Emanuele Filiberto di Savoia | |
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Emanuele Filiberto di Savoia nel 2009 | |
Capo di Casa Savoia XXVII Duca di Savoia contestato | |
In carica | dal 3 febbraio 2024 |
Predecessore | Vittorio Emanuele |
Erede | Vittoria di Savoia |
Nome completo | Emanuele Filiberto Umberto Reza Ciro René Maria di Savoia |
Trattamento | Sua Altezza Reale (contestato)[1] |
Altri titoli | Principe di Piemonte Principe di Venezia |
Nascita | Ginevra, Svizzera, 22 giugno 1972 |
Dinastia | Savoia-Carignano |
Padre | Vittorio Emanuele di Savoia |
Madre | Marina Doria |
Consorte | Clotilde Courau |
Figli | Vittoria Luisa |
Religione | Cattolicesimo |
Emanuele Filiberto di Savoia (Emanuele Filiberto Umberto Reza Ciro René Maria; Ginevra, 22 giugno 1972) è un personaggio televisivo svizzero con cittadinanza italiana, proprietario dell'Associazione Calcio Savoia 1908, del Real Agro Aversa[3][4] e del Portici.
Figlio di Vittorio Emanuele e di Marina Doria, dopo la morte del padre il 3 febbraio 2024 è divenuto il nuovo Capo di Casa Savoia. La sua posizione nella linea di successione di Casa Savoia, non riconosciuta dalla Repubblica Italiana, è al centro della questione dinastica emersa in seguito al matrimonio dei genitori.
Nato e vissuto in Svizzera a causa del regime di esilio previsto dalla Costituzione repubblicana per i discendenti maschi degli ex re d'Italia, Emanuele Filiberto ha fatto il suo primo ingresso in Italia soltanto alla fine del 2002, dopo la cessazione degli effetti delle disposizioni sull'esilio.[1] Vive con la moglie, l'attrice francese Clotilde Courau, e le loro due figlie a Monte Carlo, nel principato di Monaco.[5]
Emanuele Filiberto è l'unico figlio di Vittorio Emanuele di Savoia. La sua nascita, avvenuta a Ginevra dove il padre viveva in esilio, fu l'occasione per una certa ricomposizione dei dissidi familiari sorti dalla decennale opposizione di Umberto II al matrimonio, celebrato infine senza che ne fosse avvertito, del figlio Vittorio Emanuele con Marina Doria.
In effetti Umberto II partecipò al battesimo del nipote e ne fu il padrino. Ciò nonostante, a quest'ultimo non fu dato come primo nome quello portato dal nonno, nome che dall'unità d'Italia si alternava di generazione in generazione a quello di Vittorio Emanuele. Né, parimenti, Umberto II concesse al nipote il titolo di principe di Piemonte, che lui stesso aveva portato fino all'assunzione della corona e che, come i nomi, si alternava a quello di principe di Napoli. Umberto II in ogni caso non autorizzò mai alcun titolo a nessun membro di Casa Savoia, tranne il titolo di principe di Venezia, concesso oralmente al nipote nel giorno del battesimo a Merlinge, in Svizzera, il 22 luglio 1972. Emanuele porta il nome Umberto come terzo nome, seguito da Ciro e Reza, in omaggio all'amicizia dei Savoia con lo scià di Persia Mohammad Reza Pahlavi, il cui figlio è appunto Reza Ciro Pahlavi.
Emanuele Filiberto di Savoia, dopo il diploma, ha frequentato la Facoltà di Scienze economiche dell'Università di Ginevra,[6] senza terminare gli studi. Ha rivelato di aver avuto problemi di tossicodipendenza in giovane età.[7] In seguito sembra che abbia soggiornato per un anno in un'università privata statunitense.[senza fonte] Grazie al padre cominciò a svolgere la professione di consulente finanziario presso una società privata a Ginevra. All'età di 26 anni ha lanciato il fondo d'investimento Altin, quotato alla Borsa di Zurigo.[6]
Una delle disposizioni transitorie e finali della Costituzione della Repubblica Italiana ne vietava l'entrata sul suolo italiano, in quanto discendente maschio di Casa Savoia. Con la legge costituzionale del 23 ottobre 2002, entrata in vigore il 10 novembre del medesimo anno, si esaurirono gli effetti del primo e secondo comma della XIII disposizione transitoria e finale della Costituzione,[8] consentendo ai discendenti maschi di Casa Savoia di entrare, soggiornare e risiedere in Italia, e in generale ai membri e ai discendenti di Casa Savoia il diritto di elettorato passivo e attivo, nonché la possibilità di ricoprire uffici pubblici.
Il 25 settembre 2003 a Roma, nella basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, già luogo del matrimonio del bisnonno paterno, Emanuele Filiberto ha sposato l'attrice francese Clotilde Courau, dalla quale ha avuto due figlie, nate entrambe a Ginevra:[9][10]
La famiglia Savoia vive tra Parigi e Monte Carlo, nel principato di Monaco.[5] Vive saltuariamente anche a Umbertide, in provincia di Perugia.
Tra il 2011 e il 2019 ha subito tre operazioni chirurgiche per l'asportazione di un tumore ai seni paranasali.[11]
Nel 1995-96 è ospite fisso (in collegamento esterno, poiché ancora in esilio) della trasmissione sportiva Quelli che il calcio.
Nel 2002 prende parte ad uno spot pubblicitario della Saclà.[12]
Nel 2008 è membro della giuria nel talent show di Canale 5 Il ballo delle debuttanti.
Nel 2009 partecipa come concorrente alla quinta edizione del talent show di Rai 1 Ballando con le stelle, in coppia con la maestra di ballo Natalia Titova, e il 21 marzo se ne aggiudica la vittoria con il 75% dei voti.
Nel 2010 conduce con Pupo, Georgia Luzi e Valeria Marini il talent show I Raccomandati e presenta il varietà Ciak... si canta!, sempre con Pupo, entrambi su Rai 1. Partecipa al Festival di Sanremo 2010, insieme a Pupo ed al tenore Luca Canonici con la canzone Italia amore mio, scritta da lui stesso e musicata dal cantautore toscano. Il trio viene fischiato dalla platea del Teatro Ariston e la canzone è la prima eliminata dalla gara. Nella puntata del 17 febbraio la canzone viene ripescata dal televoto popolare e riesce ad accedere alla finale del 20 febbraio, classificandosi in seconda posizione. Nell'estate conduce il programma di Rai 2 Ricchi di energia, con Debora Salvalaggio, e in seguito affianca Milly Carlucci nella conduzione del concorso di bellezza Miss Italia su Rai 1.
Nel 2011 partecipa come concorrente (non in gara) all'ottava edizione del reality show di Rai 2 L'isola dei famosi. Nello stesso anno interpreta se stesso nel film Vacanze di Natale a Cortina, con Christian De Sica e Sabrina Ferilli.[13] Nel 2012 partecipa al cortometraggio, con Tony Sperandeo e Tania Bambaci, Lo sposalizio - Matrimonio siciliano, dove interpreta il ruolo di Tony.
A partire dal 31 gennaio 2012 è protagonista del reality show di Cielo Il principiante - Il lavoro nobilita, ideato da lui stesso.[14] Da settembre dello stesso anno è il conduttore della prima edizione del reality show di Rai 2 Pechino Express.[15]
Nel 2013 partecipa come concorrente a Un air de star, versione francese di Tale e quale show, in onda su M6. Nel dicembre dello stesso anno torna su Rai 1 come inviato in Congo assieme a Paola Barale per il docu-reality Mission.
Nel 2015 prende parte come concorrente alla terza edizione del talent show di Rai 1 Notti sul ghiaccio, condotto dall'amica Milly Carlucci.
Nel 2019 partecipa come concorrente ad Amici Celebrities, in onda su Canale 5, venendo eliminato dopo la semifinale.
Nel 2021 e nel 2022 fa parte della giuria del serale durante la ventesima e la ventunesima edizione di Amici di Maria De Filippi, insieme a Stefano De Martino e Stash Fiordispino, voce dei The Kolors.
Emanuele Filiberto ha creato la "Fondazione Emanuele Filiberto Charity Fund" e la "Fondazione Principe di Venezia", nata nel 2001. Si occupa inoltre del "premio Principe di Venezia".[6]
Nel luglio 2009 ha dato il suo contributo alle cerimonie per il 150º anniversario dell'unità d'Italia inaugurando a Cortina d'Ampezzo la mostra "Casa Savoia, storia di una famiglia italiana"[16], promossa dalla Prince of Venice Foundation. Nella mostra sono presenti circa 150 oggetti appartenuti ai re e alle regine d'Italia. L'evento è stato patrocinato dal Ministero per i beni e le attività culturali e dalla Regione Veneto.[17]
Emanuele Filiberto ha stigmatizzato gli attacchi della Lega Nord all'unità d'Italia,[18][19] lanciando un suo progetto per le celebrazioni del 2011.[20][21][22]
Nel 2019 la Fondazione Italia USA gli ha conferito alla Camera dei deputati il "premio America".[23]
Nel novembre del 2022 acquista insieme ad altri soci, a titolo gratuito, l'Associazione Calcio Savoia 1908, storica squadra di calcio di Torre Annunziata (NA) che milita nel campionato di Eccellenza, ponendo come obiettivi, oltre a quelli sportivi, anche di inclusione dei giovani per allontanarli dalla criminalità.[3]
Nell’aprile del 2023 si ripete acquistando tramite la Casa Reale Holding Spa il Real Agro Aversa, club che a fine stagione retrocederà in Eccellenza, divenendone il nuovo proprietario.[4] Nel giugno dello stesso anno acquista anche il Portici che milita invece in Serie D.[24]
Nel 2005 ha fondato il movimento d'opinione Valori e Futuro.[25]
Alle elezioni politiche del 2008 si candida alla Camera dei deputati con la lista "Valori e Futuro con Emanuele Filiberto",[26] presentandosi unicamente nella ripartizione Europa della circoscrizione Estero. Con soltanto lo 0,4%, "Valori e Futuro con Emanuele Filiberto" si è classificato come il peggior risultato della ripartizione Europa, divenendo l'ultimo partito in assoluto in ordine di preferenze.[27]
Il 28 aprile 2009 Emanuele Filiberto ha presentato la sua candidatura per le elezioni europee del 2009 nelle file dell'Unione di Centro.[28] Il suo nome figurava terzo in lista dopo quelli di Magdi Allam e Luca Volontè. Anche questa volta, però, Emanuele Filiberto, pur raccogliendo circa ventiduemila preferenze,[29] non è stato eletto.[30]
Nel luglio del 2020 fonda un movimento politico Realtà Italia.[31][32]
Nel 2016 ha aperto un'attività di ristorazione ambulante a Los Angeles con un food truck di colore azzurro intitolato "Prince of Venice Food Truck", assieme allo chef Mirko Paderno[5][33][34]. Nel 2020 ha inaugurato il suo ristorante "Prince of Venice" a Los Angeles, con testimonial la cantante Queen Latifah.[35]
Si attiva insieme alla sua famiglia per devolvere fondi degli ordini dinastici e di Casa Savoia per la creazione di un poliambulatorio nel quartiere di Rivarolo di Genova per risolvere la situazione di disagio causata dal crollo del Viadotto Polcevera.[36]
In concomitanza all'arresto di suo padre Vittorio Emanuele, avvenuto in seguito allo scandalo di Campione d'Italia, Emanuele Filiberto è stato indagato per pirateria informatica ai danni di un sito sgradito a Casa Savoia. È stato prosciolto da ogni accusa e l'inchiesta archiviata su richiesta del Pm Henry John Woodcock. A seguito di tali fatti vi è stato un duro scambio di accuse tra Emanuele Filiberto e sua zia Maria Gabriella, che aveva accusato il fratello Vittorio Emanuele di aver portato il nome della famiglia Savoia "in questioni penose".[37]
Il 20 novembre 2007 viene rivelato dalla trasmissione Ballarò che Emanuele Filiberto e il padre Vittorio Emanuele 20 giorni prima, tramite i propri legali, avevano richiesto il risarcimento dei danni morali in seguito all'esilio per un valore complessivo di 260 milioni di euro, oltre alla restituzione dei beni confiscati alla famiglia Savoia dallo Stato quando nacque la Repubblica Italiana. L'allora segretario generale della presidenza del Consiglio, Carlo Malinconico, replicò che il governo non solo non riteneva di dover pagare nulla ai Savoia, ma che pensava di chiedere a sua volta i danni all'ex famiglia reale per le responsabilità legate alle note vicende storiche.
Nel gennaio-febbraio del 2022, insieme al padre e alle zie paterne, Emanuele Filiberto di Savoia ha deciso di citare in giudizio lo Stato italiano col fine di ottenere la restituzione dei gioielli della famiglia Savoia, depositati da Umberto II in un caveau della Banca d'Italia e, secondo quanto riferito dai Savoia, mai sequestrati da parte dello stato. La prima udienza, svoltasi nel giugno del 2022, ha dato esito negativo.[38]
Dal 1948 in Italia i titoli nobiliari non sono riconosciuti (XIV disposizione transitoria e finale della Costituzione).[39][40]
Emanuele Filiberto di Savoia usa i titoli di principe di Venezia[41] e di principe di Piemonte.
I sostenitori di Emanuele Filiberto affermano che il primo titolo gli sia stato concesso oralmente da Umberto II in occasione del battesimo[42] celebrato a Merlinge, in Svizzera, il 23 luglio 1972. Dall'elenco delle concessioni nobiliari fatte da Umberto II, però, non risulta che il re abbia mai conferito il titolo di principe di Venezia.[43] Tale titolo è comunque riportato dall'Almanacco del Gotha nella seconda serie del volume I (anni 1998, 1999, 2000, 2003, 2004 e 2012). Sebbene durante la vita di re Umberto II, la Casa Savoia sia entrata nel 1980 nel Genealogisches Handbuch des Adels Fürstliche Häuser Band XI, pubblicato dal Archivio della Nobiltà tedesca come successore dell'Almanacco del Gotha che cessò le pubblicazioni nel 1944 fino al 1998, anche conferì a Emanuele Filiberto il titolo di Principe di Venezia.[chi è il soggetto della frase?] Inoltre, non c'era alcuna indicazione che il matrimonio dei suoi genitori fosse morganatico.[44]
L'almanacco di Gotha, tuttavia, in diversi casi è stato al centro di polemiche a causa dell'attribuzione di titoli dinastici o nobiliari a persone che, a detta degli esperti, non ne avevano il diritto.[45][46] Anche il Corpo della nobiltà italiana, in taluni suoi comunicati,[47][48] indica il titolo di principe di Venezia in capo ad Emanuele Filiberto, ma ufficialmente non si occupa delle pretese dinastiche dell'uno o dell'altro pretendente. Inoltre non si conosce l'esistenza di alcun documento scritto e firmato da Umberto II relativo alla concessione del titolo di principe di Venezia.
Circa il titolo di principe di Piemonte, questo gli è stato conferito dal padre, Vittorio Emanuele, con un suo scritto del 1984,[49] nel quale si rammenta anche il titolo di "principe di Venezia" che gli venne concesso oralmente dal nonno Umberto II. Bisogna comunque tener presente che Emanuele Filiberto, negli annuari della Consulta dei Senatori del Regno, dei quali l'ultimo a stampa è del 1998, non è mai apparso come principe di Piemonte.[50] Anche l'Annuario della nobiltà italiana, alla voce Real Casa di Savoia, non indica in capo ad Emanuele Filiberto di Savoia alcun titolo nobiliare o dinastico.
Nel suo sito, Emanuele Filiberto si riferisce a sé stesso con il trattamento di "altezza reale".[51]
Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Vittorio Emanuele III di Savoia | Umberto I di Savoia | ||||||||||||
Margherita di Savoia | |||||||||||||
Umberto II di Savoia | |||||||||||||
Elena del Montenegro | Nicola I del Montenegro | ||||||||||||
Milena del Montenegro | |||||||||||||
Vittorio Emanuele di Savoia | |||||||||||||
Alberto I del Belgio | Filippo del Belgio | ||||||||||||
Maria di Hohenzollern-Sigmaringen | |||||||||||||
Maria José del Belgio | |||||||||||||
Elisabetta di Baviera | Carlo Teodoro in Baviera | ||||||||||||
Maria José di Braganza | |||||||||||||
Emanuele Filiberto di Savoia | |||||||||||||
René Italo Ricolfi Doria | |||||||||||||
Marina Ricolfi Doria | |||||||||||||
Iris Amalia Benvenuti | |||||||||||||
«... i titoli nobiliari non costituiscono contenuto di un diritto e, più ampiamente, non conservano alcuna rilevanza: in una parola, essi restano fuori del mondo giuridico...»
Controllo di autorità | VIAF (EN) 37137372 · ISNI (EN) 0000 0001 1457 9306 · LCCN (EN) n2004031612 · GND (DE) 13990476X · BNF (FR) cb14448171z (data) · WorldCat Identities (EN) lccn-n2004031612 |
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