Emirato Islamico dell'Afghanistan

Nota disambigua.svg Disambiguazione – Se stai cercando l'emirato esistito dal 1823 al 1926, vedi Emirato dell'Afghanistan.
Emirato Islamico dell'Afghanistan
Emirato Islamico dell'Afghanistan – BandieraEmirato Islamico dell'Afghanistan - Stemma
(dettagli) (dettagli)
Motto: (AR) لا إله إلا الله، محمد رسول الله
(Lā ʾilāha ʾillā llāh, Muhammadun rasūlu llāh)
(IT) Non c'è altro dio che Allah, e Maometto è il Suo messaggero
Afghanistan map civilwar01.png
Mappa dell'Emirato islamico dell'Afghanistan prima dell'intervento statunitense del 2001. In chiaro le aree controllate dai talebani, in rosso quello controllate dall'Alleanza del Nord
Dati amministrativi
Lingue parlatePashtu
Dari
InnoNessuno[1][2]
CapitaleKabul (de iure)
Kandahar (de facto)[3]
Politica
Forma di StatoEmirato
Forma di governoTeocrazia islamica sotto una dittatura totalitaria
Nascita27 settembre 1996 con Mohammed Omar
CausaPrima caduta di Kabul
Fine17 dicembre 2001 con Mohammed Omar
CausaBattaglia di Tora Bora come parte dell'invasione statunitense
Territorio e popolazione
Popolazione26.813.057 nel 2001
Religione e società
Religioni preminentiIslam sunnita
Religione di StatoIslam sunnita
Religioni minoritarieSikh
Ebraismo
Evoluzione storica
Preceduto daFlag of Afghanistan (1992-1996; 2001).svg Stato Islamico dell'Afghanistan
Succeduto daFlag of Afghanistan (1992-1996; 2001).svg Stato Islamico dell'Afghanistan
Ora parte diAfghanistan Repubblica Islamica dell'Afghanistan (de iure)

Emirato Islamico dell'Afghanistan fu la designazione ufficiale e forma di governo assunta dal regime politico del paese asiatico a seguito della presa di Kabul da parte dei Talebani, nel 1996, ma dissoltosi dopo l'invasione statunitense del 2001.

Questo Stato venne internazionalmente riconosciuto solo da tre governi (Pakistan, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita) e non riuscì mai a controllare l'intero territorio del Paese dato che le regioni settentrionali rimasero nelle mani dell'Alleanza del Nord.

Storia

I talebani

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Talebani.

I Talebani sono un movimento politico religioso fondamentalista islamico che ottenne il controllo dell'Afghanistan in seguito a una guerra civile iniziata con la caduta del governo filo-sovietico. Il movimento talebano, che nacque a Kandahar nel 1994, nel 2000 controllava il 95% del paese. I talebani hanno cercato di imporre la shari'a e hanno accolto nel paese molti terroristi islamici internazionali, tra i quali lo sceicco saudita Osama bin Laden.

Per via del rigido trattamento talebano nei confronti della minoranza sciita, l'Iran ha intensificato i rifornimenti per l'Alleanza del Nord. Le relazioni dell'Iran con i talebani sono ulteriormente deteriorate nel 1998, dopo che questi hanno preso il controllo del consolato iraniano a Mazar-i Sharif e giustiziato alcuni diplomatici iraniani. A seguito di questo incidente l'Iran è quasi entrato in guerra con i talebani, ma l'intervento del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e degli Stati Uniti ha fatto desistere le intenzioni iraniane.

Il regime

I Talebani imposero una interpretazione della shari'a che prevedeva la condanna a morte per i comunisti e la mutilazione di mani e piedi per i ladri e per altri criminali.

Dal 1996 fino al 2001 i diritti delle donne (già ridimensionati dal 1992 dai mujahidin sotto Rabbani, le cui leggi prevedevano la lapidazione per adulterio, l'obbligo del velo e il mahram) scomparvero del tutto. In particolare alle donne fu impedito di:[4][5][6]

  • uscire fuori casa se non coperte dal Burqa e non accompagnate dal marito o da un "parente di sangue" (mahram)
  • guidare biciclette, motocicli ed autoveicoli e di viaggiare in mezzi pubblici promiscui o fuori dagli spazi riservati alle donne
  • lavorare fuori casa, con limitatissime eccezioni
  • apparire in qualunque forma in fotografie, riviste e giornali o in televisione
  • entrare in qualsiasi forma in contatto con uomini diversi dal marito o dai parenti, incluso il personale sanitario
  • utilizzare cosmetici, gioielli o di indossare scarpe ed abiti ritenuti immodesti

Ancorché, teoricamente, il regime non avesse vietato l'istruzione femminile, questa era stata "temporaneamente" del tutto impedita. Furono altresì rinominati tutti i luoghi pubblici con denominazioni femminili o che facessero riferimento alle donne.[7] Furono inoltre chiusi parrucchieri e saloni di bellezza.

Divieti draconiani furono imposti in via generale anche alla popolazione di sesso maschile.

Note

  1. ^ La musica era fuori legge.
  2. ^ The Taliban Phenomenon: Afghanistan 1994-1997, su books.google.it.
  3. ^ FACTBOX: Five Facts on Taliban Leader Mullah Mohammad Omar, su reuters.com.
  4. ^ Antonio De Lauri, Afghanistan Ricostruzione, ingiustizia, diritti umani, Milano, Mondadori Università, 2012, ISBN 9788861842076. URL consultato il 12 agosto 2021.
  5. ^ (EN) Peter Marsden, The Taliban: War, religion and the new order in Afghanistan, Londra, Zed Books Ltd., 1998, pp. 88-101, ISBN 1-85649-522-1.
  6. ^ (EN) The Taliban's war on women. A Health and Human Rights Crisis in Afghanistan (PDF), Boston, Physicians for Human Rights, 1998, ISBN 1-879707-25-X.
  7. ^ (EN) Sangh Mittra e Bachchan Kumar, Encyclopaedia of Women in South Asia: Afghanistan, Delhi, Kalpaz publications, 2004, pp. 59-67, ISBN 81-7835-187-0.

Voci correlate

Informazione

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