Edoardo Vianello

Edoardo Vianello
NazionalitàItalia Italia
GenereTwist
Pop
Periodo di attività musicale1956 – in attività
EtichettaRCA Italiana, Apollo
Album pubblicati26
Studio10
Raccolte16

Edoardo Vianello (Roma, 24 giugno 1938) è un cantautore, produttore discografico e attore italiano.

Assieme a Nico Fidenco, Gianni Meccia e Jimmy Fontana, Vianello può considerarsi esponente di una "Scuola romana" dei cantautori, che faceva capo alla RCA di Vincenzo Micocci e si contrappone alla scuola genovese per un genere più spiritoso e disimpegnato, che si presta maggiormente alla fruizione estiva e al ballo. È uno tra gli artisti italiani che ha venduto il maggior numero di dischi con oltre 65 milioni di copie[1].

Biografia

Figlio del poeta futurista veneto Alberto Vianello, che era il cugino dell'attore Raimondo Vianello, nato e cresciuto nel quartiere romano di San Giovanni, da bambino inizia a suonare la fisarmonica, provando ad inventare nuovi motivi. Studente di ragioneria, suona la chitarra in alcune orchestre, esibendosi come musicista in qualche locale della sua città; il debutto come cantante avviene però il 22 aprile 1956, quando Edoardo Vianello si presenta in pubblico, in occasione di uno spettacolo allestito dagli alunni dell'Istituto di ragioneria Leonardo da Vinci (dove lo stesso Vianello studiava), al Teatro Olimpico di Roma, che all'epoca si chiamava Teatro Flaminio, facendo il verso al leggendario gruppo gospel statunitense Golden Gate Quartet: Edoardo si esibisce, insieme ad un quartetto di finti “negretti”, interpretando il brano Jerico e una canzone dell'ancora poco conosciuto Domenico Modugno, Musetto, presentata da Gianni Marzocchi al Festival di Sanremo dello stesso anno e resa celebre poi dal Quartetto Cetra.

Il vero debutto professionale avviene però nel 1959 come attore e cantante, nella compagnia di Lina Volonghi, Alberto Lionello e Lauretta Masiero (il capocomico è Lucio Ardenzi), in due lavori teatrali intitolati Mare e Whisky (di Guido Rocca) e Il Lieto Fine (di Luciano Salce), con musiche di Piero Umiliani ed Ennio Morricone. Incontra Teddy Reno, che gli fa conoscere un suo amico, il paroliere Carlo Rossi (nessun legame con il Carlo Alberto Rossi di E se domani): costui scrive testi allegri e spensierati, sta cercando un musicista per trarne delle canzoni, e Vianello si dimostra subito interessato. In breve i due compongono alcuni brani che Vianello comincia a far girare: in una delle sue serate viene notato da un funzionario della RCA, e in breve ottiene un contratto che gli consente di pubblicare nello stesso anno il suo primo 45 giri, Ma guardatela.

Segue pochi mesi dopo Umilmente ti chiedo perdono, scritta con l'attore Gianni Musy e Siamo due esquimesi, ispirata al film Ombre bianche: quest'ultima è la prima canzone in cui si fa accompagnare dai Flippers, che oltre ad essere uno dei due suoi complessi di accompagnamento (l'altro sono i Discoboli) incideranno anche alcuni 45 giri per conto proprio. Successivamente partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo 1961 con Che freddo!, incisa anche da Mina, Sergio Bruni, Claudio Villa e Sergio Endrigo. La canzone non riscuote un grande successo, ma gli permette comunque di farsi apprezzare dal grande pubblico.

La prima partecipazione televisiva importante è Studio Uno, il celebre show con Mina, Don Lurio e le Gemelle Kessler, dove il 4 novembre 1961 lancia quello che sarà il suo primo grande successo Il capello. Il brano lo rende noto al grande pubblico come cantautore scanzonato, caratteristica che lo contraddistinguerà sempre nell’arco della lunga carriera: nella memoria collettiva i suoi successi sono parte integrante della colonna sonora delle estati spensierate degli anni ’60. L'arrangiamento de il Capello è del premio Oscar Luis Enriquez Bacalov, mentre per i successivi 5 anni le orchestrazioni dei suoi dischi saranno curate da Ennio Morricone (due premi Oscar), che con i suoi geniali arrangiamenti darà un valore aggiunto ai suoi brani.

Nell'estate del 1962 Pinne fucile ed occhiali e Guarda come dondolo, che saranno poi inserite nella colonna sonora del film Il sorpasso di Dino Risi, ne segnano l’affermazione definitiva, sia come compositore che come cantante.

Nel 1962 scrive per Rita Pavone La partita di pallone, che sarà la canzone che la porterà al successo, e Sul cucuzzolo della montagna e nell'estate del 1963 ottiene altri due grandi successi discografici personali con Abbronzatissima e I Watussi.

Nel 1964 il singolo O mio signore, scritta assieme a Mogol, arriva in prima posizione e per due mesi comanda la classifica delle vendite. Nello stesso anno pubblica in estate Hully gully in 10 e Tremarella.

Nel 1965 musica il primo testo scritto da Franco Califano Da molto lontano. Nello stesso anno pubblica il suo disco per l'estate: Il peperone.

Partecipa al Festival di Sanremo 1966 con il brano Parlami di te, in coppia con Françoise Hardy, conquistando la finale. Lo stesso anno la Hardy lancia in Francia una canzone di Vianello Il est des choses, che diventerà un grande successo, riproposta poi in Italia da Tony Renis con il titolo di Ci sono cose più grandi. Durante l'estate di quell'anno è vittima di un gravissimo incidente stradale sull'Autostrada del Sole, che lo terrà lontano dalle scene per più di un anno.

Nel 1967 sposa la cantante Wilma Goich, con la quale il 20 luglio 1970 ha avuto la prima figlia Susanna (che divenne conduttrice radiofonica per Radio Italia Anni 60) che è deceduta a causa di un tumore il 7 aprile 2020.[2]

Fonda con Franco Califano la casa discografica Apollo Records nel 1969, con la quale incideranno Amedeo Minghi, Renato Zero, Wilma Goich, lo stesso Califano e i Ricchi e Poveri.

Lancia, con la sua etichetta, i Ricchi e Poveri, nel 1970 presentandoli al Festival di Sanremo con La prima cosa bella e l'anno seguente con Che sarà.

Nel 1971 crea il duo I Vianella, insieme alla moglie Wilma Goich, che si imporrà a Un disco per l'estate del 1972 con il brano Semo gente de borgata e a quello dell'anno successivo con Fijo mio, scritta da Franco Califano e Amedeo Minghi.

I Vianella partecipano a Canzonissima '73 di RaiUno, vincendo tutte le puntate e arrivando terzi alla finalissima.

Si separa da Wilma Goich nel 1978 e tre anni più tardi, nel 1981, il duo si scioglie anche in concomitanza con la rivalutazione da parte del pubblico e della critica delle canzoni degli anni '60, tant'è che Vianello può riprendere la sua carriera di solista. Lo storico duo si ricostituirà nel 2014 registrando un CD dal titolo C'eravamo tanto amati....

Nel 1982 partecipa al film Sapore di mare di Carlo Vanzina, nel quale interpreta se stesso, e ben 7 sue canzoni fanno parte della colonna sonora.

Sposa Vania Muccioli nel 1991 dalla quale avrà il secondo figlio Alessandro Alberto. I due si separeranno nel 1998.

Interpreta la canzone Li immortacci nel 1996, contenuta nell'album Eat the Phikis di Elio e le Storie Tese, insieme a Giorgia; il brano cita un frammento musicale del suo più grande successo I Watussi. Nello stesso anno festeggia i suoi quarant'anni di carriera nel quartiere popolare di Tor Pignattara di Roma, con un grande concerto intitolato Festa de borgata.

Nel 2003 il cantante Brusco lancia una versione rap di Abbronzatissima, che primeggerà per diverse settimane nelle classifiche.

Partecipa al reality di RaiUno Il Ristorante nel 2005, che si concluderà con il lancio di una torta in faccia lanciata ad Antonella Clerici dalla futura terza moglie Elfrida Ismolli, che sposerà nel 2006.

Celebra i cinquant'anni di carriera nel 2006 con due concerti al Parco della Musica di Roma, il primo in aprile alla Sala Sanipoli e il successivo in luglio alla Cavea, dai quali trae il materiale per realizzare un DVD dal titolo 50 primavere per una lunga estate.

Nel 2008 registra un CD dal titolo Replay, nel quale ripropone, alla sua maniera, tutti i successi che negli anni '60 facevano concorrenza al suo repertorio, e che spesso attribuivano a lui (Sei diventata nera, Stessa spiaggia stesso mare, Il pullover, Con te sulla spiaggia, Luglio ecc.).

A maggio 2010, la canzone I Watussi ha ottenuto la certificazione dal Guinness dei Primati per essere stata riprodotta diecimila volte.

Il 21 aprile 2013, in collaborazione con il Comune di Roma, organizza un grande omaggio pubblico al suo amico e collaboratore Franco Califano, morto 20 giorni prima, con il concerto Non escludo il ritorno svoltosi in piazza del Popolo a Roma, al quale partecipano grandissimi ospiti, tra cui Minghi, Peppino di Capri, Raf, Zampaglione, Fiorello, Bonolis, Fiorini, Fred Bongusto, Mariella Nava, Anna Tatangelo, Renato Zero, Max Tortora, Gianluca Grignani, Simone Cristicchi, Luisa Corna, presentato da Fabrizio Frizzi. Saranno presenti oltre 40.000 persone.

Nel 2016 festeggia i sessant'anni di carriera alla Terrazza Caffarelli in Campidoglio con un concerto.

Nel 2017 è protagonista, insieme ad Adriano Panatta, Claudio Lippi e Lando Buzzanca del programma di RaiDue Meglio tardi che mai, girato in Giappone. Nell'estate dello stesso anno pubblica con il gruppo napoletano dei Quisisona la canzone Vecchio Twist.

Nel 2018 festeggia il suo 80º compleanno, con un concerto evento sulla Piazza del Campidoglio, a Roma, dal nome "Quattro volte venti". Insieme al nipote Andrea Vianello, scrivono una canzone per l'occasione dal titolo "Piano Piano".

Nel 2022 partecipa alla terza edizione de Il cantante mascherato con la maschera del Pinguino.

Nel 2022 durante la 14ª edizione del Premio Sette Colli, celebrato al Campidoglio, vince un riconoscimento speciale dedicato alla Romanità.

Discografia

Album in studio

Compilation

45 giri

Filmografia

Attore

Colonne sonore

Note

  1. ^ Resoconti SIAE Edoardo Vianello - 150Canzoni
  2. ^ Morta Susanna Vianello, figlia di Edoardo e Wilma Goich, su la Repubblica, 7 aprile 2020. URL consultato il 7 aprile 2020.
  3. ^ Nel primo singolo del 1959, Vianello è accompagnato da "I Discoboli". ( Scheda del singolo Ma guardatela, in Discografia Nazionale della Canzone Italiana, ICBSA. URL consultato il 20 gennaio 2016.)

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni


Controllo di autoritàVIAF (EN61815491 · ISNI (EN0000 0000 5932 1467 · SBN BRIV007390 · Europeana agent/base/46638 · GND (DE134546962 · BNE (ESXX1151017 (data) · BNF (FRcb14838964c (data) · WorldCat Identities (ENviaf-61815491

Informazione

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Il contenuto presentato dell'articolo di Wikipedia è stato estratto 2023-05-27 sulla base di https://it.wikipedia.org/?curid=619557