Franco Califano

Franco Califano
Franco Califano nel 1973
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
GenerePop
Musica d'autore
Canzone romana
Periodo di attività musicale1960 – 2013
EtichettaSony, Ariston Records, CGD, Dischi Ricordi, Lupus, NAR International, Hydra Music
Album pubblicati32
Studio24
Live3
Raccolte5
Sito ufficiale

Francesco Califano, detto Franco[1] (Tripoli, 14 settembre 1938Roma, 30 marzo 2013), è stato un cantautore, produttore discografico e attore italiano.

Soprannominato Il Califfo, durante la sua carriera ha pubblicato trentadue album e scritto complessivamente tra poesie e canzoni oltre 1 000 opere[2], oltre a numerosi testi per altri artisti[3], molti dei quali diventati vere e proprie hit.[4][5]

Negli anni settanta e ottanta i media hanno posto spesso l'accento più su alcuni aspetti della sua vita privata che sulla sua vita artistica, a causa del suo stile di vita sregolato ed eccentrico e per alcune vicende giudiziarie che lo coinvolsero.[6][7]

Durante la sua carriera ha venduto oltre venti milioni di dischi[4] e ha collaborato con numerosi artisti come Mia Martini, Patty Pravo, Mina, Iva Zanicchi, Ornella Vanoni, Edoardo Vianello, Amedeo Minghi, Peppino di Capri, Ricchi e Poveri, Renato Zero, Loretta Goggi e Toto Cutugno.

Biografia

Gli inizi

Franco Califano nacque il 14 settembre 1938 su un aereo che sorvolava Tripoli: i genitori vivevano in Libia, all’epoca territorio italiano, e la madre ebbe le doglie mentre stava viaggiando, costringendo il pilota a un atterraggio di emergenza. Il padre Salvatore (di Pagani), in servizio nel Regio Esercito, e la madre Jolanda Ianniello (di Nocera Inferiore) lì risiedevano da alcuni mesi, avendo già una figlia, Liliana. Subito si trasferirono a Roma ma allo scoppio della seconda guerra mondiale la famiglia rientrò a Pagani per alcuni anni. In seguito, a guerra conclusa, la famiglia tornò a Roma, dove nacque Guido, l'ultimo figlio, e dove poco tempo dopo il padre Salvatore morì prematuramente.

Dopo le scuole dell'obbligo passate, per volere dei suoi genitori, prevalentemente in collegi ecclesiastici tra i quali il Collegio Sant'Andrea ad Amalfi, si iscrisse ad un corso serale di ragioneria presso l'ITCG "Ludovico Ariosto" perché, "rapito" dalla vita notturna, non riusciva a essere puntuale ai corsi mattutini. Contemporaneamente agli studi cominciò a scrivere poesie ma, dopo aver preso coscienza che scrivere versi non gli avrebbe fruttato il guadagno sperato, cominciò a scrivere testi di canzoni e la sua crescente fame di novità lo portò a sperimentare differenti generi musicali, dalle ballate popolari sino agli standard americani.

Nello stesso tempo esordì nei fotoromanzi trasferendosi da Roma a Milano collaborando con le edizioni di Grand Hotel e Lancio. Rientrò comunque subito nella capitale[8] e a 19 anni si sposò con Rita Di Tommaso dalla quale ebbe una figlia, Silvia, ma si separò pochi mesi dopo[9][10].

Il successo come autore

Le sue frequentazioni in ambito artistico lo portarono a collaborare con diversi artisti allora in voga che apprezzarono il suo stile disincantato e trasgressivo. I suoi primi testi di successo sono E la chiamano estate scritta nel 1965 insieme a Laura Zanin per Bruno Martino che la presentò al Festival delle Rose 1965 e La musica è finita scritta nel 1967 insieme a Nicola Salerno e musicata da Umberto Bindi per Ornella Vanoni fra i brani di maggior successo dell'artista lombarda e un classico della musica italiana.[11] La Vanoni interpretò una cover di E la chiamano estate seguita poi da Mina, con la quale Califano collaborò successivamente: nel 1973 scrivendo i testi dell'LP Amanti di valore, e vent'anni dopo, nel 1990, quando la cantante fece una cover di Un'estate fa, portata al successo da Califano un anno prima.

Nel 1970 grazie all'ottima fama acquisita come autore, firma un contratto con la CGD e nel 1972 esce il suo primo album 'N bastardo venuto dar sud che contiene il brano Semo gente de borgata, cantato da I Vianella. Nello stesso anno viene arrestato per possesso di stupefacenti (venendo poi assolto), caso in cui furono coinvolti anche Walter Chiari e Lelio Luttazzi. Comincia così una serie di problemi legali che lo accompagneranno nei successivi due decenni.

Nel 1973 compone un brano destinato a ottenere un grandissimo successo,[4] vero e proprio cavallo di battaglia per l'interprete: si tratta di Minuetto, scritto insieme a Dario Baldan Bembo per Mia Martini. Il brano diventa il 45 giri più venduto di quell'anno restando nelle classifiche italiane per 22 settimane consecutive e raggiungendo la seconda posizione. Mia Martini di questo brano scrisse una cover in spagnolo e una in francese. Nel medesimo anno scrive Un grande amore e niente più per Peppino di Capri, insieme a Claudio Mattone, Ernest John Wright e Giuseppe Faiella, che vince il Festival di Sanremo 1973.

Il successo come cantante

Mentre l'attività di autore per i colleghi prosegue, quella di cantante non ottiene lo stesso successo fino al 1976 quando esce l'album Tutto il resto è noia che vende oltre 1 000 000 di copie[12] e resta in classifica per 7 settimane. I brani Tutto il resto è noia, Me 'nnammoro de te e Bimba Mia, contenuti nell'album, diventeranno tre dei suoi più grandi successi. Califano comincia così a bruciare le tappe anche come cantante; tra i suoi monologhi Avventura con un travestito[13] è forse il più conosciuto. Il talento genuino e l'insolita schiettezza gli valsero l'appellativo di Pasolini della canzone (come riportato da la Repubblica riferendosi al suo sito web).[14]

Califano nel frattempo comincia ad attrarre nuove generazioni di fan, interessati alle tematiche dei suoi testi e affascinati dalla sua fama di latin lover. All'attività di cantautore si aggiungono quelle di attore, dal 1979 in poi, con i film Gardenia, il giustiziere della mala (1979), Due strani papà (1984) con Pippo Franco, insieme al quale realizza la musica e i testi della colonna sonora, Viola bacia tutti (1998) e Questa notte è ancora nostra (2008), e di personaggio televisivo, di scrittore e saggista con la pubblicazione di alcuni libri: Ti perdo - Diario di un uomo da strada, Il cuore nel sesso, Sesso e sentimento e Calisutra - Storie di vita e casi dell'amore raccontati dal maestro.

Califano tenta anche la strada di produttore discografico nella Lupus Records, sussidiaria della Dischi Ricordi, lavorando con Ricchi e Poveri, Jo Chiarello, Stefano Rosso, Gino Santercole, Donatella Rettore, Pippo Franco, Gabriella Ferri e Giampiero Artegiani.[15] Nel 1980 esce l'album ...tuo Califano contenente il brano Ce stanno altre cose, cantato anche da Loretta Goggi che lo proporrà in alcune delle sue apparizioni televisive. Nel 1981 pubblica l'album La mia libertà contenente la canzone omonima, che resta in classifica per 10 settimane arrivando al terzo posto.

Nel 1988 partecipa al Festival di Sanremo nella categoria "Campioni" con una canzone scritta insieme a Toto Cutugno (che compone le musiche), "Io (per le strade di quartiere)". Il brano si piazza 13° nella classifica finale, raggiungendo anche il 39° posto nella "Hit Parade" dei singoli più venduti dello stesso anno.

Problemi giudiziari

Lo stesso argomento in dettaglio: Maxiprocesso alla Nuova Camorra Organizzata.
Franco Califano arrestato nel marzo 1984.

Nel 1984 Califano viene arrestato dai carabinieri, che irrompono nella sua villa di Primavalle, con l'accusa di associazione per delinquere di stampo camorristico e traffico di stupefacenti[16][17]. Finisce in carcere nell'ambito di un maxi-blitz contro gli affiliati alla Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo, in cui viene coinvolto anche il noto conduttore televisivo Enzo Tortora. Le accuse si basano sulle dichiarazioni di pentiti: secondo Giovanni Melluso, detto "Gianni il bello" o "Cha-Cha", e Pasquale D'Amico (due dei principali accusatori di Enzo Tortora), Califano avrebbe spacciato cocaina nel mondo dello spettacolo per conto del boss camorrista Raffaele Cutolo e del malavitoso milanese Francis Turatello e nel 1978 avrebbe cantato a una festa dedicata a Cutolo, ricevendo come pagamento 250 grammi di cocaina[18].

Califano non negherà mai la sua fraterna amicizia con Turatello (da lui raccontata nel libro autobiografico Senza manette): infatti il bambino fotografato con lui sulla copertina dell'album Tutto il resto è noia è il figlio di Turatello, Eros[19]. Tuttavia Califano negherà qualsiasi coinvolgimento in attività criminali. Nel processo che seguì Califano è stato infine assolto insieme ad Enzo Tortora e a molti altri imputati "perché il fatto non sussiste" poiché i giudici ritennero le accuse dei pentiti inattendibili e i fatti contestati non provati.

Durante quest'ultima esperienza carceraria compone l'album Impronte digitali, che si basa soprattutto su esperienze vissute durante l'arresto[18]. Califano ricorderà questo periodo ripetutamente nei suoi libri e nelle sue interviste. Nel 2010, in un'intervista a L'Espresso, lo stesso Gianni Melluso ammetterà di aver incastrato Califano sulla base di pure invenzioni, così come già accaduto nei confronti di Enzo Tortora: Devo chiedergli perdono, perché oltre a essere innocente, è stato al mio fianco in serate indimenticabili alle quali partecipava il boss Francis Turatello. Califano è padrino di battesimo di suo figlio. Consumava cocaina, amava fare la bella vita e si circondava di donne, ma non è mai stato uno spacciatore: soltanto un grande artista che la camorra mi aveva chiesto di screditare.

Gli anni novanta, duemila e duemiladieci e l'ultimo film

Mia Martini, interpretò Minuetto, uno dei brani più noti scritti da Califano

Nel 1989 partecipa al matrimonio dell'amico Diego Armando Maradona, allora giocatore del Napoli, a cui in seguito manderà il suo libro autobiografico in cambio di una maglietta autografata.[20] Nel 1992 reinterpreta Un'estate fa, cover di Une belle histoire del cantante francese Michel Fugain con il testo italiano di Califano, che inizialmente fu incisa dagli Homo Sapiens nel 1972 e poi da Mina che la incluse nel suo album Ti conosco mascherina.

Nel 1994 partecipa alla quarantaquattresima edizione del Festival di Sanremo con la canzone Napoli scritta insieme ad Alberto Laurenti ed Antonio Gaudino.

Nel 2005 partecipa, nella categoria Classic, alla cinquantacinquesima edizione del Festival di Sanremo con il brano Non escludo il ritorno scritto insieme all'amico Federico Zampaglione, classificandosi al sesto posto della classifica finale. Nel 2006 partecipa alla terza edizione del reality show Music Farm, condotto da Simona Ventura.[21] Nel 2008 pubblica l'autobiografia Senza manette, scritta con Pierluigi Diaco.[22]

Nel 2010, a causa del suo stato precario di salute, dovuto alla rottura di tre vertebre in seguito a una caduta dalle scale, non poté, per un periodo, continuare a fare le serate e, non bastandogli i soldi percepiti dalla SIAE come diritti d'autore, invocò la legge Bacchelli per gli artisti che versano in situazione di grave indigenza.[23] La presidente della Regione Lazio Renata Polverini lo incontrò e decise di coinvolgerlo negli eventi della regione.[24]

Il 20 febbraio 2012 si è esibito in concerto al Teatro Sistina; il 3 agosto successivo oltre 5 000 persone hanno assistito a un suo concerto in piazza San Giovanni in Laterano a Roma nell'ambito del San Giovanni Summer Village. Sempre nello stesso anno incide con Simone Cristicchi e il coro dei ragazzi del carcere minorile di Nisida la canzone Sto a cercà lavoro, pubblicata su CD singolo, il cui ricavato viene versato in beneficenza.[25]. L'ultimo film a cui ha preso parte, Roma nuda, resta inedito per il grande pubblico tranne che per la proiezione privata avvenuta a Roma nel 2012.[26]

Il 14 ottobre è stato ospite, con l'amico Edoardo Vianello, a Domenica In da Lorella Cuccarini[27], mentre il 9 dicembre ha preso parte a Domenica Live da Barbara D'Urso[28]; in entrambi i casi è apparso in condizioni di salute preoccupanti. L'ultima sua intervista è stata data l'8 marzo al giornalista Emanuele Carioti per l'emittente televisiva romana T9[senza fonte]. Il 18 marzo 2013 Califano si è esibito al Teatro Sistina di Roma;[29] tre giorni dopo ha tenuto il suo ultimo concerto al Club Ueffilo di Gioia del Colle[30].

La morte

Muore nella sua villa di Acilia, quartiere periferico di Roma, a causa di un arresto cardiaco, il 30 marzo 2013, all'età di 74 anni[31].

Il 1º aprile venne allestita la camera ardente al Campidoglio nella "Sala della Protomoteca", alla quale hanno fatto visita moltissime persone, anche dell'ambiente dello spettacolo. Il giorno seguente vennero celebrati i funerali religiosi presso la "Basilica di Santa Maria in Montesanto", nota come Chiesa degli artisti a piazza del Popolo. Dopo la cerimonia, per sua volontà è stato tumulato nel cimitero comunale di Ardea accanto al fratello Guido (26 settembre 1943 - 1º settembre 1994), al nipote Fabrizio (7 aprile 1969 - 17 maggio 1994) e alla nonna Maristella, volontà ritardate per mesi a causa di ostacoli burocratici. Come epitaffio sulla tomba, per sua richiesta, è stata apposta la frase «Non escludo il ritorno», titolo dell'omonima canzone con cui prese parte al Festival di Sanremo 2005.[32][33][34][35]

Vita privata

Califano si sposò nel 1959 con Rita Di Tommaso: da questa relazione nacque la figlia Silvia[9], dalla quale avrebbe avuto la nipote Francesca. L'unione tra i due coniugi durò solo pochi mesi, per concludersi con il divorzio negli anni '70.

Ha avuto una lunga relazione con l'attrice Mita Medici[36].

Califano si è sempre presentato come un disincantato amante latino, cinico eppure romantico, vantando migliaia di conquiste femminili: lui stesso ha raccontato di aver avuto il suo primo rapporto in età preadolescenziale,[37] con la madre di un amico (in interviste diverse, l'età varia dagli 8 ai 13 anni). Califano aveva tatuato sull'avambraccio destro la frase Tutto il resto è noia.[38]

Era tifoso dell'Inter.[38]

Autore di canzoni e poeta

Da sempre autore di testi e poesie, era famoso per canzoni spesso cantate in proprio, ma molto più frequentemente scritte per altri artisti:

Come cantautore sono da annoverare tra i suoi grandi successi:

Franco Califano fu anche autore di molte composizioni poetiche, spesso in forma di sonetto, tra cui Secondo me l'amore, che dà il titolo a uno dei suoi album, Il gigante de casa, Beata te, te dormi, Nun me portà a casa.

Restano famose alcune poesie umoristiche e licenziose come:

  • Pasquale l'infermiere (gravidanza illegittima);
  • Cesira (ossessione della perfezione e donna-oggetto);
  • Avventura con un travestito;
  • La seconda (moglie quasi ninfomane).

Come musicista, Califano firmò alcune colonne sonore: da ricordare Due strani papà, film di cui fu anche protagonista con Pippo Franco.

Produttore discografico

Califano è stato anche un produttore discografico, scoprendo e lanciando tra gli altri i Ricchi e Poveri. La band venne presa in simpatia dal Califfo, suggerendo loro di adottare il nome che tuttora portano, il motivo è semplice: "Siete ricchi di idee e poveri di soldi", disse.[39][40] Così decise di diventare il loro produttore e creò per loro un nuovo look, che comprendeva un taglio maschile per i capelli di Angela Brambati e un'ossigenata a quelli di Angelo Sotgiu e Marina Occhiena.

Nel 1981 fondò, con alcuni soci, la Lupus,[41] etichetta con cui lancia tra gli altri Jo Chiarello e Giampiero Artegiani.

Partecipazioni al Festival di Sanremo

Le sue partecipazioni come interprete al Festival di Sanremo (a differenza di quelle come autore cui vanta una vittoria) non furono particolarmente fortunate. La sua prima apparizione risale al 1988, con Io per le strade di quartiere, scritta insieme a Toto Cutugno che l'ha musicata. Vi tornò nel 1994 con Napoli scritta con Alberto Laurenti e Antonio Gaudino e nel 2005 con Non escludo il ritorno, scritta assieme ai Tiromancino.[42]

Anno e categoria
Brano
Interprete
Autori
Piazzamento
Festival di Sanremo 1988 Io (per le strade di quartiere) Franco Califano Franco Califano e Toto Cutugno 13º posto
Festival di Sanremo 1994 Napoli Franco Califano Franco Califano, Alberto Laurenti e Antonio Gaudino 20º posto
Festival di Sanremo 2005 Non escludo il ritorno Franco Califano Franco Califano e Federico Zampaglione Non finalista

Partecipazioni come autore

Anno e categoria
Brano
Interprete
Autori
Piazzamento
Festival di Sanremo 1967 La musica è finita Ornella Vanoni, Mario Guarnera Nisa, Umberto Bindi e Franco Califano 4º posto
Festival di Sanremo 1973 Un grande amore e niente più Peppino di Capri E.J. Wright, Claudio Mattone, Giuseppe Faiella e Franco Califano 1º posto
Festival di Sanremo 1981 Che brutto affare Jo Chiarello Franco Califano e A. Varano Non finalista
Festival di Sanremo 1990 La nevicata del '56 Mia Martini Franco Califano, Carla Vistarini, Massimo Cantini e Luigi Lopez 6º posto

Politica

Politicamente conservatore[43], da giovanissimo frequentò la sede del Movimento Sociale Italiano sita nel Quadraro[senza fonte]. Quando fu arrestato nel 1984 scrisse una lettera per chiedere aiuto e sostegno a Bettino Craxi: il leader socialista gli fu vicino e, dopo questo episodio, i due divennero amici.[44] Alle elezioni politiche del 1992 si è candidato con il PSDI[45], senza però essere eletto: ottenne infatti solo 198 preferenze nella circoscrizione Roma-Viterbo-Latina-Frosinone.[46] Nel 2002 partecipò, cantando, al 40º compleanno, organizzato dalla moglie, Valeria Licastro Scardino, del coordinatore regionale di Forza Italia della Campania e sottosegretario all'Ambiente, Antonio Martusciello. Califano intervenne all'evento, svoltosi a Palazzo Ferrajoli, insieme alla sua compagna di allora, Monica Ciccolini, già candidata alle elezioni regionali del Lazio nella lista di Forza Italia.

Nel 2008, in occasione del suo settantesimo compleanno festeggiato a piazza Navona, ha affermato: "Io sono liberale, anticomunista. Ho chiesto al sindaco Alemanno, mio caro amico, di poter cantare in qualche bella piazza. E lui mi ha fatto un meraviglioso regalo. Per 5 anni mi hanno impedito di cantare perché mi hanno bollato come uno di destra. Conoscevo bene sia Rutelli sia Veltroni: il primo si è sempre comportato bene, il secondo mi ha ignorato. E non so perché…"[47] Nel 2010, Franco Califano fu insignito della cittadinanza onoraria del comune di Pagani, sua città di origine, dal sindaco di Forza Italia di allora, Alberico Gambino.[senza fonte]

Discografia

Lo stesso argomento in dettaglio: Discografia di Franco Califano.

Filmografia

Cinema

Televisione

Libri

  • Ti perdo. Diario segreto di un uomo da strada, Milano, Davoli, 1979.
  • Monologhi e poesie romanesche, Roma, Califfo, 1991.
  • Il cuore nel sesso. Libro sull'erotismo, il corteggiamento e l'amore scritto da uno pratico, Roma, Castelvecchi, 2000. ISBN 88-8210-228-9.
  • Sesso e sentimento, Santarcangelo di Romagna, Keybook, 2004.
  • Il Calisutra. Storie di vita e casi dell'amore raccontati dal maestro, Roma, Castelvecchi, 2006. ISBN 88-7615-136-2.
  • Senza manette, intervista con Pierluigi Diaco, Milano, Mondadori, 2008. ISBN 978-88-04-57327-2.

Premi

  • 2006 - Premio Mia Martini alla carriera
  • 2014 - Premio Internazionale Cartagine alla memoria[48]
  • Nel 2015 gli è stato dedicato il Premio Poeta Saltimbanco, premio di poesia e musica svoltosi nell'ambito della manifestazione Lungo il Tevere …Roma.[49]
  • Nel 2016 è stato istituito il Premio ''Franco Califano'', rassegna svoltasi per la prima volta al Teatro Olimpico di Roma con giuria composta da Gianluca Grignani, Stefano D'Orazio, Alfredo Saitto e Roberto Gregori.[50]

Omaggi

Califano è stato oggetto di numerose imitazioni da parte di molti artisti. Tra le più celebri, quella di Fiorello, proposta nel suo programma del 2001 Stasera pago io. Lo stesso Califano è stato ospite nella quinta puntata dello show. Tra gli altri imitatori di Califano anche i comici Max Tortora, Gianfranco Butinar e Andrea Perroni. Era un tifoso interista.[38]

Il 30 giugno 2015 viene pubblicato dalla Hydra Music un nuovo brano inedito dal titolo Le mie donne.[51].

Califano viene omaggiato nella serie televisiva Romanzo criminale in una scena nella quale l'artista canta la sua Tutto il resto è noia alla festa di matrimonio di uno dei componenti della banda della Magliana.

Il 14 settembre 2018 Patty Pravo rende noto di avere ricevuto in eredità da Califano un brano inedito dal titolo Io so amare così, che la cantante veneziana incide e pubblica nel 2019 all'interno del suo nuovo album.

Il 20 settembre 2019 esce Cos'è l'amore singolo prodotto da Don Joe in collaborazione con i rapper Ketama126 e Franco126, contenente una strofa inedita di Califano scritta insieme ad Alberto Laurenti autore della musica. La stessa viene inserita all'interno dell'album "kety" di Ketama126.

Il 22 novembre 2022 viene pubblicato il libro Per fortuna e purtroppo, una raccolta di interviste fatte a Franco Califano dal dicembre 1989 al marzo 2013.

Alcune piazze portano il nome di Franco Califano. La prima gli fu dedicata nel 1979, ancora in vita, a Borbona, in provincia di Rieti[52], anche se si trattava solo dell'omaggio di un fan in un'area privata[53], la seconda il 1 aprile 2023 ad Ardea[54]. Sempre ad Ardea, all'interno degli spazi del futuro Museo Archeologico, nel 2014 è stata aperta al pubblico la Casa Museo ''Franco Califano'', istituzione curata da Donatella Diana, già sua collaboratrice e amica;[55][56] presso la stessa casa-museo nel 2017 si è tenuta una convention in suo onore, di cui è stato relatore Umberto Broccoli, dal titolo Parole e musica... appunti sull'anima.[57]

Nel 2023 la Fondazione Califano celebra il decennale della scomparsa del cantautore.[58]

L'11 febbraio 2024 viene trasmesso in prima serata su Rai 1 il film biografico Califano (film) diretto da Alessandro Angelini. [59]

Bibliografia

  • Antonio Gaudino e Paolo Silvestrini (a cura di), Un attimo di vita, Milano, Mondadori, 2014, ISBN 978-88-370-9970-1.
  • Pierfranco Bruni, Franco Califano, Sulla punta della matita non sono passati secoli, Il Coscile, 2013.
  • Salvatore Coccoluto, Franco Califano. Non escludo il ritorno, Roma, Imprimatur, 2014, ISBN 978-88-6830-181-1.
  • Giangilberto Monti e Vito Vita, Franco Califano. Vita, successi, canzoni ed eccessi del Prévert di Trastevere, Roma, Gremese, 2023, ISBN 978-88-669-2170-7.
  • Antonio Santoriello, Franco Califano: Gli applausi non finiscono mai, 2023, ISBN 979-88-583-8088-7.

Note

  1. ^ Franco Califano, un "Califfo" a Discoring, su teche.rai.it, 14 settembre 2015. URL consultato il 7 febbraio 2020.
  2. ^ Testi di Franco Califano, su testimania.com. URL consultato il 1º aprile 2014.
  3. ^ Artisti: Franco Califano, su radioitalia.it, Radio Italia. URL consultato il 1º aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2018).
  4. ^ a b c Le canzoni più famose di Franco Califano, su tg24.sky.it, 3 settembre 2022. URL consultato il 22 gennaio 2023.
  5. ^ Franco Califano, un esistenzialista di successo, su rockit.it. URL consultato il 27 agosto 2022.
  6. ^ Francesco D. Caridi, Intervista a “Er Califfo” – Franco Califano arrestato nel 1984 per le false accuse di un “pentito”, su dituttounblog.com, 3 aprile 2013. URL consultato il 1º aprile 2014.
  7. ^ Vita sregolata e opere raffinate del «Califfo de Roma», su ilsole24ore.com, Il Sole 24 Ore, 31 marzo 2013. URL consultato il 1º aprile 2014.
  8. ^ Biografia di Franco Califano, su Franco Califano.
  9. ^ a b Guglielmina Costi, Una sera con Franco Califano, in Stampa Sera, n. 188, 24 agosto 1977, p. 17.
  10. ^ Lettera della figlia al Califfo: Papà, perché m'hai messa al mondo?, in Vanity Fair, 9 aprile 2013.
  11. ^ Sette anni senza Franco Califano, ma la sua musica non è finita., su rtr99.it, 30 marzo 2020. URL consultato il 22 gennaio 2023.
  12. ^ Italica - Califano Franco: Biografia Archiviato il 26 aprile 2014 in Internet Archive.
  13. ^ Avventura con un travestito, su canzoneitaliana.it. URL consultato il 22 gennaio 2023.
  14. ^ Io, re della canzone romana parola di un vero Califfo, su ricerca.repubblica.it, 7 agosto 2003. URL consultato il 22 gennaio 2023.
  15. ^ Franco Califano, cinque cose che forse non sapete lui
  16. ^ Archivio La Stampa - Arrestato Califano
  17. ^ CALIFANO IN OSPEDALE PER UN ARRESTO CARDIACO - La Repubblica, su ricerca.repubblica.it.
  18. ^ a b L' ARRINGA DEI DIFENSORI DI CALIFANO - La Repubblica, su ricerca.repubblica.it.
  19. ^ Tutto il resto è noia, 40 anni di un capolavoro, su Globalist. URL consultato l'11 maggio 2020.
  20. ^ Morte Califano, Maradona lo ricorda: "Era presente il giorno del mio matrimonio", in gazzetta.it, 1º aprile 2013.
  21. ^ I 6 momenti più indimenticabili dei reality show, su Excite. URL consultato il 15 settembre 2020.
  22. ^ Franco Califano e Pierluigi Diaco, Senza manette, Mondadori, 2008, ISBN 978-88-04-57327-2. URL consultato il 15 settembre 2020.
  23. ^ Califano, la musica è finita: «Sono povero, chiedo il sussidio statale», in ilmessaggero.it, 8 novembre 2010. URL consultato il 9 aprile 2013.
  24. ^ Polverini in aiuto di Califano e Bondi avvia l'iter per la Bacchelli, in romatoday.it, 10 novembre 2010. URL consultato il 9 aprile 2013.
  25. ^ “Sto a cerca' lavoro”, la nuova canzone di Califano e Cristicchi, in tgcom24.it, 2 luglio 2012. URL consultato il 16 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2014).
    Califano duetta con Cristicchi: «Una canzone per chi cerca lavoro», in ilmessaggero.it, 29 giugno 2012. URL consultato il 16 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2013).
  26. ^ Proiezione privata Roma 2012, su tomasmilian.it.
  27. ^ Paolo Gallori, Morto Franco Califano, poeta e cantore. Di donne, borgate e libertà, su repubblica.it, 30 marzo 2013. URL consultato il 22 gennaio 2023.
  28. ^ Filmato audio Domenica Live, Franco Califano: i grandi successi del Califfo, Mediaset, 9 dicembre 2012, a 09:23. URL consultato il 9 aprile 2013.
  29. ^ Addio a Franco Califano, in rainews24.rai.it. URL consultato il 30 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2013).
  30. ^ Filmato audio Ueffilo MusicClub, Franco Califano, L'ultimo concerto del Califfo al Ueffilo Gioia Del Colle, su YouTube, 27 marzo 2013, a 4 min 12 s. URL consultato il 9 aprile 2013.
  31. ^ È morto Franco Califano, in lastampa.it. URL consultato il 30 marzo 2013.
  32. ^ Franco Califano, è morto "er califfo" dopo una lunga malattia, su Il Fatto Quotidiano, 30 marzo 2013. URL consultato il 1º maggio 2023.
  33. ^ Redazione, Ardea ricorda il cantautore Franco Califano ad un anno dalla sua scomparsa, su Il Caffe, 31 marzo 2014. URL consultato il 1º maggio 2023.
  34. ^ Franco Califano è ancora senza tomba, su Today. URL consultato il 1º maggio 2023.
  35. ^ Franco Califano ha sfidato anche la morte. L’epitaffio sulla tomba: “Non escludo il ritorno”, su Roma Fanpage. URL consultato il 1º maggio 2023.
  36. ^ Erika Riggi, https://www.iodonna.it/spettacoli/tv/2023/03/31/mita-medici-si-racconta-amore-con-franco-califano/ (PDF), in Io Donna, 31 marzo 2023. URL consultato il 18 ottobre 2013.
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