Daniel Lee cresce a Bradford, da una famiglia di ceto medio: il padre era un meccanico e la madre un’impiegata.[2] Lee ha studiato alla Dixons City Academy, per poi concludere gli studi con un master presso la prestigiosa Central Saint Martins College of Art and Design, dove il suo tutor è stata Louise Wilson.[3]
Daniel Lee inizia la sua carriera come stagista da Margiela e da Balenciaga, sotto la direzione di Nicolas Ghesquière, e nel 2010, dopo la laurea, ottiene una posizione da Donna Karan a New York.[4]
Nel 2012 lascia Donna Karan per lavorare a Parigi per il brand Céline, qui è per la prima volta membro del team di design, e diventa poi responsabile dell’abbigliamento ready-to-wear.[5]
Bottega Veneta
Nel giugno 2018, Kering nomina Daniel Lee come direttore creativo di Bottega Veneta,[6] con l’obiettivo di dare nuova linfa vitale al brand di lusso italiano, e di sviluppare una produzione ready-to-wear. Nell’agenda c’è anche il lancio di una collezione casa e la rielaborazione dell’abbigliamento uomo ready-to-wear.[7]
Daniel Lee mantiene lo stesso team di artigiani, e porta avanti la tradizione di Bottega Veneta di puntare su tecniche di alto artigianato e prodotti di lusso discreto, semplici e che non hanno bisogno di un logo per essere riconoscibili.[8]
Per creare il nuovo look di Bottega Veneta,[9] Lee ha mantenuto le caratteristiche iconiche del marchio, come l’Intrecciato,[10][11] ma è comunque riuscito a infondere più edonismo/desiderabilità ai prodotti del brand.[12][13]
Daniel Lee ha disegnato la Pouch clutch bag [14]
che è subito diventata la borsa più venduta nella storia del marchio, la trasformazione [15] di Bottega Veneta sotto la direzione creativa di Lee ha dato vita all’espressione “Nuova Bottega”.[16]
Daniel Lee è stato definito da Vogue “il radical tranquillo della moda internazionale”[17] e “l’uomo delle meraviglie della moda” da Harper's Bazaar.[18][19]
Il 10 Novembre 2021, il gruppo Kering rilascia un comunicato stampa annunciando la fine della collaborazione con lo stilista.