Nasce a Palermo in una famiglia di attori, infatti lo zio Gino era attore e in seguito, lo divenne anche il padre Empedocle (1910-1987), il quale in origine era proiezionista.[2] Compie i suoi studi nella città natale e a diciassette anni si trasferisce a Roma, dove, mentre frequenta corsi di recitazione all'Accademia Sharoff (di cui è divenuto poi presidente onorario), inizialmente si adatta a lavori precari, prima di esordire come attore, dapprima in teatro e poi per il cinema.
Dopo alcuni film girati come comparsa, tra cui Ben-Hur — in cui interpretava uno degli schiavi della galea — l'esordio ufficiale arriva nel 1961 con Pietro Germi, che lo sceglie per il ruolo di Rosario Mulè in Divorzio all'italiana, e, successivamente, per quello di Antonio in Sedotta e abbandonata. Nel 1964 partecipa, come attore non protagonista, al film di Luciano RicciSenza sole né luna[3], un film drammatico che racconta la dura vita da minatori durante gli ultimi mesi di scavo per il traforo del Monte Bianco.
La scelta dei successivi copioni non sarà sempre fortunata, ritrovandosi Buzzanca spesso a interpretare ruoli stereotipati di maschio siciliano amante delle donne, ma un po' sciocco, tanto che la critica cinematografica lo relegò inizialmente alla schiera dei caratteristi e degli interpreti del cinema di serie B, con l'eccezione del ruolo da protagonista nel 1967 di Don Giovanni in Sicilia, diretto da Alberto Lattuada.
Anni settanta e ottanta
Anche se la critica continua a non essere benevola, la sua vena comica e la sua recitazione spontanea incontrano un vasto consenso di pubblico. Nel 1970 interpreta in televisione Signore e signora, in coppia con Delia Scala, che riscuote enorme successo. La sua battuta "mi vien che ridere" rimarrà un tormentone ricordato e ripetuto dal pubblico per anni.
Forte del suo successo commerciale, comincia anche a scegliere da solo i ruoli da interpretare: sue sono ad esempio le idee di film come L'arbitro, Il sindacalista e All'onorevole piacciono le donne, in cui tratteggia parodie di personaggi realmente esistenti e facilmente riconoscibili.
A metà degli anni settanta cala l'interesse per questo tipo di film e, inevitabilmente, diminuiscono gli impegni cinematografici di Buzzanca, che non si adatta alla moda della commedia sexy all'italiana, rifiutandosi di comparire in pellicole quali quelle che renderanno famosi attori come Alvaro Vitali ed Edwige Fenech, Gloria Guida e Gianfranco D'Angelo, preferendo lavorare in radio, dove per qualche anno sarà protagonista di Gran varietà con il grottesco "Buzzanco", erede del personaggio televisivo inventato per la serie Signore e signora.
Nel 2012 realizza la serie televisivaIl restauratore, che ottiene un grande successo - con più di sei milioni di spettatori - replicato dalla seconda stagione due anni dopo. Il 7 agosto 2013 viene ritrovato in casa privo di sensi e con tagli alle vene dei polsi. Il tentato suicidio, inizialmente smentito, viene poi confermato dall'attore a un anno di distanza[4]. Partecipa al video musicale Amo Milano (2014) di Dargen D'Amico, nel quale assume la parte di un siculo naturalizzato a Milano.
Nel 2021, dopo che una malattia invalidante ha distrutto le sue funzioni fisiche e cognitive, fu ricoverato in una RSA, ma l'anno successivo iniziarono polemiche sul suo stato di salute; la sua compagna Francesca Dalla Valle accusò i figli di Buzzanca di averlo portato in questo ospedale contro la sua volontà. A metà novembre dopo una caduta dalla sedia a rotelle Buzzanca fu ricoverato prima al Policlinico Gemelli e poi presso la clinica Villa Speranza dove muore il 18 dicembre 2022 a 87 anni.[6] Il funerale è stato celebrato il 21 dicembre nella basilica di Santa Maria in Montesanto, chiamata con la popolare definizione di "chiesa degli artisti".[7] Dopo i funerali la salma è stata cremata per sua espressa volontà e le ceneri furono portate in casa di suo figlio Massimiliano, per essere poi disperse. Buzzanca si è spesso dichiarato ateo.
Controversie
Sono note le simpatie politiche dell'attore per la destra e spesso egli si è detto boicottato da produttori e registi di sinistra per tale motivo.[8]
^Secondo la pubblicazione di matrimonio affissa all'Albo Pretorio del Comune di Canosa di Puglia, la data di nascita è il 25/08/1935, mentre, secondo l'elenco artisti settore audiovisivo rappresentati da nuovo IMAIE, è il 24/08