Elly Schlein | |
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Elly Schlein nel 2023 | |
Segretaria del Partito Democratico | |
In carica | |
Inizio mandato | 12 marzo 2023 |
Presidente | Stefano Bonaccini |
Predecessore | Enrico Letta |
Vicepresidente della Regione Emilia-Romagna | |
Durata mandato | 28 febbraio 2020 – 24 ottobre 2022 |
Presidente | Stefano Bonaccini |
Predecessore | Raffaele Donini |
Successore | Irene Priolo |
Sito istituzionale | |
Deputata della Repubblica Italiana | |
In carica | |
Inizio mandato | 13 ottobre 2022 |
Legislatura | XIX |
Gruppo parlamentare | Partito Democratico - Italia Democratica e Progressista |
Coalizione | Centro-sinistra 2022 |
Circoscrizione | Emilia-Romagna |
Incarichi parlamentari | |
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Sito istituzionale | |
Europarlamentare | |
Durata mandato | 1º luglio 2014 – 1º luglio 2019 |
Legislatura | VIII |
Gruppo parlamentare | S&D |
Circoscrizione | Italia nord-orientale |
Incarichi parlamentari | |
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Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Democratico (2013-2015; dal 2022) In precedenza: Possibile (2015-2019) |
Titolo di studio | Laurea in giurisprudenza |
Università | Università di Bologna |
Professione | Segretaria di produzione cinematografica |
Elena Ethel Schlein, detta Elly (AFI: /ˈɛlli ˈʃlain/; Lugano, 4 maggio 1985), è una politica italiana con cittadinanza statunitense naturalizzata svizzera, segretaria del Partito Democratico dal 12 marzo 2023.
Aderente a varie formazioni di centro-sinistra e di sinistra, è stata europarlamentare per l'Italia nell'VIII legislatura (2014-2019). Candidatasi con una propria lista alle elezioni regionali in Emilia-Romagna del 2020, è stata eletta consigliera regionale all'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna e ha ricoperto fino al 24 ottobre 2022 la carica di vicepresidente della giunta regionale guidata da Stefano Bonaccini. Alle elezioni politiche del 25 settembre 2022 si candida alla Camera come indipendente nella lista Partito Democratico - Italia Democratica e Progressista, venendo eletta deputata. Nel 2023 si candida alle primarie del Partito Democratico, vincendo la corsa per la segreteria con il 53% dei voti e divenendo la prima donna, nonché la più giovane, alla guida del partito.
Elena Ethel Schlein nasce il 4 maggio 1985 a Lugano[1][2][3] nel Canton Ticino.[4][5] Suo padre è Melvin Schlein, un politologo e accademico statunitense di origine ebraica aschenazita[6]: gli avi paterni di Elly Schlein erano infatti originari di Žovkva, un villaggio vicino a Leopoli, allora parte dell'Impero austro-ungarico e oggi situato in Ucraina; al loro arrivo a Ellis Island il nonno aveva mutato il cognome originario, "Schleyen", in quello attuale, e il suo nome da Herschel in Harry.[7] Elly è un soprannome, mentre il suo nome unisce quello delle due nonne: la materna Elena e la paterna Ethel, di origine lituana.[8]
All'epoca della sua nascita, il padre è professore emerito di scienza della politica e storia presso la Franklin University di Lugano.[9] La madre è l'italiana Maria Paola Viviani[10], professoressa ordinaria di diritto pubblico comparato presso la facoltà di giurisprudenza dell'Università degli Studi dell'Insubria. È nipote dell’avvocato antifascista Agostino Viviani, che fu senatore del Partito Socialista Italiano e presidente della Commissione Giustizia del Senato e dal 1994 al 1998, membro laico del Consiglio superiore della magistratura (CSM) in quota Forza Italia[11][12], mentre suo fratello è il matematico Benjamin Schlein (1975)[10][13] e sua sorella Susanna Schlein (1978) è primo consigliere diplomatico all'Ambasciata italiana ad Atene ed ex-capo della cancelleria consolare dell'ambasciata italiana a Tirana.[14][15][16]
Dopo aver conseguito la maturità al liceo cantonale di Lugano con il massimo dei voti nel 2004[17], si trasferisce a Bologna, dove, nel marzo 2011, si laurea con il massimo dei voti in giurisprudenza, discutendo una tesi di diritto costituzionale, avendo come relatore il prof. Andrea Morrone.[18]
Nel 2012 collabora, in qualità di segretaria di produzione[19], alla realizzazione del documentario Anija - La nave, riguardante l'immigrazione albanese in Italia attraverso il mare Adriatico negli anni novanta, vincitore del David di Donatello come miglior documentario 2013.[18]
Schlein è dichiaratamente bisessuale.[20][21][22]
Nel 2008 partecipa a Chicago come volontaria alla campagna elettorale di Barack Obama per le elezioni presidenziali statunitensi di quell'anno; nel 2012, sempre a Chicago, partecipa anche alla campagna di Obama per la sua rielezione alle presidenziali.[18]
Nel 2011 contribuisce a fondare a Bologna l'associazione studentesca universitaria Progrè, che si occupa di approfondire e sensibilizzare l'opinione pubblica sui temi legati alle politiche migratorie e alla realtà carceraria, pubblicando una propria rivista e organizzando, dal 2012 e con cadenza annuale, ProMiGrè, un "festival" con incontri e tavole rotonde con la partecipazione di politici ed esperti.[23]
Ad aprile 2013, dopo l'affossamento della candidatura al Quirinale di Romano Prodi nell'elezione presidenziale, a causa di un centinaio di franchi tiratori, decide con altri di dare vita alla campagna di mobilitazione #OccupyPD, poi sfociata nell'occupazione di numerose sedi del partito, per dare voce al malumore di parte della base giovanile circa la scelta dei vertici nazionali di far nascere il governo Letta con una maggioranza basata sulle larghe intese.[24]
Alle elezioni primarie del Partito Democratico del 2013 aderisce e sostiene la mozione di Pippo Civati, deputato alla Camera ed ex consigliere regionale della Lombardia, che si piazza in terza posizione dietro a Gianni Cuperlo e al sindaco di Firenze Matteo Renzi. Viene comunque eletta nella direzione nazionale del Partito Democratico come esponente della corrente civatiana del partito.[25]
A febbraio 2014 decide di candidarsi col PD al Parlamento europeo nella circoscrizione Italia nord-orientale, dando vita a una campagna elettorale ribattezzata Slow Foot all'insegna della sostenibilità, lanciando l'hashtag, che presto diventa virale, #siscriveschlein.[26] Alle elezioni europee del 25 maggio risulta eletta europarlamentare con 53 681 preferenze.[27] Nella legislatura è stata vicepresidente della delegazione alla Commissione parlamentare di stabilizzazione e di associazione UE-Albania (D-AL) e membro della commissione per lo sviluppo (DEVE).
A maggio 2015, tramite un post su Facebook, annuncia l'abbandono del PD, in dissenso con la linea politica adottata dal segretario e presidente del Consiglio Matteo Renzi, definendola «di centro-destra», aderendo successivamente a Possibile, partito fondato da Giuseppe Civati.[28]
Dopo la sua prima legislatura al Parlamento europeo, sceglie di non ricandidarsi alle elezioni europee del 2019.[29]
Si candida alle elezioni regionali in Emilia Romagna del 2020 per la lista elettorale Emilia-Romagna Coraggiosa Ecologista e Progressista (formata da Articolo Uno, Sinistra Italiana, èViva e realtà politico-associative locali),[30][31] venendo eletta con 22 098 voti personali, distribuiti tra i collegi di Bologna (15 975), Reggio Emilia (3 896) e Ferrara (2 227), all'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna. Schlein risulta la candidata di lista con più preferenze personali in tutta la storia delle elezioni regionali in Emilia-Romagna,[32] mentre al contempo la sua lista ha ottenuto solo il 3,77% dei voti validi.[33][34][35][36]
L'11 febbraio 2020 viene nominata vicepresidente della regione Emilia-Romagna e assessore con deleghe regionali al welfare e al Patto per il Clima, dal presidente della regione Emilia-Romagna appena rieletto Stefano Bonaccini.[37][38]
Nel settembre 2020, a poche settimane dal referendum costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari legato alla riforma Fraccaro avviata dal governo Conte I guidato dalla Lega assieme al Movimento 5 Stelle e ultimato dal governo Conte II rappresentato dalla coalizione tra M5S e PD,[39] Schlein annuncia il suo voto contrario,[40] in dissidenza con la posizione del suo presidente di Regione[41] e con gli alleati del PD, schierati in maggioranza per il sì.[42][43][44][45] Il 5 febbraio 2021 viene confermata nell'ufficio di presidenza di Green Italia.[46]
Alle elezioni politiche anticipate del 2022 viene candidata alla Camera dei deputati come indipendente, in posizione di capolista del collegio plurinominale Emilia Romagna 02 tra le liste del Partito Democratico - Italia Democratica e Progressista, risultando eletta,[47][48] a cui seguono le dimissioni da vicepresidente della Regione il 24 ottobre. Nella XIX legislatura è componente della 1ª Commissione Affari Costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni.[49]
A seguito delle dimissioni di Enrico Letta da segretario nazionale del PD in conseguenza del risultato del partito alle elezioni politiche, l'11 novembre 2022 Schlein annuncia la sua intenzione di candidarsi come nuova segretaria del PD al prossimo congresso nel corso di una diretta Instagram; per questo motivo, sceglie dunque di tornare nel partito dopo sette anni di assenza.[50][51]
Il 4 dicembre si candida ufficialmente alla segreteria del PD[52] e il 12 dicembre rientra nel partito, aderendovi formalmente.[53]
A inizio febbraio 2023 denuncia attacchi antisemiti nei suoi confronti[54] ma viene a sua volta criticata da Ruth Dureghello, presidente della comunità ebraica romana, per la modalità con cui risponde a tali attacchi[55][56].
Nelle votazioni interne ai circoli del PD, riservate agli iscritti, Schlein ottiene 52 637 voti, pari al 34,88%, contro il 52,87% del candidato avversario Stefano Bonaccini, il 7,96% di Gianni Cuperlo e il 4,29% di Paola De Micheli, arrivando così alle primarie aperte insieme a Bonaccini.[57]
Vince le elezioni primarie tenutesi il 26 febbraio, venendo eletta come segretaria del Partito Democratico con 587 010 voti, ossia il 53,75%, contro 505 032 voti, ossia il 46,25%, di Stefano Bonaccini.[58] Per la prima volta nella storia del partito l'esito del voto degli iscritti è stato ribaltato nelle primarie aperte.[59]
È stata eletta ufficialmente nell'Assemblea nazionale del partito il 12 marzo 2023.
Schlein crede fortemente nella necessità di contrastare il precariato: è favorevole all'introduzione del salario minimo, alla riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario e contraria all'abuso dei contratti di lavoro a tempo determinato.[60] Ha dimostrato sensibilità verso i temi ambientali[61] e verso i diritti delle donne e delle persone LGBT.[62] In politica estera, è su posizioni europeiste,[61] e si è dichiarata favorevole all'invio di armi all'Ucraina, pur sostenendo la necessità di trovare una soluzione diplomatica come via d'uscita del conflitto.[63][64]
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