Elena Rybakina Елена Рыбакина | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Elena Rybakina nel 2021 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nazionalità | Russia Kazakistan (dal 2018) | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Altezza | 184 cm | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Peso | 73 kg | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Tennis | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Carriera | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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1 Dati relativi al circuito maggiore professionistico. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Statistiche aggiornate al 18 marzo 2022 |
Elena Rybakina (in russo: Елена Андреевна Рыбакина?; Mosca, 17 giugno 1999) è una tennista russa naturalizzata kazaka.
Nel corso della sua carriera si è aggiudicata tre titoli WTA, tra cui spicca la vittoria al torneo di Wimbledon 2022 alla sua prima finale Slam disputata; vanta come best ranking la 12ª posizione, la più alta di sempre per una tennista kazaka. Per tutti questi successi, viene considerata la tennista kazaka di maggiore successo nella storia del tennis.
Nata a Mosca, in Russia, il 17 giugno 1999, nel giugno 2018 Elena Rybakina ha abbandonato la federazione russa avendo deciso di rappresentare il Kazakistan.[1] Dal 2019 è allenata dall'ex tennista croato Stefano Vukov.
Elena Rybakina fa il suo debutto nel circuito WTA alla Kremlin Cup, dopo aver superato tutti e tre i turni di qualificazione. Viene tuttavia eliminata all'esordio dalla rumena Irina-Camelia Begu in tre set. Il 2017 è anche segnato dalle semifinali junior nei Grand Slam di Australian Open e Roland Garros.
L'anno seguente, a San Pietroburgo, supera ancora una volta i turni di qualificazione e ad accedere al tabellone principale del prestigioso torneo russo. Qui ottiene la prima vittoria nel circuito maggiore, essendo stata in grado di battere la svizzera Timea Bacsinszky; nel turno successivo, estromette a sorpresa la francese Caroline Garcia, all'epoca numero sette del mondo.[2] Si arrende, tuttavia, nei quarti di finale a Julia Görges. In seguito, accetta di rappresentare la nazione del Kazakistan per motivi economici.[1]
Dopo aver vinto alcuni tornei a livello ITF, inizia a frequentare con maggiore assiduità i tornei appartententi al circuito maggiore. Se a Budapest viene sorpresa al primo turno di qualificazioni, sulla terra di Istanbul si spinge fino ai quarti di finale per la seconda volta nella sua carriera in un torneo WTA. Dopo essersi qualificata sfruttando il ritiro di Tímea Babos, approda nel tabellone principale dove si sbarazza di Kateřina Siniaková, settima testa di serie, e Pauline Parmentier, campionessa in carica, prima di soccombere a Barbora Strýcová che le infligge un 6-0 nel set decisivo.[3] A Parigi, si aggiudica la prima partecipazione nel tabellone principale di un Grande Slam avendo superato tutti e tre i turni di qualificazione battendo nell'ordine: Liang En-shuo, Rebecca Marino e Nao Hibino. Nel match d'esordio è comunque costretta alla resa contro Siniaková, che vendica la sconfitta subita ad Istanbul il mese prima.
Sull'erba di 's-Hertogenbosch viene ancora una volta chiamata a disputare le qualificazioni, che anche in questo caso supera. Qui centra la semifinale, fermata solo dalla tennista numero uno del seeding e padrona di casa Kiki Bertens.[4] A Wimbledon non riesce a qualificarsi per il tabellone principale perché viene sconfitta nell'ultimo turno di qualificazione da Varvara Flink in una partita lottata durata per tre set. Partecipa al torneo su terra di Bucarest che vince senza perdere nemmeno un set. Nell'atto finale si impone sulla padrona di casa Patricia Maria Tig con un perentorio 6-2, 6-0 e, così facendo, all'età di venti anni si aggiudica il primo titolo WTA della sua carriera.[5] Grazie all'ottimo risultato ottenuto, riesce a perfezionare il suo best ranking accedendo per la prima volta tra le prime settanta tenniste del mondo e più precisamente alla 65ª posizione. Successivamente, prende parte al Baltic Open, dove dopo una facile vittoria su Han Xinyun per 6-1 6-2, cede in rimonta a Bernarda Pera. Non supera le qualificazioni per il torneo di Cincinnati. Ci riesce, invece, a New York eliminando in due set Emma Navarro, Arina Rodionova e Lizette Cabrera, prima di venire sconfitta all'esordio nel main draw da Karolína Muchová con un doppio 6-4. Prende parte allo Slam anche in doppio, insieme a Natela Dzalamidze, ma senza avere fortuna, in quanto vengono rimontate dalla coppia formata da Ajla Tomljanović e Maria Sakkarī.
Raggiunge la seconda finale in carriera e della stagione a Nanchang. Nella corsa al titolo, si impone su: Ankita Raina per 6-2 4-6 6-3; Wang Xinyu per 7-6 6-2; Viktorija Golubic per 6-4 3-6 7-5 e Peng Shuai per 6-1 3-6 6-2. In finale viene nettamente sconfitta dalla quinta testa di serie, Rebecca Peterson, che le lascia solamente due giochi.[6] In seguito, a Guangzhou è costretta a ritirarsi nel primo turno contro Kateřina Siniaková, match in cui si trovava in svantaggio di 1-6 1-3. Ritorna in campo cinque giorni più tardi a Wuhan, dove, dopo aver estromesso con qualche difficoltà Zhu Lin (7-5 2-6 6-0) e Ons Jabeur (6-1 6-7 6-2) e aver usufruito del ritiro di Simona Halep (n° 4 del ranking WTA) sul punteggio di 5-4 per la kazaka[7], viene fermata nei quarti di finale dalla campionessa in carica Aryna Sabalenka, che ha la meglio con il punteggio di 6-3 1-6 6-1.[8] Spicca un altro quarto di finale disputato, stavolta, a Linz; riesce a eliminare Nina Stojanović per 7-6 6-2 e Anna-Lena Friedsam per 6-3 5-7 6-4, per poi perdere contro la futura finalista Jeļena Ostapenko.[9] Una settimana dopo, si spinge fino alla semifinale a Lussemburgo, grazie alle vittorie su Chloé Paquet per 6-2 7-6, Denisa Allertová per 6-2 6-1 e Laura Siegemund per 6-0 6-4. Tuttavia, viene poi sconfitta da Julia Görges, che si sbarazza della Rybakina con il punteggio di 6-3 6-4.[10]
Successivamente, vola a Roma per prepararsi alla nuova stagione.[11]
Il 2020 si apre nel migliore dei modi per la Rybakina, poiché disputa due finali in due settimane. Inaugura la stagione con la partecipazione al torneo di Shenzhen, raggiungendo la finale ai danni di Zheng Saisai (6-2 1-6 6-2), Wang Yafan (6-3 6-4), Elise Mertens (6-4 4-6 6-2) e Kristýna Plíšková (6-2 7-5). Nonostante ciò, Ekaterina Aleksandrova le impedisce di aggiudicarsi il titolo.[12] Tuttavia sale alla trentesima posizione, che le consente di diventare la nuova numero uno kazaka ai danni di Julija Putinceva.[13] Ritorna in finale a Hobart, incontrando sul suo cammino Tamara Zidanšek, Alizé Cornet, Lizette Cabrera ed Heather Watson; stavolta Elena non sbaglia nell'atto finale, poiché si impone su Zhang Shuai con il punteggio di 7-67 6-3, portando a casa il secondo titolo in carriera.[14] Dunque sale alla 26ª posizione del ranking mondiale. La settimana seguente approda direttamente nel tabellone principale dell'Australian Open, dove contestualmente coglie le sue prime vittorie in uno Slam contro Bernarda Pera e Greet Minnen; al terzo turno cede alla numero uno del mondo Ashleigh Barty in due netti set.
Continua lo straordinario periodo di forma della kazaka nei prestigiosi tornei Premier di San Pietroburgo e Dubai, dove coglie altre due finali stagionali portandone il totale a quattro su cinque tornei disputati. In Russia, supera nell'ordine: Kateřina Siniaková, le francesi Fiona Ferro e Océane Dodin e la sesta testa di serie Maria Sakkarī.[15] Centrata la prima finale in un torneo Premier, cede alla campionessa in carica Kiki Bertens che le lascia solo quattro giochi.[16] A Dubai supera in rimonta Sofia Kenin, campionessa uscente a Melbourne, per poi imporsi sulle ceche Siniaková e Karolína Plíšková, seconda testa di serie, e sulla croata Petra Martić in semifinale, in tutti e tre i casi in due set. Nell'ultimo atto è opposta a Simona Halep, prima testa di serie nonché numero due del ranking mondiale, contro cui cede in seguito a una splendida battaglia conclusasi per 6-3, 3-6, 65-7.[17] Al termine dei due tornei, perfeziona ulteriormente il suo best ranking issandosi fino alla 17ª posizione, diventando in assoluto la miglior tennista kazaka di tutti i tempi. A Doha supera faticando parecchio Sorana Cîrstea e Alison Van Uytvanck, prima di ritirarsi senza nemmeno scendere in campo nel match di terzo turno che l'avrebbe vista opposta a Ashleigh Barty.[18]
Successivamente, scoppia la pandemia di COVID-19 causando la cancellazione o il rinvio dei tornei della stagione fino a settembre: tra questi anche gli Slam di Parigi[19][20] e Londra (torneo non disputato solamente negli anni della prima e seconda guerra mondiale)[21] e le Olimpiadi di Tokyo, posticipate al 2021.[22] Per quanto riguarda la classifica, la WTA decide di congelare i punti di tutte le tenniste al 9 marzo 2020.[23]
Ritorna in campo a Cincinnati, il quale solo per questa edizione si disputa negli stadi degli US Open; incassa una sconfitta all'esordio per mano di Ekaterina Aleksandrova per 5-7 66-7. Continua la sua permanenza a New York per lo Slam, ma, dopo una facile vittoria su Katarina Zavac'ka per 6-3 6-0, è costretta a cedere a sorpresa a Shelby Rogers (5-7 1-6). Successivamente, vola a Roma dove si vendica su Aleksandrova con il punteggio di 6-0 6-4 e si sbarazza di Marie Bouzková per 7-5 7-63. Tuttavia, verrà poi rimontata dalla connazionale Julija Putinceva, la quale si impone con lo score 6-4 63-7 2-6, dopo che Rybakina si è trovata avanti per 5-2 nel secondo parziale.[24] Disputa il torneo di Strasburgo, raggiungendo la sua settima finale in carriera e la quinta della stagione. Nella corsa al titolo supera rispettivamente: Greet Minnen, Alizé Cornet, Zhang Shuai e Nao Hibino, senza cedere un set. Nell'ultimo atto incontra Elina Svitolina, la quale le impedisce di sollevare il trionfo spuntandola al terzo set (4-6 6-1 2-6).[25]
Gioca l'ultimo slam dell'anno in quel di Parigi, dove è accreditata della testa di serie numero 14: dopo un'agevole vittoria ai danni di Sorana Cirstea (6-0 6-3) viene sconfitta, al secondo turno, da Fiona Ferro, per 3-6 6-4 2-6. A Ostrava è testa di serie numero 6 ma viene subito estromessa da Kasatkina in tre set.
Chiude l'anno nella top-20, al numero 19 del ranking mondiale.
La kazaka inizia l'anno al WTA 500 di Abu Dhabi, dove è sesta testa di serie: batte la qualificata Lucrezia Stefanini (6-1 6-3) e Wang Xiyu (6-4 6-4), accedendo agli ottavi di finale. In tale circostanza, elimina Dar'ja Kasatkina per 6-3 6-4, raggiungendo i quarti di finale; tra le ultime otto, cede alla futura campionessa Aryna Sabalenka per 4-6 6-4 3-6. In seguito, partecipa al Grampians Trophy di Melbourne, dove, da 4ª testa di serie, riceve un bye per il secondo turno; tuttavia, viene sorpresa da Barbora Krejčíková per [6-10] al super-tiebreak del terzo set. Agli Australian Open, Rybakina cede al secondo turno nuovamente alla francese Fiona Ferro (4-6 4-6). In seguito, coglie una sconfitta all'esordio a Doha, un secondo turno a Dubai e un terzo round a Miami, torneo in cui viene battuta da Sara Sorribes Tormo in tre parziali.
Sulla terra, è costretta al ritiro nel suo match d'esordio a Charleston contro la tennista di casa Caty McNally dopo aver ceduto il primo set; viene convocata dalla squadra kazaka di Fed Cup per disputare i play-off contro l'Argentina: Rybakina batte Nadia Podoroska con un doppio 6-4, ma perde inaspettatamente contro Maria Lourdes Carlé in tre set. Alla fine, la sua nazionale si aggiudica il punto decisivo. A Madrid, esce di scena al secondo turno per mano di Elise Mertens (6(4)-7 5-7). Salta Roma per poi tornare in campo direttamente al Roland Garros, secondo appuntamento Slam stagionale. Accreditata della 21ª testa di serie, Elena supera in scioltezza i primi tre turni contro la wild-card locale Elsa Jacquemot, la nipponica Nao Hibino e la rientrante Elena Vesnina, raggiungendo i primi ottavi di finale Slam della carriera. Qui incrocia Serena Williams, a caccia del suo ventiquattresimo titolo Major: Elena riesce ad avere la meglio in due set (6-3 7-5), accedendo così ai quarti di finale, dove trova la russa Anastasija Pavljučenkova.[26] Rybakina si arrende in tre set dopo 2 ore e mezza di battaglia, con lo score di 7-6(2) 2-6 7-9.
Successivamente, la kazaka dà avvio alla stagione su erba con il torneo di Berlino: batte Shelby Rogers in tre set prima di perdere da Muguruza (4-6 3-6). A Eastbourne, ottiene la sua seconda semifinale in carriera su questa superficie, eliminando Dart (6-2 6(5)-7 6-4), Svitolina (6-4 7-6(3)) e Sevastova (2-6 7-6(7) 7-6(5)), annullando a quest'ultima 2 match-point nel secondo parziale. Nel penultimo atto, trova un'altra lettone, Jelena Ostapenko: Rybakina si arrende in due set all'avversaria, con il punteggio di 4-6 1-6. Dopodiché, la kazaka prende parte al torneo di Wimbledon per la prima volta in carriera, dopo aver fallito le qualificazioni nel 2019: Elena raggiunge il quarto turno senza perdere alcun set, battendo Kiki Mladenovic (6-4 6-0), Claire Liu (6-4 6-4) e Shelby Rogers (6-1 6-4). Agli ottavi, Rybakina si arrende alla n°4 del mondo Aryna Sabalenka (3-6 6-4 3-6).
In seguito, prende parte al torneo olimpico: nei primi due turni, sconfigge agevolmente Samantha Stosur (6-4 6-2) e Rebecca Peterson (6-2 6-3); agli ottavi, batte la croata Vekic per 7-6(3) 6-4, approdando ai quarti di finale, dove si impone sulla spagnola Garbine Muguruza per 7-5 6-1. In semifinale, cede alla n°9 del seeding Belinda Bencic per 6(3)-7 6-3 3-6, non sfruttando un vantaggio di 5-2 nel primo parziale. La kazaka si gioca così la finale per il bronzo contro la n°6 del mondo Elina Svitolina: nonostante un netto primo set vinto (6-1), Rybakina cede alla distanza (6(5)-7 4-6), non sfruttando un break di vantaggio nel set decisivo. Conclude la sua avventura al 4º posto, che diventa il miglior piazzamento di sempre del Kazakistan nel tennis olimpico.
A San Josè, batte Claire Liu in rimonta (2-6 6-0 6-2) prima di perdere in due tie-break alla futura campionessa del torneo Danielle Collins. A Toronto, viene sorpresa al primo turno da Ljudmila Samsonova mentre a Cincinnati riesce a centrare gli ottavi di finale, prevalendo su Stosur (6-3 6-3) e Mertens (6-3 6-2); agli ottavi, la kazaka viene sconfitta da Paula Badosa in due set. Partecipa poi agli US Open, dove raggiunge il terzo turno per la prima volta in carriera a New York, battendo Sasnovič (6-2 6-3) e l'ex top-5 Garcia (6-1 6-4); al terzo turno, viene eliminata dalla romena Halep con lo score di 6(11)-7 6-4 3-6, non capitalizzando 4 set-point nel primo parziale.
A Ostrava, la kazaka trova il quinto quarto di finale stagionale, estromettendo Kudermetova e Linette; cede il passo a Iga Świątek tra le ultime otto. A Chicago, dopo il bye al primo turno, si impone su Sasnovič (6-4 6-4) e poi su Kudermetova (7-6(4) 7-5). Nei quarti, approfitta del ritiro di Belinda Bencic (sul 6-4 3-1 in suo favore), approdando alla sua terza semifinale stagionale; nella circostanza, deve abbandonare il campo sul 4-6 2-3 in favore della tunisina Jabeur, a causa di problemi gastrointestinali.[27] A Indian Wells delude le aspettative in singolare, perdendo subito dalla connazionale Julija Putinceva in due parziali; in doppio, con Veronika Kudermetova, raggiunge la sua prima finale della specialità, battendo nel percorso la coppia n°4 del seeding Guarachi/Krawczyk (6-3 6(2)-7 [10-0]). In finale, le due vengono sconfitte dalle campionesse di Wimbledon Hsieh/Mertens per 6(1)-7 3-6. Rybakina chiude la stagione alla Kremlin Cup, dove rimedia un'eliminazione al primo turno contro Vondroušová (4-6 4-6).
Termina la sua miglior annata della carriera con il best ranking al n°14 del mondo. Grazie alla finale di Indian Wells, chiude l'anno per la prima volta tra le prime 100 anche in doppio, in posizione n°49.
La kazaka inizia il 2022 al WTA 500 di Adelaide, dove è la 7ª forza del seeding: supera Storm Sanders (6-4 1-6 6-1), Marie Bouzková (6-3 6-4) e Shelby Rogers (3-6 6-3 6-2). In semifinale, si impone sulla sorpresa del torneo Misaki Doi (6-4 6-3), cogliendo l'ottava finale WTA della carriera, la sest sul cemento e la terza a livello 500. Nell'ultimo atto, Rybakina capitola contro la numero uno del mondo Ashleigh Barty, che le lascia 5 giochi (3-6 2-6). A Sydney, dopo un netto successo sulla campionessa dello US Open Emma Raducanu (6-0 6-1), si ritira prima di scendere in campo contro Caroline Garcia. Conclude la trasferta oceanica all'Australian Open: si impone sulla connazionale Zarina Dijas (6(3)-7 7-6(3) 6-1) prima di ritirarsi nel match contro Zhang Shuai (sul 4-6 0-1). Anche a San Pietroburgo è costretta al walk-over nel match di secondo turno contro Tereza Martincová. Dopo un secondo turno a Doha, prende parte al torneo di Indian Wells: dopo il bye al primo turno in quanto 17ª testa di serie, batte Alison Van Uytvanck (6-1 7-5) e poi la campionessa del 2012 e 2016 Viktoryja Azaranka (6-3 6-4). Agli ottavi, elimina la 31ª forza del seeding Viktorija Golubic (7-6(5) 6-2), raggiungendo così il secondo quarto di finale in un WTA 1000. Nella circostanza, si arrende alla top-10 Maria Sakkarī, per 5-7 4-6. A Miami esce di scena al terzo turno contro Jessica Pegula (3-6 4-6). A Charleston, dopo il bye, viene estromessa da Anhelina Kalinina in tre set. A Stoccarda cede a Paula Badosa in tre set al secondo turno, mentre a Madrid viene eliminata in ottavi da Jil Teichmann. Stessa sorte le tocca a Roma, dove viene nuovamente battuta da Teichmann agli ottavi; al Roland Garros, dove difendeva i quarti, sconfigge Arantxa Rus e Katie Volynets, per poi capitolare contro Madison Keys al tie-break del terzo parziale.
Si approccia alla stagione su erba ottenendo un secondo turno a 'S-Hertogenbosch e una battuta d'arresto al primo round a Eastbourne contro Lesja Curenko. Approda a Wimbledon dove chiude la parentesi su erba da 17ª testa di serie: al primo turno, elimina l'ex-top 10 Coco Vandeweghe (7-6(2) 7-5) mentre nel round successivo estromette l'ex-campionessa dello US Open Bianca Andreescu, con lo score di 6-4 7-6(5). Al terzo turno, la kazaka si impone sulla cinese Zheng Qinwen in due set tirati (7-6(4) 7-5), approdando agli ottavi di finale dello slam londinese per il secondo anno di fila. Nella circostanza, Elena batte Petra Martić per 7-5 6-3, centrando il suo secondo quarto in uno Slam dopo quello di Parigi 2021. Tra le ultime otto, Rybakina perde il primo set del suo torneo contro Ajla Tomljanović, ma alla fine prevale in rimonta per 4-6 6-2 6-3, garantendosi un posto nella sua prima semifinale Major, dove trova la romena e campionessa di questo torneo nel 2019 Halep. Sconfigge quest'ultima con il punteggio di 6-3, 6-3, raggiungendo così la prima finale Slam in carriera. Nell'ultimo atto, opposta alla più quotata Ons Jabeur, vince in rimonta contro la numero tre del mondo per 3-6, 6-2, 6-2. Si tratta del primo titolo Slam per Rybakina e del primo successo nel singolare di un Major in assoluto per il Kazakistan.
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Rybakina è nota per il suo gioco aggressivo e gioca principalmente dalla linea di fondo. I suoi colpi sono potenti e la sua potenza è stata descritta "senza sforzo" da alcuni commentatori. Grazie alla sua altezza, che la colloca tra le tenniste più alte del circuito, ha un servizio forte, potente e preciso che è in grado di superare i 180 km/h; basti pensare che nella stagione 2020, è in vetta alla classifica per numero di aces (146 in 29 partite), davanti a Garbiñe Muguruza (122) e a Karolína Plíšková (80). Rybakina predilige il gioco veloce, tendendo a vincere punti con pochi scambi. Possiede una varietà eccezionale, essendo in grado di colpire drop shots e backhands continuando a giocare in modo aggressivo, gioca bene anche a rete. È stata elogiata per la sua selezione di colpi intelligenti, per la costruzione del gioco e la pazienza, che le consente di non commettere molti errori non forzati, presenti spesso nel repertorio di chi predilige un gioco aggressivo. Ha un'elevata percentuale di vittorie, il 90%, al terzo set dei match che ha disputato dal 2019, grazie anche al suo spirito competitivo e alla sua tenacia.
Legenda | |
Grande Slam (1) | |
Ori Olimpici (0) | |
WTA Finals (0) | |
WTA Elite Trophy (0) | |
Dal 2009 al 2020 | Dal 2021 |
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Premier Mandatory (0) | WTA 1000 (0) |
Premier 5 (0) | |
Premier (0) | WTA 500 (0) |
International (2) | WTA 250 (0) |
WTA 125 (0) |
N. | Data | Torneo | Superficie | Avversaria in finale | Punteggio |
1. | 21 luglio 2019 | BRD Bucarest Open, Bucarest | Terra rossa | Patricia Maria Tig | 6–2, 6–0 |
2. | 18 gennaio 2020 | Hobart International, Hobart | Cemento | Zhang Shuai | 7–6(7), 6–3 |
3. | 9 luglio 2022 | Torneo di Wimbledon, Londra | Erba | Ons Jabeur | 3–6, 6–2, 6–2 |
Legenda | |
Grande Slam (0) | |
Argenti Olimpici (0) | |
WTA Finals (0) | |
WTA Elite Trophy (0) | |
Dal 2009 al 2020 | Dal 2021 |
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Premier Mandatory (0) | WTA 1000 (0) |
Premier 5 (0) | |
Premier (2) | WTA 500 (1) |
International (3) | WTA 250 (0) |
WTA 125 (0) |
N. | Data | Torneo | Superficie | Avversaria in finale | Punteggio |
1. | 15 settembre 2019 | Jiangxi International Women's Tennis Open, Nanchang | Cemento | Rebecca Peterson | 2–6, 0–6 |
2. | 12 gennaio 2020 | Shenzhen Open, Shenzhen | Cemento | Ekaterina Aleksandrova | 2–6, 4–6 |
3. | 16 febbraio 2020 | St. Petersburg Ladies Trophy, San Pietroburgo | Cemento (i) | Kiki Bertens | 1–6, 3–6 |
4. | 22 febbraio 2020 | Dubai Tennis Championships, Dubai | Cemento | Simona Halep | 6–3, 3–6, 6(5)–7 |
5. | 26 settembre 2020 | Internationaux de Strasbourg, Strasburgo | Terra rossa | Elina Svitolina | 4–6, 6–1, 2–6 |
31 luglio 2021 | 4º posto ai Giochi Olimpici, Tokyo | Cemento | Elina Svitolina | 6–1, 6(5)–7, 4–6 | |
6. | 9 gennaio 2022 | Adelaide International, Adelaide | Cemento | Ashleigh Barty | 3–6, 2–6 |
Legenda |
Grande Slam (0) |
Argenti olimpici (0) |
WTA Finals (0) |
WTA Elite Trophy (0) |
Dal 2021 |
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WTA 1000 (1) |
WTA 500 (0) |
WTA 250 (0) |
WTA 125 (0) |
N. | Data | Torneo | Superficie | Compagna | Avversarie in finale | Punteggio |
1. | 16 ottobre 2021 | BNP Paribas Open, Indian Wells | Cemento | Veronika Kudermetova | Hsieh Su-wei Elise Mertens |
6(1)–7, 3–6 |
Torneo $100.000 (0) |
Torneo $80.000 (0) |
Torneo $75.000 (0) |
Torneo $60.000 (1) |
Torneo $50.000 (0) |
Torneo $25.000 (2) |
Torneo $15.000 (1) |
Torneo $10.000 (0) |
N. | Data | Torneo | Superficie | Avversaria in finale | Punteggio |
1. | 17 marzo 2018 | Kazan Open, Kazan' | Cemento (i) | Daria Nazarkina | 6–4, 7–6(5) |
2. | 3 febbraio 2019 | Launceston Tennis International, Launceston | Cemento | Irina Chromačëva | 7–5, 3–3 rit. |
3. | 3 marzo 2019 | Winter Moscow Open, Mosca | Cemento (i) | Ganna Poznikhirenko | 7–5, 6–0 |
4. | 17 marzo 2019 | Kazan Kremlin Cup, Kazan' | Cemento (i) | Urszula Radwańska | 6–2, 6–3 |
Torneo $100.000 (0) |
Torneo $80.000 (0) |
Torneo $75.000 (0) |
Torneo $60.000 (1) |
Torneo $50.000 (0) |
Torneo $25.000 (2) |
Torneo $15.000 (0) |
Torneo $10.000 (2) |
N. | Data | Torneo | Superficie | Avversaria in finale | Punteggio |
1. | 16 novembre 2015 | GD Tennis Cup, Adalia | Terra rossa | Ekaterine Gorgodze | 5–7, 7–6(3), 3–6 |
2. | 20 novembre 2016 | Orto-Lääkärit Open, Helsinki | Cemento (i) | Karen Barritza | 3–6, 4–6 |
3. | 25 giugno 2017 | Fergana Challenger, Fergana | Cemento | Sabina Sharipova | 4–6, 6(5)–7 |
4. | 14 aprile 2018 | Lale Cup, Istanbul | Cemento | Sabina Sharipova | 6(0)–7, 4–6 |
5. | 6 gennaio 2019 | City of Playford Tennis International, Città di Playford | Cemento | Anna Kalinskaja | 4–6, 4–6 |
Torneo $100.000 (0) |
Torneo $80.000 (0) |
Torneo $75.000 (0) |
Torneo $60.000 (0) |
Torneo $50.000 (0) |
Torneo $25.000 (1) |
Torneo $15.000 (3) |
Torneo $10.000 (0) |
N. | Data | Torneo | Superficie | Compagna | Avversarie in finale | Punteggio |
1. | 1º aprile 2017 | Lacoste Dalyan Cup, Istanbul | Cemento (i) | Ekaterina Kazionova | Eléni Daniilídou Vlada Ekshibarova |
6–1, 6–3 |
2. | 6 maggio 2017 | GD Tennis Academy, Adalia | Terra rossa | Amina Anshba | Daria Nazarkina Anna Ukolova |
7–5, 4–6, [10–8] |
3. | 16 marzo 2018 | Kazan Open, Kazan' | Cemento (i) | Alena Fomina | Anastasija Frolova Ksenija Lykina |
6–4, 1–6, [10–6] |
4. | 2 marzo 2019 | Winter Moscow Open, Mosca | Cemento (i) | Sofya Lansere | Ganna Poznikhirenko Vivian Heisen |
1–6, 6–3, [10–4] |
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Aggiornato a fine torneo di Wimbledon 2022
Torneo | 2017 | 2018 | 2019 | 2020 | 2021 | 2022 | Titoli | V–S | ||||||
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Tornei del Grande Slam | ||||||||||||||
Australian Open | Assente | Q1 | 3T | 2T | 2T | 0 / 3 | 4–3 | |||||||
Open di Francia | Assente | 1T | 2T | QF | 3T | 0 / 4 | 7–4 | |||||||
Wimbledon | Assente | Q3 | ND | 4T | V | 0 / 2 | 10–1 | |||||||
US Open | A | Q2 | 1T | 2T | 3T | 0 / 3 | 3–3 | |||||||
Vittorie–Sconfitte | 0–0 | 0–0 | 0–2 | 4–3 | 10–4 | 10–1 | 1 / 12 | 23–11 | ||||||
Giochi olimpici | ||||||||||||||
Giochi olimpici estivi | Non disputati | 4º | ND | 0 / 1 | 5–2 | |||||||||
Tornei di fine anno | ||||||||||||||
WTA Finals | Non qualificata | ND | NQ | 0 / 0 | 0–0 | |||||||||
WTA 1000 | ||||||||||||||
Doha / Dubai[1] | Assente | 3T[2] | 2T | 2T | 0 / 3 | 3–2 | ||||||||
Indian Wells | Assente | ND | 2T | QF | 0 / 2 | 3–2 | ||||||||
Miami | Assente | ND | 3T | 3T | 0 / 2 | 2–2 | ||||||||
Madrid | Assente | ND | 2T | 3T | 0 / 2 | 3–2 | ||||||||
Roma | Assente | 3T | A | 3T | 0 / 2 | 4–2 | ||||||||
Montréal / Toronto | Assente | ND | 2T | 0 / 1 | 0–1 | |||||||||
Cincinnati | Assente | Q1 | 1T | 4T | 0 / 2 | 2–2 | ||||||||
Wuhan | Assente | QF | Non disputato | 0 / 1 | 3–1 | |||||||||
Pechino | Assente | Non disputato | 0 / 0 | 0–0 | ||||||||||
Carriera | ||||||||||||||
Tornei giocati | 1 | 2 | 11 | 9 | 22 | 15 | 59 | |||||||
Titoli | 0 | 0 | 1 | 1 | 0 | 1 | 3 | |||||||
Finali | 0 | 0 | 2 | 5 | 0 | 2 | 9 | |||||||
Totale V–S | 0–1 | 3–2 | 23–10 | 29–10 | 33–22 | 28–12 | 116–58 | |||||||
Vittorie % | 0% | 60% | 70% | 74% | 60% | 70% | 67% | |||||||
Ranking di fine anno | 425 | 191 | 37 | 19 | 14 | $2.960.511 |
Note
Stagione | 2017 | 2018 | 2019 | 2020 | 2021 | 2022 | Totale |
Vittorie | 0 | 1 | 1 | 2 | 3 | 1 | 8 |
# | Giocatrice | Ranking | Evento | Superficie | Turno | Punteggio |
---|---|---|---|---|---|---|
2018 | ||||||
1. | Caroline Garcia | 7 | St. Petersburg Ladies Trophy, San Pietroburgo | Cemento (i) | 2T | 4–6, 7–6(6), 7–6(5) |
2019 | ||||||
2. | Simona Halep | 4 | Wuhan Open, Wuhan | Cemento | 3T | 5–4 rit. |
2020 | ||||||
3. | Sofia Kenin | 7 | Dubai Tennis Championships, Dubai | Cemento | 1T | 6(2)–7, 6–3, 6–3 |
4. | Karolína Plíšková | 3 | Dubai Tennis Championships, Dubai | Cemento | QF | 7–6(1), 6–3 |
2021 | ||||||
5. | Serena Williams | 8 | Open di Francia, Parigi | Terra battuta | 4T | 6–3, 7–5 |
6. | Elina Svitolina | 5 | Eastbourne International, Eastbourne | Erba | 2T | 6–4, 7–6(3) |
7. | Garbiñe Muguruza | 9 | Giochi olimpici di Tokyo, Tokyo | Cemento | QF | 7–5, 6–1 |
2022 | ||||||
8. | Ons Jabeur | 2 | Torneo di Wimbledon, Londra | Erba | F | 3–6, 6–2, 6–2 |
Ordine dell'amicizia di II classe | |
«Per gli eccezionali risultati sportivi e il contributo allo sviluppo della cooperazione internazionale.» — 11 luglio 2022[28] |
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