Halo è un sistema di protezione usato nelle serie formula della FIA che consiste in una barra curva posta a protezione della testa del pilota.
Il sistema è stato sperimentato per la prima volta nel 2015,[1] diventando obbligatorio secondo omologazione e regolamento FIA dal 2018.[2] I primi test con i prototipi dotati del sistema sono stati effettuati nel 2016 e nel luglio 2017. Dalla stagione 2018 la FIA ha reso obbligatorio Halo su ogni veicolo in Formula 1, Formula E e Formula 2, poi in Formula 3 nel 2019 e infine in Formula 4 a partire dal 2021 come nuova misura di sicurezza.
Il sistema è costituito da una staffa che circonda la testa del conducente ed è collegata in tre punti al telaio del veicolo. Il componente è realizzato in titanio e pesava circa 7 chilogrammi nella versione presentata nel 2016[3]. Il peso è salito a 9 chilogrammi nel 2017.
Il sistema non è sviluppato dai team, ma viene realizzato da un produttore esterno scelto dalla FIA ed è uguale per tutti i veicoli.
In una simulazione effettuata dalla FIA, utilizzando i dati di 40 incidenti reali, l'uso del sistema ha portato ad un aumento del 17% del tasso di sopravvivenza del pilota.[4]
Il sistema Halo si basa su un progetto della Mercedes; il lavoro di sviluppo del simulatore è stato eseguito da Anthony Davidson. Dopo un ritardo di un anno nel gennaio 2017 la FIA ha annunciato che lo sviluppo del sistema si era concluso ed era pronto all'utilizzo.[5]
La FIA per lo sviluppo ha esaminato tre scenari fondamentali: la collisione tra due veicoli, un contatto tra un veicolo e l'ambiente circostante, come le barriere, e le collisioni con veicoli e detriti. I test hanno dimostrato che il sistema Halo è in grado di ridurre in modo significativo il rischio di lesioni per il conducente. Inoltre, in molti casi, il sistema è stato in grado di evitare che il casco entrasse in contatto con una barriera utilizzando come riferimento una serie di incidenti già avvenuti. Durante lo studio dell'ultimo caso è stato appurato che Halo è in grado di deviare oggetti di grandi dimensioni e anche di fornire una maggiore protezione dai detriti più piccoli.
Il sistema non è utilizzato solo in Formula 1, ma anche in tutte le classi formula della FIA. Tuttavia, poiché i veicoli andranno riprogettati per introdurre questo sistema, per molte classi si dovrà aspettare la nuova generazione di monoposto per l'introduzione.
Nell'agosto 2017 è stata presentata la Dallara F2 2018, nuova monoposto del campionato di Formula 2, prima a montare il sistema Halo. A gennaio 2018 la Formula E ha presentato la nuova monoposto, nominata SRT05e, anche questa presenta Halo.[6]
In alternativa al sistema Halo la Red Bull Racing aveva sviluppato nel 2016 l'Aeroscreen, simile a un cupolino, che non ha ricevuto molto interesse dalla Federazione Internazionale dell'Automobile.[7]
Dopo che i piloti avevano espresso la loro opposizione all'introduzione del sistema Halo, la FIA ha sviluppato lo Shield, un parabrezza in cloruro di polivinile basato sul concetto dell'Aeroscreen. Sebastian Vettel è stato il primo e unico pilota a provare lo Shield: durante le prove libere del Gran Premio di Gran Bretagna 2017 il tedesco ha eseguito un solo giro con tale sistema,[8] lamentandosi di una visione distorta e sfocata che gli impediva di guidare.[9] La sua introduzione nel 2018 è stata successivamente esclusa, anche perché le squadre non avevano tempo sufficiente per provare e studiare lo Shield.
Il sistema ha inizialmente suscitato molte critiche, tra cui quella di Niki Lauda il quale affermò come questo sistema, a suo dire, snaturasse l'essenza stessa delle vetture da corsa,[10] oltre a quelle di carattere estetico. Altri ex piloti, tra cui Jackie Stewart, hanno invece ben accolto il sistema paragonandolo all'introduzione a suo tempo delle cinture di sicurezza, che avevano suscitato le medesime critiche per poi diventare la norma anche sulle vetture di serie.[11]
L'efficacia dell'Halo è stata attestata dall'analisi dei dati raccolti durante alcuni scontri occorsi in Formula 1 negli anni immediatamente seguenti alla sua introduzione obbligatoria, fra i quali quello avvenuto a Charles Leclerc nel corso del Gran Premio del Belgio 2018, in cui deviò l'impatto con la monoposto di Fernando Alonso,[12][13] e a Romain Grosjean nel Gran Premio del Bahrein 2020, resistendo all'urto con il guard rail a bordo pista;[14] sia il monegasco[13] sia il francese[15] erano tra coloro che inizialmente si erano dichiarati contrari all'introduzione dell'Halo, ricredendosi dopo avere avuto salva la vita grazie a esso.
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