Dick Cheney

Dick Cheney
Richard Cheney 2005 official portrait.jpg

46º Vicepresidente degli Stati Uniti d'America
Durata mandato 20 gennaio 2001 –
20 gennaio 2009
Presidente George W. Bush
Predecessore Al Gore
Successore Joe Biden

17° Segretario della Difesa
Durata mandato 20 marzo 1989 –
20 gennaio 1993
Presidente George H. W. Bush
Predecessore Frank Carlucci
Successore Les Aspin

Whip della Minoranza della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti d'America
Durata mandato 3 gennaio 1989 –
20 marzo 1989
Predecessore Trent Lott
Successore Newt Gingrich

Membro della Camera dei Rappresentanti - Wyoming, at-large
Durata mandato 3 gennaio 1979 –
20 marzo 1989
Predecessore Teno Roncalio
Successore Craig Thomas

Capo di gabinetto della Casa Bianca
Durata mandato 21 novembre 1975 –
20 gennaio 1977
Presidente Gerald Ford
Predecessore Donald Rumsfeld
Successore Hamilton Jordan

Dati generali
Partito politico Repubblicano
Università Università Yale
Università del Wyoming
Università del Wisconsin-Madison
Firma Firma di Dick Cheney

Dick Cheney, all'anagrafe Richard Bruce Cheney ([ˈtʃiːni] o [ˈtʃeɪni]; Lincoln, 30 gennaio 1941), è un politico statunitense, vicepresidente degli Stati Uniti dal 2001 al 2009 sotto la presidenza di George W. Bush.

Ha iniziato la propria carriera politica nel 1975, quando venne nominato dal presidente Ford come capo di gabinetto della Casa Bianca, restando in carica fino al 1977. Membro della Camera dei Rappresentanti per lo Stato del Wyoming prima e Whip della minoranza al Congresso in seguito, nel 1989 è stato nominato dal presidente George H. W. Bush come segretario della difesa, rimanendo in carica fino al 1993.

Biografia

Gioventù e famiglia

Nato in una famiglia benestante, Cheney incominciò a occuparsi di politica quando si dichiarò favorevole alla guerra del Vietnam. Non presta servizio militare, prima perché studente della facoltà di scienze politiche (materia che ha anche insegnato prima di dedicarsi esclusivamente alla politica) e poi perché coniugato con prole.

Carriera politica

Incontro con il Presidente Ford e il Segretario della Difesa Donald Rumsfeld

Laureatosi nell'Università del Wyoming nel 1965, ha incominciato la sua carriera pubblica nel 1969, entrando nel governo guidato da Richard Nixon, nel quale avrà varie responsabilità. Nello stesso anno completa la sua istruzione ottenendo un master. Quando Gerald Ford diviene Presidente nell'agosto del 1974, Cheney entra nella sua équipe e successivamente viene nominato Assistente aggiunto del Presidente. Nel novembre del 1975 è nominato Assistente del Presidente e Capo di gabinetto della Casa Bianca (il più giovane politico ad avere tale incarico), carica che mantiene fino alla fine della Presidenza di Ford.[1]

Tornato in Wyoming, nel 1977, viene eletto alla Camera. Viene rieletto per cinque volte per poi, dal 1989, cominciare la sua scalata nel Partito Repubblicano. Dal marzo del 1989 al gennaio del 1993 è segretario alla Difesa nell'amministrazione di George Bush padre. In questa veste gestisce due delle più importanti operazioni militari della storia recente degli Stati Uniti, Just Cause a Panama e Desert Storm in Iraq, guadagnandosi la fama di "falco".

Durante la presidenza di Bill Clinton, conseguente a una forte avanzata del Partito Democratico, la stella di Cheney sembra tramontare non solo a livello nazionale ma anche all'interno del suo stesso partito: molti esponenti repubblicani lo giudicano infatti troppo conservatore per assumere delicati incarichi governativi. In questo periodo Dick Cheney si ritira temporaneamente dalla politica e per cinque anni, a partire dal 1995, è presidente e amministratore delegato della grande azienda petrolifera ed edilizia Halliburton.

Vicepresidente degli Stati Uniti

Dick Cheney assiste agli attentati dell'11 settembre 2001

Tuttavia nel 2000, con una mossa che spiazza la maggior parte dei politologi americani, George W. Bush lo sceglie come proprio vicepresidente nella corsa verso la Casa Bianca. Il 20 gennaio 2001 diventa il 46º vicepresidente degli Stati Uniti. Il 29 giugno 2002, con Bush impegnato in una colonscopia, Cheney assume temporaneamente le funzioni di presidente grazie al 25º emendamento.[2]

11 settembre 2001

Dopo gli attentati dell'11 settembre 2001, Cheney assume direttamente la gestione della crisi in atto. Rimane fisicamente distante dal presidente Bush per motivi di sicurezza, alloggiando per un breve periodo in una serie di località segrete.[3]

La guerra in Iraq

Cheney parla alle truppe statunitensi in Iraq nel 2008

Esponente di spicco dell'ala neocon del Partito Repubblicano, già nel 1997 Cheney aveva fondato, con altri esponenti della destra ultraconservatrice statunitense, il Project for a New American Century (Progetto per un nuovo secolo americano), il cui ruolo è stato determinante nella decisione di dichiarare guerra all'Iraq.

Famoso per la sua dottrina dell'un per cento (che recita: «se esiste un per cento di probabilità che qualcosa costituisca una minaccia, gli Stati Uniti sono tenuti a reagire come se la minaccia fosse certa al cento per cento»), giustificando con ciò l'invasione dell'Iraq,[4] è tra i più accesi sostenitori della seconda guerra del Golfo del 2003, dietro la falsa accusa di possesso di armi di distruzione di massa da parte del regime iracheno.[5]

Nel novembre del 2006 si è dichiarato favorevole alla condanna a morte inflitta all'ex dittatore iracheno Saddam Hussein.

Legami con la Halliburton

In merito alle sue posizioni sulla guerra in Iraq, è stato molto criticato dai democratici nell'area del complesso militare-industriale perché avrebbe favorito la Halliburton[6], sua ex azienda, nell'aggiudicarsi grandi contratti per le forniture alle forze armate in Iraq.

Secondo mandato

Confermato da Bush al termine della Convention repubblicana del 2004, nel 2005 incomincia il suo secondo mandato come vicepresidente. Nel 2006, insieme alla moglie, dona in beneficenza 6,9 milioni di dollari, il 77% dei guadagni della coppia, nonostante il fatto che la legge solitamente preveda che si possa donare al massimo il 50 per cento del proprio reddito; tali limiti però erano stati tolti per raccogliere fondi per i danni inflitti dall'uragano Katrina[7].

Dick Cheney (a sinistra) con il Presidente George W. Bush nel 2003

Il 21 luglio 2007 ha assunto temporaneamente i poteri di presidente per poco più di due ore, poiché George W. Bush, sottoposto a colonscopia per controllare l'evoluzione di un problema di salute, non poteva in quel momento svolgere le sue funzioni.


Il fallito attentato del 2007

Il 27 febbraio 2007, alle 10 del mattino, un attentatore kamikaze ha ucciso 23 persone e ne ha ferite più di 20 all'esterno dell'aeroporto di Bagram in Afghanistan, durante una visita ufficiale di Cheney in una base militare a pochi chilometri di distanza. L'attacco è stato rivendicato dai talebani, che hanno dichiarato Cheney quale bersaglio designato della fallita operazione, che sarebbe stata organizzata dallo stesso Osama bin Laden.[8]

Richiesta di

Il 6 novembre 2007 il deputato Dennis Kucinich ha presentato al Congresso degli Stati Uniti una risoluzione (n. 799, riproposizione di una precedente risoluzione, n. 333) per l'impeachment di Cheney. I motivi di tale risoluzione sono relativi alla manipolazione delle informazioni da parte dei servizi d'intelligence per stabilire un legame tra Iraq e al Qaida e giustificare in tal modo la successiva guerra. La mozione ha trovato nel tempo l'appoggio solo di altri ventisei deputati, decadendo con lo spirare della carica nel gennaio del 2009.

Dopo la vicepresidenza

Nel luglio 2009, al termine di un'inchiesta interna in proposito[9], l'ex direttore della CIA Leon Panetta ha rivelato ufficialmente l'esistenza di un "programma contro il terrorismo" semi-clandestino, consistito in un ordine di Cheney per tenere nascoste - al Congresso e in generale agli organi parlamentari di controllo sui "servizi" - alcune controverse modalità della cosiddetta guerra al terrorismo (extraordinary rendition, waterboarding, talune misure di sicurezza a Guantanamo e così via).[10][11]

Il 7 maggio 2016, di fronte all'inarrestabile avanzata alle primarie repubblicane, ha deciso di sostenere ufficialmente il miliardario Donald Trump. In quanto ex vicepresidente, si tratta di uno dei più importanti esponenti del Partito Repubblicano ad appoggiare direttamente la nomina di Trump dopo il netto rifiuto dei due ex presidenti Bush e dei nominati repubblicani nel 2008 e 2012, McCain e Romney, ad appoggiarlo. Tuttavia non ha preso parte alla Convention Repubblicana del 2016.

Salute

Dick Cheney ha subito quattro infarti (il primo a 37 anni), che l'hanno costretto a sottoporsi a un delicato intervento chirurgico.[12] La precaria salute del suo cuore diventa oggetto di scherno nel videoclip di Work it out dei Jurassic 5, in cui si vede un sosia di Cheney avere un collasso e un arresto cardiocircolatorio dopo un'intera giornata passata a fare jogging. Ancor prima, nel video di Without Me di Eminem, si vede un sosia di Cheney colpito da un attacco di cuore.

Proprio a causa delle sue cagionevoli condizioni, Cheney dichiarò che avrebbe abbandonato la politica nel 2009, anno in cui Bush terminò il suo secondo mandato da presidente: in un'intervista concessa alla Fox News Sunday, affermò: "Se sarò nominato [dal partito], non correrò [alla carica di presidente]; se sarò eletto, non governerò".

Il caso Cathy O'Brien

Viene spesso citato nel libro Trance Formation of America di Cathy O'Brien quale cinico e spregiudicato violentatore. La scrittrice afferma di essere stata sottoposta alla forma di condizionamento mentale denominato progetto MKULTRA, del quale Cheney era a conoscenza, che venne usato al fine di violentare ripetutamente la O'Brien.

Vita privata

Sposatosi nel 1964 con la ragazza amata fin dai tempi della scuola, Lynne Ann Vincent. Ha due figlie, Elizabeth e Mary. Elizabeth è anch'essa membro del Partito Repubblicano statunitense.[13] Mary si è sposata nel 2012 con Heather Poe, sua compagna da oltre vent'anni, a Washington, dopo l'introduzione dei matrimoni gay nello Stato americano.

Onorificenze

Medaglia Presidenziale della Libertà - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia Presidenziale della Libertà
— 3 luglio 1991

Nei media

Note

  1. ^ (EN) Richard Cheney as an Assistant to President Ford, su Gerald R. Ford Presidential Library & Museum, 26 agosto 2002.
  2. ^ Colonoscopia per Bush, poteri a Cheney, in La Nuova Sardegna, DBInformation Spa, 29 giugno 2002. URL consultato il 21 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 22 marzo 2017).
  3. ^ (EN) The Running Mate [collegamento interrotto], su PBS, 2 settembre 2004.
  4. ^ Ron Suskind, La dottrina dell'1 per cento: la guerra al terrore e la pericolosa strategia dell'amministrazione Bush, Mondadori, Milano, 2006
  5. ^ (EN) Iraq: The War Card [collegamento interrotto], su The Center for Public Integrity, 10 luglio 2010.
  6. ^ Affare Iraq (PDF), su Centro di Documentazione Angelo Cassinera, aprile 2004 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2013).
  7. ^ Il benefattore Cheney, su Camillo - Il blog di Cristian Rocca, 3 aprile 2008. URL consultato il 20 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2008).
  8. ^ (EN) Anna Johnson, Bin Laden is said to have supervised February Cheney-visit attack, in The Seattle Times, The Seattle Times Company, 10 agosto 2007 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2007).
  9. ^ Congressional Democrats -- in particular, House Speaker Nancy Pelosi of San Francisco -- have accused the CIA of misleading Capitol Hill about key elements ...[non chiaro]
  10. ^ "Ordinò alla Cia di tacere al Senato" - Bufera sull'ex vicepresidente Cheney, in La Stampa, GEDI Gruppo Editoriale, 12 luglio 2009. URL consultato il 28 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 1º settembre 2009).
  11. ^ (EN) Pam Benson, Senator: Cheney and alleged secret CIA program 'a problem', su CNN, WarnerMedia, 12 luglio 2009. URL consultato il 28 settembre 2009.
  12. ^ (EN) Frank Bruni, The 2000 Campaign: The Texas Governor; New Sign Bush Favors Cheney as No. 2 [collegamento interrotto], in The New York Times, The New York Times Company, 24 luglio 2007.
  13. ^ (EN) Vice President Cheney's legacy grows by one grandchild, su CNN, WarnerMedia, 25 maggio 2007.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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Al Gore 2001-2009 Joe Biden
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