Gianni Versace

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Gianni Versace con la sorella Donatella nel 1990.

Giovanni Maria Versace (Reggio Calabria, 2 dicembre 1946Miami Beach, 15 luglio 1997) è stato uno stilista e imprenditore italiano, fondatore della casa di moda Versace.

Biografia

Lo store di Versace sulla Quinta Strada a New York.

Gianni Versace nasce a Reggio Calabria il 2 dicembre 1946, seguendo la nascita del fratello Santo Versace e anticipando quella della sorella Donatella Versace. Ha i primi contatti con il mondo della moda da ragazzino, lavorando nell'atelier della madre, sarta di professione, al nº 13 di via Tommaso Gulli nei pressi del Duomo dove per alcuni anni è stata situata la boutique Versace.

«Reggio è il regno dove è cominciata la favola della mia vita: la sartoria di mia madre, la boutique d'Alta Moda. Il luogo dove, da piccolo, cominciai ad apprezzare l'Iliade, l'Odissea, l'Eneide, dove ho cominciato a respirare l'arte della Magna Grecia

(Gianni Versace, febbraio 1992[1])

All'età di 14 anni frequenta il liceo classico Tommaso Campanella, ma senza portare a termine gli studi. Nel 1972, all'età di venticinque anni, si trasferisce a Milano per lavorare come disegnatore d'abiti, creando le prime collezioni per Genny, Complice e Callaghan. Nel 1975 infatti presenta la sua prima collezione di abiti in pelle per Complice. Il 28 marzo 1978 al Palazzo della Permanente, a Milano, Gianni Versace presenta la prima collezione donna firmata con il suo nome.

L'anno seguente Versace incomincia una fortunata collaborazione con il fotografo americano Richard Avedon, e nel 1982 vince l'Occhio d'Oro come "migliore stilista 198283 collezione autunno/inverno donna", primo di una lunga serie di riconoscimenti nella sua carriera. In questo periodo Versace introduce quegli elementi metallici che diventeranno poi un classico della sua produzione.

Contemporaneamente avvia una lunga serie di collaborazioni con l'ambiente del teatro; disegna, infatti, nell'ambito della stagione di balletto 1981/82 del Teatro alla Scala di Milano, i costumi per Josephslegende di Richard Strauss (la cui scenografia è curata da Luigi Veronesi).[2] Nel 1983 crea i costumi per il Lieb und Leid di Gustav Mahler, e il suo nome è protagonista a È Design, presso il Padiglione d'arte contemporanea di Milano, dove espone una sintesi delle sue ricerche tecnologiche nel campo della moda.

L'anno successivo crea i costumi per il Don Pasquale di Gaetano Donizetti e per il Dyonisos, diretto da Maurice Béjart al Piccolo Teatro di Milano, in questa occasione viene preparata una triptych danse in onore del lancio del profumo Versace l'Homme. A Parigi, in occasione della presentazione europea del profumo, alla mostra di arte contemporanea vengono esposti lavori di artisti internazionali legati al nome di Versace, e allo stile della sua moda. I giovani sono sempre stati una delle maggiori fonti di ispirazione per Gianni Versace: infatti nel 1983 lo stilista è invitato al Victoria and Albert Museum di Londra per intervenire a una conferenza sul suo stile, per parlare a un vasto gruppo studenti e presentare la mostra Arte e Moda.

Nel 1986 il Presidente della Repubblica Italiana Francesco Cossiga conferisce a Gianni Versace il titolo di Commendatore della Repubblica Italiana; il National Field Museum di Chicago presenta una mostra retrospettiva sul lavoro di Versace dell'ultimo decennio. A Parigi, alla mostra Gianni Versace Obiettivo Moda, che illustra i risultati della collaborazione fra Versace e molti fotografi internazionali come Avedon, Newton, Penn, Weber, Barbieri, Gastel; il capo di Stato francese Jacques Chirac gli assegna l'onorificenza Grande Medaille de Vermeil de la Ville de Paris. Nel 1995 Versus, la linea giovane di casa Versace, esordisce a New York e finanzia la mostra d'alta moda del Metropolitan Museum of Art e quella dedicata alla carriera di Avedon. Gianni Versace collabora con Elton John per aiutare la fondazione di ricerca sull'AIDS del cantautore inglese.

Per le sue campagne pubblicitarie e le sue sfilate Gianni Versace ha sempre fatto uso dei più celebri fotografi (in particolar modo Richard Avedon, Bruce Weber, Herb Ritts, Doug Ordway e Steven Meisel) e delle modelle più in voga del momento, divenendo così il maggiore artefice del fenomeno delle top model. Per lui hanno sfilato e sono apparse nelle campagne pubblicitarie della maison Linda Evangelista, Naomi Campbell, Claudia Schiffer, Yasmeen Ghauri, Christy Turlington, Stephanie Seymour, Cindy Crawford, Helena Christensen, Nadja Auermann, Carla Bruni e Karen Mulder. Il sodalizio con fotografo Richard Avedon è culminato nella pubblicazione di un volume con le immagini più belle delle campagne pubblicitarie di Versace.

Sempre legato al mondo della musica e amico di numerose rockstar, Versace ha utilizzato tre volte la cantante Madonna come testimonial delle sue campagne pubblicitarie (la prima volta fotografata da Steven Meisel, le successive da Mario Testino). Incontrò inoltre Tupac Shakur nell'estate del 1996 durante la settimana della moda tenutosi a Milano. In Italia, tra il 1980 ed il 1983 Loretta Goggi è stata la prima artista italiana a sfoggiare abiti firmati da Gianni Versace, indossati in molte occasioni pubbliche e televisive[3].

Gianni Versace è stato legato fino al momento della morte allo stilista ed ex modello Antonio D'Amico. I due trascorrevano momenti di vacanza, spesso a Miami, nella grande villa degli anni trenta affacciata sull'oceano, Casa Casuarina, acquistata nel 1992 per 10 milioni di dollari e sulla quale Versace investì oltre 33 milioni di dollari per la ristrutturazione[4]. La villa di Miami di Versace fu acquistata nel 2000 dal magnate Peter Loftin che la trasformò in hotel di lusso. Nel giugno 2012 venne nuovamente messa in vendita per 125 milioni di dollari[4].

Assassinio

Casa Casuarina, la villa di Versace a Miami Beach, davanti alla quale fu assassinato.

La mattina del 15 luglio 1997 Versace venne assassinato con due colpi di pistola sugli scalini della propria abitazione a Miami Beach. I primi a soccorrerlo furono il suo compagno, Antonio D'Amico, e l'amico Lázaro Quintana. Venne trasferito al Jackson Memorial Hospital di Miami e poco dopo dichiarato morto. Dell'assassinio fu incolpato Andrew Cunanan, un tossicodipendente, dedito alla prostituzione omosessuale, sospettato di aver assassinato in precedenza altre persone, e per questo da tempo ricercato. Andrew Cunanan non poté essere interrogato, né a suo carico fu istituito un processo, perché fu trovato morto alcuni giorni dopo su una casa galleggiante in una baia. Fu ipotizzato che Cunanan fosse stato ucciso e comunque che non fosse morto lì dove era stato rinvenuto il cadavere, che fu subito cremato, rendendo impossibile una eventuale successiva autopsia.

Di Gianni Versace, l'amico Franco Zeffirelli ha detto

«Con la morte di Versace l'Italia ed il mondo perdono lo stilista che ha liberato la moda dal conformismo, regalandole la fantasia e la creatività.»

Il testamento di Gianni Versace è stato pubblicato in esclusiva mondiale nel 1997 dal giornalista e scrittore Giancarlo Padula[5][6][7].

La prima commemorazione funebre si tenne a Miami, il 18 luglio 1997 presso la chiesa di St. Patrick. La seconda commemorazione funebre, si svolse il pomeriggio del 22 luglio 1997 nel Duomo di Milano e fu presieduto da monsignor Angelo Majo, arciprete della cattedrale. Vi presero parte, tra gli altri, la principessa Diana, Elton John, Sting e Naomi Campbell. Elton John e Sting cantarono insieme The Lord is my Shepherd durante la celebrazione.

Il corpo di Gianni Versace fu cremato a Miami e l'urna con le sue ceneri venne deposta nella tomba di famiglia, nella villa sul Lago di Como; in seguito venne spostata nel cimitero di Moltrasio quando la villa fu venduta.

Mostre e tributi

A dicembre del 1997 venne inaugurata al Metropolitan Museum of Art di New York l'esposizione Gianni Versace (11 dicembre 1997 – 22 marzo 1998). L'esposizione, curata da Richard Martin, fu la prima retrospettiva dedicata alla carriera dello stilista dopo la sua morte, con l'esposizione di 50 abiti tratti dalle sue collezioni e dalle sue collaborazioni teatrali. Alla serata inaugurale, a cui parteciparono 2.500 persone, intervennero con testimonianze personali la direttrice di Vogue America Anna Wintour, quella di Vogue Italia Franca Sozzani, lo stilista Karl Lagerfeld e il coreografo Maurice Béjart, i cantanti Elton John, Sting e la moglie Trudie Styler, Cher, le top model Naomi Campbell, Eva Herzigová e Valeria Mazza, l'attore Rupert Everett e i fotografi Richard Avedon, Irving Penn e Bruce Weber che avevano da sempre contribuito con Gianni nella creazione dell'immagine Versace attraverso famose campagne pubblicitarie e libri fotografici.[8]

Nel giugno del 1998 venne inaugurata in Italia, a Como, la mostra Gianni Versace. La reinvenzione della materia, mostra divisa in due sedi separate, Villa Olmo e la Fondazione Ratti. Nella prima sede, Villa Olmo, vennero esposti 120 abiti di tutta la carriera dello stilista, esposti in un percorso espositivo che raggruppava le creazioni in modo tematico e non cronologico; mentre nella seconda sede, La Fondazione Ratti, vennero esposti, sempre in un percorso diviso per temi, alcuni dei materiali e dei tessuti che lo stilista utilizzò per le sue creazioni, qui affiancati dalle immagini delle campagne pubblicitarie e dei cataloghi degli abiti poi realizzati.[9] La mostra venne ripetuta al Museum of Modern Art di Miami nel 1999.

Il canale musicale VH1, nel 1998, creò il premio Versace Awards in onore e alla memoria dello stilista, da essere assegnato durante i VH1 Fashion Awards alle personalità musicali che avevano fatto dell'immagine e del costume una componente fondamentale della propria carriera. La prima a ricevere il premio fu Madonna nel 1998[10]. Jennifer Lopez vinse il premio nel 2000.[11]

Nell'ottobre del 2002 il Victoria and Albert Museum di Londra gli dedicò una delle mostre più complete dedicate alla sua attività. Con il titolo Versace at the V&A vennero esposti 130 pezzi selezionati direttamente della collezione Versace, tra cui alcuni dei pezzi indossati da Madonna, Lady Diana, Elton John e l'indimenticabile mise con le spille da balia indossata da Elizabeth Hurley, accompagnati da foto e bozzetti originali dello stilista. A concludere il percorso espositivo furono presentate anche alcune nuove creazioni della maison Versace create sotto la direzione artistica della sorella Donatella, come l'abito a stampa tropicale indossato da Jennifer Lopez ai VH1 Fashion Awards del 2000.[12]

Il 9 giugno 2004 Elton John dedicò a Versace un concerto organizzato allo Stadio di Reggio. Il concerto venne trasmesso da Rai Due e Rai International con la regia di Gianni Boncompagni.

Nel 2006 fu il Museo Mazzucchelli di Ciliverghe di Mazzano a dedicare una mostra alla carriera di Gianni Versace. Intitolata semplicemente Versace, la mostra esponeva una sessantina di abiti accostati a opere d'arte di tutti i tempi in un percorso espositivo diviso in quattro sezioni: “L'Antico/La Forma”, “L'Iconografia di Medusa”, “L'Arte Moderna/Colore e Forma” e “L'Arte contemporanea. Warhol, Delaunay, Dine e Calder”, ribadirono il forte legame che Gianni aveva sempre avuto tra le sue collezioni d'arte e le sue creazioni stilistiche.[13]

A distanza di dieci anni dalla morte, il 15 luglio 2007, si è svolto al Teatro alla Scala di Milano un balletto, ideato dall'amico Maurice Béjart, dedicato a Gianni Versace, dal nome "Grazie Gianni con Amore".

L'ultima mostra dedicatagli si è tenuta al Museo dell'Abbigliamento di Madrid tra i mesi di giugno e ottobre del 2012. L'esposizione, dal titolo XV años sin Gianni. Homenaje a Gianni Versace (XV anni senza Gianni. Omaggio a Gianni Versace), per ricostruire l'influenza dell'arte classica all'interno della carriera dello stilista, esponendo una ventina di abiti dello stilista provenienti dalla collezione del museo accanto ad alcune riproduzioni dell'antichità provenienti dal Museo Nazionale di Scultura di Valladolid.[14]

Nel 2017 gli è stato attribuito alla Camera dei deputati il Premio America alla memoria della Fondazione Italia USA.

La seconda stagione della serie TV American Crime Story è incentrata sull'assassinio dello stilista, ed è stata trasmessa a partire dal gennaio 2018.

Onorificenze

Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— 10 ottobre 1986[15]

Note

  1. ^ Luigi De Angelis, La moda calabrese nel segno di Gianni Versace, in calabriaonweb.it, 19 gennaio 2013. URL consultato il 17 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2015).
  2. ^ archiviolascala.org.
  3. ^ https://www.ilmessaggero.it/t/loretta-goggi/
  4. ^ a b In vendita la villa di Miami Beach che fu di Gianni Versace | My Luxury
  5. ^ Lo Scoop Mondiale Del Testamento Di Gianni Versace Di Padula-Sposini » Terni Magazine
  6. ^ Giancarlo Padula, E se Dio fosse infinitamente cattivo?, ISBN 978-88-96604-67-0
  7. ^ Copia archiviata, su vincenzograssoeditore.it. URL consultato il 4 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 3 gennaio 2013).
  8. ^ La mostra al Metropolitan Museum of Art di New York, su calabria.nu. URL consultato il 5 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2007).
  9. ^ Gianni Versace. La reinvenzione della materia
  10. ^ Beautiful Madonna: awards e premi Archiviato il 27 maggio 2012 in Internet Archive.
  11. ^ http://www.vh1.com/shows/events/fashion_awards/2000/va.jhtml
  12. ^ EXHIBITION: Versace at The V&A tickets at To Be Announced | London Theatre Direct
  13. ^ “Versace. Il genio della moda e l'arte” in mostra | Viaggioadagio.it Archiviato il 21 giugno 2015 in Internet Archive.
  14. ^ Copia archiviata, su spain.info. URL consultato il 5 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2012).
  15. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

Bibliografia

  • Grazietta Butazzi, Pia Soli, Chiara Buss, Gianni Versace: dieci anni di creatività, Verona, Studio la Città, 1983, SBN IT\ICCU\RML\0167460. Mostra a Verona nel 1983.
  • Tony di Corcia, Gianni Versace: la biografia, Torino, Lindau, 2012, ISBN 978-88-6708-031-1
  • Tony di Corcia, gianni/VERSACE: lo stilista dal cuore elegante, Utopia Edizioni, 2010, ISBN 88-96163-00-5
  • (EN) Lowri Turner. Gianni Versace: fashion's Last Emperor, London: Bainbridge Books, 1997.
  • (EN) Carmela Nesci. "Gianni Versace". In Italian Americans of the Twentieth Century, ed. George Carpetto and Diane M. Evanac (Tampa, FL: Loggia Press, 1999), pp. 388–389.

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