Interstellar è un film del 2014 diretto da Christopher Nolan.
Interpretato da Matthew McConaughey, Anne Hathaway, Jessica Chastain e Michael Caine, il film narra di un gruppo di astronauti che viaggiano attraverso un wormhole in cerca di una nuova casa per l'umanità. Nolan ha scritto la sceneggiatura assieme a suo fratello Jonathan, che per primo sviluppò il film nel 2007. Christopher Nolan ha inoltre prodotto il film insieme a sua moglie Emma Thomas e Lynda Obst. Il fisico teorico del Caltech Kip Thorne è produttore esecutivo e ha contribuito al film come consulente scientifico.[2]
La pellicola ha vinto l'Oscar ai migliori effetti speciali all'edizione del 2015 ed ha ricevuto altre quattro candidature (miglior colonna sonora, miglior montaggio sonoro, miglior sonoro e miglior scenografia).
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Nel XXI secolo[3][4] il pianeta Terra sta diventando inabitabile per l'uomo: il cibo scarseggia perché solo poche colture resistono alla "piaga", un flagello naturale che si nutre di azoto e che consuma l'ossigeno dell’atmosfera, ed immense tempeste di sabbia complicano la vita quotidiana. In conseguenza di ciò si è affermata una società basata sulla post-verità, che nega le conquiste scientifiche e spaziali e concentra le poche energie disponibili sulla produzione di cibo; il genere umano appare comunque destinato all'estinzione in breve tempo. Joseph Cooper, ingegnere ed ex pilota della NASA vedovo, vive nella sua fattoria con la sua famiglia, composta dal suocero Donald e dai suoi figli, Tom e la dodicenne Murphy, detta Murph, prodigio della matematica, la quale assiste nella sua stanza a strani fenomeni quali la caduta a ritmo di libri e di altri oggetti dalla libreria: la sua conclusione è che la stanza sarebbe infestata da un "fantasma", un'entità invisibile che starebbe cercando di comunicare con lei in codice Morse. Durante una grande tempesta di sabbia, sul pavimento della stanza si formano delle strisce di sabbia. Cooper intuisce possa trattarsi di codice binario e, decifrandolo, ottiene delle coordinate geografiche.
Decisi a svelare il mistero, Cooper e Murph si recano nel luogo indicato dalle coordinate, arrivandovi dopo un giorno di viaggio: lì la strada termina di fronte ad una recinzione. Non appena tentano di scassinarla, vengono catturati e condotti in quella che si rivelerà essere una base segreta della NASA, localizzata in un centro NORAD e guidata dal professor John Brand e da sua figlia Amelia, valente biologa. Il professor Brand ritiene che Cooper sia stato "scelto", dunque gli rivela un piano elaborato dalla NASA per salvare l'umanità. Per prima cosa gli svela l'esistenza di un cunicolo spazio-temporale (wormhole) comparso 48 anni prima in prossimità di Saturno, che secondo gli scienziati è opera di una civiltà superiore (dal momento che un wormhole non può nascere da solo ma deve essere creato) composta da esseri penta-dimensionali che intenderebbero aiutare il genere umano. Il cunicolo infatti conduce a nuovi pianeti, i quali potrebbero costituire una nuova "casa" per l'umanità. La NASA aveva quindi lanciato, più di dieci anni prima, la missione Lazarus, inviando dodici astronauti su altrettanti pianeti, attraverso il wormhole. Tre astronauti su dodici, i dottori Miller, Edmunds e Mann, avevano inviato dati promettenti relativi a tre pianeti, sui quali sembrerebbe possibile sopravvivere, tutti orbitanti attorno a un gigantesco buco nero chiamato Gargantua.
Il professor Brand chiede a Cooper di dirigere e pilotare una missione esplorativa che, a bordo dell'astronave Endurance, raggiungerà e visiterà i tre pianeti; se almeno uno risulterà abitabile, Cooper tornerà sulla Terra per guidare l'esodo dell'umanità sul nuovo pianeta, a bordo di enormi stazioni spaziali. La tecnologia per costruire le stazioni non è però ancora disponibile, in quanto i dati per riuscire a realizzarle si possono ottenere solo risolvendo le complesse equazioni della teoria del tutto, impresa in cui il professor Brand è impegnato da sempre e confida di riuscire. Cooper comprende che la missione rappresenta l'ultima possibilità di salvezza per l'umanità e accetta di prendervi parte. La piccola Murph, vivendo come un tradimento la partenza del padre che forse non rivedrà più, si rifiuta di salutarlo, pentendosene poco dopo.
Il resto dell'equipaggio dell'Endurance è composto dalla stessa Amelia Brand, dagli scienziati Romilly e Doyle e dai robot semi-senzienti TARS e CASE. Dopo due anni di viaggio fino a Saturno, con gli astronauti ibernati e risvegliati successivamente, la nave attraversa il tunnel spazio-temporale. Il primo pianeta che raggiungono è quello esplorato dalla scienziata Miller; esso risulta così vicino a Gargantua che la gravità del buco nero rallenta lo scorrere del tempo, al punto che, per ogni ora trascorsa sulla superficie del pianeta, sulla Terra trascorrono 7 anni. Mentre Brand, Cooper, Doyle e CASE approdano sul pianeta, Romilly rimane sull'Endurance con TARS per acquisire dati sul buco nero. Il pianeta si rivela però inospitale e inabitabile, essendo ricoperto da un unico oceano percorso da un forte moto ondoso. Miller, giunta sulla superficie solo un paio d'ore prima di loro secondo il tempo del pianeta, è verosimilmente deceduta quando la sua nave è stata investita da un'onda di spaventose dimensioni. La squadra di sbarco di Cooper rischia di subire una sorte analoga: al sopraggiungere di una immane onda, Doyle rimane ucciso e la nave, piena d'acqua e con i motori intasati, potrà ripartire solo dopo alcune ore.
Quando Cooper e Brand raggiungono finalmente l'Endurance, nella scala di tempo terrestre sono trascorsi 23 anni e Romilly è visibilmente invecchiato. Sulla Terra, Murph è diventata adulta e lavora come scienziata alla NASA, aiutando il professor Brand che ancora non ha risolto le equazioni. Solo in punto di morte, il professore confida a Murph che in realtà aveva già risolto le equazioni ben prima della partenza di Cooper e, purtroppo, aveva scoperto che non era sufficiente e che, senza i dati quantistici sulla singolarità contenuta in un buco nero, non è possibile controllare la gravità e realizzare le navi spaziali con cui evacuare la Terra. Essendo tali dati inottenibili in quanto si trovano solo nel buco nero, dal quale per definizione non si può estrarre nulla, l'unica salvezza per la specie umana era sempre stata il "piano B", ossia far nascere una nuova popolazione umana su un altro pianeta da embrioni congelati presenti a bordo dell'Endurance, condannando però gli umani ancora presenti sulla Terra a morire.
Poiché nessuno sull'Endurance conosce i veri piani del professor Brand, gli astronauti continuano la loro missione. Dopo il disastroso esito della prima esplorazione, il carburante rimasto è sufficiente per raggiungere solo uno dei due pianeti restanti. Dopo una drammatica votazione (si scopre infatti che Brand era innamorata di Edmunds e vorrebbe raggiungerlo), il gruppo decide di raggiungere Mann, poiché è l'unico che ancora trasmette dati. Quando Brand, Cooper e Romilly sbarcano sulla superficie del pianeta, lo scoprono anch'esso del tutto inabitabile, in quanto presenta un ambiente freddo e coperto di ghiacci, con un'atmosfera a base di ammoniaca. Mann comunque è ancora vivo: il gruppo, giunto nella sua base, lo risveglia dall'ibernazione. Nella base di Mann arriva la notizia della morte del professor Brand tramite un videomessaggio di Murph, la quale rivela quanto appreso e l'impossibilità di salvare il genere umano. Cooper, dopo averla ascoltata, decide di tornare al più presto sulla Terra. Si scopre però che Mann aveva inviato dati falsi, facendo credere che il pianeta fosse abitabile, solo per fare in modo che giungesse qualcuno a salvarlo, quindi non intende permettere agli altri di tornare sulla Terra e tenta di uccidere Cooper. Brand e CASE accorrono in suo aiuto e riescono a salvarlo. Romilly non scampa all'esplosione del laboratorio, minato dal folle Mann, dalla quale solo TARS esce indenne. Rubando la navetta Ranger 1, Mann raggiunge l'Endurance in orbita e tenta di impadronirsene; non riuscendo ad eseguire automaticamente la manovra di aggancio, cerca di effettuarla manualmente ma la sbaglia, causando la depressurizzazione della camera stagna e una conseguente esplosione in cui rimane ucciso, distruggendo la navetta e danneggiando seriamente l'Endurance, che precipita verso l'atmosfera del pianeta. Solo una complicata e pericolosa manovra eseguita da Cooper consente a lui e Brand di riprendere il controllo del veicolo e di salvarsi, al prezzo però di consumare altro prezioso carburante.
Ormai impossibilitati a tornare sulla Terra, i due ricorrono a una manovra di fionda gravitazionale attorno al buco nero per raggiungere il terzo pianeta, quello esplorato da Edmunds, in modo da portare a termine almeno il piano B. L'avvicinamento al buco nero determinerà un ulteriore ritardo di 51 anni rispetto al tempo sulla Terra, ma non ci sono alternative. Affinché Brand possa farcela è necessario alleggerire la nave, così Cooper e TARS si staccano dall'Endurance e si lasciano inghiottire dal buco nero.
Incredibilmente Cooper non muore, ma viene condotto in un tesseratto, uno spazio astratto in cui il tempo è rappresentato come una dimensione fisica, creato per l'occasione dagli esseri superiori che li stanno aiutando. Questo non-luogo consiste nella stanza della figlia Murph moltiplicata per ognuno degli innumerevoli istanti da lei vissuti nella sua vita, e Cooper riesce ad interagire con lei intervenendo sulla gravità: il fantasma che comunicava con Murph nella sua camera era quindi Cooper stesso.
Anche TARS si salva e riesce a mettersi in comunicazione con Cooper, il quale comprende che in realtà gli esseri superiori non avevano scelto lui ma Murph, ed intendevano sfruttare lui unicamente come ponte per poter comunicare con lei, attraverso il sentimento di amore paterno ed anche grazie al fatto che la gravità si trasmette attraverso le varie dimensioni dello spazio-tempo. TARS, entrando nel buco nero, ha raccolto i dati sulla singolarità e li fornisce a Cooper, consentendogli di passarli a Murph. I dati vengono trasmessi da Cooper in codice Morse attraverso i movimenti della lancetta dei secondi di un vecchio orologio da polso, che lui aveva lasciato alla figlia prima di partire per altri mondi, e consentono a Murph di risolvere completamente le equazioni e controllare la gravità. Conclusa la trasmissione dei dati, il tesseratto collassa e Cooper viaggia a ritroso attraverso il tunnel spaziale. Ormai allo stremo delle forze e condannato a morte certa, riappare vicino a Saturno, mentre delle luci in lontananza stanno per raggiungerlo. Secondo il tempo terrestre sono trascorsi 76 anni dalla sua partenza. Si risveglia in un letto d'ospedale, sorvegliato da un medico e un'infermiera: è stato recuperato nel cosmo apparentemente per puro caso, si trova in un'immensa stazione spaziale terrestre in orbita intorno a Saturno e non è invecchiato fisicamente anche se, nella scala di tempo terrestre, avrebbe l'età di 124 anni. L’astronave, costruita anni prima grazie alle equazioni risolte da Murph, è stata chiamata “Stazione Spaziale Cooper” in onore della geniale scienziata.
Saputo del salvataggio del padre, Murph, ormai anziana e morente, si fa portare sulla stazione orbitante per vederlo un’ultima volta e ringraziarlo per tutto ciò che ha fatto per l'umanità. Murph si prepara all'estremo saluto della sua famiglia, non prima di aver ricordato a Cooper che Brand e CASE si trovano ancora sul pianeta di Edmunds, invitandolo a raggiungerli. Il pianeta esplorato dall'astronauta Edmunds (deceduto nell'impresa) sarà quindi la nuova casa dell’umanità e le grandi astronavi vi si stanno già dirigendo. Cooper ruba una navetta e parte con TARS per riunirsi a Brand, come araldo dell'intera specie umana ormai in arrivo sul proprio nuovo pianeta.
Il progetto entra in fase di pre-produzione nel giugno del 2006, quando la Paramount Pictures annuncia che Steven Spielberg avrebbe diretto un film di fantascienza basato su un trattato del fisico teorico Kip Thorne circa la possibilità di viaggiare tra vari sistemi solari attraverso un wormhole.[5] Nel marzo 2007 Jonathan Nolan viene incaricato di stendere la sceneggiatura del progetto.[6]
Nei successivi anni però il progetto resta in fase di stallo, finché nel gennaio 2013 Warner Bros. e Paramount Pictures negoziano un accordo per far dirigere il film a Christopher Nolan[7], il quale decide di scrivere la sceneggiatura definitiva insieme al fratello, partendo dalla bozza già stesa da quest'ultimo e inserendo nuove idee.[8] Nel marzo dello stesso anno Christopher Nolan viene confermato alla regia del film.[9]
Nell'aprile 2013 vengono ufficializzati i primi attori del cast del film, Matthew McConaughey e Anne Hathaway.[10] Successivamente altri attori di grande fama si uniscono al cast, tanto da essere nominato un All-Star cast del cinema.[11] L'attore Irrfan Khan fu selezionato per un ruolo, ma rifiutò per il sovrapporsi delle riprese di altri due film indiani, Lunchbox e D-Day.[12] Matt Damon entra nel cast a riprese iniziate e interpreta il ruolo del dottor Mann, le cui scene sono state filmate solo in Islanda.[13]
Le riprese del film sono iniziate il 12 agosto 2013 in Canada,[14] nella provincia di Alberta, e sono proseguite in Islanda e California.[15] Le riprese sono state effettuate con una combinazione tra formato anamorfico 35 millimetri e IMAX 70 mm.[16][17] Con i suoi 66 minuti girati in formato IMAX nativo, il film è la seconda pellicola con il maggiore minutaggio in questo formato (il primato per ora è detenuto dalla precedente opera di Nolan, Il cavaliere oscuro - Il ritorno) ed è l'ultima opera cinematografica distribuita e proiettata su tale supporto in pellicola 70 mm.
Per la prima volta nei film di Christopher Nolan il direttore della fotografia non è Wally Pfister, impegnato nelle riprese di Transcendence, ma Hoyte van Hoytema.[18] Per motivi di sicurezza e di segretezza, venne usato come titolo di lavorazione Flora's Letter.[19] Le riprese principali del film si sono concluse il 19 dicembre 2013.
Il budget del film è stato di 165 milioni di dollari.[20]
Nel film sono state usate grandi quantità di effetti speciali e miniature, mentre la Double Negative si è occupata degli effetti digitali. La pellicola ha vinto l'Oscar ai migliori effetti speciali all'edizione del 2015.
Interstellar vede la presenza di tre veicoli spaziali: un Ranger, l'Endurance, e un Lander. La funzione del Ranger è simile a quella dello Space Shuttle, essendo in grado di entrare e uscire dall'atmosfera di un pianeta. La stazione spaziale Endurance ha una struttura circolare costituita da 12 capsule: quattro con equipaggiamento per la colonizzazione planetaria, quattro per i motori, e quattro con funzione di ambiente medico, di ristoro e alloggio per l'equipaggio. Il designer Nathan Crowley disse che per l'Endurance si ispirò alla Stazione Spaziale Internazionale: «È un vero miscuglio di differenti tecnologie. C'è roba analogica e cose digitali, c'è un sistema di back-up ma anche interruttori e bottoni tangibili. È veramente come una specie di sottomarino nello spazio. Ogni centimetro di spazio è stato utilizzato, ogni cosa ha uno scopo».
Nel film sono inoltre presenti due robot, CASE e TARS. Nolan non voleva che i robot avessero fattezze antropomorfe e scelse quindi un design geometrico (un parallelepipedo). Il regista disse: «Si tratta di una filosofia di design molto complicata. È basato sulla matematica. Ci sono quattro blocchi principali combinabili in tre modi diversi. Quindi ci sono tre combinazioni. Ma poi si suddividono a loro volta in altre tre. E tutti i pezzi possono essere suddivisi ancora e così via, tutto in proporzione». L'attore Bill Irwin diede la voce e manovrò i robot sul set, ma in seguito venne doppiato (da Josh Stewart) e la sua immagine cancellata digitalmente in modo da non apparire sullo schermo.
La colonna sonora del film è stata commissionata al compositore Hans Zimmer, che ha già curato le colonne sonore della trilogia di Batman e del film Inception dello stesso Nolan[21]. A partire dal 18 novembre 2014 è stato distribuito Interstellar: Original Motion Picture Soundtrack, contenente le tracce del film.[22]
Il primo teaser trailer viene diffuso nei cinema statunitensi a partire dal 13 dicembre 2013 davanti alle copie de Lo Hobbit - La desolazione di Smaug,[23] e viene pubblicato online il giorno seguente, 14 dicembre, sul canale YouTube ufficiale del film,[24] seguito dal teaser trailer italiano.[25] Il primo full trailer viene diffuso il 16 maggio 2014 da Warner Bros. sia in lingua originale che in italiano.[26]
L'anteprima mondiale avviene al TCL Chinese Theatre, a Los Angeles, il 26 ottobre 2014, dove partecipano al red carpet il regista Christopher Nolan e gli attori Matthew McConaughey, Jessica Chastain, Anne Hathaway e Timothée Chalamet.[27]
La pellicola è uscita nelle sale cinematografiche statunitensi il 5 novembre 2014,[28] e in quelle italiane il 6 novembre.
La direzione del doppiaggio e i dialoghi italiani sono a cura di Marco Mete per conto della CDC Sefit Group.[29]
Il film ha incassato 675.120.017 dollari in tutto il mondo, dei quali 188.020.017 negli Stati Uniti.[30]
Molto atteso e anticipato online da opinioni e giudizi già da prima della sua uscita, Interstellar ha parzialmente diviso la critica, che comunque in alcuni casi l'ha paragonato a film come 2001: Odissea nello spazio, esaltandone la natura stupefacente e l'audacia. Dal sito Rotten Tomatoes ha una percentuale di gradimento del 72%, mentre Metacritic ha dato al film un punteggio di 74/100 basandosi su quarantasei recensioni.
Circa i concetti di wormhole e buchi neri, Kip Thorne affermò che ha "lavorato sulle equazioni che permetterebbero il tracciamento dei raggi di luce mentre viaggiano attraverso un wormhole o intorno a un buco nero—quindi quello che si vede è basato sulle equazioni della relatività generale di Einstein."[36] All'inizio del processo, Thorne stabilì due linee guida: "Per prima cosa, che niente violasse le leggi fisiche stabilite. Seconda, che tutte le stravaganti speculazioni... nascessero dalla scienza e non dalla fervida immaginazione di uno sceneggiatore." Nolan accettò questi termini a patto che non entrassero in conflitto con la realizzazione del film. Ad un certo punto, Thorne trascorse due settimane per persuadere Nolan di cestinare l'idea di un personaggio che viaggia più veloce della luce.[37] Secondo Thorne, l'elemento che ha il maggior livello di libertà artistica sono le nuvole di ghiaccio in uno dei pianeti visitati, perché sono strutture che supererebbero la forza che il ghiaccio potrebbe sostenere.[38]
L'astrobiologo David Grinspoon criticò la situazione catastrofica della "piaga" rappresentata nelle prime scene, evidenziando che anche una piaga "affamata" avrebbe impiegato milioni di anni per ridurre il contenuto di ossigeno nell'atmosfera. Notò inoltre che la gravità avrebbe fatto precipitare le nuvole di ghiaccio.[39] Neil deGrasse Tyson, un astrofisico, analizzò la scienza del finale del film, concludendo che è teoricamente possibile interagire con il passato, e che "non sappiamo davvero cosa c'è dentro un buco nero, così va bene andare fino in fondo con questa idea."[40] Il fisico teorico Michio Kaku elogiò il film per la sua accuratezza scientifica e disse che Interstellar "potrebbe impostare lo standard per i prossimi film di fantascienza." Similmente, Timothy Reyes, un ex ingegnere del software della NASA, disse che la "descrizione di Thorne e di Nolan dei buchi neri, dei wormhole e l'uso della gravità è eccellente."[41]
Per creare un wormhole e un buco nero supermassiccio rotante (che possiede un'ergosfera, a differenza di un buco nero non rotante), Thorne collaborò con Franklin e un team di 30 persone di Double Negative, fornendo pagine di equazioni teoriche agli ingegneri, che quindi scrissero dei nuovi software di rendering CGI basati su queste equazioni per creare simulazioni accurate della lente gravitazionale causata da questi fenomeni. Alcuni frame, da soli, hanno necessitato di 100 ore di rendering, e 800 terabyte di dati.[42] Gli effetti visivi risultanti hanno dato a Thorne nuove intuizioni sulla lente gravitazionale e sui dischi di accrescimento circondanti i buchi neri, che portarono alla pubblicazione di tre articoli scientifici.[43][44][45]
Inizialmente Christopher Nolan era preoccupato dal fatto che una raffigurazione scientificamente accurata di un buco nero potesse risultare non comprensibile al grande pubblico, e chiese al team degli effetti visivi di alterare il suo aspetto in maniera non realistica: nel film la rappresentazione visiva non tiene conto dell'effetto Doppler che, quando aggiunto risultava in un buco nero illuminato in maniera asimmetrica in blu e in nero. Nolan credette che il pubblico non ne avrebbe compreso il motivo, quindi fu omesso nel prodotto finito.[46] Nolan ritenne che l'effetto completato fosse comprensibile, a patto che fossero state mantenute coerenti le inquadrature.[47]
Secondo Space.com, la raffigurazione dell'aspetto del wormhole è considerata scientificamente corretta. Più che un buco bidimensionale nello spazio, è stato mostrato come una sfera, con una vista distorta sulla galassia dall'altro lato.[48] Thorne definì il disco di accrescimento del buco nero "anemico e a basse temperature—circa quella della superficie del Sole," permettendo così l'emissione di luce visibile, ma non abbastanza da consentire emissione di raggi X e di raggi Gamma, tali da minacciare i vicini pianeti e astronauti.[49] Futura-Sciences elogiò la corretta rappresentazione del processo Penrose.[50]
Il 27 dicembre 2015 il sito Variety riporta la classifica dei film più piratati dell'anno, nella quale domina Interstellar, uscito nella parte finale dell'anno precedente, con 46.762.310 download illegali nel mondo[51].
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