Elisabetta Belloni

Elisabetta Belloni
Elisabetta Belloni 2020.jpg
Elisabetta Belloni nel 2020

Direttore generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza
In carica
Inizio mandato 12 maggio 2021
Capo del governo Mario Draghi
Predecessore Gennaro Vecchione

Segretario generale del Ministero degli affari esteri
Durata mandato 5 maggio 2016 –
12 maggio 2021
Predecessore Michele Valensise
Successore Ettore Francesco Sequi

Capo dell'Unità di Crisi del Ministero degli affari esteri
Durata mandato 3 novembre 2004 –
25 giugno 2008
Predecessore Alessandro Cevese
Successore Fabrizio Romano

Dati generali
Partito politico Indipendente
Titolo di studio Laurea in scienze politiche
Università Luiss Guido Carli
Professione Diplomatica

Elisabetta Belloni (Roma, 1º settembre 1958) è una diplomatica e funzionaria italiana, dal 2021 direttrice generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, il dipartimento presso la Presidenza del Consiglio dei ministri che ha compiti di coordinamento e vigilanza sulle attività dei servizi segreti italiani.

È stata la prima donna in Italia a essere incaricata di guidare la diplomazia e coordinare i servizi segreti nazionali[1][2].

Biografia

Formazione

Figlia minore di Giorgio (ingegnere civile originario di Pennabilli, nel riminese, che progettò il ponte Punta Penna Pizzone di Taranto)[3] e di Lea Giuseppina Burchi (originaria di Sestola, in provincia di Modena)[4], Elisabetta Belloni ha frequentato a Roma l'Istituto Massimiliano Massimo[5] dei gesuiti e si è poi laureata con lode in scienze politiche alla LUISS di Roma nel 1982 con una tesi in tecnica del negoziato internazionale[6].

Attività diplomatica

L'allora ministro degli esteri Gianfranco Fini, il presidente Carlo Azeglio Ciampi ed Elisabetta Belloni nel 2005

Dal 1985 ha intrapreso la carriera diplomatica, dapprima presso la Direzione generale degli affari politici[7] e poi con incarichi nelle ambasciate italiane e nelle rappresentanze permanenti a Vienna e a Bratislava, oltre che presso le direzioni generali del Ministero degli Esteri[8]. In particolare, dal 1993 al 1996 è stata primo segretario della rappresentanza diplomatica italiana presso le Organizzazioni internazionali[7]. Dopo il rientro a Roma ha lavorato per breve tempo presso l'ufficio Russia[7] prima di essere promossa, nel 2000, alla segreteria della Direzione per i Paesi dell'Europa. Nel 2001 ha assunto l'incarico di capo dell'Ufficio per i Paesi dell'Europa centro-orientale e infine, dal 2002, capo della segreteria del Sottosegretario di Stato agli Esteri Roberto Antonione[9].

Nel novembre 2004 il ministro degli Esteri Franco Frattini l'ha scelta per dirigere l'unità di crisi del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale. All'epoca in tutto il dicastero c'era solo un'altra donna nei ruoli di dirigenza, la responsabile della direzione generale per gli Affari culturali Anna Blefari Melazzi[10]. Ha lasciato l'incarico a giugno 2008, con la nomina a direttrice generale della cooperazione allo sviluppo del medesimo dicastero, che ha guidato sino al 2013[11], mentre dal gennaio 2013 al giugno 2015 è stata al vertice della Direzione generale per le risorse e l'innovazione[12][13].

Nel febbraio 2014 è stata promossa ambasciatrice di grado e, dal giugno 2015, ha ricoperto la carica di capo di gabinetto del ministro degli esteri Paolo Gentiloni[14].

Elisabetta Belloni con Enzo Moavero Milanesi e Sergio Mattarella nel 2019

Dal 5 maggio 2016 ricopre l'incarico di segretaria generale del Ministero degli affari esteri (prima donna a ricoprire tale ruolo[15]), succedendo all'ambasciatore Michele Valensise, dimessosi dalla carriera diplomatica.

Al ministero Belloni ha in seguito avuto piena sintonia con Luigi Di Maio, che si è opposto all'ipotesi di Giuseppe Conte di sostituirla con Pietro Benassi[16].

Direttrice del DIS

Il 12 maggio 2021 il presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi l'ha nominata direttrice generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza[17], in sostituzione del generale di divisione Gennaro Vecchione. È la prima donna ad aver guidato l'agenzia di coordinamento dei servizi segreti[2]. Nel ruolo di segretario generale, Belloni è stata sostituita dall'ex ambasciatore in Cina Ettore Francesco Sequi, da lei stessa suggerito a Luigi Di Maio[18].

Attività accademica

È stata docente di Cooperazione allo sviluppo alla Luiss Guido Carli[11].

Attività politica

Nel corso della carriera diplomatica, Elisabetta Belloni ha conquistato la stima trasversale del mondo politico[19] senza tuttavia mai rivelare il proprio orientamento e dichiarandosi, già nel 2007, "orgogliosa di non avere alcuna matrice politica" e di potersi definire "istituzionale"[7].

A febbraio 2018, durante la campagna elettorale per le elezioni politiche, su invito dell'ex ministro democristiano Vincenzo Scotti[20] prese parte, presso la Link Campus University, alla presentazione del programma del Movimento 5 Stelle per la politica estera, illustrato dal capo politico Luigi Di Maio[21]. Dopo le elezioni, nel maggio 2018 il suo nome fu presentato da alcuni organi di stampa come uno dei possibili candidati a ricevere il mandato di Presidente del Consiglio per un governo che avrebbe dovuto accompagnare il Paese a nuove elezioni[21][22].

In vista dell'elezione del presidente della Repubblica di gennaio 2022 è stata inclusa dalla stampa tra i possibili candidati[23][24][25] in quanto definita figura potenzialmente capace di unire le forze politiche sostenenti il governo Draghi per il suo trascorso che l'ha portata a lavorare a stretto contatto con figure di tutti i diversi schieramenti politici nella sua esperienza alla Farnesina e al DIS[26]. La sua candidatura, che in vista del VII scrutinio è stata proposta in particolare da Lega e Movimento 5 Stelle, ha trovato l'esplicita opposizione di Matteo Renzi e di altre forze politiche del centro e della sinistra, che ritenevano inopportuna l'ascesa a una così alta carica istituzionale di un'esponente di punta dei servizi segreti; dopo la riconferma del Presidente uscente Mattarella, alcuni parlamentari hanno avviato una discussione per rendere ineleggibili i vertici dei servizi segreti.[27]

Vita privata

È stata sposata con Giorgio Giacomelli, ambasciatore di origine padovana, già vicesegretario generale dell'ONU e primo direttore di quello che in seguito è divenuto l'Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine tra il 1991 e il 1997, deceduto nel febbraio 2017[2][28].

Ha parenti nella città di Mar del Plata in Argentina[29].

Onorificenze

Elisabetta Belloni con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel 2011

Onorificenze italiane

Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— 1º giugno 2017[30][31]

Onorificenze straniere

Cavaliere della Legion d'onore (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere della Legion d'onore (Francia)
«Per il contributo dato alla cooperazione bilaterale, in particolare durante le emergenze del Libano, dello tsunami in Asia e degli scontri in Costa d'Avorio.»
— dicembre 2007[32]
Dama di Gran Croce dell'Ordine del Fedele Servizio (Romania) - nastrino per uniforme ordinaria Dama di Gran Croce dell'Ordine del Fedele Servizio (Romania)
— 15 ottobre 2018[33]

Note

  1. ^ Elisabetta Belloni, la donna che ha rotto il tetto di cristallo, su ansa.it, Ansa, 27 gennaio 2022. URL consultato il 27 gennaio 2022.
  2. ^ a b c Chi è Elisabetta Belloni, su donnaglamour.it, 12 maggio 2021. URL consultato il 13 maggio 2021.
  3. ^ La prima donna a capo dei Servizi segreti italiani ha origini romagnole, in Riminitoday.it, 14 maggio 2021. URL consultato l'11 gennaio 2021.
  4. ^ Walter Bellisi, Elisabetta Belloni capo del Dis: dalle montagne di Sestola ai servizi segreti, su Il Resto del Carlino, 3 maggio 2021.
  5. ^ Filmato audio Intervista a Elisabetta Belloni, su YouTube, 27 novembre 2010. URL consultato il 28 gennaio 2022.
  6. ^ Elisabetta Belloni - Laureati Luiss
  7. ^ a b c d Elisabetta Belloni, curriculum e vita privata del nuovo direttore del Dis (al posto del contiano Vecchione), in Start Magazine, 13 maggio 2021. URL consultato il 28 gennaio 2022.
  8. ^ Servizi, cambio al vertice del Dis: Draghi saluta in anticipo Vecchione (voluto da Conte) e mette al suo posto l’ambasciatrice Belloni, in Il Fatto Quotidiano, 12 maggio 2021.
  9. ^ Elisabetta Belloni, diplomazia e intelligence per navigare nella "Grande Tempesta", Osservatorio Globalizzazione, 23 gennaio 2022
  10. ^ La svolta di Fini, due donne ambasciatori, in La Stampa, 25 marzo 2015, p. 8. URL consultato il 30 gennaio 2022.
  11. ^ a b BELLONI Elisabetta - biografia in Dell'Arti URL consultato il 31 agosto 2014.
  12. ^ E chi è Elisabetta Belloni?, in il Post.
  13. ^ Chi è Elisabetta Belloni, in il Post.
  14. ^ Nuovi ambasciatori alla Farnesina/ Il governo nomina Maccotta Ispettore generale del MAE e Guariglia capo del cerimoniale, Agenzia Internazionale Stampa Estero, 17 febbraio 2014. URL consultato il 20 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 31 agosto 2014).
  15. ^ Gianni Rosini, Elisabetta Belloni, dalla crisi degli ostaggi ai fondi alla società civile. Le ong: “Si batte sempre per il dialogo”. Cecilia Strada: “Diplomatici come lei mi fanno sentire al sicuro”, su ilfattoquotidiano.it, 28 gennaio 2022.
  16. ^ Maria Cristina Origlia, Questione di merito. Dieci proposte per l’Italia, 28 gennaio 2022, p. 218.
  17. ^ Gerardo Pelosi, Belloni approda al Dis, Sequi nuovo segretario generale della Farnesina, in Il Sole 24 Ore, 12 maggio 2021.
  18. ^ Andrea Muratore, La fine dei “giochi di spie”: con Belloni Draghi chiude l’era Conte, Inside Over, 13 maggio 2021
  19. ^ E chi è Elisabetta Belloni?, in Il Post, 9 maggio 2018. URL consultato il 29 gennaio 2022.
  20. ^ Annalisa Cuzzocrea, Di Maio alla corte del dc Scotti, in prima fila Belloni, in La Repubblica, 6 febbraio 2018. URL consultato il 29 gennaio 2022.
  21. ^ a b Governo, la tentazione di Mattarella: nominare la prima donna presidente. Da Reichlin a Belloni, tutti i nomi in corsa - Il Fatto Quotidiano, in Il Fatto Quotidiano, 8 maggio 2018. URL consultato l'8 maggio 2018.
  22. ^ Fabio Finzi, Toto-Governo: Belloni in pole, sale Rossi al Tesoro, in Ansa.it, 8 maggio 2018. URL consultato il 29 gennaio 2022.
  23. ^ Quirinale, Elisabetta Belloni potrebbe essere la candidata del centrodestra al posto di Berlusconi, in editorialedomani.it, 22 gennaio 2022. URL consultato il 22 gennaio 2022.
  24. ^ Quirinale, Elisabetta Belloni è il nome “non divisivo”: chi è la diplomatica ‘cresciuta’ alla Farnesina e promossa da tutti i partiti, in ilfattoquotidiano.it, 21 gennaio 2022. URL consultato il 22 gennaio 2022.
  25. ^ "Il premier stia dov'è". Conte vuole giocare anche la carta Belloni, in ilfattoquotidiano.it, 23 gennaio 2022. URL consultato il 23 gennaio 2022.
  26. ^ Andrea Muratore, Elisabetta Belloni, diplomazia e intelligence per navigare nella "Grande Tempesta", Osservatorio Globalizzazione, 23 gennaio 2022
  27. ^ Letta: “Per me Belloni era compatibile con il Quirinale”. Ma gli ex renziani del Pd non la pensano così: “Ora legge per incompatibilità”, in Il Fatto Quotidiano, 30 gennaio 2022. URL consultato il 30 gennaio 2022.
  28. ^ Giorgio Giacomelli, chi è il marito di Elisabetta Belloni: figli, diplomatico e morte, in Il Giornale d'Italia, 28 gennaio 2022. URL consultato il 28 gennaio 2022.
  29. ^ Filmato audio (ES) Elisabetta Belloni, cerca de ser presidente de Italia. Sería la primera mujer en ejercer el cargo, su YouTube, La Nación, 29 gennaio 2022, a 3 min 26 s. URL consultato il 29 gennaio 2022. Modifica su Wikidata
  30. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  31. ^ In precedenza era stata nominata Grande ufficiale il 13 gennaio 2017, Commendatore il 27 dicembre 2009, Ufficiale il 27 dicembre 2005 e Cavaliere il 2 giugno 1996.
  32. ^ Legion d'onore a Elisabetta Belloni capo dell'Unità di crisi a Roma, in Corriere della Sera, 11 dicembre 2007, p. 16. URL consultato il 31 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 29 dicembre 2015).
  33. ^ (RO) Decrete de decorare semnate de Președintele României, domnul Klaus Iohannis, su presidency.ro, 16 ottobre 2018.

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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