Jack Nicholson

John Joseph Nicholson detto Jack (Neptune City, 22 aprile 1937) è un attore e regista statunitense.

Considerato tra i maggiori interpreti della storia del cinema,[1][2] a fronte di 12 candidature Nicholson è uno dei tre attori ad aver vinto tre volte il Premio Oscar insieme a Daniel Day-Lewis e Walter Brennan: due volte il premio Oscar come miglior attore protagonista per il film drammatico Qualcuno volò sul nido del cuculo (1975) e per la commedia romantica Qualcosa è cambiato (1997) e nella categoria miglior attore non protagonista per la commedia drammatica Voglia di tenerezza (1983).

Nicholson è uno dei tre attori ad essere stato candidato agli Oscar per film prodotti in cinque decenni: gli anni sessanta, settanta, ottanta, novanta e duemila. Ha vinto 7 Golden Globe e ha ricevuto il Kennedy Center Honor nel 2001. Nel 1994 è diventato uno degli attori più giovani ad essere insigniti del Life Achievement Award dall'American Film Institute.

Tra gli altri film in cui ha recitato vi sono il road movie Easy Rider (1969), il drammatico Cinque pezzi facili (1970), la commedia drammatica L'ultima corvé (1973), il neo noir thriller Chinatown (1974), il drammatico Professione: reporter (1975) e il politico Reds (1981). Inoltre ha interpretato Jack Torrance nel film horror Shining di Stanley Kubrick (1980), il Joker in Batman di Tim Burton (1989) e Frank Costello nel thriller drammatico The Departed - Il bene e il male di Martin Scorsese (2006). Tra gli altri film vi sono il thriller legale Codice d'onore (1992), il thriller La promessa di Sean Penn (2001) e la commedia drammatica A proposito di Schmidt (2002).

Biografia

Jack Nicholson nel ruolo di Wilbur Force ne La piccola bottega degli orrori (1960)

Nicholson nacque a Neptune City, nel New Jersey[3], il 22 aprile 1937 da June Nicholson[4], studentessa statunitense di origini irlandesi, inglesi, olandesi e tedesche. Jack Nicholson venne a conoscenza della verità sulla sua famiglia solo nel 1974, all'età di trentasette anni, grazie a un giornalista del quotidiano Time che stava facendo delle ricerche sull'attore. L'attore scoprì così di essere figlio di June Nicholson (1918-1963), la donna che aveva sempre creduto essere sua sorella, mentre quella che credeva fosse sua madre era in realtà sua nonna.[5][6]

Il vero padre di Nicholson non è mai stato identificato: nessuno sa chi possa essere effettivamente. Varie ipotesi sono state fatte: Donald Furcillo[7][8] oppure Edgar Kirschfeld[9], detto Eddie King. Quest'ultimo sarebbe stato un clandestino lettone ebreo che suonava il pianoforte su un transatlantico tedesco e che scappò di nascosto un giorno che l'imbarcazione era attraccata a New York, dove avrebbe cominciato a guadagnarsi da vivere dando lezioni di ballo. A queste avrebbe preso parte anche l'allora diciassettenne madre di Nicholson, che in questa circostanza sarebbe rimasta incinta da parte di Kirschfeld. Quest'ultimo non sarebbe poi riuscito ad assistere alla nascita del figlio a causa del suo status di clandestino, e di conseguenza espulso dagli USA.[9]

I primi ruoli

A diciassette anni decise di trasferirsi a Los Angeles, dove cominciò la sua carriera nel mondo del cinema, partecipando ai corsi di arte drammatica di Jeff Corey, tenuti da Martin Landau. In quel periodo incontrò e strinse amicizia con diversi personaggi tra cui Dennis Hopper, Harry Dean Stanton e Roger Corman. Ciò gli permise di esordire sul grande schermo nel 1958 nel ruolo di protagonista in The Cry Baby Killer. Nel 1960 lavorò ancora con Corman nel film La piccola bottega degli orrori, e nel 1966 comparve in due western, Le colline blu e La sparatoria, girati in contemporanea nei territori desertici dello Utah.

Il primo successo arrivò nel 1969 con Easy Rider, un film-manifesto per quegli anni. La sua interpretazione di George Hanson, un avvocato alcolizzato in cerca di nuove emozioni, resa celebre da uno strampalato discorso sui "Venusiani", ottenne la candidatura all'Oscar come miglior attore non protagonista. In Easy Rider, Nicholson lavorò al fianco di Dennis Hopper attore, regista e co-sceneggiatore del film insieme con Peter Fonda.

Negli anni settanta non nascose l'uso di stupefacenti e si schierò contro la guerra del Vietnam, manifestando contro il governo statunitense. Infatti Nicholson all'epoca era molto impegnato politicamente. La passione per la politica fu di lunga durata: nel 1992 presenziò all'insediamento alla Casa Bianca del presidente Bill Clinton, candidato dal partito democratico vincente dopo dodici anni di governo repubblicano.

Gli anni settanta e il successo

Dopo Easy Rider la sua carriera venne lanciata improvvisamente e Nicholson divenne uno degli attori più richiesti a Hollywood. A seguito del successo ottenuto per l'interpretazione, Nicholson decise di proseguire la carriera di attore che in quel periodo voleva abbandonare per fare il regista. Nicholson interpretò Robert Eroica Dupea in Cinque pezzi facili, per cui fu candidato all'Oscar per il miglior attore; nel 1973, dopo esser stato diretto da Mike Nichols in Conoscenza carnale, fu protagonista de L'ultima corvé, interpretazione che gli valse un'altra candidatura per l'Oscar al miglior attore.

Nel 1974 Nicholson interpretò il detective Jake "J. J." Gittes, accanto a Faye Dunaway, diretto da Roman Polański in uno dei massimi capolavori del regista: Chinatown, con cui vinse il Premio Golden Globe come miglior attore protagonista. Il film si aggiudicò anche i premi per miglior film, regia e sceneggiatura, bissando i premi, con l'eccezione del miglior film, ai BAFTA Award 1975. Il film arrivò così come super favorito agli Oscar dello stesso anno con ben undici candidature, tra cui miglior film, regia, attore, attrice e sceneggiatura, ma Il padrino - Parte II di Francis Ford Coppola, pur essendo candidato in meno categorie, vinse sei Oscar tra cui miglior film e regia; unico premio per Chinatown fu la miglior sceneggiatura originale e Nicholson fu battuto da Art Carney in Harry e Tonto.

Nel 1975 venne diretto da Michelangelo Antonioni in Professione: reporter e finalmente vinse il premio Oscar come migliore attore protagonista per la straordinaria interpretazione di Randle Patrick McMurphy in Qualcuno volò sul nido del cuculo di Miloš Forman, che si aggiudicò le cinque statuette più importanti: film, regia, attore, attrice e sceneggiatura non originale.

Gli anni ottanta

Nel 1980 Nicholson interpretò il ruolo di Jack Torrance nel film Shining diretto da Stanley Kubrick. La pellicola, tratta dell'omonimo libro di Stephen King, alla sua uscita ebbe un buon successo commerciale, ma ricevette recensioni contrastanti.[10] Con il passare degli anni, il film venne rivalutato e oggi viene considerato un cult del cinema moderno. L'interpretazione di Nicholson viene ancora oggi considerata una delle sue migliori.[senza fonte] L'anno seguente tornò a lavorare con Bob Rafelson con il film Il postino suona sempre due volte, remake dell'omonimo film del 1946 e a sua volta basato sull'omonimo romanzo di James M. Cain. Nello stesso anno interpretò il poeta Eugene O'Neill nel biopic Reds, diretto e interpretato da Warren Beatty, insieme a Diane Keaton. Per questo ruolo venne candidato al Premio Oscar come miglior attore non protagonista.

Dopo aver interpretato un ufficiale corrotto in Frontiera (1982) di Tony Richardson, Nicholson recitò in Voglia di tenerezza (1983), accanto a Shirley MacLaine e Debra Winger. Il film venne accolto positivamente da critica e pubblico e ricevette undici candidature agli Oscar vincendone cinque, tra cui quello di miglior attore non protagonista per Nicholson. L'anno dopo, insieme a Kathleen Turner, fu il protagonista della commedia nera L'onore dei Prizzi di John Huston, per cui ricevette nuovamente la candidatura all'Oscar. L'anno seguente recitò accanto a Meryl Streep nel drammatico Heartburn - Affari di cuore, diretto per la terza volta da Nichols.

Nel 1987 Nicholson, insieme a Cher, Susan Sarandon e Michelle Pfeiffer, è il protagonista della commedia fantastica Le streghe di Eastwick. Il film fu un successo di pubblico e incassò 63 milioni di dollari a livello nazionale, l'equivalente di 137 milioni di dollari del 2017.[11] Nello stesso anno prese parte ai film Dentro la notizia di James L. Brooks, regista di Voglia di tenerezza, e Ironweed di Héctor Babenco, dove tornò a recitare insieme a Meryl Streep. Per quest'ultimo ruolo, Nicholson ottenne la sua nona candidatura al premio Oscar. Nel 1989 Nicholson fu il folle criminale Joker in Batman di Tim Burton. Il film fu campione d'incassi a livello mondiale, incassando 411,35 milioni di dollari. Per il film Nicholson percepì un salario di base di 6 milioni di dollari, e una grossa percentuale sugli incassi, tra i 60 e i 90 milioni di dollari.[7] Lo stesso attore si ritenne particolarmente soddisfatto della sua interpretazione, "considerandola un pezzo di pop art".[12]

Gli anni novanta

Nicholson (a destra) e Dennis Hopper ai Premi Oscar 1990.

Nel 1996 Nicholson collaborò di nuovo con il regista Tim Burton nel film Mars Attacks! in cui interpretava due personaggi: il Presidente degli Stati Uniti d'America Jim Dale e l'immobiliarista di Las Vegas Art Land. I dirigenti degli studios erano contrari all'idea di far morire il personaggio, così Tim Burton decise di fargli interpretare due personaggi e di farli morire entrambi.

Nonostante le sue riconosciute capacità di attore, Nicholson ottenne una candidatura al Razzie Award per il peggior attore per La gatta e la volpe e per Hoffa - Santo o mafioso?. Nonostante ciò l'attore, grazie al film Hoffa - Santo o mafioso?, ottenne anche una candidatura al Golden Globe.

Nel 1996 la rivista inglese Empire lo classificò al sesto posto tra i migliori attori del ventesimo secolo. Nell'anno successivo venne nuovamente diretto dall'amico James L. Brooks in Qualcosa è cambiato, ruolo con cui vinse per la seconda volta il Premio Oscar nella categoria miglior attore protagonista.[13]

Gli anni duemila

Jack Nicholson a Cannes nel 2001

Nel 1997, dopo l'Oscar e il successo, decise di allontanarsi dalle scene per un po' di tempo. Ritornò nel 2001 con La promessa, diretto da Sean Penn, in un cast pieno di celeberrimi attori tra i quali Benicio del Toro, Patricia Clarkson, Aaron Eckhart, Helen Mirren e tanti altri. L'anno successivo fu lo straordinario protagonista di A proposito di Schmidt, dove la parte di Warren Schmidt, letteralmente disegnata su Nicholson, gli permise di arrivare favorito e vincere ai Golden Globe. Candidato agli Oscar per miglior attore, fu battuto a sorpresa da Adrien Brody protagonista de Il pianista di Roman Polański. L'anno dopo fu protagonista di due commedie: Terapia d'urto di Peter Segal accanto ad Adam Sandler e Tutto può succedere - Something's Gotta Give di Nancy Meyers accanto a Diane Keaton.

Dopo una pausa di due anni, nel 2006 collaborò per la prima volta con Martin Scorsese, interpretando il pazzo e luciferino boss di origine irlandese Frank Costello (non l'omonimo boss esistito, ma un personaggio che si ispira a James Bulger) braccato dalla polizia in The Departed - Il bene e il male. Nel film Non è mai troppo tardi del 2007 interpretò la parte del vecchio e sarcastico miliardario Edward Cole, scopertosi malato terminale di cancro, che ha per compagno di stanza d'ospedale Morgan Freeman, anch'egli malato terminale di cancro. Nel 2010 tornò per l'ultima volta sul grande schermo recitando nel film di James L. Brooks Come lo sai. Il ritiro dalle scene dell'attore fu confermato nell'ottobre 2019 dal regista Mike Flanagan.[14]

Vita privata

È un sostenitore del Partito Democratico statunitense[15] e per le elezioni presidenziali del 2008 ha appoggiato la candidatura di Hillary Clinton. È un tifoso dei Los Angeles Lakers[16][17], squadra di pallacanestro dell'NBA, e dei New York Yankees, squadra della Major League Baseball.

Nicholson è stato sposato dal 1962 al 1968 con l'attrice Sandra Knight, da cui ha avuto una figlia, Jennifer (1963). Nel 1970 ha avuto un altro figlio, Caleb James, dalla sua relazione con l'attrice Susan Anspach[18][19] e nel 1981 ha avuto Honey, dalla relazione con l'attrice danese Winnie Hollman. Dal 1973 al 1989 è stato legato all'attrice Anjelica Huston,[20] che lo lasciò quando scoprì che Nicholson stava per avere un figlio dall'attrice Rebecca Broussard, da cui poi ebbe Lorraine (1990) e Raymond[21] (1992). Nel 1994 anche la relazione con la Broussard finì. Dal 1999 al 2000 Nicholson ha frequentato l'attrice Lara Flynn Boyle; i due si sono successivamente rimessi insieme, per poi lasciarsi definitivamente nel 2004.

È stato per decenni vicino di casa di Marlon Brando;[22] dopo la sua morte, ne ha acquistato la villa, manifestando in seguito l'intenzione di abbatterla.[23]

Filmografia

Attore

Cinema

Televisione

Produttore

Sceneggiatore

Regista

Premi e riconoscimenti

Onorificenze

Kennedy Center Honors - nastrino per uniforme ordinaria Kennedy Center Honors
— 2 dicembre 2001

Doppiatori italiani

Nelle versioni in italiano dei suoi film, Jack Nicholson è stato doppiato da:

  • Michele Gammino in Verso il sud, Il postino suona sempre due volte, Reds, Frontiera, Terrore in sala, Codice d'onore, Wolf - La belva è fuori, Qualcosa è cambiato, A proposito di Schmidt, Terapia d'urto, Non è mai troppo tardi, Come lo sai
  • Pino Colizzi in L'onore dei Prizzi, Heartburn - Affari di cuore, Le streghe di Eastwick, Dentro la notizia, Ironweed, Il grande inganno, La gatta e la volpe, Mars Attacks!
  • Giancarlo Giannini in Professione: reporter, Shining, Batman, Hoffa - Santo o mafioso?, La promessa, Tutto può succedere - Something's Gotta Give, The Departed - Il bene e il male
  • Luciano Melani ne La sparatoria, Angeli dell'inferno sulle ruote, Easy Rider, Cinque pezzi facili, L'ultima corvé
  • Massimo Turci ne I maghi del terrore, La vergine di cera, Psych Out - Il velo sul ventre, L'amica delle 5 ½, Conoscenza carnale
  • Cesare Barbetti in Il re dei giardini di Marvin, Chinatown, Due uomini e una dote
  • Gino La Monica in Voglia di tenerezza, 3 giorni per la verità, Conflitti del cuore
  • Adalberto Maria Merli in Qualcuno volò sul nido del cuculo
  • Gigi Reder in Una nave tutta matta
  • Claudio Capone in Le colline blu
  • Pino Locchi in Missouri
  • Michele Kalamera ne Gli ultimi fuochi
  • Oreste Rizzini in Blood & Wine
  • Davide Lepore in La piccola bottega degli orrori

Note

  1. ^ Jack Nicholson è il più grande attore vivente?, su Rolling Stone Italia, 22 aprile 2020. URL consultato il 5 luglio 2021.
  2. ^ Giorgia Terranova, Jack Nicholson: 10 attori per cui è stato fonte d'ispirazione, su Cinematographe.it, 22 aprile 2020. URL consultato il 5 luglio 2021.
  3. ^ (EN) INTERVIEW / Great film, Jack, now let's talk about you: Jack Nicholson, su The Independent, 22 ottobre 2011. URL consultato il 5 luglio 2021.
  4. ^ Edward Douglas, Jack: The Great Seducer – The Life and Many Loves of Jack Nicholson, New York, Harper Collins, 2004, p. 14, ISBN 0-06-052047-7.
  5. ^ Jack Nicholson: la sorella era sua mamma e la mamma era sua nonna, su cinefacts.it, 15 gennaio 2018. URL consultato il 5 luglio 2021.
  6. ^ (EN) Nancy Collins, 1984 Rolling Stone Interview - The Great Seducer: Jack Nicholson., in Rolling Stone, 29 marzo 1984 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2008).
  7. ^ a b (EN) Matt Carey, You don't know Jack (Nicholson), su CNN, 8 novembre 2013. URL consultato il 5 luglio 2021.
  8. ^ Berliner, Eve. Marriage certificate of June Nilson and Donald Furcillo. Young Jack Nicholson: Auspicious Beginnings. Evesmag.com. 2001.
  9. ^ a b (EN) Jew or Not Jew: Jack Nicholson, su Jew or Not Jew, 19 agosto 2011. URL consultato il 14 luglio 2018.
  10. ^ (EN) Tim Gray, ‘The Shining’ Anniversary: Stanley Kubrick & His Mysterious Classic, su Variety, 23 maggio 2016. URL consultato il 5 luglio 2021.
  11. ^ (EN) The Witches of Eastwick, su Box Office Mojo. URL consultato il 5 luglio 2021.
  12. ^ C’è solo un Joker e si chiama Jack Nicholson, su CameraLook, 10 ottobre 2019. URL consultato il 5 luglio 2021.
  13. ^ (EN) The 70th Academy Awards | 1998, su Oscars.org | Academy of Motion Picture Arts and Sciences. URL consultato il 5 luglio 2021.
  14. ^ Nicholas White, How 'Doctor Sleep' Filmmakers Pulled Off That 'Shining' Cameo, in Variety, 30 ottobre 2019. URL consultato il 4 giugno 2021.
  15. ^ (EN) NEWSMEAT - Jack Nicholson's Federal Campaign Contribution Report, su newsmeat.com. URL consultato il 22 agosto 2007 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2007).
  16. ^ (EN) Nicholson gets court rage, in BBC News, 11 maggio 2003. URL consultato il 5 luglio 2021.
  17. ^ NBA, auguri a Jack Nickolson, 80 anni da tifoso!, su Sky Sport, 21 aprile 2017. URL consultato il 5 luglio 2021.
  18. ^ (EN) Tom Gliatto, The House That Jack Owns, su PEOPLE.com, 1º luglio 1996. URL consultato il 5 luglio 2021.
  19. ^ (EN) Susan Anspach, 75, Dies; Daring Actress in Maverick Films, su The New York Times, 28 marzo 2019. URL consultato il 5 luglio 2021 (archiviato dall'url originale il 28 marzo 2019).
  20. ^ Di Elisabetta Moro, L'arte di amarsi (e lasciarsi) attraverso un dettaglio dell'amore unico di Jack Nicholson e Anjelica Huston, su ELLE, 4 giugno 2020. URL consultato il 5 luglio 2021.
  21. ^ Ray Nicholson: 5 cose da sapere sul figlio di Jack Nicholson, su Gossip e Cinema, 7 giugno 2021. URL consultato il 5 luglio 2021.
  22. ^ (EN) Simon Edge, Hellraisers of bad boy drive, su Express.co.uk, 30 maggio 2009. URL consultato il 5 luglio 2021.
  23. ^ Alessandra Farkas, «Demolirò la casa-rifugio di Marlon Brando», in Corriere della Sera, 2 agosto 2006. URL consultato il 2 agosto 2006 (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2014).

Altri progetti

Collegamenti esterni

Predecessore Oscar al miglior attore Successore
Art Carney
per Harry e Tonto
1976
per Qualcuno volò sul nido del cuculo
Peter Finch
per Quinto potere
I
Geoffrey Rush
per Shine
1998
per Qualcosa è cambiato
Roberto Benigni
per La vita è bella
II
Predecessore Oscar al miglior attore non protagonista Successore
Louis Gossett Jr.
per Ufficiale e gentiluomo
1984
per Voglia di tenerezza
Haing S. Ngor
per Urla del silenzio
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