Lucia Azzolina | |
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Ministro dell'istruzione | |
In carica | |
Inizio mandato | 10 gennaio 2020 |
Presidente | Giuseppe Conte |
Predecessore | Lorenzo Fioramonti (Istruzione, università e ricerca) |
Sito istituzionale | |
Sottosegretario di Stato per il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca | |
Durata mandato | 16 settembre 2019 – 10 gennaio 2020 |
Cotitolare | Giuseppe De Cristofaro |
Presidente | Giuseppe Conte |
Predecessore | Salvatore Giuliano |
Successore | Anna Ascani (con funzione di viceministro dell'istruzione) Giuseppe De Cristofaro (università e ricerca) |
Deputata della Repubblica Italiana | |
In carica | |
Inizio mandato | 23 marzo 2018 |
Legislature | XVIII |
Gruppo parlamentare |
Movimento 5 Stelle |
Circoscrizione | Piemonte 2 |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Movimento 5 Stelle |
Titolo di studio | Laurea in filosofia Laurea in giurisprudenza |
Università | Università degli Studi di Catania Università di Pisa Università degli Studi di Pavia |
Professione | Docente di Scuola secondaria |
Lucia Azzolina (Siracusa, 25 agosto 1982) è una politica e insegnante italiana, dal 10 gennaio 2020 ministro dell'istruzione nel Governo Conte II.
Nata a Siracusa, ha frequentato il liceo scientifico statale "Leonardo Da Vinci" di Floridia e si è iscritta alla facoltà di filosofia dell'Università degli Studi di Catania. Dopo la laurea triennale ha conseguito quella magistrale in storia della filosofia per poi frequentare la Scuola di specializzazione all'insegnamento secondario (SSIS) per l'abilitazione all'insegnamento della storia e della filosofia.
Superato l'esame finale della SSIS, nel 2008 ha iniziato ad insegnare nei licei di La Spezia e Sarzana, in Liguria, e ha conseguito la specializzazione all'insegnamento del sostegno all'Università di Pisa. Si è iscritta poi alla facoltà di giurisprudenza dell'Università degli Studi di Pavia, dove si è laureata nel dicembre del 2013 con una tesi in diritto amministrativo, insegnando contemporaneamente nelle scuole secondarie superiori.[1] Dopo la laurea in giurisprudenza ha svolto la pratica forense occupandosi di diritto scolastico.
Nel gennaio 2014 è passata di ruolo all'istituto di istruzione superiore "Quintino Sella" di Biella per poi militare all'interno del sindacato Associazione nazionale insegnanti e formatori (ANIEF). Rassegnate le dimissioni dal sindacato, è tornata a insegnare nel 2017 al "Quintino Sella" di Biella, entrando nello staff della dirigenza scolastica.[2]
Dopo aver svolto attività sindacale si è dedicata alla politica iscrivendosi al Movimento 5 Stelle. Alle elezioni politiche del 2018 è stata candidata nelle liste del Movimento per la Camera dei deputati nel collegio plurinominale Piemonte 2 - 02, non venendo inizialmente eletta.[3] Tuttavia il 20 marzo 2018 la Corte suprema di cassazione, visto il numero di candidati pentastellati in Campania e Sicilia, inferiore rispetto ai seggi assegnati[4], ha assegnato un seggio vacante nella circoscrizione Campania 1 ad Azzolina.[5]
Durante la XVIII legislatura ha presentato diverse interrogazioni parlamentari legate al mondo della scuola in qualità di membro della VII Commissione cultura, ricerca ed istruzione della Camera.
Il 13 settembre 2019 è stata nominata Sottosegretario di Stato al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca nel governo Conte II.[6]
Nel dicembre dello stesso anno, in occasione dell'approvazione del decreto scuola da lei messo a punto, il sottosegretario ha subito critiche da alcuni movimenti di docenti italiani che l'accusavano di non aver mantenuto fede, a loro avviso, agli impegni presi in campagna elettorale. Alcune di queste critiche sono sfociate in insulti e minacce. Azzolina ha ricevuto attestati di solidarietà dall'allora Ministro dell'istruzione Lorenzo Fioramonti e da altri colleghi di partito.[7]
In seguito alle dimissioni di Lorenzo Fioramonti dalla carica di Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, e al successivo smembramento del dicastero, Azzolina fu annunciata come suo successore al Ministero dell'istruzione durante la conferenza di fine anno tenuta dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte il 28 dicembre 2019.[8] Il 10 gennaio 2020 ha prestato giuramento ed è entrata ufficialmente in carica.[1]
Il 2 febbraio 2020 cinque sigle sindacali della scuola (FLC CGIL, CISL, UIL, SNALS CONFSAL e Gilda degli insegnanti) hanno accusato il ministro di non aver attuato politiche idonee in relazione ai docenti precari, proclamando uno sciopero su scala nazionale per il 17 marzo.[9]
A maggio 2019 il settimanale L'Espresso pubblica una serie di articoli in cui mette in evidenza la sua partecipazione al concorso da dirigente scolastico, bandito il 24 novembre 2017 e svoltosi tra il 2018 e il 2019 (classificandosi al 2542esimo posto su un totale di 2900 posti disponibili in un concorso a cui avevano partecipato 35mila docenti),[10] pur essendo investita della carica di membro della Commissione parlamentare istruzione della Camera. Alle critiche su un paventato conflitto di interessi, Azzolina ha risposto affermando che si trattava di un concorso al quale si stava preparando dal 2017, senza però entrare nel merito del perché non avesse rinunciato all'incarico in Commissione.[11][12]
Il 27 dicembre 2019, il presidente della Commissione per l'accesso al ruolo di dirigente scolastico Massimo Arcangeli, che giudicò la prova orale della deputata, mette in dubbio la capacità della stessa nel poter svolgere l'incarico di ministro dell'Istruzione, sulla base dei risultati ottenuti nelle prove. La Commissione presieduta dallo stesso Arcangeli ha attribuito punti 80,5/100 alla prova scritta e punti 75/100 alla prova orale.[13][14]
Sempre Massimo Arcangeli, sul quotidiano la Repubblica del 11 gennaio 2020, sostiene che alcuni paragrafi della tesi da lei a suo tempo presentata per l’abilitazione all'insegnamento sarebbero stati copiati da testi specialistici.[15][16] Dopo la pubblicazione della notizia, i partiti d’opposizione, tra cui la Lega, ne hanno chiesto le dimissioni dalla carica governativa.[17] Lucia Azzolina ha replicato alle accuse rilevando che non si tratta né di una tesi di laurea né di un plagio, essendo lo scritto una semplice relazione di fine tirocinio.[18][19]
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Il contenuto presentato dell'articolo di Wikipedia è stato estratto 2020-11-09 sulla base di https://it.wikipedia.org/?curid=7529632