La madre, Maria Luisa Poggesi (1887-1960), toscana, era di religione cattolica; diplomata all'Accademia di Belle Arti, era miniaturista alla Galleria degli Uffizi. Il padre, Roberto Hack (1889-1971), era fiorentino di lontane origini svizzere di religione protestante impiegato alla Fondiaria come contabile, licenziato nel 1927 per motivi politici.[1][2] Entrambi i genitori avevano abbandonato la loro religione d'origine per aderire alla Società Teosofica Italiana, per la quale Roberto Hack fu per un certo periodo segretario generale sotto la presidenza della contessa Gamberini-Cavallini, e poi presidente dal 1962 al 1971.[2][3][4]
In gioventù Hack praticò con successo la pallacanestro e l'atletica leggera. Fu campionessa di salto in alto e in lungo in campionati universitari (sotto il regime fascista si chiamavano Littoriali).[10][11][12] Ricordando la sua adolescenza disse: "Si era tutti nazionalisti, si andava alle adunate, si faceva sport, ci si divertiva un mondo. Sono stata fascista fino al 1938, fino al giorno in cui entrarono in vigore le leggi razziali".[13] Il 19 febbraio 1944, seppur all'inizio riluttante dato il suo ateismo[13], sposò con cerimonia religiosa, nella chiesa di San Leonardo in Arcetri, il letterato Aldo De Rosa,[14] suo compagno sino alla fine dei suoi giorni.
È morta a 91 anni il 29 giugno 2013, alle ore 4:30 del mattino, all'ospedale di Cattinara di Trieste, dove era ricoverata da una settimana per problemi cardiaci in seguito ad una lunga malattia; da oltre tre anni accusava problemi di natura respiratoria e motoria.[15] Il marito, Aldo De Rosa, è morto il 26 settembre 2014 all'età di 94 anni, per complicazioni legate alla malattia d'Alzheimer.[16]
Entrambi sono sepolti nel cimitero monumentale Sant'Anna di Trieste.
Attività scientifica
Insegnò all'Università di Firenze dal 1948 al 1951, poi nel 1954 passò a lavorare all'Osservatorio astronomico di Merate, dove rimase fino al 1963, tenendo contemporaneamente corsi all'Istituto di Fisica dell’Università di Milano e infine ottenne nel 1964 la cattedra di astronomia all'Università di Trieste dove insegnò fino al 1º novembre 1992, anno nel quale fu collocata "fuori ruolo" per anzianità.[17] È stata la prima donna italiana a dirigere l'Osservatorio Astronomico di Trieste dal 1964 al 1987,[18] portandolo a rinomanza internazionale.[19]
Membro delle più prestigiose società fisiche e astronomiche,[20] Hack è stata anche direttrice del Dipartimento di Astronomia dell'Università di Trieste dal 1985 al 1991 e dal 1994 al 1997. È stata un membro dell'Accademia Nazionale dei Lincei (socia nazionale nella classe di scienze fisiche matematiche e naturali; categoria seconda: astronomia, geodesia, geofisica e applicazioni; sezione A: Astronomia e applicazioni).[21] Ha lavorato presso numerosi osservatori americani ed europei ed è stata per lungo tempo membro dei gruppi di lavoro dell'ESA e della NASA.[22] In Italia, con un'intensa opera di promozione[23] ha ottenuto che la comunità astronomica italiana espandesse la sua attività nell'utilizzo di vari satelliti giungendo ad un livello di rinomanza internazionale.[19]
Ha pubblicato numerosi lavori originali su riviste internazionali e numerosi libri sia divulgativi sia a livello universitario. Margherita Hack nel 1978 ha fondato la rivista bimestrale L'Astronomia il cui primo numero risale al novembre del 1979;[17] successivamente, insieme con Corrado Lamberti, ha diretto la rivista di divulgazione scientifica e di cultura astronomica Le Stelle.[24] Nel 1994 ha ricevuto la Targa Giuseppe Piazzi per la ricerca scientifica. Nel 1995 ha ricevuto il Premio Internazionale Cortina Ulisse per la divulgazione scientifica assieme a Giovanni Caprara per il libro "Il nuovo sistema solare" (Mondadori). Ha fatto ricerche anche sui Buchi neri, scrivendo nello stesso anno il libro L'Universo alle soglie del duemila.[25][26]
Posizioni sulla vita extraterrestre
Hack era convinta che esistessero altre forme di vita nell'universo, ma che per problemi legati alla lontananza con esse, non avremmo mai potuto stabilire un contatto. Fu sempre scettica invece riguardo agli UFO nei cieli.[27]
Attività sociale e politica
Margherita Hack era molto nota anche per le sue attività non strettamente scientifiche e in campo sociale e politico. Era atea, non credeva in nessuna religione o forma di soprannaturalismo.[28] A tal proposito è da ricordare l'incontro avuto il 20 gennaio 2010 al Palazzo della Gran Guardia con il Vescovo di VeronaZenti, dove esprime al meglio il suo essere atea e donna di scienza. Riteneva inoltre che l'etica non derivasse dalla religione, ma da "principi di coscienza" che permettono a chiunque di avere una visione laica della vita, ovvero rispettosa del prossimo, della sua individualità e della sua libertà.[28] Avversa a ogni forma di superstizione, comprese le pseudoscienze, dal 1989 fu garante scientifico del CICAP e, dal 2002, presidente onoraria dell'Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (UAAR);[29] dal 2005 si iscrisse all'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica. È stata iscritta al Partito Radicale Transnazionale.[30]
Alle elezioni politiche del 1994 è stata la candidata dei Progressisti nel seggio uninominale della Camera dei Deputati Trieste Centro, dove ottiene il 24,90%, non venendo eletta.
Il 22 ottobre 2008, durante una manifestazione studentesca, in Piazza della Signoria a Firenze, tenne una lezione di astrofisica anche con un veloce accenno agli esperimenti eseguiti al CERN sul bosone di Higgs, preceduta da una discussione contro la legge 133/08 (ex-decreto legge 112, rinominato "decreto Tremonti"). Il 21 marzo 2009, si candidò nella Lista Anticapitalista per le elezioni europee di giugno come capolista nella Circoscrizione Isole e nella circoscrizione Nord-Ovest;[32] in quella circostanza non fu eletta perché la lista non superò la soglia del 4%.[33] Nel novembre 2009, in una lettera aperta sulla rivista MicroMega, criticò l'allora Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi nel merito dei procedimenti giudiziari in cui era coinvolto e al suo tentativo di eluderli.[34]
Durante le elezioni regionali del 2010 si presentò tra le file della Federazione della Sinistra e risultò eletta nel Lazio nella Circoscrizione di Roma, con oltre 7 000 preferenze.[35] Nella prima seduta del Consiglio si dimise per lasciare il seggio agli altri candidati della lista.[36] Il 12 novembre 2011 prese la tessera del partito politico Democrazia Atea.[37] Nell'ottobre 2012 dichiarò di appoggiare Nichi Vendola alle elezioni primarie del centrosinistra,[38] mentre al ballottaggio, una volta rimasti solo Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi, si espresse a favore di quest'ultimo.[39] Alle elezioni politiche del 2013 si candidò con Democrazia Atea, come capolista alla Camera nella circoscrizione Veneto 2[40], dove non venne eletta; tuttavia la sua candidatura in questo partito fece molto parlare, per la presenza nella lista di Democrazia Atea, anche di Marco Dimitri, presidente dei Bambini di Satana, il quale riportò, in varie testate giornalistiche, di conoscerla, di aver partecipato all'ottantesimo compleanno della Hack, regalandole dei libri sul satanismo e di condividerne gli ideali[41][42][43]. Alle polemiche che seguirono, vi furono le parole del segretario del partito Democrazia Atea, Ivan Visentini che sulla testata online Affaritaliani.it spiegò che Margherita Hack era a conoscenza della candidatura di Dimitri, che era stata da lei approvata, dopo essere stata vagliata anche dal segretario, l'avv. Carla Corsetti e che pertanto non vi era nulla di strano.[44] Ad aprile 2013 entrò a far parte del comitato "Emma Bonino presidente" insieme a nomi illustri italiani quali Renzo Arbore, Toni Garrani, Anna Fendi, Alessandro Pace, Stefano Disegni al fine di promuovere la candidatura di Emma Bonino come Presidente della Repubblica Italiana.
Per la ricerca sul nucleare
Sul tema della questione energetica, Margherita Hack si è espressa contro la costruzione di centrali nucleari in Italia, ma a favore della ricerca sul nucleare, spiegando che «l'Italia non è in grado di mantenere delle centrali nucleari» e che «è un paese poco affidabile».[45] Hack sostenne l'esistenza di «una paura irrazionale, anche scientifica; per l'energia nucleare», che però «inquinerebbe molto meno dell'energia a petrolio, a metano e a carbone, a cui dovremmo comunque ricorrere».[46] Sottolineò anche l'importanza della ricerca in questo campo e la necessità di «sviluppare al massimo le energie rinnovabili» che contribuiscono a soddisfare parte del fabbisogno energetico.[46]
Per i diritti civili
Il 12 agosto 2010 Margherita Hack è stata premiata a Torre del Lago Puccini come "Personaggio gay dell'anno" per la sua attività a favore dei diritti civili e del riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali. In quell'occasione dichiarò che «da parte di altri paesi è certamente un segno di civiltà. Noi invece siamo un paese arretrato, che non sa cos'è il rispetto della libertà. Il Vaticano è certamente un deterrente che influenza la classe politica, ma la politica non è libera e non ha il coraggio di reagire. E se non reagisce questo significa che è più bacchettona della Chiesa e non sa cos'è il rispetto della libertà altrui».[47]
Ha partecipato al docu-film Lunàdigas di Nicoletta Nesler e Marilisa Piga, uscito nelle sale cinematografiche italiane nel 2016, con una sua testimonianza sulla scelta di non avere figli.
Nella sua ultima intervista, rilasciata a Giorgio Pagano dell'Associazione Radicale Esperanto l'8 giugno 2013, ha espresso la sua contrarietà all'utilizzo esclusivo e obbligatorio della lingua inglese nelle università italiane,[51] dichiarando tra le altre cose:
«Secondo me non bisogna abbandonare la propria lingua, certi concetti si possono esprimere solo quando una lingua si conosce molto bene come la propria.»
Pur essendo lontana dal mondo della musica, dietro richiesta del cantautore romano Stefano Pais, suo amico, nel 2006 ha accettato di scrivere il testo per il brano Questo è il mondo, col quale lo stesso Pais si candidava a partecipare al Festival di Sanremo dell'anno seguente.[52] Il brano non è poi stato selezionato per la fase finale della manifestazione: Hack non ha nascosto il suo assoluto disinteresse per l'esito della selezione e per il Festival in generale, avendo così un battibecco in diretta con Pippo Baudo.[53] Il brano è stato comunque inciso da Pais ed è reperibile su YouTube in un'esecuzione dal vivo.
Nel 2011 e 2012 insieme a Ginevra Di Marco ha portato in tour L'anima della terra vista dalle stelle, concerto-spettacolo in cui la Hack raccontava il suo Novecento accompagnata dalla musica della cantante toscana.[56]
In gioventù Margherita Hack dimostrò anche ottime doti sportive: dopo un periodo che la vide impegnata con la pallacanestro, all'inizio degli anni 1940 si dedicò all'atletica leggera ad alto livello nazionale: nel 1941 vinse le gare di salto in alto e salto in lungo ai Littoriali (come erano denominati all'epoca i campionati italiani universitari) di Firenze, mentre l'anno successivo fu medaglia d'oro ai Littoriali di Como nel salto in alto e di bronzo nel salto in lungo[11]. Sempre nel 1942 conquistò la medaglia di bronzo nel salto in alto ai campionati italiani femminili assoluti del 1942[57].
La Via del Planetario di Reggio Calabria è stata intitolata a lei.
A lei sono intitolate numerose scuole ed istituti comprensivi, come l’"Istituto comprensivo Margherita Hack" di Spinea (VE) e quello di Campi Bisenzio (FI).
Nel 1994 a Palermo è stata insignita con la Targa Giuseppe Piazzi per i suoi contributi alla ricerca scientifica nell'ambito dell'astrofisica.
Nel 1995 ha ricevuto il Premio Internazionale Cortina Ulisse per la divulgazione scientifica.
«per il costante e instancabile impegno profuso nella ricerca scientifica e al servizio della società, che la rende esempio di straordinaria dedizione e coerenza per le giovani generazioni» — Roma, 28 maggio 2012[63]
«Per l'impegno scientifico, il lavoro all'Università di Trieste, all'Osservatorio astronomico, che Margherita Hack ha diretto dal 1964 al 1987, facendolo diventare un punto di riferimento a livello internazionale, e l'impegno civile e politico nella vita pubblica» — 4 febbraio 2011
Corso di astronomia, diretto da e con Corrado Lamberti, 6 voll., Milano, Fabbri, 1984.
Corso di astronomia. Cenni di astronomia sferica, gli strumenti astronomici, fisica stellare: parametri fondamentali, cenni sulla struttura ed evoluzione stellare, la galassia: dimensioni, moti e struttura fisica, le galassie e gli ammassi di galassie, il sole e il sistema solare, Milano, Hoepli, 1984. ISBN 88-203-1407-X.
La nostra galassia, a cura di, Milano, Le Scienze, 1984.
Il libro dell'astronomia, a cura di, Milano, Fabbri, 1985; Milano, Bompiani, 1987.
La galassia e le sue popolazioni. Incontri con le stelle, Trieste, Editoriale, 1989.
Cataclysmic Variables and Related Objects, con Constanze la Dous, Paris-Washington D.C., Centre National de la Recherche Scientifique-National Aeronautics and Space Administration, 1993.
Cosmogonie contemporanee. Le attuali teorie sull'origine dell'universo, Trieste, Editoriale scienza, 1994. ISBN 88-7307-034-5.
Storia dell'astronomia dalle origini al 2000 e oltre, Roma, Edizioni dell'Altana, 2002. ISBN 88-86772-29-7. Sviluppata come un completamento dell'opera Storia della Astronomia (1813) di Giacomo Leopardi.[72]
Dove nascono le stelle, Milano, Sperling & Kupfer, 2004. ISBN 88-200-3625-8.
Qualcosa di inaspettato. I miei affetti, i miei valori, le mie passioni, in collaborazione con Mauro Scanu, Roma-Bari, Laterza, 2004. ISBN 88-420-7423-3.
Quando ho capito perché i sellini della bici da corsa sono così stretti, in La mia prima bicicletta, Portogruaro, Ediciclo, 2010. ISBN 978-88-654-9002-0.
Tutto comincia dalle stelle. Viaggio alla velocità della luce tra pianeti, astri e galassie, con Gianluca Ranzini, Milano, Sperling & Kupfer, 2011. ISBN 978-88-200-5146-4.
Il cielo intorno a noi. Viaggio dalla terra ai confini dell'ignoto per capire il nostro posto nell'universo, con Steno Ferluga, Milano, Dalai, 2012. ISBN 978-88-6620-495-4.
Il perché non lo so. Autobiografia in parole e immagini, con DVD, Milano, Sperling & Kupfer, 2013. ISBN 978-88-200-5416-8.
Stelle, pianeti e galassie. Viaggio nella storia dell'astronomia: dall'antichità a oggi, con Massimo Ramella, Trieste, Editoriale Scienza, 2013. ISBN 978-88-7307-623-0.
Prefazione al libro di Gabriele Turola Misteri di arte e magia. Pittori, alchimisti, medium, Ferrara, Faust Edizioni, 2013. ISBN 978-88-98147-10-6.
^(IT) Elisabetta Strickland, Margherita Hack, in Scienziate d'Italia: diciannove vite per la ricerca, Roma, Donzelli Editore, 2011, p. 65, ISBN9788860366313.
^ab(IT) Silvia Franchini, Monica Pacini, Simonetta Soldani, Giornali di donne in Toscana. Un catalogo, molte storie (1770-1945), in Biblioteca storia tosc. mod. e contemp., II 1900-1945, Firenze, Leo S. Olschki Editore, 2007, p. 493, ISBN9788822256577.
^1941-1944. Il disco volante di Dolfo Consolini parla di pace nei cieli della guerra, in Storia dei campionati italiani di atletica leggera, vol. 8, ASAI Bruno Bonomelli, 2016, p. 122.
^ Giorello Giulio, Da Leopardi alla Hack, stelle senza miti, in Corriere della sera, 5 giugno 2002. URL consultato il 29 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).