontare la morte della madre malata di AIDS. La pièce non è mai stata portata in scena ed è rimasta nel cassetto per più di dieci anni prima di diventare la base per la sceneggiatura del film.[8]

Dopo l'uscita della sua opera prima, Medicine for Melancholy nel 2008, Barry Jenkins scrisse diverse sceneggiature, nessuna delle quali entrò in produzione. Nel gennaio 2013, la produttrice Adele Romanski persuase Jenkins a realizzare un secondo film. I due incominciarono sedute di brainstorming tramite video chat due volte al mese circa i suoi progetti, e poco dopo Jenkins cominciò a lavorare sulla stesura di McCraney, di cui venne a conoscenza tramite il collettivo delle arti di Miami di Borscht.[9] Dopo essersi confrontato con McCraney, Jenkins scrisse la prima bozza del film durante un soggiorno di un mese a Bruxelles.[10]

Jenkins ha cercato finanziamenti per il film nel corso del 2013, trovando successo dopo aver condiviso lo script con i dirigenti di Plan B Entertainment al Telluride Film Festival di quell'anno. Dede Gardner e Jeremy Kleiner sono diventati produttori del film,[10] mentre A24 si è impegnata a finanziarlo e gestire la distribuzione mondiale, che ha segnato anche la prima produzione dell'azienda.[11] Si stima che il budget speso per la realizzazione dell'opera sia compreso fra 1,5 e 4 milioni di dollari.[12]

Distribuzione

Il film è stato presentato in anteprima mondiale al Telluride Film Festival e successivamente al Toronto International Film Festival, il 10 settembre,[13] e a ottobre al New York Film Festival.[14] Viene poi distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi il 21 ottobre 2016.[15]

Il film è stato scelto come film d'apertura della Festa del Cinema di Roma 2016.[16] È stato distribuito nelle sale italiane il 16 febbraio 2017.[17] Il suo primo passaggio televisivo avviene il 4 marzo 2018 su Sky Cinema con il titolo di Moonlight - Tre storie di una vita.

Accoglienza

Pubblico

Il film ha incassato 65,3 milioni di dollari al botteghino, andando ben oltre il budget investito per la sua realizzazione.[12]

Critica

Il film ha ricevuto critiche sostanzialmente positive dalla critica e dal pubblico. Sull'aggregatore Rotten Tomatoes il film riceve il 98% delle recensioni professionali positive con un voto medio di 9,00 su 10 basato su 384 critiche,[18] mentre su Metacritic ottiene un punteggio di 99 su 100 basato su 53 critiche.[19]

Riconoscimenti

Note

  1. ^ Moonlight (2016), su Rotten Tomatoes, Fandango Media. URL consultato il 19 aprile 2018.
  2. ^ Moonlight Reviews, su Metacritic, CBS Interactive. URL consultato il 21 settembre 2016.
  3. ^ Lisa Respers France, Oscar mistake overshadows historic moment for 'Moonlight', CNN. URL consultato il 7 novembre 2017.
  4. ^ Steve Rose, Don't let that Oscars blunder overshadow Moonlight's monumental achievement, The Guardian. URL consultato il 7 novembre 2017.
  5. ^ Kevin Lincoln, Don’t Let the Best Picture Debacle Overshadow Moonlight’s Great Win, Vulture. URL consultato il 7 novembre 2017.
  6. ^ Movie Releases By Score, su Metacritic, 12 settembre 2017. URL consultato il 12 settembre 2017.
  7. ^ TOP 100 MOVIES OF ALL TIME, su Rotten Tomatoes, 12 settembre 2017. URL consultato il 12 settembre 2017.
  8. ^ (EN) Miami plays a starring role in the glorious ‘Moonlight’, MiamiHerald. URL consultato il 7 novembre 2017.
  9. ^ (EN) To give birth to 'Moonlight,' writer-director Barry Jenkins dug deep into his past, LosAngelesTimes. URL consultato il 7 novembre 2017.
  10. ^ a b (EN) Barry Jenkins’ ‘Moonlight’ Journey: How the Year’s Great Discovery Became an American Cinema Milestone, IndieWire. URL consultato il 7 novembre 2017.
  11. ^ (EN) A24 Teams With Plan B & Adele Romanski To Produce And Finance Barry Jenkins’ ‘Moonlight’, deadline.com. URL consultato il 7 novembre 2017.
  12. ^ a b (EN) Moonlight, su Box Office Mojo. URL consultato il 24 gennaio 2021.
  13. ^ (EN) Moonlight, tiff.net. URL consultato il 16 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 15 agosto 2016).
  14. ^ (EN) New York Film Festival Loads 2016 Main Slate With Festival-Circuit Favorites, variety.com. URL consultato il 16 agosto 2016.
  15. ^ (EN) A24 Sets Dates For ‘Moonlight’ & Cannes Jury Prize Winner ‘American Honey’, deadline.com. URL consultato il 16 agosto 2016.
  16. ^ Roma 2016: Moonlight di Barry Jenkins sarà il film di apertura, movieplayer.it. URL consultato il 27 settembre 2016.
  17. ^ Moonlight, comingsoon.it. URL consultato il 19 gennaio 2017.
  18. ^ (EN) Moonlight (2016). URL consultato il 24 gennaio 2021.
  19. ^ (EN) Moonlight. URL consultato il 24 gennaio 2021.
  20. ^ (EN) Directors Guild Film Nominations: ‘La La Land’, ‘Moonlight’, ‘Manchester’, ‘Arrival’ & ‘Lion’, deadline.com. URL consultato il 12 gennaio 2017.

Altri progetti

Collegamenti esterni

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Il caso Spotlight 2017 La forma dell'acqua - The Shape of Water
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