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Crimea | |||||
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Territorio a status conteso | |||||
Motivo del contenzioso | Area proclamata indipendente l'11 marzo 2014 tramite referendum popolare, annessa alla Russia il 18 marzo 2014 tramite trattato d'adesione[1] | ||||
Situazione de facto | repubblica autoproclamatasi indipendente, diventata una repubblica della Russia, mentre Sebastopoli una città federale[1] | ||||
Posizione dell'ONU | riconosciuta come territorio ucraino | ||||
Posizione dell'UE | non riconosce l'indipendenza e l'annessione alla Russia | ||||
Posizione della Russia | |||||
Dichiarazione d'indipendenza | 11 marzo 2014 | ||||
Nome completo | Repubblica di Crimea | ||||
Nome ufficiale | (RU) Республика Крым (UK) Республіка Крим (CRH) Qırım Cumhuriyeti | ||||
Governo | Repubblica della Russia | ||||
Capo di Stato | Sergej Aksënov (Russia Unita)[2] | ||||
Capo del governo | idem[2] | ||||
Inno | Nivy i gory tvoi volshebny, Rodina | ||||
Motto | Процветание в единстве (Procvetanie v edinstve) (Prosperità in unità) | ||||
Posizione dell'Ucraina | |||||
Sintesi della posizione | non riconoscimento dell'indipendenza e dell'annessione alla Russia; rivendicazione dell'intero territorio come repubblica autonoma parte dell'Ucraina, considerato come "territorio temporaneamente occupato"[3]. | ||||
Nome completo | Repubblica autonoma di Crimea | ||||
Nome ufficiale | (UK) Автономна Республіка Крим (RU) Автономная Республика Крым (CRH) Qırım Muhtar Cumhuriyeti | ||||
Suddivisione amministrativa | Repubblica autonoma parte dell'Ucraina | ||||
Informazioni generali | |||||
Lingua | russo (72%), ucraino (12,2%), tataro di Crimea (9,9%), tataro (7,7%)[4] | ||||
Capitale/Capoluogo | Sinferopoli (337 285 ab. / 2013) | ||||
Area | 26 081 km² | ||||
Popolazione | 1 963 008 ab. (2012) | ||||
Densità | 75 ab./km² | ||||
Nome degli abitanti | crimeani | ||||
Continente | Europa | ||||
Fuso orario | UTC+2 de iure, UTC+3 de facto[5] | ||||
Valuta | Grivnia ucraina, Rublo russo dal 24 marzo 2014[6] | ||||
TLD | non assegnato, in uso crimea.ua, .ru e .ua | ||||
Prefisso tel. | +7 365 (Crimea), +7 869 (Sebastopoli) | ||||
Sigla autom. | АК (Crimea), СН (Sebastopoli) | ||||
La Crimea (in russo: Крым?, traslitterato: Krym, in ucraino: Крим?, traslitterato: Krym, in tataro di Crimea: Qırım) è una penisola contesa fra Russia e Ucraina, è anche la più grande penisola affacciata sul mar Nero ed è collegata alla terraferma solo dall'istmo di Perekop, che la unisce alle regioni sudorientali dell'Ucraina e, dal 2018, è collegata alla Russia dal ponte di Crimea, situato sullo stretto di Kerč'. Chiude a sud la sezione nordorientale del mar Nero, il mar d'Azov, sul quale si affaccia la striscia di Arabat che lo separa dal sistema di baie detto lago di Sivaš.
Il territorio della Crimea appartiene de iure all'Ucraina (come "Repubblica autonoma di Crimea"), ma dopo l'ingresso delle truppe russe nel 2014 la penisola è stata annessa dalla Federazione Russa (come "Repubblica di Crimea")[7] a seguito del referendum del 16 marzo (con un'affluenza del 84,2%, superiore al quorum del 50%); questo referendum è stato definito illegale da ONU[8], Unione europea, Stati Uniti d'America[9], OSCE[10], Consiglio d'Europa[11] e dalla stessa Ucraina[12].
La Crimea si estende su una superficie di 26100 km² e la sua popolazione raggiunge i due milioni (2004). Grazie alla catena montuosa in prossimità della costa posta a nord, il terreno ed il clima sono di tipo mediterraneo, anche se gli inverni possono essere abbastanza freddi.
L'Istmo di Perekop a nord, che la collegava al continente, è lungo appena 5,7 km e largo tra i 5 e i 7 chilometri, e segna il confine con l'oblast' di Cherson, mentre il resto del perimetro della Crimea è segnato dalle coste bagnate dal Mar Nero ad ovest (la punta più occidentale è nota come penisola di Tarkhankut) e a sud, che prende il nome di Mar d'Azov ad oriente.
La penisola è separata dalla terraferma ucraina, ad est dell'istmo, dal Sivaš, una zona di paludi salmastre che si estende anche sul lato orientale della penisola, posto fra la terra e il Mar d'Azov.[13] Presso Heničesk il Sivaš viene separato dal Mar d'Azov dall'istmo di Arabat lungo 110 km.
All'estremità orientale si trova la Penisola di Kerč', posta direttamente di fronte alla Penisola di Taman' sulla terraferma russa. Le due penisole sono separate dallo Stretto di Kerč' (largo 3–13 km), che collega il Mar Nero al Mar d'Azov, oggi attraversato dal Ponte di Crimea.
La punta meridionale della penisola è chiamata Capo Saryč. Nella mitologia greca, questo luogo ospitava il tempio di Artemide, dove risiedeva la sacerdotessa Ifigenia.
La linea costiera di Crimea è interrotta da diverse baie e insenature, alcune delle quali ospitano porti. Queste insenature si trovano sul lato ovest dell'Istmo di Perekop, vicino alla Baia di Karkinit; a sud-ovest vicino alla Baia di Kalamita, con i porti di Eupatoria, Sebastopoli e Balaklava; vicino alla Baia di Arabat sul lato nord dell'Istmo di Yenikale o Kerč'; e vicino alla Baia di Caffa o Feodosia, con il porto dallo stesso nome, sul lato meridionale.
La penisola include molte altre penisole minori, oltre alle già citate Arabat e Kerč, come la penisola di Eracle, la penisola di Tarhan Qut e molte altre. La Crimea possiede anche un gran numero di promontori come il capo di Priboiny, il capo di Tarhan Qut, Saryč, capo Nicholas, capo Fonar, capo Fiolent, il capo di Qazan Tip, capo Aq Burun, e molti altri.
La costa sud-orientale è fiancheggiata, ad una distanza di 8–12 km dal mare, da una catena montuosa, i Monti della Crimea o Monti Taurici, che culminano nel Roman-Kosh coi suoi 1544 m s.l.m. Queste montagne sono affiancate da una catena secondaria parallela ad esse. La principale catena di queste montagne si eleva con straordinaria ripidità dal fondo del Mar Nero fino a una altitudine di 600/750 metri, partendo dalla punta sud-ovest della penisola, chiamata Capo Fiolente (l'antica Parthenium). Fu questo il capo che si narra venne incoronato dal tempio di Artemide, dove Ifigenia officiava come sacerdotessa.
Il 75% della superficie restante della Crimea consiste di praterie semiaride, un proseguimento meridionale delle steppe pontiche, che digradano dolcemente verso nord-ovest. Numerosi kurgan, o tumuli funerari, degli antichi Sciti sono sparpagliati per le steppe di Crimea.
Il territorio che si trova oltre il riparo offerto dalla catena dello Yayla-Dagh ha caratteristiche completamente diverse. Qui la stretta striscia di costa e i pendii delle montagne, sono addolciti dalla vegetazione. Il litorale che si estende lungo la costa sud-est, da Capo Saryč all'estremità sud, fino a Feodosia, è caratterizzato da una rigogliosa vegetazione ed è punteggiata da luoghi di villeggiatura estiva quali Alušta, Jalta, Gurzuf, Sudak, e la stessa Feodosia. Vi si trovano numerosi villaggi tatari con moschee, monasteri e palazzi nobiliari e della famiglia imperiale russa, oltre a pittoreschi castelli medioevali e rovine di colonie dell'antica Grecia. Durante gli anni del dominio sovietico, il possesso di una dacia su questa costa era indice di lealtà politica. In questa regione si trovano anche vigneti e frutteti. Pesca, estrazione mineraria e produzione di olii essenziali sono attività importanti per l'economia della penisola.
Veduta del Capo Saryč
I monti di Crimea nei pressi di Alušta
La maggior parte della Crimea ha un clima continentale temperato, fatta eccezione per la costa sud, dove si presenta un clima subtropicale a causa delle correnti calde del mar Nero, e dei monti di Crimea, che presentano un clima continentale umido. All'interno le estati sono mediamente calde (28°, temperatura media di luglio) mentre gli inverni sono mediamente freddi (-0.3°, temperatura media di gennaio). Sulla costa sud, invece, gli inverni sono più miti (4°, temperatura media di gennaio); i picchi sotto lo zero sono rari. Il livello di precipitazioni in tutta Crimea è basso, in media solo 400 mm l'anno. Grazie al suo clima, la costa della Crimea meridionale è una rinomata località balneare per turisti russi e ucraini.
Il toponimo deriva da Qırım, il nome originario in lingua tatara di Crimea del centro abitato di Stary Krym, antico capoluogo della provincia della Crimea durante l'Orda d'Oro. La parola "qırım" in tataro di Crimea significa "la mia steppa/collina"[senza fonte] e deriva dalla parola "qır", che in turco antico e turco medio indica genericamente un luogo selvaggio (cima o cresta di una montagna, steppa, prateria, terreno, deserto)[14][15]; con l'annessione all'Impero Russo nel 1738, la parola tatara venne russificata in Крым (Krym), da cui derivano tutte le forme moderne del nome della penisola.
Nel corso della sua storia, la Crimea ha visto passare sul suo territorio popoli e dominazioni diverse: cimmeri, greci, sciti, sarmati, romani e bizantini, goti, unni, genovesi, tartari, veneziani, turchi, russi e ucraini. La penisola è stata abitata in antichità da sciti e greci, fino a sviluppare durante i primi secoli d.C. un regno semi-autonomo dall'impero romano. Coinvolta nelle migrazioni di popoli della tarda antichità e dell'alto medioevo, la penisola ha visto il susseguirsi di goti, unni, bulgari, bizantini e diverse popolazioni slave e turcofone. Nel tardo medioevo fu parte dei territori mongoli e subì in parte la colonizzazione di Genova e Venezia. In età moderna, dopo la disgregazione degli imperi mongoli, fu sede del khanato di Crimea, un regno tataro dipendente dall'impero ottomano, fino al 1783 quando fu conquistata dall'impero russo.
La Crimea entrò a far parte della Russia sovietica nel 1920 e l'anno seguente fu costituita in territorio autogestito come Repubblica Socialista Sovietica Autonoma di Crimea. Nel 1942, a causa dell'avanzamento della Wehrmacht in Ucraina e in Crimea, le minoranze nazionali presenti sul territorio finirono deportate con l'accusa di collaborazionismo seguendo l'infelice destino della minoranza tedesca, già deportata nell'agosto 1941 durante l'Operazione Barbarossa. Durante la seconda guerra mondiale l'intera comunità degli italiani di Crimea è stata accusata di collaborazionismo con i tedeschi e deportata a partire dal 29 gennaio 1942. Chi era sfuggito al primo rastrellamento fu catturato e deportato l'8 e il 10 febbraio 1942: l'intera comunità, compresi i rifugiati antifascisti che si erano stabiliti a Kerč, venne radunata e costretta a mettersi in viaggio verso i gulag. Nell'area di Kerč, vivono ancora oggi i loro discendenti.
Al termine della seconda guerra mondiale, nella quale ospitò la Conferenza di Jalta, la Crimea fu trasformata in oblast' di Crimea della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa (RSFSR). Il 19 febbraio 1954 venne donata dal leader sovietico Nikita Chruščёv alla RSS Ucraina in segno di riconoscimento per commemorare il 300º anniversario del trattato di Perejaslav tra i cosacchi ucraini e la Russia.
Con la dissoluzione dell'URSS, nel 1990 un trattato bilaterale russo-ucraino sancì l'intangibilità delle frontiere dei due paesi. Tuttavia, nel 1991 la Crimea divenne parte dell'Ucraina indipendente, e la Crimea divenne presto il maggior punto di attrito territoriale fra Ucraina e Russia, soprattutto a causa della presenza della flotta russa nel Mar Nero. Il 23 gennaio 1992, il Parlamento russo con 166 voti favorevoli, 13 contrari e 8 astenuti, riaprì il dossier Crimea chiedendo al governo di Boris Eltsin di indagare sulla costituzionalità della cessione della Crimea all'Ucraina del 1954[16]. Nella disputa si inserì prepotentemente anche il comandante in capo delle Forze della CSI Evgenij Ivanovič Šapošnikov, che dichiarò che solo il 20% dell'ex flotta sovietica presente in Crimea doveva spettare all'Ucraina[17]. Il 21 maggio 1992, il Soviet supremo della Russia, approvò con una maggioranza del 53% una risoluzione con cui si annullava l'atto di cessione della Crimea all'Ucraina voluto da Chruščёv nel 1954, chiedendo a Kiev di avviare immediati negoziati per ridefinire la sovranità sulla penisola[18]. In questo contenzioso, si inserirono gli abitanti della penisola: alle elezioni ucraine del 27 marzo 1994, il 65,7% votò per il partito Rossia, che ambiva a riportare la Crimea in Russia[19]. Forti del risultato, nei giorni successivi, il Parlamento della Crimea approvò una Costituzione che di fatto istituiva la Repubblica indipendente di Crimea, introducendo anche la doppia cittadinanza russa e ucraina. La tensione crebbe a tal punto che la Russia accusò l'Ucraina di ammassare truppe e mezzi militari ai confini della penisola[20]. Il contenzioso nel 1995 fu parzialmente superato con la creazione della Repubblica autonoma di Crimea con la quale l'Ucraina concesse maggior autonomia alla penisola.[21][22][23]
Nel 2001 la popolazione della Repubblica autonoma di Crimea era per il 58,5% di etnia russa e per il 24,4% di etnia ucraina[24]. La minoranza etnica dei tatari di Crimea, che nel 2001 formavano il 12,1% della popolazione[24], discende direttamente dal periodo della dominazione del Khanato di Crimea. Fino alla fine del XIX secolo, i tatari rappresentavano la maggioranza della popolazione, poi, in seguito alla massiccia immigrazione russa ed ucraina, sono diventati una minoranza fino quasi a scomparire a causa della deportazione di massa verso l'Asia centrale effettuata da Stalin nel 1944. Solo con la fine dell'Unione Sovietica i tatari poterono ritornare in Crimea.
Con la cosiddetta Crisi della Crimea del 2014 la regione è stata occupata dalle truppe russe e annessa alla Russia come Repubblica di Crimea a seguito di un referendum popolare avvenuto il 16 marzo, dopo l'occupazione militare, seguito da diversi osservatori internazionali[25] non ritenuti però sufficientemente accreditati dalla maggior parte dei Paesi occidentali[26], in cui il 95,4% dei votanti ha votato per l'annessione alla Russia. Unione europea e NATO, così come la maggioranza degli stati membri ONU, non riconoscono l'annessione della Crimea e hanno adottato sanzioni politiche ed economiche nei confronti della Federazione Russa.
Skyline di Sebastopoli al tramonto
Scogliera di Jalta
Tramonto sul Mar Nero visto da Sebastopoli
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