Gianni Guido

Gianni Guido (a sinistra) e Angelo Izzo durante il processo per il massacro del Circeo

Giovanni Guido detto Gianni[1][2][3][4][5][6] (Roma, 10 gennaio 1956) è un criminale italiano.

Figlio di Raffaele Guido e di Maria Pia Ciampa, residente coi genitori in via Capodistria, nel quartiere Trieste, studente di architettura, divenne conosciuto nell'autunno 1975 per il massacro del Circeo, compiuto insieme agli amici Angelo Izzo e Andrea Ghira, nel quale furono violentate e seviziate Donatella Colasanti, di anni 17 (superstite dello stupro e delle violenze, che morirà 30 anni dopo per un tumore al seno, nel 2005), e Maria Rosaria Lopez, di anni 19 (che venne uccisa).

I processi

Il 29 luglio 1976, con sentenza in primo grado, i tre ebbero l'ergastolo, quello di Andrea Ghira in contumacia. I giudici non concessero alcuna attenuante. Guido e Izzo, nel gennaio 1977, presero in ostaggio una guardia carceraria e tentarono di evadere dal carcere di Latina, senza successo. La sentenza di Gianni Guido viene modificata in appello il 28 ottobre 1980 e la condanna viene ridotta a trenta anni dopo la dichiarazione di pentimento ed un risarcimento alla famiglia Lopez di cento milioni di Lire.

Il 21 gennaio 1981 Gianni Guido riuscì a evadere dal carcere di San Gimignano. La fuga fu semplicissima: Guido venne impiegato per svolgere lavori di pulizia in portineria e quel giorno colpì con un portacenere l'agente di custodia mentre stava pulendo le scale della porta d'ingresso; aperto il cancello, scappò all'esterno del carcere dove si fece dare un passaggio in auto da un ignaro cittadino che poi rese successiva testimonianza ai carabinieri. Per quella fuga furono accusati di complicità sei persone: il padre e la madre di Guido, l'agente di custodia Mario Guazzini, l'ex direttore del carcere Luigi Morsello e il maresciallo delle guardie carcerarie Francesco Pilloni. Gianni Guido è stato condannato in prima istanza a quattro anni di reclusione, i genitori sono stati assolti, l'ex direttore e Pilloni sono stati amnistiati. L'unico a subire una condanna oltre a Guido è stato l'agente di custodia che ha avuto otto mesi di reclusione.

Fuggì a Buenos Aires, dove prese a fare il commerciante d'auto con il falso nome di Andrea Mariani; accusato di possesso di documenti falsi venne riconosciuto e arrestato su preciso mandato dell'Interpol.[7][8] Per amara ironia della sorte, il poliziotto argentino autore del riconoscimento e dell'arresto si chiamava Rosario Lopez.[senza fonte] In attesa dell'estradizione, tenta di fuggire dal carcere "Villa Devoto" ma viene bloccato subito. Nell'aprile del 1985 riuscì però a fuggire dall'ospedale “Manuel Rocco” di Buenos Aires, dove era ricoverato per le percosse subite dai secondini durante il tentativo di evasione.

Il 28 maggio del 1994 fu di nuovo catturato a seguito di una intercettazione telefonica a La Chorrera, una località a 30 km dalla Città di Panama, con un nome falso (Daniel Ibrahim Laurian) e un passaporto libanese. Anche lì si era rifatto una vita come commerciante di autovetture, e venne rapidamente estradato in Italia.[9] Guido si presentava claudicante, probabilmente a seguito di danni alla gamba destra nel corso dell'evasione dall'Argentina, sposato a una donna dominicana, Dora Matos, dalla quale stava divorziando, e in procinto di avviare un allevamento di polli.

La libertà a Gianni Guido

L'11 aprile 2008 Gianni Guido è stato affidato ai servizi sociali dopo 14 anni passati nel carcere di Rebibbia. Ha finito di scontare definitivamente la pena il 25 agosto 2009, dopo aver conseguito la laurea in Lingue e Letterature Straniere in carcere,[10] fruendo di uno sconto di pena di 8 anni grazie all'indulto[11][12].
Letizia Lopez, sorella di Rosaria, reagì negativamente a questa circostanza, lamentando in particolare i lunghi periodi di latitanza all'estero di Guido, l'assenza di segni di pentimento da parte sua e giudicando non sufficientemente rigoroso il suo regime di detenzione[8].

Influenze nella cultura di massa

Il romanzo La scuola cattolica (2016) di Edoardo Albinati descrive il contesto culturale in cui è maturato il massacro del Circeo e il ruolo di Guido. Da esso nel 2021 è stato tratto un film di Stefano Mordini, sempre dal titolo La scuola cattolica e dove Gianni Guido è interpretato da Francesco Cavallo.

Nella miniserie del 2022 Circeo, Guido è interpretato da Marco Tè.

Note

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