La festa di san Giovanni Battista, o notte di san Giovanni Battista, è una festa del cattolicesimo, di origine pagana (Litha) celebrata il 24 giugno, alla vigilia del giorno di venerazione di san Giovanni Battista, quando alla sera è usanza in diversi paesi accendere fuochi.[1] L'origine di questa usanza è associata alle celebrazioni per l'arrivo del solstizio d'estate, che cade il 21 giugno nell'emisfero settentrionale, il cui rito principale era quello di accendere un fuoco.
Nella sua versione più propriamente pagana, lo scopo del rito era quello di dar più "forza" al Sole, che a partire da quel giorno diveniva sempre più "debole", poiché le giornate si accorciavano sempre più fino al solstizio d'inverno. Simbolicamente, il fuoco era una funzione "purificatrice" nelle persone che lo guardavano.[2]
Trovarsi insieme di fronte al fuoco ha tutt'oggi un alto valore simbolico ed è ancora forte la tradizione che vede la nascita di profondi legami legati al tradizionale salto degli intervenuti che, presi per mano, urlano insieme alcune formule magiche.
La festa cristiana di San Giovanni Battista cade il 24 giugno, sei mesi prima della vigilia della nascita di Gesù, il 24 dicembre.
San Giovanni è il Santo Patrono della città di Genova e viene festeggiato nella ricorrenza della sua nascita. I festeggiamenti iniziano la sera precedente con bancarelle ed esibizioni di musicisti ed artisti di strada per le vie del centro e locali aperti fino a tardi, per culminare con il grande falò che viene acceso a mezzanotte nella centrale Piazza Matteotti. Il 24 si tiene la solenne e spettacolare processione delle antiche Confraternite con i loro grandiosi e artistici Cristi che parte dalla Cattedrale di San Lorenzo per giungere al Porto Antico dove il Cardinale Arcivescovo della città impartisce la benedizione del mare e della Città. Anche in molti altri comuni della Liguria si festeggia il Santo con festeggiamenti e sagre il 24 di giugno.
San Giovanni è inoltre la festa patronale di Firenze, durante la quale vengono lanciati fuochi artificiali sulla città dal Piazzale Michelangelo, come pure di Torino, anche qui celebrata con fuochi artificiali. È il santo patrono di diversi altri comuni italiani, ad esempio Angri.
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Festa di san Giovanni Battista | |
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Tipo | religiosa locale |
Data | 24 giugno |
Periodo | 24 giugno-24 giugno |
Celebrata a | Ragusa |
Religione | Cattolicesimo |
Oggetto della ricorrenza | Nascita di san Giovanni Battista |
Tradizioni religiose | processioni |
Tradizioni profane | Luminarie |
Tradizioni culinarie | gallina ripiena |
Data d'istituzione | 1300 |
La festa di san Giovanni Battista è la festa religiosa più importante di Ragusa superiore, il 24 giugno, giorno della nascita del santo, viene celebrata liturgicamente con una messa solenne e con l'esposizione delle sue reliquie.
Il santo è invocato per ottenere conforto dalle calamità e per ottenere la guarigione del corpo.
Si conserva un reliquario, a forma di braccio d'argento che conserva, secondo la tradizione, un pezzo di un radio del santo.
I festeggiamenti solenni, invece, si svolgono il 29 agosto, data del suo martirio. La statua del santo, in pietra calcarea e risalente ai primi anni del 1513, scolpita dallo scultore Angelo Recto, viene esposta sull'altare centrale. Si tratta di una statua che veniva portata in processione nell'antica Ragusa vecchia prima del fatidico terremoto del 1693.
Nel 1861 invece fu scolpita dal ragusano Carmelo Licitra, detto «U ghiuppinu», l'attuale simulacro che tutt'oggi viene portato in processione, accompagnata dalla banda musicale e dai suoi fedeli portatori per le strade ragusane. Questo, oltre ad essere un grande momento di devozione religiosa e di rinnovo delle tradizioni della città, è anche uno spettacolo singolare in quanto migliaia di fedeli, molti a piedi nudi, accompagnano la statua del Santo portando dei grossi ceri accesi per grazia ricevuta. Al sacro si unisce il profano; infatti, la festa è ricordata oltre che per la solenne processione, anche per la fiera commerciale di prodotti vari e per lo spettacolo pirotecnico che conclude i festeggiamenti.
A Marsala si svolge ogni anno, il 24 Giugno, la festa di San Giovanni Battista, copatrono della città. Il Santo viene considerato come il protettore della parte costiera della città e in suo onore nei pressi dell'omonima Chiesa situata a pochi passi da Capo Boeo,viene organizzata una grande festa che prevede: una novena, un triduo in preparazione alla festa, una processione, fuochi d'artificio allo scoccare della mezzanotte, passeggiate costiere, bancarelle, apertura straordinaria della chiesa e della grotta della Sibila, Street food, rinfreschi, convegni e un concerto nella piazza della chiesa. A partire dal 2017 la festa ha un tema diverso per ogni anno.
A Castelbuono ogni anno vengono posizionate per le vie e le piazze del paese dei grandi contenitori in rame, le "quarare", dove vengono preparate fave e patate bollite che vengono serviti con il vino rosso. Inoltre, in vari punti della cittadina siciliana, la serata viene allietata da spettacoli musicali.
In Italia è ancora molto diffusa in Sardegna, le cui radici hanno origine profonda nelle tradizioni contadine, costituendo dall'antichità vero e proprio rito propiziatorio.
La festa dedicata a San Giovanni è presente anche in Valle d'Aosta, particolarmente a Gressoney-Saint-Jean (di cui il Santo è patrono), dov'è celebrata con una processione e con i fuochi di San Giovanni (in titsch, Sankt Johanz Feuer).[3] Questa tradizione è presente anche in altri comuni della regione, come nella Val di Cogne.[4]
Si celebra in molte parti d'Europa, ma è particolarmente forte in Spagna (Noche de San Juan), Portogallo (Fogueiras de São João), Norvegia (Sankthans), Danimarca (Sankthans),[5] Svezia (Midsommar), Finlandia (Juhannus), Estonia (Jaanipäev), Regno Unito (mezza estate).
La notte a cavallo tra il 23 ed il 24 giugno è una notte molto particolare in cui si prepara l’acqua di San Giovanni, che secondo la leggenda, possiede virtù curative e protettrici. Secondo la tradizione, la sera del 23 giugno si usava preparare una bacinella d'acqua riempita con fiori, erbe, e aromi, lasciarla tutta la notte all'aperto, e l'indomani mattina (ovvero il giorno di San Giovanni) utilizzarla per lavarsi il viso. Gli ingredienti utilizzati erano scelti tra quelli più facilmente reperibili nella zona. Tra le più importanti spiccano però l'iperico (che viene chiamata addirittura erba di San Giovanni), la lavanda e il rosmarino.[6]
L’antico rito è legato al solstizio d’estate[7]: nel giorno più lungo dell’anno la natura giunge al massimo splendore ma, nonostante la forte rinascita, bisogna prestare attenzione agli eventi sfortunati come siccità, forti temporali o malattie delle piante, che rovinerebbero i raccolti. Per evitare queste situazioni nefaste si fanno falò propiziatori, che rappresentano il sole e si prepara appunto l’acqua di San Giovanni per raccogliere la rugiada, che simboleggia la Luna.
Per realizzare il proverbiale elisir[6] bisogna raccogliere una misticanza di erbe e fiori spontanei come iperico, lavanda, artemisia e malva, fiori e foglie di menta, rosmarino e salvia. Si possono trovare e raccogliere anche i fiordalisi, i papaveri, le rose o la camomilla, in base alle fioriture presenti nel proprio territorio.
Si raccomanda di rispettare la natura durante la raccolta delle erbe, di non raccogliere quantità eccessive di esemplari e di non estirpare le piante alla radice. Dopo il tramonto le erbe raccolte vanno messe in acqua e si lasciano all’esterno per tutta la notte, così che possano assorbire la rugiada del mattino e acquisire proprietà “magiche”[8].
La mattina del 24 giugno, l’acqua di San Giovanni si utilizza per lavare mani e viso, in una sorta di rituale propiziatorio e di purificazione per ricevere amore, fortuna e salute[9].
Il rituale si divide in varie fasi, ognuna di esse può ispirare alcuni stati d’animo:
La tradizione, inoltre, narra che l'acqua di san Giovanni fosse utile per far ricrescere i capelli, favorire la fecondità, curare la pelle ed allontanare le malattie.
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