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Milva
Milva in Pistoia 31-01-09 06.JPG
Milva nel 2009
NazionalitàItalia Italia
GenereMusica leggera
Opera teatrale
Musica d'autore
Canzone popolare
Tango
Musica sperimentale
Elettropop
Gospel
Periodo di attività musicale1958 – 2012
EtichettaFonit Cetra, Dischi Ricordi
Album pubblicati173 (internazionali compresi)
Studio63
Live14
Raccolte99 (internazionali comprese)
Sito ufficiale
Silver medal icon.svg Festival di Sanremo 1962 Categoria Campioni

Milva, pseudonimo di Maria Ilva Biolcati[1] (Goro, 17 luglio 1939[2][3][4]Milano, 23 aprile 2021[5][6]), è stata una cantante e attrice teatrale italiana.

Dotata di una voce da contralto molto duttile, capace di sonorità timbriche peculiari, nonché di un solido vibrato e di un melisma preciso e personalissimo, era soprannominata la Pantera di Goro; fu infatti una delle protagoniste della musica italiana negli anni sessanta e settanta, assieme a Ornella Vanoni, Mina (la Tigre di Cremona), Iva Zanicchi (l'Aquila di Ligonchio) e Orietta Berti (l'Usignolo di Cavriago).

Molto popolare in Italia e in Germania, ha calcato i più grandi palcoscenici del mondo, dalla Scala al Piccolo Teatro di Milano dallo Châtelet all’Opéra di Parigi e dallo Schauspielhaus di Zurigo alla Konzerhaus di Berlino, dal Concertgebouv di Amsterdam alla Suntory Hall a Tokyo, fino alla Carnegie Hall a New York.

Ha pubblicato con successo dischi anche in Francia, Giappone, Corea del Sud, Grecia, Spagna, Russia, Messico, Argentina, Perù, Uruguay, Turchia, Regno Unito, Austria, Portogallo, Jugoslavia, Paesi Bassi, Svizzera e Stati Uniti. In totale, ha venduto oltre 80 milioni di dischi in tutto il mondo.

Ad oggi detiene il record di artista italiana con il maggior numero di album realizzati in assoluto: ben 173 tra album in studio, album live e raccolte, di cui 39 per il solo mercato italiano e 126 singoli. Il suo repertorio spaziava fra generi molto diversi fra loro: infatti, è una delle poche cantanti italiane ad aver lavorato sia nel mondo della musica leggera che nell’impegnato teatro di Brecht e Strehler.

La sua statura artistica è stata ufficialmente riconosciuta dalle Repubbliche Italiana, Francese e Tedesca, che le hanno conferito alcune tra le più alte onorificenze; Milva infatti è stata: Ufficiale dell'Ordre des arts et des lettres (ordine conferitole nel 1995), Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Federale di Germania (conferitole nel 2006), Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana (conferitole nel 2007) e Cavaliere della Legion d'onore della Repubblica Francese (conferitole nel 2009).

Per il colore dei suoi capelli era anche nota come La Rossa (titolo di una famosa canzone scritta per lei da Enzo Jannacci, al quale dedicò l'omonimo album La Rossa del 1980); il colore caratterizzava anche la sua fede politica di sinistra, rivendicata in numerose occasioni[7].

Fra i numerosi successi di Milva occorre ricordare: Milord (cover italiana dell’omonima canzone di Édith Piaf, alla quale la cantante dedicò un intero LP); La filanda, cover del brano É ou não é della cantante di fado Amália Rodrigues; Alexander Platz, di Franco Battiato, Giusto Pio e Alfredo Cohen; Canzone, di Don Backy, presentata al Festival di Sanremo 1968, dove si classificò terza; Da troppo tempo, una delle sue più rappresentative e celebri interpretazioni, in seguito tradotta (come altri brani del repertorio di Milva) anche in giapponese.

Biografia

Gli inizi negli anni sessanta

Milva nel 1965

Al secolo Maria Ilva, inizia giovanissima a cantare nelle balere del basso ferrarese con il nome d'arte Sabrina, e lì viene notata per la sua grinta e la sua straordinaria voce. Dopo aver trionfato in un concorso di voci nuove della Rai nel 1959, arrivando prima su ben 7600 partecipanti con le canzoni Acque amare di Carla Boni e Dicembre m'ha portato una canzone di Nilla Pizzi, comincia ad incidere per la Cetra, la casa discografica di Stato, partecipando al Festival di Sanremo 1961, nel quale arriva terza con Il mare nel cassetto. A giugno dello stesso anno partecipa alla manifestazione canora napoletana Giugno della Canzone Napoletana, in cui vince il primo premio con Credere, in coppia con Nunzio Gallo, ed il secondo premio con Mare verde, in coppia con Mario Trevi.[8]

Milva e Mario Piave nel gennaio 1970, agli inizi della loro relazione

L'anno dopo è seconda con Tango italiano, che arriva in prima posizione nella classifica dei 45 giri. In questo periodo sono tantissimi i 45 giri incisi, tra i quali si ricordano due successi come Flamenco Rock (1960) e Blue spanish eyes (1966). Milva conquista immediatamente un'enorme popolarità, e per la linea melodica e tradizionale che caratterizza le sue canzoni, viene fin dall'inizio contrapposta dalla stampa a quella che per molti anni verrà identificata come la sua storica rivale, e cioè Mina. La rivalità, in realtà, non è mai esistita ed è stata più volte smentita dalla stessa Milva.

Nel 1961 sposa il regista Maurizio Corgnati (1º agosto 1917-30 marzo 1992) e nel 1963 avranno una figlia, Martina Corgnati, curatrice e critica d'arte. Milva ha definito Corgnati l'uomo più importante della sua vita anche se è stata lei a lasciarlo nel 1969. Milva viene a contatto attraverso il marito, con una dimensione culturale che le permetterà una progressiva e rilevante evoluzione artistica. Nel tempo avrà una relazione sentimentale con l'attore Mario Piave, in seguito con il paroliere Massimo Gallerani e poi con l'attore e doppiatore, Luigi Pistilli, anche lui considerato uno dei migliori interpreti delle opere di Bertolt Brecht.

Dopo la sua partecipazione al Festival di Sanremo 1962, dove presenta Tango italiano (2º posto) e Stanotte al luna park, Bruno Coquatrix, storico patron dell'Olympia di Parigi, la chiama per un eccezionale debutto oltralpe. Verso la metà del decennio si avvicina ad un repertorio più ricercato, attraverso gli LP Le canzoni del Tabarin - Canzoni da cortile (1963) e Canti della libertà (1965), dove incide la prima versione di Bella ciao, una delle sue più famose interpretazioni, che alcuni anni dopo Milva riproporrà in una puntata di Canzonissima.

Nel 1968 si classifica al terzo posto in coppia con Adriano Celentano con il brano Canzone, brano al centro di una celebre diatriba tra il molleggiato ed il suo autore, Don Backy, e dedica un intero album al Tango.

Nel 1969 recita il ruolo della prostituta in quello che è il suo primo ruolo brillante nel musical di Garinei e Giovannini Angeli in bandiera, al fianco di Gino Bramieri e nello stesso anno incide Aveva un cuore grande, altro suo successo.

La recitazione in teatro e il successo

Ma, soprattutto, si avvicina alla recitazione, lavorando nel teatro leggero con Gino Bramieri e David Riondino, per poi passare a Giorgio Strehler, che diventa una figura-chiave per la crescita artistica di Milva, che in pochi anni diventa una delle più importanti attrici teatrali italiane. In particolare, si specializza nella rappresentazione del repertorio brechtiano, diventandone la maggiore interprete italiana, nonché una delle più apprezzate in assoluto in ambito internazionale. Alle canzoni di Bertolt Brecht Milva ha dedicato ben quattro progetti discografici e innumerevoli recital teatrali (i famosi Milva canta Brecht). Famosissima la sua interpretazione di Jenny dei Pirati nell'allestimento de L'opera da tre soldi (1973). Parallelamente continua la sua carriera come cantante attraverso l'incisione di importanti album, ai quali collaborano Ennio Morricone (che la omaggia con un intero LP, Dedicato a Milva da Ennio Morricone), Francis Lai, Mikīs Theodōrakīs, fino a Vangelis, Enzo Jannacci e Franco Battiato (siamo già negli anni ottanta).

Milva nel 1972

Come cantante, Milva sembra proporsi al pubblico sotto due aspetti fondamentali: uno, più tradizionale, che comprende la pubblicazione di numerosissimi singoli di tipo abbastanza convenzionale e il relativo presenzialismo televisivo attraverso la partecipazione a popolarissime gare canore. L'altro, quello più impegnato, vede la riproposizione di un repertorio colto, importante, secondo un accordo con la casa discografica Ricordi (dove incide dal 1966 al 1993), grazie alla quale Milva può permettersi la pubblicazione di lavori di grande spessore, impegnandosi però a presentarsi annualmente al Festival di Sanremo e a lavorare parallelamente su una produzione più popolare. Nella prima metà degli anni settanta escono, dunque, i suoi primi due LP dedicati al mondo brechtiano e curati da Giorgio Strehler: Milva canta Brecht (1971) e Brecht (1975), quest'ultimo registrato dal vivo al teatro Metastasio di Prato. Sempre nel 1975 esce l'LP Libertà, dieci anni dopo Canti della libertà, col quale Milva aveva coraggiosamente dato una svolta alla propria carriera senza per altro voler sfuggire ad una ben precisa connotazione politica.

Ma sono questi gli anni anche dei grandi successi commerciali di brani come La filanda, Mediterraneo, E per colpa tua, Da troppo tempo, Fine settimana e molti altri.

Nel 1977 pubblica l'album Milva, che si avvale della collaborazione di Cristiano Malgioglio e Corrado Catellari, e che contiene una versione in italiano ad opera di Luigi Albertelli di Non piangere più Argentina, celebre brano tratto dal musical Evita.

Nel 1978 è in teatro con ben due spettacoli: Diario dell'assassinata, per la regia di Gino Negri e Orfeo all’inferno, per la regia di Vito Molinari.

Nel 1979 pubblica l'album La mia età che si avvale canzoni scritte dal compositore greco Mikis Theodorakis e delle prestigiose firme di poeti greci tra i più importanti del '900 come Giorgos Seferis, Premio Nobel per la letteratura nel 1963, Tasos Livaditis, poeta greco di estrema sinistra, considerato tra i più eccezionali della sua generazione, Manos Eleutheriou e Iakovos Kambanellis.

Nello stesso anno è nuovamente in teatro con lo spettacolo Canzoni tra le due guerre, per la regia di Filippo Crivelli, immortalato anche in un album registrato dal vivo e nel recital Io, B.B..

Dal 1973 al 1980, sotto la guida dell'impresario Elio Gigante, realizza molte tournée internazionali, che la portano al grande successo discografico in Francia e soprattutto Germania, dove vince numerosi dischi di platino, grazie anche all'incisione di molti suoi lavori in lingua tedesca.

Anni ottanta: l'incontro con Battiato

La poetessa Alda Merini e Milva durante la serata al Teatro Strehler di Milano del 2004

Dagli anni ottanta in poi, il suo curriculum si arricchisce considerevolmente, grazie ad altre prestigiose collaborazioni, che ne esaltano le capacità artistiche: Luciano Berio (del quale interpreta il Primo cantastorie nella prima assoluta di La vera storia al Teatro alla Scala di Milano diretta dal compositore con Mariana Nicolesco, Oslavio Di Credico e gli Swingle Singers nel 1982, Une Chanteuse ne La vera storia diretta da Sylvain Cambreling con Antonio Savastano all'Opéra National de Paris nel 1985) ed al Teatro Comunale di Firenze diretta da Berio nel 1986; Astor Piazzolla, che la elegge come sua interprete favorita e le dedica l'opera da lei interpretata Maria de Buenos Aires e poi, ancora, con gli scrittori Umberto Eco, Andrea Zanzotto ed Emilio Villa. Sempre nel 1986 è Spelunken-Jenny in Die Dreigroschenoper al Théâtre du Châtelet di Parigi per la regia di Giorgio Strehler.

Nel 1980 è protagonista del varietà in tre puntate Palcoscenico, diretta da Antonello Falqui, affiancata da Oreste Lionello, sorta di embrione di quello che sarà tre anni dopo Al Paradise, prima edizione dello show di successo accanto a Oreste Lionello e Heather Parisi. Nello stesso anno pubblica La Rossa, un album interamente prodotto da Enzo Jannacci, acclamato dalla critica.

Nel 1981 inizia il sodalizio con Franco Battiato con quello che è il più grande successo commerciale della cantante, Milva e dintorni, il primo di tre album realizzati con Franco Battiato e Giusto Pio. Il brano affidato alla promozione radiofonica è Alexander Platz. Battiato elabora espressamente per lei questo capolavoro dalle atmosfere fassbinderiane e che rappresenta, ad oggi, uno dei brani più celebri dell'artista. Milva ne fece un vero e proprio cavallo di battaglia, riproposto nei concerti e reinciso in varie raccolte in Italia, Germania e Giappone, come Wieder mal, In Concert, Milva, Mein Weg (Stationen einer Karriere 1977-1998), Die ultimative Chart Show. Divenne inoltre la title track della versione francese dell'album, Milva Alexander Platz, e fu anche inciso in tedesco, con il titolo Menschen an der Macht.

Nel 1983 prende parte al varietà televisivo Al Paradise, rivelando doti di intrattenitrice televisiva al fianco di Heather Parisi ed Oreste Lionello, nello stesso periodo pubblica l'ambum Identikit, che vanta tra gli autori Antonello Venditti, Riccardo Cocciante, Paolo Conte e Bruno Lauzi. La cantante promuove il disco con i brani Eva dagli occhi di gatto, scritta da Venditti, e Dicono di me, che la cantante esegue in molte trasmissioni televisive dell'epoca, pur non pubblicandoli su alcun 45 giri. L'album viene promosso anche da uno special televisivo dal titolo Dicono di me...Milva trasmesso da Rai 2 nel 1984.

Nel 1985 Milva compì una svolta musicale, incidendo il singolo italo disco Marinero, incluso nell'album Corpo a corpo sempre con sonorità più elettroniche. Il singolo ottiene un buon successo anche all'estero. L'album è prodotto ed arrangiato da Giancarlo Bigazzi, Totò Savio e Raf, e porta le firme di Gianna Albini, Paolo Amerigo Cassella e Steve Piccolo. Anche in questo caso Milva sceglie per la promozione alcuni brani del disco da eseguire in TV ma senza pubblicarli su 45 giri: Amo chi siamo, Il film della mia vita (versione in italiano del brano Shadow dancing di Betty Vittori) e una cover di Nel silenzio splende, incisa l'anno prima da Gianni Morandi.

Nel 1986 pubblicò l'album Tra due sogni, prodotto da Vangelis e promosso dal singolo Canto a Lloret.

Nel 1988 pubblicò la raccolta Milva promossa dai brani inediti Gente, Vento di mezzanotte e Rapsodie gitane, quest'ultima sigla finale della trasmissione di Rai 1 Di che vizio sei? alla quale la cantante prende parte. Tutti e tre i brani sono firmati da Massimo Bubola.

Nel 1989 fu pubblicato il secondo album prodotto da Franco Battiato: Svegliando l'amante che dorme. Il disco riscosse un ottimo successo e fu pubblicato, oltre che in Italia, anche in Germania, col titolo Eine erfundene Geschichte, Giappone, Spagna col titolo Una historia inventada. Fu proprio Una storia inventata, brano d'apertura dell'album, intenso e malinconico, a riportare l'interprete alla ribalta delle musica leggera, rappresentando il secondo grande successo firmato Franco Battiato.

Anni novanta

Nel 1990 partecipa al Festival di Sanremo con il brano Sono felice, e nel 1993 con il brano Uomini Addosso, non riuscendo, inaspettatamente (visto il grande consenso di pubblico), ad accedere alla finale.

Nel 1993 è il principe Orlofsky ne Il pipistrello, diretta da Peter Maag con Karen Huffstodt, Armando Ariostini, Valeria Esposito, Michael Aspinall e Tuccio Musumeci al Teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania. Alla prima rappresentazione sono ospiti d'onore il soprano Cecilia Gasdia, il baritono Leo Nucci ed il basso Ruggero Raimondi. In questi anni Milva torna assiduamente a lavorare in teatro, diretta da registi quali Giancarlo Sepe, Terence Rattigan, Marcello Panni, Mario Missiroli e per l'ultima regia di Giorgio Strehler prima della sua scomparsa nello spettacolo Non sempre splende la luna - Milva canta un nuovo Brecht.

In questi anni le incisioni discografiche sono tra le più variegate, dall'album Volpe d'amore, in collaborazione col poeta e politico greco Thanos Mikroutsikos, Mia bella Napoli dedicato alla canzone napoletana, fino al tango argentino di Astor Piazzolla omaggiato nell'album El Tango De Astor Piazzolla, passando per la canzone francese degli album La chanson française e cafè chantant e la collaborazione col musicista giapponese Shinji Tanimura nell'album Fammi luce - Milva ha incontrato Shinji.

Nel 1999 realizza in duetto con Al Bano una nuova versione della canzone Io di notte conosciuta in Germania anche con il titolo Zuviele Nächte ohne dich.

Milva si esibisce a Pistoia nel 2009

Gli ultimi progetti e il ritiro dalle scene

Nel 2004 collabora con Alda Merini realizzando un intero album con le liriche della grande poetessa musicate da Giovanni Nuti.

L'ultima partecipazione di Milva al festival sanremese avviene nel 2007, con la canzone The Show Must Go On di Giorgio Faletti che collabora anche all'album In territorio nemico.

Insignita l'anno precedente del titolo di Cavaliere della Legion d'Onore, nel 2010, dopo cinquantun anni di carriera, pubblica il terzo album scritto e prodotto per lei da Franco Battiato (dopo Milva e dintorni del 1982 e Svegliando l'amante che dorme del 1989), intitolato Non conosco nessun Patrizio e balzato immediatamente nella top 20 dei dischi più venduti in Italia.[9] Con questo album l'artista annuncia il suo addio alle scene, almeno per quanto riguarda le esibizioni dal vivo, dopo mezzo secolo di palcoscenico vissuto in tutto il mondo.

Con queste parole Milva spiega le ragioni della propria scelta: «Ritengo che proprio questa speciale combinazione di capacità, versatilità e passione sia stato il mio dono più prezioso e memorabile al pubblico e alla musica che ho interpretato e per quello voglio essere ricordata. Oggi questa magica e difficile combinazione forse non mi è più accessibile: per questo, dato qualche sbalzo di pressione, una sciatalgia a volte assai dolorosa, qualche affanno metabolico; e, soprattutto, dati gli inevitabili veli che l'età dispiega sia sulle corde vocali sia sulla prontezza di riflessi, l'energia e la capacità di resistenza e di fatica, ho deciso di abbandonare definitivamente le scene e fare un passo indietro in direzione della sala d'incisione, da dove posso continuare ad offrire ancora un contributo pregevole e sofisticato».[10]

Il 31 ottobre 2010 rilascia la sua ultima intervista televisiva a L'arena di Massimo Giletti. Tra l'inverno e la primavera del 2011, malgrado l'annuncio di un addio all'attività dal vivo, Milva ritorna in teatro nello spettacolo, già portato in scena dal 2008, La variante di Lüneburg, tratto dal libro di Paolo Maurensig con musiche di Valter Sivilotti. Dopo poche altre apparizioni (anche televisive) in giro per l'Europa, l'artista abbandona definitivamente le scene a partire dal 2013.

Nell'ambito del Festival di Sanremo 2018 le è stato assegnato il "Premio alla carriera", ritirato dalla figlia Martina Corgnati.[11] L'idea del premio è stata lanciata da Cristiano Malgioglio e rilanciata sul web da All Music Italia e dal suo direttore Massimiliano Longo, prima con l'hashtag #PremioCarrieraMilva e poi con una petizione che ha raggiunto quasi 5000 sottoscrizioni.

Il 16 luglio 2019, in occasione dei suoi 80 anni, la cantante rilascia la sua ultima intervista al Corriere della Sera, in cui racconta le proprie giornate nella sua casa milanese di Via Serbelloni accudita dalla figlia Martina e dalla sua fidata assistente Edith.[12]

Nel maggio 2020 Milva fa la sua ultima apparizione sulle scene musicali, con un cameo nella chiusura del videoclip della canzone Domani è primavera di Dario Gay, incisione fatta dallo stesso in collaborazione con altri artisti per l'emergenza da COVID-19.

La morte

Affetta sin dal 2009 da una malattia neurodegenerativa, Milva è morta il 23 aprile 2021, all'età di 81 anni, nella sua casa di via Serbelloni a Milano. Riposa nel cimitero di Blevio, sul Lago di Como.[13][14]

Discografia

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Discografia di Milva.

Album in studio

Colonne sonore

Videografia

  • 1989 - Canzoni tra le due guerre (VHS, Ricordi)
  • 1992 - Alta classe (VHS, Video Rai)
  • 2005 - Milva canta live Merini (DVD, Nar International)
  • 2008 - Milva canta Brecht (DVD, Nar International)

Filmografia

Programmi televisivi

  • Il cantatutto (Programma Nazionale, 1963-1964)
  • E un po' per nostalgia (Programma Nazionale, 1964)
  • Carosello (Programma Nazionale, 1964, un ciclo di sketch in cui pubblicizzava il caffè Bourbon della Samer-Samaja Mercantile)
  • Milva Club (Secondo canale, 1965)
  • Senza rete (Programma Nazionale, 1968)
  • Milva racconta Milva (Programma Nazionale, 1968)
  • Io, Bertold Brecht (Programma Nazionale, 1968)
  • Tema Tango (Programma Nazionale, 1969)
  • Milva: omaggio a Edith Piaf (Secondo canale, 1970)
  • Mai di sabato signora Lisistrata (Programma Nazionale, 1971)
  • Un Mandarino Per Teo (Programma Nazionale, 1971)
  • Dedicato a Milva (Secondo canale, 1974)
  • A tempo di tip tap (Programma nazionale, 1974)
  • Canzoni per la libertà (Rete 2, 1976)
  • Auditorio A (Rete 2, 1977)
  • Canzoni fra due guerre (TV1, 1979)
  • Palcoscenico (TV1, 1980-1981)
  • Buonasera con...Milva (Rete 2, 1982)
  • Milva e dintorni (TV3, 1982)
  • Ho ancora una valigia a Berlino (Rai 3, 1983)
  • Al Paradise (Rai 1, 1983)
  • Dicono di me...Milva (Rai 2, 1984)
  • Di che vizio sei? (Rai 1, 1988)
  • Europa Europa (Rai 1, 1990)

Teatrografia

Partecipazioni al Festival di Sanremo

Come ospite

Con 15 presenze, ma nessuna vittoria, Milva detiene il record di partecipazioni al Festival insieme a Peppino Di Capri, Toto Cutugno e Al Bano. Sono un record inoltre le 9 partecipazioni consecutive dal 1961 al 1969.

Onorificenze

Onorificenze italiane

Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana
«Su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri»
— Roma, 2 giugno 2007[15]

Onorificenze straniere

Ufficiale dell'Ordre des Arts et des Lettres - nastrino per uniforme ordinaria Ufficiale dell'Ordre des Arts et des Lettres
— Parigi, 1995
Cavaliere dell'Ordine della Legion d'onore - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dell'Ordine della Legion d'onore
— Parigi, 2009
Croce al Merito di I classe dell'Ordine al Merito della Repubblica Federale di Germania - nastrino per uniforme ordinaria Croce al Merito di I classe dell'Ordine al Merito della Repubblica Federale di Germania
— Berlino, 2006

Note

  1. ^ Milva, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  2. ^ Elenco Artisti Settore Audiovisivo Rappresentati da Nuovo IMAIE (al 31/01/2014) (PDF), su areasoci.nuovoimaie.it, IMAIE. URL consultato il 16 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 17 settembre 2015).
  3. ^ musicalstore.it, https://www.musicalstore.it/artisti/milva.htm.
  4. ^ Nata il 17 luglio ma registrata il 18 luglio[senza fonte]
  5. ^ (FR) Décès de la chanteuse Milva, "la panthère de Goro", L'Alsace, 24 aprile 2021. URL consultato il 24 aprile 2021.
  6. ^ accesso?24 aprile 2021, È morta Milva, la "Rossa" della canzone d'autore, su La Repubblica, 24 aprile 2021.
  7. ^ Milva tifa per Nichi Vendola | GayPrider
  8. ^ TV Sorrisi e Canzoni nº 28, 9 luglio 1961. Articolo di Maso Biggero
  9. ^ Non conosco nessun Patrizio! su italiancharts.com, su italiancharts.com. URL consultato il 20 marzo 2012.
  10. ^ Comunicati di Milva sul sito ufficiale, su milvalarossa.it. URL consultato il 20 marzo 2012.
  11. ^ Baglioni, a Milva premio alla carriera - Sanremo 2018, in ANSA.it, 5 febbraio 2018. URL consultato il 5 febbraio 2018.
  12. ^ Mario Luzzatto Fegiz, Gli 80 anni di Milva: «Fumo ancora, sono circondata dai miei familiari, amo i tortellini», su Corriere della Sera, 16 luglio 2019. URL consultato il 3 aprile 2020.
  13. ^ Gianluigi Valsecchi, Milva è tornata a Blevio - Riposerà in riva al lago, su laprovinciadicomo.it, 28 aprile 2021.
  14. ^ Roberto Canali, Milva sepolta a Blevio: quel legame speciale con il lago di Como, su ilgiorno.it, 28 aprile 2021.
  15. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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