Il padre di Michael Clarke Duncan abbandonò la famiglia quando lui aveva 6 anni e così Michael crebbe con la madre a Chicago. Con i suoi 198 centimetri di altezza per circa 150 kg di peso, furono molte le squadre di football americano a contenderselo, ma la madre gli vietò sempre di praticare lo sport. Il suo sogno era Hollywood[non chiaro], dove arrivò con 20 dollari in tasca rubati, non conoscendo nessuno. La fortuna gli sorrise e conobbe Will Smith, che lo assunse inizialmente come guardia del corpo. In seguito lavorò in un episodio di Willy, il principe di Bel-Air.
L'attore Bruce Willis suggerì alla produzione del film Il miglio verde l'idea di fare interpretare il ruolo di John Coffey a Duncan dopo avere letto Il miglio verde, di Stephen King, e avere parlato col regista Frank Darabont.[1] L'interpretazione valse a Duncan una candidatura all'Oscar 2000 come migliore attore non protagonista.
Nel 2003 recitò nel ruolo del cattivo Kingpin nel film MarvelDaredevil. Per interpretare la parte dovette modificare la sua dieta e dedicarsi al powerlifting. Nel giugno 2006 dichiarò di volere calarsi di nuovo nei panni del personaggio, tuttavia rinunciando agli eccessi e mostrando un Kingpin dimagrito a causa dell'attività fisica svolta. Una volta diventato vegetariano è apparso in una campagna PETA del 2008.[2]
Nel 2008-2009 apparve nella sesta stagione della serie televisiva Due uomini e mezzo, interpretando il burbero giocatore di football Jerome Burnett, vicino di casa di Charlie Harper e padre di Celeste, fidanzata del nipote di Charlie, Jake.
Nel 2011 l'attore prestò la sua voce a Kilowog nel film DC, Lanterna Verde. Nel 2012 fu protagonista della serie televisiva poliziesca Il risolutore, spin-off di Bones, cancellata dopo una sola stagione a causa dei bassi ascolti.
Tomba di Duncan al Forest Lawn Hollywood Hills.
Il 13 luglio 2012, mentre si trovava nella sua abitazione di Los Angeles, Duncan venne colpito da un infarto del miocardio. Prima di essere trasportato in ospedale, la fidanzata Omarosa Manigault gli praticò una rianimazione cardiopolmonare, che, secondo talune fonti, risultò fondamentale.[3] Venne quindi trasportato al Cedars Sinai Medical Center. Il pubblicista di Duncan, Joy Fehily, rilasciò una dichiarazione il 6 agosto in cui si leggeva che era stato trasferito dall'unità di terapia intensiva, ma era rimasto ricoverato in ospedale in seguito al suo attacco di cuore. Il 3 settembre Duncan morì a Los Angeles all'età di 54 anni. Duncan è stato tumulato in un colombario del Forest Lawn Memorial Park di Los Angeles.
Dopo la morte di Duncan, molti memoriali usarono una delle sue battute più famose de Il miglio verde: "Heaven. Sono in paradiso."
Eventi postumi
Sette mesi dopo la sua morte e secondo la sua famiglia, Omarosa venne sospettata di aver cambiato la volontà e il testamento dell'attore. La famiglia sostenne altresì che Omarosa avrebbe manipolato Duncan nei suoi ultimi giorni, mentito sul suo fidanzamento e venduto le sue cose a insaputa della famiglia.[senza fonte]
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