Giampiero Boniperti

Giampiero Boniperti
Giampiero Boniperti - Juventus Football Club.jpg
Boniperti alla Juventus tra gli anni 1940 e 1950
Nazionalità Italia Italia
Altezza 175 cm
Peso 76 kg
Calcio Football pictogram.svg
Ruolo Attaccante, centrocampista
Termine carriera 10 giugno 1961
Carriera
Giovanili
1945-1946non conosciuta Barengo
1946non conosciuta Momo Novarese
Squadre di club1
1946-1961Juventus443 (178)
Nazionale
1947-1960Italia Italia38 (8)
1950Italia Italia B1 (2)
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate al 10 giugno 1961
Giampiero Boniperti

Europarlamentare
Legislature IV
Gruppo
parlamentare
FE (1994-1995)
UpE (1995-1998)
PPE (1998-1999)

Dati generali
Partito politico Forza Italia
Professione dirigente sportivo, calciatore

Giampiero Boniperti (Barengo, 4 luglio 1928Torino, 18 giugno 2021) è stato un calciatore, dirigente sportivo e politico italiano, di ruolo attaccante o centrocampista.

Il suo nome è indissolubilmente legato alla Juventus, cui è rimasto fedele dapprima per tutta la sua carriera agonistica, detenendo per molto tempo vari primati di presenze e reti, e poi dirigenziale, coincisa con alcuni dei massimi successi sportivi della formazione torinese.[1] Sia sul campo sia dietro la scrivania, è stata una della personalità più importanti nell'intera storia del calcio italiano.[2]

Come giocatore ha fatto parte, assieme a John Charles e Omar Sívori, del cosiddetto Trio Magico, uno dei più prolifici reparti d'attacco ammirati nella massima serie italiana. Nel 2004 è stato inserito nella FIFA 100, la lista dei 125 migliori calciatori della storia, stilata in occasione del centenario della FIFA. Nel 2012 è entrato a far parte della Hall of Fame del calcio italiano tra i dirigenti.[3]

Tra il 1994 e il 1999 ha ricoperto il ruolo di europarlamentare al Parlamento europeo.

Biografia

Suo figlio Giampaolo, dopo avere tentato dapprima la carriera di calciatore, con trascorsi nel settore giovanile della Juventus e poi nella prima squadra dei Toronto Blizzard,[4] è stato in seguito dirigente del club bianconero;[5] il figlio di questi, Filippo, nipote di Giampiero, è diventato a sua volta calciatore con una carriera partita dal vivaio bianconero e poi spesa prettamente nelle serie minori italiane.[6]

Alle elezioni europee del 1994 Giampiero Boniperti è stato candidato ed eletto europarlamentare, nelle liste di Forza Italia.[7] È rimasto in carica per tutta la durata della IV legislatura del Parlamento europeo, fino al 1999.

È deceduto a 92 anni la notte del 18 giugno 2021 a Torino, a causa di un'insufficienza cardiaca.[8]

Caratteristiche tecniche

«Boniperti esige di riavere la palla per concludere e fare gol come gli piace sempre. Io sono un suo vecchio amico e me ne rammarico sinceramente. Secondo me converrebbe a lui e alla squadra che si limitasse ad impostare il gioco.»

(Gianni Brera[9])
Boniperti in sforbiciata con la maglia azzurra a San Siro durante le qualificazioni al campionato del mondo 1954 contro l'Egitto

Nato come ala destra, emerse ben presto come centravanti dotato di velocità nella corsa e potenza nel tiro:[10] interpretò il ruolo per gran parte della carriera, mandato in porta dai compagni di squadra John e Karl Aage Hansen, e Karl Aage Præst.

Negli ultimi anni da calciatore, seguendo una parabola comune ad altri attaccanti, arretrò il suo raggio d'azione come mezzala, divenendo uomo-assist per John Charles e Omar Sívori;[11][12] una scelta avallata in primis dal giornalista Gianni Brera, il quale colse tale occasione per coniare, per la prima volta nella lingua italiana, il neologismo di «centro-campista» — inizialmente scritto col trattino — poi affermatosi nell'uso comune.[13]

Carriera

Giocatore

Club

Esordi e primi successi

«La Juve non è soltanto la squadra del mio cuore. È il mio cuore.»

(Giampiero Boniperti[14])

Soprannominato dagli avversari "Marisa" (nomignolo affibbiatogli dal giocatore Benito Lorenzi[15]) per i suoi boccoli biondi,[16] ha sempre legato il suo nome a quello della Juventus, nella quale mosse i primi passi da calciatore professionista nell'immediato secondo dopoguerra. Dapprima, dal 1945 al 1946 militò nel Barengo, squadra del suo paese natale. Nell'ultimo anno si trasferì al Momo Novarese, formazione dilettantistica della provincia, dove rimase fino a settembre, mese in cui compì il grande salto in Serie A approdando alla Juventus;[17] venne portato alla società piemontese da Egidio Perone, medico torinese e suo grande amico.[18]

Boniperti tra Ermes Muccinelli e John Hansen, il trio d'attacco della Juventus tra gli anni 1940 e 1950

Inizialmente aggregato alla squadra riserve del club zebrato,[19] esordì in prima squadra sul finire del campionato 1946-1947, debuttando il 2 marzo 1947 al Comunale di Torino nella classica persa 1-2 contro il Milan.[10] La prova incolore offerta lo riportò temporaneamente tra le riserve; tuttavia il profilarsi di una stagione senza più obiettivi convinse il tecnico juventino Renato Cesarini a guardare già alla successiva, sfruttando il finale di campionato per far accumulare esperienza agli elementi più giovani.[19] L'8 giugno seguente, sul campo del Ferraris di Genova, Boniperti ebbe così una nuova occasione, e alla seconda presenza ufficiale mise a referto i suoi primi gol in maglia bianconera, con una doppietta nel 3-0 alla Sampdoria.[20] Stavolta il giovane calciatore si mise subito in luce, segnando 5 reti in 6 partite di quel suo primo torneo.[19] Conquistato immediatamente un posto nell'undici titolare, l'anno dopo non saltò alcuna partita, e schierato da Cesarini stabilmente nel ruolo di centravanti,[19] fu capocannoniere della massima serie con 27 gol, a vent'anni ancora da compiere,[10] davanti ai granata Valentino Mazzola e Guglielmo Gabetto.[19]

Nonostante la fedele militanza in maglia bianconera, in questi anni per un'unica partita Boniperti vestì eccezionalmente la casacca granata degli storici rivali cittadini, il Torino: ciò avvenne il 26 maggio 1949 quando, per rendere omaggio alla squadra del Grande Torino perita poche settimane prima nella tragedia di Superga, venne organizzata un'amichevole a scopo benefico volta ad aiutare le famiglie delle vittime; nell'occasione una selezione dei migliori giocatori della Serie A dell'epoca, riuniti sotto il nome di Torino "Simbolo", scese in campo contro gli argentini del River Plate in una sfida chiusasi in parità sul 2-2.[21]

Al di là di questo episodio, Boniperti divenne ben presto una bandiera della Juventus, conquistando con Madama lo scudetto nel campionato 1949-1950 — mettendo fine a un digiuno tricolore che in casa bianconera perdurava da ben tre lustri — e, soprattutto, continuando a segnare con una media impressionante: raggiunse infatti il traguardo delle 100 reti in Serie A prima di compiere ventiquattro anni. Nel corso della stagione 1951-1952 fece suo il secondo titolo italiano; tuttavia, da qui in avanti, l'emergere di competitive rivali, come l'Inter di Skoglund e Lorenzi, il Milan del Gre-No-Li e la Fiorentina di Bernardini, portò alla fine del vittorioso ciclo bianconero dei primi anni 1950.

Dal
Boniperti (al centro) lascia il campo assieme ai compagni d'attacco Omar Sívori e John Charles, il Trio Magico bianconero tra gli anni 1950 e 1960

Dopo sei anni trascorsi senza successi, nella stagione 1957-1958 Boniperti poté riconquistare il tricolore — il decimo per la società bianconera, che da questo momento sarà la prima a potersi fregiare della cosiddetta "stella" — grazie a una rinnovata Juventus, nel frattempo ricostruita dall'opera di Umberto Agnelli. Boniperti contribuì alla rinascita bianconera ricoprendo quel ruolo di mezzala in cui già da qualche anno brillava, mettendo così al servizio della squadra le sue eccellenti doti tecniche e di visione di gioco e andando a formare un temibile tridente d'attacco con i due neoacquisti estivi della Juventus, il gallese John Charles e l'italo-argentino Omar Sívori: era nato il famoso Trio Magico.

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Trio Magico.

Seguirono presto il quarto (1959-1960) e il quinto scudetto (1960-1961), in quella che è ricordata come una delle squadre più forti di tutti i tempi. Proprio dopo questi trionfi, nel 1961 Boniperti diede l'addio al calcio, ritirandosi all'età di 33 anni pur essendo ancora in buone condizioni fisiche;[22] la sua ultima partita, il 10 giugno, fu quella contro l'Inter dei ragazzi, schierata per protesta dal presidente Angelo Moratti, nel famoso 9-1 in cui esordì Sandro Mazzola.

Boniperti festeggia la vittoria del campionato italiano 1959-1960 salutando i tifosi juventini

Boniperti è riconosciuto dalla Juventus come il calciatore più rappresentativo nella storia della società;[23][1] fino al 30 ottobre 2010 ha detenuto il record di gol in Serie A con la maglia bianconera con 178 reti (superato poi solo da Alessandro Del Piero),[24] mentre sino al 5 febbraio dello stesso anno ha conservato il primato di presenze in massima serie, 445 (superato ancora una volta da Del Piero).[25] In maglia bianconera ha collezionato 469 presenze (443 in A, 13 in Coppa Italia, 9 in Europa e 4 in Coppa Rio), realizzando un totale di 188 reti (178 in A, 1 in Coppa Italia, 3 in Europa e 6 in Coppa Rio).

Nazionale

Giocò per la prima volta in nazionale A il 9 novembre 1947, sotto la guida di Vittorio Pozzo, chiamato a sostituire il centrattacco granata Guglielmo Gabetto nella sconfitta per 5-1 contro l'Austria. Ritrovò l'azzurro dopo due anni, il 22 maggio 1949, poche settimane dopo la tragedia di Superga in cui perì il Grande Torino; alla seconda partita ufficiale, ancora contro gli austriaci, a Firenze, segnò il suo primo gol in nazionale.[26]

Boniperti, capitano dell'Italia, a quattrocchi col commissario tecnico azzurro, Lajos Czeizler, nel 1954

Con la maglia azzurra non raccolse successi, anche per via dell'impoverimento tecnico che colpì il calcio italiano all'indomani della sciagura di Superga e che si protrarrà per tutto il successivo decennio. In tale contesto, Boniperti divenne uno dei punti fermi su cui rifondare una nazionale orfana del "blocco granata",[26] partecipando alle sfortunate avventure al campionato del mondo 1950 in Brasile e al campionato del mondo 1954 in Svizzera, mentre nel 1958 l'Italia non riuscì a qualificarsi alla fase finale. Collezionò 38 presenze in azzurro con 8 reti — oltre a 1 presenza e 2 gol con la nazionale B, nel 1950 —, ottenendo i gradi di capitano nel 1952. Si ritirò dalla nazionale nel 1960.

È l'unico calciatore ad aver segnato un gol in azzurro in tre decenni differenti, dagli anni 1940 agli anni 1960. Prese inoltre parte, unico italiano invitato, alla prestigiosa sfida tra Inghilterra e Resto d'Europa giocata il 21 ottobre 1953 al Wembley Stadium di Londra, in cui si mise in mostra nelle file dei «continentali» realizzando una doppietta nel 4-4 finale.[27]

Dirigente

Poco dopo il suo ritiro dall'attività agonistica, Boniperti fu subito chiamato dalla famiglia Agnelli a ricoprire un ruolo dirigenziale all'interno della società juventina. Successivamente venne nominato presidente, carica mantenuta dal 1971 al 1990; inizialmente affiancato da Italo Allodi, dal 1973 Boniperti assunse di fatto l'intero comando del club[28][29] per affrontare la crisi di risultati del calcio italiano negli anni 1970,[30] soprattutto a livello internazionale.[31]

Boniperti, presidente juventino, festeggiato nel 1973 dai tifosi all'aeroporto di Torino-Caselle, al ritorno della squadra dalla trasferta di Budapest che valse l'accesso alle semifinali di Coppa dei Campioni

Per ribaltare la situazione, Boniperti elaborò un progetto a lungo termine gestito con rinnovati criteri industriali,[11] caratterizzato dall'introduzione e successiva applicazione della zona mista, schema tattico che coniugava efficacemente i concetti del calcio totale olandese con il classico catenaccio italico; dal graduale inserimento in prima squadra di giovani calciatori cresciuti nel settore giovanile juventino, quali Giuseppe Furino, Roberto Bettega e Paolo Rossi, assieme all'arruolamento dei migliori talenti provenienti da altri club di Serie A, quali Gaetano Scirea, Antonio Cabrini, Claudio Gentile, Marco Tardelli e Franco Causio, e dalla ferrea disciplina anche d'immagine imposta alla squadra, basata su quella richiesta durante l'attività agonistica.

Ciò diede inizio al periodo di successi più duraturo nella storia del calcio italiano,[32] che arricchirà considerevolmente il palmarès del club: nove scudetti, due Coppe Italia, una Coppa Intercontinentale, una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa UEFA e una Coppa UEFA — quest'ultima il primo trofeo confederale della formazione piemontese —,[33][34] facendo al contempo di Boniperti il dirigente più titolato nell'intera storia del calcio nazionale.[35] Un ciclo di trionfi, questo, che aprirà un lungo periodo aureo al campionato di Serie A — a partire dalla cosiddetta «riapertura delle frontiere», con il ritorno al tesseramento di giocatori provenienti dai campionati esteri, a partire dalla stagione 1980-1981, e la successiva vittoria della rappresentativa italiana al campionato del mondo 1982 —, durato sino alla fine del II millennio.[36]

Boniperti nel 1981, insieme al tecnico Giovanni Trapattoni e al portiere Dino Zoff, durante una puntata della Domenica Sportiva celebrativa del 19º scudetto bianconero

Contemporaneamente al calcio, alla fine degli anni 1970 gli Agnelli gli affidarono con successo anche la gestione della Sisport, la società polisportiva del Gruppo Fiat, in quegli anni ai vertici nazionali e internazionali grazie ad atleti quali Maurizio Damilano, Pietro Mennea e Sara Simeoni.[37]

Nel febbraio del 1990, dopo diciannove anni, Boniperti rassegnò le dimissioni da presidente della Juventus,[38] venendo sostituito da Vittorio Caissotti di Chiusano. Alla fine dello stesso mese venne nominato dal presidente della FIGC, Antonio Matarrese, capo delegazione della nazionale al campionato del mondo 1990,[39] chiusi dagli azzurri al terzo posto. L'anno successivo fu richiamato alla Juventus dalla famiglia Agnelli, assumendo l'incarico di amministratore delegato con pieni poteri, ruolo che mantenne fino al 1994;[29] in quel periodo la squadra centrò la vittoria della terza Coppa UEFA della sua storia, la seconda sotto il mandato di Boniperti.[40]

Nell'estate del 2006, dopo il coinvolgimento della Juventus nello scandalo Calciopoli, Boniperti venne richiamato dalla famiglia Agnelli per seguire l'opera di ricostruzione della società; da allora e fino alla morte ricoprì la carica di presidente onorario del club, assieme a Franzo Grande Stevens.

Statistiche

Presenze e reti nei club

Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe continentali Altre coppe Totale
Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Pres Reti
1946-1947 Italia Juventus A 6 5 - - - - - - - - - 6 5
1947-1948 A 40 27 - - - - - - - - - 40 27
1948-1949 A 32 15 - - - - - - - - - 32 15
1949-1950 A 35 21 - - - - - - - - - 35 21
1950-1951 A 37 22 - - - - - - CR 4 6 41 28
1951-1952 A 33 19 - - - CL 2 3 - - - 35 22
1952-1953 A 29 7 - - - - - - - - - 29 7
1953-1954 A 30 14 - - - - - - - - - 30 14
1954-1955 A 27 9 - - - - - - - - - 27 9
1955-1956 A 31 6 - - - - - - - - - 31 6
1956-1957 A 24 4 - - - - - - - - - 24 4
1957-1958 A 34 8 CI 6 1 - - - - - - 40 9
1958-1959 A 26 8 CI 3 0 CC+CA 2+2 0 - - - 33 8
1959-1960 A 31 7 CI 3 0 CA 2 0 - - - 36 7
1960-1961 A 28 6 CI 1 0 CC 1 0 - - - 30 6
Totale carriera 443 178 13 1 9 3 4 6 469 188

Cronologia presenze e reti in nazionale

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
9-11-1947 Vienna Austria Austria 5 – 1 Italia Italia Amichevole -
22-5-1949 Firenze Italia Italia 3 – 1 Austria Austria Coppa Internazionale 1
12-6-1949 Budapest Ungheria Ungheria 1 – 1 Italia Italia Coppa Internazionale -
30-11-1949 Londra Inghilterra Inghilterra 2 – 0 Italia Italia Amichevole -
5-3-1950 Bologna Italia Italia 3 – 1 Belgio Belgio Amichevole - Uscita al 25’ 25’
2-4-1950 Vienna Austria Austria 1 – 0 Italia Italia Coppa Internazionale -
25-6-1950 San Paolo Svezia Svezia 3 – 2 Italia Italia Mondiali 1950 - 1º turno -
8-4-1951 Lisbona Portogallo Portogallo 1 – 4 Italia Italia Amichevole -
6-5-1951 Milano Italia Italia 0 – 0 Jugoslavia Jugoslavia Amichevole -
3-6-1951 Genova Italia Italia 4 – 1 Francia Francia Amichevole -
11-11-1951 Firenze Italia Italia 1 – 1 Svezia Svezia Amichevole -
25-11-1951 Lugano Svizzera Svizzera 1 – 1 Italia Italia Coppa Internazionale 1
24-2-1952 Bruxelles Belgio Belgio 2 – 0 Italia Italia Amichevole -
18-5-1952 Firenze Italia Italia 1 – 1 Inghilterra Inghilterra Amichevole -
26-10-1952 Stoccolma Svezia Svezia 1 – 1 Italia Italia Amichevole -
28-12-1952 Palermo Italia Italia 2 – 0 Svizzera Svizzera Coppa Internazionale -
26-4-1953 Praga Cecoslovacchia Cecoslovacchia 2 – 0 Italia Italia Coppa Internazionale -
17-5-1953 Roma Italia Italia 0 – 3 Ungheria Ungheria Coppa Internazionale - Uscita al 46’ 46’
13-11-1953 Il Cairo Egitto Egitto 1 – 2 Italia Italia Qual. Mondiali 1954 -
13-12-1953 Genova Italia Italia 3 – 0 Cecoslovacchia Cecoslovacchia Coppa Internazionale -
24-1-1954 Milano Italia Italia 5 – 1 Egitto Egitto Qual. Mondiali 1954 2
11-4-1954 Parigi Francia Francia 1 – 3 Italia Italia Amichevole -
17-6-1954 Losanna Svizzera Svizzera 2 – 1 Italia Italia Mondiali 1954 - 1º turno 1
5-12-1954 Roma Italia Italia 2 – 0 Argentina Argentina Amichevole -
16-1-1955 Bari Italia Italia 1 – 0 Belgio Belgio Amichevole 1
29-5-1955 Torino Italia Italia 0 – 4 Jugoslavia Jugoslavia Coppa Internazionale -
18-12-1955 Roma Italia Italia 2 – 1 Germania Ovest Germania Ovest Amichevole 1
15-2-1956 Bologna Italia Italia 2 – 0 Francia Francia Amichevole -
25-4-1956 Milano Italia Italia 3 – 0 Brasile Brasile Amichevole -
9-12-1956 Genova Italia Italia 2 – 1 Austria Austria Coppa Internazionale -
12-5-1957 Zagabria Jugoslavia Jugoslavia 6 – 1 Italia Italia Coppa Internazionale -
26-5-1957 Lisbona Portogallo Portogallo 3 – 0 Italia Italia Qual. Mondiali 1958 -
23-3-1958 Vienna Austria Austria 3 – 2 Italia Italia Coppa Internazionale -
9-11-1958 Parigi Francia Francia 2 – 2 Italia Italia Amichevole -
13-12-1958 Genova Italia Italia 1 – 1 Cecoslovacchia Cecoslovacchia Coppa Internazionale -
29-11-1959 Firenze Italia Italia 1 – 1 Ungheria Ungheria Coppa Internazionale -
13-3-1960 Barcellona Spagna Spagna 3 – 1 Italia Italia Amichevole -
10-12-1960 Napoli Italia Italia 1 – 2 Austria Austria Amichevole 1
Totale Presenze (74º posto) 38 Reti (39º posto) 8
Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia B
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
10-5-1950 Milano Italia Italia 5 – 0 Inghilterra Inghilterra Amichevole 2
Totale Presenze 1 Reti 2

Palmarès

Boniperti, capitano della Juventus, solleva con il presidente bianconero Umberto Agnelli il trofeo della Coppa Italia 1959-1960.

Club

Juventus: 1949-1950, 1951-1952, 1957-1958, 1959-1960, 1960-1961
Juventus: 1958-1959, 1959-1960

Individuale

1947-1948 (27 gol)
1951 (6 gol)
2004
2012
  • Premio CONI alla carriera sportiva[2]
2013

Onorificenze

Grand'Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria Grand'Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana
— 30 settembre 1991. Di iniziativa del Presidente della Repubblica.[41]

Opere

  • Una vita a testa alta: cinquant'anni sempre e solo per la Juventus, con Enrica Speroni, prefazione di Candido Cannavò, Milano, Rizzoli, 2003, ISBN 88-17-10685-2.

Note

  1. ^ a b Addio, presidentissimo!, su juventus.com, 18 giugno 2021.
  2. ^ a b Malagò premia Boniperti, capitano della Nazionale che inaugurò l'Olimpico 60 anni fa, in Comitato Olimpico Nazionale Italiano, 23 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2013).
    «[...] «Non era solo un grande calciatore ma ha dimostrato di essere un grande dirigente e un modello di riferimento per tutto il movimento agonistico, grazie alle sue capacità e alla sua indubbia passione».
  3. ^ Consegnati a Firenze i riconoscimenti della 'Hall of Fame del calcio italiano', su settoretecnico.figc.it, 13 dicembre 2012.
  4. ^ Vito Lamorte, The Italians, alla volta del Canada da Bettega a Giovinco, su calcio.fanpage.it, 20 gennaio 2015.
  5. ^ Bruno Bernardi, La Juventus vuole scrivere un'altra storia, in La Stampa, 1º dicembre 1990, p. 21.
  6. ^ Dario Pelizzari, Figli di campioni: chi ce l'ha fatta, chi no, su panorama.it, 11 novembre 2014.
  7. ^ Gino Li Veli, Un partito di manager e vip, così nacque l'armata torinese, in la Repubblica, 25 gennaio 2004.
  8. ^ Morto Giampiero Boniperti, una vita per la Juventus, su ansa.it, 18 giugno 2021.
  9. ^ Bompiani.
  10. ^ a b c Settant'anni fa, la "Prima" di Boniperti in bianconero, su juventus.com, 2 marzo 2017.
  11. ^ a b Garanzini.
  12. ^ Garzanti.
  13. ^ Moretti, Quando Boniperti fece un passo indietro.
  14. ^ Roberto Beccantini, Boniperti: «Più che mai innamorato della mia Juve antipatica», in La Stampa, 1º ottobre 2004, p. 39.
  15. ^ Mario Gherarducci, Io, Lorenzi, non ho mai perso il Veleno, in Corriere della Sera, 20 dicembre 2000 (archiviato dall'url originale il 21 giugno 2015).
    «[...] In nazionale affibbiò a Boniperti il soprannome di Marisa, che lo juventino non ha mai gradito. "Eravamo nello spogliatoio, Giampiero aveva appena vent'anni, era bellino, biondo, poco peloso, quasi efebico. Che fisico da Marisetta, gli dissi ridendo. Poi siamo diventati grandi amici"».
  16. ^ Giampiero Boniperti, su ilpalloneracconta.blogspot.com, 4 luglio 2011.
  17. ^ Calciatori autorizzati a cambiare società, in Corriere dello Sport, 4 settembre 1946, p. 2. URL consultato il 4 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 31 maggio 2014).
  18. ^ Pietro Benacchio, Così scoprii Boniperti, in La Stampa, 13 febbraio 1990, p. 7.
  19. ^ a b c d e Sergio Baldini, 70 anni di mito, in Tuttosport, 8 giugno 2017, p. 15.
  20. ^ I primi due gol (su 179) di Boniperti, su juventus.com, 8 giugno 2014.
  21. ^ Andrea Piva, 26 maggio 1949: Torino "Simbolo"-River Plate 2-2, su toro.it, 26 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2013).
    «Per quell'occasione, per rendere omaggio a quella che era stata la più forte squadra di tutti i tempi, [indossò] la maglia granata, tra gli altri, anche [...] il giocatore simbolo di tutti i tempi della Juventus: Giampiero Boniperti. [...] Tanto aveva fatto il Grande Torino per tutta la Nazione, che anche uno dei più acerrimi rivali, come era Boniperti, rese omaggio a quella squadra».
  22. ^ Paolo Bertoldi, Boniperti non gioca più, in Stampa Sera, 12-13 giugno 1961, p. 6.
  23. ^ La Juventus festeggia Boniperti, su juventus.com, 4 luglio 2008 (archiviato dall'url originale il 7 luglio 2008).
  24. ^ Del Piero record, 179º gol nella Juve, su gazzetta.it, 30 ottobre 2010.
  25. ^ Thomas Bertacchini, Le 444 presenze di Del Piero e il "peso" della maglia bianconera, su tuttojuve.com, 6 febbraio 2010.
  26. ^ a b Chiesa, p. 396.
  27. ^ Vittorio Pozzo, Boniperti ha entusiasmato a Londra, in Nuova Stampa Sera, 22 ottobre 1953, p. 5.
  28. ^ Il signore dei trionfi sapeva vincere così, in Stampa Sera, 6 febbraio 1990, p. 17.
  29. ^ a b Massimo Sottosanti, Un po' di storia bianconera, su ju29ro.com, 26 gennaio 2013.
  30. ^ Crisi originata dal divieto verso il tesseramento di giocatori di nazionalità diversa da quella italiana, nonché di allenatori che svolgevano l'attività sportiva fuori dal territorio nazionale, imposto dalla Lega Nazionale Professionisti (LNP) su iniziativa del presidente federale Giuseppe Pasquale dopo l'insuccesso della nazionale al campionato del mondo 1966 (e ulteriormente aggravata dall'emersione del primo scandalo del calcioscommesse quattordici anni più tardi); bando a cui la società bianconera si era opposta in quanto «determinava una condizione sfavorevole per il calcio italiano nelle competizioni internazionali», cfr. Passerin d'Entrevès.
  31. ^ Il campionato italiano di Serie A andò incontro a un lento declino fino a scendere, nella stagione 1981-1982, al dodicesimo posto nel ranking UEFA, dietro a campionati ritenuti dall'opinione pubblica come «inferiori» o «sconosciuti» come quelli di Belgio, Unione Sovietica, Germania Est e Cecoslovacchia, cfr. Antonio Bomba, La storia (ufficiale e non) del Ranking UEFA: gli anni '80, su tifosobilanciato.it, 24 aprile 2014.
  32. ^ Bruno Colombero, Cicli d'oro firmati da grandi campioni, in La Stampa, 6 marzo 1994, p. 5.
  33. ^ La carriera di un vincitore, in La Stampa, 6 febbraio 1990, p. 20.
  34. ^ Fabio Monti, Boniperti, 80 anni di gol, silenzi e misteri, in Corriere della Sera, 4 luglio 2008, p. 55 (archiviato dall'url originale il 30 agosto 2015).
  35. ^ Bandiere al vento / Giampiero Boniperti, su blog.guerinsportivo.it, 10 ottobre 2015. URL consultato il 10 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 5 febbraio 2016).
    «Giampiero Boniperti è quindi senza dubbio il dirigente più titolato nella storia del calcio tricolore. La sua ricchissima bacheca, rinvigorita nell'arco di decenni, è semplicemente invidiabile e difficilmente eguagliabile».
  36. ^ Centro Studi e Ricerche Settore Tecnico FIGC (a cura di), Lo stato di salute nel calcio italiano (PDF), in Notiziario del Settore Tecnico, n. 4, Firenze, Federazione Italiana Giuoco Calcio, luglio/agosto 2002, pp. 39-42.
  37. ^ Claudio Giacchino, C'era una volta la Serie A, in La Stampa, 21 febbraio 1999, p. 33.
  38. ^ Bruno Perucca, Boniperti, addio Juventus dopo 44 anni, in La Stampa, 6 febbraio 1990, p. 19.
  39. ^ Massimo Gramellini, Boniperti in maglia azzurra, in La Stampa, 24 febbraio 1990, p. 17.
  40. ^ Marco Ansaldo, Boni & Trap, questa volta non si torna, in La Stampa, 30 aprile 1994, p. 27.
  41. ^ Boniperti Geom. Giampiero – Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana, su quirinale.it.

Bibliografia

  • Storia critica del calcio italiano, Milano, Bompiani, 1975.
  • Enciclopedia dello Sport, Milano, Garzanti, 2002.
  • Gigi Garanzini, BONIPERTI, Giampiero, in Enciclopedia dello sport, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2002.
  • Carlo F. Chiesa, La grande storia del calcio italiano, 25ª puntata, Bologna, Guerin Sportivo, 2014, ISBN non esistente.
  • Ludovico Passerin d'Entrevès (a cura di), Il lunedì si parlava di calcio. Agnelli-Juventus: 90 anni di passione bianconera, Torino, J-Museum (Juventus Football Club S.p.A.), 15 maggio 2013.
  • Claudio Moretti, 1001 storie e curiosità sulla grande Juventus che dovresti conoscere, Roma, Newton Compton, 2013, ISBN 978-88-541-6172-6.

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