Gabriella Ferri

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Gabriella Ferri
Gabriella Ferri nel 1975
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
GenerePop
Folk
Cabaret
Periodo di attività musicale1966 – 2000
Album pubblicati14
Studio14
Sito ufficiale

Maria Gabriella Ferri (Roma, 18 settembre 1942Corchiano, 3 aprile 2004) è stata una cantante e cantautrice italiana di musica leggera, nota principalmente per le interpretazioni delle canzoni popolari romane, ma anche della tradizione popolare di altre regioni italiane, in particolare di canzoni toscane, siciliane e napoletane, oltre che come attrice teatrale[1].

Biografia

Gli inizi: Luisa e Gabriella

Nata e cresciuta nel rione romano di Testaccio,[2] poi trasferitasi in via Etruria a San Giovanni, è figlia di Vittorio, un commerciante ambulante di dolci, ammiratore della canzone in dialetto romanesco; a 9 anni smette di studiare a causa di un incidente in moto.[3]

Gabriella ha l'ambizione di diventare un'indossatrice e per realizzare questo mestiere svolge tantissimi lavori come l'operaia e la commessa. Nella boutique del centro dove lavora conosce Luisa De Santis (figlia del regista Giuseppe, celebre per Riso amaro) e ne diviene molto amica: insieme danno vita a un duo, con il nome di "Luisa e Gabriella", che cerca di riscoprire il repertorio folk romano.

Iniziano così i primi spettacoli, basati sul repertorio tradizionale della canzone romanesca (come Barcarolo romano e La società dei magnaccioni), e una sera, all'Intra's Club di Milano (in quel periodo sono ospitate da Camilla Cederna), vengono notate da Walter Guertler, che stipula con loro un contratto e pubblica il loro primo 45 giri con la Jolly, una rielaborazione del brano popolare La società dei magnaccioni.

Sempre nel 1964 hanno la prima esperienza in televisione, nella trasmissione La fiera dei sogni presentata da Mike Bongiorno, in cui cantano La società dei magnaccioni che, nei giorni seguenti all'apparizione televisiva, vende un milione e settecentomila copie,[4] diventando uno degli inni dei giovani di quegli anni.[5]

Nel 1965 esce nelle sale cinematografiche italiane ed estere il loro primo e forse unico filmato musicale contenuto nel film 008 operazione ritmo, del regista e produttore Tullio Piacentini.

La Jolly immette sul mercato un nuovo singolo delle artiste che attingono questa volta al folk siciliano incidendo una loro personale versione di Ciuri ciuri e Vitti 'na crozza: anche questo secondo singolo riscuote un discreto successo e le artiste incidono un terzo 45 giri composto da La povera Cecilia, una canzone tradizionale spesso cantata dai menestrelli e nel lato B da È tutta robba mia, presa a prestito dallo spettacolo La manfrina e musicata da Ennio Morricone.

La carriera solista

Gabriella Ferri con Lucio Dalla

Il duo però ha vita breve, a causa della timidezza di Luisa che non ama cantare in pubblico; Gabriella continua quindi da sola, incidendo anche un album nel 1966; nello stesso anno è in Canada per la tournée di uno spettacolo teatrale di musica popolare con la regia di Aldo Trionfo, assieme ad altri esponenti del folk italiano come Caterina Bueno, Otello Profazio e l'attore Lino Toffolo.

Dopo gli anni passati a Milano, Gabriella Ferri torna a Roma alla fine del 1966, e approda al Bagaglino di Roma, di cui diventa la cantante ufficiale; qui conosce Piero Pintucci, che diventerà un suo collaboratore musicale abituale, e incide un 45 giri nel 1968 per la ARC, È scesa ormai la sera, che in Italia non ha un grosso riscontro commerciale.

Il lato B di questo singolo, Ti regalo gli occhi miei, raggiunge i vertici delle classifiche in Sudamerica e la cantante lo incide in lingua spagnola con il titolo Te regalo mis ojos, e ottiene altrettanti successi di vendite. La cantante intraprende così un tour nei paesi sudamericani con strepitoso successo, per poi tornare a esibirsi al Bagaglino con Enrico Montesano.

In questo periodo conosce il giovane diplomatico Giancarlo Riccio, che sposa il 20 giugno del 1967. Si trasferisce a Kinshasa, capitale del Congo, dove lui è destinato a prestare servizio, ma soffre la forzata inattività e dopo neanche un anno convince il marito a chiedere il rientro anticipato a Roma. Il matrimonio non dura però a lungo e, dopo una serie di separazioni e riconciliazioni, termina definitivamente nel 1970.[6]

Gabriella Ferri fa qualche sporadica apparizione con il suo repertorio della tradizione romanesca al Folkstudio di Roma, ma è una cantante già troppo nota per un locale underground e poi è già impegnata con il Bagaglino. Non disdegna comunque il beat, e si esibisce anche al Piper Club, dove conosce e stringe amicizia con Patty Pravo. Dopo aver firmato un nuovo contratto discografico con la RCA Italiana, partecipa nel 1969 al Festival di Sanremo, presentando in coppia con Stevie Wonder Se tu ragazzo mio, dalla sonorità beat e rhythm and blues, scritta insieme al padre Vittorio e a Piero Pintucci. La canzone viene eliminata al primo turno e Gabriella Ferri non parteciperà più al Festival.

Gabriella Ferri in una scena del film Remo e Romolo - Storia di due figli di una lupa (1976)

Il disco comunque è un successo, e la canzone viene reinterpretata da molti altri artisti (come I Camaleonti e Nada): questo spinge la RCA a pubblicare alla fine del 1969 l'album Gabriella Ferri, in cui canzoni più moderne si affiancano a brani della tradizione come Ciccio Formaggio; il disco è importante anche per il tentativo di creare una nuova canzone romanesca che si riallacci alla tradizione, ed emblematiche in questo senso sono Sor fregnone, scritta dalla Ferri su una musica di Vittorio Nocenzi (il tastierista del Banco del Mutuo Soccorso), e Sinnò me moro, canzone scritta nel 1961 dal regista Pietro Germi su musica di Carlo Rustichelli per il film Un maledetto imbroglio e cantata dalla figlia di Rustichelli, Alida Chelli (Gabriella l'aveva già incisa nel 1963 con Luisa De Santis).

Nel corso degli anni il suo fisico, da magro e sottile che era, si è andato via via irrobustendo e questo nuovo aspetto fa parlare di lei come di una "mamma Roma" che tiene testa (in TV in una trasmissione che è divenuta culto, più volte trasmessa) a Claudio Villa: stornellando, i due si dicono le cose peggiori e Gabriella ne esce come l'erede di un genere romanesco che non è solo voce, ma anche aspetto.

È così che si appropria delle canzoni, vecchie o nuove, che le diano la possibilità di costruire dei veri e propri numeri, quasi delle "macchiette", nelle quali però non c'è imitazione dei vecchi artisti napoletani ma il filtro di una personalità esuberante e irrefrenabile: così Dove sta Zazà?, che nel dopoguerra era stata il simbolo dell'Italia dissolta, diventava nella sua interpretazione un brano intriso di perfidia e di amarezza; e similmente per Ciccio Formaggio, vecchio brano cantato da Nino Taranto.

La televisione e il ritiro

Negli anni settanta aumentano le sue apparizioni in televisione. Una serata speciale le viene dedicata nel 1971, Questa sera... Gabriella Ferri. La Ferri diventa inoltre conduttrice televisiva: è interprete di due famosi varietà: Dove sta Zazà (1973) - la struggente sigla di chiusura, Sempre, composta da Mario Castellacci e Franco Pisano, sarà un altro suo grande successo - e Mazzabubù (1975), entrambi diretti da Antonello Falqui e scritti da Pier Francesco Pingitore, in cui dimostra anche le sue doti di intrattenitrice, al fianco di comici come Enrico Montesano e Pippo Franco. Nel frattempo, nel 1972 a Caracas, durante una sua tournée in America Latina, conosce Seva Borzak, presidente della divisione sudamericana della RCA, che sposa nello stesso anno, e da cui avrà l’unico figlio, Seva junior.[3]

Nel 1976 partecipa al film brillante Remo e Romolo - Storia di due figli di una lupa.

Dopo l'esperienza televisiva di Giochiamo al varieté (1980), sempre di Falqui, e l'incisione di un disco con alcune canzoni scritte per lei da Paolo Conte (Gabriella, nel 1981, con la celebre Vamp), Gabriella Ferri si trasferisce per qualche tempo negli Stati Uniti d'America, lasciando televisione e cabaret per dedicarsi unicamente alla musica.

Rientrata in Italia, nel 1986 partecipa alla gara televisiva Premiatissima presentando nel corso delle serate sei canzoni, alcune tratte dal suo repertorio, altre preparate appositamente per la trasmissione: Lacreme napulitane, Luna rossa, Malafemmena, La pansé, La sera dei miracoli e Vecchio frack, un classico di Domenico Modugno con il quale arriva in finale. Nel 1987 incide la sigla del varietà televisivo Biberon, in cui appare ancora accanto agli amici del Bagaglino.

Ultime apparizioni

Le sue due ultime uscite artistiche di rilievo avvengono nel 1996 al premio Tenco di Sanremo, dove si esibisce accompagnata dal chitarrista della Piccola Orchestra Avion Travel Fausto Mesolella, e nel luglio del 1997 con un concerto a Villa Celimontana a Roma (incluso nella manifestazione Voglia matta anni '60) davanti a 7.000 spettatori (se ne aspettavano un migliaio).

Sempre nel 1997 incide un album, Ritorno al futuro.

Poi avviene il ritiro definitivo dalle scene, anche a causa di ricadute nella grave depressione che la tormenta a fasi alterne da anni.

Gabriella Ferri sembra ritrovare una nuova serenità quando nel 2002 riprende ad apparire in televisione, dapprima come ospite di Pino Strabioli nella rubrica Cominciamo bene prima, e poi nel varietà Buona Domenica di Maurizio Costanzo, dove si esibisce cantando i suoi grandi successi, da Sempre a Dove sta Zazà?.

La sua ultima apparizione televisiva è del 31 gennaio 2004 al programma televisivo Trash (non si butta via niente), condotto da Enrico Montesano, dove si diletta in alcuni stornelli romani.

La morte

Muore improvvisamente in seguito alla caduta da una finestra della sua casa di Corchiano (VT) il 3 aprile 2004, all'età di 61 anni; per volontà del sindaco di Roma, Walter Veltroni, il 7 aprile venne allestita la camera ardente al Campidoglio nella sala della Protomoteca, dove migliaia di romani le rendono omaggio; il giorno successivo vengono celebrati i funerali religiosi presso la chiesa di Santa Maria Liberatrice, nel rione Testaccio; dopo un mese di attesa in cerca di sepoltura, il feretro è tumulato nel cimitero monumentale del Verano di Roma. L'epitaffio sulla sua tomba recita la poesia del marito Seva Borzak: «Di notte i tuoi occhi brillavano più forte della luce di giorno, il tuo amore riscaldava più del sole».[7][8][9][10]

La famiglia ha sempre smentito ogni ipotesi di suicidio (già tentato dalla cantante nel 1975, dopo la morte del padre Vittorio), ipotizzando che l'incidente potesse essere stato conseguenza di un malore, causato magari dai medicinali antidepressivi di cui la cantante faceva uso. La famiglia, inoltre, ha tenuto a precisare che non è stato lasciato nessun biglietto di addio, e che la cantante avrebbe dovuto partecipare, il lunedì successivo, a un programma televisivo, al quale non intendeva assolutamente mancare (era una puntata del Maurizio Costanzo Show, organizzata dal suo intimo amico Maurizio Costanzo in suo onore).

Nei giorni successivi alla sua morte, la cantante Grazia Di Michele, impegnata come docente ad Amici, assieme ai ragazzi partecipanti all'edizione di quell'anno, ha omaggiato la cantante scomparsa eseguendo alcuni brani della sua carriera.

L'eredità artistica

Gabriella Ferri

Il suo testamento spirituale è rintracciabile nella lunga raccolta di Canti Di Versi album prodotto artisticamente e arrangiato da Alberto Laurenti con il quale scrive anche gli ultimi inediti e dove, tra ritmi jazz, tanghi e flamenchi, con un incedere interpretativo e voce struggente che ricorda da vicino Amália Rodrigues (Coimbra), interpreta oltre le nuove canzoni come Una donna sbagliata, anche brani di autori celebri come Paolo Conte (nell'autoironica Vamp), Luigi Tenco (Lontano lontano), Ennio Morricone (Stornello dell'estate). Ma ancor più in brani come Sono partita di sera, È scesa ormai la sera, una commovente Via Rasella ("Via Rasella, Via Rasella t'hanno messo a pecorone ... maledetto sto' dolore ..."), e un altrettanto struggente O sole mio.

Nel 2005 l'interprete e attrice Tosca omaggia Gabriella Ferri con lo spettacolo di teatro-canzone “Romana”, per la regia di Massimo Venturiello.

Nel 2007 una sua canzone, Remedios, viene usata come colonna sonora del film Saturno contro, e viene inserita nell'album pubblicato a marzo 2007, Saturno contro soundtrack.

Nel 2012 Gabriella Ferri viene raccontata assieme ad Anna Magnani dall'attrice e cantante Elena Bonelli. Con lo spettacolo Elena, Nannarella e Gabriella. Roma celebra Napoli, la Bonelli racconta le loro storie di vita, dove i successi, i trionfi, la consacrazione, convivono con la solitudine, l'amarezza, l'infelicità.

Nel 2015 Antonella Morea crea "Io la canto così", uno spettacolo curato insieme a Fabio Cocifoglia che è un omaggio a Gabriella Ferri.

Nel 2017 esce l'album "Controcorrente" pubblicato dalla Vocedelledonne, cd tributo nel quale vengono rilette alcune pagine del suo repertorio da alcuni artisti, fra cui Lu Colombo.

Il 30 marzo 2018 Noyz Narcos rilascia il singolo "Sinnò me moro", in anticipazione al nuovo album, nel quale è stato campionato il ritornello di Sinnò me moro di Gabriella Ferri.

Tra il 2018 il 2019 la cantante Syria porta in giro per l'Italia lo spettacolo "Perché non canti più", basato su testi e canzoni di Gabriella Ferri.

Il 16 settembre 2020 è andata in onda la puntata Sotto il cielo di Roma del programma documentaristico Ulisse - Il piacere della scoperta, condotto da Alberto Angela, in cui la cantante Noemi ha dedicato un tributo a Gabriella Ferri reinterpretando Vecchia Roma.[11]

L'11 maggio 2021 una piazza nel Municipio Roma XI è stata intitolata a Gabriella Ferri, presenti fra gli altri il figlio Seva Borzak jr, la sindaca Virginia Raggi, il presidente del Municipio Dario D'Innocenti, l'assessore alla crescita culturale Lorenza Fruci, il direttore di Vanity Fair Simone Marchetti e Pino Strabioli in veste di presentatore della cerimonia.[12][13]

Discografia

Album in studio

Singoli

Programmi televisivi

Filmografia

Cinema

Televisione

Note

  1. ^ Federico Romagnoli, Gabriella Ferri. Da Roma alle Ande, su ondarock.it.
  2. ^ Targa in memoria di Gabriella Ferri, su rerumromanarum.com. URL consultato il 26 agosto 2021.
  3. ^ a b Radio24 | Il Sole 24 ORE, su RADIO 24. URL consultato il 17 marzo 2024.
  4. ^ Morta la cantante Gabriella Ferri Simbolo della canzone romana, su repubblica.it, 3 aprile 2004.
  5. ^ AA.VV., Dizionario della Canzone Italiana, Armando Curcio Editore, 1990
  6. ^ Grassi Giovanna – Corriere della Sera - pagina 53 del 6 aprile 2004-« «Quel giorno tragico Seva non è riuscito a salvare Gabriella» Il racconto del primo marito Giancarlo Riccio Diplomatico, la sposò portandola in Africa. [...].»
  7. ^ MUSICA: GABRIELLA FERRI - CAMERA ARDENTE APERTA FINO ALLE 20, su www1.adnkronos.com. URL consultato il 10 febbraio 2022.
  8. ^ L' ultimo saluto a Gabriella Ferri Sfilano i romani in Campidoglio - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 10 febbraio 2022.
  9. ^ Gabriella Ferri giovedì i funerali - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 10 febbraio 2022.
  10. ^ La poesia sulla tomba di Gabriella Ferri, la regina della musica romana, su Roma Fanpage. URL consultato il 10 febbraio 2022.
  11. ^ Francesco Carrubba, "Noemi a sorpresa con Alberto Angela "Tra i luoghi della storia di Roma", su radioitalia.it, Radio Italia, 16 settembre 2020. URL consultato il 7 dicembre 2020.
  12. ^ Piazza Gabriella Ferri in Roma, su nuove strade, 21 gennaio 2020. URL consultato l'11 maggio 2021.
  13. ^ Una piazza per Gabriella Ferri e un parco per Anna Magnani, su Radio Colonna, 11 maggio 2021. URL consultato l'11 maggio 2021.

Bibliografia

  • Gabriella Ferri sempre a cura di P. Strabioli, Iacobelli editore, 2009
  • Gabriella Ferri. La voce di Roma, di Valeria Arnaldi, Red Star Press, 2021

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Collegamenti esterni

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