Gianni Cavina

Gianni Cavina nel film La casa dalle finestre che ridono (1976)

Gianni Cavina (Bologna, 9 dicembre 1940Bologna, 26 marzo 2022[1]) è stato un attore e sceneggiatore italiano.

Nel 1997 ha vinto il Nastro d'argento al migliore attore non protagonista con il film Festival di Pupi Avati.

Carriera

Gli inizi

Come attore teatrale si è formato, sotto la direzione di Franco Parenti, presso il Teatro Stabile di Bologna.[2]

La sua prima apparizione cinematografica è stata nel film Flashback (1968) di Raffaele Andreassi. Agli inizi della sua carriera ha interpretato ruoli da caratterista comico in molti film della commedia sexy all'italiana.

Era legato da amicizia profonda al regista Pupi Avati, [3]con il quale ebbe un lungo sodalizio artistico, partecipando a molti dei suoi film, sia in veste di sceneggiatore che di attore.[4]

Anni settanta

Con il suo concittadino ha lavorato nell'Horror Thomas e gli indemoniati (1970), nel Fantasy Balsamus, l'uomo di Satana e successivamente La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone (1975), del quale ha curato anche la sceneggiatura e dove ha recitato da protagonista con Ugo Tognazzi e Paolo Villaggio.[5]

Sempre con Avati, negli anni successivi ha scritto la sceneggiatura del film Bordella del 1976, che racconta alcune avventure erotiche in una casa di piacere per donne. Nello stesso anno, insieme a Maurizio Costanzo e Antonio Avati, fratello di Pupi, ha scritto il film La casa dalle finestre che ridono, un horror-giallo che racconta la storia di un giovane restauratore che dà la caccia a un assassino.

La collaborazione con il regista è proseguita per i film Tutti defunti... tranne i morti del 1977, dove ha recitato al fianco di Carlo Delle Piane e Francesca Marciano, e Le strelle nel fosso del 1978 dove ha recitato con Lino Capolicchio.[4]

Nel 1974 ha preso parte ai film drammatici Il bacio e Il figlio della sepolta viva, a cui sono seguiti il film comico Buttiglione diventa capo del servizio segreto, Il genio, Passi furtivi in una notte boia, San Pasquale Baylonne protettore delle donne tutti del 1976.[4]

In qualità di sceneggiatore, ha lavorato anche per la televisione, come autore della mini-serie Jazz band, di Cinema!!! e più avanti di Hamburger Serenade, e come attore in Il prigioniero del 1978 di Aldo Lado.[4]

Specializzato in ruoli tragicomici da caratterista, nel 1978 si è confrontato con un genere, per lui nuovo, del biopic storico, recitando da protagonista in Atsalut pader di Paolo Cavara, dove interpreta l'anticonformista padre Lino da Parma dei Frati Minori, un personaggio buono e generoso che combatté contro la povertà trasformandosi in un simbolo della più autentica carità evangelica nelle campagne parmensi del primo Novecento.

Nel 1979 prende parte al film L'ingorgo - Una storia impossibile di Luigi Comencini, dove ha recitato con grandi attori degli anni d'oro del cinema italiano, Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, e Marcello Mastroianni.[4]

Anni ottanta

Gianni Cavina nel film Regalo di Natale (1986)

Nel 1981 è stato interprete televisivo ne L'usura. Sempre nello stesso anno ha recitato in numerosi film tra cui: Il turno di Tonino Cervi, la commedia Per favore, occupati di Amelia, La locandiera di Paolo Cavara e la commedia sexy con Lino Banfi ed Edwige Fenech Cornetti alla crema di Sergio Martino.[4]

È tornato su un set di Pupi Avati nella serie televisiva Dancing Paradise (1982) e nel film biografico su Mozart Noi tre (1984).

In quegli anni è tornato a lavorare anche per la televisione, dapprima nel varietà della Rete 1 Le regine, dove in ogni puntata ospitava le più grandi vedettes dello spettacolo italiano (Valeria Moriconi, Loretta Goggi, Paola Borboni, Moira Orfei, Paola Pitagora e Monica Vitti), e successivamente in molti sceneggiati televisivi come La bella Otero, L'albero dei diamanti entrambi del 1984, Casa di bambola del (1986), le mini-serie Facciaffittasi (1987), e Appuntamento a Trieste del (1989).

Ha lavorato anche all'estero, comparendo in un episodio del francese Les Enquêtes Caméléon (1987) ed è stato uno dei protagonisti della miniserie televisiva Una lepre con la faccia di bambina (1989).[4]

Nel 1986 è uno dei giocatori di poker nel film Regalo di Natale di nuovo per Pupi Avati, e ha continuato ad apparire come ospite in molte trasmissioni televisive. Nel 1987 ha inciso un LP intitolato Faccia affittasi.

Anni novanta

Ancora per la Tv recita nella serie di successo L'ispettore Sarti dal 1991 al 1994, nella commedia Non chiamarmi Omar del 1992 di Sergio Staino e in Festival del 1996 di Pupi Avati, che gli vale il Nastro d'argento come migliore attore non protagonista.

Nel 1997 è apparso in Porzus di Renzo Martinelli.

Nel 1998 ha recitato nel film Omega Doom e Il più lungo giorno di Roberto Riviello.

Ha concluso il decennio in La via degli angeli del 1999, sempre per Pupi Avati.[4]

È stato anche protagonista di una serie di pubblicità televisive di surgelati, in cui ha interpretato Giove, indispettito quando le altre divinità gli rivolgono la battuta Giove, cucini da Dio![6]

Anni duemila

Nel 2001 ha preso parte al film Sole negli occhi di Andrea Porporati.

Nel 2003 ha preso parte al film-tv L'inganno.

Nel 2004 ha lavorato ancora una volta con Pupi Avati nel film La rivincita di Natale.

Nel 2006 ha recitato ne Il regista di matrimoni di Marco Bellocchio e, sempre nello stesso anno, ha recitato una piccola parte in Baciami piccina di Roberto Cimpanelli.

Nel 2009 ha recitato in Gli amici del bar Margherita di Pupi Avati, ambientato a Bologna negli anni cinquanta.[4]

Anni 2010

Nel 2010 e 2011 continua il sodalizio con Pupi Avati che lo ha diretto nel drammatico Una sconfinata giovinezza e nel romantico Il cuore grande delle ragazze.[4]

Nel 2012 è ritornato a lavorare in TV, come Ernesto Rengoni, uno dei protagonisti della serie di Rai 1 Una grande famiglia.

Morte

È morto a Bologna il 26 marzo 2022, all'età di 81 anni, dopo una lunga battaglia contro i postumi di un tumore cerebrale.[7][8]

La sua scomparsa ha destato grande commozione tra gli amanti del cinema e attenzione da parte dei media. Tuttavia, ai suoi funerali, celebrati il 27 marzo dal sacerdote salesiano don Massimo Setti, parroco della Chiesa bolognese del Sacro Cuore di Gesù, sita nella sua Bolognina, hanno partecipato pochissime persone, oltre ai suoi familiari più stretti. Tra queste i fratelli Pupi e Antonio Avati, suoi antichi amici, che si sono pubblicamente lamentati per la scarsa sensibilità mostrata, nell'occasione, dai bolognesi.[9]

Filmografia

Attore

Cinema

Televisione

Sceneggiatore

Programmi televisivi

Note

  1. ^ È morto l'attore Gianni Cavina, aveva 81 anni, 26 marzo 2022. URL consultato il 26 marzo 2022.
  2. ^ Gianni Cavina. Precedentemente, faceva cabaret con Lucio Dalla e Nino Mangano. - MYmovies.it
  3. ^ "Pupi Avati per me è come la Juventus, squadra del cuore" (ricordo di Gianni Cavina), su archivioluce.com, 28 marzo 2022.
  4. ^ a b c d e f g h i j Gianni Cavina - MYmovies.it
  5. ^ my.movies Biografia di Gianni Cavina, su mymovies.it.
  6. ^ Monica Centanni, L'originale assente: introduzione allo studio della tradizione classica, Pearson 2005, p. 317 e 321
  7. ^ È morto l'attore Gianni Cavina, aveva 81 anni, su rainews.it, 26 marzo 2022. URL consultato il 26 marzo 2022.
  8. ^ "il Sussidiario", morte di Gianni Cavina, su ilsussidiario.net, 27 marzo 2022.
  9. ^ Fernando Pellerano, Gianni Cavina, a Bologna l’ultimo saluto. L’amarezza di Pupi Avati: «Non c’era nessuno», su Corriere di Bologna, 28 marzo 2022. URL consultato il 28 marzo 2022.
  10. ^ Accadde a Parma, su mymovies.it.

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Collegamenti esterni

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Informazione

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Il contenuto presentato dell'articolo di Wikipedia è stato estratto 2022-04-09 sulla base di https://it.wikipedia.org/?curid=1265714