Nacque a Genova il 27 aprile 1961, primogenita di Alfredo Pozzi, ricercatorenucleare genovese, e di una casalinga, Giovannina Alloisio, originaria di Lerma in provincia di Alessandria. A tredici anni Moana, a causa del lavoro del padre, si trasferì insieme ai familiari prima in Brasile, poi in Canada e infine a Lione. Da qui, nel 1979, lasciò la famiglia (che comunque poco dopo la sua partenza si trasferì di nuovo a Genova) per vivere indipendentemente a Roma, cominciando a lavorare saltuariamente come modella e come comparsa in numerosi film. Prima di diventare modella aveva studiato al liceo scientifico di Ovada, poi aveva continuato gli studi di chitarra classica e clavicembalo al conservatorio e infine frequentò la scuola di recitazione di Alessandro Fersen.[4] La sua carriera cinematografica iniziò nel 1980 con piccole parti in commedie. Sempre nel 1980 girò il suo primo lavoro in cui compariva a seno nudo, un cortometraggio dal titolo Smorza 'e llights ovvero Caserta by night,[5] per la regia di Arnaldo Delehaye, con Renzo Arbore, nella stanza da letto reale della Reggia di Caserta.[6][7]
Nel 1982 le fu affidata la conduzione di un programma pomeridiano per bambini sulla Rete 2 (l'attuale Rai 2), Tip Tap Club, assieme a Bobby Solo e Sergio Leonardi. Nel frattempo cominciò a girare film porno, accreditata con pseudonimi sempre diversi (Linda Heveret in Valentina, ragazza in calore, il suo primo film pornografico, e Margaux Jobert in Erotic Flash) per non farsi riconoscere, ma venne ugualmente scoperta e allontanata dal programma (fu sostituita dall'annunciatrice televisiva Roberta Giusti). Ad ogni modo, come ammise lei stessa, dalla vicenda ricavò una certa pubblicità. Moana aveva una sorella di due anni più giovane di lei, Maria Tamiko detta Mima, che per circa tre anni, dal 1988 al 1991, ne condivise la carriera professionale divenendo pornostar a sua volta con il nome d'arte di Baby Pozzi, senza però mai ottenere un successo paragonabile a quello di Moana.
L'ingresso nella pornografia
Risale al 1987 la sua prima pellicola a luci rosse del "circuito di serie A", accreditata col suo nome fin dal titolo, Fantastica Moana, per la regia di Riccardo Schicchi. Entrata nell'entourage dell'agenzia Diva Futura di Schicchi, nello stesso anno partecipò allo spettacolo dal vivo Curve deliziose che la lanciò definitivamente nel mondo del porno e le diede anche una notevole pubblicità sulla stampa per via dello scandalo con risvolti giudiziari che ne nacque.
Fra i film di maggior successo il già citato Fantastica Moana, Moana la bella di giorno e Cicciolina e Moana "Mondiali".
Divenne assai popolare grazie alla televisione, ai cui programmi cominciò a essere invitata, anche grazie alle sue doti intellettuali e culturali sino ad allora, per il grande pubblico, insospettabili per un personaggio della pornografia. Più che la sua collega Ilona Staller, Moana Pozzi portò alla luce l'esistenza, precedentemente pressoché sotterranea, del vasto universo della pornografia e dei relativi consumatori.
Pubblicò a proprie spese il libro La filosofia di Moana (20 000 copie per un costo di sessanta milioni di lire), fondando una casa editrice diretta dal giornalista Brunetto Fantauzzi.[8] Ne La filosofia di Moana raccontava di personaggi famosi con cui avrebbe avuto rapporti sessuali occasionali. Il libro fece scalpore, anche per alcuni commenti, e veri e propri voti sulle "prestazioni" degli occasionali partner, fra i quali figurava anche un uomo politico inserito senza nome, ma riconoscibile per i notevoli indizi come Bettino Craxi, che Moana incontrò quando questi non era ancora Presidente del Consiglio, ma comunque già segretario del PSI.[9]
Molto nota è anche la sua performance televisiva nel programma L'araba fenice (1988), nel quale faceva la critica di costume nuda o "vestita" solamente di un cellophane trasparente. Nell'estate 1992 condusse su Italia 1 in seconda serata il programma televisivo Magico David dedicato al mago David Copperfield. La popolarità di Moana fu tale che divenne anche protagonista di un cartone animato, realizzato dal cartoonist Mario Verger, che la vide coinvolta nella regia: il cartoon, intitolato Moanaland, fu trasmesso a più riprese da Blob e nelle puntate monografiche dedicate alla diva dell'hard. Sempre Verger, questa volta da solo, le dedicò un altro film d'animazione I Remember Moana, raccogliendo l'attenzione di Marco Giusti ed Enrico Ghezzi per Fuori Orario; l'opera vinse la Menzione Speciale all'Erotic Film Festival negli Stati Uniti. Nel 1993 solcò le passerelle milanesi per la griffe di Chiara Boni. Il 16 febbraio 2014 nella trasmissione Lucignolo, l'avvocato Michele Cianci, legale della famiglia di Nicolino Matera, ultimo impresario di Moana Pozzi, ha mostrato un estratto del film inedito L'ultima volta di Moana, girato da Riccardo Schicchi quattro mesi prima della sua morte, dalla quale si nota palesemente la malattia dell'attrice.[10]
Quando nel 1991 la collega Cicciolina uscì dal Partito dell'Amore,[15] fondato da Riccardo Schicchi e Mauro Biuzzi,[16] Moana rifondò il partito a fine gennaio 1992, concedendo il suo volto per il nuovo simbolo.[17] Le proposte di legge, dette Staller, per legalizzare le case d'appuntamento, migliorare l'educazione sessuale e la creazione di "parchi dell'amore", presentate con il Partito Radicale nel 1987 furono messe in secondo piano per un programma più in linea con gli interessi di Moana: lotta alla corruzione politica e alla criminalità organizzata.[18] Guidò in prima fila il suo partito alle elezioni politiche del 1992 e alle elezioni comunali a Roma dell'anno successivo.
In questa seconda campagna elettorale abbandonò del tutto la precedente linea scandalistica[19][20][21] con la firma pubblica del documento di revoca delle cariche nel partito a Schicchi e alla Staller[22] e con la promozione di Moana a segretario nazionale[23] e di Mauro Biuzzi a vicesegretario e capolista per le successive elezioni amministrative del 1993.[24][25] Non riuscì ad arrivare al ballottaggio: in un primo momento dichiarò che, se si fosse verificata tale situazione, avrebbe supportato il candidato di Rifondazione ComunistaRenato Nicolini; Nicolini non riuscì però ad arrivare al secondo turno e il Partito dell'Amore diede allora indicazione ai propri elettori di far confluire i voti su Francesco Rutelli.
La morte
Moana morì all'Hôtel-Dieu di Lione, dove era ricoverata da cinque mesi, il 15 settembre 1994.[26] La sua morte, ufficialmente dovuta a un carcinoma epatocellulare, forse causato da epatite di tipo B o C,[27] fu improvvisa, inattesa (aveva solo 33 anni) e diede origine a voci non controllate che affermavano che fosse dovuta all'AIDS oppure che la stessa notizia del decesso fosse falsa.[26] Tali voci si sono rincorse negli anni e sono state alimentate anche attraverso la pubblicazione di pamphlet.[26][28] Dopo i funerali, Moana Pozzi è stata cremata il 19 settembre presso il crematorio dell'VIII arrondissement di Lione e le ceneri sono state date alla famiglia, come risulta dai documenti diffusi da Chi l'ha visto?.[29] La sua morte improvvisa e in realtà mai ben spiegata ha dato il via a diverse ipotesi, alcune delle quali confermate da persone molto vicine all'attrice.[30][31]
Nel 2004, anno del decimo anniversario della morte di Moana Pozzi, nuove voci sulla sua improvvisa scomparsa sono affiorate. La Procura della Repubblica di Roma aprì un'indagine per stabilire se Moana fosse ancora in vita. Il 18 settembre 2005, invitato in un programma di Enrico Vaime, Mauro Biuzzi (già esecutore testamentario di Moana),[33] mostrò per la prima volta il certificato anagrafico italiano, riportante come data della morte di Moana il 15 settembre 1994.[34] Nel dicembre 2005, nel corso del programma televisivo Chi l'ha visto?, fu mostrato per la prima volta il certificato di morte dell'ospedale di Lione. La famiglia ha confermato la circostanza in diverse interviste ed è stata mostrata anche una lapide senza nome nella tomba di famiglia Pozzi a Lerma.[35]
Nel 2005 la famiglia, tramite il fratello Simone, annunciò la pubblicazione di un libro dedicato alla biografia dell'attrice, dal titolo Moana, tutta la verità. Nel febbraio del 2006, nel corso dell'intervista rilasciata al programma televisivo Chi l'ha visto?, colui che si credeva essere il fratello minore di Moana, Simone Pozzi, dichiarò di esserne in realtà il figlio, anche se resta ancora un mistero la paternità. Simone dichiarò di non avere intenzione di cercare il padre che non si era mai preoccupato né di lui né della madre. Mauro Biuzzi ha scritto una postfazione al libro di Simone ed è intervenuto più volte sul caso.[36][37]
Nell'aprile 2007 Antonio Di Ciesco, marito dell'attrice, dichiarò in un'intervista al quotidiano Il Messaggero di aver aiutato Moana a morire,[30] praticandole l'eutanasia quando il tumore al fegato era ormai in una fase avanzata. Rifiutando l'idea di una lunga agonia, Moana aveva preso accordi con il marito e nel settembre 1994, quando ormai non c'era più nulla da fare, questi fece entrare delle bollicine d'aria nel tubo della flebo.[38] A metà mese la Procura della Repubblica di Roma, su istanza del produttoreRiccardo Schicchi, aprì un'inchiesta iscrivendo Di Ciesco nel registro degli indagati.[39] Mauro Biuzzi ha smentito le affermazioni di Di Ciesco.[40]
Il 22 giugno 2007 andò in onda una puntata dedicata a Moana Pozzi del programma televisivo Enigma condotto da Corrado Augias. In tale puntata Mauro Biuzzi, responsabile dell'associazione da lui fondata insieme alla famiglia per tutelare l'immagine dell'attrice, mostrò i risultati del test dell'HIV cui si sottopose Moana nel 1992 e che era risultato negativo.[41]
Associazione Moana Pozzi
A cinque anni dalla morte di Moana, il 7 giugno 1999, Mauro Biuzzi e la madre, Giovannina Alloisio, costituirono l'Associazione Moana Pozzi.[42] Il sito Internet dell'associazione, aperto nel 2004 dopo cinque anni di preparazione, è un "museo online" dedicato all'attrice e il maggiore archivio gratuito esistente di immagini, informazioni e documenti originali su tutte le attività di Moana. Biuzzi, quale Presidente dell'AMP, ha svolto numerosi interventi nei media italiani[43] e stranieri,[44] come anche alcune azioni legali a tutela dell'immagine di Moana.[45] L'associazione ha anche istituito il premio annuale Miss Moana.[46]
A inizio 2014 Biuzzi ha ricevuto una diffida dagli avvocati dell'attrice Éva Henger[47] in seguito a commenti critici pubblicati sul sito dell'AMP in merito a dichiarazioni rilasciate dalla Henger sulla data della morte di Moana in un'intervista televisiva con Barbara D'Urso.[48]
Omaggi
Il film di Davide FerrarioGuardami, del 1999, si ispira alla figura di Moana Pozzi, nonché al rapporto con la sua famiglia[senza fonte].
Il 15 settembre 2009, a 15 anni di distanza dalla morte, Sky Uno ha trasmesso un'intervista concessa da Moana a Pippo Baudo pochi mesi prima della sua scomparsa e, a seguire, il film-documentario Moana, magnifica ossessione, diretto da Hakim Zejjari e Max Croci: 40 minuti di filmati di repertorio e interviste.
Nell'autunno 2009 Sky Italia ha co-prodotto e mandato in onda Moana, miniserie televisiva in due puntate dedicata alla vita e alla carriera di Moana Pozzi, dall'adolescenza alla tragica morte. A interpretare la pornostar italiana è l'attrice Violante Placido. La miniserie è stata trasmessa in prima visione il 1º e il 2 dicembre 2009 su Sky Cinema 1 e successivamente replicata su LA7 nel luglio del 2011.
Nel 2009 Vittoria Risi ha interpretato Moana Pozzi in I segreti di Moana, un film diretto e interpretato da Riccardo Schicchi. Il film è stato girato sia in versione softcore che hardcore e presenta (a detta degli autori) rivelazioni inedite su Moana. Nel cast sono presenti diversi nomi celebri del cinema hard italiano, alcuni dei quali hanno lavorato con Moana Pozzi tra gli anni ottanta e novanta.
Nel suo libro La filosofia di Moana l'attrice spiega che il suo nome deriva da quello di un'isola delle Hawaii, e che in dialetto polinesiano significa "il punto dove il mare è più profondo". Spiega inoltre che i suoi genitori lo scoprirono sfogliando un atlante geografico, e che dovettero insistere molto con il prete perché questi non accettava di amministrare il sacramento conferendo un nome privo di santo protettore. L'attrice, nello stesso libro, dichiara di essere stata felice della scelta dei genitori per il suono dolce del suo nome, per la originalità, e perché nel suo lavoro era perfetto, oltre al fatto che tutti pensavano fosse inventato.
Nel 1981 partecipa come concorrente al concorso di Miss Italia con la fascia di Miss Cinema Roma.
In diversi paesi europei il titolo del film Disney Moana venne modificato in Oceania. Quantunque la spiegazione ufficiale fosse che, in alcune nazioni, Moana sarebbe stato inutilizzabile in quanto marchio registrato, alcune testate giornalistiche ipotizzarono che, in Italia, il titolo del film fosse stato modificato in Oceania allo scopo di evitare possibili rimandi all'attrice pornografica.[68]
^Moana Pozzi, La filosofia di MoanaArchiviato il 3 agosto 2016 in Internet Archive., Moana's Club, 1991, pag. 8: «Arbore (Renzo). Lo conobbi in casa di amici e si dimostrò subito molto gentile. Mi aiutò in un provino alla Rai (dove poi fui scritturata), mi fece fare l'attrice nel video della sua canzone "Smorza 'e lights" e andammo a letto insieme... Non molto fantasioso e forse un po' timido. Voto: sei.»
^«Nel 1992 Moana entra in politica prendendo il posto di Ilona Staller come candidata del Partito dell'Amore di Mauro Biuzzi.» in Marco Giusti, Moana, secondo inserto fotografico, p. 8, 2004.
Noa Bonetti, Un'amica di nome Moana. Confidenze a cuore aperto di un'indimenticabile star a luci rosse, Sperling & Kupfer Editori, Milano, 1994, ISBN 8820020610; II ed: Roma, Iris4Edizioni, 2009. ISBN 88-89322-18-7