Il cacciatore (The Deer Hunter) è un film del 1978 diretto da Michael Cimino.
Sebbene non sia propriamente un film di guerra, è entrato nella storia del cinema anche per il suo contrasto tra le inquietanti immagini della guerra e l'anonima vita quotidiana dei protagonisti.[1] Considerato uno dei capolavori del cinema internazionale,[2] il film ha ricevuto 9 nomination ai premi Oscar del 1979, vincendone 5 tra cui quello per il miglior film.
Nel 1996 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.[3] Nel 1998 l'American Film Institute l'ha inserito al 79º posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi,[4] mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è salito al 53º posto.[5]
Sei amici (Michael "Mike" Vronsky, Nikanor “Nick” Chevatorevich, Steven Pushkov, Stanley, John Welsh e Peter "Axel" Axelrod) di cui tre russo-americani, residenti nella piccola e sonnacchiosa cittadina di Clairton (in Pennsylvania), conducono un'esistenza tranquilla tra il lavoro da operai in un'acciaieria del luogo e la caccia al cervo, di cui condividono la passione. I primi tre sono in procinto di partire per il Vietnam e uno di loro, Steven, il più timido e impacciato, sta per convolare a nozze con l'amata Angela, la quale è segretamente incinta di un altro uomo. Michael e Nick amano la stessa donna, Linda, che, a causa di un padre violento e alcolizzato, si trasferirà nella loro abitazione dopo la loro partenza. Alla fine della lunga festa per il matrimonio di Steven e Angela – durante la quale Nick chiede la mano di Linda, che accetta – quando Angela e Steven si allontanano in macchina, Nick chiede a Michael di fargli una promessa: in nessun caso egli dovrà abbandonarlo. Il giorno dopo i cinque, senza Steven, partono per la caccia e, dopo scherzi e discussioni, Michael abbatte un cervo, uccidendolo con "un colpo solo" come egli suole cacciare, ovvero con un solo proiettile in modo da dare al cervo la possibilità di sopravvivere.
Vietnam. In seguito a un'azione militare, i tre amici vengono catturati dai Viet Cong insieme ad altri soldati. Vengono costretti a partecipare alla tortura della roulette russa mentre i carcerieri scommettono su di loro. Steven è il primo a cedere, quando vinto dalla paura e dalla spossatezza spara verso il soffitto il colpo che avrebbe dovuto dirigersi alla testa secondo le regole del crudele gioco. Per punizione viene buttato nel pozzo: una gabbia immersa nel fiume e piena di topi. Michael convince Nick a tentare la fuga facendo inserire tre pallottole nel tamburo, aumentando però il rischio di restare uccisi nel corso della partita, per poter uccidere i loro aguzzini. L'azione disperata riesce e, dopo avere liberato Steven, i tre fuggono lasciandosi trasportare dalla corrente attaccati ad un tronco d'albero.
Giunti ad un ponte sospeso vengono soccorsi da un elicottero americano ma Steven non riesce a rimanere appeso al pattino e cade in acqua, seguito immediatamente da Michael che si butta per salvarlo, mentre Nick viene trattenuto dall'equipaggio del velivolo. Nella caduta Steven si frattura entrambe le gambe e Michael se lo carica sulle spalle fino a che non incontra una colonna di militari e profughi in fuga verso Saigon e riesce a far stendere Steven sul cofano di una Jeep. Nick viene ricoverato in un ospedale militare per i traumi fisici e psicologici subiti e, una volta dimesso, si avventura per Saigon: nel suo vagabondare arriva di fronte a un locale, sente dei colpi di pistola e intuisce cosa si stia svolgendo all'interno. Vorrebbe allontanarsi ma Julien, un faccendiere francese, lo persuade a entrare e, in seguito, a giocare per lui. Nel locale è presente anche Michael che riconosce Nick e tenta di raggiungerlo, ma senza successo.
Michael viene rimpatriato, presentando seri problemi di reinserimento nella vita civile. L'ex combattente si porta dietro profondi traumi emotivi, se non psichici: non si presenta alla festa organizzata dagli amici per lui e, dopo aver incontrato la mattina dopo Linda, dalla quale viene a sapere che Nick ha disertato, incontra gli amici che, sconvolgendolo, gli rivelano le condizioni di Angela, ora madre di un bambino, scivolata nella catatonia dopo il rientro di Steven, ormai irreparabilmente invalido. Nella cittadina mineraria della Pennsylvania gli amici rimasti a casa sembrano non capire nulla della guerra. I giorni successivi sembrano confermare il suo spaesamento e i cambiamenti avvenuti in lui: durante una battuta di caccia non riesce a sparare ad un cervo pur avendolo sotto mira, e capisce che la sua esperienza in Vietnam lo ha profondamente segnato.
Alla sera, vedendo Stanley che minaccia per scherzo Axel con la sua pistola, gliela sfila violentemente di mano e, lasciando un solo proiettile nel tamburo, la punta alla fronte dell'amico premendo il grilletto a vuoto, facendo comprendere a Stanley la gravità del suo gesto. Il giorno dopo Michael torna con Linda al motel dove alcune sere prima avevano passato la notte insieme; incontra poi Steven che si trova in una struttura per reduci dopo avere subito l'amputazione delle gambe e la perdita dell'uso di un braccio, rifiutandosi di tornare a casa, anche per il fatto di aver scoperto la verità sul tradimento di Angela. Steven mette al corrente Michael del fatto che periodicamente riceve grandi quantità di denaro dal Vietnam. Michael intuisce che si tratta di Nick; Steven non comprende dove l'uomo possa trovare tanto denaro, ma Michael ha capito e, dopo avere convinto, quasi costretto, Steven a lasciare la struttura e a tornare dalla moglie, fa ritorno in Vietnam allo scopo di trovare l'amico perduto.
Vagando per Saigon ormai in preda al caos, Michael trova Julien e lo persuade a condurlo nel luogo dove si pratica la roulette russa, dicendogli di voler partecipare; una volta di fronte a Nick, divenuto ormai un professionista del macabro gioco, non viene tuttavia riconosciuto e, per compiere un estremo tentativo di ricondurlo alla ragione, si siede di fronte a lui ricreando la situazione già vissuta durante la breve prigionia. Nick, accecato e stordito sia dalla sua profonda sofferenza che dall'uso di eroina, sembra indifferente alla vista dell'amico. Durante la partita Michael cerca di parlargli evocando ricordi di prima della partenza, ma inutilmente: Nick preme il grilletto e muore di fronte agli occhi dell'amico, facendogli comunque capire di averlo riconosciuto citando la frase di Michael: "Un colpo solo". Tutti gli amici partecipano al funerale di Nick e, durante il ricevimento nel bar di John, l'atmosfera è dimessa e silenziosa: ognuno porta con sé il proprio fardello di sofferenze. Mossi dalla commozione, John e i suoi amici intonano God bless America, in onore di Nick.
Michael Cimino dovette dar battaglia ai produttori per realizzare Il cacciatore così come desiderava. Il regista ha dichiarato: «Tagliavano quello che volevano e di notte, come Penelope, ce lo rimettevo»[6]. Nella fase di preproduzione, gli scout che scovarono le location ricoprirono oltre centomila miglia tra viaggi in aereo, in autobus e in automobile. Le riprese in Thailandia furono molto avventurose: durante le piogge torrenziali, gli attori dovevano salire sui tavoli per evitare i ratti giganti che nuotavano intorno a loro. Inoltre vi fu un colpo di Stato proprio durante la lavorazione, ma il Comitato Rivoluzionario garantì protezione alla troupe, assegnandole una guardia armata ogni tre persone.
A John Cazale, gravemente malato di un cancro ai polmoni,[7] fu dapprima negato di prendere parte alle riprese del film poiché non poteva essere assicurato (dacché era considerato pressoché certo, come in effetti accadde, che sarebbe morto prima di terminare le riprese, che furono difatti girate per prime), ma sia l'allora compagna di Cazale Meryl Streep sia Robert De Niro solidarizzarono con lui, tanto che l'attore italo-americano pagò di tasca sua la copertura assicurativa affinché Cazale potesse prendere parte al film.[8]
Le riprese si sono svolte tra il 20 giugno e il 5 dicembre 1977 in Ohio, Virginia Occidentale e Pennsylvania; le riprese ambientate in Vietnam si sono tenute a Bangkok in Thailandia. Il film è uscito negli Stati Uniti l'8 dicembre 1978.
Il cacciatore venne proiettato per la prima volta l'8 dicembre 1978 in un teatro di New York e in uno di Los Angeles.[9][10] Dopo le nomination agli Oscar del 1979, la Universal decise di ampliare la distribuzione del film nelle principali città a partire dal 23 febbraio 1979.[11]
Alcune date di uscita internazionali nel corso degli anni sono state:
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