Giorgio Strehler

Giorgio Strehler
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Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato 2 luglio 1987 –
22 aprile 1992
Legislature X
Gruppo
parlamentare
Sinistra Indipendente
Circoscrizione Lombardia
Collegio Milano VI
Sito istituzionale

Europarlamentare
Durata mandato 26 settembre 1983 –
23 luglio 1984
Legislature I
Gruppo
parlamentare
Partito del Socialismo Europeo
Circoscrizione Italia nord-occidentale
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politico PSI (1979-1984)
Sinistra Indipendente (1987-1992)
Titolo di studio Laurea ad honorem in lettere
Università Accademia dei filodrammatici
Università degli Studi di Pavia
Professione Regista teatrale

Giorgio Strehler (Trieste, 14 agosto 1921Lugano, 25 dicembre 1997) è stato un regista teatrale e direttore artistico italiano.

Biografia

Figura della storia del teatro, frequentò l'Accademia dei Filodrammatici di Milano sotto la guida di Gualtiero Tumiati, diplomandosi nel 1940[1].

Con l'entrata in guerra dell'Italia, il futuro regista si rifugia a Mürren, in Svizzera, utilizzando il cognome francese della nonna, Firmy.[2]

A Mürren fu scritto il prologo di una grande pagina del cinema italiano: Dino Risi, Giorgio Strehler e Franco Brusati, durante il loro internamento, diedero vita ad un sogno comune e fondarono un Cineclub.

Nel 1944 viene catturato dai nazifascisti e incarcerato per sette giorni.[senza fonte] Questa esperienza ha ispirato la canzone Ma mi...,[Chi lo dice?] di cui ha composto il testo, musicato da Fiorenzo Carpi. Giorgio Strehler ha dichiarato che Ma mi non è una canzone della Resistenza, ma una canzone che parla della resistenza, del non tradire, del sapere resistere e dire di no.[3]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Ma mi....

Strehler fondò, insieme a Nina Vinchi e Paolo Grassi, il Piccolo Teatro di Milano, situato in via Rovello ed inaugurato il 14 maggio 1947 con lo spettacolo L'albergo dei poveri di Maksim Gor'kij.[4]

Nella sua lunga attività, Strehler si collega alla tradizione italiana ed europea, e alle più recenti teorie novecentesche dell'arte drammatica, con riferimento alle lezioni, tra gli altri, di Bertolt Brecht, Antonin Artaud e Louis Jouvet. Attenzione viene data all'uso dello spazio scenico, dei ritmi spettacolari e all'illuminazione.

In accordo con la categoria proposta da Luigi Squarzina[5] e accolta dalla teatrografia successiva, il lavoro di Strehler rientra nei canoni della regia critica: nei suoi spettacoli il regista cerca di restituire dignità al passato eseguendo un'interpretazione rispettosa del testo e della volontà dell'autore. Attraverso un approfondito lavoro di ricerca storica, egli cerca di raggiungere lo spirito originario dell'opera, ripulendola dei cascami della tradizione. Nel centro dell'interesse del regista sono sempre la storia, l'essere umano e le sue azioni.

Nel 1971 gli è stato conferito il premio San Giusto d'Oro dai cronisti del Friuli Venezia Giulia.

Nel 1985, il governo francese gli mette a disposizione il Teatro Odeon: diverrà Il Teatro d'Europa, che dirigerà, avendo per collaboratori il critico Renzo Tian e il teatrologo croato (jugoslavo, all'epoca) e regista Peter Selem. Nel 1990, il passo successivo, con la fondazione, assieme a Jack Lang, dell'Unione dei Teatri d'Europa, un'associazione a scopo culturale, con la volontà di fondere esperienze teatrali comunitarie sotto il segno degli scambi culturali. Nello stesso anno gli viene assegnato il Premio Europa per il Teatro.

Fu parlamentare europeo del Partito Socialista Italiano, subentrato nel settembre 1983 a Bettino Craxi. Nel 1987 venne eletto al Senato con la Sinistra Indipendente[6].

È stato insignito della Legion d'onore (la massima onorificenza attribuita dalla Repubblica Francese) dall'allora presidente François Mitterrand. Regolarmente tornava a soggiornare a Lugano nel suo appartamento nel quartiere di Castagnola con vista sul golfo del Ceresio.

Il 23 novembre 1992 ha ricevuto dall'Università degli Studi di Pavia una laurea honoris causa in lettere.

Nel 1993 verrà processato dal Tribunale di Milano, su richiesta del pubblico ministero Fabio De Pasquale, con l'accusa di truffa e malversazione relativa all'utilizzo di contributi del Fondo sociale europeo. Nel 1995 verrà completamente scagionato ed assolto in quanto "il fatto non sussiste". Il procedimento giudiziario aveva determinato una forte reazione dell'artista, che aveva annunciato "mi dimetto da italiano" trasferendosi a Lugano ed annunciando che sarebbe rientrato in Italia solo da innocente.[7][8]

Morì a Lugano la notte di Natale del 1997, durante le prove del Così fan tutte. Questa sarebbe stata la sua prima regia al nuovo Piccolo Teatro di Largo Greppi, che egli non inaugurerà mai. I funerali con grande partecipazione di cittadini e di autorità si svolsero due giorni dopo a Milano partendo dalla sede di via Rovello del Piccolo Teatro.

Le sue ceneri sono conservate nel cimitero di Sant'Anna, a Trieste, sua città natale.

Eventi

Il 10 ottobre 2005 gli è stata dedicata la via attigua al Politeama Rossetti a Trieste.

In occasione del decennale della morte, il Comune di Trieste ha realizzato un'esposizione dedicata al profilo "privato" del regista. Ideata da Roberto Canziani, l'esposizione comprende oggetti e fotografie personali, lettere, libri, documenti privati, giocattoli d'infanzia donati dalle eredi, Andrea Jonasson e Mara Bugni, e custoditi adesso nel Fondo Strehler del Civico Museo teatrale Carlo Schmidl.

La ricerca sulle radici viennesi e balcaniche delle famiglie Strehler (linea paterna) e Lovrich (linea materna) permette di far luce sulla formazione intellettuale e civile dell'artista, e mette in rilievo tratti finora poco noti della sua personalità. Oggi il teatro di Largo Greppi, che ne salutò le spoglie con l'ouverture di Così fan tutte il giorno dei funerali, si chiama Teatro Giorgio Strehler.

Onorificenze

Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
«Su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri»
— 27 dicembre 1974[9]
Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
— Roma, 4 marzo 1982[10]
Cavaliere dell'Ordine Pour le Mérite (classe di pace) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dell'Ordine Pour le Mérite (classe di pace)
— 1992
Cavaliere della Legion d'onore - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere della Legion d'onore
«Su iniziativa del presidente François Mitterrand»

Teatro

Regista

Strehler-Sastre-Brecht, La storia della bambola abbandonata, locandina

Attore

  • L'uomo dal fiore in bocca (1943)
  • L'albergo dei poveri (1947)
  • Elvira, o della passione teatrale (1987)
  • Faust (1988)

Opera lirica

Opere

Scritti, note di regia, interviste

Le date si riferiscono alla pubblicazione.

  • L'opera da tre soldi di Bertolt Brecht e Kurt Weill, 1961.
  • Schweyk nella seconda guerra mondiale di Bertolt Brecht, a cura di Luigi Lunari e Raffaele Orlando, 1962.
  • Il re Lear di Shakespeare, 1973.
  • Santa Giovanna dei macelli di Brecht, 1974.
  • Per un teatro umano. Pensieri scritti, parlati e attuati, Giangiacomo Feltrinelli Editore, Milano, 1974.
  • Io, Strehler. Una vita per il teatro., Rusconi, 1986.
  • Shakespeare, Goldoni, Brecht, Edizioni Piccolo Teatro di Milano/Teatro d'Europa, 1988.
  • Inscenare Shakespeare, Bulzoni Editore, 1992
  • Lettere sul teatro, Archinto, 2000.
  • Due volte sola. Tre soggetti cinematografici, Nino Aragno Editore, 2000.
  • La storia della bambola abbandonata da Alfonso Sastre e Bertolt Brecht, Archinto Editore, 2001.
  • Intorno a Goldoni. Spettacoli e scritti, a cura di Flavia Foradini, Ugo Mursia Editore, 2004
  • Memorie. Copione da Carlo Goldoni, Le Lettere Editore, 2005.
  • Il Maestro e il suo dottore. Strehler, Milano, il Piccolo, Edizioni Melquìades, 2007
  • Nessuno è incolpevole, Melampo 2007.
  • Strehler privato. Carattere affetti passioni, a cura di Roberto Canziani, contributi e catalogo della mostra, Edizioni Comune di Trieste, 2007.
  • Mémoires. Sceneggiature per l'originale televisivo sulla vita di Carlo Goldoni, a cura di Paolo Quazzolo, Marsilio, 2013.
  • Lettere agli italiani, a cura di Giovanni Soresi, il Saggiatore, Milano, 2021.

Premi e riconoscimenti

Premio Ubu - 1979/1980
Miglior spettacolo - Temporale di August Strindberg
Premio Flaiano Sezione teatro - 1995[12]
Alla carriera

Note

  1. ^ Corriere della Sera, 24 giugno 1940, p. 2
  2. ^ Giancarlo Ascari e Matteo Guarnaccia, Quelli che Milano: storie, leggende, misteri e varietà, Bur, 2010, ISBN 978-88-17-04545-2. URL consultato il 28 novembre 2019.
  3. ^ Filmato audio Giorgio Strehler e Fiorenzo Carpi eseguono Ma Mi a Blitz (1982), su YouTube.
  4. ^ Giorgio Strehler e il suo teatro. Quaderni di Garnano. A cura di Mazzocchi e Bentoglio - Docsity, su docsity.com. URL consultato il 28 novembre 2019.
  5. ^ Luigi Squarzina, Da Dioniso a Brecht (il Mulino, 1988)
  6. ^ Giorgio Strehler, su Senato.it - X legislatura, Parlamento italiano.
  7. ^ Strehler deve essere processato - La Repubblica
  8. ^ I corsi del piccolo Strehler assolto - La repubblica
  9. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  10. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  11. ^ In tutte le sue versioni (a partire dal 1947) lo spettacolo italiano più visto nel mondo e quello di più lunga vita.
  12. ^ Albo d'oro dei premiati, su premiflaiano.com. URL consultato il 18 maggio 2022.

Bibliografia

  • Alberto Bentoglio, Invito al teatro di Strehler, Milano, Ugo Mursia Editore, 2002, ISBN 9788842529910.
  • Alberto Bentoglio, 20 lezioni sul teatro di Giorgio Strelher, Imola, CUE Press, 2020, ISBN 9788855101097.

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Il contenuto presentato dell'articolo di Wikipedia è stato estratto 2022-07-11 sulla base di https://it.wikipedia.org/?curid=223427