Luca Zaia | |
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Luca Zaia nel 2019 | |
Presidente della Regione del Veneto | |
In carica | |
Inizio mandato | 7 aprile 2010 |
Predecessore | Giancarlo Galan |
Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali | |
Durata mandato | 8 maggio 2008 – 16 aprile 2010 |
Presidente | Silvio Berlusconi |
Predecessore | Paolo De Castro |
Successore | Giancarlo Galan |
Vicepresidente della Regione Veneto | |
Durata mandato | 19 maggio 2005 – 5 giugno 2008 |
Presidente | Giancarlo Galan |
Predecessore | Fabio Gava |
Successore | Franco Manzato |
Presidente della Provincia di Treviso | |
Durata mandato | 10 giugno 1998 – 19 maggio 2005 |
Predecessore | Giovanni Mazzonetto |
Successore | Leonardo Muraro |
Dati generali | |
Partito politico | Lega Nord |
Titolo di studio | Laurea in scienze della produzione animale |
Università | Università degli Studi di Udine |
Professione | Dirigente pubblico; Funzionario di partito |
Luca Zaia (Conegliano, 27 marzo 1968) è un politico italiano, presidente della Regione Veneto dal 7 aprile 2010.
Originario di Bibano, frazione di Godega di Sant'Urbano, è stato presidente della provincia di Treviso dal giugno 1998 all'aprile 2005, nonché vicepresidente della giunta regionale del Veneto tra il 2005 e il 2008, con deleghe al turismo, all'agricoltura, allo sviluppo montano e all'identità veneta.
Tra l'8 maggio 2008 e il 16 aprile 2010 ha ricoperto l'incarico di ministro delle politiche agricole alimentari e forestali nel governo Berlusconi IV.
Figlio di Giuseppe e di Carmela Lisetto,[1][2] dopo essersi diplomato alla Scuola enologica di Conegliano, si è laureato in Scienze della Produzione Animale presso la Facoltà di Agraria dell'Università degli Studi di Udine. Dopo aver iniziato con la festa di diploma organizzata da lui, per ben dodici anni ha lavorato come PR per diverse discoteche della sua zona come il “Manhattan” di Godega di Sant’Urbino, il “Diamantik” di Gaiarine, il “Kolossal” di Spresiano o il “Desirèe” a Caorle.[3]
È sposato dal 1999 con Raffaella Monti, segretaria d'azienda; la coppia non ha figli.[4][5]
Alle elezioni amministrative del 1993 viene eletto consigliere comunale a Godega di Sant'Urbano (essendo originario della frazione di Bibano) tra le liste della Lega Nord-Liga Veneta.
Alle elezioni regionali in Veneto del 1995 è stato candidato, nel listino bloccato del candidato presidente della Lega Nord Alberto Lembo, però senza essere eletto in consiglio regionale del Veneto. In quello stesso anno entrò nel consiglio provinciale di Treviso, ricoprendo anche la carica di assessore all'agricoltura.
Successivamente, alle elezioni provinciali del 1998 a Treviso si candida, e viene eletto nel giugno 1998, Presidente della Provincia di Treviso. Nel 1998 Zaia risultò essere il più giovane Presidente della Provincia eletto in Italia, avendo appena compiuto trent'anni.[6]
Alle elezioni provinciali del giugno 2002 fu rieletto Presidente della Provincia di Treviso, carica che mantiene fino al 19 maggio 2005, quando decide di lasciare l'incarico per ricoprire l'incarico di vicepresidente della Regione Veneto.
Il 19 maggio 2005 viene nominato vicepresidente della Regione Veneto con deleghe regionali al turismo, all'agricoltura, allo sviluppo montano e all'identità veneta, nella la giunta del forzista Giancarlo Galan, presidente della Regione Veneto.
L'8 maggio 2008 giura nelle mani del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano come Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali nel quarto governo Berlusconi, incarico che mantiene fino al 16 aprile 2010.
La prima questione che dovette affrontare da ministro fu l'esportazione del Brunello di Montalcino negli Stati Uniti, vietata dopo che erano state trovate alcune partite di vino con certificazione falsa. In quell'occasione, Zaia rese il governo garante della qualità del rinomato vino toscano.
Nel 2009, poco prima del G8 dell'Aquila, ha presieduto nel Castelbrando di Cison di Valmarino il primo G8 agricolo, vertice che ha affrontato, tra l'altro, il tema della fame nel mondo.[7]
Ha rassegnato le dimissioni da ministro dopo l'elezione a Presidente della Giunta regionale del Veneto, avvenuta il 29 marzo 2010.
Come stabilito dal governo Prodi II e dal governo Berlusconi IV, Foggia era stata scelta come sede dell'Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare: Zaia insieme con i deputati leghisti ha tuttavia dissentito, proponendo Verona al posto della città pugliese.[8] Le sue dichiarazioni hanno scatenato polemiche non solo da parte delle forze di opposizione (che hanno chiamato in causa il ministro leccese Raffaele Fitto), ma anche dagli stessi parlamentari pugliesi del Pdl.[9] Senatori di maggioranza e di opposizione hanno presentato una mozione per impegnare il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi e il ministro delle politiche agricole Luca Zaia a confermare l'indicazione di Foggia come sede dell'agenzia. In risposta il ministro Zaia ha affermato di aver semplicemente ripristinato una decisione presa, durante il precedente governo Berlusconi, dall'allora ministro delle politiche agricole e forestali Gianni Alemanno, pugliese di nascita e romano d'adozione, che individuava la sede dell'autority a Verona.
A spostare la destinazione della sede a Foggia era stato il ministro del successivo governo Prodi Paolo De Castro, anch'egli pugliese.[10]
Alla fine la sede non è andata in nessuna delle due città in disputa.[11]
Il 19 dicembre 2009 venne ufficializzata la candidatura di Zaia alle elezioni regionali in Veneto del 2010 dalla direzione nazionale della Lega Nord riunitasi a Padova. La candidatura di Zaia fu votata all'unanimità[12] ed è stata sostenuta dalle liste della Lega Nord, del Popolo della Libertà e da una terza lista comune tra Alleanza di Centro di Francesco Pionati, la Democrazia Cristiana e alcuni esponenti dell'Unione di Centro usciti dal partito di Pierferdinando Casini.
Il 29 marzo 2010 Zaia vinse le elezioni ottenendo più del 60% dei consensi, diventando così il decimo presidente del Veneto, nonché il più votato tra i candidati presidente in Italia[13]. L'insediamento ufficiale a Palazzo Balbi si è tenuto il successivo 13 aprile.
In un'indagine di un istituto di ricerca relativa al secondo trimestre 2012, Zaia è risultato essere, tra i presidenti di regione, quello con il gradimento maggiore, con un indice stimato oltre il 60%.[14]
Il 1º giugno 2015 Zaia venne ricandidato alla presidenza del Veneto per un secondo mandato, sostenuto da Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d'Italia, Indipendenza Noi Veneto e Lista ZAIA[15] e contro il suo ex compagno di partito Flavio Tosi (Fare!), Alessandra Moretti (Partito Democratico), Jacopo Berti (Movimento 5 Stelle), Laura Di Lucia Coletti (L'Altro Veneto. Ora Possiamo!) e Alessandro Morosin (Indipendenza Veneta).[16] Alle elezioni venne riconfermato presidente con il 50,08% dei voti.
Cinque anni più tardi verrà ricandidato per la terza volta con il sostegno di Lega Nord, Fratelli d'Italia, Forza Italia [17] e le liste "Zaia Presidente" e "Veneta Autonomia" contro il candidato del centro-sinistra Arturo Lorenzoni, Enrico Cappelletti del Movimento 5 Stelle e altri[18]. Alle elezioni verrà riconfermato Presidente con il 76,8% dei voti e la sua lista personale prenderà il 44,6% staccando di gran lunga gli altri partiti della coalizione e gli avversari.[19]
Successivamente all'elezione di presidente della regione Veneto, Zaia si dichiarò contrario all'utilizzo della pillola abortiva Ru486 e quindi alla sua distribuzione all'interno della regione[20]. L'Agenzia italiana del farmaco ha precisato che le regioni non possono vietarne la distribuzione, che è regolamentata dalla legge 194.[21]
Convinto sostenitore degli incentivi introdotti con i D.L. 201/2011 e 1/2012 (c.d. "Piano casa") invece avversati dalle Giunte di altre regioni[22][23], alla scadenza del Decreto ne propone una proroga per il Veneto con la Legge Regionale 32/2013, superando l'opposizione del Consiglio dei Ministri[24] e un esame della Corte Costituzionale[25]. La Legge, che esclude dai benefici gli edifici anche parzialmente abusivi o in zone di pregio ambientale e che prevede bonus a chi bonifica e/o riqualifica e crediti edilizi a chi demolisce e rinaturalizza[26][27], viene infine approvata il 29.11.2013[28]. Inizialmente prevista con una scadenza al 31.12.2018, poi portata al 31.03.2019[29], diventa infine permanente con la Legge 14/2019[30].
A seguito dell'alluvione del Veneto del 2010, Zaia ha modificato una legge regionale (L.R. n. 11/2004) che modifica le norme in materia di governo del territorio e consente la ristrutturazione di ruderi agricoli fino a 800 metri cubi.[31] Contro la legge, considerata un esempio di cementificazione, si è esposto in consiglio regionale il PD, mentre l'UDC non ha sostenuto gli emendamenti al progetto di legge. Contro la normativa si sono schierati anche il vicesindaco del PdL di Cortina d'Ampezzo, e l'associazione veneta dei costruttori edili (ANCE), che l'hanno giudicata una "scelta sbagliata"[32].
Nel 2010, nel richiedere maggiori fondi al Governo per sostenere il Veneto dopo l'alluvione di quell'anno afferma che è «una vergogna spendere 250 milioni di euro per i quattro sassi di Pompei.»[33], dichiarazione che scatenerà polemiche a livello nazionale e che porterà il governatore veneto a ritrattare, successivamente, la sua stessa affermazione.
Il 24 giugno 2019 il presidente Zaia, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e il sindaco di Milano Giuseppe Sala, vincono la gara per l'aggiudicazione delle Olimpiadi invernali 2026 e delle Paralimpiadi invernali 2026. I giochi saranno spalmati su quattro 'cluster' fra Lombardia, Veneto e le province di Trento e di Bolzano: Milano, Valtellina, Cortina e Val di Fiemme e la cerimonia di apertura si terrà nello stadio milanese di San Siro.[34]
Il 7 luglio 2019, grazie alla candidatura regionale presentata nel 2009, il Comitato per il Patrimonio mondiale Unesco, ha proclamato le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene patrimonio dell’Umanità.[35]
Durante la pandemia di COVID-19, l'amministrazione di Zaia si discosta dalle indicazioni del Ministero della Sanità e dell'OMS, che punta a tamponare solo i casi sintomatici, effettuando in Veneto tamponi molto più numerosi ed a tappeto[36] per isolare gli asintomatici positivi coinvolgendo tutti i laboratori di microbiologia della rete ospedaliera regionale[37] ed acquistando anche nuovo materiale per effettuare gli esami.[38][39][40] Il Veneto è inoltre la prima regione italiana ad avviare la fase di test sierologici.[41]
Il referendum consultivo in Veneto del 2017 è una consultazione referendaria regionale che si è svolta in Veneto il 22 ottobre 2017. Il referendum è stato deliberato dal consiglio regionale del Veneto per conoscere il parere degli elettori della regione circa l'attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia al proprio ente territoriale. Per l'efficacia della consultazione era richiesta la partecipazione della maggioranza degli aventi diritto al voto.[42]
In seguito al suo esito positivo, la giunta regionale del Veneto si è riunita in seduta straordinaria per deliberare preliminarmente un disegno di legge da sottoporre al Consiglio regionale del Veneto avente come oggetto una proposta di legge statale da trasmettere al parlamento nazionale[43] al fine di chiedere il trasferimento delle 23 competenze previste[44] dallo Stato alla Regione;[45][46] l'atto è stato approvato dall'aula consiliare il 15 novembre 2017,[47] unitamente a un ordine del giorno che conferisce al presidente Zaia un ampio mandato nell'ambito della trattativa con l'esecutivo statale[48]. Il 28 febbraio 2018, al termine di tre mesi di negoziati, il presidente Luca Zaia (insieme ai presidenti Roberto Maroni e Stefano Bonaccini, suoi omologhi di Lombardia ed Emilia-Romagna) ha firmato col Sottosegretario di Stato Gianclaudio Bressa un accordo preliminare in merito all'intesa prevista dall'articolo 116, comma 3, della Costituzione.[49]
Collare d'oro al merito sportivo | |
— 16 dicembre 2019[59] |
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